Searching Gods.

Thomas era bastato leggere il compito di Magitecnica per esaltarsi, anche solo perché gli sarebbe toccato costruire qualcosa, il che faceva parte delle poche cose scolastiche che potevano risvegliare un vero e proprio interesse. Era entusiasta all’idea di costruire qualcosa con le proprie mani, e per quanto era andata bene la lezione –per lui, quantomeno, che a scuola di certo non brillava per bravura- era ormai più che felice di poter fare qualcos’altro.
Avrebbe potuto occuparsi del progetto da solo, avrebbe dovuto farlo forse, ma a parte che i compiti, per quanto interessanti, erano sempre noiosi, aveva ancora una promessa in sospeso con Nick e non aveva intenzione di farlo aspettare troppo. Siccome i due non si trovavano nella stessa casata –il che era un peccato, per quel lo riguardava, perché era abbastanza sicuro che si sarebbero divertiti assieme e sarebbe stato più facile organizzare qualche allenamento- aveva affidato a Mr Erminio un simpatico bigliettino, che l’ermellino aveva consegnato quella mattina durante la colazione, quando Thomas era già in ritardo per la lezione e aveva chiesto al piccolo famiglio di trovare il ragazzo e fargli avere il suo invito.
Se Nick avesse trovato Mr Erminio – o il contrario, forse nessuno si sarebbe affidato tanto ad un ermellino- avrebbe avuto modo di leggere un bigliettino piuttosto breve e riassuntivo, niente di troppo arzigogolato, forse perché il Black Opal riusciva quantomeno ad essere non troppo prolisso nei messaggi scritti.
“Se ti va pensavo di andare nella foresta per recuperare qualcosa per il compito di Magitech. Non è proprio come il salto al Grifone ma possiamo comunque fare qualcosa di divertente… se ti piace l’idea! T.S”
Okay, forse avrebbe potuto essere ancora più riassuntivo ma ehi, si era quantomeno impegnato per non scrivere una lunghissima lettera piena di se e di ma, mentre la sua mente già elaborava dieci altre cose in contemporanea, comprese le idee che aveva per l’oggetto che avrebbero potuto costruire. Se c’era una parola che poteva definirlo bene era di certo “nerd”, anche se non era forse perfetta per lui: non era fissato con qualsiasi cosa, solo con alcune, molto specifiche, che lo portavano ad annullare tutto il resto del mondo finchè non trovava qualcosa di più attraente a cui dedicarsi. La mitologia, per lo più legata ai fumetti, era stata una di quelle ossessioni che lo aveva travolto e coinvolto per anni, e ora se ne andava in giro con una serie di nozioni più o meno utili che finiva per snocciolare in momenti casuali.
Ecco, se non altro quella volta forse le sue fisse gli sarebbero tornare utili a qualcosa e si ritrovò ad aspettare Nick all’ingresso della foresta, faticando a rimanere fermo e finendo per giocherellare con Mr Erminio e un rametto, cercando di non pensare al fatto che l’altro avrebbe anche potuto non presentarsi, per quello che ne sapeva.

ra raro che fosse Thomas quello ad arrivare prima, si poteva pure di che non gli capitasse spesso di essere lui ad aspettare gli altri, ma ora che ne aveva il tempo finì per rimuginare sul fatto che non aveva ricevuto una vera risposta da Nick e che forse avrebbe finito per aspettare per niente. Si diede dell’idiota giusto un paio di volte, premendo le mani nelle tasche e solo quando vide l’altro arrivare, non troppo tempo dopo –era a lui che sembrava un’eternità ma lui aveva tardato anche di ben di più- e si concesse di tirare un sospiro di sollievo e guardarlo con più allegria, l’ansia rapidamente dimenticata.
Già il fatto che l’altro lo avesse chiamato “amico”, in modo così naturale e confidenziale, causò un sorriso naturale e luminoso sulle sue labbra, portandolo l’opale e guardarlo entusiasta, salutandolo con un cenno forse anche fin troppo energico visto che era letteralmente a due passi da lui.
“Ehi! Io bene, e tu?! Non preoccuparti, non sono qui da molto. Non ero sicuro se Mr Erminio fosse riuscito nel suo compito, immaginavo di sì perché non c’era più il bigliettino ma sai, è pur sempre un ermellino, e tende sempre a distrarsi facilmente… non è stato semplice insegnargli a recapitare messaggi!” cominciò a spiegare, perdendosi nell’allegria del momento e finendo per parlare, come sempre, a sproposito.
