Provino per ASTRO II

Era da tempo che Airwën voleva visitare i numerosi giardini che circondavano Hidestone, ma non ne aveva mai avuto il tempo con tutto quello che aveva da occuparsi tra la docenza e le spedizioni suicide a Denrise.
Ne aveva sentito parlare sia tra gli studenti sia tra i suoi colleghi e quel giorno era il momento perfetto: non aveva lezione e il tempo era sereno con un bel sole caldo.
Vestita comoda da lunghe passeggiate, la fedele tracolla con dentro un blocco per gli appunti e un veloce pranzo, si mise all'esplorazione di quei piccoli paradisi per lei rimasti finora misteri da svelare.
Voleva vedere tutte e 4 le fontane emotive e già che c'era anche il Santuario di Odino benchè non facesse parte del suo pantheon di divinità.
Mano a mano che proseguiva nel suo viaggio, sentiva i sensi acuirsi...
I suoi occhi osservavano curiosi la florida vegetazione, notando come cambiasse a seconda del giardino ove giungeva. Forse era qualcosa di voluto in modo da distinguerli e dare un senso di unicità ad ogni spazio verde, oppure era stato casuale e aveva influito la differente collocazione: quelle a Sud avevano sicuramente maggior luce di quelle a Nord, mentre il giardino a Est era il primo a godere dei raggi del sole mattutino a differenza dell'Ovest che doveva accontentarsi dell'ormai sole morente del tramonto.
Che fosse stato deciso a tavolino o lasciato che fosse Madre Natura ad occuparsene, erano ugualmente uno spettacolo meraviglioso.
Ad ogni giardino si sedeva sull'erba e incrociando le gambe come in meditazione chiudeva gli occhi e provava a concentrarsi sui suoni e odori che le giungevano.
Lo stesso vento, soffiava diversamente a seconda di dove passasse, portando con se tanti di quegli odori da poter quasi capire da quale giardino provenisse: vi era quello dal lago e dal fiume Vaan che portava con sè la freschezza e purezza di dolci acque, quello con note selvagge del bosco di Ragna, luogo sacro agli dei Norreni e come non accorgersi del vento proveniente dalle tre grandi serre dell'accademia, il più carico di profumi di ogni tipo.
Persino il canto degli uccelli cambiava; certo non era un'ornitologa da poter addirittura distinguerlo con precisione e le sue uscite di birdwatching si limitavano a far loro foto in mezzo alla natura, eppure poteva scommettere di aver sentito diversi cinguettii non solo da giardino e giardino, ma lungo gli stessi sentieri che li collegavano.
Quando poi riusciva finalmente ad ammirare le varie fontane, quasi per gioco provava a disegnarle sul suo blocknote, prestando estrema attenzione ai dettagli di ognuna, come il colore della pietra con cui era composta, le incisioni o se vi erano scolpite figure di qualche tipo, la sensazione al tatto (liscia o ruvida, calda o fredda) e il suono che faceva se provava a "bussare" con la mano. A volte cambiava la locazione nel giardino: subito all'ingresso o lontane, in mezzo come attrazione principale di quel luogo, oppure sullo sfondo, magari quasi nascoste dalla vegetazione. Ogni più piccolo e forse stupido particolare che la distingueva dalle altre. Alla fine decise anche di assaggiarne l'acqua, non si limitò solo ad ascoltarne il melodioso suono o ad osservarne i mille riflessi, dati dai raggi del sole che ne colpivano la superfice in perenne movimento.
Momentaneamente il suo umore passò da una gioia immensa per quella fantastica giornata, alla paura che potesse esser successo qualcosa a scuola in sua assenza, per non parlare dell'improvvisa rabbia di non aver visitato quei posti quando ancora era studentessa lì ad Hidestone e dell'invidia per tutte le coppiette che nel corso del tempo si saranno giurate amore eterno davanti quelle stesse fontane e magari baciati nascosti tra i verdi alberi, stesi su prati fioriti.
Dopo che ogni emozione "magica" finiva il proprio effetto, le veniva quasi da ridere, divertita da come quell'acqua aveva agito su di lei e sul suo animo.
Non aveva mai avuto un gran senso dell'orientamento, lo provava quante volte da ragazzina si era persa nel misterioso labirinto finendo per dover chiedere l'aiuto dei compagni per uscirne...
Ma, da quando il suo interesse per l'astronomia si era risvegliato, e il ricordo delle nottate passate col padre a guardare le stelle e a riconoscere le costellazioni si era fatto così forte tanto da volerlo replicare anche da sola ogni volta che c'era una meravigliosa stellata, doveva ammettere di esser parecchio migliorata, tanto da poter capire facilmente in che direzione stesse andando, grazie ad una nuova e utile consapevolezza di spazio-tempo.
La sua avventura tra giardini di Hidestone finì così tardi che in cielo già stavano spuntando le prime stelle mentre il sole di un suggestivo rosso andava se più calando.
Purtroppo non si era attrezzata per un'esplorazione notturna, ma si ripromise di tornare, magari accompagnata dal suo amico Morrigan, la sua capacità di parlare con oggetti e piante le avrebbe fatto sicuramente comodo per scoprire nuove differenze e dettagli su quei meravigliosi piccoli mondi.