Compiti di Magia Verde

Emma&Ben

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    Emma Lewis
    Emma aveva il suo uovo sotto braccio, mentre la mano libera accarezzava un qualcosa che pareva essere un rametto... ma si muoveva. Chiunque avesse avuto almeno una minima conoscenza del mondo magico, avrebbe ben capito che si trattasse solamente di un Asticello, niente di strano o anormale. Aveva visto affisso in bacheca l'avviso con i compiti di Magia Verde e quel ventun novembre, dopo le lezioni, si era recata alla Riserva. Era buio ormai, il sole da un po' era tramontato, andando a dormire dietro gli imponenti monti denrisiani, ma l'area era sempre ben illuminata persino di notte, quindi non ci furono problemi. Non mancava moltissimo alla cena, ma Emma aveva voluto come minimo familiarizzare un po' con la creatura che voleva studiare ed usare come soggetto del proprio compito. Iniziò a fantasticare su cosa avrebbe potuto costruire usando il legno. Emma era riuscita subito ad avvicinarlo offrendogli un porcellino di terra e ne aveva approfittato quindi per accarezzarlo. Piccino, è dura pensare che qualcuno potrebbe venire a distruggere la tua casa, vero? Gli domandò e sebbene non rispose, la creatura sembrava capirlo alla perfezione. Quella sua affermazione, comunque, le fece venire un'idea geniale. Avrebbe provato a costruire una barricata in legno o qualcosa di simile per provare a proteggerlo -probabilmente sarebbe stato poco utile visto che un mago lo avrebbe superato facilmente, tuttavia si sentiva davvero in pace con sé stessa ad avere un progetto, uno scopo... a sapere che il suo operato avrebbe potuto aiutare qualcun altro a stare meglio. Con un sorrisone, iniziò ad immaginare le specifiche della sua palizzata ed era talmente tanto concentrata su quello, che avrebbe potuto succedere il finimondo attorno a lei, che se ne sarebbe accorta solamente quando sarebbe stato troppo tardi. Immaginò travi appuntite, filo spinato e cose di questo genere, anche se effettivamente la preside avrebbe potuto aver qualcosa da opinare alla sua idea.
    17 y.oStudenteAmetrinII annoFrom Dublin
     
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    BENJAMIN D'ANGELO
    Se so cos’è l’amore, è grazie a te.

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    PARLATO - PENSATO - NARRATO
    Quella sera se ne stava sala comune senza far nulla, poi Benjamin si alzò in silenzio, e si avvicinò alla bacheca degli Ametrin dove lui lesse il messaggio che la professoressa Onfroy aveva appeso che diceva così:

    Cari studenti e studentesse,
    Per il mese di novembre vi chiedo di svolgere un compito un po' particolare. Ognuno di voi potrà scegliere una creatura tra Bondinum, Asticello e Choul con cui interagire, a vostra discrezione se recarvi nell'Aula di Magia Verde negli orari e giorni indicati o se organizzare una visita alla Riserva -in entrambi i casi vi prego di contattarmi o di venire a ricevimento.
    Potrete interagire con queste creature come meglio preferite, ma è importante tenere a mente le loro caratteristiche e stare attenti ad ogni dettaglio.
    Il vostro scopo non è solo quello di interagirvi in modo positivo, ma anche costruire qualcosa che vi aiuti in questa interazione: può essere uno strumento per voi o per la creatura, un rifugio o qualsiasi cosa la vostra mente creativa riesca a costruire ma è importante che sia fatto in legno, quale tipo di legno rimane a vostra discrezione.
    Rimango disponibile per ogni richiesta o informazione.
    Una buona giornata,

    Kàra Onfroy
    Docente di Magia Verde


    ‘ Credo che la professoressa Onfroy abbia avuto un’ ottima idea... '

    Pensò Benjamin mentre fece un’ espressione felice e contenta. Si ricopiò tutto il testo su un quaderno. Finalmente poteva migliorare le sue conoscenze che aveva con le creature magiche. Aveva ancora in mano il libro che utilizzava spesso per quella materia che studiava ogni anno a Hidestone che appoggiò sul letto. Si accorse in quel momento, che non era più il ragazzino timido, pauroso e spaventato che entrava per la prima volta in Accademia, ma un giovane adulto di diciassette anni che stava crescendo rendendosi conto di quanta strada doveva ancora fare per migliorarsi ancora e ancora. In quel momento però aveva un compito da svolgere trovare un luogo adatto tra l’ aula o la riserva delle creature magiche. Così ragionò su tutti e due i luoghi mentalmente.

    ‘Allora l’ aula non è il posto giusto per le creature magiche secondo me perché soffrono molto. Invece il luogo più adatto è la riserva delle Creature Magiche dove questi animali magici sono nel loro Habitat naturale.’

