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.La situazione con Rey era sempre più strana.
Vederli insieme era la normalità, certo. Erano cresciuti insieme fin da quando erano piccoli, quando erano in America e avevano sviluppato quel loro rapporto credendo entrambi che non sarebbe mai potuto sfociare in niente di diverso.
Julian conosceva ogni fratello e sorella di quella famiglia, ma Regina era quella con cui aveva passato più tempo, contro ogni aspettativa e per quanto fossero diversi, si trovava davvero bene con lei.
Londra li aveva resi altre persone, o forse erano solo cresciuti senza accorgersene e quello che non sarebbe mai potuto diventare una relazione, ultimamente si avvicinava proprio a quel tipo di rapporto e Julian non riusciva a capirci niente.
Odiava quell'instabilità, non era abituato a quelle discussioni che in quel periodo sembravano caratterizzare la loro vita, ma cercava di non pensarci, quando poteva e di essere il solito Julian di sempre, soprattutto provava a rimanere lontano da lei il più possibile, prevenendo una rottura totale di quello che era il rapporto più importante per lui.
Dopo cena, quella sera, si era trattenuto a giochicchiare un po' con il suo telefono e quando aveva alzato lo sguardo dall'apparecchio, aveva notato come tutti se ne fossero andati da quella Sala e - probabilmente - fossero andati in camera a dormire, soprattutto i suoi concasati.
Tutti.
Ad eccezione di una persona.
Quando Julian si alzò dal tavolo, lo sguardo non potè non cadere su quello dei Black Opal, notando come seduto alla sedia vi era ancora qualcuno che lui ben conosceva: Adrien.
Chissà se Regina gli aveva parlato di quello che stava succedendo a loro. Aveva la piena consapevolezza del legame tra lui e Regina, diverse volte si erano trovati tutti e tre per passare una serata divertente insieme, ma questo era fin troppo per tentare di evitare la realtà delle cose: lui e Rey erano cambiati, i loro sentimenti erano cambiati e lui doveva fare l'uomo e farci i conti.
Forse proprio iniziando a parlarne con il gemello della ragazzina, no?
Si avvicinò a passi svelti, come se avesse paura di ripensarci da lì a poco, era una cosa che doveva fare e da uomo non poteva tirarsi indietro.
Sbattè la borsa sul tavolo, quindi allargò la sedia accanto ad Adrien e fece la sua entrata di scena «Senti, dobbiamo parlare.»
Ecco, c'erano modi sicuramente migliori per poter introdurre un argomento del genere, ma Adrien conosceva Julian ormai da tempo e sapeva che con lui non c'erano mezze misure «Si tratta di Rey.» - così almeno avrebbe avuto la sua piena attenzione, no?Julian Miller"Light my fire."Studente, I anno - Dioptase"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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Adrien Beauvais.
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.Sì, quando aveva visto i libri di Adrien aveva quasi avuto un attimo di titubanza, ma non poteva certamente tirarsi indietro. Se lo avesse fatto, forse non avrebbe più avuto il coraggio di fermare il ragazzo per dirgli cosa stava accadendo.
Sapeva, inoltre, che quando si trattava di Regina, si camminava su un campo minato, ma non aveva altri modi per poter aprire un argomento del genere. Soprattutto se ci avesse pensato su per più di un secondo, avrebbe capito quanto sarebbe stata la cosa più stupida che stesse facendo.
«Sì ok, buonasera. Dobbiamo parlare.» - ridabì, mentre si spostava dei riccioli che gli erano caduti davanti agli occhi sedendosi. Guardò verso il libro, quindi lo osservò raccogliere la pergamena «Credimi, non avrai più voglia di studiare dopo.» - gli anticipò, mentre cercava di trovare le parole giuste per raccontargli un qualcosa che si sentiva in dovere di dirgli.
Da uomo a uomo.
Ecco come stava parlando con lui. Come se stesse chiedendo al padre la mano della propria figlia. Era doveroso parlare con lui, come se ne andasse di mezzo anche la loro amicizia.
Alla sua domanda, cercò di trattenere il respiro e di trovare le parole giuste come se volesse provare ad indorare un po' la pillola.
Non c'era niente da indorare e niente di cui vergognarsi, non doveva temere di dire quello che stava per dire, eppure sentiva che dopo quello, Adrien avrebbe usato i suoi libri per rompergli il naso, al cento per cento.
«Non ci girerò molto intorno, Adrien. Mi sono innamorato di Rey. L'ho baciata.» - e ora restava solo da fare il conto alla rovescia per il pugno che gli stava per arrivare; probabilmente non avrebbe raggiunto lo zero o forse, non avrebbe proprio iniziato a contare.Julian Miller"Light my fire."Studente, I anno - Dioptase"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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Adrien Beauvais.
