Conclusione di un allenamento mattutino

James & Thomas

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    [Domenica mattina ore 10.00 Sponde del Lago Vaan]



    Quando James aveva del tempo libero libero nel castello approfittava di ogni minuto possibile per fare sport, stare in compagnia della sorella e scoprire nuovi luoghi che quel bel castello poteva offrirgli, ogni posto in più era una tacca nella conoscenza totale della scuola e ciò che offriva ai propri studenti. Quella mattina si era messo una maglietta smanicata e un paio di pantaloncini corti con delle scarpe da ginnastica, dopo la colazione si era portato all'esterno della scuola tra i vari giardini che avevano tante varietà di verde, piante, alberi, insomma sembrava essere in un grande parco naturale con il proprio fiume e il proprio lago. Si mise a correre tra i vari sentieri facendo una piccola pausa ogni kilometro percorso per fare un po' di esercizi a corpo libero come un po' di flessioni, addominali e altre cose simili alternandoli ogni stop. Ci teneva chiaramente molto al suo fisico, quello era poco ma sicuro. Fece diversi kilometri facendo gli stessi sentieri e il sudore nella maglia era ormai impregnato, sarebbe stata da dare agli elfi della scuola per fargli fare un bel lavaggio totale al suo rientro nel castello. L'ultimo sentiero con il quale adorava finire l'allenamento della domenica era quello che portava alle sponde del lago Vaan. Si mise a sedere sul tronco che era posto di fronte al lago, adorava quella location e quel venticello era decisamente un toccasana per rimettersi in sesto. Si tolse la maglia appoggiandola accanto a se sul tronco e rimanendo a torso nudo, poi guardò verso quelle onde che erano il segno del vento che sbatteva sul lago, una vista unica e perfetta dal suo punto di vista. Era in totale pace con la natura in quel momento, ma quella pace durò solo pochi minuto dato che sentì dei passi arrivare dal sentiero.

    ? Scheda Pg ? 16 anni ? Ametrin ? Ricco ?

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    Thomas S. Roberts Ecco la role :)
     
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    |thomas seanàn roberts|



    Q
    uando la sua mente era confusa, finiva quasi sempre per concentrarsi sull’allenamento più che su qualsiasi altra cosa: se la sua mente era contorta, cercava di concentrarsi sul suo corpo, abbastanza da stancarsi a tal punto da non riuscire più a pensare. E in quei primi mesi a Hidenstone aveva fin troppe cose a cui pensare, quindi stava accumulando un nutrito numero di ore di allenamento extra.
    Non era fissato con la forma fisica, aveva un corpo atletico, per quanto fosse minuto, temprato da tutti gli sport che nella sua vita aveva provato, per più o meno tempo, ma non ci teneva particolarmente a mantenerlo tale o fare sforzi per non perdere la forma. Per lui in quel momento lo sport era più uno sfogo che altro, una delle poche cose che riusciva a distrarlo davvero.
    Non aveva ancora esplorato ogni angolo dell’Accademia, aveva ancora la sensazione che fosse enorme, e per questo non era raro che si perdesse per qualche sentiero o che finisse in posti inesplorati, perdendo poi parecchio tempo a ritrovare la strada per la sua Sala Comune. A dire il vero non era ancora bravo nemmeno a trovare quella, più di una volta era stato costretto a chiedere aiuto a qualche elfo – ma la tecnica di Emma sembrava vincente e fino a quel momento c’era riuscito senza problemi.
    In quel momento non sapeva dove si trovasse, aveva solo seguito il percorso del sentiero perdendo il conto dei chilometri o dei minuti. Per Tom era davvero un miracolo che proprio quell’anno avessero deciso di graziarli con una connessione Internet, era l’unica ragione per cui si impediva di panicare ogni volta che realizzava di essere finito chissà dove: fino a che aveva Maps era salvo. Certo, in quel momento il telefono giaceva mezzo scarico in tasca, ma l’ignaro Black Opal era ancora convinta che la sua ancora di salvezza fosse pronta ad essere sfruttata. E in ogni caso si distrasse definitivamente quando capì di non essere da solo, vedendo una persona di spalle seduta di fronte al lago che sembrava proprio… “Jem?” domandò sorpreso, riconoscendo a primo impatto la silouette del gemello di Rere, l’unico che in effetti avrebbe potuto pensare di starsene senza maglia, a quell’ora del mattino, con l’aria frizzante dell’autunno che lo avvolgeva.


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    Rimaneva sempre colpito dalla bellezza e la pace che infondeva quel luogo, gli sarebbe veramente piaciuto essere lì con sua la sua migliore amica e sorella Marlee, ma quella mattina aveva altri impegni, poteva capitare all'interno delle mura del castello tra lezioni, compiti assegnati ogni lezione del giorno e ricerche da fare a giro tra i vari scaffali della biblioteca. Stava iniziando ormai a capire alquanto bene quei sentieri e interpretarli. Girandosi per vedere chi fosse ad arrivare notò una figura che conosceva alquanto bene, era un suo grande amico americano che aveva conosciuto grazie alla sorella diverso tempo prima. Quanto sentì la voce era chiaro che era Thomas, una grandissima sorpresa per le sue orecchie e i suoi occhi, non si sarebbe aspettato di ritrovarlo in quella scuola.

