Lezione di Alchimia: Biennio 21/22

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  1. Julian Miller
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    Andare a lezione, per Julian, non era solo un dovere per il suo curriculum scolastico, ma anche un dovere per la popolazione studentesca: se non ci fosse andato si sarebbe sentito in colpa per non aver deliziato l'aula della sua presenza. Era un po' come se fosse un lavoro; si sentiva obbligato a rendere la giornata di tutti migliore, solo grazie al fatto che fosse con loro.
    Quella volta, però, non era solo la sua strana concezione di filantropia che lo spingeva verso la lezione di alchimia: aveva saputo che c'era un nuovo docente di alchimia a sostituire il professor Black, quindi lui aveva anche la responsabilità di presentarsi e farsi conoscere. Poi c'era anche la curiosità di constatare quanto fossero vere le voci che giravano su suo conto. Si narravano leggende di quanto fosse un giovane di bell'aspetto, piuttosto accondiscendete e la sua curiosità del riccio era troppo forte per poter anche solo lontanamente saltare quella lezione (n.d.a.: infatti la narratrice in questione ha chiesto una proroga in ginocchio sui ceci!). E, ancora, voleva sapere cosa fosse successo al professor Black, non tanto per lui, quanto per il possibile cuore infranto della professoressa Ivanova, che andava risanato. Mentre camminava per i corridoi, fece partire una videochiamata con quello che Julian reputava il suo migliore amico, o qualcosa che si avvicinava quanto più possibile a quella definizione «Oh. Pensavo. Se Black è andato via, secondo te abbiamo il dovere di consolare la professoressa Ivanova? Insomma, intendo come studenti modelli quali siamo, che si preoccupano per al propria prof, non pensare a doppi fini, Cohen. Vabbè, pensaci, io sono quasi arrivato in aula. Ah, dopo cena, nel cesso. Solita ora. Cià.» - e chiuse la video.
    Entrò in aula e guardò il sasso al centro di essa. Esaminò la roccia, per poi spostare lo sguardo sui presenti e verso il professore «Buon pomeriggio professore. Finalmente qualche volto giovane e interessante.» - si avvicinò agli altri presenti, mettendo le mani nella tasca del pantalone nero della sua tuta Adidas «Julian Miller, piacere di conoscerla. Primo anno dioptase, qualora se lo stesse chiedendo. Un domanda... Keegan, giusto? Sa cosa è successo al professor Black?» - il giovane docente avrebbe subito scoperto quanto il riccio non fosse una persona che girava intorno alle cose, andava dritto al punto, senza mezzi termini «Non che mi preoccupi troppo di lui. E' adulto e vaccinato (n.d.a.: terza dose, spero!) da cavarsela perfettamente da solo; poi lei sembra molto più simpatico. Ma ecco, mi chiedevo... la nostra Vicepreside starà soffrendo molto. E la cosa mi preoccupa, è una docente sempre disponibile per noi, magari possiamo fare qualcosa per alleviare il suo dolore... lei sa qualcosa di più?» - un sorriso ampio e tranquillo sul volto del ragazzino, prima che questo volgesse lo sguardo a Giada, mimando con il labiale un «Ehi principessa».
    Sentì le parole del professore, poi, mentre sgranava gli occhi «Oh sì, una gita! Lei ha già conquistato il mio debole cuoricino piccolo!» - esclamò il riccio, mentre con entusiasmo poggiò la mano sulla roccia e senti quella strana sensazione di strappo all'ombelico, prima di ritrovarsi catapultato proprio in--- «WOOOO! Aria di casa! Adrien! E' l'America! Ti rendi conto!?» - l'entusiasmo di Julian sembrava crescere a dismisura ora che era tornato nel suo stato natio «Sto già meglio. L'America e le sue bellezze. Keegan, mi dica, vuole proprio farmi innamorare di lei?!» - quando il riccio toccava terra americana si sentiva davvero una persona diversa, leggera. Guardò verso una ragazzina che pareva voler provare a cadere giù dal dirupo, seguendo con lo sguardo Adrien che faceva l'eroe. Sghignazzò appena, quindi appena lui si allontanò, Julian fece di nuovo la sua mossa, avvicinandosi alla ricciolina «Ehi... facciamo che se vuoi provare il bungee jumping ti porto in posto meno pericoloso, ma sta' attenta a sporgerti così tanto, non vorrai mica perderti tutte le avventure di questa scuola?!» - se si fosse voltata, Cassie avrebbe visto Julian farle un occhiolino, prima di guardare con la coda dell'occhio il docente «Stiamo poggiando i nostri piedi su due miliardi di anni della storia della Terra, portati alla luce dal fiume Colorado. Il Grand Canyon. Non è meraviglio?!» - aveva le braccia aperte, larghe quasi a voler abbracciare la zona «Tutto questo è frutto dell'erosione continua dell'acqua. Vero, prof? E' spettacolare... Ora però, sono curioso. Che faremo di bello qui, Keegan?» - poi si sporse verso Cassie, con la sua solita aria sicura di sé «Se ti va puoi starmi vicino, così non mi preoccupo che tu possa precipitare!» - un sussurro in maniera che potesse sentirlo solo lei, con quel sorriso sul volto ancora stampato.
    Interagisce con: Keegan Mac Aodhagain, Adrien Beauvais, Giada McCarthy, Louvenia
    Julian Miller

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    Studente, I anno - Dioptase

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