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.Non poteva mentire ad uno come Adrien. Cazzo, erano cresciuti insieme, era uno dei suoi più cari amici e dirgli stronzate non era una delle loro regole. Sapeva che avrebbe reagito male, ma non poteva lasciare che lo scoprisse da solo o che dovesse nascondere con lui quello che provava per Regina.
Adrien conosceva la nomea da Don Giovanni di Julian, sapeva quante ne erano cadute ai piedi e quante erano rimaste schiacciate al suo passaggio, lui che non legava mai con nessuna, lui che non aveva la minima intenzione di avere una relazione seria, lui che vedeva il sesso come un piacevole passatempo, senza sentimenti, senza intrecci... come poteva pensare che fosse il ragazzo giusto per sua sorella?
Ecco, questa infatti sarebbe stata la parte più difficile, fargli capire che il riccio, per Rey, aveva ben altri interessi che entrarle dentro e mettere una placchetta sulla sua spalla come conquista della ragazza.
Non voleva nemmeno finire per fare a pugni con il Beauvais, non era salutare fare a botte con il fratello della ragazza che vorresti al tuo fianco, sì la vecchia scuola che dice che alza il testosterone e che le ragazza cadrebbero ai piedi di uno che fa a botte per loro era una diceria; con Regina non funzionava.
Con lei tutti i clichè non funzionavano, niente dell'ordinario funzionava ed era per questo che voleva lei, desiderava sentire ancora quelle labbra, farle proprie... Tuttavia, prima di tutto voleva che per Adrien fossero chiare le sue intenzioni. Non era uno che andava a cercar le parole giuste, via il dente, via il dolore. Quindi non fece altro che essere sprucido e dire la verità.
Roteo gli occhi a quella risposta sul buonasera, trovando quelle convenzioni inutili al momento, c'era qualcosa di più importante e quando questa cosa importante venne detta e Adrien non reagì, Julian avrebbe potuto giurare di star sudando freddo. Lo guardava, senza abbassare lo sguardo e sperava che dicesse qualcosa.
Quando scattò in piedi, Julian socchiuse un occhio e lo guardò pronto al primo pugno. Non si alzò in piedi e gli sorrise un po' nervoso «Calmo, Adrien. Davvero. Siediti e parliamone. Sono qua, no? Questo significa che ti rispetto e che volevo che lo sapessi da me.» - si sarebbe alzato in piedi e avrebbe tentato di mettergli le mani sulle spalle «Adrien. Sono serio in quello che ho detto.» - e questa volta non c'erano sorrisi, non c'erano espressioni addolcite. Era diventato una pietra.Julian Miller"Light my fire."Studente, I anno - Dioptase"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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Adrien Beauvais.
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.La vita di Julian non era facile affatto, ma lui era capace di complicarsela ogni giorno di più.
Quella volta aveva deciso di complicarsela a tal punto da rischiare di non poter riaprire gli occhi il giorno dopo, ma ne sarebbe valsa la pena.
Non poteva portare dentro questa cosa di Regina, nascondendola ad Adrien, ci teneva a quel coglione acido, erano cresciuti insieme e non sarebbe stato leale da parte sua nascondere l'interesse per la gemella.
Sentì le mani di Adrien sugli avambracci e si sentì scuotere. Lasciò che facesse quello che voleva fare, non si scompose, socchiuse solo gli occhi e respirò lentamente.
«Ok, Adrien... ma credimi, non sto scherzando. Non è una cosa semplice quella che ti sto cercando di far capire.» - il suo tono era pacato, così come anche il suo sguardo, fisso dentro quello del Beauvais. Sbattè la schiena sulla poltrona, attutendo il colpo alla meno peggio, aggrottando la fronte.
Lo guardò da vicino, sentì le sue minacce, ma trattenne la cama «Adrien, porca puttana smettila.» - ringhiò, spingendolo appena e rialzandosi dalla sedia «Se voglio parlare in piedi, io parlo in piedi, cazzo.» - quindi gli voltò le spalle, portandosi i ricci all'indietro e riprendendo fiato «Sono innamorato di Regina, non c'è molto da capire. E se ho intenzioni serie? Sì, ma stai tranquilo, l'ho solo baciata, non ho fatto altro. Vorrei svegliarmi ogni giorno con lei accanto, vorrei tornare a casa e trovarla lì. E odio questo posto di merda, perchè ha reso le cose ancora più difficili. Se mi arrenderò e metterò da parte questi sentimenti? Ma col cazzo, Adrien, col cazzo. Io voglio Regina e mi getterò nel fuoco pur di averla.» - gli occhi di Julian si puntarono in quelli di Adrien, non c'era un solo sorriso, non c'era una sola ruga di divertimento. Era serio, fottutamente serio.Julian Miller"Light my fire."Studente, I anno - Dioptase"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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