    Oddio Tom. Ma sei veramente te?

    Si alzò dal tronco dove era seduto per avvicinarsi a lui, sinceramente poco gli importava di essere a petto nudo, anzi per lui era normale starci, lo era spesso anche nel dormitorio.

    Che grandissima sorpresa mi hai fatto amico mio. Studi anche te qui nel Regno Unito adesso?

    Allungò la mano verso di lui per salutarlo come era solito fare poi gli dette un abbraccio e due pacche sulla schiena.

    Ti trovo veramente bene. Come stai?

    Fece un piccolo sorriso poi riprese.

    Spero che non ti spiaccia se sto così senza maglia dato che è mezza dal sudore, mi sono fatto una decina di chilometri a giro per questi giardini a corsa. Sai bene quanto mi piaccia allenarmi, dovresti venire anche te con me, ti faccio diventare veramente grosso nel giro di un mese.

    Fece cenno di seguirlo a sedere sul tronco dove era seduto prima, poi si mise come prima.

    Sinceramente ora è tanto che non ci vediamo Tom. Mi sa che avremo un sacco di cose da raccontarci. Che ci fai te di bello invece qui al lago stamani?

    Una piccola pausa per lasciare quindi la parola all'amico di sempre tutto sommato, era più legato con Mar, ma anche loro avevano un ottimo rapporto di amicizia, si fidava ciecamente di lui.

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    |thomas seanàn roberts|



    I
    l ragazzo irlandese non avrebbe potuto evitare di sfoggiare un sorriso, impacciato ma sincero, nel vedere James e nel cogliere la sua sorpresa. Immaginava che Marlee gli avesse detto qualcosa, quando si erano beccati in sala comune gli era sembrata così entusiasta e contenta che se non avesse detto al gemello che anche lui si trovava ad Hidenstone avrebbe cominciato davvero a temere di avere rovinato tutto. James era un caro amico, a Ilvermory aveva perso il conto di tutte le scorribande che lui e i due gemelli avevano fatto, e l’idea che fosse lì lo faceva sentire quasi al sicuro: in un mare di cambiamenti lui gli sembrava una certezza. Più o meno, se non altro finchè non pensava a quanto si sentisse strano con Marlee di recente e quanto avrebbe potuto mandare il rapporto con entrambi.
    “In carne ed ossa!” avrebbe replicato con entusiasmo, rispondendo subito al suo abbraccio e alla sua stretta con un notevole slancio. Era piacevole vedere una faccia amica, e l’allegria di James riuscì a scacciare tutti i pensieri negativi degli ultimi giorni, facendogli ritrovare un sorriso luminoso e una gioia che non sentiva addosso da fin troppo tempo.
    Infondo Thomas era conosciuto, da molti, come il ragazzo che riusciva sempre o a sorridere o a combinare disastri, spesso le due cose assieme, e non era proprio abituato a sentirsi così soffocato, così schiacciato dalle preoccupazioni. Non che non ne avesse di solito, conviveva con un’ansia perenne che era solo diventato bravo a nascondere e aveva un numero piuttosto elevato di insicurezze, solo che cercava sempre di non darle a vedere.
    Anche in quel momento, alla domanda dell’altro, non riuscì a rispondere qualcosa che non fosse un sereno “Tutto bene e tu?” dettato anche dal fatto che non avrebbe saputo nemmeno come spiegare. Fu più che felice di cambiare argomento, ridacchiando e scuotendo la testa. “Nah, dieci chilometri?! Corro ogni mattina ma non così tanto, lo sai che tutti quei muscoli sono più cose da te che da me.” replicò con leggerezza.
    C’erano momenti in cui sentiva come il rapporto con James fosse comunque diverso da quello con Mar, quella leggera paura, quel silenzio vagamente strano, non fece altro che schiaffargli il faccia come quello che provava per la ragazza era diverso anche in questo caso. Sembrava diverso da tutto, dannazione…!
    Si strinse nelle spalle, scuotendo piano la testa. “Mi sono perso, più o meno…tu invece vieni qui spesso?! Se ti fai tutti quei chilometri di corsa conoscerai tutta Hidenstone e dintorni ormai!”


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    Gli faceva veramente piacere rivedere Tom, era tanto che non lo vedeva. Avevano fatto di tutto a Ilvermony, si ricordava delle risate che si erano fatti tra lui, Mar e Tom a giro per i corridoi e tutte le bravate, erano ricordi decisamente belli e indelebili nella sua mente.

    Mi fa veramente piacere rivederti.

