Evoluzioni alchemiche

Tirocinio Blake Barnes

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    L'analisi è la sua maledizione e salvezza. Gli occhi indagano, il cervello corre.
    Perso per le donne.
    Il gentil sesso è la sua cura. Il naso la fiuta, il cervello balla la samba.
    Vanaglorioso incurabile.
    La gloria è il suo peccato. L'orecchio sente il suo nome, il cervello si gonfia.
    Alcolizzato pasticcione.
    L'alcool è il suo gioco. La lingua ne sente il gusto, il cervello si scatena.
    Goloso coccoloso.
    La crema è la sua infanzia. Il dente vi sprofonda, il cervello torna piccino.


    Samuel Black
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    -Tirocinio...-
    Si era proposto e le offerte erano fioccate numerose quanto le gocce di un temporale, anche se aveva dovuto posticipare tutto fino a Febbraio, pervia di impegni dovuti al suo impiego.
    -D'altronde chi non verrebbe fare un esperienza didattica col vicepreside dell'accademia più prestigiosa?- Il suo ego era ormai un palloncino gonfio di elio e perso fra i cieli, però non c'era ancora abituato -Come sono cambiate le cose-
    Ripensò a Petr, ai festini a casa sua: donne, alcool, droga, esperimenti e furti. -Sono passati solo due anni.- ma a lui, nel vuoto di quella stanza così tirata a lucido, sembrava essere trascorso almeno un secolo.
    L'indice si perdeva sui bordi di un bicchierone di whisky.
    -Tirocinio- era sempre stata così bella la sua immagine riflessa dai cristalli alcolici? -e non uno qualunque.-
    Avrebbe cominciato col botto. Blake Barnes era stato il primissimo ad aver richiesto i suoi servigi.
    -Dovrebbe essere qui a momenti.-
    Era fiero di quel ragazzo. In così poco tempo aveva fatto progressi veloci quasi quanto quelli dello stesso docente.
    -Sono curioso-
    Tutto il whisky fu buttato giù d'un fiato e poi nascosto nella teca interna della scrivania, insieme al bicchiere.
    -Che sia come me?- si alzò e andò alla finestra. Il sole cominciava a tremolare, ma erano quasi le 15 e avrebbe resistito ancora un paio d'ore. -Spero sia migliore.-
    Mancava poco ormai. Sarebbe stato come l'ultima volta? Telefono lanciato e rabbia a profusione?
    Samuel era certo di no. Questa volta non c'era Rubin nell'Ufficio del professore d'Alchimia.
    In compenso, però, qualcos'altro di strano si faceva notare sul lato della scrivania. Una scatola trasparente. I bordi in metallo erano finemente decorati con rune e motivi floreali.
    Al suo interno riposava quella che aveva tutta l'aria di essere una vecchia scarpa da montanaro.


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    Blake Barnes il tuo tirocinio è aperto! Siamo nel ufficio di Samuel con cui hai appuntamento alle 15. Siamo in data odierna, 25 febbraio, e il tirocinio durerà 4 ore, quindi salterai le lezioni di Incantesimi, Pozioni ed Antiche Rune


    Edited by SamuelBlack - 9/3/2021, 21:59
     
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    Blake Barnes
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    Non avrebbe mai pensato che quell'accademia potesse essere davvero piena di persona così intenressanti, specialmente perchè non erano ragazze ed erano docenti. Blake stava maturando molto, ma rimaneva sempre un incedio pronto a divampare. Era come quando si spegnevano le fiamme visibili ma c'era sempre qualcosa che ardeva nel sottobosco. Era l'immagine di Blake riflessa nello specchio. Certo, anche se lui non lo avrebbe mai e poi mai ammesso, Blake stava cambiando grazie specialmente ad un professore in particolare: Samuel Black. Il loro primo incontro era stato strano, era stato proprio lui a notare il suo gesto alla festa di natale e non sapeva neanche se effettivamente potesse essere grato od ancora incazzato nero con lui, ma da quando lo aveva incontrato in quell'ufficio aveva capito veramente, ma veramente tantissime cose. Era una di quelle persone capaci di farti riflettere anche senza pensarci, era una persona preparata, competente ed anche divertente. Si morse il labbro e vide l'orario. Ma porca puttana! Possibile che debba fare sempre ritardo? Si mise la camicia della divisa nei pantaloni, sputò la gomma che aveva in bocca nel cestino - sperando di prenderlo - si sistemò appena il ciuffo e poi corse verso quello che era un ufficio che oramai gli era più che famigliare. Arrivò abbastanza trafelato davanti a quell'aula così particolare e proprio con la firma del suo professore. Salutò Alba e poi entrò bussando appena alla porta. Mi scusi il ritardo, strano ma vero, ma stavo finendo di fare dei compiti!Disse poi andandosi a sedere di fronte quella sedia e guardando prima il liquido ambrato e poi catturato dall'attenzione di quel cofanetto alzò un sopracciglio. Non era certamente la persona più silenziosa del mondo e forse non si impegnava davvero neanche per esserlo. Comunque si mise seduto sulla sua solita sedia, che oramai conosceva fin troppo bene visto che era stato per un mese intero dentro quell'ufficio a fare tremilioni di cose proprio per il professore. Ma la sua attenzione venne catturata da una scatola trasparente, con i bordi in metalli, decorati con rune e motivi floreali. Ecco una cosa alquanto strana.Che cos'è? Si era decisamente cambiato. Certo gli avvenimenti degli ultimi tempi lo avevano veramente e profondamente cambiato, e doveva anche ammettere che essere lasciato per la seconda volta da Lilith era stato un duro colpo, ma Blake era uno dalla ripresa facile e sopratutto non amava farsi vedere in un certo stato dagli altri. Comunque grazie di aver messo il tirocinio in queste ore, sinceramente non ho finito i compiti ne di incantesimi, ne di rune ne tanto meno di pozioni! Aggiunse poi osservando quello strano oggetto sulla scrivania. Si, ma la vera domanda è: perchè ci sono rune e fiori? Già sono complicate le prime, i fiori sono stati messi per confondere? E quella scarpa puzza? Certo cheSamuel non poteva aspettarsi domande normali da un allievo come Blake. Ma doveva anche ammettere che si divertiva a stuzzicare la sua fantasia esattamente come Blake si divertiva a vedere l'espressione assurda del suo professore quando riceveva certe domande! Era qualcosa di indescrivibilmente bello! Attese paziente, ma non troppo, la risposta del professore mentre cercava di capire cosa ci fosse davvero in quella scatola.
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    Samuel Black
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    Alba annunciò il ragazzo e Samuel si sistemò il colletto della camicia.
    -Speriamo bene-
    La porta si aprì.
    -Buon pomeriggio Blake, accomodati pure e non preoccuparti per il ritardo. Aggiungeremo solo un piccolo ostacolo in più alla tua prova di oggi- Un sorriso di sfida infilzò il volto del giovane Barnes. -Ma niente che un possibile mio studente preferito non possa superare.-
    Samuel non si era dimenticato della promessa lanciata da Blake l'anno prima.
    -I migliori devono essere rispettosi e la puntualità è una forma di rispetto. Verso sé stessi e verso gli altri.- Le mani del professore si giunsero come tasselli di un puzzle. -I compiti sono una scusa futile, perché avresti potuto farli prima e se i tuoi compagni riescono ad organizzarsi bene, non vedo come non possa farlo tu, che ti autodefinisci il migliore fra tutti.-
    Quello era un tirocinio. Un'esperienza del mondo vero. Blake sognava se quel giorno si aspettava un trattamento morbido.
    -Bene, hai detto incantesimi rune e pozioni? Mi assicurerò di contattare i rispettivi professori per farti assegnare dei compiti extra.-
    Nel dirlo non gli era sfuggito il benché minimo sorriso, aveva avuto la serietà di un vicepreside. -Mamma mia, se mi vedesse Petr- un lampo di dubbio baluginò sulle sue sopracciglia. -Per Merlino! Dopo come mi comporterò?-
    Le parole di Blake lo costrinsero a tornare serio. -Oh andiamo signor Barnes! Ha barattato il suo cervello in cambio di un po' di autocontrollo?- La mano si tese verso la scatola di vetro dai bordi metallici. -I motivi floreali a cosa servirebbero se non come decorazione? E le rune?- Le sopracciglia corrucciate e lo sguardo piantato in quello del ragazzo. -Queste sono disposte in linea, a gruppi di tre, quindi non sono legate in particolari simboli come la triscele e l'albero runico. Questo semplice susseguirsi di rune è materiale del primo anno e tu avresti difficoltà ad interpretarne la funzione?-
    L'indice fu appoggiato su una fronte preoccupata. -Che io mi sia sbagliato sul tuo conto?- la mano indicò di nuovo la scatola. -Rune ed alchimia sono due materie legate a filo rosso, dato che le rune permettono di fissare permanentemente i cambiamenti portati dalla trasfigurazione oppure per modularne alcuni effetti. Se tu sei qui oggi per fare un tirocinio di Alchimia dovresti essere in grado di capire cosa fa questa scatola. Due rune Perth con nel mezzo un Isaz, un terzetto ripetuto per tutta la cornice metallica. Una sequenza semplice ma potente, data la continua ripetizione.-
    Gli scivolò un sorriso. -Però ti darò un indizio- La mano chiusa fu levata e da lì si alzarono solo indice e medio. -dentro Hidenstone solo io, te e Alba conosciamo l'esistenza di questa scatola e di questa scarpa puzzolente-


