Un dono dal cielo!

Blake&Markab

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    Black Opal

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    Era successo esattamente quello che temeva: aveva detto la verità e di conseguenza lo aveva lasciato. In quel momento era seriamente devastato. Aveva mandato un messaggio a suo fratello per farlo andare al canto della sirena, ma non si era minimamente accorto che il cellulare non lo aveva inviato per la pessima linea che c'era in quella schifossisima isola. Ma comunque lui aveva deciso di andarsi a sbronzare e far male in quel psoto e lo avrebbe fatto. Ovviamente non aveva nessun tipo di remora su quello che stava per fare ed in quel momento, per quello che valeva, potevano anche espellerlo, non gliele importava veramente niente. Lilith lo aveva lasciato di nuovo e la seconda volta stava quasi facendo più male della prima, ma non aveva nessuna intenzione di piangersi addosso. Non quella volta, quindi si mise bello seduto al bancone e dopo essersi guardato un pò intorno e non avendo avuto nessuna traccia di suo fratello decise, addiririttura, di spegnere il telefono e decidere che la cosa importante era mettrsi in pari con tutto quello che non aveva fatto in quell'annetto scarso. Se fosse stato umanamente possibile voleva bersi tutto il canto della sirena, quindi dopo aver reso inoffensivo il suo telefono e qualsiasi persona che lo avrebbe fatto ragionare, si mise comodo, alzò una mano per farsi servire e boom. Era proprio vero che la vita ti dava sempre quello di cui si aveva bisogno. Castlewine che fa il cameriere in un posto del cazzo come questo! E chi lo avrebbe mai detto!?E soprattutto chi avrebbe mai detto che Blake era così sconsiderato da non riuscire proprio a frenare certi pensieri quando era nettamente in minoranza e quando, soprattutto non era consciente di quello che sarebbe successo di li a poco. Effettivamente, lui con Markab, non ci aveva mai avuto a che fare più di tanto oltre ad una giornata folle di qualche mese prima, ma comunque sapeva che non avrebbe fatto niente di sconveniente a lui e non perchè tenesse alla sua di amicizia o altro, ma perchè era ovvio che Aaron aveva un posto quasi speciale nel suo cuore o sul suo pene, che non avrebbe di certo voluto perdere e Blake non era stronzo ma era un bastardo sapeva come tenere per le palle le persone. Ma in quel momento, nel ragazzo aveva visto quasi una salvezza, un'ancora di salvataggio. Si, questo faceva capire al mondo quanto non avesse tutte le rotelle apposto. Ma in quel momento era davvero ferito e per quanto lui volesse fare la persona assurdamente di marmo, non lo era per niente. Perchè non era andato da Jesse? Perchè in quel momento non gli serviva qualcuno che gli dicesse che sarebbe andato tutto bene, ma gli serviva qualcuno che gli consumasse il cuore e che lo rendesse completamente libero e senza pensieri. Markab era la persona giusta, o almeno credeva. Prendo una bottiglia di... quello! Indicò la prima bottiglia che vide. Non importava cosa fosse, bastava solamente qualcosa per stare meglio e soprattutto reprimere la rabbia cieca che in quel momento gli stava attanagliando il cuore!

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    Markab Castlewine
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    Sembrava un angelo caduto dal cielo?
    Qualcuno avrebbe mai potuto confondere Blake per un angelo e intesservi insieme un amore disperato di nadiana memoria?
    La situazione appariva alquanto assurda ed impossibile, anche se quella sera qualcosa di disperato pareva esservi, per quanto, certamente, non fosse Markab.
    "FANCULO, CACCIA IL GRANO STRONZO, O TI SPACCO I DENTI!" latrava il ragazzo con la sua voce flautata, pronto quasi a balzare sul bancone per afferrare il tizio che stava cercando di non pagare la seconda pinta di birra 'Cazzo, se non prendo i soldi Jonathan mi incula!' e tra tante esperienze della sua vita, alcune era meglio non ripeterle, specialmente col proprio datore di lavoro inferocito!
    Era lì, quasi pronto a mettere un piede sul bancone, con il petto così gonfio da quasi far esplodere la sua maglietta in cotone con cordini anteriori, sopra a dei pantaloni bordeaux larghi e comodi (soprattutto da togliersi in caso di una sveltina o due), davanti all'altro, che, alla fine, forse anche per paura dell'ascia di Jonathan, finì collo sganciare quanto dovuto "Hai fatto la scelta giusta amico, anche se il nostro rum, col sangue, è una bomba!" affermò lui, si sperava scherzosamente (?) levando anche un pollice per poi recarsi a servire altri clienti, finché ad un certo punto, una voce lo ghiacciò.
    'Che... mi venga un colpo!' lentamente, al punto da sembrar teatrale, il Castlewine ruotò la testa fino a scorgere oltre il bancone un ragazzino dai capelli biondi, attorno al quale si levavano non pochi occhi enormi, sorpresi e spaventati e no, non da lui (non ancora almeno: mica sapevano chi fosse Blake!), ma da quello che Jonathan gli avrebbe potuto fare.
    "Fanculo, che cazzo ci fai qui, Barnes!" esclamò lui alzando la voce e rendendola il più conviviale possibile, allungando il braccio per una stretta fraterna di mano, di quelle che iniziavano battendosi il cinque "Comunque, vediamo di mettere le cose in chiaro eh! Primo, io non sono uno stracazzo di cameriere, quelle sono le puttane che ti vedi intorno! Secondo, questo non è un posto del cazzo, è il locale dove aiuto il proprietario, che è mio amico, ed è il locale più figo di tutta Denrise, e se provi ancora a dire il contrario, ti appendo all'insegna e ti do fuoco al cazzo come il fottuto charmeleon che sei!" chiarì lui, al che sorrise e finalmente con agile mossa scavalcò il bancone in pieno stile Olio Cuore, cercando poi di battere entrambe le mani sulle spalle del fratellino di Aaron "E' da natale che non ti vedo, Blake, mi mancava un sacco la tua faccia da schiaffi!"
    Un occhiolino e osservò quello che indicava, sicché tornò al suo posto e prese la bottiglia di Johnnie Walker indicatagli dal ragazzo. Se la girò in mano, quindi la stappò, la fece un attimo decantare e versò un bicchiere al ragazzo, posando il resto sul bancone "Cazzo ci fai qui, little Barnes, e perché non vedo il tuo amichetto del cuore ad adorarti come è giusto che sia... insomma... capisco che in un bordello non ti porti la donna... ma almeno potevi essere gentile e far scoprire al tuo amichetto com'è fatta una figa... che taccagno che sei, manco ti mancassero i soldi per pagargliene cinque o sei!" affermò lui, versandosi un bicchiere di Whiskey a sua volta "Alla tua, Blake!" affermò lui, trovando doveroso brindare a chi stesse scroccando!
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    Il problema principale non era tanto il fatto che aveva fatto una cazzata e che sapeva di averla fatta, il problema principale di Blake, in quel momento, era che nella vita non era mai stato lasciato da nessuna, adesso, con Lilith, quella era la seconda volta e la cosa intaccava non solo il suo immane ego, ma anche l'orgoglio non scherzava. Era andato li per trovare suo fratello ed invece, il destino, gli aveva messo sulla strada l'unica persona che era meglio incontrare in un'altra circostanza: Markab Castlewine! Non perchè fosse una cattiva compagnia, ma perchè, l'ultima volta che si erano visti, ed anche l'unica, avevano avuto una conversazione strana, schietta, divertente e sicuramente impressa ben lucida nella mente una dell'altro. Blake ammirava Markab per qualcosa che non sapeva neanche lui spiegarsi specialmente perchè aveva comunque un senso di gelosia su suo fratello molto alta e sapere che quello se lo rigirava come un calzino e nel vero senso della parola, era qualcosa che non gli sarebbe mai e poi mai andato giù. Ma allo stesso tempo, il fatto che era riuscito a rigirarsi come un calzino una persona con una volontàdi ferro come quella di Aaron, lo rendeva un animale mitologico da venerare e da cui prendere esempio e spunto. Il problema, comunque, era che ogni volta che pensava a quella cosa avrebbe voluto baciarlo e spaccargli la faccia, ma in quel momento, era così tanto incazzato, deluso e dolorante, che non aveva neanche la forza di dire niente, o meglio, niente inerente a quello. Che stava cercando esattamente Blake in quel posto? Rogne? Quello lo faceva continuamente ma... alzò un sopracciglio alle parole di Markab e soprattutto sogghignò. Non era sicuramente un buon segno. Castelwine, servi a dei tavoli che possono essere anche d'oro e del miglior locale di Denrise, ma comunque sei un cameriere. Loro sono puttane. In realtà avrebbe potuto rispondere in maniera decisamente più brillante e frizzante, ma niente, in quel momento per quanto il suo spirito volesse essere davvero il Blake di sempre, in quel momento niente. Era spento. e non usare le stesse similitudini di Skyler, potresti ritrovarti a fare anche il suo stesso lavoro e non lo so se saresti capace come lui! Ecco, su una cosa non si smentiva mai: antipatico era ed antipatico sarebbe rimasto, su quello si poteva dormiare tutti quanti più che sereni! Quando il biondino disse che gli era mancata la sua faccia da schiaffi, Blake fece una piccola smorfia, attese che gli riempisse il bicchiere e senza neanche farlo finire di posare la bottiglia sul tavolo se lo buttò in gola. Tu non bevi quando dai una mano al tuo amico proprietario? Andiamo ti pago la serata libera!Tanto non era un problema di soldi per mr esagerazione duemilaesempre! Sbuffò e si versò di nuovo da bere, in effetti già gli bruciava tutta la gola ma non gli interessava assolutamente nulla in quel momento. Jesse lo sa com'è una figa è che non gli piace. Ma non è qui perchè volevo stare con quel coglione di mio fratello che quando mi serve non c'è mai! Non era vero, ma era anche vero che Blake era un adolescente appena lasciato da una persona che lui reputava veramente importante. E fanculo le femmine. Sono tutte delle grandi puttane che non si meritano neanche i miei spiccioli! Era incazzato ed anche visibilmente. Fece tintinnare il suo bicchiere con quello del ragazzo e poi buttò giù il secondo bicchiere. Un bordello. Tu lavori in un bordello. Ecco, adesso scoppiò a ridere. Si versò un altro bicchiere e poi sospirò. Che facciamo?

