Il frusciare delle acque del lago

Andrew&Eowyn

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    Eowyn Cornélia Heitor
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    Quella mattina Eowyn, al risveglio, aveva chiaramente sentito il richiamo delle acque del lago. Aveva sentito il suo leggero frusciare, delicatamente sfiorato dal vento ancora notturno, contro i suoi padiglioni auricolari, come il canto di qualche uccello acquatico ancora da scoprire.
    La ragazza, allora, aveva guardato l'ora: le sei. Si era premurata, allora, di alzarsi in punta di piedi, per evitare di rischiare di svegliare Sun, che stava dormendo (giustamente) beatamente nel letto. Si era vestita svogliatamente, afferrando un vestito verde, delle scarpe e delle calze abbastanza a caso, arrivando, infine, a confondere la propria giacca con quella decisamente più elegante e "cittadina" della mora Domatrice di Draghi che, ignara di ciò, si rigirò comodamente tra le morbide coperte, continuando il suo viaggio nel mondo dei sogni.
    Eowyn, dal canto suo, si accorse dell'errore soltanto una volta uscita di casa e, a quel punto... Scrollò le spalle con indifferenza, chiudendo la questione con se stessa con un deciso cenno della mano, e dirigendosi a passo spedito verso il lago. Le ci volle un po', prima di arrivare alla sua meta... E, una volta giunta lì, sorrise, sentendosi istantaneamente in pace con se stessa e con il mondo.
    Si sedette a gambe incrociate di fronte al lago, non tardando a chiudere gli occhi. Attenta al benché minimo rumore, mantenne stretto in una mano il proprio catalizzatore magico... Non si poteva mai sapere.
    Il mormorio di quelle acque era un qualcosa di decisamente meraviglioso, comunque. Immergendosi sempre di più, piano, piano, in uno stato di meditazione, Eowyn si ritrovò a sorridere di nuovo, pensando con gratitudine alla giornata che stava per avere inizio lì, sull'isola dove viveva: a Denrise.
    Prima di uscire di casa, naturalmente, aveva pensato a lasciare un biglietto esplicativo a Sun, che, d'altronde, poteva dirsi ormai più che avvezza alle bizzarre abitudini di quella tremenda druida magizoologa, che riusciva, addirittura, a preferire la compagnia delle creature marine a quella dei maestosi, inimitabili draghi!
    Eowyn, in quel momento, non stava pensando a niente. Era completamente concentrata sui suoni della natura che la circondava.
    Sarebbe riuscita a durare, quella pace, prima dell'inevitabile arrivo di Agnes?


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    Edited by Eowyn Cornélia Heitor - 1/7/2022, 23:00
     
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    Andrew Barner ~ DenriseAlla fine era successo di nuovo Erikir se ne era andato in missione e lo aveva lasciato li come un coglione ad aspettarlo. Gli aveva lasciato le chiavi di casa ed aveva fatto in modo e maniera che potesse avere tutto il sostentamento del mondo fino a quando lui non sarebbe tornato. Andrew era veramente preoccupato. E se non fosse tornato? Perchè se ne era andato e basta? Insomma poteva almeno dargli qualche indicazione sul suo ritorno, ed invece? Invece niente di niente, invece non era neanche previsto un telefono e delle comunicazioni. Era successo e basta e lui stava impazzendo, di nuovo. Era incredibile come la mancanza del suo non parabatai era così massacrante, era così assurdamente incredibile e dolorosa. Non si era mai innamorato ma come lo faceva stare male Erikir nessuna mai ci era riuscita neanche lontanamente. Ultimamente dormiva poco e rifletteva molto su quello che effettivamente voleva fare, se voleva andarlo a cercare, se voleva veramente rimanere li a Denrise ad aspettarlo oppure, semplicemente andare via e passare ad un prossimo villaggio per aiutare le persone. Era sicuro che forse era la cosa più giusta da fare ma, almeno per una volta, voleva provare ad aspettare, a rimanere in quel posto che lui tanto odiava, ma che chiamava casa, e provare davvero a capire quelle persone ed in un certo senso cercare di aiutare anche loro. Si morse il labbro e poi decise di alzarsi dal letto. Era inutile rimanere li dentro se tanto continuava a guardare il soffitto senza un vero e proprio scopo. Era completamente inutile. Si alzò, si infilò una tuta e decise di andare verso il lago e correre in maniera tale da scaricare un pò i nervi ed i pensieri. Forse avrebbe dovuto mettersi a fare yoga, a meditare. Neanche Kara si faceva più sentire, si, forse era decisamente lui il problema. Doveva ammetterlo. Si morse ancora il labbro torturandolo e facendosi un leggerissimo taglietto sulle labbra. Poi incappò in qualcosa di imprevisto ma che travolse e lo fece cadere con i gomiti per terra, facendoli sbucciare completamente. Dimmi che non ti ho fatto male! Scusami scusami scusami, è che ero soprapensiero e boom...! Cavolo, per riuscire a non vedere una persona seduta ce ne volevano di pensieri.


