2° Lezione Triennio_Pozioni

[Febbraio 2022]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Erik Foster
        +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Ametrin
    Posts
    650
    Reputation
    +293

    Status
    🗲
    tumblr_o946jg6fHO1vvq6ybo1_500
    Erik Foster | Ametrin | IV anno
    Gli apprezzamenti della docente riguardo alle risposte degli studenti fecero arrossire non poco il giovane Erik. Il prefetto, infatti, distolse lo sguardo e si concentrò sui suoi appunti. Segnò le piccole correzioni riguardo i vari interventi, tornando poi lucido appena in tempo per la parte pratica.
    Il primo obiettivo era reperire gli ingredienti per la preparazione della pozione. Come prima cosa indossò i guanti impermeabili che aveva sul guanto di lavoro, dopodiché si avvicinò alla teca dov'era il pesce. La docente li aveva raccomandati di non toccare per nessun motivo l'acqua con qualcosa che non fosse uno strumento di lavoro, così non appena vide parte della creatura emergere dalla superficie dell'acqua, Erik eseguì il suo incantesimo: Immobilus! Dopodiché si armò di bisturi. Doveva ricavarne cinque scaglie che avrebbe ottenuto grattando il corpo della ramora dal lato opposto al viso. Cercò di agire in maniera estremamente delicata e, soprattutto, si premunì di toccar il meno possibile la creatura per non infastidirla, spaventarla o rischiare di farle del male inconsapevolmente. Lavorò dalla metà inferiore del suo corpo, in modo tale da tenere il più lontano possibile il bisturi dal volto dell'animale.
    Ottenuti le cinque scaglie, le poggiò su un panno ad asciugare, così quando le avrebbe dovute triturare non avrebbe ottenuto un composto più liquido del dovuto.
    Per le scaglie di Ashwinder doveva togliere i guanti per evitare di rendere meno preciso il recupero della scaglia. Immobilius! Ci tenne a fermare anche i movimenti di questa creatura per poter lavorare al meglio, recuperando così le ultime cinque scaglia. Ora aveva tutti gli ingredienti necessari per la preparazione della pozione.
    Riempì il calderone medio con 350 ml acqua di sorgente, sfruttando un cilindro dosatore per essere certo della quantità inserita.
    Nel mentre che l'acqua giunse a bollore, il prefetto si premunì di recuperare le foglie di acetosa dalla piantina. Scelse quelle con un colore un po' più vivace, in maniera tale da aver a disposizione le foglie di una qualità migliore. Le pesò sulla bilancia e si ritenne soddisfatto solo quando il peso raggiunse 20 grammi.
    L'acqua ancora non bolliva, così corse a prendere due mortai. Uno era molto più spesso dell'altro. Su quello meno spesso mise le sei ali di coleottero che prese sfruttando la pinza lunga, dopodiché cominciò a pestare. Chi sfruttava la forza in questo passaggio evidentemente non aveva ben compreso come usare lo strumento. La tecnica ideale era tener fermo il mortaio con una mano, mentre l'altra impugnava il pestello in modo tale da avere una presa comoda, ma decisa. Successivamente bisognava schiacciare gli ingredienti con l'estremità arrotondata del pestello, ruotando e esercitando una certa pressione. Quando raggiunse la consistenza desiderava, valutò se fosse il caso di polverizzare anche le scaglie di ashwinder, tuttavia era ancora presto.
    L'acqua finalmente arrivò a bollore, così abbassò il fuoco e inserì una ad una le foglie di acetosa in infusione. Attese finché il colorito non divenne giallastro, dopodiché unì il composto ottenuto dalle sei ali di coleottero, si armò di mestolo e girò per sei volte in senso orario.
    Indossò i guanti in pelle di drago e nel mentre la pozione la pozione proseguiva verso la sua realizzazione, Erik mise molto rapidamente le cinque scaglie di ashwinder nel mortaio più spesso. A questo giro Erik puntò tutto sulla velocità: se fosse stato lento, le scaglie avrebbero perso calore, così dal momento in cui cominciò a pestarle, ci tenne a far sin da subito un lavoro meticoloso nel più breve tempo possibile. Non appena si ritenne soddisfatto inserì il composto nel calderone. Una vampata di calore costrinse Erik a distogliere lo sguardo, ma immediatamente dopo lo riportò sul calderone, alzando la temperatura in modalità alta e impostò il timer a sei minuti.
    Nel frattempo doveva essere portata a termine un'altra preparazione. Prese un tagliere in pietra e un coltello estremamente affilato. Li distese le cinque scaglie di ramora. Qui doveva svolgere un lavoro preciso, quindi le tagliò quante più volte possibile prima in lunghezza e poi in larghezza. Puntava a ottenere i pezzi in parti uguali.
    Non appena trillò il timer, abbassò il fuoco e aggiunse le scaglie e si armò nuovamente di mestolo per girare. Continuò in senso orario per tre volte e altre tre volte in senso antiorario. Spense il fuoco e lasciò in infusione per trenta minuti.
    Quando il timer trillò di nuovo, Erik prese un colino a maglie fini per filtrare il liquido, rendendosi poi conto del risultato: il liquido sembrava acqua frizzante e le grandi bolle che emergevano gli facevano ben sperare di aver svolto un buon lavoro. Ma questa sfumatura giallina c'era anche in quella della docente? Crucciò un attimo la fronte, dopodiché alzò la mano. Professoressa, io dovrei aver finito!





    RevelioGDR
     
    .
12 replies since 1/2/2022, 21:55   255 views
  Share  
.
UP