Mattinata familiare

James & Marlee

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    « La vita è un’enorme tela: rovescia su di essa tutti i colori che puoi.
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    [Domenica mattina ore 10.00 Giardini Pensili]


    Il destino non aveva voltuo che fossero nella stessa casata, ma il rapporto tra James e Marlee era sempre importante, un qualcosa di indissolubile come poteva essere solo in due gemelli cresciuti insieme e nella stessa casa, le voleva decisamente troppo bene e averla insieme a lui nella scuola era una cosa che voleva dire molto, non era una cosa assolutamente da poco, una nuova vita e un nuovo percorso da affrontare insieme in quel castello che tutto sommato non era molto diverso da Ilvermony tra studio, ragazzi, ragazze e il verde che circondava lo stesso. Quella mattina aveva chiesto alla sorella, o meglio la sua migliore amica e confidente di ogni cosa che gli succedeva nella vita per come la vedeva lui, di trovarsi in uno dei luoghi più bello del castello, era tra le torri del castello, un bella terrazza panoramica che aveva già visto un paio di volte ed era rimasto affascinato dalla stessa, la vista che offriva la stessa sulla parte realmente selvaggia dell'isola era unica e spettacolare. Poi aveva capito che poteva essere un luogo molto adattato per il divertimento in coppia, ci sarebbe andato sicuramente anche per quello. La attese proprio in quello che era il giardino pensile in se, dal marmo del pavimento alle statue e tutto quello che circondava, era unica come location. Quel mix di marmo, arte, storia e natura era una cosa che gli piaceva molto e anche quel venticello che saliva e gli faceva breccia tra i capelli era adorabile. Si portò in uno dei rialzi nel frattempo, tanto era certo che la sorella, Marlee, l'avrebbe assolutamente notato.

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    |marlee "mar" beauvais|


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    avere di non essere nella stessa casata di suo fratello era da una parte una cosa orribile, abituata com’era a averlo sempre intorno, dall’altra era un mondo nuovo, da esplorare. Marlee e James erano una cosa, Marlee e basta, in un ambiente nuovo come quello…chissà. Quella mattina si era alzata con un messaggio del fratello che l’attendeva, chiedendole di vedersi ai giardini pensili. Sorrise, felice. Alla fine non significava mica che si sarebbero persi, anzi. Avrebbero avuto moltissime cose in più da raccontarsi, per come la vedeva lei. Scese dal letto con un piccolo salto, mettendosi la mano nei capelli e scompigliandoli per metterli in ordine, come faceva sempre. Dopo essersi lavata, si infilò una tuta leggera con sopra una delle felpe del fratello, sorridendo leggermente al pensiero della sua faccia quando l’avrebbe vista. Si infilò le scarpe, prese la bacchetta e uscì dal dormitorio, guardandosi intorno affascinata. Di certo il castello di Ilvermorny non aveva nulla da invidiare a questo, ma per lei era tutto così diverso, così…strano. Insomma, avevano preso una decisione e eccoli lì, senza neanche il tempo di capire cosa stava succedendo si erano ritrovati in Inghilterra, in una scuola del tutto diversa. Alzò le spalle, continuando a camminare con il naso per aria, ammirando tutte le guglie e le finestre e gli arazzi…quasi non si accorse della vetrata che aveva davanti, rischiando di rimetterci il naso. Si portò una mano proprio su di esso, ridacchiando tra se come una scema, per poi superare la -quasi- assassina di nasi ed entrare nel punto in cui aveva appuntamento con il fratello. Fece scorrere lo sguardo qui e lì, cercando la sagoma di James, e quando la notò si avvicinò ad essa con un sorriso a trentadue denti. Gli passò le braccia intorno la vita e si appoggiò a lui, piantandogli il mento sulla spalla destra.
    -Jamie! Avevi ragione a voler vederci qui, è veramente un bellissimo posto! - lo lasciò andare, per poi sedersi accanto a lui e fargli una piccola linguaccia - come stai, DNA del mio DNA?


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    Dopo pochissimo tempo in cui si era concentrato tra l'ambiente circostante la voglia di vedere Mar, sentì dei passi dietro di lui su quel pavimento di marmo e appena girò il volto se la ritrovò abbracciata a se e con il volto sulla spalla, era quello il legame così importante che gli piaceva avere con la sorella, appena si vedevano era come se fossero ogni giorno nella stessa casata e nella stessa Sala Comune. Ricambiò quel grande abbraccio mettendole le mani sulla schiena stringendola a se, poi le face un gran bel sorriso ricambiando anche la linguaccia.