Si sarebbe ripreso, accennando un sorriso imbarazzato e carico di scuse silenziose, per poi cercare di concentrarsi sul loro compito e non perdersi nei meandri dei suoi soliti racconti. “Uhm… ci ho pensato parecchio sai e alla fine l’unica cosa che mi è venuta in mente sono le ossa. A parte che c’era una ragazza che ne ha trovate anche in spiaggia, a lezione, se non sbaglio, ma a parte questo non dovrebbero essere troppo difficili da estrarre senza magia, cosa che non capisco ma ok. Però se devo essere sincero non so cosa potremmo costruirci. “ disse, sforzandosi di scandire bene ogni parola e prendere pure fiato mentre parlava, per non costruire una frase infinita delle sue, senza capo ne cosa. Aveva davvero provato a pensare a qualcosa di utile, ma la sua mente era stata capace di produrre ben poche idee funzionali. “Cioè…” finì per ricominciare poco dopo, seguendo i percorsi della sua mente contorta “Ho pensato ad una spada o ad uno scudo, ma non so quanto siano utili, anche se hanno fascino e sono antichi, i vichingi li usavano…come le drakkar! Ma una polena mi sembra un po’ esagerata e poi che ce ne faremmo?! Oddio, potrebbe anche stare bene in sala comune, ma dovremmo poi decidere dove metterla…”

homas gli avrebbe dedicato un sorriso luminoso ed orgoglioso di fronte alla sua osservazione. “Ooooh non è stato facile, ma Mr Erminio è davvero bravo e a-d-o-r-a il prosciutto, quindi non è stato poi così complesso.” spiegò con allegria, contento che l’altro comprendesse quanto si trattasse di qualcosa di così speciale e particolare. Thomas adorava parlare del suo ermellino, ma ancora di più era sempre felice quando anche gli altri potevano vedere quanto fosse speciale e unico, visto che si trattava bene o male del suo famiglio e del suo adorato compagno.
Ridacchiò alle sue parole, scuotendo la testa. “La sala comune Black Opal è grande ma no, credo proprio che una Drakkar non ci starebbe…almeno penso, non ci ho mai provato ovviamente ma direi che non sarebbe comodo e io non so guidare una nave come quella…tu sì?” avrebbe chiesto, perdendosi nei suoi film mentali ma davvero curioso nel sapere se l’altro avesse una vaga idea di come funzionassero quelle cose.
Si diede dello sciocco per non averci pensato lui stesso, dopotutto conosceva la mitologia norrena piuttosto bene. O meglio, conosceva la storia di Thor e quella di Loki a memoria, ma non perché fosse particolarmente interessato alla religione nordica, ma piuttosto perché il suo amore per i fumetti lo aveva portato a conoscere i due dei a suo modo, forse anche fin troppo. Non aveva pensato ai corni, ma non appena l’altro glielo ricordò, portandolo a schiaffarsi il palmo della mano sulla fronte. “Un corno! Sei un genio, hai ragione, è uno degli oggetti che i norreni utilizzavano più spesso! Quello che dici… il Gjallarhorn? Ho letto qualcosa al riguardo in un vecchio approfondimento di un fumetto… mi piace. Penso che potremmo davvero fare qualcosa di fico!” concluse forse con fin troppa allegria, guardandolo con occhi luminosi e pieni di entusiasmo ed era già un miracolo che non lo avesse preso per un braccio trascinandolo nella foresta.
“Albero di Freya dici?! Approvato! Alla ricerca delle ossa!” esclamò, tirando fuori la bacchetta, pronto a recitare un Dominusterra salvo poi ricordarsi all’ultimo che Morrigan lo aveva proibito.
“Oh…giusto. Questo sarà un po’ più lento del previsto.” borbottò, leggermente dispiaciuto all’idea di dover fare tutto a mano ma dal momento che non avevano scelta se ne sarebbe fatto una ragione, avviandosi verso il cuore della foresta.
“Mmmh… non saprei come cercare le ossa con la magia, non sono sicuro possiamo farlo, maaaa possiamo provare a guardare nei dintorni, se c’è una fonte d’acqua è probabile ci sia qualche osso, sai di animali che vengono cacciati mentre si fermano lì.” provò a spiegare, sperando di avere ragione.

