Insistere, persistere, resistere e mai desistere

Provino Skill Immunità

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    San Mungo
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    La passione per le pozioni era nato ancor prima di approdare ad Hogwarts, osservando sua nonna materna rimestare un mestolo in un calderone con un tocco della sua bacchetta, mentre indice e pollice lasciavano cadere all’interno della bocca un pizzico di coriandolo tritato finemente. La piccola Mae si era avvicinata curiosa, inondando la nonna con una raffica di perché, cosa molto comune per la sua età e personalità, ricevendo una serie di perle di saggezza che avrebbe portato sempre con sé. Ricordava come le aveva spiegato di trattare con cura gli ingredienti, di coglierli lei stessa visto che non c’era niente di più forte di un legame tra pianta e l’essere cui se ne era preso cura. Piccoli gesti, sminuzzamenti, tritate che potevano sembrare banali, noiosi, agli occhi di chi non riusciva a notare quanto di potente si potesse realizzare con una manciata di ingredienti ed un lavoro costante. Le pozioni erano sempre state di nicchia, bistrattate e superate dagli incantesimi così come i riti. Non che fosse facile emergere in quell’ambiente a livello professionale, ma nell’ultimo periodo, dopo la nascita di Brianna, la Rheon aveva ripreso in mano vecchi progetti ed esperimenti. Era stato un procedimento lento e graduale: dapprima aveva preso nuovamente confidenza con le pozioni semplici, per lo più di carattere curativo, data la professione, salvo poi, in particolare dalla rottura con Freeman, dedicarsi a qualcosa di più elettrizzante, qualcosa che la facesse sentire viva e che non la portasse a trascinarsi in giro solo per il bene dei propri figli e per il lavoro. E così, ogni volta che poteva si fermava nei laboratori dell’ospedale per darci dentro con gli ultimi intrugli e novità del settore. In quel periodo stava testando la pozione corroborante. Il pensiero lo aveva dato, in qualche modo, il prete che avevano beccato con una pozione antilupo che rendeva più forti i lycan, potenziandoli come se fosse stata mischiata alla pozione corroborante. E la Rheon era partita in quarta, iniziando a giocare con gli ingredienti per testarne la durata, gli effetti e se era più potente se assunta a stomaco vuoto o meno. Erano state settimane di extra, di taccuini scritti con la sua grafia leggermente tondeggiante, con schizzi di piante e parti di animali che potevano tornare utili, oltre agli immancabili ghirigori. Per gli altri poteva essere caos, per lei era equiparabile quasi ad un premio Harper Avery per Meredith Grey.
    All’inizio aveva pensato di usare sangue di Abraxan fresco, prelevato solo dopo essere stati sottoposti ad una dieta di un paio di giorni a base di Scotch Single Malt, un whisky capace di donar loro una forza irrequieta. Aveva provato ad aggiungerla subito dopo gli artigli di grifone in polvere, con tanto di mescolata di quest’ultimi, dosandone trenta centilitri ogni mezzo litro d’acqua ma la forza che otteneva era paragonabile ad una fiammata che, esaurendosi, finiva col donarle effetti collaterali quali cefalee dolore e nausee che neanche quando era incinta aveva sperimentato.
    Tentò anche con dieci milligrammi di corno di Erumpet ma, sebbene avesse aumentato la durata rispetto all’utilizzo del sangue di Abraxan, aveva reso la pozione instabile.
    L’ultimo tentativo che stava sperimentando quel giorno fu quello di aggiungere alla polvere ricavata dal corno di Erumpet, delle foglie di Oleandro, pianta considerata altamente velenosa ma che aveva lasciato in infusione per tre giorni in una mistura fatta da dieci centilitri di acqua del fiume Lete, tre gocce di lacrime di fenice e cinque grammi di Bezoar tritato finemente. Questo dopo che erano passati due giorni dall’aggiunta del corno di Graphorn, mescolando per tre volte in senso orario, una in senso antiorario a fiamma rigorosamente spenta.
    Si premurò di prendere un bezoar da posizionare in gola qualora gli effetti del composto non risultassero quelli auspicati, prima di mandare giù la sua versione, riveduta e corretta, della pozione corroborante.
    Eilidh Mae
    Aileanach Rheon

    "
    It's never too late to become who you want to be. I hope you live a life that you're proud of, and if you find that you're not, I hope you have the strenght to start over.
    "

    metamorphomagus
    medimaga
    pozionista

    code by ©#fishbone



    Skill in possesso: Med I, Res I, Poz I.
     
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    Gli Snasi
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    Lo SnasoOgnuno aveva della propria infanzia molti ricordi preziosi e spesso alcuni dei più dolci riguardavano i propri nonni, o i cordiandoli.
    Ecco, il nostro uragano multicolor era una di queste persone, ma il coriandolo, nel suo caso, non era un pezzetto di carta, bensì una spezia, gettata in un calderone, che non solo aveva realizzato un'ottima zuppa (o pozione che fosse), ma aveva instillato una meraviglia nella giovane, che si era portata fino all'età adulta.
    E quindi eccola lì, dopo un compagno morto, un'amica morta e rinata (almeno nel nome), troppi figli per contarli e un ex fidanzato licantropo a cimentarsi in quell'antica e complessa arte che era la pozionistica, così difficile da essere elitaria. Così difficile da far dire a molti di essere noiosa e superata; ma Eilidh non era una qualsiasi, non lo era mai stata, e certo non si sarebbe associata al pecorame della gente, specialmente perché lei sapeva perfettamente come mai le pozioni fossero considerate superate: semplicemente, la gente preferiva reputarle tali, piuttosto che ammettere di non saperle preparare bene.
    Dopo le pozioni curative la donna aveva deciso di dedicarsi alla pozione corroborante, ma, anche in questo caso, perché mai si sarebbe dovuta abbassare al volgo, lei, nemica giurata dei vini rosa (e del rosa in generale)? Ovviamente ciò non era pensabile, quindi eccola lì a provare ad integrare nella ricetta il sangue di abraxan e l'oleandro sperando poi che quanto fermentato non fosse letale.
    Anzi, magari lo fosse anche, ma almeno fosse anche a portata di bezoar.
    La giovane notò come la pozione fosse turchese, ma lievemente più rosato del dovuto. Coraggiosamente (con il bezoar nell'altra mano) assunse la pozione, scoprendola amara come il fiele, forse perché aveva anche il medesimo effetto: la donna sentì montarsi la febbre e sentì una sensazione di formicolio alla bocca, che tradiva un avvelenamento forse non troppo lieve, ma che diveniva tollerabile non solo per la sua enorme resistenza ai propri stessi intrugli, ma anche per la stessa natura della pozione: mai, in vita sua, si era sentita così carica e motivata, pronta anche, al bisogno, di scalare una montagna.
    Certo, il veleno le scorreva dentro, ma di fronte a quelle sensazioni era davvero importante? La donna si trovò ben presto a voler posare il bezoar: aveva affrontato dolori ben peggiori di quel veleno, con anche meno risvolti positivi.


    Provino superato

    pozione corroborante; d20: 14+8+4+2*=28

    Eilidh: immunità + pozione corroborante speciale
    CITAZIONE
    pozione corroborante (1 sorso): pozione ottenuta aggiungendo alla ricetta sangue di abraxan e oleandro in infusione. Avvelena chi la beve, ma dona +3 a tutti i tiri

    Snaso: +3
     
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1 replies since 22/5/2022, 16:40   47 views
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