    Dopo aver scelto il luogo, Benjamin, prese il magifonino dalla tasca poi con lo sguardo cercò il contatto di Emma Lewis, una sua compagna di classe per farli assieme.

    “Ciao Emma, sono Ben ti va se facciamo insieme i compiti di Magia Verde? Ho scelto come luogo la Riserva delle Creature Magiche. Ti andrebbe di accompagnarmi? Prima però dovremmo informare la professoressa che noi andremo lì no, quindi ci penso io a Informala della nostra decisione. “

    Le inviò tranquillamente il messaggio premendo sulla punta blu. Era la prima volta che li faceva insieme a Emma e così Benjamin mentre attese una risposta dalla giovane Ametrin, poi si sistemò al meglio la divisa scolastica che metteva tutti i giorni perché era sgualcita a causa delle lezioni di Antiche Rune e Magitecnica avute qualche mese prima infine uscì dal dormitorio maschile per recarsi nell’ ufficio della professoressa Onfroy per informala che lui e Emma si sarebbero recati nella Riserva delle Creature Magiche. Appena arrivò a destinazione, Benjamin fece un sospiro, poi alzò il braccio e con la mano destra diede dei colpi alla porta mentre rimase in attesa di una risposta della professoressa che lo ricevette. Entrò nell’ aula e si avvicinò alla cattedra e le parlò:

    “Mi scusi professoressa sono venuto a informala che io ed Emma abbiamo deciso di andare alla riserva delle Creature Magiche. Prossimo andarci ? ”

    Domandò il secondino dai capelli biondi e occhi azzurri mentre fece un sorriso quando ebbe finito di parlare poi lasciò la parola all’ insegnante,sperando sia una risposta positiva e infatti fu così.

    “ Si, certo che potete andarci, grazie Ben che mi hai informato sul luogo dove andrete a svolgere il compito”

    Disse la professoressa di magia verde mentre ricambiò il sorriso del giovane secondino che aveva avuto l’assenso dall'insegnante così si avviò verso l’ uscita dell’ aula, poi passò un attimo al dormitorio dove prese il libricino che si trovava sul letto e lo utilizzava per studiarle come faceva ogni anno, forse le sarebbero tornate utili quelle informazioni, mettendoselo in tasca, poi raggiunse la Riserva delle Creature Magiche, dove vide la giovane sperando di riuscire a dimenticare le parole di Aibileen, provando a mettersi a fare i compiti di Magia Verde.



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    Emma Lewis
    Emma sospirò, lasciando un'ennesima carezza all'asticello, prima di allontanarsi di qualche passo. Stava ancora pensando a come voleva realizzare il proprio progetto, quando il magifonino nella tasca anteriore dei suoi pantaloni, iniziò a vibrare per un breve lasso di tempo. Incuriosita, lo estrasse per verificare di chi si trattasse: Ben. Sorrise. Si trattava di uno dei suoi compagni di casata, perciò non esitò ad aprire la chat e leggere se avesse bisogno. Fu sorpresa della sua richiesta, ma annuì anche se il ragazzo non poteva vederla; quando si accorse di quanto fosse stato stupido il suo gesto, tuttavia, si affrettò a dargli un'effettiva risposta.
    Ciao, Ben! Faccio i compiti con te volentieri! Sono già alla riserva, ti aspetto qui allora replicò, inviando il messaggio e tornando a riporre il telefono, finendo ben presto per dimenticarsi di tutto e concentrarsi per l'ennesima volta solamente sulla creatura a bastoncino che si trovava davanti. Passarono circa dieci minuti, durante i quali rifletté a lungo, salvo poi decidere di prendersi una pausa, poiché stando in quella posizione la sua schiena le chiedeva pietà. Si rialzò in posizione eretta e con la coda dell'occhio scorse un movimento, anche se non riuscì a capire di cosa si trattasse, essendo ormai il sole tramontato da un po'. Strizzò quindi gli occhi e si allontanò appena dall'albero, non mettendoci poi molto ad individuare la divisa giallo-viola degli ametrin ed il suo possessore, Benjamin. Sollevò un braccio in cenno di saluto e gli fece segno di avvicinarsi, così gli avrebbe spiegato la sua idea. Se il castano si fosse avvicinato a lei, avrebbe fatto qualche passo fino ad un abbraccio veloce, com'era sua abitudine. Abbracciava un sacco di gente perché lo trovava un gesto rilassante e che infondeva tranquillità anche a chi veniva abbracciato. Ehi, Ben! Come stai? Domandò, lasciando scivolare le braccia lungo il corpo e ruotando parzialmente verso l'albero dietro di lei. Ho pensato che ci potremmo occupare di un asticello! Ho letto che impazziscono se qualcuno gli distrugge la casa, perciò ho pensato di costruire una barriera in modo che sia più difficile per chiunque avvicinarsi! Che ne dici? Se hai altre idee, ti ascolto! Emma era sempre molto aperta al confronto, perciò avrebbe seriamente preso in considerazione qualsiasi cosa avesse detto l'altro.
    17 y.oStudenteAmetrinII annoFrom Dublin
     