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    Markab Castlewine
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    Di clienti difficili Markab ne aveva visti assai al Canto della Sirena, ma forse Blake tra tutti loro avrebbe comunque spiccato: giovane, sfacciato, problematico, arrogante e sempre pronto a dire la cosa sbagliata alla persona giusta, si poteva tranquillamente dire che il biondino fosse il prototipo di una bomba ad orologeria e forse fu per questo che lo accolse con gioia, rapidità e forse anche un po' di preoccupazione. Una parte di lui, in fondo, sentiva che non ci sarebbe voluto molto prima che tutto degenerasse in rissa 'E se Jonathan non vuole fare nero...' con un brivido lungo la schiena, egli comprese che quella situazione lo avrebbe messo in difficoltà, conteso tra tre persone a cui voleva bene, costretto forse a chiudere con almeno una di loro.
    "Sono dietro ad un fottuto bancone, Barnes: sono un cazzo di barista!" fu rapido, risoluto e sguaiato, dunque, tutto per contenerlo, tutto per concentrarlo sulla sua persona, ignorando la sua sfiducia nelle sue competenze mediche saltando il bancone e poggiando le mani sul giovine, sentendo le sue labbra stranamente tirarsi verso l'alto nel mentre qualcosa si scaldava nel suo petto 'Odino mannaro... mi sembra di avere davanti uno di famiglia' si disse lui, battendo alcune volte la mano sulle sue forti spalle, fino ad aggrottare la fronte nel mentre l'altro, alle sue parole, storceva la bocca e si offriva di pagargli la serata "Ah beh, con tutto il grano che c'hai puoi pagarti anche me... comunque... sbaglio o dall'iultima volta ti sei ispessito?" rise lui, alludendo a tutto e niente al contempo, esplorando quelle strane emozioni fino a bestemmiare nel dargli un nome 'Per la stramaledetta e fetida figa di freya' si disse infatti lui smettendo di palpare il biondino e facendo anche un passo indietro 'Lo sto trattando... come un cognato'
    Al solo dirselo, il Castlewine sarebbe corso via urlando, schifato ed atterrito dall'avere e percepire un legame con qualcuno di stabile, come poteva essere con Aaron in quel momento, ma lui era un uomo coraggioso e soprattutto si trovava in un bordello, dove anche lui batteva: ci volle poco a dire che stava decisamente gonfiando la realtà 'Sì, fanculo: io sono lo stallone di tutti. Aaron è solo un gran fico con tanto bel grano e molto simpatico... e con un fratello adorabile' si rassicurò annuendo all'apprendere di come, secondo il Barnes minore, Jesse davanti ad una vagina non sarebbe corso via in lacrime, inclinando poi la testa quando il discorso virò verso Aaron e le donne.
    "Salute..." dosse lui meno convinto di prima al brindisi dell'amico, osservandolo un poco nel mentre, rapidamente, virava dalla rabbia alla frustrazione e quindi al riso isterico, il tutto condito con almeno tre bicchieri di alcoolico. Lui, intanto, era ancora al primo, il che lo fece sentire un po' uno sfigato.
    Ingollò il proprio, poi tornò ad osservare l'altro. Lo fece per alcuni istanti, quasi a volerlo scrutare, nel mentre nella sua mente si rincorrevano alcune sue parole dette la volta che si erano conosciuti, chiedendosi se quello strano giorno fosse davvero giunto, o l'altro stesse solo avendo uno dei suoi tanti tracolli emotivi. Infine, scrollò le spalle.
    "Lavoro in un bordello: problemi?" chiese lui, incrociando un po' provocatoriamente le braccia "Io mi preoccuperei più del fatto che punti me invece che tutte loro... o del tuo fidanzatino di riserva" fece presente, prendendolo poi sottobraccio "Comunque, dopo anni di scopate, ho smesso di giudicare la gente sulla base di quello che vuoi... ma se non vuoi delle troie... di quelle oneste che si fanno pagare direttamente... questo non è il posto per te: ce ne andiamo a Londra?" ghignò infine, portando fuori il ragazzo, non prima ovviamente di aver raggiunto Jonathan e avergli allungato parecchio dei soldi che avesse ottenuto dal Barnes.
    Lasciato il locale, avrebbe giudato il ragazzo verso il porto con far sicuro "Tutto bene Blake? Come va con quella mummia rinsecchita della Vicki, trincia ancora le palle come una volta?" domandò lui, giusto per far conversazione, nel mentre il porto si faceva rapidamente vicino e lui, salutando, chiese ad un tizio di caricarli sulla sua drakkar, una piccola scialuppa.
    "Ce la fai a portarci al largo così ci smaterializziamo a Londra senza casini?" gli chiese lui, balzando su e aiutando l'altro a fare lo stesso, finché, appunto, giunti al largo afferrò la mano dell'altro e lo aiutò a giungere a Londra.
    "Bene... e ora dimmi, piccolo Barnes: cazzo vuoi fare? Ci sfondiamo di alcool, andiamo in disco... o vuoi che ti presento un po' di mie amiche?" chiese infine, tornando ad incrociare le braccia "Mi sembra chiaro che vuoi sfogarti e devastarti... anche se non mi hai ancora detto perché... e se vuoi puoi anche non dirmelo" al che inclinò un sorriso, al limite del diabolico "Dimmi solo il limite... e io ti ci poterò talmente vicino a fartelo sfondare" affermò poi, scoppiando a ridere, anche se solo per un istante, visto che poi ebbe solo occhi bramosi per il rampollo.
