DIV I & ASTRO I

Richiesto Masteraggio

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    Sblocco della Skill DIVINATORE I (DIV I) + Sblocco della Skill MAGIASTRONOMO (ASTRO I)


    Doc.POZIONI_DRUIDA
    AIRWËN
    O'NEILL

    In quella fredda nottata, Airwën cercava conforto nella meditazione. La luna era piena e luminosa, alta nel cielo sembrava volerla invitare a lenire le sue ferite.
    Da quando aveva evocato Hecate, all'isola di ghiaccio e le aveva fatto pagare un prezzo alquanto alto per i suoi servigi, non era più riuscita ad entrare in comunione con gli spiriti e questo la stava parecchio avvilendo... era come non avere più una parte di sè, come dimenticarsi di colpo come si andava in bicicletta dopo che ci andavi fin da piccola.
    La Dea le aveva detto di ritrovare le se origini, scoprire chi fosse veramente... ma cosa significava? Cosa voleva dire?
    Lei era Airwën Dana O'Neill, docente di Pozioni a Hidenstone, druida di Denrise, contessa di Tyrone.
    Cosa le stava chiedendo la Dea? cosa poteva fare per riavere quella sua capacità spirituale con cui era nata?
    Quella porta chiusa, quel vuoto nel suo petto, era un dolore a cui la ragazza cercava di no pensare, ma le era inevitabile. L'unica magra consolazione era non sentire più le continue voci, i sussurri... era strano non dover usare magie o concentrarsi sul tenere gli Spiriti lontani dalla sua testa e con le comunicazioni chiuse, poteva un minimo godersi della buona e sana meditazione.
    Si diresse in una valle della foresta dove sapeva esserci una cascata e a quell'ora la luna l'avrebbe illuminata con i suoi meravigliosi raggi argentati.
    Raggiunti il luogo da lei scelta, non potè che sorridere nel costatare quando avesse avuto ragione, non poteva scegliere posto migliore.
    Con della sabbia (non poteva usare del sale sull'erba) tracciò un pentacolo e infine il cerchio intorno, ma prima di chiuderlo vi entrò, come fosse una porta, osservò le stelle e come le aveva insegnato sua nonna, posizionò a quattro punti cardinali i rispettivi elementi: Terra - Nord, Aria - Est, Acqua - Ovest e Fuoco - Sud
    Per simboleggiare l'aria, aveva creato un insieme di piante di alloro, salice e salvia, essiccato al sole e ora acceso per favore lo stato di trance col loro aroma, favorivano il rilassarsi del corpo, lo svuotamento della mente e la purificazione dell'anima. Quello speciale mix era di sua nonna, una divinatrice esperta... quanto le mancava, la sua morte aveva lasciato un vuoto molto simile a quello che provava ora senza il suo legame col mondo degli Spiriti.
    Si sedette, chiuse gli occhi e si concentrò sul proprio respiro, doveva regolarlo e ascoltare i battiti del suo cuore.
    Quando riuscì finalmente a sentirli, tanto da poterli contare, iniziò a intonare una melodia, così basso da esser quasi un sussurro, una melodia paragonabile al canto di una sirena o di una ninfa.
    Una leggera brezza le accarezzò il viso, ravvivandole i lunghi capelli rossi sciolti e sollevandole un poco la leggera veste bianca. Sotto era nuda, come la Dea Madre l'aveva creata, completamente priva di trucco o accessori, poichè agli occhi della Triplice dea, non servivano preziosi, anzi voleva la semplicità assoluta. L'unico "gioiello" che portava addosso, era la pietra "Memoria d'Autunno" a cui la dea della magia e dell'oltretomba l'aveva legata finchè non avesse scoperto le sue origini.
    Era andata da un esperto magitecnico per farsela lavorare magicamente, affinchè diventasse un oggetto facile da trasportare, come una collana... la dea aveva comandato che non se ne separasse MAI, pena la perdita di forze ed energie vitali fin addirittura la morte. Per questo aveva chiesto al magifabbro di Denrise di fondere la chiusura della catenella, in modo da non perderla accidentalmente o esser rubata, senza tagliarle la testa. La catena che da un foro vi passava attraverso era della lega più resistente trovata dopo numerose ricerche ed era della giusta lunghezza per, all'occorrenza, poter esser nascosta sotto la maglia o vestito (avrebbe dovuto rinunciare alla scollatura vertiginosa in quel caso).
    A volte provava a concentrarsi sulla pietra, troppo curiosa, la tentazione di studiarla e apprenderne i segreti, ingannata da quella meravigliosa ametista esagonale, ma il dolore, morte e sofferenza che l'assalivano le facevano perdere abbastanza velocemente la determinazione.
    Perchè la Dea l'aveva legata ad un oggetto tanto oscuro, intrinseco di magia nera...?
    Le sue labbra si muovevano lente come il suono che vi usciva, un canto dalle antiche origini, una litania tramandata a voce dalle donne della sua famiglia e che fin da piccola aveva sentito fino ad impararla a memoria, facendolo suo.
    Gli occhi si aprirono, il volto rivolto alle stelle, punti luminosi nel cielo, brillavano sulla sua testa dandole la consapevolezza di quanto fosse infinitamente piccola, la curiosità di sapere cosa vi fosse oltre il cielo, oltre quel fazzoletto blu che i suoi occhi stavano guardando tanto intensamente.
    Riuscì ad individuare un paio di costellazioni, ciò le riportò alla mente i campeggi con la famiglia, lei e il padre stesi sull'erba che giocavano a chi ne riconosceva di più... l'aveva sempre fatta vincere. Il suo sguardo si spostò lentamente, dalla infinita stellata, a quella sfera tanto luminosa, da far invidia al sole, sua degna consorte, rischiarava le tenebre regalando loro un meraviglioso e suggestivo paesaggio
    La luna splendeva come freddo sole, i cui raggi illuminavano e donavano una sfumatura argentata quasi innaturale ad ogni cosa o persona toccata, come fossero parte di un sogno, creature eteree narrate in miti e leggende.
    Poteva esser così il mondo degli spiriti? Privo di colori, ove forme e suoni si confondevano tra loro? Non lo sapeva, Spriti e divinità l'avevano sempre incontrata in quello che credeva esser il sentiero verso il loro mondo, il punto di passaggio tra i due mondi... alle spalle i vivi, davanti gli eterni.
    Aveva scelto il Plenilunio perchè considerata la fase lunare migliore per la divinazione, la magia era al massimo della sua potenza e se voleva delle risposte, almeno un indizio su come adempiere la richiesta della Dea Hecate, le avrebbe trovate sicuramente quella notte.

