La bellezza della natura

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    ? James Beauvais ?
    « La vita è un’enorme tela: rovescia su di essa tutti i colori che puoi.
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    [Torre dell'Orologio Sabato Mattina ore 10.00]



    Quella mattina come tutti i giorni del weekend, compiti permettendo chiaramente, James era andato ad allenarsi presto per poi poter vivere al meglio quella giornata, il clima non era il massima ma essendo natio di New York negli Stati Uniti ed essendo cresciuto nella medesima città il freddo era alla base degli inverni per lui. Dopo essersi allenato si era fatto una bella doccia riscaldante e dopo essersi sistemato al meglio i capelli, cosa alla quale teneva moltissimo, si rivestì e si incamminò in uno dei luoghi che lo aiutavano maggiormente nel suo modo di rilassarsi e stare in pace con la natura, la Torre dell'Orologio. Ci mise qualche minuto ad arrivare al luogo prescelto poi arrivato allo stesso dopo aver fatto gli ultimi scalini della scala si accorse che non c'era nessuno per il momento, la cosa non gli dispiaceva in parte. Si portò quindi vicino a quella vista che era una delle migliori del castello, quando venne infastidito da quello che era il fantasma ormai occupante della torre, Sir Nobody. Sembrava essere in vena di mettere casino nel suo luogo.

    Giovane cavaliere, sei ospite della mia magione?

    James lo guardò per un attimo.

    Assolutamente, la più bella magione del castello Sir Nobody, la tiene perfettamente.

    Tanto bastò per far si che quel fantasma si sentisse soddisfatto e tornò all'interno delle mura del castello. Era chiaro che sarebbe stata una pace temporanea dato che era uno dei luoghi più frequentati per tanti fattori della scuola, in ogni caso la compagnia gli avrebbe fatto molto piacere, era poco ma sicuro.

    ? Scheda Pg ? 16 anni ? Ametrin ? Ricco ?

    © psìche



    Amelia Farley
     
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    Amelia non si sarebbe definita una persona sportiva, quell'aggettivo non era abbastanza raffinato ed elegante per una come lei, ma le piaceva tenersi in forma, sopratutto nei giorni prima della luna piena, e alle volte trovava la corsa e lo stretching attività utili a lasciare andare un po' di stress e tensione. Certo, in quanto Farley non ci si poteva aspettare altro, da una come lei, se non che lo facesse sempre con classe e con una certa attitudine: per quanto potesse star facendo qualcosa di atletico e pratico, comunque era avvolta da un completino che la rendeva sensuale anche in un momento come quello. Portava i capelli legati in un intricato gioco di trecce, che culminava con una coda alta che le arrivava comunque a metà schiena, vista la lunghezza della sua chioma color platino. Risultava ordinata nonostante avesse corso per almeno un'ora, a ritmo sostenuto, godendosi la pace di una Hidenstone ancora addormentata e che lei di certo non moriva dalla voglia di vedere sveglia.
    Per quanto fosse riuscita a tessere qualche legame rimaneva un tipo molto selettivo, aveva una serie di lacchè che avrebbero fatto tutto quello che gli avrebbe chiesto, aveva Nathan... non aveva bisogno di nessun altro, tutti gli altri studenti finivano spesso per apparirle come fastidiose perdite di tempo.
    Non le dispiaceva che diverse persone la evitassero o la guardassero storto, così come non le era dispiaciuto sapere che alcune matricole erano state addirittura avvisate, al loro arrivo, che Amelia era una con la quale non si scherzava e con cui avrebbero dovuto fare una certa attenzione: era un bene che sapessero come trattare con lei e non la guardassero con quegli insopportabili occhi dispiaciuti quando rispondeva male.
    Arrivata alla Torre dell'Orologio tentennò solo un istante, giusto il tempo di controllare l'orario, prima di cominciare a salire le scale: quello era l'unico momento della giornata in cui la Torre era deserta e poteva stare lì, in santa pace, senza venire interrotta da nessuno.
    Alzò un sopracciglio sorpresa, proprio perchè aveva studiato quel posto ormai e pensava che fosse vuoto, quando sentì Mr Nobody parlare.
    "Sir Nobody, stai ancora parlando da solo?!" lo provocò, salvo poi superare un altro paio di scalini e imbattersi nella figura di James, che aveva avuto modo solo di intravedere per i corridoi, al massimo per qualche lezione, e con cui non aveva ancora mai parlato.
    "Questo posto è vuoto a quest'ora." osservò quasi stizzita, come se quella informazione potesse bastare a scacciare l'ospite inconsapevole. Nella testa di Amelia, in un mondo ideale, quelle parole sarebbero state più che sufficienti ad allontanare chiunque.


