Compiti di Incantesimi - Triennio 2021/2022

Rito di passaggio
Il rito di passaggio è un rituale che segna il cambiamento di un individuo solitamente passando da uno status socio-culturale ad un altro.
Si attua il più delle volte in una cerimonia o in prove diverse, permette di legare l'individuo al gruppo, ma anche di organizzare la vita dell'individuo in mete precise, atte a tranquillizzare l'individuo nel rapporto con la sua vita nel tempo e con la sua mortalità.
Da questo ne viene fuori il suo ruolo importante per ogni soggetto che è sottoposto ad un rito di passaggio, per la sua relazione con il gruppo.
Il magietnologo Arnold Van Gennep la descrisse per primo nel 1909.
Le caratteristiche importanti del rito di passaggio sono tre:
• la codificazione, ovvero segue un preciso ordine di gesti e atti
• reiterazione, il continuo ripetersi all'interno di un tempo definito ciclico
• efficacia, modifica l'individuo che vi prende parte.
E' una macroclasse che racchiudere riti come quello della nascita, raggiungimento dell'età adulta, matrimonio, morte.
Durante i suoi studi, il magietnologo osservò la tripartizione dei riti:
• fase preliminare (separazione): l'individuo viene separato dal contesto in cui si trova
• fase liminare (transizione): il soggetto attraversa un passaggio simbolico, culmine della cerimonia (affrontare una prova, per esempio)
• fase postliminare (reintegrazione): il soggetto viene reintegrato alla sua esistenza con un nuovo status.

Nell'ultima lezione di Incantesimi è stato trattato l'argomento dei rituali, a tale proposito vi viene chiesto di scegliere una tipologia di rituale ed esporne le caratteristiche e brevi cenni storici (popolazione, nascita, etc) oltre che qualche eventuale esempio, in una relazione [max 500 parole].

I rituali sono un'insieme di gesti, parole e atti magici che all'interno di una singola cerimonia richiamano poteri maggiori e sono spesso legati ad un preciso momento, a volte dell'anno (es. natale) oppure di una fase della vita, come è il caso dei riti di passaggio.
Il rito di passaggio è un rituale che celebra il cambiamento di una persona, o ne celebra l'inizio di una nuova fase. Sono riti di passaggio i riti legati alla nascita, al matrimonio e, in alcune visioni estese, anche i riti funebri, ma ne fanno anche parte i riti che segnano l'ingresso in specifiche comunità, come il sacerdozio, l'entrata nel corpo militare o anche il rituale del raggiungimento dell'età adulta, con tutti i poteri e di doveri che hanno a livello giuridico e religioso gli adulti, rispetto ai bambini.
I riti di iniziazione alla maturità variano da cultura a cultura, non solo per svolgimento, ma anche per età di riferimento: in antica grecia l'efebato iniziava ai 18 anni e terminava ai 20, consistendo in due anni di addestramento militare (e non solo); i liberalia romani si svolgevano il 17 marzo di ogni anno per tutti i sedicenni, che finalmente potevano indossare la toga virilis; il Bar mitzvah invece si tiene ai 13 anni e un giorno dei ragazzi ebrei e ai 12 anni e un giorno delle ragazze ebree.
La cosa che più mi ha colpito di questa tipologia di riturali è quando poco necessitino rispetto ad altri di "disturbare" la magia: l'esame del liceo è considerato universalmente un rito di passaggio, come insegnano tonnellate di telefilm, film e libri, e fin troppo spesso mi è stato detto dai miei genitori come il servizio militare obbligatorio fosse un fondamentale rito di passaggio, perché allontanava i giovani uomini dal nido familiare, li addestrava alle armi, ma, soprattutto, insegnava loro a vivere da soli, seguendo importanti principi morali.
Interrogandomi sul perché questi riti fossero quelli che, indipendentemente dalle religioni e dalla magia, fossero universalmente identificabili, fin dalla preistoria, mi sono reso conto che la risposta era interna alle persone stesse: i riti in genere chiamano una magia dall'esterno per sancire o permettere qualcosa; il rito di passaggio, in questo è diverso, perché la magia è intrinseca nella persona stessa, che finalmente ha raggiunto la propria completezza e riceve gli ultimi strumenti per provare (almeno) a camminare con le sue gambe.