Maggio adaggio adaggio!

Regina&Blake&Louise&Adrien

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    Maggio, finalmente era arrivato! Le belle giornate, il caldo, Blake Barnes che si allenava in cannottiera per il giardino e soprattutto verso la riserva, era qualcosa che la metteva davvero di buon umore. Era tranquilla ultimamente, con Adrien le cose andavano bene, ossia continuavano a litigare come cane e gatto, Jilian era nel suo momento di sparizione, e la cosa non le dispiaceva per niente in quanto aveva veramente bisogno di pensare, e lei era apposto con tutti i compiti e tutte le lezioni. Si sentiva veramente bene con se stessa e quel giorno, il giorno prima del suo compleanno era successa una cosa che agognava da un sacco di tempo: Blake le avva chiesto di allenarsi con lui! Cioè, il punto era che lei era sempre a studiare oppure si allenava per il ballo e quando lo vedeva, era sempre a fine allenamento e quando lui le diceva "ogni tanto possiamo correre insieme" lei era sempre sudata, stanca e con l'asciugamano sulle spalle per tornare nel dormitorio. Insomma era la prima volta che succedeva una cosa del genere e doveva ammettere che non se lo aspettava, veramente per niente. Blake era sempre impegnato e per quanto avessero dei rapporti, erano troppo minimi, almeno per le sue aspettative. Lo vedeva sempre da solo, oppure con Jesse, raramente con Lilith o con qualche ragazza e cominciava a pensare che stesse davvero attraversando un brutto periodo. Quando lo vide, con i capelli perfettamente messi, profumati, la canottiera nera ed una tuta grigia al seguito sorrise. Lei ovviamente si era legata i capelli in una coda perfetta, la sua tutina era di un color pesca e che lasciava l'ombellico scoperto. Gli sorrise. Ehi! Come stai? Chiese con voce solare. Ok, si, ma anche meno emozione insomma! Era anche vero che Regina era raro che uscisse con qualcuno, che frequentasse veramente persone al di fuori dei suoi libri o dei suoi fratelli. Era raro che riuscisse a fare amicizia o in qualche modo a farsi notare per il suo aspetto. Era una persona intelligenete, curata nei minimi dettagli ma che puntava tutto sulle sue conoscenze, anche se era bellissima, lei non ci aveva mai dato veramente valore. Ma ovviamente non era fatta di ghiaccio, rispondeva agli stimoli degli ormoni come ogni ragazzina di 16 anni in una scuola che pululava di figoni. Regina aveva sicuramente il freno del gemello, il quale era geloso fino allo stremo di lei, e viceversa, ma non ci poteva fare niente, Blake era come se fosse il suo idolo da adolescente, seguiva il ragazizno anche su istagram, seguiva le sue canzoni, seguiva i suoi testi, sapeva a memoria le date che lui stesso scriveva e aveva letto qualsiasi articolo di giornale che lo riguardasse. Regina era infatuata di qualcuno che forse neanche esisteva, ma in quel momento non le interessava, voleva solamente allenarsi insieme a lui, o meglio correre insieme a lui e conoscerlo un pò più da vicino. Per lei era come uscire con il proprio cantante preferito!
    Regina Beauvais

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  2. Louise De Maris
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    Ultimamente la vita non sembrava andare meglio, tranne per una persona: Blake Barnes. Sì, era sempre il solito stronzo spocchioso, ma, almeno, ogni tanto, si scrivevano (ehm, tutti i giorni, a dire la verità, perché Louise non poteva fare a meno di scrivergli) messaggi su whatsapp e la ragazzina non poteva negare che le facesse piacere. Dopotutto, tra tutte le amicizie che si era fatta, molte erano rimaste incolte e nessuno sembrava darle più di tanto retta. La conversazione con Blake Barnes era l’unica che appariva sull’app di messaggistica, oltre a quella con James. Aveva, sì, una serie di contatti, ma non aveva mai avuto davvero il coraggio di contattarli, per una serie di motivi, tra cui quello per cui non si parlavano, se non per questioni strettamente legate alla scuola. Anche con Harry e Giada non aveva più scambiato parola, soprattutto con l’ultima, dopo i suoi sospetti che fosse una spia pagata da suo zio. Forse, se avesse incontrato Julian, lui sicuramente le avrebbe passato il suo numero e avrebbero potuto parlare un po'. Non poteva non ammettere di sentirsi sola, ultimamente: la situazione impostale da Evrard Boyer, inoltre, non le faceva del bene: c’era qualcuno che controllava ogni sua mossa e, se avesse rivolto anche solo uno sguado verso un nato babbano o un mezzosangue, suo zio lo sarebbe venuto a sapere e l’avrebbe punita come riteneva più opportuno. Con Blake Barnes, invece, non avrebbe potuto dir proprio niente visto che il ragazzo era il rampollo della famiglia Barnes e purosangue.
    Le cuffiette nelle orecchie trasmettevano all’esterno il gracchiare di una canzone, sparata a tutto volume: Middle of the Night di Elley Duhé. Aveva voglia di cantare, ma trattenne dentro di sé quell’impeto, sia perché si vergognava un sacco, sia perché non sapeva nemmeno se avesse ancora una voce bella. Era da circa quattro anni che non cantava affatto: da bambina, le si erano sempre complimentati per la sua vocina, che lei, a tratti, aveva detestato duramente, perché troppo femminile e angelica rispetto a quello che voleva apparire lei, ovvero un maschiaccio.
    Evitò persino di muovere le labbra per cantare in playback: se l’avesse vista qualcuno, sarebbe letteralmente morta dall’imbarazzo.
    La musica bloccava ogni suono, ma non la vista: i suoi occhi, dalle gradazioni fortunatamente ancora intatte, scorsero in lontananza la figura di un Blake Barnes decisamente sexy- “Louise!” si rimproverò – e quella di una sconosciuta che si avvicinava a lui, affabile – “Come tutte, d’altronde…” -, con una tuta addosso – “Si, di bella è bella, ma non sarà troppo provocante?!”.
    Le sue guance si arrossarono, un po' perché si rese conto di star spiando Blake Barnes, un po' perché presa da un piccolo attacco di gelosia, di cui, però, non se ne rese conto.
    Si accostò ai cespugli e si nascose dietro uno di essi. Tolse con un movimento brusco le cuffiette dalle orecchie, bloccando il cellulare, in modo tale che la musica smettesse di suonare e si tese, per ascoltare le parole conversate.
    Scimmiottò quell’”Ehi! Come stai?” della sconosciuta, ridendoci anche sopra: secondo lei, Blake Barnes si lasciava approcciare con un classico “Ehi!Come stai?”.

