Non è la tua felpa, giuro!

Mar&Adri

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    |marlee "mar" beauvais|


    16|NYC|TWIN|Black Opal

    E
    ssere ad Hidenstone era ormi cosa vecchia, essendo passati già un paio di mesi dal loro arrivo, ma Marlee non la smetteva mai di guardarsi intorno, ammirando le bellezze che il castello sapeva offrire. Quel giorno stava camminando per i giardini, vagando un po’ alla cieca e non cercando nulla di particolare, convita che se qualcosa avesse dovuto trovarla l’avrebbe fatto. Indossava un jeans a zampa scuro e un drop top a righe e a maniche lunghe, per cercare di contrastare il freddo che stava cominciando a strisciare verso l’isola. Legata in vita una felpa bordeaux, naturalmente non sua. Ma Adrien non lo avrebbe mai capito, e anche se lo avesse scoperto la ragazza sperava non se la sarebbe presa. Aveva visto James quella mattina, per un allenamento in coppia dove avevano corso e corso e corso fino a non sentire più le gambe, e aveva salutato Regina a colazione, ma il fratello maggio sembrava sparito nel nulla. Stranamente, Marlee ne sentiva la mancanza. Non che non si vedessero mai, semplicemente Adrien non era una persona molto “per il sociale”, quindi trovarlo in luoghi affollati era quasi impossibile, a differenza di lei. Sorridendo al pensiero del fratellone si accomodò per terra, la felpa posata sulle gambe, e si abbracciò le ginocchia, sospirando di contentezza e chiudendo gli occhi, lasciando che il sole le scaldasse leggermente la pelle. A conti fatti, doveva essere vicino una delle fontane, forse quella della gioia, ma non avrebbe controllato, non in quel momento. No, sarebbe rimasta tranquilla e si sarebbe goduta il poco caldo che quel sole di ottobre le offriva, rilassandosi e ricaricando un po le energie, in vista di un'altra settimana di lezioni. Poggiò le mani sul terreno, sempre con gli occhi chiusi, e respirò a pieni polmoni, godendosi l'aria frizzantina.



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    Adrien Beauvais
     
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  2. Adrien Beauvais
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    Adrien Beauvais
    Black Opal | 17 anni
    Non era la colazione in sé a fargli paura: per quanto ci tenesse all'aspetto fisico, non era il cibo a dargli fastidio, anzi, ci teneva particolarmente a nutrirsi adeguatamente. Era proprio l'affollamento a procurargli un senso di confusione che sfociava in rabbia. Il che era fastidioso, considerato che, spesso, era costretto a stare in piedi in mezzo a ciurmaglie di ragazzini stupidi. E alcune volte avrebbe voluto urlarlo, ma si tratteneva, almeno che qualcuno o qualcuna non facesse qualcosa di talmente cretino che Adrien si sentiva costretto a dire quello che pensava. Era impulsività? Forse sì, forse no. Non gli interessava minimamente tenere a bada il suo carattere, si piaceva così com'era. Che gli altri lo odiassero pure! Non era affar suo.
    Pur di evitare rimbambiti per la sua strada e pur di mettere nello stomaco qualcosa, si era alzato di prima mattina, come di routine, d'altronde, e aveva raggiunto la Sala Grande al primo orario disponibile per colazione, mangiando, secondo i suoi standard, in fretta e furia, che mai sarebbe sembrata tale ad occhi esterni, visto che appariva completamente calmo.
    Si era seduto ad un angolo, il più distante possibile da tutti coloro che, come lui, avevano preso la saggia decisione di mangiare il prima possibile, per non sentire il peso dell'English breakfast durante le lezioni.
    Finito quel pasto, si era alzato e aveva deciso di andare a prendere una boccata d'aria fresca, per fare anche qualche tiro ad una sigaretta. Decise che i Giardini Pensili andassero più che bene.
    Chiunque l'avesse guardato, avrebbe sicuramente visto un ragazzo sicuro di sé - non che non lo fosse -, con gli occhi puntati verso un'unica meta e passo determinato. Indossava già l'uniforme della scuola, perfetta in ogni punto. Non un bottone fuori posto, non un colletto raggrinzito. Si nascose in un'alcova di piante, si rollò una sigaretta con tutta la calma possibile e se l'accese, portandosela alle labbra. Era estremamente rilassante fare un tiro e buttare fuori fumo.
    Lasciò che i suoi muscoli si sciogliessero dalla posa tesa che era solito assumere.
    Era passato un po' di tempo, quando Adrien notò una ragazzina familiare sedersi di spalle ad un muro, portare la testa indietro e chiudere gli occhi.
    "Tipico di Marlee" pensò, mentre le labbra abbozzavano un sorrisetto, che ebbe premura di levar subito dalla sua faccia. Nessuno avrebbe dovuto vederlo sorridere.
    Con un movimento della bacchetta si diede una rinfrescata e portò alla bocca una mentina, da un pacchetto che aveva sempre con sé. Non fosse mai che scoprisse che fumava! Non avrebbe mai ammesso a sé stesso che stava sbagliando, annientando l'immagine perfetta che aveva di sé. Si spiegava quella riluttanza con la tipica scusa "Se mi vedessero, prenderebbero loro stessi il vizio", ma non era del tutto vero.
    Si avvicinò di soppiatto alla ragazzina e, dopo aver raccolto un fiore, si piegò su di lei e le solleticò il naso con i petali dello stesso, una dolcezza che riservava solo a lei.
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    Edited by Adrien Beauvais - 2/11/2021, 14:15
     
