Anch'io sono un Olwen!

provino aritmanzia applicata

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Insegnante
    Posts
    1,887
    Reputation
    +586
    Location
    Londra

    Status
    🗲
    gif
    Lancelot OlwenDocente di Rune
    "Inutile che insisti, sorella, anche io so cavarmela con l'aritmanzia!"
    Lancelot non vedeva la propria sorella gemella, Elaine, da molto tempo, se non telefonicamente, e quel giorno egli stava proprio effettuando una videochiamata all'aperto con ella.
    La rossa era come sempre in Francia, a studiare l'aritmanzia e ora si trovavano in quella conversazione fondamentalmente perché ella aveva ferito l'ego del biondo, come persona, come Olwen e come runista "Lancelot, esattamente come io non mi metto in competizione con te nella musica, tu non farlo con i numeri e me!" affermò lei, petulante, facendo gonfiare le guance del runista, che la indicò con la bacchetta.
    "Non mi metterei mai in competizione con te con l'artimanzia o l'essere rompipalle, ma ciò non toglie che anche io io abbia un talento con l'aritmanzia!"
    In vero a Lancelot poco sarebbe importato, ma la rossa quel giorno aveva osato ricordargli che sia lui sia Alexander parevano eccellere in quella branca, facendo di lui l'unica pecora nera che si dilettava con le rune, e ciò non lo aveva potuto tollerare, soprattutto perché nulla poteva allontanarlo dagli altri due, specialmente se erano congiunti, anche in cose del genere 'Te lo faccio vedere io!'
    Levando lo sguardo su un pino che aveva vicino a sé, individuò diverse pigne anche ad un primo colpo d'occhio, che indicò alla ragazza con delle scintille "Tre pigne... quindi un triangolo" propose cercando l'approvazione della ragazza, che sbuffò "Le prenderò con un solo Accio... e per farlo mi servirà la trigonometria... e la buona matematica, no?"
    Elaine gelò il giovane coi suoi occhi azzurri, ma non disse niente: il magifonino levitava magicamente, garantendole un'ottima visione, sicché ella incrociò le braccia, chiaramente in attesa.
    Lance sorrise, si avvicinò all'albero ed iniziò a prendere le doverose misure 'Un scintilla lenta... che vada ad un metro al secondo' si disse lui, usando un sistema di misurazione spaziale non troppo preciso, ma sicuramente pratico, visto già usare a Beuxbaton e che gli fece emettere una scintilla verde, costringendolo poi a contare lentamente fino all'impatto "Tre" disse lui, proseguendo poi con le misurazioni "Quattro... otto..." affermò lui prese le tre misure verticali "E così ho anche l'altezza" ammise, salvo poi rendersi conto che ora che aveva i tre punti gli mancavano altre tre coordinate.
    'Oh beh, poco male!' si disse lui, portandosi di lato ed eseguendo un Ascendio proprio in funzione di ciò che aveva misurato, desiderando levarsi a otto metri dal suolo, per iniziare a calcolare anche le ordinate di quei tre punti.
    Bene, ora ho tutto quello che mi serve affermò lui, scrivendo in aria le tre coordinate dei punti e ricavando anche l'altezza del punto C, il vertice più alto, sottaendo l'altezza del punto A.
    "Ora calcoliamo la base" affermò lui, applicando la formula euclidea che implicava che la distanza tra due punti fosse pari alla radice della somma dei quadrati delle sottrazioni delle coordinate, ottenendo infine un valore numerico finito.
    "Bene, quindi l'area di influenza del mio accio sarà base per altezza diviso due... a distanza di... dieci metri" lanciò un occhiolino alla gemella, dunque visualizzò nella sua mente il triangolo 'Ovviamente qui non siamo in uan geometria biplanare, ma.... la profondità possiamo per comodità considerarla nulla, perché sono troppo distante perché siano significative' rifletté lui, facendo un bel respiro ed enunciando la formuala "Accio pigne" affermò dunque fieramente, salvo non ricevere alcun risultato.
