Serata per dimenticare

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    Alton McKinley | Giornalista | 35 anni | PC


    [Sabato sera ore 22.40 Le Vie En Rouge]



    Spesso e volentieri il sabato sera era il momento di trovare un qualcosa di divertente, di piacevole e soprattutto per bere un bicchierino di qualche alcolico per far si che la settimana lavorativa scorresse fuori da lui come un sospiro. Gli piaceva si lavorare, ma anche non aver divertimento non faceva parte di lui che fosse una bella bevuta oppure una bella serata con una ragazza, non aveva problemi a scegliere tra le due cose, meglio se entrambe tutto sommato, quella era la serata perfetta per lui. Sapeva bene dove andare per cercare quello che voleva, a Diagon Alley c'era il locale ideale per ciò, Le Vie En Rouge. Si era messo una camicia per andare al locale, un pantalone scuro e una scarpa molto tranquilla, doveva divertirsi non andare a un locale di alta moda e alta classe. Arrivò in pochi minuti alla porta del locale che superò rapidamente, era difficile scambiarlo per un minorenne ormai, quel tempo era già passato. Tanti odori fin dal suo arrivo, incenso e altre cose che rendevano più piacevole la permanenza anche se non c'era bisogno dato che era un bel locale al suo interno. Si portò verso il bancone del locale, un bel marmo che rendeva al meglio in quella location, c'era una ragazza decisamente bella al di là dello stesso. Non perse tempo e dato che non sembrava servire gli altri clienti prese la parola, non poteva e voleva perdere tempo nel fare la prima bevuta.

    Scusami bella, hai qualcosa da bere che mi possa far dimenticare un'infinita settimana lavorativa? Scegli pure te, mi fido.

    Finì la frase facendo un bel sorriso verso la ragazza. Voleva un qualcosa per iniziare, c'era sempre un inizio e una fine per tutto.





    Alyce Coffey Puoi anche riconoscere Alton se leggi la Gazzetta del Profeta
     
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    Luke si era allontanato dal bancone, quella sera, per dedicarsi a delle faccende un po' più delicate: uno spacciatore dei loro aveva avuto problemi con qualcuno che sembrava voler togliere a loro quella zona di spaccio e questo non era stato per niente divertente. Quando Alyce lo aveva saputo aveva chiesto al barman di occuparsene come lui sapeva, sostituendolo a lavoro, almeno per quel giorno. Gestire quel posto le piaceva non tanto per quanto vi era di visibile a chi vi entrava, quanto tutto ciò che vi era alle spalle. Non poteva dire di annoiarsi, nemmeno una volta nella sua giornata, in quanto c'era sempre qualcosa da fare di diverso e qualcuno a cui far capire chi comandava.
    Per questo, quando Alton arrivò, lei era di spalle al pubblico a cercare di fare un resoconto delle bottiglie che erano da ordinare ai fornitori. Aveva indossato un completino molto semplice: un pantaloncino di pelle, attillato a risaltarne le forme e un reggiseno di pizzo che faceva da top, rosso porpora che richiamava molto il colore dei suoi capelli.
    Quando le parole di Alton arrivarono al suo orecchio, Alyce sbirciò dallo specchio che aveva davanti a sé, dove si riflettevano le bottiglie a disposizione e vi riconobbe il volto del giornalista.
    Era piuttosto nervosa, in seguito alla situazione che si era venuta a creare e alla mancanza di Luke che gestiva quel tipo di clienti che parevano assomigliare molto ad Alton, quindi quando sentì quel "bella", non si sentì per alcun motivo al mondo lusingata e anzi, lo trovò davvero poco carino.
    Ma forse non l'aveva riconosciuta come collega di Acromantula? Forse aveva solo cercato di fare lo splendido? Continuò a pulire le bottiglie, fin quando non posò l'ultima e si voltò lentamente verso Alton, con lo smeraldo spento, come se fosse vuoto. Gli psicofarmaci quel giorno stavano facendo il loro lavoro e doveva ammettere che forse era anche meglio, visto l'approccio triste e con poco stile di Alton «Senti bello, è inutile che ti ci impegni. La settimana non si dimentica, puoi provare ad alleviare il dolore, ma è la sola cosa che puoi fare. Io ho qualche idea...» - prese rapidamente un bicchiere da shot, quindi vi versò dentro una caramella alla menta forte e artica, poi ci spremette del concentrato di fragola e ci versò sopra dell'alcol etilico «...una botta in testa e ti farei dimenticare anche come ti chiami...» - pensò la rossa, mentre piazzava con un rumore sul bancone la sua creazione «Lacrima di Giuda.» - sorrise, un mezzo ghigno sul suo volto, mentre sollevava un sopracciglio e attendeva che lui bevesse «Cosa vuoi dimenticare, giornalista?» - domandò in un soffio, dopo che lui ebbe bevuto, consapeovle che quello shottino sarebbe diventato doppio da lì a breve «E quali idee avevi per farlo?» - insomma, lì poteva trovare i possibili modi per dimenticare anche il suo nome.
    alyce coffey

