Come una vera guerriera

Nara&Joanne

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    tumblr_mp0u0sVEXA1rcjo9to1_500scheda | joanne nilsson | statistiche

    Aveva fatto una scelta in quel periodo e le scelte comportavano delle azioni. Joanne aveva parlato con Jason per la sua conoscenza, ma adesso aveva intenzione anche di allenarsi con quella che aveva da subito visto come una guida per lei e per le altre ragazze di quell'isola. Non sapeva se Nara avesse accettato la sua richiesta e non era neanche sicura che voleva davvero conoscere la risposta, ma aveva deciso di essere coraggiosa e di conseguenza si doveva comportare. Era una densieriana e non una cagasotto, aveva sangue puro di quell'isola, la sua famiglia aveva coltivato e tenuto sempre conto e cura degli animali della foresta, delle piante ed anche dei suoi abitanti. Non erano ricchi e forse non lo erano solamente perchè troppo scemi, ma non per quello lei doveva arrendersi ad un destino tanto anonimo ed insignificante. Lei era una Nilsson e voleva esserlo con la lettera maiuscola. Non voleva vivere nell'ombra di nessuo e se le fosse girato il pallino o i coglioni, dipendeva un pò da cosa succedeva nella sua vita, avrebbe cambiato e rinnegato la famiglia per crearsene una completamente sua. Era stufa, davvero stufa di aspettare che qualche dio fosse riconoscente con lei e le desse quello che davvero le spettava da sempre: riconoscenza. Non voleva altro, non voleva gloria e non voleva certamente essere la prima della fila, ma cominciava ad essere stufa del suo essere invisibile. Persone non dell'isola erano sicuramente viste e considerate di più di lei che conosceva quel suo territorio come se fosse tutta la sua casa. Era stata talmente tanto inesistente fino a quel momento che era riuscita ad esplorare la sua isola, conoscerne i segreti, punti deboli e punti di forza, ed adesso era ora che tutti le riconoscessero quello che sapeva. Ok, non era bravissima con gli incantesimi e forse non lo sarebbe mai stata, ma sapeva usare il suo arco ed adesso, con quel miglioramento netto che Phil gli aveva venduto, poteva davvero dire di essere inarrestabile. Ovviamente doveva migliorare tantissime cose e molto probabilmente sarebbe tornata in quell'acciaglieria per prendere altro, ma adesso aveva qualcosa di più urgente da chiedere. Si presentò al porto, con un pantalone della tuta un pò sporco di fango all'estremità dell'elastico, un toppino di microfibra che le copriva il piccolo seno e la pancia scoperta che metteva in mostra gli addominali. Non era li per fare colpo su nessuno. I capelli erano legati un una cosa sistemata. Gli avevano detto che avrebbe trovato Nara in quel porto ad una tale ora e lei aveva veramente bisogno di qualcuno che l'allenasse nel combattimento. I capelli rossi erano inconfondibili. Fece un fischio per attirare la sua attenzione e se la rossa si fosse girata, Joanne le avrebbe sorriso. Posso parlarti un momento? Era difficile dimenticarsi di una persona che ti aveva parato il culo in una sorte di battaglia ed allo stesso tempo era stata una tua amazzone eseguendo ogni tuo ordine, o comunque Joanne lo sperava molto, si sarebbe sentita veramente a disagio ad essere stata dimenticata, anche se, in quel momento, la motivazione era molto più forte di qualsiasi altra cosa!

    Revelio GdR

     
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    Nara Keratack Gleen
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    -Ehi Bjorn! Sta cassa dove la metto?-
    -Ammazzi kraken e quegli stronzi del mar Mediterraneo, ma hai bisogno di una mano per una cazzo di cassa? Buttala sul carretto e non rompere!-
    Le sopracciglia di Nara iniziarono un balletto birichino -Qualcuno ha forse bisogno di una scopata per rilassare i nervi eh?-
    -Meno parole e più braccia! Prima finiamo di scaricare prima andremo al Canto! Il primo giro lo offro io!-
    Dopo le parole del vecchio capitano dalla barba bianca, tutta la ciurma moltiplicò il ritmo di lavoro, ma lo sguardo di Nara scivolò per un secondo sulle proprie dita; le tremavano.
    Poche ore prima, quelle mani avevano fracassato crani e rotule, ma ora volevano ancora combattere. Infatti, la drakkar di Ragnar aveva abbordato un mercantile scortato da una nave dell'ordine di Malta, ma lo scontro era durato troppo poco; quando il vecchio dalla barba bianca fece esplodere la testa del capitano nemico, nel giro di 5 secondi, gli uomini del Mar Mediterraneo si arresero come bambini.
    -Codardi!-

