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Joanne Nilsson. -
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Joanne Nilsson ~ Denrise Oramai ci aveva fatto quasi l'abitudine. La mattina andava sempre in quelle zone. Le montagne la facevano sentire forte, le davano l'impressione di essere libera ed arrivare fino a punti molto alti, le davano un senso di pacatezza ma soprattutto di potere. Guardare tutta l'isola da li sopra gli dava una sensazione impagabile, come se niente e nessuno potesse toccarla e scalfirla. Da quando era successo quell'incidente molto spiacevole nello speziale, Joanne si era resa conto che era inutile continuare a pensare che le persone fossero tutte quante buone e soprattutto tutte quante come lei. Era inutile pensare che gli altri avrebbero rispettato il suo voto di castità in nome dell'amore, ed era altrettanto inutile, e questa volta anche stupido, aspettare qualcosa che non sarebbe mai arrivato: l'amore, quello vero. Joanne ci aveva sempre sperato, ci aveva sempre contato davvero ed alla fine cosa era successo? Si era vestita leggermente più carina lasciando che le sue forme si intravedessero e l'avevano scambiata per una di quelle donnine che vendevano il loro corpo per soldi. Rabbrividì. Come si poteva anche solo pensare di fare una cosa del genere? Che rispetto avevano per loro stesse e soprattutto quei mascalsoni che non facevano altro che andare con loro e pagare, non sarebbero dovuti tutti quanti bruciare all'inferno? Ed invece non era successo niente di tutto quello. Lei era li, con un leggins nero ed una felpa grigia molto pesante e larga, con delle scarpe da trekking che le fasciavano interamente la caviglia, a camminare, tirando su con il naso e a piangere come una scema. Certo si sentiva comunque diversa e molto più sicura di se ma era qualcosa che ogni tanto cicciava di nuovo nella sua mente e non poteva far altro che cercare di cambiare quella sua immagine da ragazzina gracilina. Wao! I suoi pensieri vennero completamente distolti dall'immagine che vide di fronte a se. Quel Cairn bellissimo, con tutto il panorama dietro. Sorrise. Ecco, adesso avrebbe voluto avere un telefono per fare una bella foto. Si voltò verso l'uomo che era li intento a farlo. Lo hai fatto da solo? Chiese poi affascinanta e come al solito persa nella sua ingenuità!
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Joanne Nilsson ~ DenriseJoanne aveva sicuramente notato il fisico scolpito ed atletico dell'uomo di fronte a lei e proprio perchè lo aveva notato era divenuta rossa e si stava maledicendo in tutte le lingue del mondo. Era timida e di sicuro non aveva per niente un buon rapporto con le nudità. Non era una persona che amava guardare certe cose, o comunque anche se gli piaceva moltissimo non era una che lo dava a vedere o comunque riusciva ad essere davvero spigliata nel farlo. Era uno scricciolo di fronte a lui e la cosa veramente assurda era che, per una volta, non si sentiva veramente piccola. Insomma era una persona che conosceva e cominciava a saper mettere qualcuno al tappeto. Certo, essere piccoli aveva i suoi svantaggi, come non aver abbastanza potenza nel dare un cazzotto, ma aveva i suoi vantaggi, come ad esempio la velocità. Da quando le era successo quel piccolo incidente allo speziale per colpa di quel londinese vile e violento, Joanne guardava gli uomini sempre con maggior diffidenza. Quindi un suo passo in avanti furono tre passi indietro di lei. Sorrise per la sua risposta e quando la chiamò per cognome sgranò i suoi grandi occhioni scuri. Come sai il mio nome? Non credeva davvero che qualcuno a Denrise conoscesse il suo cognome. La sua famiglia era povera e comunque molto sgorbutica e che se la facevano sempre tra di loro. In effetti si chiedeva come diavolo era uscita fuori lei! Lei che non somigliava ne a sua madre, ne a suo padre ne a nessuno dei suoi parenti. Comunque non era quello il momento di pensare a tutte quelle cose. Oh... si! Mi ricordo, ma non pensavo che tu ti ricordassi di me. Mi sa che neanche tu sei mai andato ad Hogwarts, giusto? Insomma eravamo gli unici due! Avrebbe detto anche il fatto che però lei era sfigata e non aveva neanche mai studiato, ma lo tenne per se. Poi sorrise felice quando lui si rimise la maglietta. Ecco, così andava tutto decisamente meglio!Oh... sei appena tornato e già sei sempre fuori casa? Non ti piace la terra ferma? A quale densiriano piaceva la terra ferma oltre che a lei? Non rispose subito a quella sua proposta. Cominciò a giocare nervosamente con le dita, poi abbassò leggermente lo sguardo, come se volesse raccogliere tutto il coraggio che avesse. Va bene! Si, vengo volentieri, effettivamente anche io ho un pò di fame!Però cucino io! Come mai siete stati tutto questo tempo in mare? Successo qualcosa di brutto? Chiese poi aspettando che le facesse strada, non sarebbe andata prima lei, non voleva che le stesse alle spalle. Non era più qualcosa che riusciva seriamente a fare.
