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Thomas Richenford ~ AurorAvrebbe potuto aprire un comitato di benvenuto e non avrebbe mai sbagliato un colpo. Non sapeva da quanto tempo era li quella ragazza, ma sapeva che non era possibile avere persone nella stessa squadra e non conoscerle minimamente. Inoltre Thomas era una persona così sicura di se stessa e così socievole che non poteva in nessun modo essere scortese! A prescindere da tutto e da tutti non riusciva a far sentire una collega nuova! Che poi era davvero nuova? Questo non ne aveva idea, ma sapeva che presto lo avrebbe chiesto a lei in prima persona. Inoltre si vociferava che fosse una gran bella ragazza e lui come poteva resistere anche solo alla curiosità di vederla? No, impossibile, non era da Thomas, non era per niente da lui. Aveva mandato un messaggio a Madison e gli aveva detto che non doveva preoccuparsi, che stava a fare nuove conoscenze e che sarebbe tornato immediatamente al suo posto per finire quei due trecento verbali che anche questa volta Xander aveva deciso di lasciare sulla sua scrivania. Ma lui cosa non avrebbe fatto per il suo idolo? Ecco, Thomas era uno che divagava, se in italiano, o in inglese ci fosse stata la parola "divagone" Thomas ne sarebbe stato sicuramente il proprietario. Sorrise con la sua bustina della colazione in mano e non appena ebbe trovato l'ufficio di Killian bussò appena, aprì un pò la testa e vi ci infilò la testolina. é permesso? Chiese con allegria e gentilezza. Era fatto in quel modo, non poteva farci assolutamente niente. Era un ragazzino curioso, attento alle nuove amicizie e sempre in cerca di qualcosa, qualcosa che non sapeva neanche lui cosa fosse. Si, forse un eterno peter pan, solo con la maturità e la diligenza tipica di un auror! Attese una risposta rimanendo esattamente in quella posizone. Nel dubbio ho portato la colazione! Disse poi facendo affacciare anche il suo sacchetto. Era capace di fare amicizia anche con i sassi a dire il vero, quindi sperava che la sua collega fosse simpatica!
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Thomas Richenford ~ AurorIl modo di fare di Thomas era quello spensierato di un ragazzino sempre allegro. Aveva un passato truce e veramente assurdo, ma il sorriso non lo aveva mai person. Anzi, proprio per il suo passato era uno che sorrideva più degli altri apprezzando la vita in maniera intensa, assaporandola come se fosse sempre l'ultimo giorno. Era diventato auror per una ragione ed adesso quella ragione era sparita. Ma doveva ammettere che se la stava cavando benissimo anche da solo. Forse si era sottovalutato troppo, forse aveva creduto troppo nel suo mentore e troppo poco nelle sue capacità, fatto si era che aveva deciso di andare li e fare conoscenza. In fondo lo faceva sempre, Thomas era uno che faceva amicizia e dava confidenza anche alle pietre. Era uno che non riusciva veramente a stare in disparte ed avere il muso. Quando vide la ragazza china ed intenta a fare qualcosa sul suo laptop cercò anche di non essere troppo indiscreto rimanendo sul ciglio della porta e non aprendola del tutto. In fondo era più che comprensibile se gli avesse detto di non rompere e di uscire dalla sua stanza. Impossibile farlo con quel visino, ma comunque gli era capitato in quel palazzo e di conseguenza si aspettava di tutto da tutti. Sorrise alla donna poi quando si presentò ed entrò guardandosi intorno. Oh, figurati! Il minimo che io possa fare per darti la benvenuta! So che non sei proprio di qui! Anche io quando mi sono trasferito mi sentivo un pesce fuor d'acqua ma poi con le giuste amicizie ci si trova anche bene! Si, anche quello era tipico del ragazzo tendeva a fare tutto da solo, o meglio, era uno che parlava tranquillamente di tutto e con tutti, quindi aveva detto le cose che gli erano sembrate in quei due minuti, o comunque aveva dedotto da solo sapendo che non era di li. Le sorrise ancora, anzi, non smise mai di farlo ed il suo tono era sempre gentile e leggermente discreto. Ecco si, forse la