    CI volle ancora una buona mezz'ora di lavoro per portare a terra tutto il ben di dio appena trafugato, ma alla fine, sulla drakkar, non era rimasta nemmeno una sola moneta.
    -E ora verso l'alcool e la figa!- Bjorn tuonò il suo entusiasmo verso il cielo, seguito da un pacato annuire del vecchio capitano e dalle voci del resto della ciurma, o quasi.
    A Nara, quelle mani, continuavano a prudere e le sarebbe di certo dispiaciuto perdersi una delle ultime grandi feste con l'equipaggio di Ragnar, lei d'altronde, a breve, avrebbe avuto una drakkar tutta sua; ma la rossa, in quel momento, voleva ancora combattere.
    Fu proprio quando Nara era in balia di quei pensieri che un fischio attirò l'attenzione della ragazza. Una donna era comparsa in un gran bel assetto sportivo, una donna che Nara aveva imparato a conoscere sul campo di battaglia.
    -Joanne! Begli addominali!- un sorriso sbarazzino colorò il viso della predona che splendeva nella sua armatura di pelle. Lo scudo decorato con la testa di una banshee metallica era riposto sulla schiena, alla cinta aveva bacchetta e martello.
    -Ma anche due parole! Dimmi tutto!- Poi si girò un attimo verso i suoi compagni di scorrerie. -Voi andate avanti! Forse vi raggiungo!-
    Nara aveva un buon presentimento riguardo quell'incontro improvviso con l'arciera.

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    Edited by Nara Keratack Gleen - 10/5/2021, 13:53
     
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    tumblr_mp0u0sVEXA1rcjo9to1_500scheda | joanne nilsson | statistiche

    Quando sentì quel tipo dire quella cosa sulla figa, Joanne voleva realmente morire. Non aveva idea di come una persona potesse essere così rozza e stupida. Non si dicevano quelle cose ne tanto meno si pensavano, di conseguenza, per una puritana come lei, era qualcosa di incredibilmente sbagliato dire quelle cose specialmente in presenza di donne. Ma comunque, Nara non era da meno, quando la vide scendere nel suo completo da combattimento di pelle e soprattutto con quello scudo che sembrava essere così grande e scintillante, gli occhi le brillarono di pura ammirazione. Non aveva che dire, era una persona particolare, sui generis. Non aveva mai visto nessuna come lei in quell'isola e lei, non era uscita moltissime volte da quel pezzo di terra che per lei era il suo mondo. Adesso cosa doveva dirle esattamente? Ecco la scioltezza della rossa rendeva Joanne nervosa ma allo stesso tempo le dava una certa sicurezza come se le stesse trasmettendo anche a lei un pò di quella sua fierezza. Le diede una rapida occhiata soffermandosi sulle mani tremolanti della predona. Si morse il labbro ed alle sue prime parole si portò entrambe le mani sui suoi addominali come se li stesse coprendo. Perchè esci con persone così rozze? Ecco, forse la prima cosa da dirle non era esattamente quella, ma non poteva farci niente. Era comunque una cucciolotta che non aspettava altro che essere svezzata. Joanne aveva nella stessa caratteristica sia un lato negativo che positivo: era un libro bianco. Poteva scriverci qualsiasi cosa e sarebbe andato bene perchè fino a quel momento non aveva vissuto, aveva solamente sopravvissuto per forza dinersia. Comunque raddrizzò le spalle e lasciò i suoi addominali liberi. Voglio venire con te in battaglia. Voglio imparare a combattere. Lo disse in maniera abbastanza impostata, ma nella sua mente era la maniera più determinata e potente che conoscesse. Il suo sguardo rimase fisso su quello della rossa fin quando potè. E voglio, o meglio vorrei, se per te va bene, ovviamente, che sia tu la mia insegnante. Ecco, adesso il tono era sicuramente molto più dolce e più remissivo di quello che aveva cercato di avere prima. Non voleva che lei rifiutasse e non voleva neanche prendercele in quel momento, e non voleva abbassare lo sguardo ma quello della ragazza le metteva un pò paura. Si morse il labbro ed attese cercando di rimanere il più dritta possibile ed in attesa di un verdetto positivo. Ecco si, in quel momento aveva un'ansia tremenda e sperava che la mano non smettesse di tremare sulla sua faccia.