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Edited by Sigurth Gunnarsson - 24/11/2021, 12:17. -
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Joanne Nilsson ~ DenriseJoanne era sicuramente unica nel suo genere, e da una parte anche per fortuna. Stava cercando di uscire da quel limbo assurdo di insicurezza e codardia, in quanto non era sicuramente l'ultima cosa, e voleva non essere la prima. Era una ragazza sveglia, sempre attenta ma comunque allo stato grezzo. Certo si era che c'erano molte persone che cercavano di aiutarla e spronarla e la cosa gli piaceva in maniera particolare e doveva anche ammettere che erano brave. Sorrise al ragazzo un pò imbarazzata. E già, perchè non doveva conoscerla?Forse perchè non sono mai uscita tantissimo dalla mia fattoria, i miei genitori e tutta la mia famiglia sono comunque persone povere e a Denrise non sono sempre ben viste. Sono un pò grezze e sempre sulle loro. Penso che si sposiano anche tra di loro, ma questa è un'altra cosa! Ecco, si stava delirando e forse come presentazione di se stessa e della sua famiglia non era stata poi così brava. Certo era che buttarsi del fango addosso non era mai una cosa buona e giusta. Si morse il labbro e quando lui disse che non era andato ad Hogwarts si chiese perchè non avevano mai studiato insieme e forse la risposta stava proprio nel suo assetto famigliare. Sogghignò per le sue parole successive. Come al solito gli inglesi fanno cose assurde. I loro studenti sono solamente dei chiacchieroni e poi se li metti davvero davanti a qualcosa di pericoloso scappano tutti quanti come femminucce! Ecco, diciamo che lei aveva desiderato tantissimo la divisa di Hogwarts e molto probabilmente sarebbe stata una perfetta tassorosso o grifondoro, ma non lo avrebbe mai saputo. Una cosa era certa, se fosse andata ad Hidenstone, con il suo disagio mentale, sarebbe sicuramente stata una black Opal. Ma non ci dilunghiamo su cose che non interessano a nessuno. Guardò Sig contrarre i suoi muscoli ed abbassò lo sguardo perchè cominciava a sentire quella strana eccitazione. Si era vergine e ci sarebbe rimasta per moltissimo tempo, dopo aver conosciuto quel biondino londinese aveva fatto un sacco di progressi, ma difronte a tanto testo sterone era ancora mooolto impreparata. Però, le parole dell'uomo la catturarono completamente, ed allora si avvicinò e si mise seduta su di una grossa pietra. Ascoltò attentamente quel racconto prima di spalancare ancora di più gli occhi già grandi che aveva. E perchè siete rimasti così tanto tempo in mare, cos'è successo? Qualche maledizione? Se era così facile trovare quel tesoro, perchè non lo avete trovato e cosa è successo? Pendeva completamente dalle sue labbra. Su quello poteva essere sicuro.
