Raccontare non è mai stato così semplice

Edward&Marina

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Edward Heart
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    DONGIOVANNI
    Corteggiatore impenitente di donne, audace e fortunato, talvolta millantatore.
    La zona portuale di Denrise era per Edward “casa”: passava lì la maggior parte delle sue giornate ed era l’unico posto in cui poteva realmente tornare. Non c’era nessuno che l’aspettasse, nessuna madre, nessun padre, nessuna amata e nessun amico, anche se, forse, la situazione di lì a breve si sarebbe leggermente stravolta: Joanne, infatti, si stava rivelando, pian piano, il meglio che potesse essergli capitato in tutto l’arco della sua vita e, dalle sue proposte, sembrava proprio che ci tenesse a lui come lui a lei. Tuttavia, Edward non aveva intenzione di fermare il suo caratterino tutto pepe, né le avances a cui faceva strada verso il gentil sesso. Non aveva alcuno scopo serio, perché non credeva di esser degno di ricevere amore, perciò, si dava solo al puro divertimento e gli bastava, anche se non sempre. A volte, infatti, era solito guardare le albe o i tramonti in riva al mare, su una spiaggia nascosta dell’isola, non frequentata da alcuno e si dava alla moltitudine di pensieri e di ricordi della sua vita passata, di sua madre che non aveva mai conosciuta, di un padre che avrebbe voluto uccidere con le sue mani, ma di cui non sapeva né il nome, né il cognome. Era stato un “bastardo” per molto tempo: fino all’età di 8 o 9 anni era stato solo “Edward”. Non c’era stato alcun cognome che ne definisse l’appartenenza a una famiglia e lui si era sentito sempre molto solo. Poi era stato affidato alla ciurma della Perla Nera e posto sotto la custodia del capitano Heart, il quale, però, non gli fece da padre: se già non lo era con Black, sangue del suo sangue, figuriamoci con un bambino orfano ed estraneo!
    Ma, ritornando al discorso sul porto, l’Osservatorio di Marina Stonebrug era il faro che gli aveva sempre consentito di distinguere l’isola di Denrise come “casa” dalle altre, non tanto perché avesse con esso o con la negoziante un legame particolare, quanto perché era situato sul punto più alto del porto e si stagliava oltre i tetti di tutte le basse case. Lo avrebbe riconosciuto da miglia di distanza: ricordava quante volte l’avesse affascinato guardarlo e avesse pensato che, se un giorno avesse potuto, sarebbe andato a vivere da solo, su di un faro, con una bella donna al suo fianco, ma senza figli: lui non voleva esser padre perché non ne sarebbe stato capace. O, almeno, così pensava lui.
    Alle 19:30, puntualissimo, si presentò all’ingresso del negozio della donna, attendendo che questa finisse il turno del giorno. Aveva pensato di offrirle una cena, sia perché era già passato l’orario e lui aveva fame, come lei d’altronde, forse, sia perché avrebbero avuto meglio modo di dialogare, senza che nessuno dei due fosse distratto da altro.


    24 ANNI
    PREDONE
    SCHEDA PG
    STATISTICHE
    EDWARD HEART
    Il pubblico si è sempre aspettato che io fossi un playboy, e un bravo ragazzo non delude mai il suo pubblico.
     
    .
  2.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Denrise
    Posts
    194
    Reputation
    +45

    Status
    🗲
    Denrise
    Marina Stonebrug
    "Eventually, everything connects."