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    In quel momento voleva parlare e non voleva parlare allo stesso tempo. Si rendeva conto che andare li a cercare rissa era come gettarsi in una vasca piena di piragna affamati e sperare di vincere. Forse non voleva cercare rissa, ma solamente qualcuno che lo picchiasse a sangue fino a fargli capire che quello era tutto un sogno. Ma purtroppo per se stesso, gli anni ad Hidenstone e sopratutto la compentenza dei suoi docenti ed il bene dei suoi amici, in particolare quello di Jesse, lo avevano cambiato completamente, quindi preferiva rimanere li, seduto su quello squallido sgabello a scolarsi qualsiasi cosa fino a quando non avrebbe perso i senti. Era quello il piano B, lo avrebbe fatto con un medimago di cui si fidava al suo fianco e poi si sarebbe ritrovato nel suo letto con un dopo sbronza da record. Ma no, i piani non erano andati come lui aveva previsto ed al posto del fratellone, affianco a lui c'era Markab Castewine. Un dono dal cielo. Forse era quello che gli serviva, nessuno che gli dicesse che le cose si sarebbero aggiustate e che lui era forte e bla bla bla. Gli serviva qualcuno che lo trattasse come un suo pari e sopratutto che non lo rendesse invincibile anche in quella occasione. Ma io non ti facevo uno che stesse così attento alle etichette!! Sei un barista! Affermò prima di ridacchiare e stringersi nelle spalle. Il fatto era che doveva prendere un pò il ritmo e per quanto si vantasse di essere uno che non faceva capire niente del suo stato emotivo, ecco non era per niente così. Blake era trasparente come l'acqua dei Caraibi per qualsiasi persona lo guardasse negli occhi. Sentì le mani del ragazzo sulle sue spalle e si mise bello dritto, alzandosi addirittura in piedi per farsi ammirare. Sono stato a contatto per un mese intero, tutti i giorni con quel bastardo di Phillipp Garlic, mi ha massacrato e dico nel vero senso della parola. Mi allena, almeno una volta a settimana. Ma è un coglione e dice sempre che sono una femminuccia. Ecco quegli insulti erano, in realtà, segni di ammirazione per Blake. Veramente aveva molta stima del densiriano e non a caso aveva fatto nome e cognome come se per lui fosse motivo di vanto. Si mise di nuovo seduto solamente quando il ragazzo decise di versargli da bere. Quando a fine del terzo bicchiere gli chiese se avesse problemi del fatto che lavorava in un bordello, Blake scoppiò a ridere. Io assolutamente no! Lo trovo un lavoro rilassante! Se ne versò un altro di bicchiere! Oh, non punterei mai a te! Cazzo non si scopano i scopamici del proprio fratello maggiore! Ti pare?! Anche se le recensioni sono ottime, ma ho un codice morale da rispettare!Non aveva nessun codice morale da rispettare, sapeva solamente che Aaron ci sarebbe rimasto di merda e che quella cosa era solamente loro e lui non voleva, in nessun modo immischiare. In fondo già quello che stavano facendo era come un "rubare" un pò di Markab ad Aaron. Che Londra sia ed io non pago chi mi scopo! Si, direi che l'alcool cominciava a fare leggermente effetto. Quindi non disse niente quando lo vide dare i soldi che lui stesso gli aveva dato per la serata a Jonathan ed in effetti neanche lo guardò di striscio. Blake seguì Markab fino alla piccola scialuppa ed ancora verso il lago. Una volta fuori avrebbe ridacchiato per quello che disse. Penso di aver fatto più colloqui io con la preside che tutta la scuola. Sono sempre minacciato di essere espulso e si, cazzo se trincia i coglioni! Niente risse, niente alcool, niente ragazze in camera. Ma lei ha mai scopato? Chiese poi seriamente curioso. Oddio era meglio che chiedeva a Markab che alla preside in persona, ma anche un pò meno, direi! Ti ho detto che stava per succedere. Ho scopato con la mia migliore amica, Whitemore, magari te la ritrovi come collega tra qualche anno, e l'ho detto a Lilith, perchè Aaron mi ha sfracassato i coglioni con la questione della sincerità, l'onestà, l'amore ed il rispetto e tutte quelle cazzate li, ed il risultato è che ci siamo lasciati. O meglio mi ha lasciato. Cioè. Lei che lascia me? PER LA SECONDA VOLTA? Ti pare? Aveva sempre 19 anni, era ferito e si sentiva comunque in una sorte di confort zone con Markab. In fondo Aaron si fidava di lui tanto da dargli il culo! Chi era lui per dubitare anche solo per una volta di Castlewine? lo guardò sorridendogli appena. Perchè devo scegliere? Non possiamo andare con le amiche tue a sfondarci di alcool in discoteca?Magari proviamo la S&S! Mai parole furono più pericolose di quelle. Blake lo avrebbe davvero fatto. Tornò a guardare Markab per quella domanda. Erano a Londra oramai. Lui era maggiorenne e non aveva nessuna intenzione di essere rotto le scatole. Il limite? Porca puttana, non c'è un limite. Aggiunse allargando le braccia come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Tu che limiti non vuoi sorpassare, così magari, non so...evito di fare qualcosa? Era arrabbiato, frustrato e l'alcool era in circolo nelle sue vene. C'è una quest mortale per te, privata e personale sig. Castelwine Vieni con me ti porto in un club esclusivo. Il nome Barnes apre un sacco di porte!Disse poi facendogli segno di seguirlo.