    "MA!" esterrefatto, osservò il proprio catalizzatore, poi l'albero e dunque la gemella "Com'è... possibile?!" gemette lui, ai limiti dell'imbarazzato, osservando la prova della propria sconfitta.
    "Riguarda le formule... hai commesso un errore da principiante..." la gemella non si era minimamente smossa dalla propria posizione, indicando a lui i calcoli, ticchettando in attesa di una sua reazione.
    "Ma sono giusti! Base per altezza diviso due... i conti della base sono giusti e quelli dell'altezz... AH!" e solo a quel punto si rese conto che il punto A e B non erano allo stesso livello e che quindi lui aveva desunto un'altezza per un triangolo diverso, che, tra l'altro, non includeva la terza pigna.
    "Maledizione all'aritmanzia, che se sbagli non ti dà niente come risultato... ci ero andato vicino dai!" imprecò lui, sentendosi laconicamente rispondere che quasi giusto in matematica era semplicemente sbagliato.
    Levò gli occhi al cielo, calcolò le coordinate del punto centrale del segmento passante per i punti A e B e quindi calcolò da esso l'altezza del triangolo, salvo bloccarsi "ASPETTA! Questo è il punto medio... sto trovando la bisettrice, non l'altezza!"
    "Oh, sai la differenza tra bisettrice e altezza: così mi commuovi!" esclamò lei, salvo lasciare il ragazzo nella confusione, tanto che dovette però a quel punto chiedere a lei quale fosse la formula giusta, che gliela spiegò, nella maniera più complicata possibile.
    "Ok... ok..." ovviamente era confuso, ma non lo avrebbe ammesso, si calcolò dunque il punto di incontro con coefficiente di 1/2 tra la base e la retta e di conseguenza ottenne la propria altezza, potendo dunque ripetere i calcoli, con le dovute correzioni.
    'E ora a noi due... anzi... a noi quattro!' si scharì la voce e nuovamente enunciò l'incanto di appello, vedendo schizzare verso le sue mani tutte e tre le pigne.
    "Relascio" affermò dunque, scagliando indietro le tre strutture in legno, che poi ricollegò con la magia alla pianta, non poco soddisfatto.
    "Visto, lo so fare anche io!" affermò lui, allargando le braccia nel mentre la gemella volgeva gli occhi al cielo.
    "Ci hai messo un'ora... ma... lo riconosco: ci sei riuscito... e non su un caso proprio semplice, dai!" ammise lei con un sorriso, facendo incassare all'altro un rarissimo dono della gemella: un complimento!
    "Bene, quindi vedi di dirlo a Xander!" rise lui, tutto felice, afferrando il magifonino e iniziando a canticchiare un motivetto, nel mentre la povera Elaine non poteva che ridere.



     
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Gli Snasi
    Posts
    943
    Reputation
    +449

    Status
    🗲
    Il fatoL'artimanzia era una delle branche più complesse della magia. Numeri, formule, archi, figure geometriche, incognite e variabili mandavano in panico maghi e babbani di tutte le generazioni. Alexander ed Elaine aveva affinato quella pratica nel tempo e sicuramente Lancelot non avrebbe imparato a padroneggiare il suo utilizzo in una sola giornata.
    L'allenamento intensivo tuttavia diede i suoi frutti. Una volta capito l'approccio e il procedimento generale era tutta una questione di esercizio. Un sorriso di Lance apparve compiaciuto in seguito al buon risultato della prova, tuttavia la reale soddisfazione venne quando riferì l'accaduto ad Alexander. L'auror, infatti, parve stupito dal cugino nonostante non capisse il motivo per cui si fosse avvicinato l'aritmanzia. Importava? No, alla fine ciò che contava davvero era l'affetto che li univa e difficilmente qualcuno riusciva a sorprendere Xander. Ebbene, Lance c'era riuscito.

    Provino superato

     
    .
1 replies since 28/3/2021, 00:20   53 views
  Share  
.
UP