    Gli fece un gran bel sorriso. Era il suo modo di fare, era sempre molto solare, sempre molto diretto in quello che faceva. Conosceva in parte il modo di fare e agire di Tom, se spinto a fare delle cose non aveva mai problemi a fare niente e quelle cose che aveva fatto con loro erano la prova.

    Assolutamente bene, grazie mille. Diciamo che sono anche emozionato per questa nuova avventura qui nel Regno Unito. ​

    Fece una risata alle parole del ragazzo poi gli rispose.

    Si può sempre fare meno strada se vieni anche te, quello non sarebbe un problema assolutamente. Quello è vero, non sei mai stato troppo interessato alla parte muscolare, però sai quanto io ci tenga, anche a Ilvermony mi allenavo sempre se ti ricordi.

    Fece una piccola pausa poi riprese.

    Succede qui di perdersi, questi giardini sono pieni di sentieri, vuoi andare da una parte e invece ti ritrovi da un'altra. Tutto sommato è nella norma. Dire di si, ci vengo alquanto spesso è un luoghi che preferisco per il momento nel castello dato che qui al lago c'è sempre un venticello che adoro.

    Una piccola risata.

    Non conosco tutto ancora, ci vorrà moltissimo tempo secondo me.

    A quel punto fece una pausa di qualche attimo guardando verso il lago poi tornò sul suo discorso.

    Ti ricordi tutte le bravate che abbiamo fatto nella vecchia scuola americana? Io mi ricordo quella notte quando prendemmo le scope da Quidditch senza farsi beccare e facemmo un volo su tutto il castello, fu una cosa assurda, si rientrò nel dormitorio che era nottata inoltrata, oppure quando riuscimmo a fare il festino a base alcolica nel nostro dormitorio? Io e te ci ritrovammo con quelle gemelle, se non mi ricordo male Anna e Karola si chiamavano, a divertirsi nella Sala Comune. Che ricordi.

    Una bella risata a quel punto.

    Cosa è che ti è piaciuto maggiormente di tutto quello che abbiamo fatto il te e Mar nella nostra vecchia scuola?

    Attese quindi una risposta.

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    Thomas S. Roberts
     
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    |thomas seanàn roberts|



    S
    ulla carta Tom era il tipo di ragazzo che James avrebbe tranquillamente bullizzato. Non che il ragazzo fosse stronzo, anzi era sempre stato comprensivo e amichevole con Tom, solo che gli sembrava venissero da due pianeti del tutto diverso, e in generale i tipi come James per Thomas erano quasi alieni. Se ne stava lì, senza maglia, i muscoli definiti in evidenza, la sua aura da cattivo ragazzo che sprizzava fascino da tutti i pori, mentre l’Opalino si sentiva decisamente scomposto, molto meno affascinante, ancora di più dopo una corsa, e così pieno di dubbi da non poter mai risultare, nemmeno in mille anni, così sicuro.
    “Oh sì, ne sono contento anche io, nuovi inizi, tutte quelle cose… penso che non sia comunque ancora il mio momento per darmi al fitness ma ammiro che tu ne sia in grado.” buttò lì, sfoggiando un sorriso luminoso che sperava potesse salvarlo da schede infinite o intensi allenamenti spacca muscoli che di certo non gli si addicevano granchè.
    “Okay, allora non finisco solo io per perdermi ogni volta!” fu felice di constatare con una notevole allegria, ridacchiando alle sue parole. “Io penso che non conoscerò mai tutta Hidenstone, tipo nella vita!”
    Aveva spesso la sensazione che James contribuisse a risvegliare una parte di lui che lui stesso ignorava, spinto forse dalla goliardia di certi momenti o dal fatto che non fosse sempre facile dirgli di no. Non avrebbe saputo nemmeno dire se lo facesse per fargli una buona impressione, perché voleva comunque piacere al gemello di Mar, o perché non voleva apparirgli come il solito sfigato nerd che nessuno teneva in considerazione.
    James rimaneva un tipo di ragazzo che Tom non poteva nemmeno pensare di diventare, molto più sicuro e spavaldo di lui di certo. Sorrise ai suoi ricordi, cercando di non riportare alla mente come si fosse sentito dopo quella sbronza o il fatto che era la prima vera volta in cui si ubriacava in tutta la sua vita ed era abbastanza sicuro di non averlo specificato, al tempo.
    “Uh sì…ricordo…” borbottò arrossendo al solo ricordo, anche se nella sua mente, per un solo istante, comparve l’espressione di Rere quando lo aveva scoperto. Non che Tom avesse fatto chissà che cosa, qualche bacio più passionale certo ma si era dato a notti più intense solo con poche persone, molto selezionate, a differenza di quel che invece poteva intuire dalla reputazione di James.
    Alla sua domanda si fece pensieroso, abbozzando un sorriso impacciato. “Oh non saprei, ne abbiamo fatte tante…! Forse quando ci siamo introdotti nelle cucine di nascosto, al primo anno… lì è stato figo.” concluse sperando di non sembrare troppo idiota, provando a cambiare subito discorso.
    “Mar mi ha detto che sei finito nei Dioptase… o era Ametrin?” domandò, per poi rivolgere l’interrogativo più a sé stesso che all’altro.
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    Si sentiva assolutamente sicuro di se, di quello che era il suo fisico e del suo modo di fare con le altre persone. Gli sarebbe piaciuto vedere Tom molto più sicuro di se tutto sommato ma era sempre un ottimo amico nonostante fosse forse più legato con sua sorella Marlee che con lui, quello era poco ma sicuro, ma si conoscevano da tanto tempo e sapevano tutto di entrambi alla fine, avevano pochi segreti tra di loro.