     
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    Alla fine aveva ceduto. Non era ne per cattiveria ne per altro, ma Regina non faceva altro che stargli intorno e sicuramente era una ragazza interessante, ma il fatto che aveva legato con Adrien, in maniera strana a dire la verità, ma comunque ci aveva legato, voleva dire che la sua gemella era stata scartata, per certi sensi, a prescindere. Blake teneva tantissimo alle amicizie che costruiva seppur tutte quante con rapporti malati e strani, quindi non avrebbe fatto assolutamente niente per litigare con Adrien, anche se non avrebbe mai riunciato a dirgli che aveva invitato la sua sorellina ad allenarsi con lui. Arrivò nel luogo dell'incontro e ridacchiò vedendola. Cavolo se era bella, ma in fondo dentro quella scuola, c'era davvero una ragazza brutta? Si morse appena il labbro e poi sorrise alla moretta prima di farle un sorriso. Decisamente come sempre. Tu sei pronta? Chiese poi avvicinandosi a lei e lasciandole un piccolo bacetto sulla guancia e passandole un braccio intorno al bacino. Non poteva sapere che la biondina era dietro al cespuglio, seppur vide qualcosa muoversi. Ma in fondo erano in una riserva con degli animali, non si poteva pretendere assoluto silenzio. Tuta interessante, comunque. Non ce la faceva, se non metteva in imbarazzo le persone non era proprio lui. Era chiaro che Blake avesse gli occhi per guardare, ed era altrettanto chiaro che fosse una persona fin troppo diretta. Ecco si, forse veramente troppo. Sorrise ancor alla mora e poi cominciò a fare dello streaching, invitando anche la ragazza a cominciare il suo allenamento. Era un cazzone su tutto, tranne quando si doveva allenare. In fondo aveva un maestro pesantemente stronzo e non poteva non stargli dietro. Era importante per Blake, essere ammirato, o comunque almeno stimato da Garlic. Era qualcosa di estremamente importante.
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  4. Adrien Beauvais
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    La Riserva delle Creature gli sembrava esattamente il posto migliore per accendersi una sigaretta e farsi qualche tiro. Aveva deciso di provare a prendersi una pausa dalle canne, perché aveva davvero intenzione di rispettare i patti con Vath Remar, per una buona volta. Non sapeva precisamente quanto sarebbe durata quella sua buona volontà, perché di essere testardo, lo era con tutto e tutti, in maniera effettiva, tranne che con le sue debolezze. Non l’avrebbe mai ammesso, ma provava solo grande timore nel pensare alla fase di astinenza che, era sicuro, l’avrebbe portato a dare di matto.
    Fermò i suoi passi, inserì la mano destra nella tasca dei suoi pantaloni e raccolse insieme il pacchetto di sigarette Kent e un accendino, nero, proprio come il colore del suo umore degli ultimi giorni.
    Aprì il pacchetto, si portò la sigaretta alla bocca, stringendola tra le labbra sottili e l'accese, seppur con qualche difficoltà: alzò una mano, mettendola davanti alla fiammella, in modo tale che la brezza di quella mattina non la spegnesse.
    Prese un meritato tiro dal tabacco filtrato e ricominciò ad avanzare lentamente, con la mano sinistra in tasca. Si sentiva abbastanza rilassato, il che fu un vero e proprio toccasana, visto che era da moltissimo tempo che il suo corpo e la sua mente rispondevano solo a stimoli di rabbia, nervosismo, irritazione e malcontento.
    Ma fu proprio mentre guardava in avanti che notò una ragazzina appollaiata dietro ad un cespuglio: si domandò, con una certa curiosità, cosa ci facesse lì. Seguì la traiettoria dello sguardo della biondina e i suoi occhi caddero, perplessi, sulla figura di Blake Barnes, in compagnia di... socchiuse gli occhi, cercando di mettere a fuoco la silhouette dal costume decisamente stravante. Era... REGINA?! Che cazzo ci faceva lì, mezza nuda, appariscente, in compagnia di BLAKE BARNES? No. Non andava affatto bene.
    Amareggiato per quella scoperta, le rotelle della sua mente cominciarono a girare, elaborando un finissimo piano per sabotare quell'appuntamento.
    "Quindi la biondina li sta spiando! Chi sarà mai? E in quali rapporti è con Blake?" si domandò.
    Si accostò al ciglio del sentiero e si avvicinò, di soppiatto, alla ragazzina senza nome, che non si accorse minimamente di lui. Si fermò a circa due metri di distanza dalla sua schiena: con tutta la calma del mondo (solo pura apparenza), prese un tiro dalla sua sigaretta, dandosi il tempo di espellere il fumo dalla sua bocca e, poi, finalmente, parlò.
    - Bene, bene. Non sai che è da maleducati spiare le altre persone? -
    La poveretta sarebbe stata colta di sorpresa dalla sua voce tonante, eppure non troppo alta, per evitare che i due potessero sentirli. Se non avesse risposto, avrebbe affermato, con un ghigno sulle labbra: - Cosa c'è? Il gatto ti ha morso la lingua? -.
    Ne sarebbe seguita una risatina e un'analisi della figura della sua semi -interlocutrice: non molto alta, bella certamente, capelli biondi, occhi azzurri, magra, forse, fin troppo. Le sue guance erano arrossate, il fiato era abbastanza corto: sembrava esattamente fosse in preda ad un attacco di gelosia.
    - Mi sembra di capire che ci sia una certa vicinanza con il bel fusto! -