     
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    Eowyn Cornélia Heitor
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    Ah, che pace... Grazie a Freya ! Il vento che continuava a frusciare sulla superficie del lago, gli uccelli che can.. Lanciarono un urlo. Considerevole. Considerevolmente incazzato. Ah, no. Quella era..

    << Ma che sei matto ?? >>

    La magizoologa brasilo-denrisiana. Il magico momento in cui poteva sembrare una persona calma e pacata era appena finito. Pregate per l'incolumità e la salute mentale di Andrew, poveri stolti !
    La ragazza, infatti, imprecando con la schiena ancora in terra, ed il povero sventurato ancora in grembo, e con i gomiti sbucciati, non badò nemmeno alle due foglie che le si erano incastrate trai capelli, ed ancor meno alla polvere terrosa che le aveva appena ricoperto buona parte del vestito (la giacca, l'aveva tolta e ripiegata accanto a sé ormai da un po') e le braccia ! Semplicemente, andando a sensazioni, indovinò che si era graffiata un braccio con una pietra, ma... No, non badò nemmeno a quello. Semplicemente, si sollevó da terra, come a voler « rimbrottare meglio » quel povero cristo che aveva appena avuto la sfiga assurda d'imbattersi nella sua persona !

    << Ma l'hai fatto apposta ?! Ti sembrano modi ?! >>

    Definitivamente, l'unica cosa che sembrava interessare alla giovane donna, in quel momento, era ridurre a fettine (per quanto « solo » verbalmente) il giovane uomo che, travolgendola, aveva appena rovinato quel suo momento di « pace assoluta con il mondo » !

    ''... ''

    … Di quegli errori che si pagano con la pena di morte, insomma.

    ''Esatto !''


    … Le scuse e la sincera preoccupazione del ragazzo non lo aiutarono un granché. Ma un pochino, sì. Non sembrava far parte, al contrario di una buona parte dei denrisiani (in particolar modo dei « machi », e soprattutto per quel riguardava la sua personalissima e più che soggettiva opinione - dato che non è che frequentasse un granché il genere umano, al di fuori di Sun e della sua famiglia, di solito!), di quel tipo di ragazzi che cercava di nascondersi dietro un'etichetta noiosa e prevedibile quale quella del « ragazzo arrogante so tutto io e decido tutto io », se non altro !

    << O que você é desajeitado, Senhor! Deusa Freya ! >>

    Sbottó, senza riuscire a trattenersi dall'imprecare, in portoghese : « Quanto è maldestro, Signore ! Dea Freya ! » . Anzi, senza neanche lontanamente accorgersene!
    Dopodiché, gli concesse la « grazia » di non proseguire oltre, limitandosi ad incrociare le braccia e a guardarlo con fare torvo ed indagatore, visibilmente diffidente.

    << Non ti sei fatto male, almeno ? >>

    S'informó, sempre con fare acido, sforzandosi di celare, per quanto poteva, la punta di preoccupazione presente nella domanda che aveva appena posto, mentre lo osservava con fare schivo.

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    Edited by Eowyn Cornélia Heitor - 1/7/2022, 23:03
     
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    Doveva ammettere che in quel momento non sapeva se ridere o se piangere, o piangere dal ridere. Non riuscì a dire una parola, forse neanche a scusarsi. Tutte le persone mezze matte su quell'isola capitavano sicuramente a lui! Sgranò gli occhi quando la rossa gli disse che lo aveva fatto apposta ed aprì anche varie volte la bocca quasi per risponderle, ma poi fu invaso da una sorte di rabbia repressa della ragazza che lo lasciarono a terra, ferito sul ginocchio e a trattenere seriamente delle risate. Non voleva prenderla in giro, ma le sembrava che stesse facendo un pò l'esagerata. Si era scusato immediatamente e certamente non aveva la faccia di una persona che voleva fare le cose apposta. Era anche ovvio che non era uno che si metteva a fare certe cose solamente per divertimento. Ma la sua bocca si aprì e chiuse varie volte, fino a quando non scoppiò veramente a ridere. Insomma davvero? Adesso invece gli chiedeva se si era fatto male? E poi, precedentemente cosa aveva detto in quella lingua così assurdamente strana? Si morse il labbro e cercò di darsi una sorte di contegno. Oh, un pò matto potrei esserci, ma non travolgo le persone apposta e mi dispiace che ci sei capitata tu di mezzo! Inoltre volevo chiederti: ma cosa diavolo hai detto? E in che lungua hai parlato? E soprattutto, perchè sei così arrabbiata? In fondo mi sono scusato e sono davvero e realmente dispiaciuto! Se solo mi avessi fatto finire di parlare ne te saresti accorta!Il suo tono era pressochè gentile ma anche un pò sarcastico. Ecco, doveva pur rimanere un pò sulle sue anche perchè davvero pensava che tutto quello era fin troppo esagerato. Si morse ancora il labbro e poi scosse leggermente il capo. Sei sempre così arrabbiata oppure ho fatto davvero qualcosa che ti ha fatto perdere il controllo? Comunque... mi sanguina un ginocchio ma sto bene, davvero! L'importante è che tu stia bene! Aggiunse poi dandole una bella occhiata. Insomma, davvero ci teneva che stesse bene e si rendeva conto che magari doveva stare attento, letteralmente, a dove metteva i piedi. Cavolo se poteva farle davvero male. Pesava comunque un 80 chili belli e buoni! Cercò di alzarsi, ma non ce la fece immediatamente. Ecco adesso ci mancava solamente che si era storto la caviglia o una cosa del genere. Ma non lo disse. Era bravo a sopportare il dolore, e di conseguenza non fece niente per darle modo di capirlo, o almeno credeva e sperava che lei non aveva colto la sua espressione di dolore che durò qualche secondo, ma comunque ci fu.
    Andrew Barber