    Ad anticipare il suo arrivo non fù alcun rumore ma una lieve brezza di profumo che attraversò il portone del negozio fino a sfiorare i lembi di Edward.
    Un lieve sentore di pesca e mirto che avrebbe benedetto chiunque con dei vaghi ricordi di Primavera, spodestando per pochi ma interminabili istanti il calore più spietato dell'Estate. Solo quando l'altro avrebbe avuto modo di coglierne ogni sfumatura e dettaglio, il silenzio del pomeriggio scheggiato dai suoni soffusi di una villaggio in procinto di gettare l'ancora e dedicarsi ai piaceri della sera avrebbe accolto il cigolare del legno secolare che divideva il cuore dell'osservatorio dall'osservato circostante.
    Una sagoma sinuosa come le ombre della notte ma invitante quanto la foce d'acqua in un'oasi altrimenti deserta, illuminata dalle tiepidi luce alle sue spalle, la druida avrebbe raggiunto Edward con pochi passi tanto lenti quanto ambiziosi.
    Dei sandali borchiati d'argento anticipavano gambe d'un bianco simile al latte, tanto lunghe da far invidia alla via che del liquido prendeva il nome, fino ad anticipare a un vestito dalle maniche a blouson che si apriva sul petto con una scollatura a v abbastanza indecente da lasciar intendere come la druida non indossasse alcun reggiseno ma allo stesso modo odiabile nel ricoprire le forme più intime. Il collo era cinto da un collare in lino tanto fragile da sussurrare d'essere strappato alla prima occasione.
    Non sarebbero stati gli orecchini a goccia o i bracciali in metallo lunare, però, il suo accessorio più prezioso quanto il suo sorriso.
    Labbra pregne di vita tese in un sorriso dal sapore di fragola, matura al punto giusto per essere colta.
    «Mi dispiace per il ritardo, non ti facevo un tipo puntuale, e lo dico senza il minimo intento di recarti offesa. Una giornata poco fruttuosa o sono semplicemente molto fortunata?».
    Portandosi al fianco dell'altro avrebbe lasciato che la destra raggiungesse il fianco alla ricerca della bacchetta. Le dita avrebbero cinto il legno per cullarlo verso l'alto mentre, con pochi ed eleganti ghirigori, il catalizzatore avrebbe rilasciato una carezza magica che avrebbe sigillato la porta alle sue spalle.
    «Preferenze sul dove trascorrere il resto della serata?».
    La sua volontà era di ferro ma i ragazzi dall'animo e il cuore deciso sapevano esercitare su di lei un ascendente impossibile da ignorare.


    code ©#fishbone

     
    .
  3. Edward Heart
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    DONGIOVANNI
    Corteggiatore impenitente di donne, audace e fortunato, talvolta millantatore.
    Da quanto aveva potuto osservare quel pomeriggio, Marina Stonebrug era proprio una negoziante dall’animo raffinato e dal carattere gentile. Il suo profumo era stato solo un assaggio di ciò che la sua vista e il suo olfatto avrebbero gustato la sera imminente: era stato così sorprendente che il predone non aveva potuto resisterci, come accadeva con qualunque donna gli facesse girare la testa, d’altronde. Con Marina, tuttavia, sarebbe stato diverso o, almeno, pensò questo fino a quando una folata di vento non accarezzò Edward, portando con sé l’aroma della donna, anticipandone il suo arrivo. Il ventiquattrenne sistemò un sorriso spontaneo sul volto, pronto ad accogliere la giovane, ma la vista di lei gli mozzò letteralmente il fiato, cambiando tutti i piani che aveva avuto in testa fino a quell’istante. Si morse il labbro inferiore, senza rendersene conto, azione che rese il suo volto angelico in una espressione quasi maliziosa. La squadrò da capo a piedi: un abito bianco, finemente decorato, cadeva morbido sulle sue curve, mentre un ampio scollo scopriva in un gioco di “vedo-non vedo” il décolleté della donna. Le maniche, che lui volgarmente chiamava “a sbuffo”, le davano un tocco di eleganza, come il collare della stessa stampa e dello stesso tessuto del vestito sul suo collo. L’immagine delle proprie labbra sulla pelle di Marina gli trasmise un brivido lungo la spina dorsale, ma cercò di cancellarla dalla mente con uno scossone del capo. L’attenzione di Edward fu presto catturata dalle labbra femminili, che ebbero l’audacia di spezzare quell’incantesimo.
    - Oh no, signorina, io sono sempre molto puntuale, a prescindere dagli impegni che incombono! – le rispose. Con le donne, poi, non avrebbe mai potuto essere in ritardo, visto che le considerava la sua priorità. Si avvicinò a lei con passo sicuro e le porse il braccio destro, invitandola, con quel gesto, a prenderlo, senza farsi troppi problemi. Il predone aveva imparato già da molto tempo a comportarsi da gentiluomo.
    - Se sia di suo gradimento, avevo pensato a una cena in un ristorante di Denrise poco conosciuto, ma che ha i suoi punti di forza. Ma non vorrei svelarle la sorpresa, quindi, sarò costretto a tacere per il momento… -
    Le rivolse un sorriso educato.
    - La sua giornata, invece, è stata fruttuosa? – le chiese, ripetendole le stesse parole che la donna aveva rivolto a lui stesso. Era un modo per avviare conversazione.



