Il Ciclone

Aurore&Thomas

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Il giorno dell'inizio delle ferie, Aurore l'aveva passato tra i negozi della Londra babbana, alla ricerca di qualche bel vestitino nuovo o un bel costume da bagno.
    Adesso mancava un giorno solo alla partenza per la Spagna col fratello ed ora bisognava occuparsi delle cose che riguardavano il mondo magico. Doveva fare alcuni acquisti a Diagon Alley, doveva andare in banca, doveva passare nel suo negozio per sistemare le ultime cose...insomma, aveva ancora un po' di cose da fare!
    Per questo le sue giornate erano sempre le più veloci, le più frettolose, in questo periodo: Si accumulavano milioni di commissioni l'ultimo giorno disponibile prima delle vere vacanze estive. Aurore era piuttosto ordinata e organizzata, e quasi mai si ritrovava con mille cose in scadenza. Solo prima delle ferie, chissà come mai, queste cose si ammucchiavano inevitabilmente e quindi bisognava correre per forza.
    Aveva indossato la prima T-shirt ed i primi leggins che aveva trovato nel primo cassetto che aveva aperto a casa sua, non erano nemmeno abbinati, dato che la t-shirt era verde smeraldo e i leggins erano blu elettrico. Poi aveva messo delle vecchie Converse sporche e logore che aveva comprato al primo anno ad Hidenstone ed infine, come ciliegina sulla torta, aveva acconciato i capelli con la classica matita raccattata in fretta e furia nell'astuccio delle matite da disegno che usava per creare nuovi modelli. Insomma non era decisamente presentabile e, molto sicuramente avrebbe fatto venire un'infarto all'amica Libraia, Chloé.
    Insomma, era agghindata in questo modo assolutamente impresentabile ed aveva tra le mani diverse buste, contenenti stoffe, matite, penne, piume e quant'altro. La bacchetta era, fortunatamente, posata nel suo ormai fidato fodero autoappellante e la borsa era appesa alla spalla destra, quasi sul punto di scivolargli sul braccio.
    Aveva ancora l'ultima commissione da fare, diretta alla Gringott, quando, senza nemmeno rendersene conto inciampo' contro il piede di qualcuno , perdendo l'equilibrio e spiaccicandosi sul marciapiede. “Aah che figuraccia...” mormorò la sarta, cercando di rialzarsi e raccogliendo tutte le cose che erano cadute dalle buste “Chiedo...chiedo scusa” disse poi, anche se a dire il vero non c'era nulla di cui scusarsi. Ma ormai si sa: Aurore chiederebbe scusa anche al suo peggior nemico.
    Aurore Nieto

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    giphyscheda | thomas richenford | statistiche