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    Alton McKinley | Giornalista | 35 anni | PC


    Quel locale era di prima fattura, aveva tutto quello che serviva per dimenticare la fatica di una settimana di lavoro di un giornalista e non solo, un bancone che poteva sognare a casa sua, un pienone di alcolici dietro al bancone da fare invidia a un locale babbano molto famoso, tutto era come voleva. Fece una risata alle parole della ragazza.

    Hai proprio ragione, la settimana non si può dimenticare, ma alleviare aiuta assolutamente. E cosa c'è di meglio di una bella bevuta e un po' di divertimento? Nulla penso.

    Fece un sorriso e un occhiolino verso la stessa che era dietro al bancone. Osservò quella creazione alcolica nel bicchierino da shot, l'unica cosa che riconobbe sembrò essere tipo fragola, ma era meglio non sapere cosa c'era al suo interno. Si fidava della bravura di quella ragazza.

    Un bel nome, decisamente appropriato se guardo questo shot.

    Fece un piccolo sorriso poi dette un sorso di quello shot fino a portarlo a metà, rimase piacevolmente sorpreso dalla qualità. Ci aveva preso, quella era fragola, dava un sapore dolce insieme a un altro ingrediente che non riusciva a capire, ma non era quello il problema.

    Molto buono, sapore unico.

    Erano parole sincere le sue. Sentirsi chiamare con quello che faceva era un segno che era stato riconosciuto dalla ragazza al bancone.

    Chiamami pure Alton se vuoi, voglio avere informalità dopo tutta questa formalità che c'è in redazione alla Gazzetta del Profeta. Te invece come ti chiami?

    Fece un nuovo sorriso.

    Devi sapere che essere tutta la settimana a scrivere notizie, cercare persone per avere delle conferme sulle notizie e tutto il resto è assolutamente stressante, ti toglie tante energie soprattutto mentali.

    Non poteva raccontare di quello che faceva al di fuori del giornale, era e doveva restare un segreto sennò sarebbe stato un grande casino da affrontare per lui.

    Tante idee per rilassarmi. Te hai qualcosa da propormi oltre al bere? Un po' di compagnia non fa mai male.

    La sua richiesta era chiara e se quella ragazza avesse voluto intendere, così come era certo che succedesse, avrebbe capito subito dove parare.





    Alyce Coffey L'ultima frase ti può spingere a offrire di tutto :)
     