    Revelio GdR



    Edited by Blake Barnes - 24/5/2021, 23:48
     
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    Markab Castlewine
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    Il debole che Markab aveva per i Barnes era evidente e ciò andava ben oltre il fatto che il culetto di burro del maggiore sollazzasse le sue pudenda almeno quanto l'enorme ego del minore facesse, per riflesso, col suo: a renderli così irresistibili era la loro pericolosità e la loro imprevedibilità, due doti che lui amava nel prossimo, alla follia, essendo uno che detestava la sicurezza.
    Non dovette sforzarsi o essere pagato, dunque, per mostrare sincero affetto ed interessamento per i drammi del bipolare col dramma, notando anche dettagli non poi così rilevanti come i suoi muscoli, apprendendo il nome di quella metamorfosi con una risata "Credo di averlo visto un paio di volte e averlo sentito insultare da Jon" chiarì "E non te la prendere: chiunque non abbia sgozzato tre persone a mani nude è considerato femminuccia a Dernise... e poi noi siamo inglesi, siamo femminucce anche se siamo spessi come armadi e ammazziamo mostri marini a mani nude... è proprio questione di principio" ammise infine facendo spallucce e liberandosi dei propri doveri per badare al giovane, cosa che lì non poteva fare, visto che il Barnes non era interassato a pagare delle donne o a farsi il Castlewine, cosa inaccettabile in una nottata di eccessi come quella che si prospettava e che lui, tempo addietro, aveva promesso al ragazzo 'E' questione di principio... devo farlo uscire distrutto' si disse, senza mai troppo interrompere il protettico contatto fisico coll'altro, anche sulla scialuppa, quando apprese come le cose a scuola andassero come sempre.
    "Sono uno non di grosse pretese, ma non ho intenzione di parlare della vagina rinsecchita della vicky" alzò lui le braccia ridendo "Però pare che da giovane fosse un discreto mignottone... dicono si sia scopata Sigurd quando era suo allievo persino" spiattellò lui, lasciandoli poi riapparire a Londra, pronti ad una notte di follie, con pochissime regole e ancor meno limiti.
    Il castano ascoltò le informazioni su quanto accaduto al Barnes a braccia incrociate e collo lievemente inclinato, annuendo di tanto in tanto e concludendo con un sospiro 'Beh, che cazzo, le hai piantato un palco enorme di corna con una che la dà pure gratis... cazzo doveva fare quella?' si disse lui, andando però a posare una mano sulla spalla dell'altro "Blake, non ti ha mollato" affermò, serio come la morte, fissando l'altro dritto negli occhi "Semplicemente non è stata al tuo passo e ad un certo punto s'è rotta il cazzo di vedersi sempre ricordare di essere una perdente e ti ha detto di continuare da solo" ovviamente era solo parte di ciò che pensava davvero, ma era la parte che quella sera Blake aveva bisogno di sentirsi dire, quella che li avrebbe portati a divertirsi "Quindi, ora che non devi più guardarti indietro... vediamo di andare avanti"
    Un paio di pacche e lui era pronto a portarlo ovunque le sue perversioni avrebbero desiderato, anche in luoghi che lui manco pensava potessero esistere, ragion per cui gli chiese i limiti, ricevendo una risposta degna di Blake, sia per carattere, sia per età, cosa che lo fece ridere "I miei limiti?" ripeté lui, facendo spallucce "Quelli di uno che si diverte consapevolmente: niente di definitivo" argomentò con sorriso smagliante, alzando poi una mano per contare "Niente cicatrici, niente tatuaggi, niente liti con amici e niente prove... e a queste a quanto pare tu ne vuoi aggiunfere una: niente Markab Castlewine" al che, avvicinò il ragazzo, mettendosi a mezzo centimetro da lui, per puro stuzzicamento "Che in fondo è parte del punto tre" si prese da una tasca una sigaretta e se la accesse, offrendo il pacchetto all'altro, poi prese il cellulare "Comunque ok, pacchetto compelto. Chiamo un po' di amiche modelle... dimmi solo cosa vuoi... della tua età, della mia... o andiamo di milfone?" propose, pronto poi a seguire l'altro ovunque lo volesse portare, ben pronto a dirgli, comunque, di esserci già stato, anche non fosse stato vero.
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    Era evidente che Blake era già fuori di se, non serviva effettivamente qualcuno che gli desse una spintarella per fare qualche cazzata. Forse il problema, in quel preciso istante, era proprio quello. Suo fratello non si era presentato e la divina provvidenza gli aveva portanto li, proprio li, Markab, che era l'esatto opposto del fratello. Ma comunque avrebbe ringraziato per sempre la provvidenza e si sarebbe lasciato trascinare dalla situazione e la serata. Il problema di Blake, in quel momento, non era davvero la sua impulsività, ne tanto meno il suo essere egoriferito, era la sua rabbia e la sua delusione che faceva da padrone, più una buona dose di alcool che avrebbe dato fuoco a tutto quello che provava in quel momento. éun coglione comunque. Mi allena perchè sa che sono bravo. Mi insulta perchè si diverte. Ma non voglio sentir larpare di densiriani. Sono strani, li detesto e se la tirano troppo, come se fossero i padroni del mondo, ed invece hanno solamente delle cazzo di barchette di merda! Ecco si, uscire dal locale ed andare a Londra era la cosa migliore che potessero fare se Markab non voleva restituire solamente la salma di Blake al suo culetto di burro. Perchè da quando Aaron era stato scaravaentato nel tamigi e da quando quei due avevano preso la palla al balzo per fare un pò i coglioncelli, Blake aveva messo una croce sui densiriani rossa come il sangue che gli scorreva nelle vene.
    Scoppiò a ridere di cuore quando Markab gli diede quella notizia su victoria. Non ce la vedeva proprio per niente a fare una cosa del genere. Era tremenda come immagine, ma lo stava divertendo troppo. Tutte quelle che hanno una scopa nel culo alla fine sono troioni da battaglia! Ma si,diciamo cose carine sulla preside della tua scuola che non vede l'ora di trovare un pretesto per buttarti fuori dalla scuola, in fondo cosa può mai succedere? Comunque, alla fine finalmente erano a Londra ed erano veramente pronti a fare la qualunque,o comunque Blake era pronto per farlo e sapeva, con certezza assoluta, che Markab non solo era una buona spalla, ma lo avrebbe anche riportato a casa sano e salvo, anche se al limite della coscienza. Quando gli disse quella cosa il suo viso si rabbuiò tremendamente. Si lo aveva lasciato come una perdente, ma comunque lo aveva lasciato. Scosse appena il capo. Non aveva nessuna intenzione di continuare quel loop distruttivo che lo avrebbe portato solamente a risse intuili che non solo avrebbe perso, ma che gli avrebbero procurato solamente un sacco di altri guai. Infatti non ci voglio pensare. Non mi interessa. Aaron mi ha sempre detto che chi se ne va dalla mia vita ci perde sempre. Non sono io che perdo loro, sono sempre loro a perdere me. Quindi amen. Ha fatto la sua scelta. Ecco si il problema era che Blake era sempre stato trattato come un principino, come quello che non avrebbe mai perso, che non poteva farlo perchè nel suo dna c'era il gene vincente e Blake era cresciuto con quella consapevolezza e convinzione. Nessuno avrebbe mai scalfito davvero il suo ego, solamente suo padre poteva riuscirci ma non era li per dire assolutamente nulla. Quindi il ragazzino alzò appena le spalle, si prese le pacche sulla spalla e poi sorrise tornando ad essere quasi una persona normale, ovviamente al limite del possibile.
    Sentì quali erano i suoi limiti e poi fece un bel respiro profondo per l'ultima cosa che gli disse. Non spezzo il cuore a mio fratello, e non dovresti farlo neanche tu! Quindi se proprio ti si alza guardando il culo di un Barnes, pensa a quello giusto. Disse dandogli un pugno giocoso sul braccio. Poi sogghignò ancora. No, per carità non quelle della mia età. Non voglio cozze. Persone che non rompono il cazzo il giorno dopo. Dobbiamo divertirci no? Chiese poi facendogli segno di seguirlo. Cafè de Paris. Ha una buona musica, belle ragazze, ottimo alcool e soprattutto per noi è gratis! Aggiunse poi prendendo anche lui una sigaretta ed accendendosela. Una volta arrivati davanti al locale, che aveva, fondamentalmente due tipi di entrate: una per il ristorante l'altra per la pista da ballo, Blake cacciò un tesserino. E lui è con me! Disse poi riferendosi a Markab. Sono per lo più babbani. Godiamoci la serata. Lo avrebbe preso per il braccio e portato direttamente al bancone. Oddio, il che non era proprio un bene visto che l'uktima volta che Markab era stato al bancone con un Barnes aveva dato vita ad una crisi di identità e soprattutto ad un legame che, oramai, era assolutamente indissolubile ed insipensabile per il maggiore dei Barnes. 5 cicchetti di sambuca. Tu che vuoi? Ordinò e poi chiese a Markab. Voleva conoscere davvero Blake, bene! Sarebbe stato accontentato di li a poco!