    E a lui le ferie quando arrivavano? Per quanto sapeva che non andava in ferie perchè doveva andarci Xander, non riusciva proprio a prendersela con lui ed anzi, la cola, la dava sempre a qualcuno di più in alto, qualcuno che poteva maledire tranquillamente senza nessun tipo di ripercussione perchè tanto non lo conosceva. Aveva una tuta grigia, ed una t-shirt nera indosso, doveva andare alla gringott per una questione urgentissima per il suo ufficio, che poi scoprì essere semplicemente il ritiro di una busta che però non poteva aprire, il che lo mandava veramente fuori di testa. Thomas era, nella sua testa, ancora un piccolo tirocinante che non poteva dire di no a nessuno, se no che figura avrebbe fatto? Ma quel giorno era seriamente stanco, tirò giù gli occhiali da sole e senza neanche pensarci tirò fuori il suo magifonino e mentre camminava girava così su instagram alla ricerca di un ristorante carino, dove andare a mangiare prima di tornare in ufficio e consegnare quella lettera. Ecco, il massimo della ribellione per quel ragazzo era sicuramente fare 10 minuti di ritardo nella consegna di qualcosa. Era qualcosa che non si era mai spiegato eppure lui nella vita normale era uno che si faceva valere sempre e che sempre aveva voglia di essere il primo e così via. Ecco un messaggio del suo capo ufficio che gli diceva ci passare anche da un'altra parte. Alzò gli occhi al cielo e se nella sua testa stava maledicendo il giorno in cui aveva scelto di essere un auror così servizievole e senza mai avere tempo per se stesso, le sue mani rispondevano un si cordiale e carino. Ovviamente, visto che le giornate nere cominciano sempre finendo sempre peggio, e visto che non stava neanche lui guardando dove andava, l'impatto fu terrificante, in quanto cadde insieme alla ragazza, esattamente difronte alla stessa, con il sedere per terra, il telefono con lo schermo in frantumi e un occhio traballante ed un pò nervoso. Quando però sentì chiedere scusa in quella maniera così dolce, Thomas focalizzò chi era la sua vittima e senza pensarci due volte, cercò di rialzarsi, prendere quello che ne rimaneva del suo telefono, raccogliere un pò di buste per la ragazza e sorriderle. Ti sei fatta male? Scusami tu! Cavolo stavo rispondendo ad un messaggio e non ti ho vista! Rispose mettendosi gli occhiali sulla testa. Il mio capo che stamattina ha deciso di farmi fare la trottola mi ha anche reso distratto, davvero, stai bene? Chiese tendendole la mano. Ecco Thomas Richenford che racconta la sua vita al mondo solamente perchè gli va. Era una cosa che gli apparteneva quel suo essere sempre troppo espansivo. Non poteva farci assolutamente niente.

    Revelio GdR

     
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    C'erano alcuni momenti in cui Aurore sembrava essere con la testa tra le nuvole, come se non avesse nessuno intorno a lei e fosse sola in mezzo ad una distesa di fiori di ogni genere di colore esistente. Un modo molto romantico per dire che era sbadatissima. Aveva dei pregi, ma c'erano anche dei difetti ed uno di quelli era proprio la sbadataggine. E proprio a causa di quel suo difetto, non aveva visto il ragazzo e il suo piede che la fece inciampare, cadendo rovinosamente a terra. Non si era fatta nulla di grave, per fortuna, ma notò che anche il ragazzo era caduto di fronte a lei.
    Aurore non perse tempo a scusarsi, scuotendo poi la testa alla sua domanda “No, non mi sono fatta nulla...tutto bene, grazie” Alzò lo sguardo verso il ragazzo e, prendendo la sua mano, si alzò in piedi. “Ti ringrazio per l'aiuto...” abbassò lo sguardo verso il cellulare del malcapitato, ormai distrutto. “Oh no...mi dispiace tantissimo, davvero! Oh Santo cielo...ti devo ripagare per lo schermo...dovrebbe essere sostituito...”. Aprì la borsa cercando in fretta e furia il portafogli “Oh mannaggia...dove ho messo il portafogli?!” sbuffò sconfortata ed alla fine decise di posare tutte le buste per terra accanto al muro e si mise a svuotare la borsa. “Non posso essermelo dimenticato al negozio...eddai...” di tanto da quella borsa uscivano mazzi di chiavi, fazzolettini, l'unico rossetto che aveva e che non usava mai (E nemmeno lei sapeva di averlo lì dentro), un pacchetto di caramelle alla menta, altre cose inutili ed infine eccolo lì. Il tanto ricercato portafogli. Fece un sospiro di sollievo, riposò tutto alla rinfusa nella borsa e si rialzò. Guardò il ragazzo, accennando un sorriso “Ti devo risarcire. Ti ho letteralmente distrutto il cellulare e devo rimediare al danno” aprì il portafogli cercando qualche galeone, ma non bastavano per risarcire il ragazzo. “Ah che scema...stavo andando in banca proprio per prendere i galeoni dalla mia camera, dato che devo viaggiare...” gli occhi si posarono nuovamente su di lui “Comunque...tu stai bene? A parte il cellulare rotto, non ti sei fatto nulla, vero? Forse è meglio se andiamo al San Mungo? Oh sono la solita sbadata...davvero, scusami tanto, dovevo stare più attenta” come sempre si dava tutte le colpe, senza nemmeno lasciar parlare l'altra persona. Doveva sempre rimediare da sola ai suoi casini. Tutta quella scena, probabilmente sarebbe apparsa ridicola e divertente agli occhi degli altri, ma lei, ovviamente, non aveva fatto caso a nulla. Non ci dava così tanto peso. Come non dava alcun peso al modo in cui era uscita di casa. Impresentabile, soprattutto quando si trovava di fronte ad un ragazzo carino, apparentemente gentile...e forse anche con un lavoro piuttosto importante. Ed in tutto questo trambusto...non si era nemmeno presentata. "Ah...sono Aurore, e ti chiedo ancora scusa"
    Aurore Nieto