    24 ANNI
    PREDONE
    SCHEDA PG
    STATISTICHE
    EDWARD HEART
    Il pubblico si è sempre aspettato che io fossi un playboy, e un bravo ragazzo non delude mai il suo pubblico.


    Edited by Edward Heart - 21/7/2022, 18:56
     
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Denrise
    Posts
    194
    Reputation
    +45

    Status
    🗲
    Denrise
    Marina Stonebrug
    "Eventually, everything connects."

    Avrebbe voluto godersi la vita come se tutto il mondo fosse un palcoscenico e lei l'attrice principale. Folle di persone corse a teatro per osservarne ogni respiro e momento, idolatrarla come una dea e renderla immortale nella sua memoria. L'ambizione era sia la sua arma più letale che il suo tallone d'Achille più disdiscevole.
    Eppure, quella terra su cui era solita posare i propri passi, liberi di tracciare un'infinita linea di impronte a marchiare il suo territorio, era quanto di più distante da un luogo così civile come una messainscena. La vita di un denrisiano, maschio o donna che fosse, era quanto di più nudo e crudo ci potesse essere in questo mondo. Missioni destinata a concludersi con cataste e cataste di cadaveri o ancora villaggi rasi al suolo circondati da colonne spezzate di fumo o cenere.
    Era per questo motivo che anche in queste situazioni le risultava difficile rilassarsi, spinta a camminare con l'eleganza o il peso d'ogni passo che caratterizzava tigri o leonesse più di cigni o pavoni.
    «Se è poco conosciuto non posso che accettare».
    Lasciò che il braccio sinistro scivolasse nell'incavo tra avambraccio e bicipite dell'altro trovando in quella forma tanto curata un perfetto luogo di ristoro per il suo arto, tanto spossato dall'intera giornata lavorativa.
    «Fammi pure da guida, caro».
    Il fatto che fosse una denrisiana tanto fissata con la sua patria, gli studi, e il lavoro, non implicava che non sapesse concedersi ai piaceri della giornata. Anzi, se possibile significava tutto il contrario. La mente doveva riposare più del corpo e per questo tendeva a sciogliersi, col pensiero e ogni aspettativa, alla prima occasione necessaria.
    «Giornata estremamente fruttuosa, come tutte le giornate da quando la guerra è iniziata. Se a ciò si aggiunge l'invito così interessante di un cliente così... meritevole d'attenzioni...».
    Non aggiunse altro, lasciando a un sorriso e un'occhiata sussurata il compito di sottolineare le implicazioni di quel commento.
    «Nel mentre vuoi approfittarne per raccontarmi qualcosa di Isigodi?».
    Conosceva ogni dettaglio dei luoghi di ristoro che circondavano il suo negozio perché più di una volta si era concessa che uno spuntino, cibo o cameriere che fosse, la ragiungesse all'Osservatorio per privarla della fame, fisica o meno.
    Di conseguenza, se il ristorante doveva esserle sconosciuto, si ritrovò a credere che il tragitto avrebbe richiesto più di qualche minuto di camminata.