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    Eowyn Cornélia Heitor
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    ... Si notava che Eowyn non era abituata a relazionarsi con altre persone. Decisamente. Povero cristo di Andrew... Quando lo sentì ridere, la ragazza strabuzzò gl'occhi.

    "Ma come si permette?!?"

    Era esterrefatta!

    << Ti sembrano modi?? >>

    Ripeté, tra lo sconvolto e l'indignato, prima di riprendere la sua tiritera. Poi, quel tizio che l'aveva appena travolta e disturbata, nonché visibilmente "presa in giro", prese la parola. Eowyn sbuffò. Se non altro, il ragazzo stava ammettendo di non avere tutte le rotelle apposto (al "dettaglio" che le avesse, decisamente, più apposto di lei, non fece minimamente caso, però)!

    << Solo "un po'"? E in che senso che cos.. Ah! Ti ho parlato in portoghese! Capita che lo faccia senza accorgermente, quando m'incazzo. >>

    Ergo, non sembra capitare poi così raramente.

    << Ho detto che sei maldestro, Dea Freya! >>

    E, notando il suo tono sarcastico, lo guardò male.

    << Mi sono arrabbiata per un ottimo motivo! >>

    Se, come no. Nel sentirlo parlare di "ginocchio sanguinante", volle osservare attentamente come si alzava.

    << No, non mi sono fatta nulla... >>

    Sentiva il braccio bruciarle un po' per il graffio, ma nulla di preoccupante, non ci tenne a controllare nemmeno di sfuggita. Nonappena lo vide appoggiarsi sul piede con la caviglia "malridotta", risollevó lo sguardo verso di lui, ed aggrottó la fronte, al notare la sua espressione di dolore.

    << Fermo lì! >>

    Tirò fuori il proprio catalizzatore magico dalla tasca del vestito e, compiendo con esso due giri di spirale, lo puntò verso la caviglia del ragazzo, esclamando:

    << Brachium Emendo! >>

    Lo guardò, con attenzione e serietà.

    << Come ti senti? Riesci a camminare bene? >>

    Se le ossa della caviglia fossero state rotte, esse si sarebbero ritrovate immediatamente "rinsaldate", come se essa non fosse stata rotta.
    Tra i suoi studi a Castelobruxo, nonché a forza di prendersi cura delle creature magiche acquatiche, ma anche di se stessa, e della sua ragazza e dei suoi familiari (lavorando con i draghi, gliene succedevano di ogni!), più di qualcosa l'aveva imparata!

    << Non lontano da qui, ho di che curare la tua caviglia, se ne hai bisogno. Il ginocchio, quanto ti fa male? Non mentire! >>

    Lo avvertì, guardandolo con attenzione.


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    Edited by Eowyn Cornélia Heitor - 1/7/2022, 23:02
     