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    Thomas Richenford | Auror | 21 anni |


    Aveva trovato una persona esattamente come lui: logorroica fino allo sfinimento e che non riusciva a focalizzare delle situazioni se era presa dal panico. Ecco, forse quella era una cosa che a Thomas non succedeva quasi mai, ossia essere preso dal panico, ma comunque non voleva dire che non era uno che parlava a profusione, senza senso e senza neanche dare la possibilità alle persone di rispondere o replicare. Quella situazione, però, era seriamente divertente. La osservò attentamente ed a parte gli abbinamenti improbabili che aveva addosso sembrava essere una ragazza davvero carina. La lasciò esprimersi cercando più e più volte di dirle che non serviva certamente un risarcimento danni, erano in un luogo magico ed un reparo sarebbe stato anche abbastanza semplice da eseguire, ma niente, non ci fu davvero il tempo di farlo che tutto quello che aveva nella borsa venne quasi rovesciato atterra in una ricerca spasmotica del portafoglio. Rise di gusto e scosse appena il capo quando lei, finalmente, si rivolse a lui in prima persona. Io credo che non serva nessun risarcimento, che non devi andare alla grigott per prelevare e risarcire me e che... non so, mi offri un caffè e stiamo apposto così? Chiese poi gentilmente prima di sorriderle e prendere la sua bacchetta puntandola verso il telefono. Reparo! ed il suo schermo tornò ad essere esattamente quello che era prima. Guardò la ragazza e le fece un occhiolino simpatico. Poi il fatto che gli disse che era meglio andare al san Mungo fece scuotere il capo a Thomas ed avvicinandosi a lei le posò entrambe le mani sulle spalle, lo fece in maniera gentile, tranquilla, quasi come se fosse qualcosa che faceva da quando erano bambini. La confidenza che riusciva a dare quel ragazzo era veramente assurda e delle volte anche pericolosaa. Guarda che anche io ti sono venuto a sbattere come se la strada fosse solamente la mia! Senti stai tranquilla ed andiamo a prendeci qualcosa da bere. Sono stanco, non ci vedo più dalla fame e sono fatalista! Magari doveva semplicemente incontrarci! Aggiunse sorridendole ancora solare e ridacchiando rimettendosi un pò più lontano da lei. Thomas, Thomas Richenford! Le strinse la mano e poi si guardò intorno. Sei di qui? Insomma hai una faccia conosciuta! Forse, ed anzi sicuramente, l'aveva vista nel suo negozio. In fondo aveva un negozio che era un'istituzione a Diagon Alley, non poteva a verla non vista mai!
     
