Phantom Alley

Peter Coffey

Non seppe nemmeno come faceva ad avere tra le mani un volantino per il locale di Phantom Alley, eppure così era. Avevano appena finito un allenamento dei Falcons ed erano ritornati sull'autobus, quando Jack gli aveva messo in mano quel foglio, proponendogli di andarci per passare una serata diversa, dal momento che si stava organizzando qualcosa per la notte di Halloween. Peter non era convintissimo, però quando l'altro gli raccontò di come il locale fosse gestito da una vampira e che producesse drink a dir poco speciali, la curiosità superò la recalcitranza ed infatti ora si trovava fuori da quel locale con addosso vestiti decisamente forse non proprio adatti all'occasione, eppure molto in linea con Peter; dei semplici jeans neri abbinati ad una camicia dello stesso colore, sopra una giacchetta in jeans ed addirittura un giubbotto, uno zainetto sulle spalle. Forse aveva dimenticato trattarsi di una gita e non di una serata ad un locale, ma non si era nemmeno posto il problema. Ovviamente Jack all'ultimo gli aveva detto di non poter andare.
Prima di entrare, estrasse il proprio magifonino per scrivere un paio di messaggi, primo tra i quali, a Markab.
Ehilà, stasera c'è una festa o qualcosa del genere in questo locale, Phantom Alley... ci sarai, per caso? Tramite uno schermo poteva sembrare un semplicissimo messaggio, ma in realtà gli premeva davvero sapere se ci sarebbe andato oppure no. Sorrise al telefono, chiudendo una chat ed aprendone un'altra. Sky è da un po' che non ci vediamo, sono ad una festa -credo- ad un locale strano, Phantom Alley... beh se per caso ci passi, mi farebbe piacere salutarti inviò dopo attimi di titubanza, dove aveva scritto e cancellato il messaggio almeno un paio di volte, sempre timoroso di disturbare chiunque, tanto che se gli avessero chiesto di smettere di respirare perché dava fastidio, lo avrebbe fatto.
Dopo aver scritto ai due, finalmente varcò la soglia di quel locale che si trovava a Nocturn Alley. L'insegna non prometteva nulla di buono e sembrava anche tutto parecchio trascurato, ma quando entrò, l'atmosfera pareva decisamente diversa, come se ogni cosa fosse studiata nei minimi dettagli per garantire una giornata quanto più immersiva possibile.
Non sapeva se le ragnatele fossero vere o messe lì apposta, ma quelle unite alle zucche, davano un perfetto stile halloweeniano all'ambiente, cosa che non guastava mai.
Sapeva che la proprietaria era una donna, quindi setacciò la sala con lo sguardo, passando sopra a diversi camerieri vestiti in modo gotico e più o meno tutti uguali, fino ad arrivare a colei che pareva decisamente diversa... e affascinante, nel suo abito nero. Si avvicinò alla donna quasi con timore reverenziale, sorridendo solare. Buonasera, lei deve essere Pheobe... wow, che bel locale e che bell'atmosfera! Ammetto di essere stato un po' titubante quando mi hanno proposto di venire qua ma... wow! Ora non me ne pento affatto, davvero assicurò, porgendole la mano un po' a caso. Oh... io sono Peter! Cacciatore dei Falcons. Non sapeva, invero, se all'altra interessasse, ma non è che ci avesse poi molto pensato. In tutto quello, non aveva notato proprio l'auror e quindi si esibì in una delle sue solite figure di merda. Oh scusa non ti avevo proprio visto! Non capisco il motivo, sei molto carino, cioè non è che non ti ho notato perché sei brutto, anzi... cioè... beh sì ciao! Si girò quindi verso il bancone con la faccia in fiamme. Potrei avere.... uhm... cocktail interessanti... una tequila sunrise? Domandò con gentilezza, indicando il cocktail che avevano in comune questa narratrice e quello di Markab. A tal proposito, sperò proprio che sia lui che Skyler venissero al party.

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