La maledizione di Lykos

La vita da auror le piaceva un sacco, soprattutto perché questa comportava movimento, azione e poca noia.
Quel giorno era uno di quelli particolari che Maddie aspettava quasi ogni secondo del suo lavoro, odiava stare in ufficio e questo comportava che quando c'era da scendere in campo non faceva altro che partire, senza alcuna preoccupazione pronta a fare quel che doveva, senza che si preoccupasse di perdere nulla.
Un'altra delle cose importanti di quando era in missione, era che poteva passare il tempo con Thomas e accertarsi che lui non facesse cazzate e si buttasse nel fuoco, come uno screanzato. Fare squadra con Mas era qualcosa di superlativo e Maddie amava coprirgli le spalle quando dovevano entrare in azione.
La riunione con la rappresentante del Winzengamot riportò l'attenzione della francese sulla questione lycan e la serietà nel suo sguardo nell'ascoltare quelle parole la faceva sembrare quasi una persona diversa. Quando si lavorava, Maddie sapeva mettere da parte la sua frivolezza e sembrare la persona più seria e matura che fosse in vita nel mondo magico.
Era una situazione complicata e il viaggio con la passaporta fu troppo lento per poter effettivamente darle il tempo per riflettere e raffreddare la mente.
Raggiunse Thomas e Xander, piegandosi sulle ginocchia, pronta ad eventuali scatti d'azione successivi, mentre ascoltava le proposte del caposquadra e le opinioni dei suoi colleghi. Gli occhi si portarono su Annie, mentre raccomandava a tuttti di prestare attenzione e che loro medimaghi sarebbero stati pronti a curarli, poi tornò su Thomas e scosse il capo alle sue parole «Ma tu hai sempre me, che ti copro le spalle, Mas.» - disse con un occhiolino e spingendolo appena con la propria spalla, mentre il miele si volgeva verso Xander «Sono d'accordo. Io provo ad occuparmi di questa struttura, la vedo particolare e quella sembra essere mano di altro architetto, o magari semplicemente costruita dopo. Chissà, scopro qualcosa con le mie amicizie.» - disse scrollando appena le spalle, per poi allontanarsi dal gruppo e provvedere a posizionarsi in maniera tale che potesse fare due foto con il proprio magifonino: una con lei davanti che faceva un segno di vittoria con le mani e l'altra inquadrando solo la struttura.
Poi si preoccupò di mettere qualche filtro qui e là, qualche hashtag giusto e, via! Pubblicata su instagram con sotto la didascalia «Ciao amichiii! Oggi sono a qui! Qualcuno conosce la storia di questa meravigliosa struttura? Sono un sacco curiosa di sapere qualcosa di più.
#chieseparticolari #myfans #amichi #tripadvisor» - i suoi fan - tranne i colleghi che la seguivano sui social - non sapevano che lei facesse l'auror, ma questo non poteva che essere una buonissima opportunità. Ne aveva di tutti i tipi, di follower, magari qualcuno che conoscesse la struttura c'era.
Successivamente tornò dal gruppo e si avvicinò a Xander e Thomas «Ehi Mas, presta attenzione ed occhi aperti, ok?» - il suo tono era basso e serio, mentre cercava di guardarsi intorno tentando di cercare di capire se fossero osservati.
Provò a guardare ogni singola persona che passasse accanto ai tre, cercando di capire se fosse un semplice passeggiante o fosse lì per origliare qualcosa.

Madison E. Loire

Si deve avere del caos dentro di sé, per poter generare una stella che danza.

Auror, Rettilofona