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    Aurore ovviamente doveva sempre chiedere scusa, anche se la colpa non era sua. E non era nemmeno del ragazzo, a dire il vero. Erano cose che potevano succedere a chiunque. Ma la sarta era così: Doveva per forza rimediare a qualsiasi danno avesse combinato.
    Ma come capitava da un po' di tempo, la sarta incontrava solamente gente cordiale e simpatica.
    Il ragazzo disse ad Aurore che non c'era alcun bisogno di risarcirlo. Al massimo lei avrebbe potuto offrirgli un caffè. La sarta annuì, senza pensarci nemmeno. Sorrise e successivamente prese la parola. “Allora vada per un caffè pagato da me! Anche più di un caffè, se vorrai!”
    Poco dopo il ragazzo riparò lo schermo del suo cellulare con la bacchetta e, a quel punto la mano della francese andò a battere sulla sua fronte “Che scema! A volte dimentico che con la magia possiamo riparare le cose senza dover pagare!” fece una piccola risata scuotendo la testa “Me l'ero dimenticato!”.
    Il ragazzo parlò ancora ed Aurore annuì nuovamente facendogli un sorriso. In effetti anche lei aveva bisogno di bere e mangiare qualcosina, magari qualche snack. E quindi avrebbe preso la palla a balzo e ne avrebbe approfittato per pagargli il pasto per sdebitarsi.
    “Sì è vero...ma il danno l'hai subito tu1! Insomma ti si era rotto lo schermo del cellulare, anche se poi lo hai riparato con la magia...Però sì, andiamo pure a mangiare o bere qualcosa.. Ovviamente offro tutto io!”
    Successivamente, il giovane si presentò, rivelandole il suo nome “Piacere di conoscerti Thomas!”
    Fece cenno di sì col capo alla sua domanda e continuò “Sì, lavoro qui a Diagon Alley...credo tu conosca il Madama McClan! Sono la sarta e proprietaria di quel negozio”.
    Infine, Aurore con il sorriso sulle labbra guardò Thomas “Tu invece? Che lavoro fai?” E si incamminò verso un posto dove poter prendere qualcosa da bere. Forse aveva ragione lui: Forse era una sorta di destino. Dovevano semplicemente incontrarsi.
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    Thomas Richenford | Auror | 21 anni |


    Tutto normale per un tipo che riusciva ad attaccare bottone anche con le cose inanimate. Era tutto veramente nella norma quello che stava succedendo, tanto che Thomas non si era neanche infastidito per il telefono, che quel periodo aveva deciso di stare più per terra che nelle sue tasche o tra le sue mani. Aurore sembrava una ragazza tanto gentile e disponibile quanto fragile e tendente alla non autostima, il che per Thomas era pressochè assurdo visto che riusciva a vedere del buono e del bello in tutte le situazioni e da per tutto. Sorrise alla ragazza e scosse il capo. Il suo abbigliamento era stravagante e solo per questo a Thomas stava simpatica. Ehi ehi ehi... non dire mai così ad un ragazzo potrebbe approfittarsene sul serio! Le disse poi sorridendole prima di porgerle le mano per prendere qualche borsa. Posso fare il cavaliere? Chiese con genilezza aspettando che la ragazza gli desse qualche busta così da aiutarla. Capita anche hai migliori ed il fatto che sai cavartela anche senza la magia ti rende una persona sicuramente più forte! Ma magari prima di risarcire qualcuno pensaci! Le persone sono cattive e riescono ad approfittarsi di qualsiasi cosa respira e non su questa fantastica terra! In quel momento si sentiva ispirato oppure stava semplicemente vaneggiando visto che aveva fame e sete? Forse nessua delle due, cercava solamente di dare dei consigli. Non voglio risultare saccente, sia mai! Insomma è che si vede che sei molto dolce e non mi piacciono le ingiustizie! Aggiunse prima di stringersi nelle spalle anche, forse, un pò imbarazzato, per quanto uno come Thomas potesse esserlo. Quando gli disse dove lavorava sorrise e schocchiò appena le dita!Ecco dove ti avevo visto! Sei bravissima complimenti, io ho comprato un sacco di vestiti li da te! Devo ammettere che sono di ottima fattura! Aggiunse poi sorridendole ancora prima di avviarsi con lei verso un locale. Io sono un auror, o comunque ci provo! Ma sono ancora alle prime armi e devo imparare ancora un sacco di cose. Ho finito l'accademia da poco! Come mai questa passione? Era una cosa bella ma curiosa nel 2021 quando c'erano, praticamente, le multinazionali da per tutto!
     