uando si metteva in testa qualcosa Thomas diventava inarrestabile, e l’addestramento di Mr Erminio la diceva lunga su quanto sapesse essere costante quando ci si metteva: si era impegnato per un bel po’ prima di riuscirci, ma alla fine era stato in grado di addestrarlo a sufficienza da svolgere piccoli compiti, come quello di cui aveva dato prova quella mattina. Sorrise alle parole dell’altro, scuotendo la testa. “Nah, nessun problema, è un pozzo senza fondo e dopotutto era la sua ricompensa.” spiegò con allegria, per poi annuire alle sue parole. ” Oh ti capisco! Tutte quelle corde, quelle cose… non saprei proprio da dove partire. Ma tuo nonno aveva una barca!? Figo! Non ci sono mai salito…ma ne ho viste alcune davvero bellissime, anche a Denrise, quando siamo arrivati il primo giorno… tipo quella che abbiamo preso per venire qui, com’è che si chiamava?! Quella era wow!” cominciò a blaterare per poi distrarsi di nuovo quando gli fece quella magica domanda.
Lo avrebbe guardato con occhi luminosi, entusiasta anche solo all’idea che l’altro potesse condividere anche quella passione. “Tutti! Cioè ne ho letti parecchi… quelli Marvel sono i miei preferiti, decisamente, tipo Thor e i Guardiani della Galassia sono tra i miei preferiti! Tu ne leggi?” avrebbe chiesto speranzoso, continuando a camminare troppo distratto per lamentarsi del fatto che dover vagare per il bosco più o meno alla cieca forse non era poi così divertente.
E pensare che si era chiesto se fosse proprio necessario fare i compiti di Magitecnica quella volta, visto che sembravano così impegnativi, e ora invece si ritrovava a riuscire a stento a trattenere l’entusiasmo, con mille idee che gli passavano per la testa. Era merito di Nick, poco ma sicuro, e di come sembrava capace di dire cose che stuzzicassero la sua immaginazione a tal punto da scuoterlo dalla noia che lo studio e i compiti gli causavano sempre.
Per tutta la sua carriera scolastica si era sentito dire che non aveva voglia di fare, che non sapeva impegnarsi abbastanza da avere risultati soddisfacenti, ma chiunque vedendolo in un momento come quello avrebbe potuto intuire che in realtà quando qualcosa lo prendeva sarebbe stato capace di fare qualsiasi cosa, incluso scavare a mani nude nel terreno per recuperare dei materiali.
Avrebbe seguito l’altro, fino a trovare un terreno che sembrasse abbastanza umido da potergli permettere di scavare senza troppa difficoltà: se erano fortunati e la sua teoria era giusta non avrebbero dovuto comunque andare troppo a fondo e lui estrasse un –quasi inutile, tanto era piccolo- coltellino portatile. “Beeeh direi che questa non è magia quindi può aiutarci!” annunciò allegro per poi stringersi nelle spalle. “Mmmh direi… una decina, se sono piccole? Ma anche meno se ne troviamo di medie e siamo fortunati. Dopo dovremo solo fonderle e dargli la forma che ci serve, ma per quello possiamo usare la bacchetta. E non serve che sia troppo grande no? E’ un corno, mica deve essere gigante!” continuò a parlare, mentre cercava di mettersi all’opera, improvvisando brutalmente.

mmaginava che fosse una cosa ovvia, a quel punto, ma non potè evitare di annuire con entusiasmo, affermando poi con orgoglio che “Thor, il dio del fulmine, mi ha insegnato un sacco di cose! Dovremmo fare dei pomeriggi fumetti assieme, per forza!” facendosi forse trascinare troppo dal momento. L’argomento fumetti superò rapidamente tutto il resto, facendogli dimenticare della nave e quasi anche del compito, se non fosse che era impossibile dimenticarsene quando erano lì solo per quello. “Oh il mio preferito è Captain America, almeno credo! Anche se Doctor Strange e Thor… e anche Loki! Hai mai letto qualcosa di suo?” cominciò a chiedere, provando poi ad imporsi un freno per non perdere del tutto di vista l’obbiettivo della giornata.
Alzò un sopracciglio alle parole dell’altro. “Oh non sei stato stupido, anche io spesso non penso alle cose per tempo… ma non mi servirà sempre, puoi prenderlo in prestito quando vuoi!” propose gentile, con tutta l’intenzione di non farlo sentire troppo in colpa per non aver preso il necessario per la “missione”. Dopotutto Thomas aveva qualcosa di utile con sé per puro caso, e si poteva dire che fosse più colpa del suo disordine compulsivo che del fatto che al fatto che ci avesse pensato in anticipo.
