Jessica vs Benjamin

Jessica Whitemore

Jessica era elettrizzata per il Duello, stava aspettando da giorni e giorni il momento di scendere in campo e sperava che il suo sfidante fosse all'altezza, anche se, ammettiamolo, nessuno era realmente alla sua altezza, dal momento che era una delle studentesse più promettenti dell'Accademia.
Entrando nell'Arena, avrebbe percepito sotto le scarpe, sabbia. Ad averlo saputo prima, avrebbe potuto sfoderare un bikini, giusto per mettersi in mostra e magari distrarre il suo avversario.
Notò subito l'accoglienza che venne riservata loro e sorrise sia al suo sfidante, Benjamin, che al professore. Una risatina le sfuggì a sentire come avesse presentato il duello, osservando poi meravigliata i fuochi d'artificio.
Dopo che vennero presentati, il vuoto sotto di loro. Non c'era più assolutamente niente, se non un profondo oblio. Sembrava di essere caduti lungo un tubo che continuava a sballottarli qua e là senza nemmeno troppi sensi di colpa. Alla fine, comunque, atterrarono e lì fu oscurità più completa. Non vedeva nulla ma... sentiva. Sentiva un odore raccapricciante che avrebbe preferito non sentire, tapparsi il naso per sempre, mentre con le orecchie percepiva uno sfrigolio come fosse olio.
Ma non c'era tempo da perdere; dopo il saluto dei duellanti e l'aver fatto dieci passi indietro, si fermò. Non attaccò direttamente poiché sarebbe stato stupido colpire alla cieca con il rischio di sprecare tempo. Avrebbe dovuto essere strategica, perciò posò la bacchetta contro la guancia, chiudendo gli occhi. Visibula Noctambulus! Sussurrò, approfittando anche dell'eventuale successo dell'incantesimo, per guardarsi attorno e provare a capire dove si trovasse. Cercò di vedere dove Ben si trovasse, prima dell'incantesimo. Spumam Infirmi!

18 y.o ▸ Studente ▸ Black Opal ▸ III anno ▸ From NY

Jessica Whitemore

Finalmente il buio era diventato solamente un lontano ricordo ed attorno a lei il mondo tornò a colori, anche se per certi versi avrebbe preferito non vedere il mondo attorno a lei. Non le ci volle molto per capire che non si trovasse in una normale grotta, bensì dentro un qualche animale ed anche se nessuno lo aveva detto chiaramente, Jess sospettava che vi fosse qualche correlazione tra l'ultima frase di Morrigan e il luogo in cui si trovava, ma non volle fare supposizioni affrettate... anche perché si trovava sopra un teschio. Rabbrividì e tornò a guardarsi attorno, cercando di trovare una strategia utile. Un kuee molto flebile attirò l'attenzione della corvina e si girò, notando un povero Chocobo blu intrappolato tra una costola ed un pezzo di legno. Forse non era la giusta occasione per pensare a qualcuno che non fosse se stessa, ma sicuramente Jesse non l'avrebbe mai perdonata se avesse lasciato un chocobo in balia degli eventi e forse, pensò, qualche secondo per aiutare l'animaletto, lo avrebbe senza dubbio trovato.
Si voltò, consapevole di star voltando le spalle al nemico, e si incamminò verso la creatura, chinandosi appena arrivata nei pressi. Piccolo, non temere, adesso ti salvo io gli sussurrò per tranquillizzarlo. Era parzialmente immerso nell'acido, anche se non era sciolto ancora e quindi non era di certo potente, per ora... ma doveva star soffrendo, quindi era meglio se fosse riuscita a salvarlo. Puntò la bacchetta sulla trave, concentrandosi, quindi lanciò l'incantesimo: Diffindo! Sperò quindi che la trave si tagliasse e dunque si scostasse tanto che bastava per allentare la presa sul chocobo; a quel punto avrebbe puntato velocemente la bacchetta direttamente sull'animale e avrebbe provato a sollevarlo quel tanto che bastava per farlo posare con le zampe sulla colonna vertebrale dello scheletro. Levicorpus! Ci sperava veramente molto, tanto che non si stava più concentrando su Benjamin ed avrebbe potuto attaccarla alle spalle.
Quando si rialzò, si massaggiò la spalla dove il flipendo l'aveva colpita: Ben era stato bravo, ma lei era determinata a vincere.

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Jessica Whitemore

Era riuscita a salvare il chocobo, sebbene pareva essere perfettamente in grado di nuotare senza farsi troppo danno.
Jessica ridacchiò alla frase di Morrigan, dubitando che Brian avrebbe apprezzato la gentilezza, quanto più un rude bombarda, incantesimo per il quale probabilmente avrebbe optato. Accarezzò le penne blu dell'chocobo, prendendo un po' di slancio per arrampicarsi su di lui, ma il suo fisico atletico glielo avrebbe dovuto permettere senza problemi e sperò quindi di trovarsi in groppa alla creatura. Sorrise. Ehi, piccolo gli sussurrò, carezzandogli il lungo collo peloso (i chocobo non hanno il collo così lungo MA DOVEVO scriverlo). Potresti portarmi lì? Ed indicò l'albero maestro -o quello che le sembrava tale- galleggiante sul liquido forse corrosivo. Se il chocobo avesse accettato senza problemi, si sarebbe trovata proprio dove aveva richiesto, trovandosi quindi sicuramente più vicina a Ben. Da brava ex tirocinante di Jonathan, guardò se in giro si celava qualche tesoro da rubare, dopodiché puntò la bacchetta verso Benjamin, pronta per il successivo attacco. Bombarda! Esclamò, decidendo di togliersi i guanti di velluto.

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Una volta sull'albero maestro -dove le dispiacque un po' per il chocobo, incapace di vedere al buio- notò da un lato un forziere con delle pozioni, dall'altro l'arpione in un qualche materiale dall'aria fica.
L'arpione era anche più vicino, quindi decise che si sarebbe allungato a prenderlo, sperando di arrivarci solo allungandosi. Ovviamente era scesa dal Chocobo e rimase aggrappata al pezzo di legno. Non le servivano le pozioni di cura perché era così carismatica che gliene avrebbero offerte se solo avesse chiesto. Dunque sperò di trovarsi con l'oggetto fallico in mano, prima di concentrarsi di nuovo sul suo avversario.
Tuttavia, quei continui assalti, sembravano non far piacere alla creatura che li stava "ospitando", ma ormai era troppo tardi per tirarsi indietro, nonostante fosse stata di nuovo colpita da Benjamin e nonostante il mostro avesse saltato, facendoli volare in aria per qualche attimo... e Ben cadde nel liquido potenzialmente corrosivo. Avrebbe dovuto salvarlo? Oppure fregarsene? Di base non era una ragazza molto altruista, perciò avrebbe approfittato al meglio della situazione. Si mise l'arpione sul braccio e puntò la bacchetta verso il proprio avversario: Everte Statim! Sperava di non dargli il tempo di potersi aggrappare a qualcosa, scagliandolo via nel liquido. Era stato un duello divertente, ma si stava ormai annoiando ed aveva intenzione di mettere fine a tutto. Dentro di se, sperava di potersi portare via arpione e chocobo. Diffindo! Sempre contro il povero Ben.Dopodiché posò la bacchetta un attimo in tasca e sempre tenendosi al chocobo, tentò di prendere pure le pozioni. Che c'era di male? Tentar non nuoce.

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