    Sono certo che troverai il momento giusto per iniziare anche te, ogni cosa a suo tempo come si dice. Quando vorrai dimmelo, che ci penserò io a farti da Personal Trainer.

    Gli fece un rapido sorriso.

    Non sei assolutamente l'unico, non si sa mai, forse pezzo dopo pezzo potresti riuscire invece a scoprirla tutta, lo sai che ho una grande fiducia in te.

    Fece una risata. Era lieto che anche lui si ricordasse quella cosa, una cosa che gli era rimasta indelebile nella mente. Lo sapeva che non era tipo che parlava solitamente di conquiste, ragazze, o cose del genere, ma almeno lui era riuscito spesso a farlo parlare di quegli argomenti che tra ragazzi pari età era normale avere un confronto. Non volle chiedergli oltre su quella sbronza, sicuramente non lo voleva mettere in imbarazzo.

    Assolutamente tante. Si, mi ricordo bene si prese un paio di torte, qualche alcolico, quello forse solo io se non ricordo male, e tanti dolci che se ricordi si mise sotto alle doghe dei letti, quell'anno eravamo insieme in camera, fu una cosa epica. Io poi regalai a una ragazza della casata di Magicospino, se ricordi Jessica, la ragazza bionda, un paio di birre e ce la spassammo nei giardini dell'accademia. Ma quella di andare nelle cucine fu una tua idea e sai che ti ringrazierò sempre la cosa.

    Gli dette una piccola pacca sulla spalla.

    Mi sarebbe piaciuto finire nella stessa casata di Mar, ma ahimè la statua dello Snaso ha fatto un'altra scelta, Ametrin. Il destino e la potente magia così ha voluto. Ti ricordavi bene. Però se devo essere sincero è strano stare spesso distante da Mar, sai bene quanto io e lei siamo legati in ogni cosa che facciamo.

    Fece una piccola pausa poi riprese.

    Ah, te proverai quest'anno per la squadra di Quidditch della tua casata? Se non ricordo male non sei un grande amante di questo sport. Io sinceramente come ben saprai invece lo adoro e non direi mai no a diventare un giocatore della casata di Ametrin, ci proverò.

    Una nuova pausa.

    Poi oltre ai giardini cosa conosci del castello? Se dovessi chiederti un luogo dove potermi appartare in dolce compagnia, capirai cosa intendo, cosa mi consiglieresti?

    Era curioso di avere un parere dall'amico.

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    Thomas S. Roberts
     
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    |thomas seanàn roberts|



    C
    'erano persone che si incontravano per pura coincidenza, che sembravano destinate ad entrare nella vita dell’altro, e che comparivano dal nulla senza preavviso. Per Tom Marlee era stata quello: un fulmine a ciel sereno che era caduto –letteralmente- nella sua vita e l’aveva sconvolta, portando James con sé. I due gemelli erano sempre stati legati, dove andavano una c’era sempre anche l’altro, ed era inevitabile che Thomas avesse anche fare anche con il ragazzo.
    James non gli dispiaceva, lo trovava parecchio diverso da sé stesso e per questo non sempre facile da capire, ma era un bravo ragazzo tutto sommato, lo aveva sempre trattato bene e non aveva nulla da rimproverargli, niente nel loro rapporto che non funzionasse o non gli piacesse. Annuì con vigore alle sue parole, pur sapendo che come tutte le altre volte non avrebbe mai fatto il passo avanti necessario per cominciare ad allenarsi sul serio.
    Troppo pigro? Forse, o semplicemente aveva altri interessi e se non riusciva ad immaginarsi James chiuso in camera a leggere fumetti, allo stesso modo Tom non riusciva a figurarsi con tutti quei pettorali e la voglia di uccidersi di flessioni.
    Ridacchiò alle sue parole, stringendosi nelle spalle. “Beh grazie per la fiducia, lo so, ma sappiamo anche bene che non ho un grande senso dell’orientamento… sì beh non è il mio punto forte. mugugnò, ricordandosi più che bene delle volte in cui si era perso a Ilvermory anche se avrebbe dovuto conoscerla più che bene.
    Se doveva essere sincero non si ricordava molto di Jessica, lui non aveva troppa memoria per le ragazze di James, per lui aveva avuto abbastanza flirt da non riuscire a riportarli alla memoria ma sorrise comunque, leggermente rosso in viso, annuendo piano. Aveva provato a spiegare all’altro che era stata una coincidenza, che non aveva progettato di andare nelle cucine a fare chissà che cosa, ma insomma si era arreso e lasciava che lo pensasse, non cambiava poi molto.
    “Mmmh… sì me lo ricordo, più o meno. Comunque immagino come sia starle lontano, ma ti prometto che baderò io a lei e non le farò fare troppe bravate…più o meno.” provò a confortarlo, con un sorriso innocente per poi scuotere piano la testa.
    “Nah, penso che passerò questa volta, non mi piace molto il Quidditch, lo sai, e forse ho troppe cose per la testa.” borbottò, evitando di specificare le ragioni per cui gli sembrava di avere così tante cose per la testa.
    Arrossì di nuovo alla sua domanda, guardandolo sorpreso, cercando poi una risposta decente. Lui dove sarebbe andato?! Mmmh, non era sicuro che i suoi gusti avrebbero incontrato quelli di James e alla fine si ritrovò a dare una risposta più o meno casuale. “Mmmh…la torre di astronomia è carina!”
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    Era certo che Thomas avrebbe conosciuto a breve ogni angolo del castello, rispetto a lui era si meno diretto sul modo di fare e di agire ma sinceramente se veniva spronato faceva tutto, escluso poche cose da come lo conosceva.