Avrebbe cominciato a scavare poco dopo, scegliendo un punto dove il terreno non sembrava troppo duro, optando per usare direttamente le dita, almeno per rimuovere il grosso, lasciando il coltellino a disposizione di entrambi.
Era sorprendente quante cose avessero in comune, e Thomas avrebbe finito per illuminarsi ancora una volta, annuendo con vigore. “Oh sì, è la mia materia preferita ma io ne ero sicuro anche prima di cominciare le lezioni! Avevo già studiato qualcosa e costruire è una delle parti che preferisco della magia…okay so che forse è barare, visto che non sempre serve una bacchetta ma aiut- … oh anche io! Forse ce ne sono altre qui!” esclamò interrompendosi, mostrando a Nick quella che sembrava in tutto e per tutto la costola di un piccolo roditore, e che probabilmente sarebbe stata seguita da altre simili, se qualche predatore aveva nascosto o lasciato la sua preda lì, chissà quanto tempo prima.
Okay, forse in un altro momento la cosa gli sarebbe sembrata barbara e un po’ inquietante, ma in quel momento era così preso dall’entusiasmo che avrebbe continuato a scavare senza fare troppe storie.

robabilmente Nick non lo immaginava neanche, ma una volta attivato Thomas sarebbe stato capace di parlare per ore di fumetti e cose nerd senza rendersene conto. Se tutto quello che era scuola e studio imposto lo annoiava, aveva una memoria assurda per qualsiasi cosa destasse la sua curiosità e non avrebbe esitato a spendere tutta la giornata a ciarlare sul perché preferisse addirittura Loki a Thor in alcune storie, o quanto pensasse che la storia di Captain America fosse proprio geniale, in alcuni punti. Si segnò mentalmente di regalare all’altro qualche Omnibus per Natale. Oh sì! Anche Doctor Strange è davvero figo… ma potresti provare anche con Ant-Man, ti ci vedo ad apprezzarlo! E anche Captain Marvel non è male, anche se non è la mia preferita ma beh insomma magari a te piace, chi può dirlo…” provò a contenersi, cercando di non perdersi troppo nel discorso e concentrarsi, almeno in parte, su quello che stavano facendo, anche se la sua mente stava già progettando quel che avrebbe potuto regalargli e cosa sarebbe potuto piacergli di più.
La visione di Nick gli piaceva parecchio, quella in cui lui non barava ma la magia era solo un mezzo per raggiungere un obbiettivo. Quella versione delle cose gli piaceva abbastanza, non si sentiva troppo in colpa all’idea di usare solo un suo “talento” per migliorare le cose. “Hai ragione, non l’abbiamo di certo scelto ed è comunque complicato!” concordò, in barba a tutte quelle strane teorie sul fatto che tecnologia – e magia di conseguenza- semplificassero sempre ogni cosa.
Già aver trovato il primo osso bastò ad entusiasmarlo, portandolo a pensare che avrebbero trovato anche molto altro lì in mezzo se solo ci avessero guardato per bene, ma la strada sembrava quella giusta. Concordò con l’altro, ormai preso bene da tutta la situazione, tirandosi su –letteralmente- le mani e cominciando a riempirsi di terra, preso dalla foga e dalla voglia di portare a termine al meglio il compito. “Siamo sulla buona strada.” confermò non appena trovò altre ossa, sviluppando un metodo di scavo efficace, per quanto non certo pulito.
Era soddisfatto della loro idea, del fatto che la loro pensata fosse stata corretta e si ritrovò ad osservare la pila che avevano collezionato con orgoglio. “Decisamente sì, ottima idea direi.” confermò con allegria. Non che ci fosse molto di cui essere felici, ma era parte del naturale ciclo della vita? Non c’era molto di cui essere tristi e Tom scacciò il pensiero che alcune di quelle ossa sembrassero della dimensione di quelle di Mr Erminio: l’ermellino era vivo e vegeto e non doveva certo preoccuparsi dei pericoli della vita selvatica, aveva lui!
Non si aspettava tutto quel bottino e rivolse all’altro un sorriso soddisfatto, incentivato dal fatto che gli sembrasse di essere già a buon punto. Si sedette anche lui a terra, annuendo con convinzione. “Oh beh cosa sarebbe meglio dell’approvazione degli dei?! Non so se basti urlare la richiesta al tempio… non credo… ma insomma vale uguale secondo me.” borbottò con un sorriso leggero, tornando a mettersi all’opera.