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    Nara Keratack Gleen
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    Alle parole di Joanne, le iridi verde smeraldo ebbero una paralisi momentanea, mentre le sopracciglia iniziarono a disegnare un volto un po' confuso. Questa parentesi di incredulità fu spezzata da una risata che fece tintinnare la piccola cotta di maglia che le pendeva dal petto.
    -Penso che in questa isola tu sia l'unica a non essere così rozza-
    La ragazza continuò a parlare e ad ogni sillaba le mani di Nara tremarono sempre un po' di meno, consapevoli che a breve avrebbero potuto placare un po' della loro sete di battaglia.
    -Ti ho vista combattere sull'isola della Madre- un occhiolino intervallò quello sguardo ben piantato nei bulbi oculari della ragazzina -e mi sei piaciuta, anche se ci sono un po' di cose da sistemare, è vero.-
    Una pacca sulla spalla e poi i passi iniziarono a puntare verso le porta di casa Nara, al limitare del porto -Vieni principessina, dovrei avere un arco in casa, cominciamo subito.-
    Nara non era una che si perdeva in troppe parole inutili e questo Joanne lo avrebbe imparato presto.
    -A proposito sai fare anche altro oltre che sparare frecce?-
    In pochi minuti avevano raggiunto casa sua, semplici mura di pietra, non diverse alle mille altre ammassate tutte attorno; i vicoli fangosi davano l'impressione che chiunque si fosse potuto nascondere tra le innumerevoli ombre e svolte per poi rapirti nell'oscurità.
    -Aspetta qui fuori, faccio subito.-
    Nara fu di parola e in pochi minuti si presentò con in mano un arco di legno e sulla spalla un piccolo drago azzurro che, fra un pigolio e l'altro, si accoccolava tra i capelli mossi della rossa.
    -Questo nanerottolo ha sentito la mia mancanza- lei lo lasciava fare e sorrideva. -Tieni devi imparare ad usare alla perfezione qualsiasi arco e non solo il tuo- A Joanne venne lanciato un arco piccolo e leggero e una faretra colma di frecce, anch'esse di dimensioni ridotte.
    Dopo che Nara ebbe chiuso la porta, senza voltarsi iniziò a camminare, prendendo come ovvio il fatto che Joanne l'avrebbe seguita.
    -Questo è un arco quasi inutile sulle lunghe distanze, ma è tanto leggero e quindi utile per sparare in movimento e a distanze ravvicinate, oggi ci alleneremo su questo.- Alla ragazzina venne lanciato un ghigno alquanto poco rassicurante e poi il volto della rossa tornò a puntare i vicoli dinnanzi a sé.
    In pochi minuti raggiunsero i grandi cancelli di ferro nero e la loro porta spalancata e dopo un breve cenno alle guardie, Nara continuò per la brughiera che si apriva sull'isola. In lontananza la foresta eterea e i monti di Odino le guardavano con aria arcigna.
    -Bene qui è perfetto-
    Non si erano allontanate molto dal villaggio, erano ancora nella brughiera al di fuori, ma in un posto isolato e tranquillo.
    -Prima di cominciare però dimmi, perché una principessina come te vuole diventare mia sottoposta e alunna? Ma soprattutto, perché vuole perdere i modi da signorina e diventare una guerriera?-
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    tumblr_mp0u0sVEXA1rcjo9to1_500scheda | joanne nilsson | statistiche