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Joanne Nilsson ~ Denrise Era sempre stata affascinata da tutto quello che era mitologico, da tutto quello che era leggenda. Joanne, da quando aveva imparato da sola a leggere, viveva all0'interno dei libri che Jason gli dava di tanto in tanto e non faceva altro che essere una persona con la meraviglia negli occhi neanche fosse, effettivamente una bambina. Ecco, in quel momento della sua vita insieme a Jason stava riscoprendo delle cose veramente belle, delle sensazioni che non aveva mai provato prima. Doveva ammettere che tra tutti quanti era la persona che più gli faceva pensare a qualcosa che somigliasse alla famiglia. Con lui si sentiva veramente protetta, con lui si sentiva bene ed aveva cominciato a sentirsi più sicura e consapevole non solo del suo corpo, ma anche di quello che voleva e poteva diventare. Anche lei voleva fare qualcosa di bello e di avventuroso ed in quelmomento mentre il ragazzo stava raccontanto e romanzando in maniera così perfetta quello che gli era successo, Joanne era fin troppo presa. Si era addirittura seduta su di una pietra li vicino, non troppo lontana dal fuoco per non sentire eccessivamente freddo, stava con i suoi occhi grandi spalancati mentre guardava Sigurth cheraccontava, che usava quel tono di voce così leggendario come se stesse parlando chissà di che cosa. Si, in quel momento era completamente affascinata. Era come se tutto quello che aveva sempre sognato poteva esistere, anzi, no, esisteva ed era reale, lei doveva solamente riuscire ad essere pronta per la prossima missione. Lo sarebbe stata, ne era certa. WAO! Esclamò alla fine del racconto. Esistono davvero i mostri marini, come i serpenti e tutto quello che si racconta nei libri! La sua espressione trasudava curiosità, stupore ed anche un pò di perplessità. Raccontami un'altra storia, ti prego! Era non solo curiosa, ma voleva seriamente essere partecipe di quella vita. Inoltre sapeva che andare in missione con persone tipo lui o tipo Jason non solo non era facile per niente ma era anche oltremodo pericoloso. Ma cosa importava? Lei voleva cominciare seriamente a vivere, era veramente stufa di vivere all'ombra di altre persone. Voleva esplorare il mare, conoscere tutte quelle creature, era anche disposta a morire pur di vivere sul serio. Si, il carattere di Joanne cominciava a venire fuori, un pò in ritardo, un pò lentamente, ma era tutto quello che desiderava. Rannicchiata con le ginocchia contro il petto su quella pietra, attese una sua risposta.
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Edited by Sigurth Gunnarsson - 23/1/2022, 11:03. -
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Joanne Nilsson ~ Denrise Era affascinata da tutto quello. Quel tizio non solo era veramente un bellissimo uomo, ma sapeva farci, sapeva farci per davvero. Joanne, in quel momento dipendeva completamente da lui. Era come se fosse completamente ammaliata da quel suo parlare in quel modo, da quel suo raccontare quelle avventure con tantissima passione. Quasi ci si sentiva lei stessa protagonista. Era come se tutto quello era veramente avvenuto a lei e la cosa non le dispiaceva per niente. Ma la verità era che tutte quelle storie le stavano facendo capire che doveva riprendersi la sua vita e cominciarla a vivere. Non poteva sempre rimanere nascosta in quella sua piccola terra e nel suo orto. Non poteva pretendere che la sua vita cambiasse se lei non era disposta a cambiare. Doveva cominciare a crescere davvero, doveva davvero cominciare a pensare che il cambiamento e la vita che davvero voleva lei era possibile. Era possibile solamente se lei lo voleva veramente. Le creature marine, i predoni, gli assassini ed anche le vittime avevano solamente una cosa in comune: sapevano e volevano vivere. Era come se a lei gli fosse sempre stata insegnata l'arte del sopravvivere, ma mai quella del vivere a pieno, del vivere senza fiato e come se fosse l'ultimo giorno. Era li, su quella pietra mentre lo vedeva cucinare, spaccare la legna e raccontare tutte quelle avventure, con l'acquolina in bocca, con la voglia di andare anche lei nella prossima missione con lui, di essere completamente in balia di quelle onde, di quelle tempeste e di quei nemici. Lei aveva mai vissuto veramente? Sentendo Sigurt, cominciava a pensare che no, non era mai vissuta davvero e non aveva mai e poi mai capito l'importanza del vivere. Si morse più volte il labbro, rimase senza fiato a metà racconto ed i suoi occhi curiosi ed allegri pregavano l'uomo di andare avanti, di non smettere mai di parlare e di cibarla di tutte quelle sue storie ed esperienze. Era sempre più convinta di voler diventare anche lei un predone, così che anche lei avesse l'opportunità di viaggiare, di essere sempre in giro, di veder posti nuovi e conoscere persone diverse da lei e fantastiche anche se a volte molto pericolose. Quando l'uomo finì il suo secondo racconto, Joanne era sulle ginocchia e il suo sguardo brillava di passione. Un'altra, ti prego. Lo avrebbe ascoltato anche per tutta la notte e forse così fu. Quando se ne andò da li era completamente inebriata ed ubriaca di avventura e di racconti. Era felice, per la prima volta, forse sapeva che strada prendere e Sigurd era stato un valido aiuto. Lo avrebbe ringraziato in seguito.
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