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    |marlee "mar" beauvais|


    16|NYC|TWIN|Black Opal

    A
    d essere pienamente sinceri, Marlee si stava quasi addormentando. Si era seduta lì con l’intenzione di prendere un po’ d’aria, magari respirare un po’ senza tutto il flusso di persone che giravano per il castello, ma non aveva messo in conto quanto fosse in realtà una piccola lucertola. Non appena i raggi del sole le avevano scaldato leggermente la pelle, infatti, si era ritrovata a scivolare leggermente in uno stadio di completo relax, che l’aveva portata a sospirare e sorridere. Non sentì quindi il fratello che si avvicinava, ne il rumore di terra smossa al suo raccogliere un fiorellino da terra. Sentì qualcosa che le solleticava in naso e senza pensarci alzò una mano ad acchiappare qualsiasi cosa essa fosse, aprendo gli occhi subito dopo. Si trovò con un fiorellino in mano, trattenuto dalla mano di suo fratello Adrien. Sorrise a trentadue denti, tirandolo leggermente per il braccio, cercando di farlo sedere accanto a lei. Se ci fosse riuscita, subito dopo si sarebbe allungata a dargli un piccolo bacio sulla guancia, sorridendo.
    -Adri! Ti pensavo proprio stamattina, sai? - strinse un po’ più le mani introno la felpa, involontariamente cercando di non farla vedere al fratello - mi machi, fratellone! Non ci vediamo mai… - alzò gli occhi al cielo, palesando il suo rapporto d’amore ma non troppo con la sorella maggiore - vedo più Regina che te, ci credi?
    Si sedette più comoda, dando un’occhiata al fratello. Sembrava stare bene, era del tutto in ordine e profumava di menta, come sempre. Fosse successo qualcosa, non sarebbe stato così calmo, inoltre. Sorrise, convinta che andasse tutto bene, e si mise a giocare con i petali del fiore che il fratello le aveva dato. “M’ama…non m’ama…m’ama…non m’ama…m’ama!…Si, ma chi?”
    Alzò lo sguardo, incontrando quello di lui, e gli sorrise solare.
    -Hai visto Jamie? Sembra non riesca a stare mai fermo, da quando siamo arrivati qui! - si diede una scrollata ai ricci, passandoci una mano sopra - tu invece che mi dici? Come sta andando questa settimana?