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    La pace non durò molto nonostante non fosse ugualmente solo dato che era a parlare con il fantasma più noto di quella torre, gli piaceva parlare con coloro che erano stati abitanti del castello tanti anni prima e tutto sommato erano parte della storia del castello e del mondo magico. I rumori e gli scricchiolii provenienti dalle scale miste in legno e pietra che portava in cima alla stessa torre erano un segno diretto e perentorio che qualcuno stava arrivando sulla torre dove aveva parlato fino a quel momento con il fantasma. Non che facesse niente di male in quel momento quindi non aveva alcun problema, anzi era curioso di vedere chi fosse ad aver avuto la sua stessa idea per quella bella giornata. Nel frattempo il fantasma lasciò la zona sparendo per un muro che aveva davanti e oltrepassò come fosse invisibile, una qualità che gli sarebbe piaciuta avere tutto sommato. Dalla voce riconobbe una ragazza, una studentessa con la quale divideva tantissime lezioni.

    Ciao Amelia, mi fa piacere vederti qui. Come stai?

    Fece una piccola pausa poi riprese.

    Si, è spesso vuoto di mattinata soprattutto di domenica, ma oggi a quanto pare siamo in due, anzi con Sir Nobody eravamo in tre ma se ne è appena andato per quel muro. Anche te in cerca di tranquillità?

    Fece un piccolo sorriso dopo quella frase e indicandole il muro in questione. Ma notò subito quella tuta da allenamento che indossava, sembrava fosse appena stata a fare sport e quella cosa gli piaceva assolutamente essendo anche lui un vero amante dello sport seppur per quella mattina si era già sistemato, allenato e fatto una bella doccia dopo aver corso, ci stava sempre per essere sempre vicino alla perfezione soprattutto a livello di capelli, ci teneva tantissimo ai suoi capelli e come appariva in pubblico.

    Vedo che sei in divisa sportiva, sei stata ad allenarti per caso?

    Attese quindi una risposta dalla ragazza.

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    Alzò un sopracciglio alle sue parole: dubitava che potesse essere felice di vederla, non nel verso senso del termine. Nessuno era felice di vedere qualcuno che non era di certo gentile e accomodante, e Amelia si assicurava di non esserlo quasi mai, tranne rarissimi casi. Di certo era sorprendente che l'altro si ricordasse il suo nome, lei non era stata così tanto attenta e non era sicura di ricordarsi come si chiamasse. Jonathan? Jerry? Jeremy? Non ne era molto sicura, non avrebbe potuto giurarci ma non era certo obbligata a nominarlo no?! Se la sarebbe cavata comunque in qualche altro modo.
    "Potrei stare meglio." replicò, e aveva imparato solo da precedenti incontri che attaccare le persone non sempre portava solo a benefici e che forse alle volte parlare meno e stare sulle proprie era il modo migliore per "salvarsi". Non gli chiese come stava, non le importava e un conto era trattenersi un minimo, un altro era fingere un interesse che non aveva. Ci mancava solamente che quel ragazzino così tanto in vena di parlare pensasse che lei era il tipo perfetto con il quale fare conversazione.
    Alla sua risposta si ritrovò a pensare che lei era lì proprio perchè la domenica era sempre vuoto, e già tre persone le sembravano una folla intera, sopratutto perchè si era convinta che sarebbe stata una mattinata solitaria e detestava quando le cose non andavano come voleva lei. Non era difficile intuire che cosa ci facesse lì, con quella divisa, e non prestò troppa attenzione allo sguardo dell'altro addosso, non dandogli troppo peso: era abituata a farsi guardare, non era qualcosa che la infastidiva e anzi non le dispiaceva affatto avere quel tipo di attenzioni, solo che non erano parte del suo programma.
    Annuì brevemente, questa volta guardandolo lei dall'alto al basso. "Sì... e per quale altra ragione qualcuno dovrebbe venire fin qui?" buttò lì con voce non troppo amichevole ma avrebbe potuto fare ben di peggio e non sembrava così tanto dispotica.

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    Ognuno aveva un modo di reagire nel parlare con le persone, tutto era legato al carattere e lui era decisamente solare e allegro con tutti quelli che incontrava, era poco ma sicuro. Sicuramente non era il massimo della solarità quella studentessa della casata di Dioptase ma doveva ammettere che era ben fisicata e allenata, era una bella ragazza e i capelli biondi erano assolutamente perfetti per lei. Gli avrebbe fatto anche un bel complimento, ma non era il caso visto come era iniziata la loro conversazione, notava una certa chiusura da parte della sua interlocutrice.

    Credo che una giornata sia sempre bella tutto sommato, quando c’è un po’ di pace e un po’ di sole ritengo che una giornata sia decisamente interessante e tutta da vivere, direi che siamo fortunati a stare in un luogo del genere, secondo me è anche meglio di Ilvermony per la natura, la mia ex scuola americana.

    Fece una piccola pausa per fare un sorriso sul volto alla ragazza poi riprese.