    Si poteva aspettare tutto da quella rossa, tranne il fatto che alla fine della fiera avrebbe preso davvero sul serio quello che le aveva detto. Joanne non aveva per niente una buona stima di se stessa e non avrebbe mai creduto che una come nara riuscisse davvero a prendere sul serio una come lei. Come aveva anche solo immaginato davvero di divenire una sua alunna e sottoposta? Aveva il carattere per farlo? Aveva veramente la stoffa per stare dietro ad una come la rossa? Alternava dei momenti in cui pensava seriamente che poteva farcela a dei momenti che non sapeva neanche lei a cosa serviva nel mondo. Stava cercando davvero la sua identità ed aveva intenzione di scoprirla, di capire bene cosa fare e quando farlo, ed esattamente come aveva parlato con Joson, era bene che parlava con Nara. Alla sua prima espressione storse il naso. e forse è proprio questo il problema principale! borbottò tra se e se. Era necessario parlare sempre di sesso? Ok, da quando aveva fatto quella strana cosa con Rebecca, si era toccata più spesso, si era conosciuta meglio ed adesso poteva dire che sapeva cosa volesse dire provare un orgasmo, ma il sesso era comunque un grandissimo taboo per lei ed ancora si imbarazzava anche solamente a pensare da sola quelle cose. Tanto che ogni volta che si masturbava, finiva per tornare al tempio e pregare più intensamente. Ma in quel momento non era neanche giusto pensare al tutto. Si morse il labbro e la seguì quando le disse che le era piaciuto come aveva combattuto e soprattutto che avrebbero cominciato subito. Quasi sogghignò felice della cosa. Era pronta. Quella era una giornata positiva e non voleva perdere nessun momento per fare qualcosa che non serviva a niente, come deprimersi. Ascoltò la rossa e la seguì fino di fronte a casa sua che guardò con tanto interesse studiandone qualche punto in particolare, come ad esempio la porta e le pietre con le quali erano composte. Annuì alla sua richiesta di rimanere un momento li e poi sospirò quando la vide entrare e sparire. Si morse il labbro e cominciò a camminare avanti ed indietro. Era nervosa e con una leggera ansia da prestazione, ma alla fine le sarebbe passata nel momento stesso Nara fosse uscita di nuovo con qualcosa di spettacolare sulla spalla! Ma quello è un drago! I suoi occhi brillavano ed ebbe quasi la sensazione delle farfalle nello stomaco. Si Morse ancora il labbro e poi si strinse nelle spalle. E comunque, non sono una principessina. Certo, un pò a scoppio ritardato, ma alla fine era solamente una questione di carattere. Lei voleva solamente un pò più di confidenza e gli serviva solamente un pò più di tempo per riuscire a parlare con le altre persone. E mentre te ne andavi ti stavo dicendo che diciamo che sono brava ad essere invisibile. Ho molta agilità, ma no, non credo di saper fare altro oltre a tirare con l'arco! Prese quello che la ragazza gli passò e lo studiò attentamente. Mai usato ma poss provarci! Ecco, forse la dolce e rossa nara doveva cominciare a lavorare su quel suo servilismo e soprattutto su quella sua insicurezza di fondo prima ancora di cominciare con l'arco, ma la sua insegnante era lei e Joanne non si sarebbe opposta a nessun tipo di allenamento.
    La loro camminata verso un luogo x che Jo non conosceva, fu uno stupore dietro l'altro per la ragazzina in quanto non avrebbe maipnesato che Nara stessa fosse così popolare in quell'isola e soprattutto così assurdamente autoritaria con tutti. Quel cenno d'intesa tra lei e le guardie al cancello nero, le fecero avanzare un pò il passo per restarle sempre dietro ed attaccata alla sua nuova mentore, mozzicandosi il labbro interno di tanto in tanto e muovendosi silenziosamente dietro di lei. Una volta arrivati a destinazione, Jo sorrise leggermente. Non voglio perdere i modi da principessina e non sono una principessina. Voglio salemente trovare un posto nel mondo e smetterla di avere sempre paura di sbgliare e stare sotto a qualcuno. So cavarmela da sola come ho sempre fatto, ma ultimamente senso l'esigenza... ecco di fare qualcosa di più, di essere più attiva nell'isola, di non essere sempre vista come la contadinella sfigata e senza mai un soldo. Voglio che qualcuno mi veda per quello che sono davvero e non come una principessina. Preferisco essere una guerriera e tu lo sei. Ecco, una cosa che c'era di veramente buono nel suo carattere era che con il fatto di avere poca attitudine con la società e quindi con i rapporti umani, era schietta e diceva sempre quello che davvero pensava. Perchè tu? Perchè anche io ti ho visto combattere, ma voglio che gli altri mi guardino e mi rispettino come fanno con te. E non c'era nessun tipo di invidia nei suoi occhi, ma solamente grande ammirazione.

    Revelio GdR

     
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    Nara Keratack Gleen
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    Un sorriso spezzato dall'ilarità, una scimitarra stampata sulle labbra; lì in quella brughiera di nessuno, Nara era divertita. -Tutto il mondo vuole cambiare bella- ad ogni passo che la rossa faceva verso la ragazzina la cotta di maglia tintinnava come una risata, poi la mano scivolò sulla guancia di Joanne. -Ed è per questo che tutto non fa altro che andare a puttane- gli occhi erano due pozzi azzurri -tutti vogliono ma sempre meno persone FANNO- La carezza si trasformò in uno schiaffetto e poi i capelli ramati piroettarono via. -FANCULO le parole!- entrambe le braccia si alzarono due volte come un aohla da hooligans -Ripeti con me! FANCULO LE PAROLE!-
    La brughiera desolata si era fatta megafono di un eco di liberazione, poi gli occhi da predatrice tornarono su quelli dell'arcera Denrisiana.
    -Niente più bla, bla. Solo fatti. Vuoi cambiare allora cambia! Vuoi essere rispettata allora tira fuori le palle e credi in te stessa.-
    Nara fece altri passi all'indietro finché la distanza tra le due donne fosse di circa dieci metri. -Sta in attesa- Poi, la mano di Nara scivolò a sfilare lo scudo dalle cinghie di cuoio fissate alla suaschiena. -Il rispetto spetta ai determinati e io sono qui perché ho rispettato la tua determinazione nel chiedermi di allenarti...- Dopo aver legato stretto lo scudo all'avambraccio fu il turno del martello di Morfeo; l'aria ronzò per le sue rotazioni e poi, con uno schiocco, l'arma venne impugnata. -Ma ti ho portato qui anche perché avevo voglia di menar le mani!-
    Nara scattò verso Joanne urlando una risata, lo scudo alzato e il fuoco negli occhi. Se la ragazza non avesse fatto nulla si sarebbe presa una faccia del martello in piena bocca dello stomaco.
    -Difenditi principessa e mostrami la tua determinazione!-
    Nara avrebbe continuato a chiamarla così fino a quando non l'avrebbe vista degna di un altro epiteto.
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    Edited by Nara Keratack Gleen - 17/7/2021, 10:39
     