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    Adrien Beauvais
    Black Opal | 17 anni
    La pallida luce del sole illuminava i lineamenti pacifici di Marlee, che stava sprofondando in un sonno ristoratore. Suo fratello si preoccupò: forse non dormiva abbastanza? Le avrebbe sicuramente posto questa domanda una volta che si fosse svegliata.
    Adrien teneva a tutti i suoi fratelli, ma con Marlee aveva un rapporto molto particolare, diverso rispetto agli altri due: con James litigava spesso per le sue cazzate e per il fatto di doverlo sempre tirar fuori da qualche guaio, mentre Regina era così simile a lui che era impossibile non incazzarsi. E pensare che sua sorella gemella fosse la sua fotocopia in carattere gli lasciava l'amaro in bocca, in quanto lasciava a desiderare quella che credeva fosse la sua perfezione. Adrien, a volte, era narcisista, ma lo era "per il suo stesso bene", così pensava come scusa ad un difetto che avrebbe fatto meglio a correggere.
    Quando Marlee aprì gli occhi, gli rivolse un sorriso genuino e entusiasta di vederlo. Si lasciò tirare un braccio, azione per cui si sarebbe incazzato, se fosse stato un altro, fino a sedersi affianco a lei, sul pavimento duro e freddo. Gli arrivò un bacio sulla guancia, non una opzione per la sua sorellina, ma di sicuro una scelta consapevole e costante, visto che gliene dava uno ogni volta che lo incontrava.
    - Immagino! - rispose con sorrisetto divertito. - Regina è la reginetta dell'ubiquità: impossibile non trovarla dovunque! -.
    Era pura ironia: per quanto si mostrasse spesso duro nei confronti della sua gemella, in realtà, era molto protettivo nei suoi confronti.
    Poi le toccò il naso in modo scherzoso e affermò: - Mi sei mancata anche tu, piccola viperetta! -.
    Abbassò lo sguardo sulle braccia della ragazza e notò stesse stringendo un indumento molto familiare.
    - Ma... ma quella non è la mia felpa? - domandò, con tono abbastanza duro. Non si sarebbe arrabbiato per una cosa del genere, ma le voleva semplicemente fare uno scherzo.
    Ah, Jamie. Ovviamente, non stava fermo un attimo, ma si trovava sempre di mezzo. Adrien si concesse una risatina.
    - Si, l'ho incontrato e mi ha detto che va tutto alla grande! Se vuoi incontrarlo, ti consiglio di mandargli un messaggio, nella speranza che lo legga. Ma se non ti presta attenzione, dillo a me e lo contatterò io... -
    Quella era una mezza minaccia: non avrebbe sopportato una disattenzione e un disfacimento del loro gruppo, soprattutto se il piccolo monello pensava troppo alla sua situazione sentimentale. Ogni cosa a suo tempo.
    - Io sto bene. La settimana è andata come al solito, sai, le solite cose: studio, lezioni... litigi... - rispose, ridendo.
    La sua espressione ilare, che si concedeva di mostrare con la piccolina, si tramutò in una preoccupata quando ripensò alla sua preoccupazione per lei.
    - Comunque, ho visto che ti stavi addormentando quando sono venuto da te. C'è qualcosa che non va? Non stai dormendo abbastanza? -
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    |marlee "mar" beauvais|