    Se vuoi la mia sincerità credo che non ci siano altri motivi per venire qui, se non per la pace e la bellezza della vista. Adoro assolutamente come si può vedere il nostro castello, il villaggio di Densire e tutto ciò che ci circonda.

    Fece quindi una piccola risata.

    Piace molto anche a me andare ad allenarmi nel weekend, solitamente vado nei giardini e mi piace fare diversi chilometri per rimanere sempre in forma. Vedo che stai bene anche te a livello fisico, ti sai allenare, ti faccio i miei complimenti.

    Guardò per un attimo verso l’esterno di quella zona, dal quadrante dell’orologio riusciva a vedere tutto.

    Se non erro dovresti essere nella stessa casata di mia sorella Regina, giusto? Ci hai mai parlato con lei?

    Attese quindi una risposta dalla ragazza.

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    Non si sarebbe definita nè ottimista nè pessimista, se glielo avessero chiesto, piuttosto realista o pragmatica le sembravano entrambi aggettivi che descrivevano bene la sua visione del mondo. Non avrebbe potuto pensare di aggirarsi con un sorriso stampato sul volto senza alcuna ragione e, anzi, era già una novità che avesse smesso di portare il suo broncio h24. Una novità che aveva tutto lo zampino di un certo King a cui la bionda non voleva pensare in quel momento.
    Alzò un sopracciglio di fronte all'estrema positività dell'altro, combattuta se considerarlo pazzo o falso, perchè nessuno poteva davvero pensare quelle cose.
    "Uhm... non sono sicura che il mondo funzioni così sai? Una giornata di sole è una giornata esattamente come tutte le altre." gli fece sapere e tante grazie, di certo James non aveva bisogno della sua opinione ma la bionda ancora non aveva imparato a capire che il mondo non ruotava sempre intorno a lei e che non a tutti fregava del suo pensiero. O forse lo sapeva bene ma ignorava la cosa più che volentieri.
    Si strinse nelle spalle, era abbastanza sicura che ci fossero mille ragioni positive per andare lì prima fra tutti la pace che era sicura di trovare ma che probabilmente non era più così certa come poteva pensare. "Tutte quelle scale sono un ottimo esercizio." gli fece notare con non chalance, anche solo per sperare di far vacillare quel dannato ottimismo. Come faceva a sorridere in quel modo, a comportarsi come se fosse tutto assolutamente fantastico?
    Ecco, non aveva di certo bisogno dei suoi complimenti ed era capace di rendersi benissimo conto da sola di quanto fosse in forma e quanto sapesse allenarsi bene ma di certo il suo ego non si stava lamentando di certo e forse quello era un modo facile per conquistare la sua attenzione. James si guadagnò un'altra occhiata, più attenta, giusto per capire se stesse dicendo il vero. "Anche tu non sembri messo così male. Faccio tutto da sola da anni ormai." affermò con un orgoglio tangibile nella voce per poi inclinare appena la testa.
    "Regina? L'ho sentita nominare, forse la conosco di vista... non parlo con molte persone degli altri anni." replicò senza dilungarsi troppo.

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    Giustamente la libertà di pensiero e espressione era alla base del suo modo di essere, un po' come sul fatto sessuale che poteva portarlo senza problemi da entrambi i sessi, tutto era legato alla sua libertà. Fece un cenno con la testa alle parole della ragazza rimanendo con il sorriso sul volto, era giusto anche cambiare discorso e non toccare maggiormente quel tema alquanto personale. Doveva ammettere che quelle parole erano più che vere.

    Assolutamente, direi un grande esercizio.

    Fece un piccolo sorriso. Parlare di quello che era relativo al mondo dello sport e dell'allenamento lo faceva veramente sentire bene con se stesso, era come se fosse una medicina o un qualcosa che lo legava totalmente a quel mondo che forse non tutti potevano condividere, ma per lui era un qualcosa di fantastico nel suo piccolo, una parte di se.

    Grazie mille, cerco sempre di fare il mio meglio in ogni allenamento.

    Fece una piccola pausa poi riprese.

    Brava allora se fai da sola, direi che segui la strada giusta, continua assolutamente così. Se mai vorrai qualche consiglio sarei veramente lieto di darti mano.

    Guardò nuovamente il panorama per un attimo.

    Ti capisco, con tanti dei più grandi forse ancora anche io non ci ho nemmeno parlato, direi che l'ambientamento è stato tutto sommato veloce per me nel castello, tutta un'altra cosa rispetto alla scuola americana, forse anche migliore di Ilvermony.

    Una nuova pausa.

    Per te invece come è stato il tuo ambientamento nel castello? E' stato facile fin dal tuo primo giorno oppure ci hai messo un po'?