parola discreto non era proprio per Thomas, ma ci stava provando. Si guardò intorno, l'ufficio della ragazza era completamente diverso dal suo, sia perchè era il triplo, sia perchè era una stanza da sola e sia anche perchè era ordinato, senza nessuna carta e filo appeso. Era qualcosa di incredibile! Cavolo se era incredibile tutto quello. Posò il suo sacchetto sulla scrivania ovale e poi la guardò incuriosito quando cacciò i biscotti. Oddio sono i miei preferiti! Anche mia sorella maggiore sa cucinare molto bene!Si chiama Evelyn, invece la tua? Prese un biscotto e poi lo alzò leggermente verso di lei come per ringraziarla e far finta di brindare con un biscotto. Si, era un simpatico burlone e dopo tutto aveva ancora 21 anni!Come ti stai trovando? Da quanto tempo sei arrivata? E vai con le domande! Il suo tono rimaneva cordiale e gentile. Non era un interrogatorio, solamente pura e semplice curiosità, ma Killian avrebbe potuto leggerglielo negli occhi. Poi ci pensò, come se ci fosse qualcosa che si era dimenticato!Oh cavolo! Io sono Thomas Richenford! Disse poi sorridendole e porgendole la mano per stringerla alla sua.
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Thomas Richenford ~ AurorKillian aveva capito tutto del ragazzo. Lui era esattamente come lo aveva immaginato: una persona molto spensierata e che amava stare tranquillo e circondarsi di persone che, effettivamente volessero stare con lui per divertirsi senza fare troppe prediche e troppe morali. Thomas non amava le persone pesanti, non amava chi pensava troppo prima di fare qualsiasi cosa. Lui era una persona strategica, ma di pancia, era una persona fin troppo candida che voleva sempre avere persone intorno e non amava la solitudine. Thomas era così, esattamente come lo si vedeva e la cosa gli piaceva un sacco. L'essere limpido e trasparente, secondo lui, lo rendeva vero, lo rendeva seriamente una persona originale ed autentica. Non gli piaceva essere la brutta copia di qualcuno, non gli piaceva per niente essere l'ombra di qualcuno. Pensò per un momento a Xander ed al fatto che in tutti quegli anni aveva cercato di somigliargli il più possibile senza mai riuscire a raggiungere neanche la metà di quello che era lui. Ma la verità, era semplicemente che Thomas non riusciva ad essere una persona così egoriferita, anzi, era proprio il contrario, la generosità fatta persona, ed era proprio per quel motivo che era andato da Killian per presentarsi ed essere il più cordiale possibile. Oh beh, magari non sei tu che hai problemi a relazionarti ma sono gli altri che non sanno cogliere la tua essenza! Non tutti riusciamo ad essere socievoli in maniera convenzionale, ma questo non vuol dire che non lo si è! Aggiunse poi sorridendole e facendole l'occhiolino mentre cacciava anche i cornetti che aveva portato alla ragazza. Poi prese i due caffè e mentre mangiava un biscotto sorrideva, ascoltava il racconto della ragazza. Oddio un medimago in famiglia, con il nostro lavoro, è veramente perfetto! Anche io ho la mia medimaga di fiducia! Bella, preparata e molto simpatica, si chiama Evelyn Rowen!E quella dimostrava tutta quanta la sua generosità del caso. Era pazzesco quello che riusciva a creare con una persona che non aveva mai visto. Figo avere una gemella! Qualcosa di pazzesco. é vero che una sente le sensazioni dell'altra? Era un ragazzo veramente molto molto curioso e non si vergognava di esserlo. Rise per quella domanda posta in maniera veramente simpatica e si strinse nelle spalle. Oddio, pensandoci... in famiglia non siamo molto alti! Rise per la cazzata che aveva detto e poi ridacchiò. Ma quando vide la lettera di dimissione posò il biscotto edanche il caffè divenendo quasi serio, perchè attribuire tale aggettivi e stati d'animo a Thomas era impossobile. E come mai questa decisione? Nah dai! Non è possibile. Un auror non può decidere di non esserlo più. Se posso, come mai questa decisione? Chiese interessato. Si, per lui era normale parlare con tutti ed anche con una certa facilità e confidenza.