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    Blake Barnes
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    Non avrebbe mai imparato. Blake non riusciva proprio a capire che per quanto un professore potesse dargli confidenza, non era un suo amico e non lo sarebbe divenuto fino a quando non fosse uscito da quella accademia. Samuel Black poteva essere gentile con lui, fargli tremila battute e dargli anche una pacca sulla spalla all'occorrenza, ma non era un suo amico e questo Blake non voleva proprio capirlo. Il fatto era proprio quello, non ce la faceva proprio ad essere uno studente normale e modello, non riusciva a riconoscere l'autorità dei suoi professori anche se li stimava e sapeva che erano al di sopra di lui non solo come capacità ma anche proprio come grado. Ma quando Samuel gli disse quelle parole il suo ego riempì la stanza come se avesse sentito solamente quello. Spero prof che lei non lo dica a tutti gli studenti. Non sarebbe qualcosa di corretto! L'unicità, era l'unica cosa che davvero riusciva a capire. Era più forte di lui e non riusciva ad avere un altro metro di misura per essere importante per qualcuno. Non voleva essere migliore o peggiore, voleva essere UNICO. Comunque, può levare anche il possibile! Sono quello che le da sempre più soddisfazioni sia nel bene che nel male. In fondo, quanti studenti possono dire di essere stati quasi espulsi ma poi essere stati scelti dalla preside in persona per combattere affianco a lei e con altri insegnanti? Victoria, quell'Halloween aveva fatto un errore che si sarebbe riportato per tutta la vita ed in quel momento, Samuel Black poteva costatarlo di suo pugno, anche se Blake non aveva tutti i torti! Ma, come al solito, il fatto che Blake avesse questo rapporto con i suoi professori e non si rendesse veramente conto di quanto potesse essere un'arma a doppio taglio, lo rendeva facilmente irritabile e quando Samuel continuò a parlare, gli occhi azzurri del ragazzo si sgranarono come per dirgli: ma stai dicendo sul serio? Aprì più volte la bocca ma la richiuse immediatamente perchè il professore ancora non aveva finito e quando aveva fatto la sua punizione aveva capito che Samuel non amava essere interrotto, e di conseguenza lui non lo fece. Ma quando gli disse che avrebbe contattato gli insegnanti di quelle materie per fargli assegnare compiti extra il pugno si chiuse e si strinse continuando a guardare il professore tra il perplesso e l'incredulo. Lei sta scherzando, vero? Insomma è vero, potevo organizzarmi come chiunque studente ad Hidenstone, ma io non sono uno studente qualunque! Sto rispettando le regole, non ho neanche un'insufficienza e porca miseria sto andando a tutte le lezioni e forse anche a lezioni extra che neanche mi competono, sto facendo i tirocini, li sto portando a conclusione e non sto rompendo nasi a nessuno, tanto che Skyler si sta annoiando in infermeria. Adesso i compiti non sono importanti e... Preferisco la pratica alla teoria! Non può farlo. Andiamo! Sto facendo il bravissimo e quante volte lei non ha fatto i compiti quando aveva la mia età! Eppure eccolo li seduto dietro ad una cattedra con un curriculum invidiabile! Professore andiamo, se non compilo qualche pergamena di pozioni nessuno se ne accorgerà! Certo si era che non si poteva dire che non aveva la faccia di bronzo e soprattutto non si poteva dire che non sapeva argomentare le sue scelte e le sue motivazioni. Blake era tantissime cose, ma se solo avesse curato leggermente il suo lessico, poteva divenire davvero un grandissimo oratore e rigira frittate. Forse era quella la sua vera vocazione! Fece un respiro profondo e visto che ci teneva veramente a fare bella figura con Samuel, visto e considerato che gli interessava seriamente quella materia, si mise composto sulla sedia e si avvicinò a quella che era quella scatola. Le parole gli arrivarono come un secondo pugno allo stomaco. Non ho riflettuto a tutte le rune e non pensavo neanche che fosse argomento di conversazione, pensavo semplicemente che quel cofanetto stesse li per chissà quale motivo. Il mio cervello è apposto e sono in grado di fare tutto. Si, si era innervosito parecchio e quel momento non sarebbe passato presto. Perchè alla fine finiva sempre che doveva avere i nervi a fior di pelle? Ma la domanda retorica successiva di Samuel e le sue parole lo fecero scattare dalla sedia. I suoi occhi bruciavano, si avvicinò alla scarpa puzzolente e guardò meglio le rune. Nessuno si sbagliava sul suo conto, nessuno poteva mettere in discussione quello che realmente era ed il suo ego, in quel momento stava soffrendo neanche gli avessero detto qualcosa di realmente brutto, ma sicuramente, per lui era brutale. La runa Isaz è in grado di evocare una magia di ghiaccio, conservazione, stasi, bofonchiava tra se e se, in quel momento si era offeso talmente tanto che avrebbe ignorato qualsiasi movimento o parola di Samuel fin quando non avrebbe trovato la soluzione a tutto quello. Perth,segreti, allegria, leggerezza. Il suo cervello stava elaborando. Il fatto era che Blake non era per niente una persona stupida, ed anzi, era proprio un ragazzo intelligente, privo di qualsiavoglia deficit. Era solamente pigro e svogliato ed incline a fare solamente quello che riteneva interessante o importante per lui. Ma una cosa era certa, quando gli veniva toccato l'orgoglio da qualcuno a cui teneva particolarmente, la sua arroganza si triplicava e diveniva una macchina pur di dimostrare che lui aveva ragione e l'altra persona torto. Fece un minuto di silenzio e poi alzò lo sguardo verso il professore. é un sigillomonorunico. Infatti lo schema utilizzato è A-B-A, quindi Petth - Isaz - Perth. Considerando il fatto che i sigilli monorunici sono i sigilli più semplici ed hanno la funzione di rendere permanente un incantesimo. In questo caso, credo e sempre se lei non si è sbagliato su di me, che sia un sigillo per rendere segreto o comunque occultare l'oggetto che vi è all'interno. Credo anche che potrebbe essere un oggetto che abbia qualcosa a che fare con la magia nera? Lo ipotizzo nel momento in cui, con Isaz, utilizzato in un incantesimo di marchiatura, va a ridurre od aumentare la magia nera. La sua intuizione poteva essere giusta o sbagliata, ma i sigilli li stavano studiando in quel momento e non poteva certo dire di essere bravissimo ad interpretare una cosa del genere, inoltre, Blake, non era mai stato bravissimo con le rune, infatti al suo primo anno aveva chiesto ripetizioni a Lance espressamente. Ma questo non lo avrebbe mai ammesso di fronte a Samuel specialmente dopo quello che gli aveva detto. Per inciderle serve un Sortilegio incanta rune. E non dica mai più che si è sbagliato su di me. Non sarò uno studente modello, ma quello che mi interessa lo so bene e so essere anche il migliore. Quindi non metta in dubbio la mia bravura o il mio poter essere il suo studente preferito. Si, glielo aveva detto davvero con uno sguardo ed aria minacciosa. Non voleva essere messo in discussione specialmente non voleva che qualcuno come Samuel dubitasse delle sue possibilità. Lo aveva ammazzato anche solo il pensiero di tutto quello.
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    Edited by Blake Barnes - 28/4/2021, 23:14
     
