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.SPOILER (clicca per visualizzare)Kenna MacEwen.
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.Il venerdì mattina rappresentava per la donna il preludio a diverse giornate di fuoco, poiché era nel weekend che gli studenti di Hiddenstone, i suoi studenti, complici le belle giornate si riversavano tra le strade del villaggio. Di solito impiegava le ore diurne per sistemare i libri che le erano arrivati la sera prima, aggiungere le scorte di cancelleria e decorare l’angolo delle novità con le offerte della settimana. Pertanto, anche quel giorno chiunque sarebbe entrato l’avrebbe trovata intenta a sistemare la cancelleria con svolazzi di bacchetta, in ritardo sulla tabella di marcia. Infatti, la MacEwen aveva aperto il negozio appena qualche minuto prima che la lancetta dei minuti si fermasse sulle dodici, quella delle ore sulle undici, complice un risveglio non proprio piacevole dopo essersi presa una sbronza la sera prima. Il motivo di tale scelta risiedeva nello strascico degli avvenimenti delle acque internazionali di qualche giorno prima, dandole non pochi grattacapi soprattutto per quanto riguardava la sua etica che era ad un passo dall’essere stravolta definitivamente, dopo che era stata puntellata da Maverick, Garlic e tutti i denrisiani. Ad ogni modo, ancora distratta, finì col sussultare, impercettibilmente ma lo aveva fatto, quando aveva udito un saluto alle sue spalle. Un accento puramente inglese, aveva constatato, mentre si voltava in direzione dell’uomo. Assottigliò lo sguardo, mettendo su un sorriso di circostanza, cercando di studiarne i tratti per comprendere se avesse mai avuto a che fare con lui. Di certo non a scuola, visto che era ben più piccolo di lei, al massimo con la possibilità di averlo incrociato solo per un paio di anni. «Benvenuto al Leabharlann», il sopracciglio che si era inarcato all’udire la sua domanda, mentre cercava di mantenersi professionale e non lasciare che il suo animo denrisiano venisse troppo a galla. «In cosa posso esserle utile? Cercava qualcosa in particolare?» La bacchetta ancora in mano ma col braccio lungo il fianco coperto da uno dei suoi vestiti dall’aria boho, quel giorno di un intenso verde smeraldo che richiamava il colore delle sue iridi.Kenna Ivonne
MacEwen"Nothing is absolute. Everything changes, everything moves, everything revolves, everything flies and goes away."Negozianteex-docentesacerdotessacode by ©#fishbone
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.Non metteva piede a Londra da svariati mesi ormai. Sembrava quasi che quell’isola avesse gettato su di lei una malia che la spingesse a rimanere lì o al più muoversi per spedizioni proposte dal capo villaggio o l’offerta di collaborazioni da parte di ministeri magici sparsi per il mondo. In poche parole sembrava come se gli inglesi non nutrissero stima delle sue capacità e competenze, portandola a sposare buona parte delle ideologie insite nella cultura denrisiana. Lì, in quell’isola governata da predoni dall’alba dei tempi, la donna aveva fatto il suo rifugio, intrecciando una solida relazione affettiva priva di tossicità, riuscendo ad ottenere riconoscimenti per il suo valore e la sua cultura, fino a rimettere in piedi un’attività che molti avevano deriso. Una libreria in un luogo dove sembrava che la grettezza e l’ignoranza fossero dei baluardi degli autoctoni. In realtà col tempo la MacEwen era riuscita a rivedere i pregiudizi sugli abitanti che aveva scorto più volte dall’ufficio all’interno di Hiddenstone, così come i denrisiani avevano iniziato ad apprezzare lei e la sua libreria. Ma, a quanto sembrava, i poteri dei libri erano giunti fino al di là del mare, portando visitatori stranieri anche dopo gli avvenimenti di settembre. Uno di quelli si rivelò il giovane davanti a lei, che puzzava di ministero da diversi metri, che aveva sorvolato velocemente sull’ambiente, affermando come in realtà lo apprezzasse. La donna non seppe dire se fossero parole di circostanza o di educazione, o se davvero l’altro avesse posato lo sguardo sul dedalo di scaffali che ricordavano il labirinto; la cura nel proporre un tavolo delle offerte o i battenti aperti verso il chiostro e poi da lì verso un piccolo edificio dedicato alla lettura. Ma andava bene così, soprattutto per lei che venne richiesta come consigliera per libri appartenenti più alla sfera della narrativa che alla manualistica. Annuì col capo alla sua richiesta, superando il bancone e lui per guidarlo verso gli scaffali dedicati alla storia prima, e alle biografie poi. «Questi sono i due volumi di Bloomidale che mi aveva richiesto», annunciò sfiorando con