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    Forse era la prima volta dopo tantissimo tempo che aveva avuto un incontro interessante ed anche molto particolare. Ecco, Andrew era la persona più pacifica del mondo, era uno che si sarebbe scusato un'infinità di volte in maniera strana, ambigua e disagiata, a qualsiasi persone credeva avesse fatto del male. Infatti se la ragazza non fosse stata così incazzata e buffa, e sicuramente molto, molto carina, Andrew non avrebbe mai e poi mai avuto quell'atteggiamento e non gli sarebbe neanche mai venuto in mente di ridere. Non aveva riso, ovviamente di lei, ma del suo tono e del fatto che davvero se la stava prendendo eccessivamente per qualcosa al quale lui aveva già messo una pezza ed anche molto elegante. Non si curava mai di quello che succedeva a lui, cercava sempre di curarsi di quello che succedeva agli altri, almeno nella maggior parte dei casi era così. Ed quella non fu per niente un'eccezione. Diede una rapida occhiata alla ragazza ed al suo braccio. Zoppicò arrivando vicino a lei e le sorrise. Ti chiedo scusa per l'ennesima volta. Mi dispiace veramente tantissimo il fatto che tu sia capitata nella mia traiettoria e che ti abbia fatto del male, o perdere del tempo. Ma non posso dispiacermi del fatto che a tutta questa situazione mi viene seriamente da ridere!Anche la sincerità era il suo forte ed anche in questo caso, non avrebbe davvero potuto negarlo. La rossa aveva un caratterino niente male. Alzò le mani in segno di resa. Ma non è vero che sono maldestro! Anzi, sono molto attento agli altri! é che era sovrappensiero visto tutto quello che mi sta capitando! Ammise anche un pò in imbarazzo per tutta quella situazione. Ecco, i caratteri come quelli di Eowyn lo facevano sentire un cretino da un lato, ma dall'altro lo stuzzicavano parecchio. Si morse il labbro e quando le sfoderò la bacchetta dopo aver detto quel "fermo li", Andrew rimase immobile, lasciandola fare qualsiasi cosa lui volesse fare. Sorrise appena alla ragazza e sperò seriamente che non lo maledicesse. Poi quando sentì quel sollievo alla caviglia sorrise. Mi credi se ti dico che ho avuto paura che mi maledicessi? Sei sempre così, oppure ho fatto davvero qualcosa di irrimediabile per i tuoi standard? Chiese incuriosito e soprattutto stuzzicandola un pò. Era giusto farlo ed era giusto essere partecipi di quella intrinseca follia che cominciava seriamente a divertirlo. Posso vedere anche io il tuo braccio? Credo che ci sia un'abrasione! Aggiunse poi cercando di non essere troppo invasivo. Poi ridacchiò appena alla sua richiesta. Va bene! Ti occupi di animali? Chiese proprio con la giusta propensione a voler fare amicizia con qualsiasi cosa e con lei in particolare, a dire il vero.
    Andrew Barber

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    Andrew Barber - 31 anni
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    Eowyn Cornélia Heitor
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    Che la reazione di Eowyn fosse stata decisamente esagerata, nonché assurda, era più che palese. Tranne, ovviamente, che a lei!
    Alle rinnovate scuse, decisamente educate (e, ad un occhio esterno, soprattutto comiche!), di quel povero cristo di Andrew, Eowyn sembrò rabbonirsi... E pensare, quando lui ammise che quella situazione gli stava facendo (ma anche giustamente) venire da ridere, che, sì, qualche rotella gli mancava proprio! Fece un mezzo sbuffo, continuando a guardarlo con fare interdetto.

    << E sia! Se davvero non lo hai fatto apposta... >>

    "E sia"! Quanta solennità, ragazza! Poi, però, tacque di nuovo, e cercò di seguire, per quel che le riusciva, il discorso del ragazzo. Salvo poi agire, come suo solito, d'impulso, e decidere di vederci chiaro riguardo al suo zoppicare. Ao, e che voleva prenderla per scema?
    Dopo avergli intimato, infatti, di rimanere fermo lì dov'era, la brasilo denrisiana non tardò a lanciare, bacchetta in pugno, all'indirizzo della caviglia malandante di lui, un incantesimo contro le fratture. Quando lo vide sorridere di sollievo, infilò il proprio catalizzatore magico nella tasca del vestito verde, rassicurata dal fatto che sembrasse stare meglio, prima di sentirlo dirle che, poc'anzi, aveva temuto... Una sua maledizione! Eowyn roteò gl'occhi al cielo.

    << Esagerato! >>

    ... Ah, adesso sarebbe lui, l'esagerato? Ma guarda te un po'!

    << Comunque, cosa vorresti dire, esattamente, con "sempre così"? >>

    Domandò, assottigliando lo sguardo e guardandolo con fare sospettoso. Quando, poi, le chiese se poteva vedere il suo braccio, mostrando una genuina preoccupazione, Eowyn rispose, con fare schivo:

    << Sto benissimo, grazie! >>

    Al sentirlo accettare, sempre con quella sua sobria gentilezza, la sua proposta, Eowyn rispose alla domanda che seguì con un fare più... Rilassato.

    << Mi occupo, principalmente, di creature magiche marine. Sono una Magizoologa. >>

    Dopo avergli fatto cenno, con un deciso e sbrigativo movimento del braccio, di seguirla, si decise a rigirargli la domanda:

    << E tu? Di cosa ti occupi? >>

    Avanzò di qualche passo di fronte a lui, non mancando di lanciare, di tanto intanto, qualche occhiata alla caviglia ed al ginocchio di lui, per vedere come se la cavava, e se poteva veramente camminare di nuovo senza problemi.
    Una volta giunti a destinazione, Eowyn tirò fuori la propria bacchetta e, togliendo le protezioni magiche di rito, lasciò entrare il ragazzo in una capanna che, da dentro, era piuttosto spaziosa e ben attrezzata! La brasilo denrisiana indicò al biondo una sedia.