    16|NYC|TWIN|Black Opal

    L
    a felicità del rivedere il fratello riempiva Marlee, sicura al 100% che se fosse stata una fatina sarebbe diventata una piccola pallina di luce. Sorrise all’uscita del fratello, annuendo nel frattempo.
    -Incredibile, siamo persino in case diverse e tra un po’ me la ritrovo anche in dormitorio…
    Era leggermente dispiaciuta di non avere Regina nella stessa camera, e trovava leggermente ironica la situazione. Lei e Adrien da una parte, i rispettivi gemelli dall’altra, ironia della sorte. Fece una piccola linguaccia al fratello quando questo le toccò il naso, sorridendogli pio a trentadue denti, contenta. Sgranò poi gli occhi, impallidendo leggermente al tono duro del fratello. Che si fosse arrabbiato…? Strinse l’indumento a se’, maledicendosi per non averla lasciata in camera, e scosse la testa velocemente.
    -Ehm…no! No non è la tua eh, davvero…è solo molto simile, cioè praticamente uguale… - sospirò, facendo come ultima risorsa gli occhioni da gattino bastonato e un piccolo labbruccio di contorno - ok si è la tua felpa ma giuro te la ridò è che profumava di te e mi mancavi e allora l’ho presa, ecco.
    Sospirando all’atmosfera tornata tranquilla si concesse una piccola risatina al commento sul suo gemello, scuotendo poi la testa.
    -Meno male, non lo vedo da un paio di giorni, sai? Ci sentiamo spesso però, e alla fine ai pasti ci salutiamo sempre. - sorrise alle implicazioni nascoste del fratello - e poi, Adri, lo sai come è fatto Jamie…sicuramente appena avrà finito di scoprire ogni angolo di castello si metterà alla ricerca di qualcuno a cui farli vedere. - alzò le spalle - alla fine è sempre stato così, ma di certo non mi ha mai ignorato, ecco.
    Si girò a guardarlo quando il fratello rispose alla sua domanda, inarcando leggermente il sopracciglio e sorridendo di sbieco.
    -Si be’ alla fine le settimane sono piuttosto monotone, se non ci infili dentro qualche dramma. Ricordi Brooks? Sono qui sia lui che il fratello, e indovina un po’…Anche Tom. - arrossì un po’, ricordando il bacio sulla torre, e inclinò la testa verso la spalla del fratello, poggiandocela sopra e sospirando - come l’hai presa per Regina, Adri? Il fatto che non siete insieme, intendo.
    Sorrise senza che il fratello la vedesse alla sua successiva domanda, rialzando la testa e scuotendola allo stesso tempo, forse frustando il fratello con qualche riccio ribelle.
    -Tutto bene, immagino. Dormo benissimo, solo che sono successe un sacco di cose e sono un sacco confusa e boh, non so che fare. - sollevò lo sguardo e lo piantò negli occhi di Adrien - non l’ho neanche detto a James, pensa.

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  6. Adrien Beauvais
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    Adrien Beauvais
    Black Opal | 17 anni
    - Incredibile, siamo persino in case diverse e tra un po’ me la ritrovo anche in dormitorio… -
    Non poteva non scoppiare a ridere a quella frase: Marlee sapeva come stuzzicare il suo divertimento, questo era poco ma sicuro. Immaginava la faccia della ragazzina al trovare la sua gemella nella sua stanza, tutta incazzata o intenta a fare altro. Era davvero esilarante, un po' come tutte le litigate che condivideva con la sua omonima.
    Continuò a reggere lo scherzo e a guardarla arcignamente, con un cipiglio sul volto. Marlee cominciò a balbettare e Adrien sapeva stesse inventando una serie di scuse pur di non dirgli che era proprio la sua felpa. Ma quando glielo confessò, con aria contrita e con un piccolo broncio, il ragazzo non poté fare altro che aprire la bocca in un sorriso e dire, mentre l’abbracciava forte: - Mar! Sto scherzando! Come puoi credere che mi arrabbierei per una cosa del genere?! -
    Ora fu lui ad assumere l’espressione tipica di un cane bastonato.
    - Se solo l’hai pensato vuol dire che non mi conosci affatto… - le disse, ma non smise di tenerle un braccio sulle spalle.
    - Puoi tenere la mia felpa e anche indossarla se ne hai voglia… Almeno, nessuno proverà a rubarti! – affermò, rivolgendole un occhiolino. Adrien era il tipico fratello geloso delle sue sorelle: guai a chi provava a conquistarle senza prima passare dal suo consenso!
    James, invece, doveva darsi una regolata: non poteva continuare ad uscire con trecentocinquantamila ragazze e/o ragazzi contemporaneamente, perché non avrebbe fatto bene né a lui né a tutti coloro a cui mostrava un certo interesse. E, poi, era sicuro, si sarebbe trovato in qualche guaio. E chi avrebbe dovuto salvargli il culo? Adrien Beauvais, ovviamente. Il ragazzo rilasciò uno sbuffo.
    - Non mi piace per niente il suo comportamento, Mar. Dà troppe speranze a molti, non sceglie. E sono sicuro che un giorno si troverà in qualche guaio… -.
    Girò il volto verso sua sorella e la guardò.
    - So che siete in case diverse, ma prova a farlo ragionare tu! Non sono convinto che mi dia davvero ascolto. -
    D’altro canto, era davvero felice che Marlee avesse un rapporto confidenziale con lui, perché sapeva sempre chi andare ad acchiappare se vedeva sua sorella soffrire.
    - Brooks? Anche lui è qui? E vi siete visti? – le chiese. Si, Tom lo ricordava benissimo. E pensava ci fosse qualcos’altro sotto. Dopo che Mar avesse poggiato la sua testa sulla sua spalla, Adrien le prese il mento, sollevandole la testa, per guardarla in volto.
    - Perché sei arrossita e ridacchi? -
    I suoi occhi erano indagatori. Aspettò che la ragazzina gli raccontasse ogni – propri ogni! – dettaglio, per poi spostare l’argomento su Regina.
    - Sinceramente, sono dispiaciuto perché non posso più divertirmi… - e con divertimento si intendevano tutti gli scherzi e i commenti che era solito rivolgerle. Rise. – No, parlando seriamente, sono felice che ognuno di noi abbia trovato la propria strada: Regina è una ragazza indipendente, non può stare sempre appiccicata a me. -
    Marlee confusa? Quando? Come? Perché?
    - Cosa c’è che non va, Mar? -

