Wake up, my darling.

@Samuel

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  1. SamuelBlack
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    BushMills (Irlanda del Nord)

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    Calcolatore spasmodico.
    L'analisi è la sua maledizione e salvezza. Gli occhi indagano, il cervello corre.
    Perso per le donne.
    Il gentil sesso è la sua cura. Il naso la fiuta, il cervello balla la samba.
    Vanaglorioso incurabile.
    La gloria è il suo peccato. L'orecchio sente il suo nome, il cervello si gonfia.
    Alcolizzato pasticcione.
    L'alcool è il suo gioco. La lingua ne sente il gusto, il cervello si scatena.
    Goloso coccoloso.
    La crema è la sua infanzia. Il dente vi sprofonda, il cervello torna piccino.


    Samuel Black
    Scheda ⋆ 34 anni ⋆ Animagus ⋆ Prof Alchimia ⋆ Stats

    -Si signora!-
    All'ordine della compagna la mano era scattata alla fronte come quella di un bravo soldatino, ma il volto era riuscito a restare serio solo per il tempo di un battito di ciglia; poi tutto era esploso in una risata che sapeva tanto d'amore. Alla fine gli addominali furono flessi, la schiena alzata e le gambe incrociate sul materasso di piume; lo sguardo di nocciola era allo stesso livello di quello di smeraldo di una certa Eva Ivanova.
    -La mia pancia non può conoscerle come faccio io, quindi è invidiosa e mi vuole allontanare da loro- l'indice si alzò ammonitore -ma non ci riuscirà per molto-
    Era comico lui e quella stessa situazione.
    -Da quanto non ridevo così?-
    Le dita alchemiche affondarono nella chioma di grano della donna mentre due baci, tutto affetto, sfiorarono i morbidi seni per poi virare ben più in alto e puntare di nuovo alle labbra di carne e amore. Un bacio veloce come il vento e spiritoso quanto un giullare di corte.
    -Ok ora sono pronto- un occhiolino ai suoi cuscini preferiti -ma ci rivedremo presto-
    Un altro colpo di reni e in un attimo la freschezza della pietra gli solleticò le dita dei piedi e un attimo dopo ancora Samuel spalancò serrande e finestre.
    -BUONGIORNO MONDO!-
    Qualche studente lo credeva già matto, ma lui era semplicemente felice e tutti lo dovevano sapere; ogni singolo abitante di quel mondo così vasto doveva conoscere la sua gioia; era vicepreside, era rispettato, amato e quel giorno era Domenica. Poteva passarlo tutto con la donna che adorava.
    Niente da fare, indossava solo un sorriso a trentadue denti, ma a lui non importava -la freschezza mattutina rinvigorisce il fisico- e poi tutta quella serenità era un regalo per Eva. Avevano passato troppo tempo distanti l'uno dall'altro, troppo tempo in un limbo in cui nulla era sicuro.
    Per un attimo chiuse gli occhi e rivede le cervella di un ragazzo in fuga gocciolare dalle pareti.
    Un brivido si arrampicò lungo la spina dorsale, ma la testa fu scossa, il pensiero rivolto al sorriso di Eva, alle belle esperienze passate insieme, a quei risvegli così dolci.
    Rindossò il suo sorriso, si girò scatto, e lo servì fresco fresco alla propria compagna. Ovviamente Sam era ancora nudo e ora le sue chiappe si godevano il panorama dell' isola di Denrise, che fioriva oltre la finestra, mentre lui si perdeva nella presenza che armonizzava il suo mondo.
    -Dici che le prelibatezze di Chef Rub siano già arrivate?-
    Quando poco prima la donna lo aveva avvisato delle proprie ordinazioni Samuel l'aveva ricoperta di una pioggia di baci e commplimenti "Come ho fatto a vivere 33 anni senza di te" "Ma sei fantastica" "Ti ha disegnata il popolo fatato della Romania" e mille altre cose, insieme ad una buona dose di solletico e risate.
    Samuel Black aveva fame e la crema pasticcera era la sua passione; solo il pensare a quei krapfen aveva girato al massimo la sua manovella della salivazione.
    Raggiunse la sedia dove la notte, preso dalle sacre arti dell'Ivanova, aveva buttato alla rinfusa i propri vestiti, e lanciò a Eva la propria T-shirt, quella con scritto "ALCHIMIA PORTAMI VIA", mentre inforcò al volo i propri pantaloni della tuta, senza badare ad infilarsi le mutande. -Non vorrei mai che aprendo Brian ci vedesse nudi. Te lo immagini Ensor eccitato?- le sue mani imitarono una deflagrazione -esploderebbe l'intero castello.-
    Con una risata aprì la porta e -Oddio è tutto qui- prese il vassoio, chiuse l'uscio d'ingresso con un calcio, mentre sul volto prendeva vita la faccia di un bambino a cui avevano appena regalato la prima bicicletta.
    -Colazione a letto mia cara?-
    Appoggiò tutto sul materasso, mentre Eva aveva recuperato il caffé e poi, prima di sedersi, le donò l'ennesimo bacio.
    -Le ho mai detto che la amo señorita?-



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    © psìche

     
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