    << Siediti lì! >>

    Esclamò, con fare deciso ed autoritario, prima di decidere di aggiungere:

    << Puoi parlarmi di cos'è "tutto quello che ti sta capitando", mentre faccio un controllo di base... Se ti faccio male da qualche parte, dimmelo subito, e specificami dove! >>

    Disse, pragmatica, prima d'inginocchiarsi ed effettuare delle pressioni delle dita in alcuni punti specifici della caviglia e del ginocchio. Se Andrew non avesse dato segnali di dolore, gli avrebbe poi chiesto di muovere prima l'una, poi l'altro, seppur con attenzione.
    Naturalmente, se ciò si fosse rivelato necessario, non avrebbe esitato a correre a chiamare il druido più vicino della zona!
    Nel mentre, doveva ammettere, almeno a se stessa, che, mentre effettuava quei controlli, stava continuando a sentire una certa sensazione di bruciore al braccio... Una volta finito di visitare il biondo coisolano, e rimasta sola, gli avrebbe dato una controllata, decise.
    ...
    Come? Perché non davanti a lui? Per non doversi ritrovare a dare ragione al ragazzo! Dire che era orgogliosa era dire poco.

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    Edited by Eowyn Cornélia Heitor - 1/7/2022, 23:01
     
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    In quel momento era tra il perplesso ed il divertito. Quella ragazza era una bomba ad orologeria e non capiva, esattamente come placarla. Il problema di tutta quella situazione era che lui si era fatto, effettivamente male, lei anche e lo vedeva, oltre ad essere molto palese, solamente che lui lo diceva tranquillamente e lei continuava a negare fino alla morte. Adesso, Andrew era un tipo pacifico che per lo più viveva sulle nuvole e soprattutto era una di quelle persone accondiscendenti un pò a tutto, a meno che non fosse veramente sbagliato oppure che non rientrasse nella sua moralità o fosse estremamente violento ed ingiusto, ma li si stavano toccando altissimi livelli di disagio. Alla fine non ce la fece e rise di cuore. Non era uno che era solito far innervosire le persone, anzi a lui piaceva calmarla, fare in modo che le persone trovassero la propria strada ed il proprio spirito, ed invece, in quel momento era lui stesso super agitato. Io esagerato? Insomma ho dovuto chiedere scusa almeno 3 volte! Rispose poi sorridendole scherzosamente, ma forse non era stata una buona idea farle presente una cosa del genere. Ma no, lui non era stato esagerato, ed anche in quel momento pensava che gli sarebbe arrivato tipo uno schiaffo in testa. Ma alla fine gli curò la caviglia ed addirittura lo invitò, o meglio gli ordinò di andare con lei. Entrò in quella capanna che dentro non era affatto una capanna e si mise seduto esattamente dove lei disse, facendo esattamente quello che lei chiese di fare. Ripeto il concetto: sto bene, davvero. Tu sei sempre sicura che il tuo braccio sta bene? Chiese poi indicandolo di nuovo con un dito. Dio solo sapeva quanto stava rischiando la vita, ma non ci poteva fare assolutamente niente, lui era una persona che davvero si preoccupava per gli altri. Si morse il labbro quando gli disse di cosa si occupava. Questione veramente, ma veramente molto interessante, a dire la verità. Io? beh, di niente in particolare. Io viaggio spesso e spesso vado in ambienti ostili o molto poveri e cerco di dare una mano. A volte pestando i piedi a chi non vorrebbe essere disturbato nei propri affati loschi, ma sono uno che ci tiene alla giustizia. E quindi, esattamente nella vita, cosa faceva? Il barbone, vagabondo altruista? Esattamente, solamente che era bello da paura ed aveva uno sharm assurdo. Era l'unica cosa che riusciva a dire. Nel tempo libero, comunque, faccio lo scrittore, ed ho un blog di cucina! Aggiunse poi stringendosi nelle spalle e guardandola attentamente. Tu sei di qui? Chiese poi curioso di quella ragazza. Era troppo pro attiva!
    Andrew Barber

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    Al vedere come, alla fine, il ragazzo fosse scoppiato clamorosamente a ridere, Eowyn non lo lasciò lì piantato come un bacucco d'acqua dolce, solo e soltanto perché voleva assicurarsi che il suo incantesimo curativo fosse bastato, e che lui si fosse effettivamente ripreso!

