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Markus Sandström.
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Edited by Markus Sandström - 6/2/2022, 17:16. -
.«E la prossima volta che vieni---» - «...portami qualcosa di forte per sopportarti!» - bofonchiò la ragazzina scuotendo il capo lentamente a destra e sinistra come se sapesse esattamente cosa la vecchia le avrebbe urlato alle spalle.
Dahlia era andata dalla vecchia Drusilla qualche mese prima, con il solo intento di imparare ancora meglio l'arte della pozionistica da chi di pozioni ne faceva da una vita, soprattutto in un posto come Nocturne Alley, dove le pozioni richieste non sono quelle più comuni e scontate. Dahlia aveva una passione per la pozionistica che andava al di là della semplice preparazione; era curiosa di conoscerne sempre qualcuna di diversa fattezza, anche quelle più rare perchè solo così sarebbe riuscita realmente ad avere una reale copertura sulla sua conoscenza delle pozioni. Drusilla non era una persona molto socievole, era piuttosto scontrosa e puzzava di vecchio. Lorelain l'aveva conosciuta quando era ancora una bambina, quando seguiva la nonna nelle sue spese. Drusilla credeva che la signora Neil fosse una buona concorrente sul campo della pozionistica e si scambiavano complimenti celati da insulti, ogni volta che una delle due andava a trovare l'altra, ma Lain era piuttosto certa che si volessero piuttosto bene, in fondo. Ed era anche per tale motivo che quando era giunta a Londra, non aveva perso tempo ed era andata subito a cercare Drusilla per poter apprendere da lei il meglio. Quando era arrivata dalla vecchiaccia, questa non l'aveva riconosciuta e sentendo le sue intenzioni l'aveva cacciata afferrando una scopa: solo quando sentì che era Neil lasciò che entrasse. Le regole erano chiare: non doveva dare fastidio e poteva imparare quello che voleva, senza sporcare e senza farle esplodere la casa. Casa... oddio, catapecchia, ma Dahlia era troppo buona per commentare le condizioni di quella dimora che per Drusilla era una reggia.
Lain si chiuse alle spalle la porta, sentendo la vecchia commentare ancora che non fosse così prevedibili da terminare le sue frasi, ma la moretta scrollò le spalle e si stampò in volto il suo dolce sorriso prendendo un respiro in quell'aria fredda e pungente di neve. Aveva un outfit total black che bene si spostava con il bianco della neve, ma che male andava con la penobra di quella zona: cappotino nero, sopra un maxipull con dei collant a pois che terminavano in delle Dr Martens appena allacciate, dalla quale spuntavano dei calzettoni grigio topo, in coordinato con il suo capellino, che lasciava sfuggire diversi ciuffi del suo caschetto moro.
Per giungere alla dimora di Drusilla, Lain doveva ogni volta percorrere una stradina in penombra che dava in un vicolo all'apparenza cieco, ma che aveva un cancelletto di cui solo Drusilla aveva le chiavi; quel vicolo era la sua area di spaccio, lì dove riceveva le persone che le ordinavano pozioni, prendere un locale era qualcosa di decisamente troppo dispendioso secondo lei, e gli affari andavano piuttosto bene.
Percorrere quella via, metteva sempre una certa tensione a Lain, nonostante sapesse che era totalmente sicura. Ma a Nocturne Alley niente era mai totalmente sicuro.
Infatti, mentre affrettava il passo, in lontananza vide la sagoma di una persona. La mano scivolò in tasca ad afferrare la bacchetta «Lumos.» - dalla bacchetta una luce illuminò la strada «Oh, Morgana, fa che non abbia lasciato il cancello aperto.» - disse affrettando ancora di più il passo e raggiungendo il ragazzo sulla via «Ehm... scusi, scusi! Non vorrei disturbarla, ma mi sa dire come ha fatto ad entrare qui?» - temeva davvero di aver lasciato il cancello di Drusilla aperto, già sentiva il rumore delle esplosioni delle pozioni che le avrebbe lanciato dietro.Dahlia L. Neil"Tremare come le foglie
Non avere paura di niente, viviamo sempre."Pozionista"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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.A Nocturne Alley, una delle cose fondamentali da fare era non fermarsi a parlare con degli sconosciuti. A maggior ragione se questi sconosciuti erano in una strada buia che in principio era chiusa da un cancello. Un'altra delle cose da non fare era credere a ciò che gli sconosciuti dicevano.
Tutte queste regole, la nonna le aveva insegnate a Lain, tuttavia la moretta spesso tendeva a dimenticarle e vedere la buona fede di ogni singolo essere umano che trovava sulla strada.
Quando sentì le parole dell'incappucciato, la ragazza sgranò gli occhi «Per tutte le streghe! Dannazione, Drusilla mi farà fuori questa volta!» - miagolò quasi disperata. E c'era una cosa fondamentale in quel miagolio: lei era completamente seria. Drusilla, se solo avesse saputo che il cancello della sua proprietà fosse rimasto aperto, avrebbe usato Dahlia come ingrediente per le sue pozioni. «Ma era aperto aperto oppure ha notato qualcuno che lo stava scassinando? Cioé... non posso averlo lasciarlo aperto, sa cosa mi combina Drusilla, domani?» - no, Markus non lo sapeva, ma se anche fosse, qualora quello fosse stato il loro piccolo segreto, Drusilla non avrebbe mai saputo cos'era successo, no?
Scosse il capo con energia, stringendo anche gli occhi «Noooo ~
Lei non vuole che entri nessuno nel suo cortile.» - lo sguardo pece della ragazza si perse a guardare ed esaminare quello dell'uomo, come se cercasse di capire se lo avesse già visto da qualche parte. Sussultò all'affermazione del ragazzo, non pensando minimamente che uno come lui, che aveva dato quel consiglio, potesse essere il primo pericolo che poteva trovarsi davanti (Alyce sta ridendo, in questo momento!) «Giuro che ricordavo di averlo chiuso. Due mandate e accertati che non si apra.» - fece la voce da vecchietta per l'ultima frase, come se stesse imitando qualcuno.
Il sorriso spensierato le si disegnò di nuovo sulle labbra, per poi stringersi appena, mentre la fronte si corrugava, al veder Markus girarle attorno. Lo seguì con lo sguardo, girando insieme a lui «Che stiamo facendo?» - domandò con disarmante spontaneità. Non era difficile immaginare che Lain non abitasse in quel posto tetro e non fatto per niente per una ragazzina come Dahlia «No, non abito qui.» - unì le mani dietro la schiena, prendendo a dondolare sui talloni «Vengo qui per studiare pozioni, Drusilla è un'ottima pozionista. Ma... ehi, non mi sono ancora presentata: io sono Dahlia.» - allungò di scatto la mano destra davanti a lei, in segno di stretta, mentre la sinistra manteneva la bacchetta con il lumos ancora attivo.Dahlia L. Neil"Tremare come le foglie
Non avere paura di niente, viviamo sempre."Pozionista"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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