    Mar, stai benissimo lasciatelo dire, adoro questi capelli. Lo sai che mi manca starti vicino ogni attimo come era a casa nostra a New York e Ilvermony? E' una cosa stranissima alla quale abituarsi.

    Un nuovo sorriso verso sua sorella.

    Credo che questo infatti sia uno dei posti più belli del castello. Guarda che natura abbiamo qui davanti, cosa vuoi di più?

    Gli indicò davanti a loro con la mano destra, l'ambiente aveva tutto tra un bel cielo e un verde che era alla base di quel luogo, capiva perchè gli avevano consigliato di portare in quei prati un o una partner per avere un po' di divertimento in libertà e con occhi indiscreti lontani.

    Sto divinamente sorellina. Te invece? Come ti sono sembrati questi giorni nel castello?

    Mise a quel punto la mano sulla spalla destra della ragazza arrivando fino al lato opposto della stessa, andando quasi testa a testa, era una cosa che faceva solitamente.

    Hai portato qualcosa da mangiare o da bere? Io come al solito non ci ho pensato, menomale che ci sei stata sempre te a salvarmi.

    Fece una nuova risata. Sapeva che era solita fare cose del genere, lei amava i picnic e quando andava in un luogo come quello era solita portarsi dietro qualcosa.

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    e braccia del fratello la circondarono, e Mar si ritrovò a sorridere senza pensarci. Era sempre bello ritrovarsi abbracciati, considerato che conosceva gente che con i fratelli non si sopportava. Lei, dal canto suo, non sarebbe mai riuscita a stare in cattivi rapporti con Jamie.
    -Grazie Jamie, e hai decisamente ragione. - si sistemò meglio, poggiandosi sui gomiti - è decisamente una cosa nuova, ma ce la faremo alla grande, ne sono convinta!
    Faceva scorrere lo sguardo vedove la mano del fratello indicava, annuendo convinta delle sue parole. In effetti il posto era davvero da considerarsi una delle viste più suggestive del castello.
    -Stai già pensando a portarci qualcuno, vero?
    Rise guardando la faccia di lui, che abituato com’era alla sua sfacciataggine non se la sarebbe sicuramente presa, per poi sospirare alla domanda che le fu posta. Alzò leggermente le spalle, come a fargli intendere che non sapeva pienamente come rispondere, per poi girarsi verso di lui e sorridere sinceramente.
    -Posso dirti che da una parte sto benissimo, perché è tutto nuovo, e diverso, ed era esattamente quello di cui avevo bisogno. - si lasciò abbracciare e si accoccolò di più sul fratello - dall’altra mi sento stranamente così sola…devo cercare di farmi nuovi amici. Tu?
    Si infilò le mani in tasca nell’esatto momento in cui il gemello le chiese da mangiare, facendogli un sorriso malandrino e tirando fuori le leccornie vere. Una bottiglia di succo di zucca, due cioccorane, due zuccotti, una scatola di gelatine - da utilizzare in caso di gara a chi trovava più gusti schifosi - un pacchetto di cookies che sapeva essere i preferiti del fratello e due bicchieri.
    -Mi leggi nel pensiero, fratellino! Ho portato un po’ di tutto, anche i cookies!
    Prese una cioccorana e se la ficcò in bocca, sorridendo. Sarebbe stata una grande mattinata.


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    Era una bella sensazione quella di riavere così vicino, in pratica viso viso, la sorella, la più grande e vera amica e prima confidente della sua vita, da sempre e sempre così sarebbe stato, qualunque innamoramento o relazione era stata la prima a saperlo, un po' come accadeva all'incontrario. Si davano letteralmente forza l'un altro.

    Assolutamente ce la faremo, non ci potremmo trovare nella Sala Comune ma a giro per il castello, nella Sala Grande, qui, e tanti altri luoghi, i posti non mancano qui dentro per trovarci e stare tra di noi.

    Le fece un bel sorriso.

    Mi conosci perfettamente, anzi meglio di me, lo sai di già vero?. Spero il prima possibile di portarci qualcuno o qualcuna qua sopra, ci sono un sacco di belle ragazze e ragazzi nel castello come avrai notato. Penso che anche per te sia la stessa cosa, vero?

    Quel modo di essere della sorella gli piaceva molto, diretta e sfacciata nelle frasi, l'adorava anche per quello oltre al grande rapporto che avevano.