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    Samuel Black
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    -Oh bene, almeno vedo che hai sempre la grinta di un troll a cui hanno rubato il Graphorn- un sorriso di sfida si era dipinto sul volto del professore, mentre le sue dita s'intrecciarono come dei fili troppo grossi. -Ti servirà dove andremo oggi, anche se allo stesso tempo dovrai tenerti sotto controllo.-
    L'aveva lasciato parlare, sfogare, ma poi la lingua alchemica schioccò sul palato, pronta a rigirare ancora una volta la frittata che Blake gli aveva lanciato contro.
    -Non avevi pensato alle rune? Devi tenere sempre il cervello all'erta Blake, almeno se vuoi piacermi. Io non avrò sempre fatto i compiti assegnatimi da quelle vecchie ciabatte dei miei professori, lo ammetto, ma uno- alzò l'indice -sono sempre stato all'erta per qualsiasi cosa ed è questo che mi ha portato fino a qui, due- il medio affiancò l'altro dito -non mi sono mai definito il migliore davanti a nessuno, mi sono limitato ad esserlo. Punto- le dita scrocchiarono tra loro, coscienti di ciò che stavano per scatenare -Non ho bisogno di tirarmela con chi mi sta intorno, non ho necessità di cercare di farmi riconoscere unico dagli altri; io lo sono, sempre e comunque.- Se l'ego di Blake Barnes era stratosferico come si poteva definire quello di Samuel Black?
    -Tu, a differenza mia hai deciso di intraprendere una strada che equivale ad una sfida continua. Vuoi definirti apertamente il più grande di tutti? Allora, perdonami, ma sono cazzi tuoi se gli altri ti mettono alla prova.-
    Samuel aveva deciso di essere schietto quel giorno; di essere pienamente sé stesso. Era convinto che fosse l'unico modo per far migliorare davvero quel ragazzo.
    -Quindi non devi solo fare i compiti, come gli altri ragazzi, ma devi farli al meglio, come nessuno di loro sarebbe capace di fare, così almeno le tue parole smetteranno di essere solo tali. Come ti dissi l'anno scorso bisogna prendere la responsabilità delle proprie parole e io non ti lascerò in pace fino a che o smetterai di pavoneggiarti o dimostrerai a tutti che sei davvero il meglio del meglio; in tutto.-
    Un sorriso sadico, gli occhi resi sottili come quelli di un serpente -Quindi non ritirerò la mia di parola e non mi importa di quello che ha fatto o non ha fatto la preside con te. Quando avremo finito qui, oggi, contatterò i professori di dovere per farti assegnare quei compiti extra; inoltre mi terrò informato e se non li avrai fatti non voglio più vederti in questo ufficio. Cercherò, invece, qualche altro studente da seguire con più attenzione. Che ne dici della signorina Whitemore? Anche Howard non è affatto male, per non parlare della Lynch, in passato era perfino prefetta e ora è tornata in carreggiata; ma ci sono anche dei primini interessanti, come Ciaran, Thomas James Carter o Elisabetta Law-
    Con fare disinvolto, la mano si agitava come per sfogliare ognuno di quei nomi, poi Samuel Black si alzò in piedi e prese a girare intorno alla cattedra e al giovane Barnes.
    -Ad ogni modo ora abbiamo altro a cui pensare-
    Blake fece la sua analisi sulle rune della scatola misteriosa e il vicepreside annuì. -Ecco, la prossima volta vedi di tirare fuori subito il cervello ed io non metterò in dubbio la tua bravura, e ora seguimi.-
    Samuel prese tirò su da terra la propria borsa a tracolla, la indossò e prese anche la scatola di vetro contenente la scarpa, per poi dirigersi alla porta del bagno.Che si trattasse di un bagno era palese; si intravedevano il water e una piccola doccia, ma il vicepreside chiuse l'uscio di legno e dal collo si sfilò una corda a cui era appesa una chiave.
    La cosa particolare di quella porta era che aveva due serrature e Samuel infilò lo strumento di metallo nella seconda, girò la chiave e la stanza che fu rivelata non era di certo il bagno.
    Lanterne magiche a muro riempivano una stanza semivuota con una luce spettrale. Si poteva vedere un grande piano di lavoro in marmo, un po' di scaffalature colme di libri antichi e in fondo, delle grandi celle d'incubazione dove delle membra di corpi privi di vita galleggiavano in un liquido verdastro. La maggior parte apparteneva a diversi animali, ma alcuni erano umani.
    -Quello stivale, come questa stanza, sono segreti- Il vicepreside chiuse la porta una volta che Blake fu passato -e ti pregherei di non parlarne con nessuno o mi toccherà cancellarti la memoria.-
    La scatola venne appoggiata sul banco di marmo. -Come hai detto quelle rune servono per mantenere nascosta sia contenitore che contenuto, ma anche per mantenere attiva e stabile l'energia di questa vecchia scarpa e per permettere a me solo di aprerire quella scatola. Anche se per fare questo ho anche legato l'oggetto stesso a me, guadagnando la sua fiducia e offrendogli il mio sangue.-
    Con un movimento di bacchetta il contenitore si aprì.
    -E' una passaporta. Di solito nella scuola non sarebbe possibile usare oggetti simili, ma grazie a quelle rune, agli incantesimi usati da me e il mio compare, ma anche grazie a questa stessa stanza, che è sia dentro che fuori i domini scolastici, è possibile usarla-
    Un sorriso compiaciuto colorò il viso squadrato dell'alchimista, -ma bando alle ciance e ciancio alle bande, vieni qui e dammi la mano!-
    Una volta che Blake avesse obbedito, Samuel avrebbe infilato l'altra mano nella scatola e attivato la passaporta.
    Un tunnel di luce investì entrambi e quando questo scomparì, maestro e allievo si trovavano in una via appartata; i muri erano in legno e mattoni dall'aria antica, mentre le strade in acciottolato sembravano essere usciti da un film medievale.
    -Blake Barnes! Benvenuto a Praga!-