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    Forse la cosa più bella per Regina in quel momento era il fatto che era stata invitata da qualcuno a fare qualcosa di decisamente iverso rispetto a studiare. Era abituata a passare compiti, ad aiutare le persone con gli stessi ed ad essere sempre la migliore nella sua stessa classe, ma non era abituata alla socialità. Adrien, per quanto avesse un carattere decisamente antipatico e scontroso, era molto più inserito di lei, molto più cercato di lei e sicuramente piaceva molto più di lei, e questo, per lei, era veramente un mistero. Certo neanche lei aveva un carattere facile, ma cosa ci poteva fare? Era semprestata da sola, era sempre stata una ragazzina individualista e poco incline alla socievolezza. Regina o si amava o si odiava. Era quasi un'egoista cronica che pensava spesso ai suoi successi ed avrebbe calpestato tutti quanti pur di arrivare esattamente dove doveva arrivare. Si morse il labbro quando il Barnes le sorrise. Era così dannatamente bello! Ma come si poteva anche solo pensare di dirgli di no? Ma non poteva dire tutto quello che pensava, un pò perchè non gli apparteneva, un pò perchè se ne vergognava. Se Adrien l'avesse vista in quel momento l'avrebbe sfottuta a morte e si sarebbe incazzato da morire allo stesso tempo. Oh si! Sono pronta! Disse poi cominciando a stirare un quadricipite, portandosi in maniera elastica la gamba dietro il sedere, prima la destra poi la sinistra, ma quando Blake le disse quella cosa divenne rossa, completamente. Lei usava quelle "tute" perchè quando ballava amava essere libera e le cose troppo larghe, a meno che non era su di un palco, non riusciva a portarle ed inoltre non vedeva bene i suoi movimenti e di conseguenza non poteva correggerli. Invece così... era diverso, riusciva a guardarsi, ad allenarsi meglio e a distrarsi di meno. Oh... ecco. Grazie! Disse poi cercando di rimanere abbastanza "fredda" come ci era riuscito per quel bacio sulla guancia ricambiato e quella sua mano che le aveva sfiorato il fianco per salutarla. Posso farti una domanda un pò... ecco personale! Chiese poi cacciando il suo vero carattere, ossia quella curiosa fino allo sfinimento. é vero che la canzone "farfalla bianca" l'hai scritta per la tua mamma? Lo aveva letto da qualche parte, ma lei aveva la possibilità di chiederlo, perchè non poteva. Poi abbassò leggermente il suo viso. Lo so che...non ami parlare di certe cose, ma... io... ecco, conosco le tue canzoni a memoria e... ecco si. Sai scrivere bene e... Era decisamente in difficoltà. Sentì comunque lo sguardo caldo di Blake addosso e lo vide sorridere. Ok, si, frose una risposta gliela avrebbe data davvero!
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    Regina Beauvais - 17 anni
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  6. Louise De Maris
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    Non poteva crederci! Non era assolutamente possibile, per l'amor del cielo! Blake Barnes che rispondeva tutto tranquillo a quella... ragazza che sembrava tutto, tranne che- anzi, che non lo conosceva affatto?! Perché se ne stava così tranquillo?! E perché le aveva appena chiesto se fosse pronta? Pronta per che cazzo di cosa?! Scosse la testa, senza preoccuparsi di farlo impercettibilmente, perché nessuno avrebbe potuto vederla. Si sentiva così arrabbiata, così tanto che avrebbe spaccato volentieri mezzo mondo, eppure così confusa... il cuore le batteva all'impazzata nel petto, seppur sguazzasse in una sensazione del tutto diversa rispetto a quella che provava di solito con il Black Opal: questa volta era molto più vicino al sentimento che aveva provato quando aveva saputo della loro morte... ma, forse, era meglio evitare di pensarci. Le pareva che Blake la stesse in qualche modo tradendo, ma, effettivamente, cosa poteva tradire quando tra loro due non c'era assolutamente niente?
    "Oddio! Quando sono diventata gelosa di Blake Barnes?!" si domandò, vergognandosi leggermente di sé stessa. Avvertì un immenso calore espandersi lungo le sue gote e il suo naso.
    "Menomale che sono nascosta, altrimenti sai che figura di merda con il volto tutto arrossato?!" pensò.
    La sua bocca si spalancò quando Blake diede a quella un bacio sulla guancia e le... cosa sta facendo?! LE STA STRINGENDO I FIANCHI?!?!
    In tutto quel vociare della sua coscienza e immersa nell'ascolto del dialogo tra i due "piccioncini", Louise non si rese conto della presenza di qualcuno alle sue spalle, fino a quando una voce maschile non ruppe l'incanto. Sussultò gravemente, il cuore che, ora, sembrava proprio voler uscire dal suo petto o, anzi, dalla sua bocca, perché il suo battito lo sentiva fino in gola. Si girò di scatto, d'istinto, seppur fosse indecisa tra il non farlo mai o il farlo, sì, ma lentamente.
    - E-ehmmm... - non riuscì fare a meno di balbettare. Sicuramente, divenne ancora più rossa quando il ricciolino si permise di prenderla in giro per non avergli risposto.
    - Mi hai spaventata... - rispose, con voce dolce, per poi riprendersi un attimo dopo.
    - Maaa lo sai che è da maleducati spiare le persone che spiano le altre persone? - disse, guardandolo torvo.
    Perché gli interessava così tanto quella situazione? E cosa gli importava di quale fosse il suo grado di rapporto con Blake?
    - Vedi di farti i cazzi tuoi! - affermó, senza badare né al tono, né alla lingua, indignata per quell'invadenza.