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    Alyce non era molto propensa, oggi, con in testa l'unico pensiero di sapere quel cazzone di Luke dove fosse finito. La stava facendo preoccupare e non perché provasse qualcosa per il suo barman, ma perché se lui non tornava, lei non poteva togliersi da dietro quell'inferno e avrebbe dovuto iniziare a bere per poter reggere ancora tutta quella gente che la metteva sotto pressione.
    Ascoltò le parole di Alton; era proprio vero, per star là dietro dovevi avere un grande fegato e lei lo aveva bruciato con psicofarmaci e alcol. Capiva quanto Luke fosse paziente, solo adesso che lo stava sostituendo completamente. Riusciva a sopportare lei e tutti quegli stronzetti che andavano a raccontare le loro giornate. Quasi le dispiaceva, ora, che non si fosse concessa mai al barman per farlo riprendere. Non che avrebbe iniziato adesso, ma ecco, poteva cominciare a comprenderlo. «Sicuramente...» - commentò a quella sua prima domanda, rimanendo quasi sbalordita da quell'occhiolino «Ma dove siamo? Nel medioevo?» - si chiese, mentre calò il capo a preparare quello shot «Se non viene entro dieci minuti, Luke è un uomo morto.» - i suoi pensieri continuavano a scivolare verso il barman che ancora non si degnava di tornare. Sollevò lo sguardo dal bicchiere e lo fissò su Alton «Momenti di ispirazione» - ammise, non ricordandosi nemmeno da cosa era venuto fuori quel nome, ma sapeva che le piaceva davvero tanto.
    Lo osservò bere, certa che fosse uscito al meglio, viste le sue capacità «Solo alta qualità, darling...» - gli disse, poggiandosi dietro, con il sedere che sfiorava il bancone. Era piuttosto certa che quel ragazzo lo avesse incontrato nella missione a Villa Mor, quindi le sue iridi lo squadrarono perplessa e un sopracciglio si sollevò «Ehm... Alyce?» - fu quasi interrogativa la sua risposta, in quanto non era certa se fosse l'alcol che stesse facendo effetto o avesse davvero dimenticato che qualcosa li accomunava.
    Ma da quello che disse dopo, la seconda teoria si fece più solida. Sgranò gli occhi, quasi stupita da quanto non fosse lei la pazza in quel momento «Ehm--- sì, immagino.» - era davvero stranita dalla situazione, tanto da non sapere cosa dire, realmente «Ma dico io, come li pensano? Cioé, qualcuno li sceglie no? E come li sceglie?» - questo diventava veramente un dubbio sacrosanto nella sua testa.
    «Ma.. tu non ricordi davvero che ci siamo già visti, vero?» - non si riusciva a tenere niente, inutile.
    Tuttavia, quel suo pensiero le fece dimenticare di rispondere a quella seconda domanda.
    alyce coffey

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    Alton McKinley | Giornalista | 35 anni | PC


    Era alla base l'alta qualità di un bel drink in quel locale, tanta carne al fuoco per far si che la serata fosse di alto livello. Sinceramente non aveva dato tanto credito se conosceva o meno la ragazza, ma quando la guardò meglio anche in volto ebbe uno scossone, era un volto noto da quello che ricordava.

    Ovviamente qualità massima, è quello che mi aspetto.

    Fece un sorriso. Sentendo il nome capì che si erano eccome già incontrati, erano in un luogo molto pericoloso, collegò nome e volto e tutto combaciò, era stati insieme alla Villa Mor dove avevano preso per torturare e percepire informazioni il proprietario di casa, il signor Mor. Era anche lei un membro dell'Acromantula. Poteva sbottonarsi nel parlare con lei, poteva parlare di tante cose senza aver paura di dire una cosa di troppo.

    Alyce! Oddio! Cazzo, non ti avevo riconosciuta scusami tanto. Ora si che mi ricordo tutto. Ci ho messo un po' a ricollegarti a ciò che abbiamo fatto.

    Fece un attimo di pausa poi riprese.

    Certamente ci siamo già visti, una festa un po' esplosiva a una certa villa importante, capisci cosa intendo vero? Scusami se non ti avevo riconosciuta prima, ma oggi sono veramente cotto. Un articolo di ben due pagine di giornale, capisci che strazio finirlo?

    Il riferimento era chiaro, la festa era stato il combattimento, la villa il luogo dove era accaduto. Era una ragazza sveglia, ci sarebbe arrivata prontamente a ciò che voleva dire.

    Allora, come vedi ora sai cosa faccio nella vita, chiaramente se prima non lo sapevi.

    Fece un piccolo sorriso per poi guardare la ragazza mentre sorseggiava il suo drink che gli era stato preparato dalla stessa che aveva di fronte, era molto buono e saporito a ogni sorso, un gusto unico.

    Da allora che hai fatto di bello? Raccontami un po' sono curioso.