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    Markab Castlewine
    Reporter| 24 anni
    Esistevano amori difficili, come quelli tra un inglese e un denrisiano, esperienza che condividevano sia Masrkab sia Blake, per quanto avessero abbastanza ego entrambi da reggere la cosa, probabilmente sfogandosi dei soprusi subiti nello stesso identico modo: facendola pagare ad Aaron.
    Anche quella sera i due avevano sperato di beccare il Barnes maggiore e invece si erano trovati l'un l'altro, uno con un sacco di voglia di esagerare e l'altro con tanta voglia di esagerare.
    Sì, insomma, cambiavano sono le motivazioni: uno voleva dimostrare all'altro quanto valeva; l'altro voleva dimostrare alla sua ex quanto si era perso.
    "Esatto, ha fatto la sua scelta e ne pagherà le conseguenze" ribadì al giovane, forse perché nei suoi occhi leggeva l'insicurezza e il dolore di quella separazione 'Sei un fottuto charmander, Blake, ma sei un incurabile bravo ragazzo' decretò, spingendosi ad inclinare un sorriso mefistofelico, atto ad incoraggiare l'altro e scioglierlo ancora di più "E a noi ora resta solo scegliere tutto il resto del mondo"
    Sonore pacche piovvero su un passivo Blake, che pian piano ritrovava una parvenza di serenità, quanto bastava per ribadire che mai avrebbe ferito Aaron, cosa che fece annuire Markab "Il mio cazzo si rizza per tutti i bei culi e le belle tette che vedo" chiarì lui facendo spallucce "E - sia chiaro - io non ho alcun accordo di fedeltà con tuo fratello: lui scopa con chi vuole, io idem. Ma sì, tu sei off limits: ti toccassi anche solo con un dito là sotto, lui darebbe di matto... chissà, magari sarebbe la volta buona che si deciderebbe a scoparmi invece di darmi sempre il suo bellissimo culetto di burro" rise infine sguaiatamente, avviandosi con l'altro nel mentre si stabiliva il luogo dei misfatti di quella notte e anche il target.
    "Cafè de Paris" ripeté lui con un sonoro fischio "Roba di classe... da veri ricconi... anche se i ricconi non si preoccupano di entrare gratis" ammise con una risata "Mi ero aspettato qualcosa più come il Torture Garden, ma... perché no"
    Markab era il genere di persona che non pensava che il luogo fosse importante quanto le persone, sicché, quella notte, avrebbe seguito Blake anche a giocare a calcetto, purché fosse stato con lui e avesse avuto modo di vedere la sua spirale di piacere ed autodistruzione nella quale si sarebbe cacciato.
    Gli diede una sigaretta e si misero in moto, ma una volta nei pressi del locale lo portò in un vicolo, estraendo la bacchetta per cambiare i propri e gli altrui vestiti ed adattarli al locale: per sé scelse una maglietta nera griffata aderente su pantaloni rossi; all'altro lasciò piena libertà, ma fosse stato per lui lo avrebbe fatto entrare con una canotta rossa e jeans strappati, per chiarire quanto la sua carne fosse in vendita.
    Entrò lanciando una lunga occhiata ai buttafuori, osservando divertito il giovane imporre il peso del proprio cognome per poi accasciarsi sul bancone e prendere cinque shottini di sambuca, al che, al Castlewine non rimase che scoppiare a ridere.
    "Anche tu fissato con quella cazzo di sambuca?" rise scotendo la testa e ordinando ben altro "Cinque rum e pera" scrisse lui, tirando poi a sé il giovane per scattare un paio di foto. Una la mise sul suo instagram, taggando l'altro, la seconda, invece la mandò a diversi account su telegram e su onlyfans; queste foto private erano tutte con lo stesso messaggio che Blake poteva benissimo leggere: Sono al Café de Paris con il mio giovane amico Blake. Abbiamo soldi, alcool e voglia di scopare in abbondanza, se vuoi raggiungerci. Insomma: un vero signore.
    "Sono tutte mie fan milfone" disse lui, iniziando a mostrare alcune foto delle donne, al momento vestite, per lo più, anche se qualche seno a vista si vide "Un paio mi hanno anche offerto cifre esagerate per scoparmi... ma scommetto che faranno carte false anche per scoparsi te" gli disse con un paio di sonore pacche sulla spalla, afferrando i propri shot che iniziò a tirar giù, intercalando dopo un paio il magifonino per rispondere ad alcune delle donne.
    Ad un messaggio rise molto, prese il magifonino e si pose accanto all'altro, stingendolo e iniziando a fare un breve video "Saluta Blake: diglielo anche tu che non vedi l'ora di conoscerla e farle vedere i soffitti delle suit al Barnes Hotel" propose lui, ridendo, inviando il messaggio ovviamente solo nel caso in cui il rampollo fosse stato al gioco.
    Avrebbe scolato ancora i rimanenti, poi si sarebbe accasciato sullo sgabello, riprendendo in mano il magifonino, allo scopo di tenere in caldo le donne.
    "Sai Blake... sei davvero fortunato che il tuo fidanzatino di riserva c'ha il cazzo negro fisso ora" disse così, dal nulla, manco passassero tutta la vita a parlare di Jesse e Adamas "Scoparsi gli amici incasina un sacco le cose... molto meglio tenersi il dubbio di come sarebbe che rovinarsi qualcosa di unico" concluse lui, facendo spallucce e sorridendo poi all'altro "Le aspettiamo qui o andiamo a ballare?"
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    C'erano momenti in cui Blake andava con il cervello completamente off. Quello era uno di quei momenti. In quel preciso istante non vedeva nessuno e non avrebbe sentito nessuno. Si rendeva conto da solo che gli eccessi erano il rifugio più assurdo di tutti i suoi dolori, ma questa volta davanti a lui non c'era Aaron Barnes che frenava il tutto, ma aveva trovato esattamente la persona di cui aveva meno bisogno del mondo: Markab. Una cosa era certa, insieme erano davvero una bomba ad orologeria e sicuramente Aaron si sarebbe pentito amaramente di non essersi presentato a quell'appuntamento, ma era anche vero che aveva avuto un'urgenza al San Mungo e che non era uno che non adempiva ai suoi doveri. Si morse ancora il labbro e rise per quello che disse il ragazzo. Minchia se vuoi provare questa esperienza posso dirgli che visto che lui non si è presentato ti ho scopato io. Vedrai che scenata di gelosia che ti fa. Però è tenero quando lo fa e soprattutto dopo diventa ancora più bello. E comunque scopa tanto, solo che vuole fare il falso bravo ragazzo. è uno stronzo. è un Barnes! E detto questo era concluso il discorso del maggiore. Non aveva certamente senso andare avanti anche perchè sarebbero uscite cose veramente poco convenienti per entrambi. Lo fermò e lo guardò posandogli una mano sul petto. Forse non ti è chiaro il concetto. Non mi fega un cazzo del dove. Voglio sfasciarmi, provare la Screm&Shout e scopare. Bene, più chiaro di così non poteva certamente essere. Effettivamente un locale valeva l'altro, ed effettivamente ognibuco era trincea in quel momento. Voleva solamente devastarsi. In quel momento Markab poteva fare di Blake quello che voleva, Blake avrebbe fatto di tutto pur di farsi del male. Era fatto così, era sempre un bipolare col dramma!
    Non serviva neanche troppo ribadire la situazione che in poco tempo, Markab, gli aveva procurato da bere, da scopare e da divertirsi. La musica, il frastuono, l'odore di alcool, ormoni e sudore erano forti, ma Blake ci stava capendo davvero poco, quindi bevve la sua Sambuca e poi, si voltò verso il ragazzo sogghignando. Ordinò anche lui la stessa sua cosa e senza neanche pensarci due volte, si calò anche i 5 cicchetti di rum e pera, esattamente come aveva fatto Markab poco prima. Rise per quello che disse su Jesse. Ecco da cosa poteva capire che stava davvero finito. Dal fatto che rideva di una cosa del genere invece di prenderlo a cazzotti. Si, ma rideva fino ad un certo punto. é un ripiego. Jesse è mio. Può farsi tatuare e rune quanto vuole, può piegarsi a 90 davanti a tutti i neri che conosci ed anche che non conosci, ma niente... si fa allargare solo il buco. Perchè Jesse è MIO. Portò il suo braccio intorno al collo di Markab per avvicinarlo. Se era vero che l'alcool abbassava tutti i freni inibitori, Blake non era di certo l'eccezione che confermava la regola, ed in un certo senso era meglio che quelle cose erano state dette da ubriache ed al Castlewine,seppur Blake lo pensava anche da sobrio e lo avrebbe detto tranquillamente a Jesse. Ma questa è un'altra storia ed un'altra role.
    Ooooh! Le fortunate vedranno la miglior suite dei Barnes Hotel, il miglior Barnes e il miglior cazzo di tutta Londra! Un pò si riferiva a se stesso, come al solito d'altro canto, ed anche leggermente a Markab. Il che era tutto dire, visto che non aveva ben chiara la cronologia di quello che Markab gli aveva detto e di conseguenza rispondeva a quello che si ricordava quando se lo ricordava!Poi si allontanò appena da Markab a quella domanda, si cominciò a sbottonare i bottoncini della camicia. Blake Barnes non aspetta un cazzo di nessuno. Aggiunse poi prendendolo per il braccio e portandolo nella pista e nella mischia. Voleva ballare, ma più di tutti voleva dimenticare. Quindi non ci mise quasi niente a vedere una ragazza a prenderla per il braccio e metterla tra lui e l'influenzer. Stasera è la tua serata fortunata. Disse prima di avvicinarsi alle labbra della tipa e sogghignare.