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    xscheda | Blake Barnes | statistiche

    Il suo più grande pregio coincideva con il suo più tremendo difetto: l'ambizione. Blake non era entrato nella casata dei serpeverde per la sua cattiveria o arroganza, ma per l'ambizione. Era la sua più grande maledizione. Blake era un ragazzo sveglio, attento e che amava primeggiare. Lo amava fare da sempre perchè fin da piccolo gli era servito per dimostrare qualcosa a suo padre, qualcosa che non era mai arrivato all'umo, ma che Blake aveva sempre cercato di migliorare. Voleva essere il migliore ed in molti campi ci era anche riuscito. Aveva sempre avuto una personalità che non passava inosservata, era un ragazzo brillante, all'occorrenza generoso e determinato. Sapeva come farsi riconoscere eppure quando decideva di rimanere nell'ombra e di non parlare il suo silenzio e la sua mancanza pesava esattamente come le sue parole e la sua presenza. Aveva costruito la sua vita sull'esclusività e l'originalità ed in quel momento aveva un professore che ammirava e che odiava allo stesso modo. In quel momento si sentiva seriamente messo alla prova e soprattutto era come se il docente lo stesse sfidando. Blake aveva dei momenti in cui la sua attenzione era molto alta e dei momenti che, invece, lasciava che le persone davanti a lui parlassero e che il suo cervello non registrasse neanche una parola di quello che gli veniva detto. Ecco con Samuel Black quella seconda opzione non era possibile. Ho imparato ad autocontrollarmi benissimo. Non aveva intenzione di aggiungere altro perchè davvero pensava che quell'argomento fosse chiuso con la sua risposta. In fondo per lui era tutto giusto quello che aveva detto ma quando l'alchimista fece quella premessa, gli occhi azzurrissimi dell'opalino si spostarono sui due punti registrandoli nella sua mente come se fossero essenziali per capire e soprattutto per rispondere nel migliore dei modi. Blake sarebbe stato in silenzio incassando i colpi di quello che per lui era un attacco personale a tutti gli effetti. Sentiva la mano cominciare a tremare, ma rimase zitto lasciando che il suo professore giungesse al termine del suo discorso. Beh, un cambiamento poteva vederlo immediatamente: se quando avevano avuto quel mese di punizione insieme Blake era sempre pronto ad interromperlo e controbattere ad ogni tipo di affermazione del docente, in quel momento, poteva benissimo constatare che si, si sapeva autoregolare, almeno per il momento. Non sono io che voglio per forza dimostrare al mondo che sono migliore, o meglio il migliore. é il mondo che decide di rompermi sempre le palle e mettermi alla prova. Non ho la faccia di chi sa essere meglio degli altri e a quanto pare bisogna sempre che io lo ricordi a qualcuno. Il fatto è che lei, forse, non ha mai trovato dei pezzi di merda sulla propria strada e che, di conseguenza, le basta che i suoi amici o parenti stretti le diano una pacca sulla spalla e le dicono: Complimenti sei il migliore, oppure, come ha appena detto lei:" Non ha bisogno di tirarsela con chi le sta intorno, non ha necessità di cercare di farsi riconoscere unico dagli altri; Lei lo è, sempre e comunque". Fece un momento di pausa. La sua voce era agitata e soprattutto modulata alla perfezione, ma non si cambiava in così poco tempo e comunque il fuoco era sempre li, presente ad alimentare quell'anima inquieta. E mi dica, se nessuno riconosce la sua unicità, lei esattamente come fa a sapere che lo è davvero, sempre e comunque? Un quadro acquista valore se qualcuno è disposto a pagare per averlo dentro la propria abitazione, no se viene nascosto in cantina e nessuno sa della sua esistenza. Il fatto era che tra lui e Brian stavano creando davvero un mostro. Non mi pavoneggio io mostro solamente quello che sono. Non voglio essere il migliore ed il più grande di tutti, IO LO SONO. Il tono di voce si alzò leggermente. Non si potevano pretendere neanche miracoli, ma il problema non era quello. Blake pensava davvero che quel discorso fosse finito con la parola "in tutto", ma non era così. Quello che il professore di alchimia disse successivamente fece scattare, letteralmente, Blake dalla sedia, i pugni erano stretti ed avevano fatto irruzione sulla cattedra del docente, i suoi occhi cristallini erano fissi in quelli scuri e profondi del professore ed era visibilmente incazzato nero. Ok, l'auto controllo ma l'essere paragonato addirittura ai primini... no. Quello no. Se lei misura il talento dei suoi studenti per dei cazzo di compiti fatti o meno, allora è lei che delude me. Mi sta paragonando a persone a cui io voglio bene ma che, mi perdoni, non hanno neanche un briciolo di talento rispetto a me. La signorina Lynch è la migliore strega che lei possa trovare nel castello e la Whitemore è leale come nessun'altro, Carte qualcosa e Law non so neanche chi siano e Ciaran non si ricorda neanche il cognome, quindi cosa cazzo sta dicendo? Vuole che faccia degli stupidi compiti? Va bene, li farò, mi faccia assegnare anche un'altra punizione, se vuole posso fare anche i compiti dei suoi primini preferiti di merda ma non metta mai più in dubbio la mia persona. Non era andata malissimo. Sentiva le nocche bruciare, le fibre dei muscoli vibrare, ma si mise di nuovo seduto e fece un respiro profondo scuotendo il capo e finalmente distogliendo lo sguardo da quello di Samuel per un solo secondo prima di tornare a guardarlo. Si calmò perchè non era solamente fumo, non era una persona che sfidata si tirava indietro. Non era uno che diceva una cosa e non la faceva, quindi dopo aver ripreso la lucidità giusta rispose a quella domanda e poi fece un piccolo sogghignetto alle parole di Samuel. Mi creda la prossima volta che la metterà in dubbio, sicuramente se ne pentirà! Si alzò e lo seguì silenziosamente alzando un sopracciglio quando vide che si stavano dirigendo in un bagno, ma quando vide la porta con due serrature e il docente decise di infilare la chiave nella seconda serratura, Blake rimase ancora più meravigliato. Lanterne magiche a muro riempivano una stanza semivuota con una luce spettrale, un brivido percorse la schiena dell'opalino. Mi dica che quelli non sono di persone morte nel castello! Disse sorpassando il professore ed andando a vedere con occhi curiosi quelle che erano delle grandissime celle d'incubazione dove galleggiavano delle membra umane. Inclinò il capo e ci posò una mano sopra cercando di bussare, come se qualcuno lo potesse sentire. Altra mia grande dote, che sicuramente non può trovare in una donna o comunque non nella Whitemore o Lynch, è che io sono una cassaforte, quello che si dice a me, rimane con me! Su quelle cose era peggio di un bambino, se Samuel sperava che quella cosa gli sarebbe scivolata addosso come se niente fosse, allora non aveva capito niente. Quindi è possibile davvero fare una cosa del genere? Come ha fatto ad avere la fiducia di un oggetto? Questo oggetto deve avere un'anima o qualcosa del genere? oppure c'è qualche formula. Nel caso vorrei impararla. Era questo che lo rendeva speciale. Sicuramente c'erano dei ragazzi molto più brillanti ed intelligenti di lui, erano sicuramente più strategici e meno impertinenti, ma Blake era curioso e vispo, era un ragazzo che amava imparare e quando lo faceva non lasciava mai nulla al caso. Chi è il suo compare? Chiese curioso ancora ma non se lo fece ripetere due volte, afferrò la mano del docente pronto a capire quella passaporta dove diavolo lo avrebbe portato. La luce abbagliante, la fastidiosa sensazione dello scomparire in un posto ed attraversare un oggetto per ritrovarsi in un altro. E poi di nuovo la luce naturale del sole, un momento per strabuzzare gli occhi e capire dove si trovasse e poi un luccichio negli occhi del giovane Barnes. Non ci posso credere. Davvero mi ha portato con lei a Praga? In quella frase era evidente tutta la sua gioventù, il suo stupore e la sua immensa riconoscenza ed ammirazione che provava per l'alchimista. Si guardò intorno, si avvicinò a toccare i muri di legno e mattone. Ok. Cosa dobbiamo fare. Il senso di rabbia ed inquietudine aveva definitivamente lasciato il posto all'adrenalina.