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    PARLATO - PENSATO - NARRATO
    Benjamin dovette uscire dal castello coprendosi con una felpa marrone. Fuori l’ aria della sera iniziava a pungere, per recarsi presso la meravigliosa Riserva delle Creature Magiche, un luogo assai magico per svolgere i compiti di Magia Verde che la professoressa Onfroy gli aveva assegnato quel giorno. Infatti mentre si incamminò verso la Riserva ricevette un messaggio di risposta da Emma che lesse facendogli tornare il sorriso. Una volta arrivato cercò con il sguardo celeste Emma che infine trovò.

    “ Ciao Emma, sto abbastanza bene, anche se in questo momento non sono molto contento, ma mi fa piacere essere qui a darti una mano con i compiti tanto ho portato un bellissimo libro che ci può darci una grossa mano. “

    Disse Benjamin mentre si avvicinò alla ragazza per ricambiale l’ abbraccio che lei gli stava dando in quel momento. Infatti aveva bisogno di tranquillità e serenità dopo quello che gli era successo con Aibileen, la odiava ma doveva non pensarci più. Così ascoltò le parole di Emma che gli proponeva di fare i compiti sulla creatura magica l’ Asticello. Le sorrise per poi risponderle alla sua proposta.

    “No, non ho altre idee se le avessi te le direi. Certo! mi fa piacere occuparmi di un Asticello, sono molto teneri, si è vero possiamo costruire uno sbarramento cosi per chi osa avvicinarsi a loro venga respinto, ma prima però dobbiamo capire come fare questa barriera non credi ?. ”

    Domandò il secondino mentre attese una risposta da Emma tenendo in mano il libro delle Creature Magiche che gli poteva comunque servire. Sperava di concentrarsi sui compiti che la prof Onfroy gli aveva assegnato nonostante fosse giù di morale anche se doveva far il modo di essere lo stesso di quando aveva iniziato il secondo anno.



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    Era contenta di fare quei compiti con Benjamin dal momento che non avevano mai avuto troppo modo di socializzare, quindi magari sarebbe stata un'ottima occasione per conoscere meglio il compagno e farsi conoscere meglio, visto che Emma ci teneva ad avere un buon rapporto con tutti, in special modo i suoi compagni di Casa.
    Uh e come mai non sei contento? Successo qualcosa di brutto? Domandò Emma, rattristandosi all'idea che qualcuno potesse essere infelice, visto che se fosse stato per lei, avrebbe cercato di far vivere chiunque con il sorriso, anche se però purtroppo ben poche cose dipendevano unicamente dalla ragazzina.
    Certo, posso prenderlo? Acconsentì Emma, chiedendo se avesse potuto dare un'occhiata al libro. In caso di risposta affermativa, avrebbe allungato le braccia per prenderlo e lo avrebbe sfogliato fino a trovare la pagina sugli Asticelli.
    Dunque... qui dice che non amano che gli si venga usurpato il rifugio. Io gli ho offerto dei Porcellini di terra in modo che fosse tranquillo con me, quindi possiamo lavorare senza problemi! Propose la giovane con un sorriso, cercando di infondere anche a Ben un po' di positività, per quanto possibile.
    Allora io direi che prima di tutto, dovremmo raccogliere dei legnetti! Poi qui con me ho un coltellino svizzero che ho rubato a Nathan proseguì con una mezza risata, estraendo l'oggetto affilato ma che certo non avrebbe mai usato contro nessuno.
    Quindi possiamo appuntire i legnetti, scavare delle buche tutte attorno all'albero, piantarci i bastoncini ed ecco una perfetta barricata! Lui potrà entrare ed uscire, mentre gli altri animali si troveranno molto in difficoltà spiegò quindi la sua idea, chiedendo implicitamente se andasse bene o meno la sua idea, quindi se non vi fossero state obiezioni, avrebbe proseguito. Allora io vado di là, ci vediamo qui tra un quarto d'ora annunciò, allontanandosi alla ricerca dei legnetti. Non trovò molto, ma l'albero non aveva una circonferenza molto ampia, ragion per cui non ne servivano troppi ed in ogni caso anche Ben sicuramente ne avrebbe trovati. Una volta passato il quarto d'ora, tornò al punto di partenza per incontrarsi con Benjamin. Eccoci qui! Ora io appuntisco i miei e poi ti passo il coltellino! Annunciò, iniziando quindi a creare una punta ai cinque legnetti che aveva trovato. Quando ebbe finito, allungò il coltellino all'altro.
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    Benjamin non aveva mai fatto i compiti con Emma che era una compagna di casa, forse era arrivato il momento anche di provare a legare. Si sarebbe rilevata un ‘ ottima occasione per Benjamin conoscere meglio Emma, la sua compagna e infine forse sarebbe nata una bellissima amicizia, poi lei gli riuscì a strappargli un sorriso quando Emma gli domandò come mai non era contento così la ringraziò per il suo interessamento e le rispose.