    code ©#fishbone

     
    .
  5. Edward Heart
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    DONGIOVANNI
    Corteggiatore impenitente di donne, audace e fortunato, talvolta millantatore.
    Effettivamente, i due avrebbero dovuto camminare per un buon quarto d'ora prima di arrivare a destinazione, quindi, sarebbe stato ottimale spendere quel tempo nella narrazione di eventi che avevo coinvolto il biondino in prima persona. Non si aspettava, comunque, che la ragazza fosse così... elegantemente disponibile.
    Un sorrisetto gli allungò le labbra, increspando così le piccole fossette che emergevano ai lati della sua bocca ogni qual volta si dedicava alla sua attività quotidiana: ridere o sorridere o, ancora, ghignare. Marina aveva accettato di prendere il suo braccio e l'aveva fatto non priva di un commento che Edward avrebbe sperato fosse da intendere in maniera leggermente diversa. Le avrebbe fatto da guida per quella sera, ovviamente... la sua mente si lasciò impregnare dal desiderio che potesse fare da guida su... altri piaceri, quella notte.
    - Bene. Andiamo? - le domandò, inclinando leggermente il capo verso la direzione che avrebbero dovuto intraprendere.
    Se questa si fosse lasciata condurre, avrebbe avanzato i primi passi, nè troppo lenti, nè eccessivamente rapidi, ma con una andatura equilibrata. Pensò che la negoziante avrebbe potuto apprezzare una buona passeggiata dopo essere stata, per la maggior parte della sua giornata, seduta dietro a un bancone, chiusa in negozio. E, poi, la brezza proveniente dal mare rendeva il tutto più salutare e piacevole.
    - La guerra sta portando nuovo lavoro, ha ragione. Questo, però, almeno per noi denrisiani. Tuttavia, non so quanto potrà effettivamente giovare al nostro popolo a lungo termine... - commentò, in risposta alla sua affermazione.
    Le rivolse un'occhiatina di fuoco e d'intesa quando lei si permise di rivolgergli quel tipo di complimento.
    Si sporse verso Marina, avvicininando le proprie labbra al suo orecchio.
    - ...non posso che ricambiare opinione... - rispose, abbassando il tono di voce e preferendo sussurrare quella frase. Avrebbe potuto giocare in quella maniera per tutta la serata. Come lo chiamavano gli inglesi? "Flirt"?
    Si sarebbe allontanato subito dopo, riprendendo il suo solito contegno signorile. Si passò una mano tra i capelli biondi.
    - Oh sì, certo! Ebbene, è nata tutta per una questione di accordi non rispettati... insomma, questioni comuni, cause di tutte le guerre. A proposito, conosce il capitano Katharina Northgate? -


    24 ANNI
    PREDONE
    SCHEDA PG
    STATISTICHE
    EDWARD HEART
    Il pubblico si è sempre aspettato che io fossi un playboy, e un bravo ragazzo non delude mai il suo pubblico.
     
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Denrise
    Posts
    194
    Reputation
    +45

    Status
    🗲
    Denrise
    Marina Stonebrug
    "Eventually, everything connects."