    << Sì, tu! Senza contare che, le tue prime scuse, non erano un granché convincenti! >>

    ... Ah, no? Tra un botta e risposta e l'altro, comunque, i due si avviarono verso la capanna di Eowyn e, dopo essersi assicurata, lì, che tutto fosse effettivamente apposto, lui le chiese se fosse sicura che il suo braccio stesse bene... Indicandolo. Si era visibilmente arrossato! Ed anche le gote di lei si arrossarono, in realtà. Perché se, effettivamente, il suo orgoglio smisurato la stava spingendo a voler negare fino alla fine dei tempi (Ronald Weasley Time: Dovresti rivedere le tue priorità!), lei sapeva che, almeno su quello, lui aveva perfettamente ragione!

    << Non è nulla di che! >>

    Nel rispondergli in quel modo, si fermò per un istante a guardarlo negl'occhi con maggiore attenzione. Erano di un blu-verde assolutamente spettacolare. Non tardò a scuotere la testa, e a cercare di dissimulare il tutto con un colpo di tosse.

    << Obrigada! Grazie comunque. Per il tuo ginocchio, ci metterò comunque un unguento a base di erbe. Non si sa mai! >>

    Disse, mentre si allontanava per prendere, da uno scaffale, l'unguento appena nominato, per poi andare spalmarlo sul ginocchio di lui.

    << Isso é! >>

    Mentre andava a rimetterlo apposto, ascoltò la risposta di lui alla domanda che gli aveva fatto sulla sua "occupazione". Aggrottò la fronte.

    "Se è tutto vero, è decisamente molto bello, ma... Come mangia? O è ricco sfondato?"

    Nell'ascoltare la fine della sua risposta, però, si disse che, quindi, le occupazioni con le quali "guadagnava" dovevano essere quelle legate alla scrittura, verosimilmente.

    << Sembra forte! >>

    Ammise, non del tutto sicura se credergli o meno. Quando le chiese se lei fosse di lì, invece, rispose, mentre si riavvicinava a lui, e si sedeva su un'altra sedia, sulla quale posò istintivamente un piede (aveva tolto le scarpe non appena erano entrati nella capanna), per poi passare un braccio intorno al ginocchio, mentre l'altro piede restava posato sul pavimento:

    << Sì, sono di qui. >>

    Anche se, ovviamente, per i denrisiani lei era una brasiliana, e per i brasiliani, una denrisiana. Ovunque andasse, era, in ogni caso, considerata una straniera, era una cosa che andava da sé!

    << E tu? >>

    Chiese poi, non capendo bene neanche lei com'era che si stava ritrovando, alla fine dei conti, a conversare con quel ragazzo!

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    C'era qualcosa che spingeva Adnrew a diventare il crocerossino di tutte le persone che si ritrovava davanti. Possibile che alla fine della fiera davvero lei continuava a negare che non si fosse fatta niente? Gli occhi di Andrew vennero sgranati come se non ci fosse un domani. Perchè mai continuava ad ostinarsi a non volersi far aiutare. Anche se aveva quasi paura contraddirla di nuovo, ma era la sua indole e non ci poteva fare assolutamente niente. Stava per chiamarla ma si rese conto che non conosceva neanche il suo nome, quindi alla fine decise che forse era il momento delle presentazioni. Mi chiamo Andrew, comunque e tu? Chiese poi osservandola mentre lo osservava. Oddio che cosa strana quella. Possibile che fosse una ragazza di quel genere? Nel senso che non ci capiva niente quando la osservava? In effetti Andrew non era poi un grandissimo conoscitore di donne, a dire il vero quindi.. di cosa si stava stupendo? Oddio la confusione di quel momento era totale, ma comunque la vide arrossire leggermente e distogliere lo sguardo, ma guardarsi comunque quel braccio arrossato. Ok... sei orogliosa sempre oppure solo con gli sconosciuti? E lui amava scavarsi la fossa sempre oppure solamente con le ragazze belle? Comunque non era quello il punto, insomma era stato lui a farle del male e la cosa lo preoccupava e non gli piaceva per niente. Sorrise alla ragazza ed alzò le mani, preventivamente, in segno di resa. Insomma non voleva litigare con lei ne essere malmenato o maltrattato, ma era ovvio che quell'unguento doveva spalmarselo anche lei addosso.
    Quella capanna, comunque era bellissima e veramente, ma veramente molto curata, si vedeva che la ragazza ci teneva e soprattutto si vedeva nettamente che lei si occupava di animali. Aveva delle mani delicate e quando lui si sedette su di una sedia e lei le cominciò a spalmare l'unguento sul ginocchio, si soffermò a guardarla. Era veramente molto carina, doveva dire la verità. Aveva un carattere particolare, un peperino sicuramente interessante. Oh, lo è! Mi permette di vedere un sacco di posti, anche se alla fine sono sempre senza soldi, ma meglio con un cuore pieno e soddisfatto ed un portafogli vuoto che con un portafogli pieno ed un cuore vuoto! Rispose sinceramente, anche se sembrava seriamente una frase da facebook. Ma non lo era, e lo si poteva anche notare dall'aspetto del ragazzo. Era si bello e curato ma i suoi vestiti si vedeva che erano di seconda mano, e che non avesse poi granchè da portarsi dientro. Sorrise poi alla ragazza ed al fatto che fosse stata così netta nelle risposte, praticamente il suo contrario. Io? Si, sono di Londra, o meglio credo. Non ho mai conosciuto i miei genitori, ma sono stato sempre a Londra fino a quando ad 11 anni sono andato a Dumstrang! Tu a che scuola sei andata? Chiese curioso e non volendo che smettesse quel massaggio. Sei brava comunque, veramente, ma veramente brava. Lo fai spesso? Ma che domanda era quella, esattamente?
    Andrew Barber