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.Thomas era la semplicità fatta persona. Non era una persona cattiva, ma non era una persona stupida. Non era uno di quelli che si faceva fregare a prescindere, ma tenedeva a dare possibilità infinite per qualsiasi cosa. Insomma, era una persona buona, un legale buono che cercava sempre di fare la cosa giusta per gli altri e mai per se. Era come se l'essere altruista era la sua priorità. Era qualcosa di assurdo e non riusciva veramente a farne ammeno. Quella ragazza era forse nuova del suo dipartimento e voleva conoscerla, farla integrare. Perchè mai doveva passare le pause pranzo da sola nel suo ufficio? Per lui non era minimamente pensabile una cosa del genere, specialmente se era al suo stesso pieno. Era una persona inclusiva e quello era innegabile e poi era carina ma soprattutto simpatica. Scosse il capo per quello che disse. Certo, la colpa è sempre nel mezzo, esattamente come la verità. Ma nella vita ci vuole perseveranza. Se oggi mi avessi chiuso la porta in faccia, allora io sarei tornato domani, ed anche dopo domani se fosse stato necessario, perchè nessuno vuole stare da solo senza un motivo e boh, forse sono io quello strano, ma se sento che c'è da qualche parte, un qualche motivo, allora non riesco, in nessun modo a mettermi da parte. Quindi si, ok, tu hai voluto un posto dove starnene da sola, ma nessuno ti è venuto a chiedere il perchè. Ed a volte sapere il perchè di qualcosa è importante e ti aiuta sicuramente a trovare una soluzione! Contorto, confusionario come al solito, ma vero e gentile. Thomas pensava davvero quello che diceva, non poteva farci assolutamente niente e la cosa, a volte, lo penalizzava un sacco. Sorrise ancora alla mora e sentì quella spiegazione sulle gemelle. A lui mancava sua sorella delle volte, ma non poteva dire di capirla sempre, anzi, spesso non aveva idea di quello che gli diceva la testa ed era veramente, ma veramente un casino! Oddio che cosa strana. Insomma è figa come cosa, ma anche strana. Sapere di avere una persona, praticamente, uguale a te, nell'unica cosa che ci differenzia tutti deve essere qualcosa di sensazionale. E mi piace. Io e i miei fratellastri viviamo insieme, abbiamo un buon rapporto ed anche un grandissimo legame, ma... ecco non credo di provare davvero quello che prova Eve. Non sempre almeno! Quella sembrava essere più una riflessione tra se e se, ma condivisa perchè per lui la condivisione era tutto. Sorrise ancora prima di ridacchiare per quella cosa del folletto, e poi annuì come per dirle che sicuramente l'avrebbe fatto. Ecco, appunto, era una persona simpatica e socievole. Poi il discorso si fece più serio e di conseguenza Thomas assunse un atteggiamento più compatto. La sua ultima frase gli fece posare una mano sulla mano della ragazza. Quello che dici penso che sia la confessione più vera fatta da un vero auror. Le persone fanno paura a tutti, abbiamo dei modi di ragionare a volte strampalati e che non sempre siamo tenuti a capire, ma le paure vanno affrontate, a prescindere. Io credo che saresti un'ottima addestratrice di draghi, ma credo anche che il corpo auror andrebbe davvero a perdere una persona speciale e capace. Il suo tono era dolce, era comprensivo e non era li ne per giudicarla ne tanto meno per farle cambiare idea. Thomas non era per niente il tipo. Perchè hai paura delle persone? Chiese poi curioso, ma questa volta più discreto.Thomas Richenford"citcitcit"Thomas Richenford - 21 anniPurebloodAuror