le falangi le coste dei volumi dedicati agli avvenimenti del ventesimo secolo ed anche ai suoi più grandi protagonisti. Avrebbe lasciato all’uomo la possibilità di sfilarli lui stesso e portarli con sé verso altra scaffalatura che raggiunsero con un paio di svolte a destra ed una a sinistra. «Qui può trovare le biografie dei più grandi maghi della storia», da Silente a Grindelwald, passando per Voldemort, fino ad incontrare le figure della storia a loro più vicina. «Mi dica se sbaglio, ma credo che lei sia un ministeriale, giusto?» Le iridi erano fisse e dure in quelle di lui, come a sfidarlo ad affermare il contrario. «Magari potrebbe esserle d’aiuto leggere qualcosa sulla vita di una delle più grandi streghe dei giorni nostri», e sfilò con cura il libro dedicato a Cora Delaine. Perché per quanto il ministero e parte dell’opinione pubblica sposasse l’idea che lei fosse una terrorista, era innegabile che fosse una grande maga capace di sollevare quesiti che nel ventunesimo secolo non potevano più essere taciuti. «Oppure se l’affascinante Denrise, potrebbe leggere qualcosa attraverso la vita del nostro capovillaggio», stavolta non si premurò di sfilare il testo che narrava delle gesta di Vikkard, preferendo muovere il catalizzatore per appellare l’opera di E. J. Norsk. Infatti, se si fosse avvicinato l’uomo avrebbe potuto leggervi “Sui mari noi solchiam. Storia irriverente sugli abitanti, gli usi e i costumi di Denrise”, un libro che i Denrisiani odiavano profondamente. «Consiglio l’acquisto congiunto per avere la possibilità di conoscere la storia attraverso due punti di vista differenti», continuò, scrutandolo per vedere se l’altro fosse davvero sul pezzo. «Presumo, dalle richieste che ha fatto, che lei sia un amante della storia. Pertanto spero di non essere in errore nel credere che lei sposi l’idea che essa viene fin troppo spesso raccontata dalla parte dei vincitori, ma uno storico -od un aspirante tale- deve essere capace di andare al di là del velo e cercare di ricostruirla anche attraverso le testimonianze dei vinti. Osservare, analizzare e catalogare le diverse parti può essere utile nel trovare il mezzo, la sede di quella che potrebbe essere la verità». Quell’ultima parte del suo discorso erano parole che nel corso degli anni aveva pronunciato ai suoi studenti e alle sue studentesse all’inizio di ogni anno accademico. Per un attimo il suo cuore si fermò sotto il peso dei ricordi della sua vecchia professione. Le mancava e non poteva negarlo. «Allora, quale pensa di prendere?»Kenna Ivonne
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.Kenna stava riscontrando come i Denrisiani avessero ragion veduta a trattare gli inglesi come feccia, nettezza umana. Insomma, non solo si era prodigata nel mostrarsi un’ottima padrona di casa, indossando le vesti di guida visto che era la prima volta che l’uomo aveva varcato la soglia del suo negozio, ma era rimasta anche al palo nello scoprire come questi non avesse mosso nemmeno un dito. Per tutta risposta un libro -precisamente quello che aveva suggerito- nell’arrivare ai pressi dell’auror finì col colpirlo alla nuca prima di adagiarsi sul bancone. Quanto al suo contributo circa l’importanza di essere oggettivi nell’approcciarsi alla storia, se fosse stata ancora una docente avrebbe assegnato la lettera più bassa nel sistema di valutazione. T, di Troll. E sarebbe stata anche magnanima. Fin troppo. «E poi non dovrei dare ragione ai denrisiani quando criticano gli inglesi», stendendo poi anche un velo pietoso -purtroppo metaforico- sulla compagine auror, ormai facilmente equiparabile a tutto muscoli e zero cervello. Passò lo sguardo sprezzante sul corpo di Wyatt giudicandolo fortemente carente anche da quel punto di vista, senza neanche dover fare paragoni con il suo compagno. «Per Circe, ora capisco perché Morrigan abbia deciso di abbandonare gli auror», si ritrovò a pensare, appuntandosi mentalmente di sbeffeggiare l’ex amante che non aveva affatto lasciato il posto meglio di come lo avesse trovato.
Tornata al di là del bancone, dopo tanta fatica, ricordiamolo, Kenna guardò con disprezzo l’acquirente, sollevando un sopracciglio nel sentirlo affermare di come questi avrebbe acquistato solo la sua ultima proposta. Almeno, visto il disturbo che le aveva arrecato, oltre la mancanza di rispetto, sarebbe stato opportuno che le lasciasse ben più di trenta galeoni. «Quindi i libri di Bloomidale non le interessano più?» Voce fredda e distaccata, ma nelle iridi e pupille della donna avrebbe scorto le fiamme dell’inferno pronte a divorarlo.Kenna Ivonne
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Edited by Wyatt Wolf - 26/5/2022, 07:38.