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    Thomas era bravo a parlare e questo, ad Aurore, piacque molto. Trovava quel giovane molto gentile e, perché no, anche molto buono. Immaginava già che avrebbe fatto il lavoro che successivamente gli avrebbe riferito.
    Alle sue parole, la sarta fece un sorriso e rimase affascinata e davvero grata dalla sua gentilezza, quando le chiese se poteva aiutarla a portare le buste che aveva in mano. “Ti ringrazio tanto, Thomas. Sei davvero gentile. È raro in questi tempi, trovare una persona così gentile e disponibile.” Quindi gli lasciò qualche busta e nel frattempo continuò ad ascoltarlo. “Hai ragione...a volte parlo senza pensarci. È un gesto istintivo, dovuto al mio carattere...credo” Aurore era anche una persona che non amava mentire e forse anche questo era una sorta di 'punto debole'. Una cosa che poteva avvantaggiare i malintenzionati. Doveva capitarle qualcosa per reagire davvero. Il passato non le aveva insegnato nulla, forse.
    A ciò che disse dopo, la sarta arrossì lievemente ma annuì “Non risulti saccente...hai ragione. Dovrei imparare...” Dovrebbe essere meno gentile? No, non meno gentile ma meno ingenua. A volte, prima di fidarsi di qualcuno doveva prima conoscere meglio quella persona e capirne le vere intenzioni. Potrebbe succederle qualcosa, prima o poi.
    E doveva anche essere consapevole del fatto che era davvero una brava sarta e che le sue merci erano davvero di buona qualità. Soprattutto perché erano in tantissimi a dirlo. Doveva anche essere sicura di se stessa e fiera di ciò che faceva.
    Sorrise lievemente imbarazzata ai complimenti sui suoi capi “Ti ringrazio Thomas. Sono felice che ti piacciano i vestiti che faccio e spero di vederti ancora nel mio negozio!”
    Infine Thomas rivelò il lavoro che faceva “Auror! È un lavoro bello ma pericoloso...Sono sicura che te la cavi bene nel tuo lavoro!” alla domanda la sarta sospirò. “È una storia un po' lunga che magari forse ti racconterò più avanti se ce ne sarà l'occasione” Rispose infine con un sorriso.
    Nel frattempo erano arrivati di fronte ad un locale con dei tavolini posti all'esterno. Aurore si incamminò verso uno di quelli liberi e si ci sedette. “Cosa vuoi allora?” Gli chiese all'auror con il sorriso sulle labbra.
    Aurore Nieto

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    Thomas Richenford ~ AurorGli piaceva fare conversazione di ogni genere e tipo e soprattutto era uno che faceva amicizia molto facilmente e non solo perchè era un ragazzo oggettivamente dal bell'aspetto ma perchè era una persona che cercava sempre di mettere gli altri a proprio agio, specialmente le ragazze carine come quella che aveva di fronte. Ultimamente andava sempre a sbattere da per tutto e si ritrovava sempre in situazioni veramente, ma veramente scomode e la cosa assurda era che non riusciva più a distinguere il giorno dalla notte ed i suoi amici dai suoi conoscenti. Era un periodo pieno di cose e si rendeva conto che non riusciva a stare dietro a tutto e a tutti. Ma in quel momento non voleva pensare a niente, era come se volesse solamente godersi quell'incontro. Sorrise ancora alla ragazza e si strinse nelle spalle infilando le mani nelle tasche e poi sorridendole ancora ed ancora. lo stava mettendo di buon umore e la cosa non gli dispiaceva affatto, era come se quella ragazza dai modi così posati, gentili ed educati lo stesse riportando al mondo. Ultimamente vedeva solamente delinquenti e persone che non facevano altro che fargli fare rapporti e gavetta in generale e la cosa cominciava a risultare non solo pensante ma anche estremamente frustrante. Thomas era sempre stata una persona che amava viaggiare, amava scoprire cose e stare sempre in ufficio lo stava un pò ammazzando, quindi, in quel momento, Aurore era la sua boccata di aria fresca. Quindi è una storia lunga e fa parte del tuo passato! Va bene, quando vorrai io la vorrò ascoltare! é sempre un piacere sentire delle storie nuove e soprattutto le esperienze degli altri possono comunque insegnarti qualcosa di estremamente utile per la propria vita, quindi io non disdegno mai della cosa! Aggiunse poi arrivando verso il bar designato e fermandosi per un momento per far sedere prima lei e subito dopo sedersi anche lui di fronte alla ragazza. Ok, per fortuna! A volte la mia gentilezza viene scambiata per saccenza e qualche volta succede che io mi ritrovi in situazioni veramente scomode senza neanche che io me ne accorga, a dire il vero! Era sincero e comunque quella situazione ed il parlare con lei gli piaceva. Posso farti un'altra domanda indiscreta? é che sono veramente curioso e tu sei una ragazza interessante! Un pò ci rimaneva male quando risultava essere una persona indiscreta, ma non ce la faceva seriamente. Quando sei entrata in quel negozio che ha una storia comunque importante, come ti sei sentita?Immagino che sia stato emozionante ma anche suoer carico di intensione! Se devo stare zitto dimmelo pure, giuro che non mi offendo!Aggiunse poi sorridendole un pò impacciato e grattandosi un pò la nuca imbarazzato dalla sua lingua che non riusciva ad essere frenata!