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.C'erano delle volte in cui Thomas si ritrovava a fare discorsi profondi con persone completamente strane e decontestualizzate. Sapeva che non sempre riusciva a ogliere immediatamente l'essenza di chi aveva davanti, ma quando succedeva non sapeva se ridere o piangere. Quella ragazza, da prima era stata solare, gli aveva parlato della sua gemella, poi offerto i biscotti della stessa, ed ancora aveva detto che voleva dimettersi, si era aperta completamente ed adesso, sembrava quasi che non lo stesse neanche ascoltando e che stesse parlando da solo. Non disse nulla, alla fine era una persona cortese e cordiale, in genere era sempre uno che riusciva a mentenere la sua allegria viva ed era palese che quella ragazza avesse dei problemi di gestione del controllo della sua persona. Non sapeva dire se effettivamente fosse ansia o altro, ma dopo tutto il suo discorso, il fatto che lei risposte in quel modo quando la domanda era stata fatta stesso da lei, lo lasciò quasi perplesso. Ma era ovvio che volesse cambiare discorso e di conseguenza il giovane auror non disse assolutamente niente. Rispose parzialmente alla sua domanda, anche se era evidente come, sembrasse non ricordare assolutamente niente della loro precedente conversazione.Killian, non serve darmi tutti questi dettagli se non vuoi parlarne. Insomma è comprensibile, quindi, cambiamo argomento. Era sempre stato un gentil uomo e soprattutto era uno che detestava quando le persone di fronte a lui fossero non proprio a proprio agio per colpa sua e di quello che diceva o dell'argomento che metteva in mezzo. Thomas amava conversare di qualsiasi cosa, era uno che cercava sempre di conoscere chi aveva di fronte e spesso e volentieri ci riusciva anche senza neanche troppi sforzi. Ma quando la vide posare la testa nella sua mano chiusa a pugno sulla scrivania, Thomas si preoccupò davvero.Non devi scusarti. Ti va di andare a fare due passi? Usciamo da qui, prendiamo un pò di aria e ti faccio vedere un negozietto che fa delle torte che wao! Ti giuro li dentro passa tutto. E la smettiamo di parlare di auror, di panico, di persone. Anzi, ti porto in un posto dove le persone non ci sono neanche per scherzo. Saremo solamente io e te, e ti giuro che a me neanche mi sentirai respirare. Sarò li solamente se avrai bisogno di una mano a fare qualsiasi cosa. Ecco com'era davvero Thomas Richenford. Era un altruista nato, uno che non riusciva mai e poi mai a lasciare persone da sole, a fare qualcosa di brutto a qualcuno. Non era una persona macchinosa, non era uno che sapeva fingere o che non sapeva mostrare quello che davvero provava. Era preoccupato e non aveva nessuna intenzione di mollarla, ne in quel momento ne mai.Thomas Richenford"citcitcit"Thomas Richenford - 21 anniPurebloodAuror
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Soith: Stronzetta in irlandese
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.Doveva ammettere che dopo quella conversazione aveva quasi capito che il periodo era nero per tutti, ed anche se poteva sembrare leggermente egoistico, doveva ammettere che la cosa un pò lo rassicurava, un altro pò lo spaventava, ma comunque non lo faceva sentire completamente solo. Sorrise alla ragazza quando disse che non era una questione di dettagli ne tanto meno di quello di cui stavano parlando e si tranquillizzò all'istante. Le sorrise e scosse il capo. Non devi neanche ribadirlo! Aggiunse poi sorridendole dolcemente. Erano colleghi e la cosa che lei avesse firmato davanti a lui le dimissioni per licenziarsi dal corpo auror lo avevano veramente scosso e voleva fare di tutto pur che quella lettera venisse completamente strappata o comunque non consegnata, ma non disse nulla. Non era il caso di metterle ansia, diciamo che per quello se la cavava già da sola. La vide messaggiare e poi confessargli che un pezzo di pizza non le sarebbe dispiaciuto. Sorrise e si alzò dalla sedia. Andiamo allora! Magari ti sorprendo davvero! Aggiunse