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    |marlee "mar" beauvais|


    16|NYC|TWIN|Black Opal

    L
    a risata di Adrien fece sciogliere anche Marlee in un sorriso sincero. Regina era l’altra metà della mela di Adrien, certo, ma era anche sua sorella maggiore, e il bene che le voleva non era calcolabile. Litigavano, certo, ma Marlee era una persona molto pacifica solitamente e non era facile farla arrabbiare. Le parole di Adrien la mandarono nel panico, e il balbettio si calmò effettivamente solo quando il ragazzo le assicurò che era solo uno scherzo. Mar si ritrovò a sospirare di sollievo, sospiro che rimase a metà perché il fratello ora aveva usato la carta cambio giro di UNO e ora era lui quello con gli occhioni da cucciolo.
    -Ma..no Adri, io lo sapevo che non ti saresti arrabbiato solo che poi ho visto che lo sembravi e forse questa è una delle tue felpe preferite e non volevo che te la prendessi ecco… - si morse il labbro, sgranando leggermente gli occhi e rendendosi conto che Tom le aveva attaccato sicuramente qualcosa perché altrimenti non avrebbe mai balbettato come aveva appena fatto. La conversazione era virata su James, cosa che strappò la ragazza dalle sue elucubrazioni mentali.
    -Lo so che alla fine essendo il fratello grande ti preoccupi per lui, ma James non ha mai ricevuto un no come risposta, o forse talmente pochi che non ricorda com’è. - guardò Adrien con uno sguardo triste - purtroppo, quando succederà gli farà male, e tanto, e solo allora comincerà a mettere la testa al posto giusto e a non andare in giro a cercare…beh, cuori da spezzare. - sorrise al fratello, sapendo che capiva benissimo la sensazione di conoscere una persona come le proprie tasche e allo stesso tempo non capirla per nulla.
    Era incredibile poi come si sentisse a suo agio a parlare con Adrien. Certo, il gemello rimaneva il suo confidente numero uno, ma non ricordava una volta in cui non avesse parlato anche con Adri di cose personali. Le veniva naturale, come respirare. Per quello, quando il ragazzo le chiese di Brooks, si sentì un po’ strana quando per rispondergli si limitò ad annuire leggermente. Così, quando lui le fece alzare la testa e le fece la domanda indagatrice, Marlee non si scompose, aspettandoselo.
    -Io…potrei aver fatto una cosa di cui non sarai propriamente contento. - Abbassò leggermente lo sguardo, per poi rialzarlo e puntarlo in quello del fratello - ho baciato Brooks. E…dopo esserci resi conto che non era l’uno per l’altro che provavamo qualcosa beh…ci siamo mossi verso quelli che davvero ci piacciono. E così ho baciato anche Tom. - portò le mani alle guance, schiacciandole e distorcendo le successive parole - cioè, lui ha baciato me. Ma io volevo.
    Ascoltò il fratello parlare della gemella, e annuì felice che non stesse male per l’argomento. I primi giorni senza James sempre intorno erano stati davvero duri, ma si rendeva conto che era molto meglio così. Era difficile vivere due vite in contemporanea, per ognuno di loro.
    -Lo capisco, e hai ragione. È triste, ma allo stesso tempo era necessario, no?
    Non aveva neanche finito di parlare, poi, esprimendo al fratello al sua confusione, che questo era già entrato in modalità fratello protettivo, cosa che fece ridacchiare la ragazza. Gli prese una mano, giocando con le sue dita, e sorrise leggermente mentre gli rispondeva.
    -Nulla, Adri. James non sa che mi sono baciata con Brooks, o con Tom. Io sono contenta di aver chiarito le cose con Brooks, ma allo stesso tempo ho paura di allontanarmi da lui e non voglio, perché lo amo. Non di certo con l’accezione romantica del termine, bada bene - inclinò la testa verso destra, cercando una spiegazione decente per Adrien - Posso dire che è la mia anima, senza però essere il mio cuore. Ha senso? - Assunse d’un tratto un cipiglio pensieroso - parlando poi di quello che è il cuore, io e Tom ci siamo baciati, si, solo che poi…boh, non ne abbiamo ancora parlato, capito?
    Si sistemò meglio sull’erba, abbracciandosi le gambe e poggiandoci il mento sopra.
    -Io lo so che Tom non è tipo da cose affrettate, e non voglio affrettarlo, ma mi piacerebbe….boh, capirci di più, se ha senso. - guardò il fratello, sorridendo leggermente - e tu invece? Sul fronte ragazze?