    Revelio GdR

     
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    Samuel Black
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    Lo lasciò parlare, discutere, rispondergli.
    Prima di entrare nel laboratorio segreto, Samuel Black cercò di lasciare a Blake lo spazio che chiedeva e nel frattempo, lui, dall'alto della sua poltrona da professore, fissava il ragazzo e annotava nel nel cervello tutti gli svariati modi per distruggere il ragazzo rivoltandogli contro le parole che sputava fuori nel modo più efficace possibile per farlo crescere.
    -Io non ho bisogno di cercare il riconoscimento di nessuno e non sono un quadro.- le dita scrocchiarono l'una con l'altra. -I quadri non possono far altro che restarsene appesi ad un muro; io a differenza loro ho dei sogni e degli obbiettivi che traduco in azioni. Io la mia unicità la esprimo credendo in quello che sono e in quello che faccio, ma anche lottando ogni singolo giorno contro le sfighe e le difficoltà che mi vengono lanciate contro dalla vita.-
    La voce si era fatta più forte, gli occhi brillavano, mentre le mani si erano slacciate l'una dall'altra e avevano preso a muoversi per sottolineare ogni parola.
    -Sono le vittorie che trovo in questa lotta a farmi sentire unico, ma anche la battaglia in sé. Uno scontro quotidiano in cui io tiro fuori dalla cantina tutti i miei pregi e difetti e combatto. Il restare saldo nei propri propositi, cercando di trasformare le insicurezze in forza, non è cosa da tutti e quindi sono unico.-
    Una risata interruppe quel monologo tutto pathos. -Se la gente mi adula, mi fa piacere, ma non è questo il mio obbiettivo. Potrebbero benissimo smettere di farlo e io mi sentirei comunque il migliore, perché nei fatti, io eccello nel fare ciò che mi fa sentire vivo. Ovvero il vivere la mia vita e lottare per essa.-
    La lingua schioccò come una frusta.
    -Io non sono fragile come te. Non devo dimostrare nulla a nessuno al di fuori di me stesso. Io non mostro agli altri ciò che sono, ma lo sono punto. Il fatto che gli altri poi vedano che sono unico e stupendo è solo una conseguenza, di cui a volte- il tono di voce sottolineò con cura quel "a volte" -farei anche a meno.-
    Fece quindi spallucce per poi inchiodare di nuovo gli occhi in quelli del ragazzo. -Quindi sta a te decidere se continuare a fare il quadro deboluccio e con il bisogno di essere guardato per esistere oppure diventare un uomo che ha solo bisogno di rispettare se stesso e ciò che è... puoi anche prendermi a cazzotti se le cose che dico non ti piacciono, ma in quel caso non farai altro che mettere in chiaro quanto tu sia fragile e inadatto e sicuramente non quel "migliore" con cui ti bagni le labbra così spesso.-
    Fatto quello batté le mani.
    -Ora non voglio sentire una tua risposta. Ma vederla. Quindi pensaci, riflettici e se vuoi ne riparleremo un altra volta, ma oggi abbiamo finito con la teoria e passeremo alla pratica.-
    Prima Blake aveva detto di essere del tutto capace di autocontrollarsi, ora Samuel voleva vedere se anche quelle erano solo chiacchiere al vento oppure delle verità.
    Ad ogni modo, una volta concluso il discorso, introdusse Blake Barnes al suo laboratorio segreto.
    -Ahahha no, no, questi arrivano, legalmente dagli obitori- e indicò i corpi umani -e dagli allevamenti- e fu il turno dei resti animali -di mezza inghilterra. Mi servono per i miei studi sugli Homunculus.-
    Quindi fu il tempo di rilassare un po' la situazione e passare la mano fra i capelli cinerei del ragazzo. -Infatti mi fido di te Blake, almeno su questo- un'altra risata e poi passò oltre, raggiungendo il tavolino su cui appoggiò la passaporta.
    -Il mio compare? Ah, lo vedrai di persona, ma sappi che, se possibile, è un tipo così peperino da essere quasi al tuo livello. Quindi non stuzzicarlo troppo- il sorriso si trasformò in un espressione preoccupata -e questo te lo dico con tutto il cuore.-
    Invece, il voltò si colorò di nuova allegrezza, quando Blake chiese del come entrare in contatto con gli oggetti. -Non te lo ricordi ragazzo mio? Hai già dialogato con un oggetto durante l'esame ed il recupero dei M.A.G.O. Dovresti già sapere come si fa.-
    Ad ogni modo, la passaporta venne attivata e in un attimo le strade di Praga accolsero due nuovi viandanti.