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    Andrew Barber - 31 anni
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    Il modo in cui la magizoologa stava guardando il ragazzo non invitava di certo a contraddirla. Per un attimo, le era sembrato che lui stesse per risottolineare come il suo insistere di non essersi fatta nulla non cambiasse in alcun modo l'arrossamento del suo braccio, ma, invece... Disse di chiamarsi Andrew.

    "Questo non è un nome denrisiano.."

    Pensò la ragazza, prima di presentarsi a sua volta:

    << Eowyn. >>

    Continuava a guardarlo. Poi, mentre si sentiva arrossire appena, distolse lo sguardo. E cominciò a chiedersi se il ragazzo non fosse, per caso, meticcio come lei... O se si trovasse a Denrise per puro turismo... Poi, Andrew parlò di nuovo. Ed Eowyn si rivoltò verso di lui, fulminandolo con lo sguardo. Uno sguardo che poteva tranquillamente significare "Sempre!", a dire il vero. L'alzare le mani in segno di resa, però, lo aiutò considerevolmente.

    << E a te piace far incazzare tutti, o solo le persone sconosciute? >>

    Ironizzò, nell'avvicinarsi a lui, sedersi davanti a lui e cominciare a spalmare l'unguento sul suo ginocchio. Nel continuare quello scambio di battute che, ad una certa, si era verosimilmente trasformato in una conversazione, Andrew cominciò a parlarle delle sue occupazioni lavorative... Al suo ultimo commento, Eowyn sorrise, per quanto con un pelo di ironia. Quello che aveva appena detto, le aveva fatto pensare ad uno di quei libri romantici ed avventurosi di cui andava matto suo fratello! Però si trattava anche... Di un modo di vivere e di pensare che non le dispiaceva. Sì. Per quanto tale modo di vivere e di pensare non avesse, decisamente, nulla di denrisiano! E dopodiché scoprì che, effettivamente, il ragazzo era di Londra.

    << In che senso "non hai mai conosciuto i tuoi genitori"? >>

    Come dite? "Farsi gli affari propri"? "Avere peli sulla lingua"? Non era roba per lei!
    Poi, rispose alla domanda che le aveva fatto sulla scuola che aveva frequentato:

    << Castelo Bruxo. >>

    Non aggiunse altro, ma dal suo sguardo si vedeva quanto avesse amato la sua scuola, e quanto fosse fiera di averla frequentata! Il Paradiso degli amanti di Magia Verde, di Erbologia, di Cura delle Creature Magiche... !
    Quando, invece, le chiese se facesse spesso massaggi, sgranò per un attimo gl'occhi, e fece uno sbuffo... Divertito.

    << Possiamo dire di sì! >>

    Poi, a bruciapelo, aggiunse:

    << Portami in una delle tue missioni! >>

    Lo guardò con fare deciso. Aveva posto la sua domanda con il fare più naturale del mondo. D'altronde, mica l'aveva preso a male parole dal minuto uno in cui si erano rivolti la parola.
    Si sentiva stranamente incuriosita da quanto quel ragazzo le aveva raccontato di lui, voleva sapere se era vero quanto le aveva detto, o se si trattava di una finzione allestita di sana pianta, lì per lì, tanto per "fare l'interessante".

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    Edited by Eowyn Cornélia Heitor - 26/7/2022, 21:47
     