     
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    Cominciarono a riscaldare i muscoli, ad allenarli e a muoverli un pò e quando la vide completamente rossa in viso sorrise soddisfatto. Cavolo, si era messa un leggins che tra poco le si vedeva anche quanti peli avesse, ed era chiaro che non ne aveva neanche uno! Non poteva non farglielo notare. In fondo aveva un bel sedere ed un'ottima forma fisica e Blake aveva la vista perfetta. Comunque, quando cominciò ad avere quel tono, Blake si concentrò davvero sulle sue parole. Si ma con calma!Le disse quasi per farla "calmare" anche se ovviamente c'era veramente ben poco da far calmare in quella occasione. Ma la domanda che gli fece lo fece sentire strano. Regina era chiaramente una sua fan, conosceva sicuramente il suo demo e per fargli quella domanda sicuramente lo seguiva sui social, specialmente si Tik Tok. Blake era nato come un compositore solitario, scriveva solamente per se stesso e per Aaron, poi, piano piano, crescendo, aveva deciso di fare qualche video e da li era diventato famoso su youtube tra i babbani, su istagram e così via. Un pò perchè era ricco e viaggiava tantissimo quindi sui social le storie erano obligatorie, un pò perchè aveva il cognome che aveva, ma il vero lavoro lo facevano i suoi testi e le sue canzoni. Da sempre scriveva, Aaron gli aveva regalato una chitarra con cui lui componeva. Sorrise alla ragazza. é vero... l'ho scritta per mia... Non riuscì a finire la frase che da dietro a quel cespuglio riconobbe una voce che avrebe riconosciuto tra mille. Alzò un sopracciglio. Si avvicinò a quel cespuglio e lo aprì appena come per vedere e sperare che si stesse sbagliando. E puf! Sgranò gli occhi prima guardando la biondina e poi il riccetto. Spero vivamente che stavate facendo roba e non stavate qui dietro per me e Rey! Disse seriamente. Ma erano normali?
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  8. Adrien Beauvais
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    Quello spettacolino sì che era immensamente divertente, alla pari dei teatrino a cui Adrien apriva le danze con Regina, ogni santa volta che la incontrava. Dar fastidio alla gente era, ormai, la sua specialità da un bel pezzo e non avrebbe mica smesso quel giorno. La ragazzina, poi, sembrava cadere appieno nella sua trappola, forse per la sua ingenuità.
    A quel - Mi hai spaventata... - pronunciato con voce di miele, il Black Opal non poté trattenersi dal sorridere apertamente, in un ghigno che avrebbe infastidito chiunque e che lui indossò volontariamente, come fosse una maschera. Fu, probabilmente, proprio quello, secondo le sue stime, a far innervosire la biondina senza nome. Non poteva non farla affossare ancora di più.
    - Si presume che tu stessi spiando quella che dovrebbe essere mia... - si bloccò per un secondo, lasciando che la suspense aleggiasse nell'aria, rendendo Louise più nervosa.
    - ...sorella. - finì, con un nuovi ghigno, questa volta più articolato. Non avrebbe mai immaginato che si potesse passare dal rossore più acceso al pallore più candido in così pochi secondi. Le fossette sulle sue guance si sarebbero fatte più pronunciate quando la ragazza avrebbe ricominciato a balbettare, dopo aver dato sfogo a quella linguetta mozzafiato, che sembrava non volersi contenere.
    - Uh-uh! Allora la principessina, qui, ce l'ha una lingua! - asserì, con divertimento.
    Fece un tiro alla sigaretta e non mosse un muscolo, né un dito, né aveva pronunciato una sola parola quando aveva notato Blake Barnes avvicinarsi al cespuglio, all'apparenza come se avesse riconosciuto chi ci fosse dietro. Voleva godersi fino in fondo lo spavento di quella ragazzina.
    Quando la siepe fu aperta con un brusco movimento, comportando un salto di paura da parte dell'ametrina, Adrien rise, sguaiatamente, fino a quando le sue ciglia non si bagnarono di lacrime di divertimento, che asciugò velocemente con il dorso della mano.
    Alzò le due mani in segno di pace, giostrando, ora, i suoi occhi tra la ragazzina umiliata e il suo concasato.
    - Oh, beh, guarda, non ti nego che avrei preferito "fare roba", come hai detto tu, se non fosse stato per questa "fanciulla" che ho paradossalmente trovato accucciata dietro questa siepe! -
    Adrien era proprio uno stronzo e lo sapeva lui stesso.