    Revelio GdR

     
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    Markab Castlewine
    Reporter| 24 anni
    Che il barnes minore fosse una moto ad alta cilindrata pareva a Markab un paragone sensato 'Veloce, che ti fa sentire padrone del mondo... ma che col cazzo che si fa domare facilmente' si dovette dire lui, sentendo quasi il vento tra i capelli e la curva in fondo alla strada, che portava una incredibile scarica di adrenalina, pensando se, dopo di essa, si sarebbe visto altro, o sarebbe stato il sonoro finale di quella giornata e forse della vita. Blake era esattamente così e se ancora non era finito (troppo) dallo sfasciacarrozze era perché Aaron Barnes era per lui un naturale freno, che lo controllava e gli permetteva di gestire con dolcezza ogni curva, anche quelle a gomito, facendosi se necessario più invadente. Il problema era che quella sera Aaron non c'era e al suo posto c'era qualcuno che sapeva solo fare una cosa: premere l'acceleratore.
    Ascoltò le parole del biondino, anche quando parlava di suo fratello, inclinando la testa nel sentirlo definire un bastardo 'Ha visto anche lui... quella roba... o parla perché lo conosce così bene che... sa... oppure... pensa semplicemente che sia come lui?' si chiese lui, soppesando quasi l'entusiasmo dell'altro, che alla fine sciolse con un piccolo ghigno "Tuo fratello è un bonbon... e un posto vale l'altro, c'hai ragione anche te" rise lui, per nulla preoccupato dalla vicinanza di Blake o dal suo tocco, anzi, quasi eccitato dal fatto: del resto lui era sempre stato un amante del pericolo, e cosa poteva esserci al mondo di più pericoloso (in relativa sicurezza) di un barnes mezzo ubriaco e mollato?
    Lo portò dove voleva e gli lasciò dunque bere quanto voleva e cosa voleva, del resto il ragazzino sembrava aver bisogno di un compagno, non di una spalla su cui piangere o uno strizzarcervelli, non a caso quando le nebbie dell'alcool mossero a riflessioni filosofiche il Castlewine, l'altro si irretì, e non poco, rivendicando Jesse come completamente suo, sopra le rune e il sesso "Ok ok, ho capito..." affermò lui, alzando anche le mani in segno di resa, nel mentre nella sua mente si formava una domanda 'E allora perché sei qui con me, invece di prenderti ciò che è tuo, ora che puoi?' si chiese, infatti, trovando nella sua non-ancora-troppo-ubriaca mente diverse risposte, ma soprattutto una certezza, ovvero che mai avrebbe dato forma a quello che poteva essere uno scaccomatto su Blake 'Se si rende conto che non ha senso e se lo scopa... se ne pentirà tutta la vita' e per quanto lui non fosse foriero di verità assolute, restava il fatto che non voleva rovinare la vita all'altro, perché per Markab perdere il proprio migliore amico equivaleva a rovinarsi la vita, peggio che perdere l'amore 'Gente da scopare ne trovi sempre... gente con cui parlare... non sempre' e con quella convinzione, lasciò Blake nelle sue e lo lasciò fare Blake, dal vivo, in videochiamata e in ogni modo che voleva e desiderava.
    "Ehi, tuo fratello è niente male" fece presente lui "Ma te lo concedo: io sono il miglior cazzo di tutta Londra" e con un bicchierino levato accolse il mezzo spogliarello di Blake Barnes, l'uomo che non aspettava mai, cosa che fece fare umilmente spallucce al Castlewine fino a seguire l'altro in mezzo alla pista e iniziare a ballare con lui, o meglio, a fare il sandwich, visto che tra di loro si trovò una fortunatissima ragazza.
    "Blake non dire cazzate" affermò lui senza minimamente smettere di ballare, procedendo a sua volta ad aprire la camicia e iniziando poi ad avvicinare provocatoriamente il bacino alla povera vittima "Beccare noi due insieme non è una fortuna per nessuno" ghignò, piegandosi in avanti in maniera sinuosa, quasi ad avvicinare il suo viso al petto di lei, al collo e quindi al suo viso "Ciao, mi chiamo Markab" chiarì lui, tentando poi un limone, che all'ultimo non concesse, salvo rigirare la ragazza e iniziare a ballarle attaccato, facendole chiaramente sentire la propria erezione nel mentre teneva le mani sul ventre di lei, facendo anche gesto a Blake di avvicinarsi "Pensavo... scopare con te no... ma una cosa a tre?" chiese lui, un po' diabolico, passando le labbra sul collo della giovane vittima, curioso di scoprire se quella notte sarebbe riuscito a fare ciò che Aaron gli aveva impedito col suo charme.
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    Stava raggiungendo il suo scopo. Non ci stava capendo assolutamente niente. Non si sentiva in quel modo da un sacco di tempo. In quel momento sarebbe potuto essere qualsiasi persona e poteva anche dire qualsiasi cosa, non si sarebbe ricordato niente. Non voleva più parlare di suo fratello o di Jesse, in quanto, in quel momento, si santiva in colpa nei confronti di tutti e due, e forse più nei confronti di Jesse che in quelli di Aaron. Invece di stare nella sua cameretta a fare qualsiasi cosa con lui, non aveva fatto altro che prendere il largo ed andare a divertirsi con una persona, che rispetto a Jesse, non era proprio niente per lui. Ma non voleva riflettere su tutto quello, voleva solamente essere libero dai pensieri e voleva lasciar andare quel dolore e quel senso di abbandono che solamente Lilith Clarke poteva fargli provare. Non era giusto. Tutta quella situazione non era per niente giusta e lui la dimostrava eccedendo in tutto quello che avrebbe fatto da li a qualche ora. Si sarebbe pentito di tutto quello? Ovviamente non ne aveva intenzione, ma in quel momento la sua testa era piena di niente. Musica, alcool, ragazze, la voce di Markab, ed ancora una lingua in bocca, le mani addosso di qualcuna/o. Insomma veramente un piccolo disastro, ma che lo stava facendo scaricare e sentire vivo. In fondo o era quello oppure avrebbe cercato la rissa con chiunque gli fosse capitato davanti solamente per dare qualche cazzotto ben assestato. Per fortuna c'era Markab con le sue conoscenze e con la sua premura nei confronti del minore del suo culetto di burro. Lui non si presentò, non gli andava neanche di parlare in quel momento ma quando Markab propose una cosa a tre, a Blake quasi si illuminarono gli occhi. Che dici? Una cosa a tre? Non farti scappare questa opportunità non ti ricapiterà mai nella vita. Disse alla povera/fortunata ragazza, mentre il suo corpo continuava a muoversi. Ecco, per fortuna che stava ballando, se no l'alcool lo avrebbe sentito ancora di più. Ma comunque l'idea di Markab non era male e lui era comunque aperto a tutto quanto. Chissà, magari esaudiva il desiderio del giovane e si sarebbe fatto scopare da un Barnes! Impossibile, erano solamente illazioni di Blake che in quel momento non ci stava capendo davvero niente.