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    tumblr_mp0u0sVEXA1rcjo9to1_500scheda | joanne nilsson | statistiche

    C'era veramente poco da dire oltre quello che stava succedendo. Joanne era una ragazza timida,ma che aveva sempre vissuto in mezzo a dei rozzi zotici che l'avevano sempre trattata come un maschiaccio, quindi in quel momento della sua vita, il cambiamento era necessario ed era necessario farlo con una ragazza sprint e coraggiosa come Nara. Sia perchè era una ragazza e lei si sentiva meglio ad interaggire con le ragazze, sia perchè l'aveva vista combattere, l'aveva vista sfrontata e l'aveva ammirata in ogni sua singola mossa. Joanne era una persona molto semplice, con degli ideali altrettanto semplici. Sapeva a mala pena scrivere e leggere e quelle erano delle difficoltà oggettive, ma non era una perditempo ne tanto meno una che diceva le cose e poi non le rispettava. Ascoltò le parole della rossiccia e sogghignò appena pensando che avesse completamente ragione. Tutti a dire che volevano cambiare e poi nessuno lo faceva veramente, anzi, rimaneva ancora più statico di quello che era prima. Quando la ragazza urlò quelle cose, Joanne sgranò per un momento gli occhi. Oddio, doveva farlo anche lei? Fanculo le parole lo sussurrò, quasi come se la voce non gli fosse arrivata alle corde vocali e come se tutto quello potesse essere il massimo che sapesse fare. Ma poi si schiar appena la voce. In quel momento se non riusciva neanche ad urlare qualcosa di così semplice e stupido, come poteva imparare a combattere da una come lei? Fanculo le PAROLE! Urlò solamente l'ultima parola. In quel momento Nara avrebbe capito che si, Joanne era una principessina ed anche un pò timorata degli dei. Poteva mai urlare in quel modo una parolaccia? Ma questa volta fece andare in avanti il suo busto e tese le braccia, le sue mani erano dieventate dei pugni, alzò appena il mento all'insù e chiuse gli occhi. FANCULO LE PAROLE! Urlò, forse anche troppo ed in quella radura tutto rimbombò. Aveva strizzato gli occhi ed in quel momento si aspettava quasi che ci fosse un fulmine dal cielo che la colpisse. Ed invece assolutamente niente. Aveva il cuore a tremila. Rimase in quella posizione quasi qualche istante prima di sentire di nuovo parlare Nara e quello che sentì non fu del tutto incoraggiante. Quella ragazza non aveva intenzione di parlare, appunto, ma quando la vide posizionare il suo scudo e peggio ancora il suo martello, Joanne si sentì completamente persa, ma, ancora una volta, decisa che tutto quello doveva finire. Si sentiva svuotata dopo quell'urlo liberatorio ed adesso doveva dimostrare quello che aveva deciso di millantare con le parole. Si mise in posizione di difesa, prese il suo arco e mirò giusto al centro dello scudo della ragazza. Quando questa sarebbe stata vicina abbastanza, allora avrebbe scoccato la freccia, prima di abbassarsi per non farsi prendere. Il fatto che si era abbassata, la fece cadere a terra e rotolare. Non era brava, era goffa e forse anche troppo lenta. Ancora. Si alzò di nuovo levandosi della terra dal viso. Non sono una principessa. Aggiunse poi con gli occhi che fiammeggiavano.