    -Mi piace la tua intraprendenza! Tieni le chiappe attaccate alle miee seguimi! Dove andremo dovrai fare o dire tutto ciò che ti dirò, altrimenti ce ne torneremo subito ad Hidenstone e termineremo il tuo tirocinio.-
    Detto ciò inserì la passaporta nella sua borsa di pelle espansa e iniziò a camminare per le vie della città vecchia.
    -Ci stiamo dirigendo all'Oheň Děvka, letteralmente "Puttana di fuoco". E' un luogo... diciamo... ecco si! Dove puoi trovare di tutto, nel bene e nel male e noi, come prima cosa dovremmo trovarci una persona. Il famigerato Petr Nòvak- lo sguardo scandagliò quello del ragazzo che lo accompagnava -Lui è quello che ha scritto uno dei libri su cui hai studiato l'anno scorso,"Introduzione all'alchimia-trasfigurativa", ma è anche il compare di cui ti dicevo prima. Con lui ti faremo affrontare la seconda parte del tirocinio.-
    Difatti l'alchimia è prima di tutto crescita personale e tutta la chiacchierata prof-alunno che aveva avuto luogo nel castello di Hidenstone faceva parte, a tutti gli effetti, del tirocinio di Alchimia.
    Nel loro parlare non ci misero troppo a raggiungere la Moldava, il grande fiume che tagliava Praga in due. Da lì Blake avrebbe potuto intravedere il castello della città, il campanile della torre di piazza vecchia e la differenza fra la Praga Liberty, dalla parte destra del fiume e quella medievale, lato in cui si trovavano i due. Non troppo lontano c'era anche il magnifico ponte Carlo, ma loro dovevano andare nella direzione opposta.
    -Prima o poi mi piacerebbe fare una gita scolastica qui. Alla fine è qui che ho completato i miei studi e Praga è la città dell'Alchimia europea. Nessun'altra metropoli le sta dietro su questo. Praga è il parco giochi di qualsiasi alchimista.-
    Samuel era estasiato, Blake avrebbe potuto sentirlo nel tono della voce, vederlo nei suoi movimenti; il suo professore amava quella città.

    Ad ogni modo, parlando, giunsero fino ad una chiesa sconsacrata colma di luci. Malgrado fosse ancora presto e il sole splendesse alto nel cielo, una notevole fila di persone era già in coda davanti al grande portone in legno presidiato da due bodyguard e dall'interno proveniva l'inconfondibile musica disco tipica dei migliori club notturni.
    -Ricordati, devi starmi incollato o al minimo accenno di insubordinazione ti prendo e ti risbatto ad Hidenstone ci siamo capiti?-
    Detto questo si mise in coda, sistemandosi la camicia. Un filo di sudore scese dalla fronte ampia. Era per il caldo o per qualcos'altro?


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    Dato che dobbiamo sbrigarci, mi son sentito di mettere una scadenza a Lunedì 10 Maggio <3
     
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    Forse Blake adorava così tanto samuel solamente perchè era l'unico che non lo trattava con i guanti bianchi. Se doveva darglieli in faccia, quei guanti, allora lo avrebbe fatto senza alcun problema. Era una persona che non mandava le cose a dire e Blake lo stimava veramente, ma veramente tantissimo per quello. Sameul gli stava dicendo delle cose che Blake sapeva benissimo fossero vedere e la cosa lo faceva innervosire ancora di più. Sapeva che dimostrare o aver voglia di dimostrare sempre qualcosa a qualcuno era solamente indice di debolezza e sapeva anche che lui, in un certo qual modo lo era davvero. Se nessuno aveva mai affrontato quell'argomento con quella testa di cazzo di Blake per non farlo arrabbiare, quest'ultimo aveva appena trovato una persona che non solo stava affrontando quell'argomento ma che lo faceva con una certa schiettezza. Era diretto e soprattutto era una di quelle persone che non avevano davvero paura delle conseguenze e tutto quello che stava dicendo lo stava dimostrando nel migliore dei modi. Il fatto era proprio quello: Blake era li e non aveva mai fatto niente solamente perchè aveva tutta l'intenzione di essere una persona migliore ed un pò più simile a Samuel Black. Lo stimava come non mai e la cosa non solo gli piaceva, ma in un certo senso lo stimolava anche ed alla grande. Strinse i pugni si massacrò l'interno delle labbra fino a sentire il sapore pastoso e ferroso del sangue, strinse ancora i braccioli della sedia una volta che si risedette, così forte da vedere nettamente le dita bianche. Poi fece un respiro profondo. Lo stava mettendo alla prova e lui non era uno che perdeva. Nella vita era stato descritto come un perdente solamente da suo padre e non voleva che anche Samuel Blake lo vedesse come tale. Quindi, cercò un qualcosa che lo rendesse decisamente calmo e poi aprì la bocca due tre volte. Fino a quando il professore non fece silenzio e gli disse che non voleva sentire una risposta ma voleva vederla. Beh, quella non era già una risposta? Avrà la sua risposta a tempo debito, ci può scommettere! Aggiunse poi archiviando quella sensazione di prurito alle mani e cercando di concentrarsi il più possibile a quello che doveva fare. Quella missione sembrava qualcosa di estremamente pericolosa ma eccitante. Quindi quando entrarono nel laboratorio sorrise ed annuì a tutto quello. Homunculus. Era decisamente qualcosa di strafigo! Voleva anche lui partecipare a quelle ricerche ed adesso i suoi occhi erano seriamente sgranati, lucidi e brillanti. La rabbia aveva lasciato spazio alla curiosità e la stima che aveva in quell'uomo.