    Le cose nuove spesso danno una nuova linfa, assolutamente.

    Quelle coccole tra di loro erano uniche, spettacolari, avevano un quel di unione fraterna indivisibile, poteva accadere di tutto, ma sarebbero restati sempre uniti e si sarebbero voluti bene in quella maniera così importante.

    Si, non sarà facile farsi subito dei nuovi amici e amiche, ma sono certo che ce la faremo presto. Anche per me la stessa cosa, siamo sulla stessa linea di azione.

    Fece un nuovo sorriso. Poi sentì che aveva il cibo con se, non poteva essere più felice. Succo di zucca, cioccorane, zuccotti, gelatine, cookies che adorava letteralmente e un paio di bicchieri.

    Mentalmente sappiamo già cosa pensiamo io e te prima di dircelo, lo sai bene, non riusciamo a nasconderci nulla come a casa, ti ricordi quando ti dissi che andavo al cinema e che potevi uscire tranquillamente e invece il tuo sesto senso ti fece restare a casa e vedesti quella ragazza salire da me? Abbiamo un sesto senso tra di noi che è meglio di una magia, un qualcosa di naturale. Sei come al solito ben fornita di tutto, menomale hai te la testa anche per me. Sei fantastica, hai pensato anche ai miei amati Cookies al cioccolato.

    Una risata poi le dette un bacetto sulla fronte. Poi prese i bicchieri e versò il succo di zucca dandone uno alla sorella.

    Peccato non abbiamo qualcosa di alcolico, una birretta o un superalcolico non mi sarebbe dispiaciuto, ma ci accontentiamo del succo di zucca vero?

    Guardò la sorella poi prese il pacchetto di Cookies e lo aprì assaggiandoli, erano di ottima qualità, cioccolato fondente svizzero. Gli venne un'idea.

    Ma se provassimo un po' di giri di gelatini e vediamo chi è più fortunato? Che ne dici, sfidiamo la sorte?

    Sapeva che le sfide gli piacevano, era un sì sicuro quello.

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    Marlee Beauvais
     
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    a faccia ancora accanto a quella del fratello e Marlee annuiva, sorridente, cercando di farsi forza nel mentre.
    -Esatto, Jamie, ti romperò le scatole sempre e comunque. - sorrise, staccandosi leggermente - e comunque, certo che lo sapevo già…per me sei facilissimo da leggere, così come il contrario! - scosse poi la testa, rispondendo alla domanda del fratello - si e no. Cioè, certo che mi piacerebbe trovare qualcuno da portarci, ma allo stesso tempo prima vorrei farmi degli amici!
    Incrociò le gambe, rispostando lo sguardo introno al panorama, ammirandone ancora una volta la vastità - che di certo non stancava mai- e richiamando alla mente quello simile di Ilvermorny. Certo che ne avevano fatta di strada, eh? Tralasciando i km reali, Marlee si concentrava sopratutto sulla crescita che sentiva di aver fatto negli ultimi mesi, ritrovandosi una persona completamente diversa da quella che era stata l’anno prima. Per quello aveva deciso di chiedere a James di venire in Inghilterra. Lui, con il suo intuito da gemello, mise voce ai pensieri che le correvano in testa, e lei si ritrovò ad annuire alla sua affermazione, trovandola tanto esatta da non voler aggiungere nulla. Si girò semplicemente verso di lui e sorrise.
    -Chissà come staranno mamma e papà, dovrei scrivergli ma i gufi ci mettono un sacco…
    Si riaccasciò su di lui, posando la testa sulla sua spalla e ridacchiando, era bello sapere che almeno questo non sarebbe mai cambiato: la loro “linea d’azione”. Stava facendo vedere i goodies al fratello quando questo ritirò fuori la storia del cinema, cosa che fece lasciare a Marlee tutto quello che aveva in mano per portarsele tra i capelli, ridendo di pancia.
    -Oh Morgana, non me lo ricordare! Lei saliva e io scendevo, ci siamo guardate come Vanya e Numero cinque in the umbrella accademy! - rise di nuovo, ricordando la scena, per poi scuotere la testa e sorridere al fratello - certo che ci ho pensato, come avresti fatto senza? E come faresti senza di me!
    Sorrise intenerita dal bacino che le diede il fratello, per poi fare un verso di disgusto scherzoso, seguito da un rapido bacio sulla guancia di lui.
    -Eh si, il succo di zucca è il nostro spumante, per oggi!
    Lo guardò assaggiare un biscotto, prendendo uno zuccotto di zucca per se stessa, e mentre lo stava addentando al fratello venne l’idea della giornata. Saltò su neanche le avessero detto che aveva vinto un oro alle olimpiadi, e annuì con la testa.
    -Ok, allora chi trova prima il gusto cioccolato e fragola vince! - infilò la mano nel pacchetto precedentemente aperto e ne tirò fuori una gelatina color rosato - ah! Mi sa che ci sono andata vicina…- la portò alla bocca, posandosela sopra la lingua e masticando, facendo una faccia contrariata - bleah, salsiccia cruda! Tieni, tocca a te!