poi pensando a dove poterla portare per farle mangiare anche qualcosa di gustoso. Oh, la mia parlantina è veramente una garanzia! Aggiunse per spezzare un pò la tensione. Poi riflettè appena andando verso la porta ed aprendola e facendole segno di passare prima lei, si era veramente un gentil uomo, non è che faceva solamente finta. Poso chiederti perchè sei stata ricoverata in uno ospedale no -mag? Il suo accento americano spiccava e le parole utilizzate venivano proprio da qualcosa che lui aveva sempre vissuto. Quelli erano i momenti che si capiva lontano un miglio che Thomas non era inglese, non lo era neanche per sbaglio a dire la verità e della cosa non ne faceva minimamente mistero. Ovviamente se non voleva rispondere poteva anche non farlo. Se la ragazza lo avesse seguito, Thomas l'avrebbe portata fino a fuori al ministero e condotta così in una piccola piazzetta li vicino, bella spaziosa, ariegiata. Si, aveva deciso che niente spazi troppo piccoli, niente di troppo impegnativo in quel momento, non voleva che lei si sentisse di nuovo male o in imbarazzo.Thomas Richenford"citcitcit"Thomas Richenford - 21 anniPurebloodAuror
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.Sperava seriamente che non mandasse le dimissioni. Sperava davvero che alla fine l'avrebbe convinta a non farlo. Thomas ci teneva particolarmente al suo lavoro, al suo ruolo e al modo in cui gli auror riuscivano sempre a cavarsela. Avevano sempre una formazione mentale migliore e più forte degli altri, forse per gli allenamenti e soprattutto per quelli che erano costretti comunque a vedere e a sentire. Tra gli interrogatori, urla di parenti che perdevano le persone che amavano, persone che ridevano sguagliatamente delle disgrazie degli altri. Insomma erano pessimi, eppure erano persone fin troppo reali. Il primo anno in quel dipartimento, per Thomas era stato un inferno, adesso, doveva ammettere che cominciava a piacergli tutto quello, cominciava a capire chi aveva davanti e come comportarsi. Cominciava seriamente a capire come riuscire a gestire ansia, emozioni, sensazioni belle e brutte, istinti di picchiare dei bastardi che se lo meritavano e non farsi abbindolare da persone che alla fine non erano per niente quelli che dicevano. Non disse nulla, comunque. Alla fine aveva mostrato fragilità e Thomas era un bravissimo ragazzo, non gli piaceva approfittare delle paure degli altri. Quindi, alla fine senza perdere ulteriore tempo, uscirono da li e quando arrivarono a destinazione, Thomas allargò le braccia come per dirle "eccoci qua!" Poi fece un gran respiro. Beh, hai fatto la scelta giusta anche se magari adesso ne paghi qualche conseguenza in più! Ma insomma! La famiglia è la famiglia e se hai un buon rapporto con tuo padre è giusto preservarlo! Thomas amava suo padre, al contrario di sua madre che odiava. Ma più che odiava sapeva che molto delle sue insicurezze sentimentali e disagi erano legati ai suoi continui abusi. Ma non gliene faceva poi neanche una colpa, almeno non più del dovuto. La guarigione da cosa? Lo chiese in maniera buona, ma forse troppo spontanea ed invadente, infatti alzò le mani in segno di resa. Scusami! é che sono una persona curiosa e penso che tu sia una ragazza molto interessante, quindi... ma insomma se non vuoi rispondermi, non farlo! Aggiunse poi seriamente prima di farle cenno comunque di seguirlo. Aveva deciso di portarla in quel posto perchè potevano mangiare qualcosa all'aperto e la cosa gli piaceva in maniera particolare. Hai visto? Buon per me, non mi sembri una che si possa sorprendere facilmente! Certe volte, la sua gentilezza era davvero disarmante!Thomas Richenford"citcitcit"Thomas Richenford - 21 anniPurebloodAuror
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