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    Markab Castlewine
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    Musica, alcool, ragazze, la voce di Markab e Blake, ed ancora una lingua in bocca, le mani addosso di qualcuna/o. Insomma, quella che Markab avrebbe descritto come grandiosa serata, di quelle che ad agosto dell'anno prima aveva promesso a Blake nel caso in cui lo avesse cercato una volta tornato single 'Sono uno di parola, Blake: ti farò capire cosa può davvero fare quel faccino con i tuoi soldi!'
    A difesa di Blake, andava detto che nel suo bipolarismo col dramma, una volta che si fu assestato risultò quasi inarrestabile e a farne le spese fu una ragazza, che di colpo si trovò addosso due stocchi di manzi assurdi, cosa che fece ridere lei e soprattutto le sue amiche e un ragazzo, che tutti intorno a loro, iniziarono chiassosamente ad esultare e fare video e foto.
    Si stavano divertendo come dei pazzi, quindi perché mai Markab non avrebbe dovuto ripetere il peccato originale, che ai tempi così bene gli aveva portato? Perché Blake era pazzo? E a lui, esattamente, che importava?
    La proposta della cosa a tre fu accolta con eccitazione da Blake, che ritrovò nuovo slancio sulla bella morette addocchiata, la quale iniziò a ridere, salvo poi rispondere alla domanda implicita di Markab "Valeria... sono... da Roma" spiegò lei, chiarendo alcune cose al ragazzo.
    'Ecco che è tutto sto chiasso che manco denrise... sono dei cazzo di italiani' si disse lui, per nulla razzista, specialmente quando poteva mettere le persone in orizzontale o in forme geometriche quali il triangolo.
    "Piacere Valeria... lui è Blake, uno schifosamente ricco... e io sono Markab, uno schifosamente gnocco" propose lui, estraendo il cellulare dalla tasca e scattandosi una foto con la giovane, cogliendo poi l'occasione per mostrare i profili verificati di Markab e Blake, allo scopo di chiarire come in effetti fossero personaggi noti e non stessero prettamente dicendo cazzate 'E poi solo una cogliona andrebbe con due uomini da sola da qualche parte...' e i profili verificati, da quel punto di vista, potevano offrire quel minimo di garanzia necessario.
    "Allora, che ne dici di dormire in suite stanotte?" chiese lui, ridendo, offrendo il proprio drink alla ragazza e poi spingendo il suo volto verso quello di Blake, perché anche loro si baciassero "Non vorrai mica tornare in Italia senza aver provato gli stalloni inglesi..." rise lui, vedendola ben presto cedere, anche se li avvertì di doversi un attimo andare ad incipriare il naso, sparendo nei bagni insieme ad un'amica, lasciandoli con un'altra ragazza e quello che pareva proprio essere il suo fidanzato, che un po' li osservava guardingo, quasi a studiarne i volti e ricordarli in caso di doverli descrivere alla polizia.
    Nel mentre attendevano, intanto, un messaggio giunse a Markab: Laura (letto all'inglese), MILFona di prim'ordine con quarta di seno, capelli biondi tinti con extantion e due metri di unghie finte e il suo strizzatissimo completino erano giunti in discoteca.
    Il moro non poté che ridere, prendere sotto braccio "La turista curiosa o la MILFona arrapata?" chiese all'amico, mormorando all'orecchio con lo stesso tono di voce che Lucifero doveva aver avuto ai tempi con Eva "Ti direi anche tutte e due... ma turiste e milfone si sposano male e in genere le orge con sconosciuti riescono solo se sono tutti uomini... quindi io sceglierei... e farei scegliere te perché è la tua prima serata da cazzo solitario... è giusto che scegli dove minchia affondarlo!" concluse lui, dandogli una sonora e a tratti violenta pacca sulla spalla.
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    Cerano delle cose che erano largamente più grandi di lui. Blake era un tipo sfrontato a prescindere, era una persona alla quale non piaceva stare alle regole di nessuno se non alle sue, era uno di quelli che non pensavano alle conseguenze e che prima di pensare agivano sempre. Era una persona dinamica e brava nei fatti. Con le parole non se la cavava benissimo in quanto riusciva ad essere sempre uno stronzo e comunque era raro che si adattasse perfettamente alle altre persone. Era bravo sicuramente ad essere un alfa, ma c'era anche chi, come quella sera, riusciva ad esserlo più di lui. Non capiva come uno come Markab potesse anche solo minimamente provare attrazione per uno come suo fratello. Lui che alla fine si era presa una tigre anche come fidanzata, oramai ex e si rivedeva veramente molto nei panni di Markab, non avrebbe mai capito la sua logica. Ma in quel momento c'era qualcosa che aiutava il suo cervello a non connettersi, a non capire: l'alcool. L'alcool sicuramente aiutava e sicuramente c'era qualcosa in Blake, quella sera, che riusciva a farlo stare sereno. markab era la persona giusta per non farlo sentire in colpa per qualcosa che sarebbe successo, comunque, prima o poi, e la cosa non era per niente causuale. Una cosa che aveva imparato era che le coincidenze non esistevano e la cosa gli era entrata così tanto in testa che quella serata, per il biondino, sarebbe stata quasi qualcosa di rilevante oltre che rivelatoria. Nella sua testa c'era confusione, la sua lingua andava da sola, la musica guidava il suo corpo, l'alcool aveva messo completamente in stand-by la sua mente. In quel momento non aveva neanche voglia di fare altro. Quella Valeria non era male e forse il suo culo era anche molto meglio rispetto alla sua faccia, Markab era una buona spalla sia attivamente che passivamente e lui non chiedeva altro. Quella sera voleva decidere fino ad un certo punto, sarebbe stato il contesto a decidere tutto. In fondo lui cosa aveva da perdere? Si morse il labbro e quando la ragazza se ne andò, per non si ricordava per quale motivo Blake guardò Markab quasi a dire: che cazzo di problemi ha? Ma a quella domanda si fermò un momento e riflettè. La milfona tutta la vita. Ci sono più Valerie ad Hidenstone che cristiane normali, quindi posso averla sempre... una milfona di questa portata e genere... quando cazzo mi ricapita. Poi scoparla con te! Andiamo.Io ed Aaron abbiamo preso un nuovo alberghetto nella periferia di Londra. abbiamo una suite da paura e nessuno rompe le palle. Andiamo li. Ma si ke suite ed i posti non erano un problema. Ma voleva farlo. Parlava seriamente e da 19enne quale era ed era sempre stato nonostante si atteggiasse costantemente da adulto. Guardò Markab e sogghignò, così, a cazzo. Castelwine. Sono contento che sei nella vita di quel perfetto di Aaron. La sua mano era sulla spalla di Markab. Lo pensava veramente e molto probabilmente non lo avrebbe mai più ridetto. In fondo era completamente sbronzo. Allora si va?