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    Sorrise al suo nome. Non conosceva nessuno che lo avese, o comunque nesusno di reale. Solamente un personaggio del Signore degli Anelli che aveva amato fin dal principio. Una guerriera che avrebbe eriditato un regno, ma che si rifiutava di essere solamente un bel faccino in vestiti reali. Aveva combattuto per il suo popolo e quello le aveva fatto onore. Non disse niente di tutto quello, ma ridacchiò quando gli fece quella domanda ironica. In realtà, faccio arrabbiare sempre un pò tutti, però, è anche vero che alla fine farlo con persone carine come te è tutto un pò più bello, non credi? Chiese cortesemente e con ironia. Non era uno che ci provava in maniera classica, era uno che non ci provava affatto, a dire la verità. Era concentrato veramente su altro in quel momento della sua vita, ma non riusciva, in nessun modo ad essere sgarbato. Inoltre quella ragazza era veramente molto carina nonostante il suo carattere un pò peperino. Ecco, forse quella era la parte più interessante, a dire il vero. Gli piacevano le persone con l'energia, addosso, gli piaceva il fatto che lei fosse così diretta, così simpatica, così energica e dinamica, era una ragazza veramente, ma veramente rara al giorno d'oggi. Andrew vedeva solamente ragazzina che non facevano altro che apparire, cercare di essere belle, ma mai nessuna era vera, reale. Lei sembrava essere esattamente in quel modo. Sono cresciuto in un orfanotrofio. Mi hanno lasciato li da quando sono piccolissimo, in fasce.Rispose stringendosi nelle spalle. Certo che confidarsi in quel modo con una sconosciuta non era proprio il top. Ma era, malgrado la merda che aveva dovuto subire e sopportare, quella era la sua casa, e l'unica famiglia che avesse mai avuto, ma scosse il capo e con la mano fece un gesto che portasse via tutto. Non voglio rattristarti, quindi... comunque si brava e si vede che li fai spesso. Quindi posso venire più spesso? Oppure devo farmi male per rivederti? Chiese sorridendole ancora prima di annuire in maniera determinata. Va benissimo, sto andando per qualche giorno in uganda, C'è un piccolo villaggio dove il tasso di morti dei bambino è molto alto, una guaritrice sarebbe ottima. Ovviamente non hanno idea della magia, quindi dovrai essere brava a non farti scoprire. Partiamo tra una settimana? Dovremmo star via per una sola settimana, e potresti non dormire comodissima, io non ho molto e quello che ho lo do in questi villagi. Che ne dici, ci stai? Chiese poi tendendole la mano quasi per fare un patto con lei. Beh, si partire con una sconosciuta era comunque il suo forte! Perchè no, infondo!
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    ANDREW BARBER
    Felici sono coloro che sognano dei sogni per i quali sono pronti a pagare il prezzo per far sì che si realizzino
     
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    Eowyn Cornélia Heitor
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    Eowyn stava guardando lo scrittore avventuriero (o presunto tale - e mamma mia che ansia) dritto negl'occhi, quasi con sfida, e sicuramente senza minimamente sentire il peso dell'assurdità delle sue ultime parole!
    Non restava semplicemente che sperare nel fatto che il ragazzo che si trovava di fronte a lei fosse abbastanza matto da internare da accettare la sua... Non-Proposta? Il suo "Auto Invito"?
    Fortunatamente (?), fu proprio quello il caso.
    Quando, invece, lui le aveva risposto dicendole di avere la tendenza a far "uscire fuori dai gangheri" più volentieri le persone carine, lei... Lo aveva fulminato con lo sguardo. Così, tanto per variare. Poi, aveva sbuffato e scosso la testa, continuando la sua medicazione. Quando cominciarono a... Porsi domande su di loro come due persone che si stanno "conoscendo meglio", o più comunemente "socializzando". Lui, finì per raccontarle di essere cresciuto in un orfanotrofio, dimostrando una fiducia che contrastava visibilmente con l'istintiva diffidenza di lei! Da un altro lato, in compenso, stava trovando quella conversazione inaspettatamente... Interessante. Forse, quel giovane ragazzo, le stava risultando addirittura simpatico? Se realmente non le stava mentendo (Eowyn, eddaje!), tra l'altro... Avrebbe dovuto ammettere, almeno a se stessa, di star provando una decisa stima, nei suoi confronti!
    Ascoltò, comunque, quanto le raccontò sul suo passato senza interromperlo, per quanto visibilmente sbalordita da quella sua confessione, così... Così spontanea! Ma come diamine faceva?? Non che lei ne avesse granché, di filtri, eh (non si era notato, guarda).
    Intuì, però, dal modo in cui Andrew si sbrigò a cambiare argomento, che non gl'interessava particolarmente dilungarsi in quello in particolare. Non commentò, quindi, nulla al riguardo, ma, semplicemente, lasciò una carezza delicata sul suo ginocchio, prima di terminare la medicazione... E di fulminarlo con lo sguardo per quanto le "chiese" poco dopo, seppur con degl'occhi chiaramente lucidi, per quanto privi di qualsiasi lacrima!

    << Non devi farti male per rivedermi. Che razza d'idee! >>

    Lo rimproverò, strabuzzando gl'occhi prima d'inarcare un sopracciglio, con fare intimidatorio. Alla proposta finale del viaggio, invece, Eowyn non mancò di stringergli la mano che le stava porgendo, in modo da sugellare quel loro patto.

    << Ci sto! >>

    E non avrebbe mancato di mantenere la parola data, venuto il suo tempo.

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