All I want for Christmas is you

Brooks&Nick | Contest Natale

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    Natale si avvicinava, decisamente, e Nick adorava con tutto se stesso quel periodo. Non era infatti un segreto che la festa fosse la sua preferita, il periodo di natale vedeva decisamente tutto rosa e il ballo di Natale era l’unico che non gli pesasse organizzare. Non aveva ancora deciso se però quell’anno sarebbe tornato a casa, essendoci decisamente troppe cose in ballo a scuola e volendo passarlo con i suoi amici. Quel giorno si era alzato di buon ora, aveva fatto colazione e si era andato a fare una passeggiata nella riserva, giusto per chiarirsi un po’ le idee e poter pensare ai regali di natale in tranquillità. Aveva già deciso che alla sorellina gli avrebbe comprato una farfalla simile a quella che aveva Aibileen, probabilmente le sarebbe piaciuta tantissimo. A Cam avrebbe comprato o qualcosa per il Quidditch o qualcosa tipo degli spartiti introvabili…era ancora piuttosto indeciso. Sua madre era facile, aveva già in mente una gemma che aveva visto a Diagon l’estate prima, di certo non avrebbe fatto brutta figura con quella…Il vero problema veniva con gli amici. Non aveva idea di cosa regalare a Fitz, ne a Julian. E non aveva neanche iniziato a cosa poter regalare a Brooks. Sapeva perfettamente cosa gli piacesse e cosa desiderava, ma a lui sembrava tutto così…privo di significato? Insomma, a che pro regalargli un manico di scopa, o un nuovo giochino per il suo scoiattolo? Sembrava tutto così impersonale…forse una cosa fatta a mano da lui avrebbe avuto più significato, ma a quel punto…Merlino, sarebbe sembrato come se non gli importasse di che regalo fargli. Si sedette su una delle panchine disseminate per la riserva prendendosi il mento tra le mani e pensando intensamente. Doveva essere decisamente qualcosa di valore, personale o meno. Non avrebbe accettato niente di meno per Brooks.
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    Edited by Giadì - 17/12/2021, 13:37
     
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    Brooks O'Connor
    Amava il Natale quasi quanto amava Halloween ed il che era tutto dire, visto quanto amava le tradizioni irlandesi per quella festa.
    Quell'anno, però, lo sentiva più del solito. Non è che avesse nuovi amici, aveva sempre Fitz, Amalea, Marlee e Nicky, ai quali comunque aveva sempre fatto regali fin da quando si conoscevano, ma era come se avesse una consapevolezza diversa, adesso. E poi avrebbe voluto fare qualcosa di semplice e carino anche per Jesse e Jessica, i suoi prefetti, e magari un piccolo pensierino per tutti i membri della sua Casa e per i suoi insegnanti. Magari anche per la Burke in persona. Era un ragazzo che amava condividere, amava passare tutto il tempo possibile ed amava le persone.
    Aveva tra le mani due biglietti aerei per Bali, isola Indonesiana. Suo padre -quello senza magia- glieli aveva dati perché ci andasse con Fitz, ma aveva condiviso tutta la vita con lui, voleva qualcosa di diverso. Al contempo, comunque, i suoi misteriosi sentimenti per Nick, crescevano giorno dopo giorno senza però definirsi, rimanendo ingarbugliati come dei gomitoli. Aprì il proprio cellulare, accedendo al profilo instagram per controllare le notifiche e scorrendo tra i vari suoi post, vide una foto di lui e Nick ai piedi del London Eye. Sebbene Books abitasse tutt'ora in Irlanda, avevano fatto qualche gitarella anche in Inghilterra. Insomma, il riccio aveva un braccio attorno alle spalle del dioptase, la guancia posata contro la sua e sorridevano entrambi come se stessero guardando quanto di più prezioso avessero. Fu allora che prese le sue decisioni, una tra le quali era che il secondo biglietto per Bali, lo avrebbe regalato al suo migliore amico. Si era informato e già si immaginava di prenotare una casa sospesa sopra l'acqua, insieme a vedere il tramonto e tutte quelle cose bellissime che di solito si fanno con il proprio partner. Ma lui, per qualche motivo oscuro, voleva a tutti i costi andarci con Nick. Bene. Si alzò dal proprio letto, si infilò i biglietti in tasca, prese Popcorn, Mirai, magifonino e bacchetta, quindi uscì. Aveva intenzione di scrivere un messaggio all'amico in cui gli chiedeva di trovarsi.