     
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    Incrociò le braccia sotto i seni, osservando il giornalista mentre beveva il drink che gli aveva preparato. Aveva desiderato più di ogni altra cosa al mondo che in quel momento arrivasse Luke e le dicesse che aveva risolto tutto, così lei poteva tornare a fare quello che desiderava fare in quel momento: nulla.
    Aveva decisamente scelto il giorno peggiore per non prendere la sua terapia, soprattutto dovendo stare dietro il bancone, l'unico luogo dove tutti parlano con il barman e se sei una donna, parlano ancora di più.
    Alton, purtroppo, stava subendo solo gli effetti collaterali di questo lato di Alyce, annoiato e veramente poco incline ad essere amichevole, almeno per oggi.
    Quando il ragazzo fece mente locale, finalmente sembrò avere una illuminazione e capire chi realmente fosse la ragazza. «Forse non ha preso nemmeno lui la terapia, oggi.
    Ma che dici, non si dice!
    Non c'è niente di male a credere che non sia stata presa la terapia.
    Non tutti prendono terapie per la mente.
    Dovrebbero.»

    Le sue voci iniziavano a fare capricci e questo non era un bene, soprattutto se Luke non fosse tornato per l'intera serata.
    Annuì quasi stranita da quelle parole «Capisco perfettamente. Così come oggi dovrebbe esserci il mio barman e non c'è.» - sbottò infine, prendendo di scatto un bicchiere di vetro, sbattendolo sul bancone e riempiendo il vetro di vodka liscia. Lo afferrò e lo buttò giù, come se fosse acqua.
    Allargò le braccia e fece segno al locale «Ormai vivo qui. E mi sta più che bene, non posso lamentarmi, alla fin fine. Ho tutto quello che desidero, tranne quando sono costretta a dove sostituire il mio barman.» - sbuffò ancora una volta, lamentarsi era un ottimo modo di fare conversazione, in fin dei conti e se non andava bene, beh, non erano problemi suoi.
    alyce coffey

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    Alton McKinley | Giornalista | 35 anni | PC


    Tutto divenne più tranquillo in quel discorso, sapevano chi erano e cosa facevano quindi ogni discorso poteva essere libero da pregiudizi e tutto ciò che serviva per nascondere il lavoro dell' Acromantula Scarlatta. Liberò totalmente la mente bevendo un sorso dal bicchiere che aveva di fronte, un po' di alcool lo aiutava assolutamente a tornare a nuovo.

    Spero per lui che ti abbia avvertita che non veniva il tuo barman, sarebbe il minimo, sennò non vorrei mai essere al suo posto. A me invece hanno appioppato a pieno questo articolo quando il collega non si è presentato in ufficio, lo vorrei strozzare con le mie mani, un lavativo assurdo.

    Si immaginava al posto del povero barman, avere Alyce incazzata davanti non doveva essere il massimo, per come la conosceva sui campi di battaglia con l' Acromantula ci voleva poco a farla incazzare.

    Ti credo, è come se fosse diventata una seconda casa. Potresti anche farti il tuo nuovo appartamento sopra al locale, sarebbe come essere a un passo dal lavoro ogni giorno.

    Fece una piccola risata poi vide una bottiglia di vodka sul bancone. Prese la stessa bottiglia in automatico e ne mise un filo nel bicchierino.

    Spero non ti spiaccia Alyce.

    Dette una sorsata finendo quella piccola bevuta in un attimo poi vide che l'orario era tale da tornare a casa, la serata era finita. Almeno aveva dimenticato in parte quella giornata così pesante e tosta. Si alzò dal bancone.

    Fanculo al tempo che vola, devo scappare scusami Alyce, il lavoro mi chiama, ho da finire un articolo per domani. Grazie mille della bella chiacchierata e del tempo che mi hai concesso. Una volta faremo un bel brindisi insieme, la prossima volta che passo.

    Le fece un occhiolino.

    Buon lavoro! A presto.

    La salutò e si portò all'uscita, sarebbe voluto restare ore con quelle ragazze del locale, ma l'articolo non si scriveva da solo. Uscì quindi dal locale.

    [Role Conclusa]





     
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