    Revelio GdR

     
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    Nara Keratack Gleen
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    Una mensola rotta, il fiatone e lo splendido salone di villa Keratck sporco di sangue mentre la sensazione di pelo e carne sfilacciata fra le mani risaliva come un fiume vene e nervi. Qel ricordo stava affiorando come un iceberg dimenticato da tempo.
    Bills aveva sfidato Nara, voleva giocare e lei lo aveva accontentato, ma mentre la rossa correva dietro al gatto, si era chiesta quanto elastico potesse essere un felino; quali fossero i suoi limiti.
    Così quando le mani si chiusero come delle tenaglie attorno alle zampe posteriori, con il cuore che pulsava come un vulcano attivo, la bambina di 10 anni ignorò miagoli e graffi e iniziò a tirare.
    -Che Joanne abbia fatto bene a chiamarmi?- Non lo sapeva e non le interessava. Quell'urlo liberatorio, così sofferto dalla contadina, e quella goffa dimostrazione di intenti... Joanne era diventato un soggetto d'interesse.
    -Ora... quali saranno i tuoi limiti?-
    Inutile dire che Nara ora aveva un obbiettivo specifico, mentre il fatto che fosse una persona instabile lo si sarebbe dovuto sapere già da tempo.
    Joanne aveva schivato l'attacco e lanciato un offensiva sullo scudo della rossa. -In battaglia non devi impressionare, ma fare male.- La contadina si rialzava con uno spirito nuovo negli occhi, ma Nara continuava a sorridere -Quindi il vero trucco per allenarsi come si deve... è fare male-
    Un attimo dopo il braccio col martello era scattato come una frusta e il manico lasciato andare dalle dita sottili. Nara voleva cogliere Joanne di sorpresa, centrarle il petto e toglierle il fiato. Ma quello sarebbe stato solo l'inizio, l'incipit di un altro colpo.
    I piedi falcidiarono la distanza tra le due donne e lo scudo della banshee brillò al sole pomeridiano; un colpo rotante di taglio con un oggetto il cui scopo sarebbe stato la difesa. L'obbiettivo era solo uno; la tempia di Joanne Nillson
    "Parlato" - "Pensato"| Scheda PG | Stat. |
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    Coraggio: 37
    Empatia: 20
    Intelligenza: 20
    Resistenza: 32
    Tecnica: 20
    Intuito: 25
    Destrezza: 37
    Carisma: 36

    Skill: Magia Nera (Nera I), Magibiologo (Verde I), Magi Atleta (Atleta I), Duellante Nato(Duello I), Resiliente(Resi I)[/color]

    Quirk: Cuor di leone: Chiunque scapperebbe di fronte al pericolo, ma non un predone. +1 Cor se di fronte a una situazione suicida ti butti all'attacco, +2 se la situazione suicida è rappresentata da un drago.
    Strumento: a cosa serve uno strumento? Vete sa bene quale sia il suo scopo e come tale agisce sempre. +2 se cerca di liberare la sua padrona.
    Non sono una signora:
    I modi di Nara non erano sicuramente quelli di una principessa, ma il contenuto delle sue parole è sempre più che sensato. Nara ottiene +1 quando cerca di convincere qualcuno a non combattere, +2 se lo fa con diplomazia e senza mentire.
    L’invisibilità mi dona:
    La forza bruta non è l’unica cosa importante in situazioni di pericolo, bisogna anche saper usare l’astuzia; +1 se ti applichi desilludo, +2 se serve per andare in avanscoperta


    Oggetti(peso trasportabile 32/10 per difetto=4)[/color]:
    • Martello da guerra in bronzo di morfeo(d20 arma corpo a corpo): quando colpisce, può provocare sonno in funzione di Carisma. Un lato è contundente, uno perforante
    • Scudo della banshee (d20 scudo): se colpito genera un urlo che spaventa in funzione di Carisma

    Azione 1: lancio del martello +4
    Azione 2: colpo di taglio con lo scudo +4
     
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    Quando l'aveva vista combattere quel giorno su quell'isola aveva capito che Nara aveva una marcia in più. Aveva capito che forse, davvero aveva trovato qualcosa in lei che non aveva mai visto in nessuna. Non sapeva esattamente cosa gli stesse succedendo, non sapeva cosa diavolo la stava spingendo ad urlare su di una costiera con una sconosciuta e non sapeva neanche ed esattamente come gestire tutto quello che stava provando in quel momento. Sapeva solamente che stava bene, per la prima volta nella sua vita si sentiva libera, si sentiva a suo agio e non giudicata. Non sapeva che potere stesse utilizzando in quel momento Nara, ma sapeva benissimo che stava funzionando. Joanne era come un animale chiuso in gambia. Aveva sempre vissuto tra le staccionate della fattoria dei suoi genitori e dei suoi parenti, non conosceva cosa voleva dire divertimento, quello vero, non sapeva neanche cosa voleva dire innamorarsi, oppure odiare, sapeva solamente cosa voleva dire sentirsi in adeguata. In quel momento, a quel piccolo micetto era stata aperta una piccola porta. Era uscita e si era messa a guardare ed annusare fuori, poi era scappata di nuovo in gabbia. Poi ci aveva riprovato ed adesso era troppo lontano da casa per tornare indietro e leccarsi le ferite nella sua piccola gabbia d'oro. Ora era un micetto cresciuto in cattività in mezzo alla jungla, e si sa qual è la regola che vige in questo posto: la legge del più forte. Era chiaro che Joanne non avrebbe mai e poi mai potuto essere all'altezza di Nara. Tanto che lo dimostrò il fatto che alla domanda della rossa, lei si fermò e cercò di riflettere per darle una risposta sensata. Credo che il mio limite peggiore sia il fatto che... Si, forse Nara voleva anche davvero una risposta ma non voleva che fosse lenta e non voleva riceverla in quel modo assurdo. Joanne non capì assolutamente niente, aveva parato dei colpi, aveva schivato altro, ma quando arrivò quello in pieno petto, non capì neanche come potè essere successo. Tossì, forte, il fiato mancava come se si rifiutasse di entrare l'ossigeno nei pomoni, e poi non fece in tempo a chiedere di smetterla che la vide semplicemente mirare alla sua tempia. Cercò di pararsi, a stento, con le lacrime agli occhi. Cazzo mi fai male! Stava piangendo. Non abbiamo gli stessi strumenti e... Aveva un arco. Cercò di tirarsi indietro in maniera veloce, in maniera repentina, afferrò quel mini arco che la rossa gli aveva fornito e lo punto verso le ambe della stessa. Scoccò la freccia!