    Ci era già stato a praga, ma non era mai stato in quel posto e non di certo per un tirocinio, quindi, alla fine aprì il padiglione delle orecchie e cercò di incidere nella sua mente varie parole chiavi. Novak
    il suo compare, la persona che stavano cercando e che lo avrebbe aiutato a fare anche la seconda parte del tirocinio. La seconda parte... voleva dire che la prima parte era bella che andata? Si morse il labbro, questa volta esternamente, in quanto all'interno gli bruciava anche l'anima, ma era soddisfatto, veramente, ma veramente tantissimo. Mentre chiacchierarono arrivarono al fiume che divideva in due la città, e Blake non potè rimanere a bocca aperta dall'enorme differenza che c'era tra le due rive del fiume. I suoi occhi vagarono su quelli che erano dettagli più grandi e decisamente più belli, il campanile, Quel ponte è fighissimo! Non è troppo alto, è curato e i mattoncini sembra che li abbiano messi con il righello. Veramente spettacolare. Lei è di qui? Chiese quasi come se fosse davvero curioso di sapere la vita del docente al di fuori di quell'accademia e forse anche prima di quella vita così regolare che faceva. Ma comunque da come ne parlava era chiaro che li ci aveva lasciato sicuramente un pezzo di cuore. Era qualcosa di incredibilmente bello sentire una persona parlare in quel modo di qualcosa o qualcuno. Sorrise. Oh beh, tra i babbani praga è la meta più ambita, noi ci potremmo venire davvero per imparare qualcosa di interessante. La preside dovrebbe accettare la sua idea, oppure ci porti e basta! é il vicepreside e la preside non c'è mai! Chi vuole che se ne accorga che il terzo non c'è per una settimana! Aggiunse respirando intensamente quell'aria così assurdamente umida ma comunque molto piacevole. Niente da fare, continuavano a parlare tranquillamente e la cosa che più sorprendeva a Blake era che davvero quella rabbia repressa era completamente andata via. Adesso voleva solamente essere davvero utile al professore e la cosa più bella era che in quel momento, appena giunsero davanti a quella chiesa sconsacrata e sentendo quella musica, Blake sgranò gli occhi come se stesse succedendo qualcosa che non si aspettava. Quando mi ha detto che non devo provocare troppo il suo amico, e che è un pò una testa di cazzo come me... intendeva dire che è un pazzo squilibrato, oppure...? Annuì alle sue parole e lo guardò intensamente, questa volta molto serio. Sarebbe rimasto vicino a lui e non avrebbe fatto di testa sua, anche solo per dimostrargli che lui non doveva dimostrare niente. Ecco quella era una tipica frase alla Blake Barnes maniera, significava tutto e niente. Posso sapere cosa stiamo cercando esattamente oltre al suo amico? Così da rendermi quantomeno utile!Aggiunse poi stringendosi nelle spalle. Non voleva essere petulante, ma davvero utile. Comunque la sua testolina biondo cenere si alzò ed ammirò quella struttura in tutta la sua bellezza, anche se era abbastanza inquietante!

    Revelio GdR

     
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    Samuel Black
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    Che Blake Barnes fosse migliorato questo era una certezza, almeno quanto il fatto che Samuel Black fosse riuscito a diminuire il suo tasso alcolemico giornaliero. Entrambi avevano fatto un salto di notevole qualità rispetto all'anno precedente; ma questi progressi erano pari ai fogli di un giornaletto da quattro soldi. Dopo una notizia di incredibile valore era facile che si cadesse di nuovo nella squallida cronachetta di sempre.
    Bisognava continuare a insistere, a lottare affinché i cambiamenti positivi non saltassero in aria come coriandoli.
    -Bene così Blake. Sono sicuro che tu abbia ragione e alla fine siamo qui proprio per arrivare insieme a quel traguardo- una mano scostò un ciuffo un po' troppo ribelle e poi i due continuarono a parlare, mentre il ragazzo scopriva, man mano, cose inaspettate e nomi che forse avrebbero cambiato di un pizzico la sua concezione di vita sregolata.
    Ad ogni modo giunsero nella città delle cento torri e Blake ne venne incantato. -Se dovessi fare una classifica dei luoghi a cui tengo di più, Praga schizzerebbe al primo posto, seguita da Hidentone e Bushmills... il mio piccolo villaggio natale perso nel nulla cosmico della costa irlandese.- il tono di Samuel si era fatto sognante mentre camminavano e la mano scivolava sul parapetto in pietra che li divideva dal fiume.
    -In ogni caso, anche se non sono biologicamente nato qui, in questa città è come se fossi venuto al mondo una seconda volta. Qui è dove ho cementificato, una volta per tutte, la mia strada; dove ho veramente scoperto me stesso. Ognuno ha un posto così nella propria vita e anche tu lo troverai, anche se forse lo hai già fatto- Il riferimento ad Hidenstone e alle tonnellate di esperienze fatte lì da Blake era palese almeno quanto il fatto che l'acqua fosse bagnata.
    Un sorriso accarezzò il volto di Blake -In ogni caso sicuramente organizzerò qualcosa per portarvi qui, però è meglio non far arrabbiare troppo Victoria- Un occhiolino gli era sfuggito, ma non ci fece troppo caso; alla fine con Blake ci stava alternare alla severità un po' di complicità, o questo non si sarebbe mai fidato di lui.
    -Diciamo che ha difficoltà a controllare le sue emozioni e impulsi... nel bene e nel male- Le dita avevano grattato la nuca con palese imbarazzo, ma ormai erano giunti all' Oheň Děvka.
    -Tu stammi incollato, scoprirai tutto a tempo debito-
    Samuel si sitemò il colletto della camicia e avanzò verso il portone spalancato; i suoi passi sembravano andare a tempo con la musica che martellava dall'interno.
    -Andy...- fece un cenno al bodyguard palestrato e poi un cenno a Blake -lui è con me- Samuel non si era nemmeno fermato ad aspettare il permesso ed era entrato nella discoteca; il gorilla che sembrava fin troppo The Rock, non disse e fece nulla se non annuire.
    Dentro il locale l'aria sapeva da fumo e sudore e malgrado l'ora tarda, ma in mezzo ad adolescenti brilli e persi dietro musiche da tecno rituale, una cosa poté attirare l'attenzione di Blake. Stavano andando verso un dipinto animato grande almeno 5mq; una donna dalla pelle chiara e il viso celato da un velo che danza senza sosta fra delle fiamme color del sangue.
    -Un incanto obliviatore la nasconde ai babbani, come farà con noi.-
    Una volta davanti a lei, i movimenti della donna dipinta si fecero sempre più lenti, come se fosse in ascolto. -Lo so che potrà sembrarti assurdo Blake.- il professore si era abbassato, in modo tale da poter incrociare lo sguardo con il ragazzo, la sua mano si appoggiò sulla spalla dell'alunno. -Ma ora dovrai dire la cosa o la persona che più non sopporti, o l'Oheň Děvka non ti farà passare, e devi essere sincero. Lei riconosce le bugia.- Da sotto il velo della prostituta arsa dalle fiamme si poté intravedere un sorriso. -Si lo so... è una sorta di pedaggio. La padrona di casa adora questi cliche.- Scosse piano la testa e poi sorrise al ragazzo. -Fai come me e si sincero! Puoi anche sussurrare, basta che il dipinto ti senta.- Detto ciò Samuel Black avanzò ancora verso il muro dipinto ed esclamò -L'assenza di curiosità!- poi un altro passo e il professore scomparve oltre la parete.