     
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    Era ormai risaputo che Aurore non amava parlare della sua vita, a meno che non si trovava di fronte ad un amico o un'amica con cui aveva ormai preso confidenza e che frequentava da molto tempo. Doveva davvero fidarsi di quella persona, per parlarle del suo passato. Finora nemmeno la sua amica libraia, Chloè, conosceva appieno la sua vita prima del Madama McClan.
    Doveva trovare il tempo ed il momento giusto per farlo, dato che con lei ormai aveva un po' più confidenza.
    Con i ragazzi era sempre diverso: Aurore non era molto timida (Forse lo era quando frequentava la scuola), ma quando parlava con un ragazzo cercava di aprirsi un po' di meno, rispetto al solito. O meglio, ci metteva di più ad aprirsi, che con una ragazza. Forse le piaceva che le facessero domande? Perché così sapeva che quella persona era davvero interessata a lei. Era solita farsi diversi film mentali, in questo caso.
    Thomas le faceva diverse domande ma non lo trovava per nulla fastidioso, per la ragione detta qualche riga prima.
    La sarta annuì con un sorriso gentile e gli rispose “Assolutamente...ci sarà un'altra occasione per raccontarti tutto di me. Perché davvero, è una storia lunga e non molto felice. Solo con mio fratello ho ricordi felici”
    Arrivati al bar, Aurore si sedette e sorrise ancora al ragazzo “Un bacio onesto, un po' di gentilezza se li meritano tutti, piccoli o grandi che siano” disse la ragazza senza pensarci “Non ricordo dove ho sentito questa frase ma la trovo davvero davvero bella. Essere gentili è una cosa rara, in questi tempi.”
    Appoggiò i gomiti sul tavolino e il mento sulle mani ed ascoltò la domanda del ragazzo con un sorriso. “Beh, in quel negozio ci sono entrata tante volte, quando frequentavo Hidenstone ed era sempre un'emozione immensa. Il McClan non ha mai sbagliato un colpo. Ogni vestito in vendita in quel negozio era sempre un capolavoro. E io sto cercando di fare del mio meglio per tenere alta la fama di quel nome. È sempre una sfida, lavorare lì dentro. E non devi assolutamente stare zitto! Anzi, a me fa piacere quando mi fanno delle domande.” Fece ancora un sorriso e poi fu lei a fargli una domanda “Cosa ti ha spinto a diventare Auror? Da quello che ho visto di te, che ti ho conosciuto da poco, sembri fatto per aiutare e difendere i civili. La tua gentilezza e il tuo modo di parlare mettono a proprio agio”
    Aurore Nieto