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    Parole che sentiva sempre e che avrebbe sempre voluto sentire, era quello che gli univa.

    Stessa cosa per me, sai che ti romperò sempre ovunque sarai.

    Fece una piccola risata.

    Anche io quello lo sai, le amicizie sono sempre stata una parte fondamentale della nostra vita, ma portarci anche un compagno o una compagna non mi dispiacerebbe.

    Guardò la ragazza negli occhi e fece la stessa cosa della medesima incrociando le gambe a terra.

    Spero che stiano bene, ma sono delle rocce nessuno gli scalfisce. Anche io pensavo di scriverli, se vuoi potremmo fare una lettera insieme o fargli una videochiamata, forse in quel modo potremmo fare prima, che ne pensi?

    Quella era un ricordo vivo per entrambi una delle cose che gli era rimasta più impressa. Fece una bella risata a quelle parole.

    Ti giuro che le feci talmente paura a quella figliola che non tornò più se ti ricordi. Mi scrisse che doveva andare via per mesi, ma non ci ho mai creduto. Vuoi la verità? Mi hai fatto un piacere enorme, era diventata appiccicosa come una sanguisuga e non sapevo come scrollarmela dalla mia vita.

    Fece un sorriso a quel punto.

    Come farei senza di te? Credimi male. Vedi, ci completiamo anche per questo.

    Una nuova risata.

    Ci accontentiamo dai, ci rifaremo nelle feste, spero che usino alcolici qui.

    Sapeva che non avrebbe rifiutato la sua proposta di gioco, la conosceva bene.

    Non dici mai no a una sfida Mar, ti adoro anche per questo, credimi.

    Marlee fece la prima mossa, e la osservò, non ebbe fortuna.

    Si assolutamente vicina, ma la salciccia cruda non è il massimo. Oddio, ci sono anche di peggiori.

    Una nuova risata e prese il sacchetto di Gelatine per pescare, ne tirò su una con la mano che era alquanto chiara, sembrava essere quasi trasparente, poteva equivalere a diversi gusti.

    Non è quella che cerchiamo, ma proviamo.

    L'assaggiò e rimase sconvolto dal sapore, la buttò giù velocemente.

    Uno schifo, Olio di Ricino, sei stata più fortunata te assolutamente. Meglio se bevo un filo di succo per levarmi il saporaccio.

    Ripassò il sacchetto alla sorella.


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    Marlee Beauvais
     
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    e parole del fratello la fecero sorridere, e gli mandò un piccolo bacino voltante, giusto per gradire. Si ritrovò poi ad annuire, completamente d’accordo con lui.
    -Esatto, e alla fine secondo me riusciremo a trovarli molto velocemente, conoscendoci!
    Ginocchio contro ginocchio, Marlee guardava il fratello direttamente negli occhi, sorridendogli e annuendo leggermente.
    -Verissimo. Solo che vedersi uscire di casa tutti e quattro i figli in una volta non deve essere proprio il massimo, non trovi? - si sistemò leggermente, spostandosi di poco per mettersi in ordine il calzino destro, finito come ogni volta sotto il tallone - e si che me la ricordo. Non so se te l’ho più detto, ma la rincontrai in libreria sulla quinta, mi ha guardato ed è schizzata fuori come se avessi il vaiolo di drago!
    Sempre ridendo allungò una mano a dargli una spintarella, guardandolo con espressione fintamente supponente, dandosi delle arie. La verità era che entrambi senza l’altro non sarebbero riusciti ad andare avanti, ma questo il fratello lo sapeva, per cui poteva permettersi di prenderlo in giro ancora per un po’.
    Alzò le spalle al commento sulle feste, lasciando correre. Ci sarebbero state di certo tante occasioni per bere insieme. Diede un bacio alla punta delle sue dita e lo soffiò contro il fratello, ringraziandolo de complimento.
    -Anche io ti adoro, lo sai.
    Guardò con fare quasi morboso la mano del fratello sparire dentro la scatola, e rimase a guardare anche il momento in cui la gelatina sparì nella bocca del fratello. A quel punto, scoppiò a ridere e gli passò un po’ di succo, mentre con l’altra mano tirava fuori dalla scatola una gelatina rosso sangue. La guardò un po’ contrariata, per poi alzare le spalle e infilarsela in bocca.
    -Yes! Ciliegia! Certo non ho vinto, ma meglio di niente!
    Posò la scatola al centro, per Jamie.