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    Davvero stava succedendo? Insomma, Blake stava per rispondere, era veramente interessata alla risposta, quando le passò completamente davanti per andare dietro una siepe dove, effettivamente,c'era fin troppo movimento. Regina sorrise sentendo l'opalino chiamarla con il suo soprannome, e poi quando sentì quella risata e cosa disse il ragazzo sgranò anche lei gli occhi, guardando prima una Louise spaventata per il gesto di Blake, ed un Adrien ridere come se non ci fosse un domani. Guardò ilfratello con un odio negli occhi pari solo ad una maledizione senza perdono e non ce la fece, sbattè un piede per terra. Ma cosa diavolo ridi? Si è spaventata! Dovresti aiutarla! E comunque si da il caso che anche tu eri dietro questa siepe... che poi, di tutte queste siepi, proprio a questa? E proprio oggi? Si tradì con il suo tono di voce arrabbiato, e disperatamente frustrato. Di tutte le volte che potevano spiare Blake, proprio quel giorno dovevano decidere di farsi scoprire? Sbuffò pesantemente incrociando le braccia sotto il seno e scuotendo il capo. Possibile che il mondo fosse così crudele con lei?E quindi mi spieghi cosa cavolo stavi facendo qui? E che vuol dire "era meglio fare roba"? Sei un cretino. Non ce la faceva. Era gelosa più del fratello di chiunque altra persona al mondo. Poi guardò la ragazzina. E si può sapere tu che diavolo di problemi hai a metterti dietro ad una siepe per spiare una persona? Non era arrabbiata tanto del fatto che non potesse stare con Blake da sola, ma perchè lei stava chiedendo delle cose per conoscerlo meglio, per capire qualcosa di più di una persona che le piaceva e quei due arrivavano e facevano i cazzoni. Ma possibile che le persone non sapevano per niente regolarsi?
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  10. Louise De Maris
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    Quanto le persone potessero essere fastidiose, Louise davvero non riusciva a comprenderlo! Quel ragazzo, poi, stava dando il meglio di sé stesso per innervosirla, con quel ghigno che avrebbe voluto cancellargli via dalla faccia con un bel pugno. Tuttavia, si limitò a rivolgergli i suoi duri occhi verdi, guardandolo di sbieco, ma bastò un attimo per infrangere ogni sua sicurezza: quella ragazza era sua sorella? Cosa caspita stava succedendo?!
    - M-ma… c-co-m-me – balbettò, ora con occhi sgranati, che cominciarono a muoversi alternativamente verso destra e verso sinistra, dopo che la ragazzina si fu spostata perpendicolarmente al petto del ragazzo per analizzare la somiglianza tra la bella zoc- ehm, ragazza e il ricciolino logorante. Effettivamente, avevano lo stesso naso e lineamenti del volto molto simili. L’acceso rossore si diede alla ritirata, facendo spazio a un pallore senza precedenti.
    Che vergogna… che figura di merda… ma perché le devo fare tutte io?!” si domandò, tra sé e sé, rimproverandosi per essersi messa, per l’ennesima volta, in una situazione scomoda e a dir poco sgradevole e imbarazzante.
    Il fumo della sigaretta del ragazzo le arrivò dritto nel naso, facendola tossire aspramente. Si portò la mano davanti alla bocca, come d’educazione.
    - Po- eh-ehm – si schiarì la voce, abbassatasi per la forte tosse. – Potresti spegnere quella cosa?! -
    La “supremazia” ristabilita non durò che per una manciata di secondi: un brusco rumore dietro di lei, come di movimento di fogliame, e, poi, una voce conosciuta raggiunsero le sue orecchie così all’improvviso che la fecero letteralmente saltare, con un urlo. Si portò la mano al petto, battuto dal cuore impazzito. Non poteva andare peggio: il ragazzo senza nome stava ridendo di lei davanti a un Blake Barnes incredulo. Con un mugolio di nervosismo, si girò verso il suo “caro amico” Black Opal, rivolgendogli uno sguardo pieno di rabbia: era meglio che non si vedesse, perché aveva il volto e le orecchie purpuree, in un misto tra irritazione e vergogna per essere stata scoperta, che aumentò la sua manifestazione in una bocca e occhi spalancati per le parole di quello che non sapeva fosse Adrien. Non ebbe modo, comunque, di replicare, perché la principessina tutta pepe si avvicinò loro, rimproverando il fratello per il suo comportamento. Virò il suo duro sguardo verso di lei, perché, ormai, la odiava doppiamente: primo, come si permetteva a fare la gatta morta con Blake? E secondo, non aveva bisogno di una paladina della giustizia, sapeva benissimo cavarsela da sola.
    - Ma non è vero! Io non stavo spiando nessuno!! – esclamò, sulla difensi nessuno dei presenti negli occhi.