    Vedrai che diventerai una guida per i nuovi studenti qui dentro, ci vorrà del tempo ma riuscirai a farlo. Te pensa che per arrivare qui, e ti confesso che mi sono perso un sacco di volte anche io, volevo arrivare a una delle fontane emotive la prima volta e invece casualmente ho scoperto questo luogo magnifico.

    Fece una bella risata poi riprese, non si vergognava assolutamente di ammettere di essersi perso, in un luogo come Ilvermony ci aveva messo mesi a capire come arrivare in tanti luoghi del castello, tra cui il famoso chiostro della scuola con la fontana che emana colori in base alle emozioni, era normale metterci del tempo per ambientarsi.

    Sono certo che farai un grande lavoro nel badare a lei, oddio per la bravate sarà difficile, se pensi che mi ha promesso che mi farà delle ciocche di capelli biondi a breve si inizia al meglio. Secondo potrebbero starmi bene? Io e lei come ben saprai siamo legati alle bravate, al limite cerca di non farle fare troppi danni se non ci sono.

    Fece una bella risata.

    Capisco assolutamente.

    Non volle indagare maggiormente sul campo del Quidditch per Thomas, era noto che il feeling con quello sport da parte sua era molto basso, quasi inesistente. Non era mai andato oltre su tanti motivi, ma prima o poi era certo che lo avrebbe fatto. Rimase sorpreso dalla risposta del ragazzo sul luogo più intimo che gli aveva chiesto, aveva colpito nel segno.

    Bravo, hai preso in pieno cosa ti ho chiesto, direi che ci andrei anche io in dolce compagnia. Quella torre ha tutto, dalla vista privilegiata alla giusta privacy. Complimenti per la scelta.

    Fece un occhiolino al ragazzo.

    Raccontami un po' come ti stai trovando qui nel castello. Ti stanno piacendo per il momento le lezioni e i compagni o compagne di classe? Per il resto invece?

    Attese quindi una risposta dallo stesso.