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    Prese quel bacino volante della ragazza e glielo rispedì alla stessa maniera, era un giusto contraccambiare.

    Assolutamente, sai bene che siamo due persone aperte e che non hanno problemi in queste cose.

    Fece una piccola pausa per sorridere e ricambiare guardando la sorella, poi riprese.

    Non deve essere stato facile per loro, sono d'accordo con te, è come perdere quattro pezzi della famiglia in un colpo solo, ma siamo sempre qui e se vogliamo nelle vacanze possiamo anche tornare a casa, possiamo chiamarci spesso, possiamo scriverci, diciamo che nonostante la mancanza i modi per tenersi in contatto non mancano.

    Una nuova risata sentendo quelle parole.

    L'hai rincontrata? Ah si ho capito quale libreria dici, è una tra le più grosse e fornite di New York quella lì. Menomale che non ti ha fatto storie, poteva fare la pazza come poche, con me fece questa cose un paio di volte, delle scenate assurde in pubblico, ma lasciamo perdere ormai ne è passata di acqua sotto i ponti.

    Rispose a quella piccola spintarella decisamente scherzosa e familiare con un bacetto sulla guancia.

    Lo so assolutamente, non ci dividerebbe nemmeno un tornado ne sono certo. Si fa prima a dire che ci adoriamo, non trovi?

    Una nuova risata. Poi prese il succo che gli passò la stessa.

    Grazie mille, sapore orribile. Speriamo meglio al prossimo giro.

    Poi osservò la sorella tentare nuovamente la fortuna con le gelatine, sperava che le andasse peggio di lui seppur fosse impossibile quasi, e di fatto ebbe ancora fortuna, beccò la fragola.

    Sempre meglio che me, due gelatine dolci, sono certo che a me andrà ancora male, quando pesco la prima male va sempre a finire peggio.

    Fece una bella risata e riprese la scatola, era il suo turno. Rimise la mano all'interno della stessa e tirò su una gelatina, il colore era interessante, era di un rosso poi alla luce venne fuori che era rosso scuro, quasi bordeaux. La assaggiò, quasi peggio di prima. Dette subito un sorso di succo.

    Fegato, che pescata sfortunata, almeno come gusto è migliori di prima e non è vomito, quello sarebbe il peggiore. Vediamo se sei più fortunata te con la prossima pescata.

    A quel punto fece una nuova domanda alla sorella appoggiando la scatola.

    Come ti sta la schiena dai dolori? Vuoi che ti faccia uno dei miei soliti massaggi che ti rimette al mondo?

    Attese quindi una risposta. Nel frattempo si sdraio e appoggiò la testa sulle gambe della sorella.

    Spero non ti dispiaccia Mar, sai che adoro le tue gambe come cuscino.

    Fece una piccola risata.