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    Thomas Richenford ~ AurorThomas era sempre stata una persona gentile, era sempre stata una persona cordiale e curiosa, forse anche un pò troppo. Il sesso e gli approcci con qualsiasi persona per lui non erano mai stati davvero un problema e la cosa che più lo rilassavano erano esattamente quello. Non gli piaceva stare da solo, non gli piaceva quando il silenzio riusciva a sovrastare il rumore dei suoi pensieri, non gli piaceva per niente essere una persona solitaria e non capiva neanche chi riusciva a trovare pace in quelle situazioni. Thomas amava stare in mezzo alle persone, in mezzo alla cofusione e forse era anche lui stesso pura confusione! Era sempre stata una persona alla quale gli piaceva stare al centro del ciclone anche se faticava a stare al centro dell'attenzione. non era una persona egocentrica, ma amava la confusione, le risate, bere, mangiare con i suoi amici e forse per quello era diventato così tanto stretto con Madison, proprio perchè, su certe situazioni erano veramente uguali. Si morse il labbro ed annuì quando la ragazza gli disse che avrebbero avuto modo di parlare del suo passato non troppo felice e Thomas non insistette ultieriormente per farla parlare o per cercare di capire qualcosa di di più. Anzi, cambiò completamente dscorso e quando si mise seduto di fronte a lei sorrise ancora di più e l'ascoltò felice e soddisfatto di tutta quella passione e dedizione per il suo lavoro!Sai cosa? Mi sembri una ragazza veramente in gamba e trovo che di persone come te ce ne siano veramente pochissime al mondo. Trovo che stai facendo un ottimo lavoro anche solo impegnandoti per farlo! Era un motivatore nato, era una di quelle persone che riuscivano a farti diventare assurdamente sicuro di te stesso anche senza fare assolutamente niente. La osservò per tutto il tempo e poi drizzò per bene le spalle quando gli fece quella domanda. Ho un modello di vita veramente alto. Alexander Olwen è stata la mia musa. Sono venuto dall'America per seguire i suo passi, uno dei più talentuosi, giovani e capi squadra che esistono. Poi diciamo che caratterialmente non ho mai sopportato le ingiustizie, non mi sono mai piaciute le persone che hanno un atteggiamento presuntuoso o si approfittano delle persone più deboli. Certo nesusno è un santo, ma c'è gente che non solo non vuole capire ma a volte ci prova prorpio gusto a far del male! Ecco, io sono diventato auror per cercare di arginare queste persone e far in modo che chi non si sa difendere, o chi non vuole difendersi affatto sia protetto e non debba preoccuparsi di alcune atrocità che avvengono! Aggiunse poi srridendole e sperando di aver espresso il concetto in maniera esaustiva. Si gasava sempre tantissimo quando parlava di quelle cose, quando qualcuno gli chiedeva del perchè voleva diventare auror!