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    Thomas S. Roberts
     
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    homas era meno convinto di James della propria capacità di diventare un leader, gli sembrava già difficile gestire le proprie emozioni figurarsi pensare di gestire quelle degli altri. Se solo avesse saputo il casino che aveva in testa in quel momento…! Per un attimo si chiese addirittura se non fosse il caso di dire a James quel che stava passando, tutto quello che stava succedendo con sua sorella e che lo stava tanto confondendo. Lo stava quasi per fare, ammettere quanto detestasse Brooks, ma per qualche ragione alla fine desistette, e l’altro avrebbe potuto solo vederlo schiudere le labbra per poi richiuderle all’istante.
    Parlare con James non sembrava una buona idea, soprattutto perché sapeva come lui e Rere fossero legati e l’ultima cosa di cui aveva bisogno era preoccuparsi di quel che avrebbe potuto riferirle o ritrovandosi di fronte ad una risposta che incasinasse ancora di più le cose.
    “Uhm… spero per i primini che questa profezia non si avveri mai! Non sono sicuro di essere un bravo leader… ma tu invece potresti provarci! Ti ci vedo come Prefetto!” affermò con decisione cercando di cambiare focus dell’argomento, inclinando la testa quando l’altro cominciò a parlare di farsi delle ciocche bionde.
    Sapeva di essere capace di proteggere Rere, lo aveva sempre fatto, ma in quel momento preferì evitare di focalizzarsi su quella parte della frase, in quel momento gli sembrava di non esserne davvero in grado. Come poteva prendersi cura di lei se solo la vista di Brooks gli faceva venire i nervi? Avrebbe dovuto essere felice per loro, preoccuparsi che lei stesse bene e niente di più invece la sua mente era piena di pensieri e non riusciva a darsi pace.
    “Mmmh… ma tipo solo qualche ciocca?!” avrebbe chiesto, provando a focalizzarsi solo su quello e nient’altro, impegnandosi probabilmente molto più del necessario nel ponderare la sua risposta. “Ti ci vedo sai? Mi sa di cosa che tu faresti, non solo Rere.” gli fece notare con un mezzo sorriso per poi lanciare un’occhiata al panorama, giusto per distogliere lo sguardo.
    Sperava di poter staccare la mente, durante quella passeggiata, ma sembrava che i suoi pensieri la seguissero ovunque, ritrovando a guardare l’altro alla sua risposta, arrossendo appena. Non avevano pensato proprio alla stessa cosa, ma era in parte sollevato che James non si fosse accorto di quanto la sua replica fosse stata dettata dal caos.
    “Uhm…figurati… quando vuoi…” borbottò impacciato per poi stringersi nelle spalle, appigliandosi più che contento all’idea di concentrarsi su altro, annuendo piano. “Beh non è male, per alcuni aspetti anche meglio di Ilvermory… cioè figo, davvero, soprattutto Magitec, mi sta piacendo un sacco! Morrigan è davvero forte, qual è la tua materia preferita invece?!” avrebbe chiesto già più allegro e meno impacciato, ancora di più nel pensare alle lezioni di Magitecnica che, per uno che amava davvero costruire cose, erano davvero entusiasmanti.

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    Poteva essere una buona profezia, non gli sarebbe dispiaciuto assolutamente diventare un futuro prefetto, anzi era una cosa che era nella sua testa, eccellere per diventare un nome ricordato negli anni nel castello, si immaginava lui e Mar con le spille sulla divisa, un vero onore.

    Ci proverò assolutamente, sai bene quanto mi piace avere delle sfide del genere nella mia vita e quanto le ami. Mi fa piacere che mi ci vedi in questo importante ruolo, è già un buon inizio, però ho tempo per arrivarci ci vorrà qualche anno qui dentro, almeno credo.

    Fece una piccola risata.

    Si solo qualche ciocca, tutta la chioma bionda o rossa non farebbe per me, a mio avviso. Ce le faremo insieme io e Mar a breve, spero il prima possibile, se vorrai venire anche te saresti il benvenuto.

    Un bel sorriso sul volto.

    Si assolutamente, anche io lo preferisco in tante cose a Ilvermony, ha una natura fantastica intorno e già questo per me è fondamentale. Ah, Magitec, con me sei in una botte di ferro, adoro quella materia, per me è fantastica così come il professore, un metodo unico e impareggiabile nell'insegnarla.

    Una piccola pausa per poi riprendere.

    Io direi che amo allo stesso livello sia Magitecnica che Difesa contro le Arti Oscure, forse leggermente meno la seconda ma di mezzo punto. Ho ambizione di diventare un insegnante se ben ricordi e se potrei scegliere andrei su una di queste materie. Sennò mi andrebbe bene anche diventare un giocatore professionista di Quidditch, la mia passione per quello sport è nota.

    Fece una nuova pausa.

    Te invece hai già in mente cosa vorrai fare dopo questi anni qui o il tuo futuro è ancora come si dice "Work in Progress"?

    Attese quindi una risposta del ragazzo, era certo che per come era organizzato nelle cose che faceva avesse una carriera ben improntata nella sua mente. Si ricordò di avere una cosa per il ragazzo nelle tasche.

    Ah, lo sai che ho un piccolo regalino per te? Una cosa che abbiamo fatto io e Mar.

    Prese un braccialetto tutto sommato semplice dove c'erano tre piccole targhette con dei nomi, Jamie, Mar e Tom. Era una sorta di legame indivisibile che si era creato nel tempo.

    Ecco tieni, spero ti piaccia.

    Gli dette il tempo di guardare quel regalo.

    ? Scheda Pg ? 16 anni ? Ametrin ? Ricco ?