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    arlee, sempre sorridendo, annuì alle parole del gemello, per poi alzare le spalle al commento sui loro genitori. Erano sempre stata una famiglia decisamente unita, con tutti che i loro genitori fossero alcuni degli adulti più tranquilli che lei avesse mai conosciuto. Si ricordava una cena con la famiglia Nott, anni prima, e di come fossero sembrati delle statue di granito e ghiaccio, i genitori di…Come si chiamava, quel ragazzo riccioluto che aveva varcato la soglia di casa loro? N- qualcosa, un nome tanto singolare da non essere facile da scordare…Nimbus! Ecco come! Un vero sole rispetto al gelo dei due adulti, e così si era data da fare e aveva fatto la buona padrona di casa, prendendolo e trascinandolo fuori dalla sala con la scusa di fargli vedere la biblioteca. Scosse la testa, evitando di pensarci, e rispose a James.
    -Si in effetti è così. Speriamo che non comincino a dire di voler venire in vacanza, io voglio restare qui in accademia a Natale!
    Rise per le parole del fratello su quella povera sfortunata, decidendo di archiviare l’argomento: meno ne parlavano, meglio era.
    Ridacchiò al bacio di James, annuendo nel frattempo. Indivisibili era dire poco.
    -Già, in effetti alla fine si fa prima!
    Si ritrovò a ridere a crepapelle alla sfortuna del fratello, quasi cadendo da dove erano seduti.
    -Certo Jamie che tu te le tiri da solo! Passa qui, che ti faccio vedere come si fa!
    Prese la scatola e ci infilò la mano dentro, tirando fuori una gelatina e non guardando il colore mettendosela in bocca, convinta della sua buona stella. Evidentemente le selle quel giorno erano impegnate in altro, perché si ritrovò con la lingua invasa dal sapore di uovo marcio. Diede tre o quattro generosi sorsi di succo e fece una faccia disgustata, colpendo il fratello sulla spalla.
    -Questa è tutta colpa tua!
    Ridendo poi si ritrovò ad annuire, e mentre guardava il fratello sdraiarsi si sistemò meglio, cominciando ad accarezzargli leggermente i capelli.
    -Si, mi faresti un favorone! Ultimamente mi sta uccidendo... - sorrise - e non ti preoccupare, lo sai che non mi da fastidio.



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    Vacanze con i genitori? Non erano nei suoi piani per quel Natale, preferiva assolutamente anche lui stare in accademia e stare con gli amici o al massimo andare con Marlee nella loro villa di Londra, poteva essere una buona soluzione per stare fuori dall'accademia.

    Potrebbero dircelo a breve ne ho la certezza, inizieranno a tartassarci per fare il nostro classico cenone di famiglia tutti insieme anche con parenti che non vediamo da anni. Sono della tua stessa idea, voglio stare in accademia se possiamo. So già cosa farti di regalo per Natale, ma sarà una sorpresa, sappilo.

    Fece una piccola pausa poi fece una risata alle parole della sorella e gli rispose.

    Assolutamente. Non sai quanto sia importante per me condividere questa esperienza tutta nuova con te, è tutto nuovo per noi ma in coppia come siamo non c'è niente di impossibile da affrontare, vero?

    Una parola che voleva dire tanto per lui, poteva sembrare poco ma non lo era assolutamente, poter condividere una nuova avventura come quella con Mar era importantissimo. Cercò lo sguardo della ragazza per una maggiore complicità.

    Un pacchetto sfortunato, ma hai ragione, spesso mi tiro addosso la sfortuna assolutamente da solo. Vediamo a te come va.

    Una bella risata poi passò il pacchetto alla sorella. Si sentì colpire dalla stessa sulla spalla, era chiaramente un segno di una pescata sfortunata e schifosa nel sapore. Fece una gran bella risata a quel punto.

    Mi sa che ti ho attaccato la sfortuna, che hai pescato? Vomito?

    Poteva essere anche quello, ma sarebbe stata la gocciola che decretava la sua vittoria in quella sfida, era sempre il passo della sconfitta pescare la gelatina al vomito. Si fece accarezzare i capelli, gli piaceva moltissimo come cosa.

    Come al solito hai una mano fatata.

    Fu lieto che la sorella approvò l'idea del massaggio. Si alzò dalla gamba della ragazza, poi si portò dietro di lei.

    Ti faccio tornare al mondo ora.

    Iniziò a mettere le mani sulla pelle della schiena della ragazza facendole un massaggio che andava dalle spalle vicino all'attaccatura dei pantaloni, era una delle cose che in teoria sapeva fare meglio. Sentiva però quel reggiseno della stessa che era nel mezzo con quell'attaccatura e non poteva fare un massaggio completo.

    Ti spiace se ti stacco per qualche minuto il retro del reggiseno? Poi dopo te lo riattacco io.

    Attese quindi una risposta mentre fece una specie di grattino al collo alla ragazza, era uno dei punti più sensibili per lei da come la conosceva.

    Ah, tra poco dovrai darmi mano con la piastra sai? Devo lisciarmi i capelli. Hai voglia di darmi mano uno di questi giorni? Sei te la regina della piastra, io farei solo danni.

    Fece una piccola pausa. Notò a quel punto la felpa che aveva la ragazza, non ci aveva fatto assolutamente caso prima.

    Ma...questa è la mia felpa vero?

    L'aveva immediatamente riconosciuta.