    Andò a passo spedito verso la riserva e stava per scrivere a Nick, quando... lo scorse in lontananza.
    Spiccò una piccola corsa fino ad affiancare la panchina dove il ragazzo era seduto, buttandogli le braccia al collo prima che potesse in qualche modo reagire. NICKYNICKYMISEIMANCATO! Esclamò tutto d'un fiato.
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    Faceva freddo su quella panchina. Molto intelligente da parte sua sedersi fuori dalla scuola a Dicembre inoltrato, decisamente si. Si rigirò la bacchetta tra le dita, ancora del tutto indeciso su cosa regalare a Brooks e con il chiodo fisso di doverlo scoprire nella successiva mezz’ora. O sarebbero successe cose orribili. Sospirò. Sua madre aveva già detto che lo avrebbe dovuto invitare al maniero, quello nelle campagne vicino Dublino che usavano in Inverno, ma non aveva moltissima voglia di farlo. Il litigio che avevano avuto poco tempo prima gli aveva fatto venire una strana possessivi nei confronti del ragazzo, come se ancora non fosse pronto a condividerlo con il mondo. Aveva bisogno di u po’ di tempo con lui. Nick&Brooks, come ai vecchi tempi, senza gemelli o ragazze di mezzo. Di certo il rapporto che aveva Con Brooks si era evoluto tanto negli ultimi cinque anni, cambiando e migliorando insieme a loro. Parli del fuoco e spuntano gli ashwinder, delle braccia circondarono il corpo del ragazzo, annunciate da una voce familiare. Rise, liberandosi dalle braccia di Brooks e girandosi, per poterlo abbracciare meglio.
    -Anche tu, Roo! Che ci fai da queste parti? Come stai?
    Si sistemò meglio sulla panchina, facendogli spazio e battendo leggermente con una mano sullo spazio vuoto accanto a lui.
    -Siediti, non startene li impalato! - sorrise al ricciolino e incrociò le gambe, per stare più comodo - mia madre ti saluta, così come Cam e Mary lou…lei chiede anche quando le farai vedere Mirai dal vivo!
    Allungò il dito, girando con il piccolo pelo di Popcorn e sfiorando anche la testolina dorata del gelo, sapendo quanto non adorasse gli “estranei”. Alzò lo sguardo, incrociando quello del ragazzo e scompigliandosi i capelli.
    -Non ti sentire obbligato a rispondere. Mary Lou sa essere assillante, lo sai.
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    Nick era la fiammella che teneva vivo il sorriso di Brooks in qualsiasi stagione ed in qualsiasi occasione, anche la più nefasta. Nick riusciva a far ridere il riccio persino quando stava male, era una parte fondamentale della sua vita a cui non avrebbe mai rinunciato e vederlo seduto al freddo su quella panchina, lo rese felicissimo. Non perché l'altro stesse morendo di freddo, chiaro, ma perché aveva avuto la possibilità di vederlo.
    Io stavo cercando te Nickie! Volevo giusto scriverti di incontrarci qui. Siamo proprio telepatici ridacchiò il ragazzo, allontanandosi da lui giusto il tempo di aggirare la panchina e sedersi al suo fianco, incrociando le gambe ed avvolgendo un braccio attorno alle spalle del suo migliore amico, nonché forse cotta.