     
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    E la domanda più assurda era: ma perchè lui doveva essere sempre il protagonista di quei teatrini assurdi? Cioè, si, era bello, popolare, ricco, intelligente e tantissime altre cose, ma tutto quello lui, delle volte, e forse la maggior parte delle volte, neanche lo chiedeva. Veramente era li solamente per allenarsi, ed era li con Regina perchè aveva capito che fosse una sua fan, ogni tanto era bello e gratificante parlare anche della sua musica,oltre del fatto che fosse bello. Blake era in una di quelle giornate storte della sua vita - si, storta per altri motivi, ma era sempre storta- che quando Luoise fece quell'urletto quando lui mosse il cespuglio, sgranò ancora più gli occhi. Allora era vero che era li. Alzò un sopracciglio quando disse ad Adrien di spegnere la sigaretta. A lui non lo aveva mai detto a dire il vero, ma non era quello il punto. Adrien sarebbe stato il suo degno successore e di quello ne era più che contento, ma doveva ammettere che tutto quello era paradossale anche per lui. Guardò prima il riccio, che rispose in maniera impeccabile alla sua provocazione, poi guardò alla biondina. Poi guardò Regina, che era andata completamente fuori di testa. Ma quello era chiaro che fosse una reazione al fratello degna di lei. Adorava i Beauvais quando discutevano tra di loro. Gli ricordava moltissimo lui ed Aaron quando erano più piccoli. Ma non era quello il momento di divagare. Sbuffò a tutta quella situazione alzando gli occhi al cielo, avvicinandosi ad Adrien e prendendosi la sua sigaretta. Non la spense ci fece un tiro e poi gliela ripassò. Ma siete cretini o cosa? E se io avessi voluto baciare Regina? Ok, non lo avrebbe mai fatto, ma la cosa principale era che Adrien si sarebbe scaldato, Lu avrebbe avuto una qualche reazione e Blake era un portatore insano di caos che amava vedere le reazioni degli altri ai suoi comportamenti. La cosa spettacolare era che aveva la vena del braccio che cominciava a pulsare, segno che comunque si era innervosito. Ma che diavolo di problemi avevano tutti?
    blake barnes