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    Thomas S. Roberts
     
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    |thomas seanàn roberts|



    L
    ’immagine di James Prefetto aveva più senso nella sua mente, fosse anche solo per la sua testardaggine e la sua capacità innata di riuscire a raggiungere qualsiasi obiettivo si proponesse. Non aveva dubbi che se avesse voluto sarebbe diventato anche Preside in qualche anno, se solo lo avesse voluto… okay beh forse quell’idea era esagerata anche per James, ma insomma rendeva bene l’idea di quello che pensava dell’altro.
    Si strinse nelle spalle, con un sorriso leggero sul volto.
    “Nah, potresti metterci anche solo qualche mese se lo decidessi…sai essere cocciuto.” gli fece notare, salvo poi mordersi la lingua sperando di non aver parlato a sproposito. “ Intendevo…in senso buono, ovviamente! E’ una bella cosa, riuscire sempre a raggiungere i propri obiettivi…!” provò ad aggiungere per rimediare, perché dopotutto lui davvero non ne sarebbe stato in grado e alla volte avrebbe voluto avere anche solo un briciolo della convinzione che aveva James, per riuscire magari a portare a termine almeno un po’ delle cose che gli passavano per la testa.
    Gli sarebbe bastata anche la sicurezza che ostentava anche ora, che progettava di farsi biondo: non che a Thomas importasse poi tantissimo del proprio aspetto fisico, ma a James sì e gli sembrava un passo notevole, per quanto Rere fosse ovviamente meritevole di ogni fiducia.
    Replicò all’argomento solo con l’ennesimo breve sorriso, per poi ascoltare James che delineava un futuro che, almeno ai suoi occhi, sembrava già chiaro e cristallino. Era evidente come avesse già inquadrato le sue preferenze, come sapesse già quale fosse la direzione, nemmeno si trattasse di una deduzione ovvia e scontata. Thomas non era nemmeno sicuro di quello che avrebbe scelto per cena, figurarsi riuscire ad immaginare la propria vita di lì a qualche anno…!
    Arrossì leggermente, mettendo su un sorriso impacciato e stringendosi nelle spalle, provando a non sembrare un idiota totale. “Mmmh…work in progress credo che sia la definizione migliore! Sì insomma sto ancora cercando di capire… tenermi tutte le porte aperte, sai!” cercò di spiegare, sicuro di aver sentito quel modo di dire da qualche parte e di averlo appena rubato spudoratamente, anche se sembrava calzare bene con la sua situazione attuale. Non che comprendere il proprio futuro fosse una sua priorità, in quel frangente, aveva la testa altrove ma non era proprio il caso di essere puntigliosi.
    Quando l’altro cominciò a parlare di regali lo sguardo di Thomas si fece più confuso, mentre inclinava la testa e lo guarda sorpreso. Non aveva idea di quando avesse avuto tempo di preparare qualcosa per lui, né perché se lo fosse portato dietro quando non sapeva nemmeno se e quando si sarebbero incontrati, ma quando tirò fuori il bracciale non potè evitare di sorridere in modo innocente, genuino. “Oh wow… per me?!” chiese, come uno scemo, per poi prenderlo tra le dita e alzare lo sguardo verso James, anche se una parte di lui stava pensando solo a Rere che contribuiva a metterlo insieme, che dava la sua approvazione e che insisteva con James perché fosse lui a darglielo, un’immagine che aveva un retrogusto dolce-amaro.
    “Grazie… Certo che mi piace, è perfetto!”


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    Fece una piccola risata alle parole di Thomas. Era più fiducioso di lui sulla cosa e avere apporti del genere esterni era un bel punto in più, la cosa gli dava assolutamente forza e volontà di inseguire ancor maggiormente quell'obiettivo.

    Magari, hai proprio ragione, so essere molto cocciuto. Lo spero che ci voglia solo qualche mese, sarei veramente lieto se dovesse accadere.

    Un sorriso sul volto pensandosi realmente con quella spilla da prefetto sulla divisa accademica, un vero onore per lui.

    Si si, non ti preoccupare, ho capito cosa intendevi. Ci spero sempre io come credo anche te nel raggiungere i nostri obiettivi.

    Fece una piccola pausa. Vide il ragazzo che non era molto deciso sul suo futuro, ma il tempo era dalla sua parte così come lo era per lui, non poteva stare a perdere tempo ma non aveva nemmeno bisogno di fare delle scelte affrettate seppur avesse già delle idee alquanto chiare su cosa gli sarebbe piaciuto essere, giocatore di Quidditch professionista in primis.

    Ma si dai, sono certo che troverai la strada che più fa per te, diciamo che non devi correre alla fine essendo una cosa importante. Bravo, hai detto la cosa giusta, tenersi tutte le porte aperte, fai assolutamente bene.

    Dette una piccola pacca sulla spalla del ragazzo, una cosa amichevole. Lo vide sorridere, era un sorriso decisamente spontaneo quindi voleva dire che quel regalo aveva fatto centro, era una cosa semplice ma pensata con il cuore, non doveva essere per forza un regalo in oro o qualcosa del genere e di fatto quella era la controprova per lui.

    Assolutamente per te.

    Fece un sorriso sul volto.

    Mi fa piacere che ti piaccia. Provalo e vediamo come ti sta.

    Era curioso di vederlo messo al braccio del ragazzo.

    Poi senza dire niente di più di quello che ti dirò, ti dico che stiamo già pensando a cosa poterti regalare per Natale, abbiamo già un paio di idee in mente, ma sarà una bella sorpresa.

    Fece una nuova risata.

    A proposito, molto probabilmente faremo una festa nella nostra villa di Londra per le vacanze, te sarai certamente invitato, non mancherai vero?

    Attese una risposta dal ragazzo.