    I capelli della druida danzarono seguendo il cenno d'intesa all'invito dell'altro di andare. Le curve sul volto lievemente piegate in un sorriso a rivelare come da quel momento volesse trarre il massimo. Chiunque vivesse a Denrise era ben consapevole di come funesti presagi di guerra e sventura gravitassero sull'isola come moniti della potenza degli dei. Oscure influenze avevano avvelenato il mare che abbracciava la loro terra mietendone il pescato e i famigli che ivi avevano trovato ristoro. L'ombra di una guerra era calata sul villaggio dal momento in cui Sigurd aveva deciso di scindersi dal ministero inglese. Il lavoro non era raddoppiato o triplicato, era altresì cresciuto in maniera esponenziale al punto che lo stesso Osservatorio era diventato più simile a una prigione che a una seconda casa.
    Marina, però, non aveva mai avuto paura di un paio di manette.
    Anzi.
    «Nessuna guerra giova a un popolo nel lungo termine. O meglio, questo è quel che direi alla luce dei miei studi sull'ars bellica babbana o magica. La verità è che per noi Denrisiani, o per lo meno per il grosso di noi, la questione è un pizzico diversa».
    Le braccia dei due si erano fusi come le acque di due torrenti che ne vanno a formare uno nuovo, in un tocco tanto tiepido e piacevole da ricordare la seta, al punto che la druida si sentì in dovere di far scivolare anche la destra sul bicipite del giovane marinaio, ma non prima che questa potesse suggerire una nuova chiave di lettura.
    L'indice si era preso la briga di soffermarsi verso il cielo, di un blu tanto intenso da ricordare gli zaffiri più preziosi, scheggiati però da una miriade di stelle e corpi astrali. Non si sarebbe soffermata a studiarne la collocazione o i significati, ma per quanto stoica distogliersi dalla bellezza di tutto questo le risultava ancora impossibile. Non c'era guardiando più presente del firmamento e lei aveva imparato come ricambiarne le attenzioni passando ore al suo cospetto.
    «Storicamente la nostra isola, e con questa il suo villaggio principale ma anche chi lo abita, abbraccia più di una religione. La principale, però, affonda le sue radici nel pantheon norreno».
    Aveva avuto modo di evocare un valchiria per comprendere i piani del padre degli dei, Odino, per un altro predone che aveva varcato le coste di Isigodi con Edward Heart: Sigurth Gunnarson.
    Marina non aveva una presunzione tale da affermare di comprendere a pieno la visione degli dei, ma il messagio più chiaro era che Denrise era in pericolo. Una guerra tanto pericolosa da far sembrare le schermaglie contro i pericoli più recenti alla stregua dei racconti con cui lei, druida, spaventava i marmocchi che osavano varcare le soglie del templio della città.
    «Per alcuni la guerra è un'occasione per arricchirsi, per altri è disgrazia, per nessuno è pura fortuna. Per noi, che crediamo al Valhalla e a come saremo accolti in questa sala quando morti in combattimenti, è qualcos'altro».
    Esitò.
    «Ma forse parlare di morte potrebbe essere il peggiore dei precludi a questa serata in cui potremmo finire a celebrare la vita».
    Come era troppo presto per dirlo.
    Per l'occasione, Marina si limitò a scoccare l'ennesimo sorriso nel notare le dita del giovane ragazzo scivolare nella sua chioma dorata. Rispettava i morti, ma il profumo di salsedine e il calore di Edward erano quanto di più vivo avesse mai potuto sospettare in quel momento.
    Isigodi, d'altronde, era ancora un argomento estremamente interessante su cui interloquire. Era una druida e le sue pratiche divinatorie erano state affinate nel corso degli anni al punto che passato e futuro risultavano prossimi come lo ieri e il domani. Eppure, il suo terzo occhio non poteva catturare tutti i dettagli di un'esperienza per cui non aveva rischiato la vita, ma per quello c'era Edward, e la sua lingua affilata.
    «Del capitano Northgate è impossibile distinguere storia e leggenda. Una delle figure più conosciute a Denrise e nel mondo intero. Le sue gesta sono di ispirazione non solo per le donne del villaggio, ma anche per guerrieri e capitani. So che è stata coinvolta, ma forse saprai certamente di più te al riguardo».
    Edward Heart era fresco e invitante come la salsedine in seguito a una lunga giornata di lavoro, la pensava così Marina, e se l'intuito non la stava ingannando, la druida era certa che lo stesso si sarebbe potuto dire della donna che guidava una delle più temibili navi di Denrise: Katharina Northgate.
    Se c'era qualcuno a cui questa poteva aprirsi, in che senso era tutto da scoprire, quel qualcuno era proprio Edward Heart.


    code ©#fishbone

     
    .
5 replies since 2/7/2022, 10:20   72 views
  Share  
.
UP