    Sto bene, credo... abbassò appena gli occhi ed i due biglietti che aveva in tasca, pur essendo leggeri come piume, sembravano pesare macigni. Non aveva detto nulla a Fitz di quel regalo, né avrebbe detto a Nick che uno dei due fosse destinato al gemello. Una vocina, nella sua testa, gli diceva che era infido non darlo al giusto destinatario, e sapeva che comunque suo padre non avrebbe avuto nulla in contrario se lo avesse usato Nick, visto che entrambi i loro padri lo adoravano. Stranamente non era mai andato a casa sua in Irlanda, forse solamente una volta ma Fitz non c'era, però Brooks aveva insistito perché i suoi genitori andassero ad incontrare quelli di Nick e Nick stesso. Lo avevano da subito adorato, così come avevano subito adorato la sua famiglia. O meglio, solamente la madre ed i fratelli, siccome il padre di lui era morto l'anno prima che si conoscessero, ma Brooks soffriva per l'amico come se fosse stato il proprio.
    Mi manca la tua famiglia! Sarò felice di farle vedere Mirai quando prima! Esultò, mentre Popcorn, molto socievole, si godeva tutte le attenzioni del migliore amico del suo padrone. Anche Mirai, nonostante fosse molto meno estroverso dello scoiattolo, si lasciò toccare senza nessun tipo di problema.
    Ehi, lo sai quanto ci ho messo a pettinarmi, stamattina? Ridacchiò il ragazzo, osservandolo adorante e sembrava che il loro litigio di qualche tempo prima, quello abbastanza duro nell'aula di antiche rune, fosse solamente un lontano ricordo spiacevole. Ora erano più uniti che mai.
    Non ti preoccupare, la tua sorellina mi piace. Sicuramente di più di Fitz! Appena detto quel nome però, si pentì e si rabbuiò appena, ricordandosi che al suo migliore amico, piaceva il gemello. Forse era per la sua cotta nei confronti di Nick che quel giorno, durante i compiti di Verde, se l'era presa così tanto, forse la paura di essere escluso, era solamente una piccola parte di ciò che provava. Scosse la testa e la incassò nelle spalle. Queste vacanze dovresti venire a casa nostra, sai? A papà farebbe piacere vederti... beh, ad entrambi rise alla fine, mettendo la mano in tasca ed estraendo entrambi i biglietti per Bali. Nickie, ho... un regalo per te. Arrossì, mentre gliene porgeva uno.
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    Il sorriso che era comparso sul suo viso non accennava a scomparire, e fu con quello che seguì il movimento dell’amico fino ad averlo accanto. Ridacchiò alle sue parole, portandosi due dita alla fronte.
    -Potere dell’amicizia, altro che!
    Notò l’insicurezza nella risposta alla semplicissima domanda “Stai bene?” E lo guardò con cipiglio preoccupato.
    -Credi? - inclinò la testa verso destra, scrutandogli il viso. Cosa poteva essere a far stare l’amico così turbato? Di certo non poteva essere nulla di grave, altrimenti glielo avrebbe sicuramente detto. Questo però non aiutava la sua curiosità, rimasta decisamente all’asciutto.
    -Meno male, allora dopo mando un gufo a mamma e la avviso, così Mary lou avrà tutto il tempo per scegliere cosa mettersi e tutte quelle stupidaggini.
    Rise con ancora la mano tra i suoi riccioli scuri, e scosse la testa, ritirandola.
    -Decisamente più di quanto io ci abbia messo a spettinarti! - gli fece una piccola linguaccia, ridendo spensierato e adorando il modo in cui erano spensierati e tranquilli tra di loro, il litigio completamente dimenticato. Rise apertamente alle sue successive parole, facendo scorrere un dito nelle incanalature del marmo della panchina.
    -Mary lou sa essere decisamente insopportabile, così come Camriel. Fitz… - alzò lo sguardo sulle nuvole, cercando delle parole per descrivere quello ce aveva in mente - Fitz è un po’ come n temporale in piena estate. Inaspettato, a primo impatti odioso, ma poi ti rendi conto che è necessario. - sorrise all’amico - però nulla toglie che ha un carattere di merda!