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    Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra
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    blake barnes - 19 anni
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  12. Adrien Beauvais
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    CRETINO
    Stupido, imbecille.
    Sinceramente della reazione del Barnes non gliene poteva importar di meno, semplicemente perché il suo coetaneo aveva un valido alleato e, forse, avversario, se le cose si fossero messe male, in lui. Ciò che realmente gli interessava erano le reazioni dell’ametrina e, soprattutto, di sua sorella. Guardò quest’ultima con sguardo impassibile e un ghigno mezzo divertito sul volto, mentre Regina cominciava a dar aria a tutta la sua ferocia, che non spaventava affatto Adrien. Continuò a fumare la sua sigaretta con una certa imperturbabilità. Lasciò che urlasse a sufficienza per sfogarsi, prima di dirle un secco: - Hai finito? -.
    Non disse nulla mentre l’altro Black Opal gli toglieva la sigaretta di mano, che riprese una volta che questo avesse preso un tiro.
    - Come ho già detto, io non ero dietro questa siepe, ho solo trovato lei – indicò Louise con un gesto enfatico – a guardare tra le foglie di questo cespuglio, in vostra direzione. Io ero solo venuto per fumare per una cazzo di volta in santa pace. Quindi, non mi mettete in mezzo in cose che non mi riguardano. -
    Detto ciò, si poggiò al fusto di un albero, totalmente disinteressato rispetto a quello che avrebbero avuto da ridire. Ricordandosi di come Louise gli avesse intimato di abbassare la sigaretta, Adrien, per dispetto e perché aveva voglia di trovare qualcosa da fare, non fece altro che rigirarla tra le sue dita e, poi, allungarla alla studentessa.
    - Vuoi prendere anche tu un tiro di questa “cosa”, come l’hai chiamata prima, per caso? -
    Era la mossa giusta per farla scoppiare in un nuovo attacco di tosse. Ridacchiò e scosse il capo alla negazione dell’ametrina.
    - Ehi ehi ehi, non puoi negarlo. Abbiamo i testimoni! -
    Il ragazzo, comunque, non era un fesso: aveva notato che il diciannovenne si stesse innervosendo. Il suo volto ritornò serio, d’istinto, e tacque: voleva evitare una catastrofe. Ma il fato non fu dalla sua parte, perché Blake osò menzionare l’intenzione di voler baciare regina.
    - COSA?! – urlò, gettando il mozzicone a terra con un forte movimento di braccio e spegnendolo sotto il tacco di una delle sue scarpe. Si avvicinò al trio con passo concitato.






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    BLACK OPAL
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    ADRIEN BEAUVAIS
    I cretini sono sempre più ingegnosi delle precauzioni che si prendono per impedirgli di nuocere.
     
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    La situazione era seriamente tra l'imbarazzante, il divertente e paradossale, ma Regina era la regina, appunto, dei drammi, specialmente in determinate occasioni, quindi non ci trovava niente di interessante e più Louise ed Adrien continuavano a parlare più, sinceramente, le stavano salendo i nervi a fior di pelle. Davvero stavano dicendo quelle cose? Davvero non si rendevano conto di quello che era appena successo? Poi Blake, tanto per cambiare, diede il suo solito colpo di grazia. Regina si voltò verso di lui con la stessa espressione del gemello, dicendo con lui, all'unisolo quell'unica parola. COSA? Se fino a quel momento li aveva odiati ma poteva anche capire perchè Louise lo stava spiando, adesso li odiava e basta, con tutte le sue forze, con tutti i suoi muscoli, strinse i pugni e le venne spontaneo sbattere il piede per terra, fulminò louise come si fulminano le persone che fanno qualcosa di orribile ed inappropriato e poi scosse il capo. Sapete cosa?Siete due scemi. Tu perchè vedi una persona che sta facendo qualcosa, qualsiasi cosa, non la conosci e ci vai vicino a fare cosa? Esattamente? Mica stava dando fastidio a te! E tu, se non hai il coraggio di ammettere che ti interessa Blake, allora sei proprio una scema ed anche una bambina a dire la verità. Si, era incazzata nera, specialmente perchè Blake aveva detto che la voleva baciare e loro due non avevano fatto andare il corso delle cose come dovevano. Scosse il capo e ritirò il suo ditino utilizzato per indicare prima il gemello e poi Louise. Senza contare che non siete divertenti, solamente ridicoli e quando si fanno certe cazzate si dovrebe essere almeno in grado di farle. Ed adesso, tolgo il disturbo.Questa volta si voltò verso Blake e gli sorrise appena, le sue labbra mimarono un "mi dispiace" veramente imbarazzato. Poi alzò il medio verso tutti e due e ricominciò a correre. Sperava davvero che Blake andasse con lei, ma giusto per finire il loro allenamento, ma non si voltò indietro. Era comunque una ragazza fiera ed orgogliosa e sapeva che già era una sottona nei confronti di quel ragazzo, poi se lo dimostrava in maniera così palese era veramente qualcosa di estremamente umiliante e lei se teneva veramente a qualcosa, era la sua grandissima dignità.
    Regina Beauvais