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    Lo SnasoLa voglia di migliorarsi era quanto di più potente ci potesse essere, perché alla base c’era la volontà cruda e pura nel voler avanzare e non restare ferma nello stesso punto. Nara, tra le mura della sua casa, si stava dimostrando un’insegnante sanguinaria quasi quanto Joanne cercava di apprendere dalle movenze della sua mentore. Il sangue nelle vene della Keratack, ancora ribollente post scontro con una nave maltese che l’aveva lasciata insoddisfatta, le diede quella spinta per colpire la futura discepola dapprima con il martello, seppur privandola del respiro solo per pochi istanti, e successivamente con l’ausilio dello scudo sulla tempia, provocandole un taglio profondo e lungo, con lo scarlatto del sangue a colorare la cute e i capelli stretti in una coda. Un colpo che l’aveva lasciata alquanto intontita, tanto che il tentativo di svincolarsi dalla sua presa fu piuttosto blando, riuscendo a sottrarsi e rimettersi in piedi con molta più lentezza di quella che avrebbe desiderato.

    La seconda azione di Joanne sarà esitata al prossimo giro.

    Nara: az 1= 7+9+4-8-2
    az 2=13+9+4-8-4

    Joanne: az1=4+8+4
    PV
    Joanne: 48-10-10.
     
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    -Animo!-
    Un imprecazione condì il movimento di quelle dita candide che strapparono la freccia dalla gamba manco fosse una zecca.
    -Hai un ottima mira, ma sei lenta! Avresti avuto tutto il tempo per fare un altro attacco, ma hai esitato! Perché?!-
    La saliva di Nara atterrò nel fango affianco alla sua nuova alunna. Gli occhi di Joanne stavano trovando la determinazione giusta, ma non era abbastanza e questo non abbastanza l'aveva portata a terra, con la fronte piena di sangue.
    -Vuoi essere una predona! Allora deve fare male! Lamentati pure, ma in combattimento non troverai nemici pronti a darti tutto il tempo di riposare come sto facendo io. La battaglia è uno scenario spietato. Forza! In piedi e combatti! Basta fare la principessina e diventa una guerriera!-
    Che Nara si stesse affezionando a quella giovane donna?
    La rossa non si ricordava l'ultima volta che aveva spronato qualcuno così, l'ultima volta che aveva cercato di aiutare qualcuno a migliorarsi. Si sentiva diversa nel guardare quella piccola arcera che credeva così tanto in lei; così tanto diversa che andò contro lo stesso principio che stava cercando di inculcare a Joanne e si lasciò andare in altre parole.
    -Lascia che ti dia un suggerimento. In missione non avrai sempre l'arma perfetta per quella situazione, ma ti devi arrangiare e fare di tutto per sopravvivere. Usare l'arco come un arma contundente, usare le unghie, i denti, i calci, la magia. Non puoi permetterti di vacillare ogni volta che un nemico si avvicina troppo.-
    Detto ciò la chioma fu scossa come per allontanare tutte quelle strane e fastidiosi abitudini materne e poi, Nara, puntò un sorriso beffardo negli occhi di Joanne.
    -Ma ora basta chiacchere e fammi divertire-
    Neanche il tempo di finire la frase che il corpo balzò nell'aria come un elastico e il corpo iniziò a roteare, l'intento di Nara era quello di sferrare un calcio volante nel petto di Joanne.