    Annuì poi alla sua proposta, portandosi una mano sotto il mento e annuendo lentamente.
    -Si, mi farebbe piacere…che ne dici di fare un po’ e un po’? Così io potrò rivedere i tuoi fantastici padri e tu la mia fastidiosissima sorella!
    Stava per cambiare discorso quando vide il ragazzo infilare una mano in tasca e tirarne fuori due biglietti. Li osservò, con la bocca che formava una piccola “o”, e ne prese uno, esaminandolo. Spalancò gli occhi e guardò il ragazzo, allungando le braccia e inglobandolo in un abbraccio stritola ossa. Poi, senza molte parole si trovò a guardarlo negli occhi, e un’idea gli si formò in testa. Prese le mani del ragazzo tra le sue e le strinse leggermente.
    -Brooks, grazie. È meraviglioso, non ho parole, davvero. - guardò in basso- devo chiederti un secondo regalo, però, che comprende allo stesso tempo il mio regalo per te.- Lo guardò negli occhi, sorridendo appena - Roo, diventa il mio parabatai.

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    Gli mancava la semplicità delle loro conversazioni ed anche la frivolezza degli argomenti che trattavano. Finalmente lui e Nick potevano tornare ad essere ciò che erano sempre stati.
    Ehi, mi stai prendendo in giro? Domandò, enfatizzando il suo tono ed agitando l'indice davanti al naso di lui come una mamma pronta a fare la predica ai propri figli, anche se alla fine scoppiò a ridere anche lui e lasciò stare l'argomento, adorava prendersi cura dei suoi capelli ma adorava anche che lui glieli spettinasse. Forse quello lo adorava troppo.
    Quando sentì l'amico parlare di Fitz, dovette farsi un'enorme violenza per non perdere il sorriso, mettere il broncio o quant'altro. Infatti si limitò ad annuire con il sorriso più forzato che avesse mai fatto, ma non avrebbe lasciato che i suoi sentimenti prendessero il sopravvento com'era stato durante i compiti di Magia Verde.
    Annuì poi alla sua proposta, portandosi una mano sotto il mento e annuendo lentamente.
    Un po' ed un po' sia! Tanto le vacanze sono lunghe annuì, però già con piani ben differenti, visto che tirò fuori dalla tasca quei due biglietti per Bali. Non ne esistevano altri. Sarebbero stati solamente loro due, nessun fratello, sorella o genitore di mezzo. E sarebbe stato fantastico.
    Non appena gli diede il suo biglietto, Brooks si trovò tra le braccia dell'amico prima che potesse dire qualsiasi altra cosa e si ritrovò ad insiprare il suo profumo unico al mondo ed a godere del calore che il suo corpo emanava, sentendosi finalmente a casa dopo tanto tempo. Lo strinse di rimando per un tempo che parve infinito, almeno finché lui non si staccò, prendendogli le mani.
    Tutto si sarebbe aspettato, ma non quella proposta.
    Rimase letteralmente shockato. Non sapeva cosa dire, era praticamente un sogno che tra tanti avesse scelto lui, dalla felicità lo avrebbe baciato. Ma si trattenne. C'era un tempo ed un luogo per ogni cosa e non era certamente quello. Se da un lato il petto gli esplodeva di felicità, dall'altro sentiva un dolore bruciante attanagliargli lo stomaco: diventare parabatai, significava non poter mai uscire dalla zona d'amicizia. Ma la felicità, per il momento, eclissava il resto.
    Io... io... io sarei felicissimo di diventare il tuo parabatai, Nickie! Sei la mia luce, senza di te non saprei proprio che fare e... essere così legati, renderebbe di me il ragazzo più felice del mondo! Stavolta fu lui ad inglobarlo in un abbraccio, andando a posare la testa tra il collo e la spalla di lui, rifiutandosi di lasciarlo andare.
    16 y.oStudenteTwinI annoFrom Ireland
     
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    Anche se faceva un freddo cane, il solo starsene lì Con Brooks scaldava il cuore del ragazzo. Rise e annuì, facendogli una linguaccia.