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    citcitcit
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    Regina Beauvais - 17 anni
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  14. Louise De Maris
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    17 Y/O
    AMETRIN
    Ma perché non potevo nascere struzzo?!” pensò, lamentandosi con sé stessa, imbarazzatissima per la situazione che si era venuta a creare. “Vorrei essere un animagus… così, se fossi stata uno struzzo, sarebbe stato bello sotterrare la mia testa e non vedere in faccia più nessuno… Che vergogna… oddio… e ora che cosa gli dirò a Blake? Mica è fesso… né lo posso prendere in giro…”. Era entrata nel vortice di un monologo interiore intenso e le sue guance, a quei pensieri, si tinsero di rosso. “Ma tutte a me ‘ste idee di merda…! Che cavolo ho al posto del cervello io?! Ma non potevo continuare ad andarmene per la mia strada come le persone normali, no?! Evidentemente no… E certo Louise, ti devi sempre complicare la vita, eh. Proprio ora che cominciava ad andare bene…”.
    Non si aspettava, tuttavia, quella domanda retorica uscire dalla bocca del suo fidato opale. Il suo sguardo, che aveva tenuto basso per un po' di tempo, fu improvvisamente virato verso Blake, con occhi sgranati.
    No! No. Non farti venire gelosie stupide. Voi non state insieme. A te non piace Blake. Lui può fare tutto quello che vuole. E pure tu”.
    Osservò, con la coda dell’occhio, Adrien abbandonare la sua postazione di qualche metro di distanza e avvicinarsi a loro con passo concitato, dopo aver gettato a terra il mozzicone acceso di sigaretta, che spense con la punta della scarpa. Odiava quell’atteggiamento da menefreghista: non sapeva che un mozzicone acceso poteva appiccare una scintilla di fiamma e dar fuoco all’intero giardino? E, poi, dov’era il rispetto per la natura?
    Concentrati. Non è il momento di fare l’attivista per il pianeta.
    In realtà, quella era una buona scorciatoia per allontanarsi mentalmente da quella discussione.
    Alle parole di Regina, Louise spalancò la bocca, incredula. Le aveva appena detto davvero quello?! No, lei non poteva dirle che era una bambina. Lei non poteva dirle certe cose. Era stanca e davvero nervosa. E le aveva dato pure della scema!
    - Ma vaffanculo! – esclamò. L’ametrina non diceva quasi mai parolacce, ma in quel caso non ce la faceva proprio più. Detto ciò, mentre lei parlava, si girò e se ne andò via, senza correre, né nulla. Non voleva dare l’impressione che se ne stesse scappando.


     
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    Black Opal

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    BIPOLARE CON DRAMMA
    stato emotivo persistente che, quando estremo, altera sentimenti, pensieri e comportamenti.
    Per Blake tutto quello era realmente divertente, sia perchè era il caos puro, sia perchè lui era il protagonista della storia, tanto per cambiare. Il suo egocentrismo non aveva veramente fine, il suo essere sempre al centro del mondo lo rendeva quello che era fin da bambino e fin da bambino aveva avuto sempre quel tipo di atteggiamento. Stava seriamente cercando di non ridere per l'imbarazzo di Louise e Regina e l'incazzatura di Adrien, e lui che era tranquillissimo. Ma le parola di regina lo avevano colpito, la ragazza aveva carattere. Fece un sospiro quando lei ricominciò a correre, Louise la mandò a quel paese e se ne andò ed Adrien aveva buttato quella sigaretta e fatto quel passo. Blake sogghignò. Beh, poteva starci no? Insomma, è bella, intelligente e dimostra di avere anche un sacco di carattere. Perchè mai non potrei? Comunque, no, non ti preoccupare. So come si gestiscono gli ormoni e so anche rispettare le regole non scritte. Non toccherei mai Regina, e se lo facessi lo sapresi prima tu. So quanto ci tieni a lei e so quanto lei tiene a te. E quello lo disse seriamente. In fondo lo capiva: quando Aaron usciva con una ragazza o Markab a lui rodeva sempre il culo in una maniera assurda. Non era qualcosa di sano, ma sapeva comunque cosa si provava quando si era gelosi e protettivi verso un fratello, figurarsi una sorella. Gli diede una pacca sulla spalla. Finisco l'allenamento e puoi fidarti, e raccogli la cicca per terra, che ti aprono il culo qui! Disse poi ridacchiando prima di ricominciare a correre e tornare affianco da Regina. Sicuramente, la sera avrebbe scritto a Louise, sfottendola sul perchè se ne era andata, anche se era veramente, ma veramente ovvio che regina avesse ragione e che la ragazzina avesse una cotta per lui. Anzi, no, non era così. Lu era così con lui perchè, in realtà, il suo verso scopo era sicuramente arrivare ad Aaron. Comunque, non era un problema quello in quel momento,aveva altro da fare!
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    BLACK OPAL
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    INCENDIARIO
    Blake Barnes
    Quando sei pazzo, pazzo come questo, non lo sai. La realtà è ciò che vedi. Quando ciò che vedi si sposta, allontanandosi dalla realtà di chiunque altro, per te è ancora realtà.
     
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15 replies since 5/5/2022, 18:47   197 views
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