    Revelio GdR

     
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    Markab Castlewine
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    La primavera era ormai avanzata e con la nuova condizione di single come sarebbe finita l'estate di Blake? Markab, a riguardo, aveva tre ipotesi: male, malissimo o disperatamente 'Male se scopa come un riccio e si droga; malissimo se perde completamente il controllo e finisce in un tornado di sesso, droga e molta HIV... disperatamente se si mette a morire dietro a Lilith e non scopa' forse la visione del Castlewine era limitata, ma lui era convinto di conoscere le persone, e anche di conoscere Blake, forse perché in lui rivedeva tanto di sé, e sapeva bene cosa l'aveva salvato da rendere le sue stagioni da male a malissimo: Skyler.
    Skyler era stato la sua ancora di salvezza, la sua valvola di sicurezza, ma Blake aveva qualcosa del genere, aveva qualcuno abbastanza pazzo da seguirlo ovunque, ma abbastanza sobrio da prenderlo, fermarlo, magari vincersi anche un punto ma impedirgli di incasinare davvero tutto? In vero lui ne dubitava, anzi, pensava che una sola persona potesse avere quel ruolo: lui, e se suo doveva essere quella funzione (e forse sentiva di doverlo ad Aaron, nonostante tutto), aveva bisogno della sua fiducia e della sua riconoscienza 'Insomma, deve scoprire la figa da single con me'
    Non lo avrebbe trattenuto, dunque, anzi, lo avrebbe spinto esattamente dove si aspettava che anche da solo, autonomamente, sarebbe comunque giunto, bello, ricco e pazzo com'era, ma, ovviamente, si assicurò di essere con lui, per assicurarsi che il rischio fosse al limite, ma calcolato, per quanto fosse possibile calcolare qualcosa con un Barnes.
    "E' una donna, ecco che problema ha: la cipria, il trucco, il mascara, il selfie di stocazzo e il tacco di merda..." propose lui allargando le braccia, convinto che ella sarebbe comunque tornata da loro entro breve, per quanto le loro attenzioni stessero rapidamente virando sulla Milfona da combattimento, Laura.
    Markab rise alla consapevolezza di Blake della rarità di Laura, salvo poi sussultare quando si sentì definire un valore aggiunto. Osservò l'altro, poi sorrise gagliardamente "Laura è tanta roba, ma sono d'accordo... scoparmela con te dà a tutto un altro gusto" ammise, con voce decisa, ma eccitata, accompagnando il ragazzo dalla donna nel mentre questo definiva la location di quella notte che lui indovinava sarebbe stata indimenticabile ed indimenticata, salvo poi essere colpito ancora in contropiede dal biondino, tanto da doversi fermare ed osservarlo un po' stralunato.
    'Figlio di un cane!' pensò lui, scotendo la testa e ridendo "Blake Barnes, dove cazzo sei stato tutto questo tempo? Londra ha bisogno di un bastardo come te, cognatino mio" gli disse lui, cingendolo con far fraterno fino a raggiungere la donna.
    "Ciao... speravo venissi... anche lui sperava tu venissi... ti presento Blake... appena maggiorenne e con tantissima voglia di scoprire come gira il mondo"
    Laura rise di cuore "Mi hai preso per una nave scuola?" chiese lei, per nulla infastidita dalla cosa, anche se il reporter allargò un sorriso malizioso.
    "Ti ho preso solo per quello che sei: la migliore."
    Laura incassò il complimento, quindi prese il proprio telefonino "Io non posso ospitare... c'è mio marito" chiarì lei, osservando Markab, che però scosse la testa.
    "Il Barnes ci mette a disposizione un suo albergo... sei venuta in taxi?" chiese lui, avviandosi poi all'uscita, senza mai staccare la sua mano dalla schiena di Blake, con fare possessivo, quasi avesse paura che all'ultimo potesse scappargli da sotto le sue grinfie, cosa che lui, a quel punto non era disposto ad accettare.
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    "Sono fatto cosi, bipolare col dramma"

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    Blake Barnes | Black Opal | 19 anni | 4 Anno


    Forse Markab gli era stato mandato da qualche diavolo laggiù che abitava l'inferno, oppure qualche angelo aveva deciso che era ora che Blake avesse la sua grande rivincita. Fatto si era che in quel momento di completo caos nella sua vita, sapeva che li, con lui era al sicuro. Forse, per una sera, non sarebbe tornato con niente di rotto e con tutti i cinque i litri di sangue nel corpo. Era convitno che alla fine Markab lo avrebbe sempre protetto, era qualcosa che sapeva perchè aveva visto quanto teneva ad Aaron e li non si trattava di culi e peni, per quanto Markab potesse dire il contrario, si vedeva che voleva bene al maggiore dei due e di conseguenza Blake era compreso nel pacchetto. Era sempre stato così e per tutti era così, anche chi entrava nella vita di Blake prendeva un pacchetto unico quindi era inutile continuare a chiarire situazioni e bisognava andare al sodo ed a proposito di sodo, Blake rise a quello che disse Markab sulle donne e scosse il capo. Da grande voglio diventare come te! Quello, però, non era cercamente l'alcool che parlava, era molto di più, era la stima che Blake non esprimeva da sobrio che usciva come un fiume in piena quando era sotto effetti di stupefacenti vari. Sorrise quasi come se dinanzi a lui ci fosse la madonna e poi quando sentì la mano di Markab dietro la schiena capì, semplicemente, che era ora di andare, che era ora di andare a prendersi quello che voleva davvero: Laura. Era così che si chiamava, giusto? Sorrise composto e si presentò alla donna. Blake era fatto e con un tasso alcolemico nelle vene che rasentava l'impossibile, quindi quando la vide la sua espressione fu chiarissima. Minchia che gran patata!!E fu l'ultima cosa che si ricordò. Era sicurissimo di essere arrivato al suo Hotel, aver chiesto la sua suites, aver fatto un sesso da paura, di aver scopato tutta la notte con quella tizia e di aver passato veramente una gran serata. Il fatto era che era sicuro al 100% che Markab Castlewine fosse una persona speciale, sincera ed incredibile. Sapeva che lui era la persona giusta per quella situazione ed in quel momento non odiava più niente e nessuno, avrebbe voluto rimanere in hangergover ancora qualche settimana prima di tornare alla solita vita dell'accademia e tornare a far finta di non stare male per qualcosa che aveva fatto e così via. Si risvegliò tardi, molto tardi, il giorno dopo, nudo, con un gran mal di testa ma anche con una gran bella sensazione. Dovevano rifarla. Scrisse un messaggio al Castelwine, prima di cancellarlo, e fare direttamente una storia su instagram: un pollice alzato, un cuore rosso e la faccina felice. Blake era di poche parole, ma lui avrebbe capito, compreso ed allora il resto lo avrebbe fatto suo fratello, che non appena vide quella storia con Markab taggato lo chiamò come non ci fosse un domani. Ci siamo solo divertiti, Aaron, comunque il suo numero ce l'hai, fatti raccontare da lui se proprio ci tieni! Torno a scuola, o almeno cerco di farlo! Si rivestì e se ne tornò a scuola cercando di darsi una sitemata. Era stata la notte più assurda, fantastica e bella della sua vita.
     
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