    “Bhè! Mi sono dichiarato a Aibileen, ma la riposta che ho ricevuto da lei è stata - Non me la sento mi dispiace...- “

    Esitò con un sguardo triste che sembrava quasi pieno di lacrime, ma poi le sorrise mentre Emma gli domandò se lo poteva prenderlo così la guardò con calma e tranquillità, forse gli serviva proprio, infatti, Benjamin le parlò vendendola che leggeva la parte dove c’era la creatura chiamata Asticello. Ascoltò la proposta che Emma gli dette sulla piccola creatura magica che avevano scelto di lavorare quella sera.

    “Si, è vero non dovremo mai disturbarli, però sei stata brava hai fatto bene a dargli dei porcellini d’ terra cosi abbiamo il tempo di lavorare con calma e tranquillità.”

    Ringraziò con un sorriso Emma perchè era riuscita a farlo ridere facendolo ritornare il Benjamin che amava lo studio e non aveva paura di nulla e ora poté aiutarla concentrandosi sulla sua parte di compito.

    “D’ accordo e hai fatto bene a portarlo. Però povero Nathan.”

    Disse ridendo mentre andò a procurarsi dei legnetti che servivano al nostro piccolo amico che avrebbe messo attorno all’ albero dove lui abitava poi vide Emma andare anche lei a prendere dei legnetti e quando tornò con suoi la vide fare delle punte appuntite ai legnetti.

    “D’ accordo. “

    Esitò e aspettò con calma Emma finisse per fare il lavoro. Prese il coltellino con i suoi appuntendoli e mettendoli sulla sua parte dove non c’erano i legnetti cosi li mise attorno nei buchetti che aveva fato qualche ora prima e con quel gesto aveva finito il compito che la professoressa di Magia Verde gli aveva assegnato, sperando di aver ricevuto un buon voto.




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    Emma Lewis
    Emma conosceva Aibileen abbastanza bene ormai, visto che erano compagne di stanza da due anni e mezzo, quindi era certa che ciò che aveva detto a Benjamin, non era stato per ferirlo. Aibi non sarebbe mai stata capace di ferire nessuno, anzi... era stato un nobile gesto. Se non se la sentiva, non era giusto prendere in giro il ragazzo. Comunque gli sorrise e gli posò la mano sulla spalla, rivolgendogli un sorriso rassicurante. Dai, su con il morale... Hidenstone è pieno di ragazze propose,
    prendendogli il libro con gentilezza e leggendo cosa diceva sugli asticelli, in modo di avere qualche rassicurazione su come dovessero comportarsi, su come fossero quegli esserini e su cosa potessero fare, quindi divise i compiti in modo che ognuno di loro avesse il suo.
    Andò quindi a cercare i suoi legnetti, persa completamente nei suoi pensieri. Stava pensando a Thomas, al fatto che si fossero visti poco tempo prima ed a come la facesse sentire viva, stava pensando all'altro Thomas -quello che non sapeva essere il suo gemello- e la sensazione di conoscerlo era sempre più forte, anche perché il fatto che pure lui fosse nato a Dublino, la impensieriva. Era una cosa stranissima.
    Comunque, quando ebbe tutti i suoi legnetti, tornò al punto di incontro ed iniziò a intagliargli una punta, passando poi il coltellino a Ben. Benissimo, aveva quasi finito. Piantò i paletti nelle buche tutte intorno all'albero, rendendolo di fatto una fortezza invalicabile e che solo il proprietario dell'albero avrebbe potuto espugnare. Era come una ninfa dei boschi, se avessero abbattuto quell'albero, avrebbe perso per sempre la sua dimora, l'unico punto in cui probabilmente sarebbe potuto essere al sicuro.
    Ecco, piccolino, adesso magari potrai vivere tranquillo... noi invece, Ben, meglio se torniamo al castello che si sta facendo tardi annunciò, iniziando ad avviarsi per prima verso l'interno.
    17 y.oStudenteAmetrinII annoFrom Dublin
     
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