    "Parlato" - "Pensato"| Scheda PG | Stat. |
    RevelioGDR

    Coraggio: 37
    Empatia: 20
    Intelligenza: 20
    Resistenza: 32
    Tecnica: 20
    Intuito: 25
    Destrezza: 37
    Carisma: 36

    Skill: Magia Nera (Nera I), Magibiologo (Verde I), Magi Atleta (Atleta I), Duellante Nato(Duello I), Resiliente(Resi I)[/color]

    Quirk: Cuor di leone: Chiunque scapperebbe di fronte al pericolo, ma non un predone. +1 Cor se di fronte a una situazione suicida ti butti all'attacco, +2 se la situazione suicida è rappresentata da un drago.
    Strumento: a cosa serve uno strumento? Vete sa bene quale sia il suo scopo e come tale agisce sempre. +2 se cerca di liberare la sua padrona.
    Non sono una signora:
    I modi di Nara non erano sicuramente quelli di una principessa, ma il contenuto delle sue parole è sempre più che sensato. Nara ottiene +1 quando cerca di convincere qualcuno a non combattere, +2 se lo fa con diplomazia e senza mentire.
    L’invisibilità mi dona:
    La forza bruta non è l’unica cosa importante in situazioni di pericolo, bisogna anche saper usare l’astuzia; +1 se ti applichi desilludo, +2 se serve per andare in avanscoperta


    Oggetti(peso trasportabile 32/10 per difetto=4)[/color]:
    • Martello da guerra in bronzo di morfeo(d20 arma corpo a corpo): quando colpisce, può provocare sonno in funzione di Carisma. Un lato è contundente, uno perforante
    • Scudo della banshee (d20 scudo): se colpito genera un urlo che spaventa in funzione di Carisma

    Azione 1: Cerca di incoraggiare Joanne per motivarla e buffarla
    Azione 2: calcio volante +4
     
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    Denrise
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    Joanne Nilsson ~ DenriseEra sfinita. Doveva ammettere che nesuno l'aveva mai allenata in quel modo e comunque farlo da sole non era la stessa cosa. Nara era bella, con un visino d'angelo, qualcosa che davvero sembrava essere pacifico ed angelico, ma non lo era. Era la donna più spietata che avsse mai conosciuto. Sanguinava, ansimava ed era a terra, eppure lei non si stava fermando. Si era levata la sua freccia dalla gamba era quasi spaventoso, tanto che Joanne sgranò gli occhi. Non sapeva, se in quel preciso istante la stava ammirando immensamente oppure ne aveva ancora più paura. Era incredibile come tutto quello poteva essere un trampolino di lancio per qualcosa di di più. Poteva vedere lo stesso sguardo che aveva avuto Phil quando era andata all'armeria: non la prendevano sul serio. Lei era la ragazzina di Denrise, quella piccolina che raccoglieva patate e fagioli e li portava al mercato per farli vendere ai vari contadini. Questa cosa la faceva arrabbiare. Si alzò in piedi, il taglio era fin troppo profondo, il sangue scendeva copioso sul suo viso fino a quel momento pulito ed intatto. L'espressione di dolore non voleva lasciare la sua bocca, ma cercò di stringere i denti ed ascoltò attentamente le parole della rossa di fronte a lei. Si morse il labbro. Non c'era niente da rispondere, non c'era niente da dire. Annuì semplicemente e prima ancora che potesse davvero mettersi in posizione, la vide correre e poi fare un balzo verso di lei. Fece un passo indietro cercando di schivare quel colpo che era sicura le avrebbe fatto male, anche parecchio male. Adesso basta. Voglio tornare a casa, sono distrutta e ho capito il tuo metodo di insegnamento. Se me ne darai l'occasione, la prossima volta, anche domani, sarò sicuramente più preparata ed allora potrai sicuramente ricrederti. Io non sono una principessa, non lo sono mai stata!! Anche altri l'avevano definita in quel modo, e forse lei stessa lo aveva fatto, ma non ci poteva fare niente, non ci si rivedeva e il suo cuore era completamente diviso dal voler diventare una ragazza come le altre, di bell'aspetto e di successo e quella di diventare come Nara, feroce, temibile ed assolutamente crudele. Non sapeva seriamente che strada percorrere e sapeva che entrambe non avrebbe mai potute farle. Erano troppo diverse e soprattutto erano fin troppo difficili da far coesistere. Se la ragazza gliene avesse dato la possibilità, Joanne l'avrebbe salutata e leccandosi le ferite sarebbe tornata a casa per medicare il taglio. La prossima volta sarebbe stata sicuramente più pronta. Non voleva essere una pappa molle, non voleva essere un'invisibile. Qualsiasi cosa lei avesse voluto fare, l'avrebbe fatta a testa alta e soprattutto riuscendoci. Era solamente quello che contava veramente ed era solamente quello che si stava ripetendo. Inoltre le parole della rossa non vennero dimenticate, anzi, forse proprio quelle furono essenziali per far si che Joanne fosse ancora più determinata di prima a diventare qualcosa che covava dentro di lei e che lei ancora non sapeva di essere: una guerriera.


     
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11 replies since 7/5/2021, 14:12   182 views
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