    -Esattamente, tesovo - disse, facendo finta di avere la r moscia - ti pvendo in givo.
    Lasciò correre, andando a rispondere all’affermazione di Brooks sul gemello. Era difficile parlare di lui, anche perché Nick si sentiva ancora più scombussolato di sempre. Era arrabbiato con Fitz - per averlo lasciato, di nuovo, come un deficiente ad un passo dalle risposte che cercava - ma allo stesso tempo era come se non riuscisse a fare a meno del magnetismo che sentiva ogni volta che stava intorno al ragazzo. Notò come Brooks stesse sorridendo con il sorriso più falso che avesse mai visto al mondo, ma scelse di non fare domande o commenti. In fondo, ci poteva stare che ancora provasse un po’ di fastidio per la situazione, e non era certo un motivo per girare il dito nella piaga. Sorrise all’affermazione di Brooks, annuendo energicamente e già pensando a cosa poter scrivere alla madre per non fargli assumere altri venticinque elfi domestici e non far ricevere l’amico in pompa magna. Tuttavia, tutto perse importanza nel giro di tre minuti, tempo che Brooks gli consegnasse i biglietti per Bali. L’abbraccio che si scambiarono sembrava denso di promesse e sentimenti, e Nick si trovò a sorridere senza riuscire a fermarsi. Aveva il migliore amico migliore del mondo. Così, fece la cosa più giusta che gli venne in mente, e gli chiese di diventare la sua metà esatta. Sorrise a trentadue denti alla risposta di Brooks, ridendo di felicità e lasciandosi inglobare dalle sue braccia e lasciando il naso tra i suoi ricci mentre lo stringeva forte.
    -Sono così felice, Roo…non vedo l’ora di fare tutto! Sarà bellissimo, ne sono certo! - strinse ancora un po’ -ti voglio così bene…

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    Brooks O'Connor
    Scoppiò a ridere.
    Con Nick era tutto così naturale, che ogni volta che si trovava assieme a lui, gli pareva di essere a casa.
    Non riusciva proprio a capacitarsi della fortuna che aveva avuto ad incontrare qualcuno con cui si trovasse così bene, al quale si fosse affezionato così tanto e... che probabilmente gli aveva rapito il cuore. Sospirò piano, osservando il proprio respiro che si condensava in nuvolette davanti alle labbra. Lo osservò per un po', poi tornò a guardare lui. Le loro conversazioni erano sempre così naturali, gli facevano bene, soprattutto dopo essere stati lontani per quasi un mese a causa del loro litigio. Erano un balsamo per le sue ferite, lui lo era.
    Anche se ancora parlare di Fitz ed apprendere ogni volta sempre di più di quanto ci fosse tra loro, era ancora tremendamente doloroso, i biglietti per Bali consegnati e la richiesta di Nick di diventare legati non solo dai loro sentimenti ma anche da una runa sulla pelle, lo elettrizzava. Non aveva mai pensato di condividere con qualcuno un simbolo così importante, così potente sia in quanto a significato, sia in quanto proprio a funzionalità, ma stava succedendo.
    Non conosceva nessuno che avesse fatto il rituale parabatai o almeno, non lo conosceva proprio bene da andare ad interrogarlo su come fosse. Sapeva che Jesse ed Erik lo avevano fatto, ma per qualche ragione proprio non se la sentiva di andare da uno dei due.
    Lo abbracciò e quell'abbraccio diceva tutto ciò che alle parole era precluso, un amore imprescindibile che andava oltre i sentimenti che provava per l'altro, era qualcosa di così irrazionale che non sarebbe proprio riuscito a spiegarlo in nessun modo comunemente conosciuto.
    Anche se aveva un po' di paura, non vedeva l'ora.
    Sarà bellissimo perché tu sarai con me replicò con le lacrime agli occhi, tornando ad abbracciarlo e restando così almeno finché il freddo non fu troppo intenso da costringerli a rientrare.
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