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    |thomas seanàn roberts|



    N
    on aveva dubbi che James fosse destinato a grandi cose, aveva la stoffa giusta per farcela e di certo molto più talento per stare sotto i riflettori. Non era sorpreso che fosse anche in una Casata diversa da quella sua e di Mar, alle volte gli sembrava proprio che appertenessero a mondi diversi.
    Se non altro disse la cosa giusta per non aumentare la sua ansia e Thomas gliene fu silenziosamente grato:lo ricompensò con un sorriso sincero e annuì con convinzione anche se una parte di lui temeva non avrebbe mai trovato la propria strada. Sospettava che molti dei suoi coetanei si sentissero come lui, James a parte, ma se non altro non si sentì troppo inferiore o stupido.
    "Beh cinque anni no... Prima o poi troverò qualcosa che mi ispira" confermò provando a convincere anche se stesso di quella teoria, anche se non era troppo sicuro. C'erano giorni in cui si sentiva senza speranza, sapeva di avere delle capacità ma non era sicuro di essere poi così talentuoso dopo due bocciature e senza avere nemmeno una vaga idea di cosa avrebbe fatto in futuro.
    "So che non è una corsa... Insomma non bisogna nemmeno prenderla troppo con calma però... Troverò una via di mezzo!" promise forse a entrambi, lui stesso e James.
    Maneggiò il bracciale con cura e lo indossò al polso senza tentennare o farselo ripetere e il suo sorriso si allargò vedendoselo addosso. Lo mostrò fiero all'altro "Perfetto!" decretò con decisione.
    Alle sue parole si impedì di pensare quanto quel Natale sembrasse già strano e diverso dai precedenti, ma preferiva non ragionarci ora. "Sono sempre belle sorprese...! Ma non mettermi l'ansia, devo ancora pensare bene a cosa scegliere!" provò ad avvertirlo e già sapeva che ci sarebbe preso all'ultimo, come ogni anno.
    Non era una novità, la festa a casa Beauvais era un evento annuale ma non è che lui fosse proprio tipo che prendeva parte a quelle feste così in grande, sempre affollate e sempre piene di gente con cui lui si sentiva sempre a disagio. Rere era diversa: era sempre bellissima, perfetta in quelle occasioni, ma non per questo non lo capiva, sapeva che lei non lo avrebbe guardato strano se gli avessero cominciato a sudare le mani per l'agitazione o avesse cominciato a balbettare. Sentiva invece che con James sarebbe stato diverso: lui era sempre perfetto in modo molto più serio, il genere di ragazzo che avrebbe dovuto guardarlo dall'alto al basso e che avrebbe potuto ridere di lui senza bisogno di giustificazioni. Non lo faceva però, e nemmeno Tom sapeva spiegarsi perché.
    "Uhm... Non so, sai i miei mi vogliono a casa per natale, tradizioni di famiglia... Ma se riesco faccio un salto volentieri!" finì per dissimulare abbozzando un sorriso dei suoi.
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    ? James Beauvais ?
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    Ne era certo che avrebbe trovato la sua strada per il futuro nell'accademia e poi nel mondo reale, poteva sembrare molto meno sicuro di quello che era quel ragazzo ma non era assolutamente così per come lo conosceva. Fece un cenno con la testa alle sue parole poi gli rispose.

    Giustissimo, mai con troppa calma o troppa fretta, ci vuole sempre la perfetta via di mezzo.

    Fece un sorriso in volto. Gli piaceva quella sincerità che sembrava esserci in quelle parole, una sorta di promessa che rimaneva tra loro tutto sommato. Lo osservò mentre si metteva quel bracciale, sperava assolutamente che gli stesse alla perfezione, amava vedere i regali di lui e Mar calzare a pennello alle persone.

    Siamo stati fortunati con la misura, menomale che Mar ha una memoria fotografica su certe cose. Mi fa assolutamente piacere che ti stia perfetto. Pensa che io volevo farlo leggermente più largo, bisognerebbe fare beate le ragazze.

    Fece una piccola risata.

    Non ti volevo mettere ansia, fai le tue scelte nel tempo che serve, mai fare scelte affrettate, nemmeno sui regali.

    Fece una piccola pausa poi riprese.

    Come vuoi, la porta della nostra casa londinese è sempre aperta per te, lo sai bene questo. Capisco assolutamente, le tradizioni familiari sono la norma per le feste, ma in ogni caso se decidessi di passare saresti un grande benvenuto, poi farebbe un sacco piacere a Mar, ma penso che lo sai meglio di me.

    Ricambiò quel sorriso poi riprese la parola.

    A proposito di tradizioni natalizie, avete anche voi in famiglia quella di indossare quel maglione di natale tradizionale? Io mi ricorderò sempre quei maglioni regalati dai parenti, uno più brutto dell'altro a volte, alcuni invece più carini.

    Fece una nuova risata poi aspettò una risposta dal ragazzo.

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    Thomas S. Roberts
     
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