    25 anni _ MEZZAVEELA _ Irlandese
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


    Mi sono voluta collegare alla descrizione inserita nella quest de "l'isola di ghiaccio" dal master, cambiando il "come" lo scopre con un'idea più simbolica: la sua prima Divinazione!

    Se la Divinazione funzionerà: "...un'immagine rimane impressa nella sua mente. Si tratta di uno dei quadri che rappresentano la madre presenti nella casa di famiglia in Irlanda: dietro al quadro si cela qualcosa.
    Andando ad investigare, la ragazza troverà scritto dietro il quadro una semplice informazione: Antrim Lake.
    "


    STATISTICHE attuali per lo Sblocco delle Skill:

    Coraggio: 20

    Empatia: 33

    Intelligenza: 32

    Resistenza: 26

    Tecnica: 20

    Intuito: 32

    Destrezza: 28

    Carisma: 32

    Skill DIV I: 32 Intuito, 30 Carisma
    Skill ASTRO I: 30 Intelligenza, 32 Intuito
     
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    Chiedo la rivalutazione del post per lo sblocco della Skill di ASTRO I
     
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    Il fatoEsattamente com'era accaduto nel mese precedente, Airwen si recò presso i monti di Denrise per tentare di aver uno spiraglio di comunicazione con la dea Hecate. Tentativo dopo tentativo la druida affinò la sua tecnica. Come per tutte le cose erano i dettagli a far la differenza: sicuramente durante il Plenilunio aiutava a canalizzare l'energia magica, così come le costellazioni in cielo e la nitidezza con cui la luna rifletteva la sua luce sulla terra. L'astronomia e la divinazione erano due branche della magia strettamente legate alla comunicazione del divino, tuttavia ogni volta c'era qualcosa che non andava. Quella sera forse per fortuito caso, la druida rimase più a lungo sui monti e con lo scoccare dell'ora successiva, quasi come se ci fosse dietro anche chissà quale significato aritmantico, qualcosa accadde: un rapace notturno passò di fronte agli occhi della rossa e una volta uscito dal suo raggio visivo la prima cosa che notò fu della felce nelle vicinanze di una roccia.
    Successivamente un forte mal di testa colpì la rossa che si ritrovò a indietreggiare e i piedi calpestarono una pianta: del tarassaco, ma il fiore giallo sembrava coperto da qualcosa di strano. Con maggiore attenzione notò come si trattasse di una strana polvere: probabilmente una zanna o un artiglio di qualche creatura venne distrutta - magari schiacciata - sopra il tarassaco, eppure quei dettagli furono tutto, fuorché naturali. Sia la felce che il tarassaco erano piante utilizzate sia nelle pozioni che nei rituali legati ad alcune divinità. Forse avevi ottenuto l'indizio che stavi cercando, tuttavia la tua conoscenza al riguardo non brillava. In fin dei conti ogni divinità avrebbe richiesto componenti diversi anche per eseguire uno stesso rito e anche i druidi più esperti erano in difficoltà quando si trattava di un dio non propriamente legato al proprio credo. C'era bisogno di aiuto, magari di qualcuno più avvezzo nella magia divina.

    Provino superato



    Provino superato

     
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2 replies since 3/3/2021, 06:22   52 views
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