    Era sempre un fattore molto personale, un modo di interpretare i cambiamenti molto differente tra una persona e un'altra. Per lui era stato semplice essendo lì anche con la sua più grande confidente, Mar, la sorella che non avrebbe mai cambiato con nessuno o nessuna al mondo.

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    Considerava lo sport un'ottima valvola di sfogo, sopratutto dopo l'incidente che l'aveva trasformata in un licantropo. Prima di quel momento era qualcosa che non aveva mai tenuto davvero in considerazione: aveva sempre fatto sport, fin da piccola, fosse anche solo perchè alla madre piaceva mostrare le figlie come trofei e far vedere a tutti quali fossero i loro talenti e quanto fossero brave in tutto, attività fisiche ma anche intellettuali. Eppure sapeva bene che l'equitazione o il tiro con l'arco differivano parecchio rispetto agli allenamenti che si costruiva adesso, di certo meno raffinati ed eleganti di quanto la sua famiglia potesse accettare.
    Aveva cominciato per avere una distrazione, per cercare di allentare la tensione, e ora si rendeva conto che, sopratutto nei giorni appena prima la luna piena, era un modo costruttivo anche di liberarsi della rabbia, provando a non distruggere tutto ciò che la circondava ma a bruciarla in modo utile anche per sé stessa.
    Andava indubbiamente fiera dei risultati che stava ottenendo, e di certo non era il tipo che si nascondeva ad un'occhiata interessata, per quanto per la prima volta in vita sua sentì una vaga stretta alla bocca dello stomaco, come se stesse facendo qualcosa di sbagliato. Ovvio che non fosse così! Non stava di certo tradendo Nathan solo perchè si lasciava guardare, non stava facendo niente di male.
    Accennò un mezzo sorriso. "Non credo di averne bisogno ma nel caso ti farò sapere." concluse, galvanizzata di sicuro dai suoi complimenti, forse una delle poche cose che avrebbero potuto scioglierla un minimo seppur solo nelle giornate migliori.
    Inclinò appena la testa ascoltando il suo racconto, informazioni di cui non le importava granchè ma si scoprì non troppo annoiata, non abbastanza da andarsene se non altro. "Ilvermory mh? Non saprei, ho frequentato Beauxbatons per lo più." ammise con leggerezza, stringendosi nelle spalle.
    Alzò un sopracciglio alla sua domanda, sorpresa che a qualcuno potesse davvero interessare una risposta come quella, ma era innegabile come James sembrasse aspettare una vera spiegazione da parte sua.
    "Mmmh... sono più dell'idea che Hidenstone si sia abituato alla mia presenza, non il contrario." replicò d'istinto, salvo poi rendersi conto che forse quella non era una risposta vera fino in fondo. Avrebbe potuto benissimo accontentarsi della cosa, ignorarla più che altro, fare finta di niente, e invece finì per aggiungere. "Non è stato così male, comunque. Poteva essere peggio."

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    Gli piaceva aiutare le persone, soprattutto i suoi compagni e compagne di classe, era stato formato dalla famiglia con quella mentalità e il fatto che fosse cresciuto insieme a fratelli e sorelle nella più nota famiglia del mondo magico americano era stato decisamente importante. Se Mar, Regina o Adrien gli avrebbero chiesto di aiutarli lo avrebbe fatto senza battere ciglio, soprattutto con Mar dato il grandissimo rapporto che aveva con lei. Ogni inibizione con lei non esisteva. Fece un cenno con la testa con un sorriso sul volto mentre la ragazza proferiva quelle parole, in ogni caso era pronto a dargli dei consigli sulla materia.

    Ah, Beauxbatons, una gran bella scuola. Mi hanno detto che è un luogo magnifico. Me lo confermi anche te?

    Fece una piccola pausa poi riprese.

    Quindi sei di origini francesi? Anche noi Beauvais abbiamo una lontana parentela nella terra francese, sai come me come funziona tra casate nobili, l'intrecci di nazionalità sono alla base del nostro passato.

    Non voleva dire una bischerata ma sinceramente non aveva mai sentito la ragazza parlare in francese, anche la loro famiglia era in antichità legata alla terra francese ma non sapeva nemmeno una parola in quella lingua.

    Giustissimo, è il castello che deve abituarsi a noi.

    Fece una risata. Una piccola pausa poi gli venne in mente una cosa che era legata al cognome della ragazza. Ma per il momento lasciò perdere.

    La cosa più difficile nell'ambientarsi per me forse è stato il capire dove andava a finire ogni corridoio e scalinata, mi sono perso più di una volta se devo essere sincero con te. Ma ormai ho come una mappa nella testa.

    Fece une bel sorriso sul volto. Era giunto il tempo di togliersi quella curiosità.

    Se non ricordo male spesso ho visto anche i tuoi genitori alle feste di gala che organizziamo negli Stati Uniti nella nostra tenuta. Potrebbe essere?

    Lasciò la parola alla ragazza.

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