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    palancò gli occhi al commento del fratello, alzandoli poi al cielo pregando Merlino e Morgana che non lo facessero davvero.
    -No ti prego il cenone no! Se devo mangiare un altra volta le zucchine ripiene di zia Milly penso che vomiterò! - sorrise poi a James, annuendo - si, anche io! E esatto, niente spoiler fino a Natale!
    Diede un pugnetto alla spalla del fratello, annuendo alla sua domanda e sorridendo. Ancora con il saporaccio in bocca poi gli fece una super linguaccia, cercando di non pensare al sapore della caramella che aveva appena trovato.
    -Che schifo schifo schifo! Jamie questa è colpa tua, mi hai portato sfiga!
    Rise, lanciandogli piano il pacchetto di caramelle chiuso, per poi mettersi ad accarezzare i capelli del gemello con fare assorto. Lo ringraziò con un sorriso.
    -Da sempre e per sempre!
    Poco dopo, quando accetto il massaggio, il fratello si spostò dietro di lei, che si ritrovò senza nulla da accarezzare. Gli sorrise, anche se lui non poteva di certo vederla, e annuì, ringraziandolo. Il poco massaggio che aveva ricevuto già la stava rilassando per bene, essendo fatto dalle mani di James, che era davvero portatissimo. Annuì alla sua richiesta, portando le braccia ad incrociarsi sul petto per non muovere nulla di indesiderato. Si mosse scompostamente per le dita del ragazzo sul collo, ridacchiando, e annuì alla sua richiesta.
    -Certo Jamie, conta su di me! Un giorno ti farò anche dei ricci da paura, ma per adesso la piastra andrà bene! - si girò a sorridergli, per poi mutare lo sguardo in uno malandrino, tirando di poco fuori la lingua.
    -Si! Ma ormai l’hai lasciata a me per più di 48 ore, quindi ormai è diventata mia mi dispiace!
    Rise, era sicura che il fratello le avrebbe detto di rendergliela, ma non aveva intenzione di lasciargliela vinta. La felpa ormai era sua, nessuna scusa!


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    Fece una bella risata a quelle parole della sorella, era un incubo per tutti loro quel cenone, infinito e pieno di mangiare, poi ti guardavano i piatti i parenti e se non erano vuoti non erano felici, una cosa che poteva sembrare interessante ma non lo era assolutamente, meglio decisamente restare in accademia.

    Le odio anche io quelle zucchine, sono la morte dello stomaco, l'ultima volta sono stato male due giorni e se ti ricordi ho passato due giorni a bere pozioni per rimettermi in sesto. Poi mi ricordo perfettamente la scena di quella tavolata, zia Milly che mi guardava dicendomi indirettamente di finire ben cinque zucchine ripiene ed era il secondo giro. Sono sicuro che mi farai un regalo perfetto.

    Fece un sorriso al pugnetto della sorella sulla sua spalla.

    Ci ho preso allora, passa veloce, solitamente tocca a me quello, oggi ahimè a te è toccata, credo ce ne siano solo un paio in un pacchetto non si sa mai.

    Una bella risata.

    Assolutamente da sempre e per sempre.

    Proseguì con il massaggio quando la ragazza acconsentì a poter sganciare temporaneamente il reggiseno. Staccò l'attacco centrale dello stesso per far cadere i fili lateralmente.

    Attenta che non ti cada, è staccato ora. Si farebbe la calca di spasimanti qui intorno.

    Fece una piccola risata. Poi continuò per qualche attimo con i grattini al collo. A quel punto avendo la schiena libera però torno alla schiena della sorella facendole dei grattini così come piacevano a lei. Nel frattempo le rispose.

    Grazie mille, come sempre sei la migliore, sappilo. Aspetto i tuoi ricci, e so che gli fai in maniera fantastica, forse anche qualche ciuffo biondo o rosso, secondo te mi starebbe bene?

    Gli fece la linguaccia ricambiando la cosa poi le dette un bacino sulla guancia.

    Già per quarantotto ore? Mi sembrava di meno.

    Fece una nuova risata.

    Sono certo che prima o poi me la renderai, spero il prima possibile. Ma ci tengo quanto a te a quella felpa, è una delle mie preferite, quindi finchè la terrai trattala bene. Facciamo a scambio allora, dammi qualcosa di tuo. Scegli pure te, non ho preferenze. Deve essere una cosa che mi faccia ricordare di te quando non ci sei, pensaci bene.