     
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    Ormai Aurore aveva capito che quel ragazzo era una brava persona. Decisamente di buon cuore. Aurore era anche così, non provava odio per una persona solo per il piacere di farlo, non era una di quelle persone che provavano solamente invidia perché qualcuno aveva più fortuna di lei. E doveva ammettere che lei, di fortuna, ne aveva avuta abbastanza. Dopo essere riuscita a scampare dalla furia immotivata dei suoi genitori, si era rifugiata a Londra ed era riuscita a rilevare il Madama McClan, grazie ad alcuni risparmi ed ai lavoretti che era riuscita a fare nel corso degli anni. Doveva ritenersi decisamente fortunata. Non aveva mai fatto qualcosa che l'avrebbe fatta pentire subito dopo. E finora era andato tutto bene.
    Le parole di Thomas, i suoi complimenti e le congratulazioni, la fecero sentire felice e sorrise cordiale verso di lui.
    “Ti ringrazio davvero, Thomas. Sto cercando di dare sempre il meglio di me. Mi piacerebbe anche fare del bene in qualsiasi modo. Aiutare chi ne ha bisogno per quel che posso fare. Potrei magari tentare di migliorare ancor di più il mio negozio...rinnovarlo in qualche modo. Sai...è da un po' che ci sto pensando...” disse, col sorriso sulle labbra. Era anche una ragazza che diceva sempre la verità. Non è brava a mentire in nessuna situazione.
    Sentendo le parole che il giovane ragazzo disse in merito alla sua domanda, capì subito che era molto simile a lei. L'unica differenza era che lei non aveva mai avuto una 'musa ispiratrice'. O almeno...lei non amava chiamarla in quel modo. Era normale che aveva voluto ispirarsi alla vecchia proprietaria del McClan, era vero che per creare nuovi vestiti, cercava ispirazione su qualcosa o qualcuno. Su un luogo, su un oggetto o su un personaggio famoso che trovava davvero affascinante. Ma non aveva una reale musa ispiratrice.
    “Mi piace quello che hai detto, Thomas. Forse, se fossi stata una persona così coraggiosa come te, avrei potuto fare l'auror anche io. Ma...insomma, non sono per niente in grado di far del male ad una persona. Uso la bacchetta solo per il mio lavoro e per pulire la casa ed il negozio” e a quel punto scoppiò in una riasatina. Era vero, non farebbe del male nemmeno ad una mosca. Forse era troppo buona per vivere in un mondo come quello.
    Aurore Nieto

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    Never opened myself this way
    life is ours, we live it our way
    all these words I don't just say
    and nothing else matters

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    Sarta, 24 anni

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    Auror

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    Ecco, dopo aver conosciuto aurore, era sicuro che aveva preso la strada giusta. Dopo aver conosciuto e visto quel suo sguardo e quel suo sorriso aveva capito che lei, e le persone come lei, erano quelle che lo facevano veramente andare avanti nonostante tutto e nonostante tutti. Adorava le persone spontanee, quelle che riuscivano davvero ad essere perfette nella loro imperfezione, quelle che amavano esse solamente se stesse che non volevano strafare, non volevano essere al centro dell'attenzione solamente per oscurare gli altri, ma che alla fine ci si ritrovavano perchè brillavano di luce propria. Si sentiva molto vicina a lei perchè sapeva esattamente cosa provava. Erano sicuramente persone diverse, con trascorsi decisamente diversi, ma sapeva benissimo che qualsiasi cosa avesse fatto in quel momento della sua vita, doveva essere fatto per il bene di persone come lei. Sai cosa potresti fare? Renderlo più visibile! La tua vetrina è troppo piccola ed ii tuoi abiti sono troppo spettacolari per fare una cosa del genere. Sei troppo brava per rimanere ancora nell'ombra e comunque, ok, Madame McClan è stata un'icona, ma non del nostro secolo! Quindi si, dovresti rinnovare un pò tutto! Sarebbe veramente, ma veramente qualcosa di bello! Se ti serve una mano, so fare tutto, pitto, taglio, metto chiodi! Sarebbe divertente! Aggiunse poi ridacchiando ed immaginandosi come sarebbe potuta andare quella giornata. Poi sorrise appena a quello che disse, al suo viso così gentile e dolce. Beh, fai comunque del bene. Certo gli auror sono quelli che agiscono in prima linea, ma se sei così, come ti edo, anche con gli altri e tutti i giorni, puoi scommetterci, che fai più tu che io! Un inguaribile romantico, un inguaribile positivo e gentile con tutti. Non c'era niente da fare, non riusciva a non essere in quel modo. Era il suo modo di fare e la sua arma migliore. Sorrise ancora alla ragazza e poi si finì la sua birra e decise di alzarsi. Vieni con me, andiamo in un posto figo! Per una sera ti farò sentire un auror e ti dimostrerò che non serve il coraggio che pensi di non avere! Le tese una mano. Certo era una persona imprevedibile, e questo grazie alla sua player, ma era ben educato, quindi attese che la ragazza gli prendesse la mano.
    Thomas Richenford

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    citcitcit
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    Thomas Richenford - 21 anni
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