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  8. Adrien Beauvais
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    Adrien Beauvais
    Black Opal | 17 anni
    Quando Marlee balbettò, Adrien non poté fare a meno di riderle in faccia. Non era fatto con cattiveria, ma con assoluta ilarità, perché sua sorella minore non aveva davvero mai balbettato. Era la prima volta che assisteva ad un tale fenomeno con Mar ed era palesemente divertito. E, poi, il ragazzo sapeva che ci era cascata e non poteva negarlo.
    - Ah! – esclamò, puntandole un dito contro, con un sorriso sulle labbra. – Non negarlo! L’ho visto che ci sei cascata! – e rise, di nuovo.
    A differenza di Marlee, James avrebbe risposto con grande maleducazione. A volte, il piccoletto lo snervava con grande intensità e l’unica cosa che voleva fare era tirargli un cazzotto in faccia. Erano fratelli, perciò a maggior ragione provava determinati… “sentimenti”.
    - Ha ricevuto solo i miei… - affermò, - ma non erano abbastanza. Non va bene che lui debba spezzare il cuore agli altri solo per divertimento… -.
    Adrien non aveva mai spezzato cuori per il semplice fatto che il suo atteggiamento allontanava gente prima ancora di poter dire un semplice “ciao”. Non era propriamente un modello su quel campo, ma nemmeno James. Non poteva utilizzare la sua personalità solare ed estroversa per attirare ragazze nella sua trappola, scoparle e, poi, abbandonarle come si fa con un sacco di patate marce.
    Fu subito distolto da quel pensiero, quando la sua sorellina gli confidò di volergli parlare di qualcosa, ma non si aspettava che fosse proprio di un qualcosa inerente al campo amoroso. La guardò con occhi seri.
    - E cosa ci sarebbe di male? – chiese ironicamente. Se entrambi si erano resi conto di non essere fatti l’uno per l’altra, cosa c’era di sbagliato ad allontanarsi?
    - Se vi siete resi conto di non amarvi, avete fatto bene ad allontanarvi. Dubito che l’avreste capito se non vi foste baciati -
    Quelle parole sicuramente le avrebbero sicuramente fatto tirare un sospiro di sollievo, ma non aveva ancora sentito le successive.
    - Tom? Intendi Thomas Roberts? -
    I suoi movimenti erano diventati più concitati. La ascoltò spiegare velocemente. No, doveva assolutamente avere una conversazione con questo signorino.
    Si alzò da terra di scatto.
    - Manda un messaggio a Thomas e scrivigli che ci incontriamo tra dieci minuti all’ingresso. -
    Se Marlee avesse esitato, le avrebbe rivolto uno sguardo duro e un: - Ora, Marlee. -


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