    Guardò la ragazza per un attimo seriamente, poi fece una bella risata. Riattaccò il reggiseno della stessa.

    Dimmi se l'ho riattaccato bene, a me sembra di sì. Gli rimise la maglia a posto. Tornò a sdraiarsi con la testa sulle gambe della ragazza.

    Con la testa poggiata sulle gambe della sorella riprese la parola.

    Gambe cuscino seconda parte. Ora tocca a te, sai bene dove mi piace essere massaggiato.

    Fece un sorriso sul volto.

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    Marlee Beauvais Scegli pure te il massaggio
     
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    a risata contagiosa di Jamie la fece ridere a sua volta, e annuì veementemente alle sue parole.
    -Si, in effetti non è fattibile, quelle zucchine ti rimangono sullo stomaco fino al natale dopo!
    Sorrise ancora e diede un calcetto al pacco di caramelle, come se fosse arrabbiata con le caramelle che aveva dentro.
    -Ah no, oggi Merlino ha deciso che lo schifo dovessi beccarmelo io…bleah.
    Sorrise alla sensazione delle mani del fratello che le rimettevano in sesto la schiena, sempre tenendo le mani ben ferme e incrociate sul petto per evitare strani movimenti.
    -Si, come no… sto attenta comunque, grazie!
    Ascoltò le parole del fratello e le soppesò, immaginandoselo.
    -Secondo me qualche ciocca bionda ti starebbe bene! Meglio bionda che rossa, sicuro.
    Sorrise e annuì. La felpa era in camera sua da 48 ore, giusto il tempo di rubargliela a lezione e poi tenersela stretta, con lei. Guardò il fratello e gli diede un bacio sulla guancia per ringraziarlo, scegliendo poi il suo bracciale preferito - un bracciale di cuoio con le lettere M, J, R e A incise sopra - e glielo mise al braccio.
    -Ecco, adesso hai qualcosa di mio che potrà farti ricordare di me. E di Regina e Adrien!
    Si mosse non appena il reggiseno le fu riattaccato, annuendo e tornando ad accarezzare i capelli del ragazzo. Da quella posizione era semplice mettergli le mani sulle scapole e sulle spalle, così cominciò a massaggiare sorridendo.
    -Così va bene?

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    Era meglio passare oltre quel pranzo di natale, una cosa da dimenticare per entrambi tutto sommato. Vide la sorella prendersela con il pacchetto di caramelle, la sfortuna si era decisamente accanita con lei nelle pescate, l'ultima soprattutto.

    Capita a tutti prima o poi, se ti ricordi l'ultima volta la caramella al vomito è toccata a me, adesso siamo pari.

    Fece una bella risata poi riprese.

    Dici meglio bionda che rossa? Allora mi fido della tua opinione, la prossima volta che mi fai quel lavoro con la piastra facciamo qualche ciuffo o ciocca bionda, sai meglio te di me come fare, mi affido pienamente alle tue esperte mani.

    Fece un sorriso verso la ragazza poi osservò la sorella mentre le dava un bacio sulla guancia, ricambiò la cosa prontamente. Poi osservò la stessa mettergli al polso quello che considerava un grande regalo, era un braccialetto con delle inziali incise, voleva dire tanto tanto per lui questa cosa, era importantissima.

    Bellissimo questo braccialetto, lo terrò sempre con me, non me lo leverò mai di dosso sappilo. Mi piace veramente tanto questo regalo da parte tua, saprò come sdebitarmi a Natale, ho in mente una grande sorpresa per te come ti ho detto prima.

    Si alzò un attimo dalla posizione per abbracciare la sorella e darle un piccolo bacio sulla fronte, sapeva che era un regalo che gli avrebbe ricordato sempre la sua famiglia, le sue sorelle e i suoi fratelli, una cosa che era semplice ma aveva un grande valore affettivo. Poi prima di tornare con la testa sulle gambe della ragazza si tolse la maglia almeno avrebbe avuto modo di fare un massaggio migliore la sorella. La appoggiò lateralmente a se.

    Così sei più libera senza intralci.

    Sicuramente adorava il suo fisico ben allenato, gli piaceva vedere i muscoli scolpiti e fargli vedere agli altri, ma sua sorella ormai lo aveva visto miliardi di volte in quella maniera, se avesse avuto una ragazza sarebbe stata gelosa di Marlee.

    Spettacolare, mani fatate credimi.

    Le fece un bel sorriso.

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    Marlee Beauvais
     
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