    Se Blake fosse stato sincero, si sarebbe trovato in una scala di pietra che pareva scendere senza fine; candelabri elettrici alle pareti e un odore strano che gli invadeva il naso. Sembrava proprio il profumo che Blake più preferiva. -Un altro trucchetto di Dagmar. Quella donna è terribilmente teatrale, ma anche intelligente. Se i clienti si trovano a loro agio sono spinti a spendere di più.-
    Le gambe del professore presero a scendere giù per il percorso con grandi falcate, sicuro che Blake l'avrebbe seguito. -Io sono rimasto senza parole la prima volta che Petr mi ha portato qui. Sono sicuro che piacerà anche a te-
    In ogni caso la discesa fu abbastanza lunga, ma poi la luce dell'uscita si fece sempre più vicina, finché Samuel e Blake non si trovarono in un immenso balcone di pietra gialla, anche se non grande quanto l'intero panorama che esplose nelle pupille dei due.
    Un immensa città sotterranea a più livelli circolari collegati da ponti; sembrava di essere in un odoroso, chiassoso, colorato e gigantesco imbuto di pietra.
    Su ogni livello gli edifici spuntavano come funghi e con loro bancarelle e tendoni di ogni tipo, forma e dimensione.
    -Benvenuto all'Oheň Děvka, il più grande centro di contrabbando dell'Europa Continentale-
    -SAMMY!-
    Un sospiro scivolò dalle labbra del professore insieme ad un sorriso -Eccolo qui-
    -Čurák! Da quanto tempo! Come te la spassi fra le gambe della tua collega? La vecchia arpia della Burke ci ha provato con te? Quello è lo sgorbietto di cui mi avevi parlato? Čurák quanto è piccolo! Sicuro che sia stato giusto portare un poppante come lui qui?!-
    L'omone alto all'incirca due metri e grosso quasi altrettanti era ormai davanti a loro. Infradito gialle ai piedi, calzoncini della nazionale di calcio Cecoslovacca e una T-Shirt della Marvel, talmente bagnata sotto le ascelle da dar l'idea che lì ci fosse un acquapark di ultima generazione.
    -Blake, Petr, Petr, Blake-
    Samuel si limitò a far spallucce e a presentare i due.
    -Čurák!Fanculo le formalità! Vieni piuma nera!- L'omone travolse Samuel con un abbraccio e lui, malgrado l'acqua park rispose con calore. -E' bello rivederti grande orso!-


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    C'erano delle cose che non sarebbero veramente mai cambiate. Blake non era in grado di farlo ed erano così radicate in lui che non riusciva neanche a percepire che avrebbe dovuto cambiarle. Quando aveva scelto Samule per il suo tirocinio si era immaginato esattamente quello che stava succedendo. Non aveva idea di cosa esattamente stesse succedendo, ma sapeva che sarebbe stato magico, pieno di avvenura e che lo avrebbe fatto arrabbiare come un picchio. Chissà perchè cercava di scegliere sempre persone che lo facessero incazzare, forse perchè così aveva veramente la scusa di poter tirare cazzotti in faccia alla gente e trovare una spiegazione palusibile al tutto. Ma ovviamente Samuel non glielo avrebbe permesso e Blake si sarebbe dovuto sfogare in altri modi. Forse Blake non era neanche pronto a tuto quello e forse non lo sarebbe mai stato ma dopo quella conversazione dietro le mura della scuola al sicuro, adesso ritrovarsi in una missione vera e propria con una persona che comunque stimava veramente moltissimo, lo faceva seriamente emozionare. Emozionare perchè, alla fine della fiera, era proprio vero che tutti quanti lo volevano bene e lo stimavano. Il problema forse era anche quello visto e considerato che il suo ego non faceva altro che gonfiarsi. Comunque cercò di ascoltare il più possibile il professore, quando arrivarono all'interno di quella discoteca e lui entrò in quel modo così spedito, chiamando addirittura il buttafuori per nome, Blake alzò le sopracciglia con un'espressione timicamente romana "me i cojoni!" Comunque la sua curiosità, in quel momento era tutta nella vista, non faceva altro che guardarsi intorno, cercare di memorizzare più cose possibili e cercare di imprimere nella sua mente ogni singolo odore, sapore, ed anche rumore che stava sentendo. Era incredibile come una cosa del genere stesse sucedendo con il suo professore. Ma la cosa più interessante fu il dipinto di fronte a loro. Blake ne rimase seriamente incantato. Wao! esclamò semplicemente dinanzi alla donna che ballava nel fuoco. Si morse il labbro. Ed adesso cosa voleva significare quella cosa che il prof aveva appena detto? La sua mente arrivò subito ad un nome, ma quando il professore sparì dietro il dipinto dicendo la cosa che sopportava di meno, la donna lo guardò come per dirgli: pensa meglio, tuo padre non è la cosa che sopporti di meno. Questo costrinse Blake ad un grandissimo esame di coscienza che non solo non gli competeva affatto ma che odiava terribilmente fare. L'impotenza. Riuscì a passare. Ecco cosa veramente non sopportava. L'essere impotente davanti a delle situazioni, non riuscire a gestire le cose come voleva lui, essere imbalia di eventi dove lui veniva messo da parte, ecco perchè con Naga aveva dato così di matto, perchè era completamente impotente. Si morse il labbro e sperò che nessuno lo avesse sentito, una volta arrivato dall'altra parte accelerò il passo e seguì il suo professore lamentandosi di tanto in tanto del fatto che il percorso era troppo lungo e lui voleva arrivare. Non mancò di notare l'occhiolino del professore, ma la cosa che lo colpì davvero di più, esattamente in linea con il suo carattere di menfeghismo assoluto di tutto quello che gli era intorno, fu l'omone che salutò Samuel. Blake rimase dietro al suo insegnante storcendo il naso quando si rifeì a lui come uno sgorbietto. Aprì la bocca, ma il professore non disse niente per difenderlo ed anzi lo abbbracciò. Non sono uno sgorbietto e sono in grado di fare qualsiasi cosa. Blake Barnes. Tese la mano verso l'uomo, appena dopo i due avessero sciolto il loro abbraccio. Quindi prima di diventare un insegnante lei era un... contrabbandiere? Prima mi ha detto che avrei avuto anche io un posto dove sarei cresciuto e penso che io l'abbia abondantemente trovato ma... ecco no, non ce la vero per niente! Ma i suoi occhi celesti erano ben fissi sull'amico del professore e vagavano da sopra a sotto e quando arrivavano verso lo sguardo dell'uomo, Blake era comunque costretto ad alzare un pò la testa per guardarlo meglio. Si morse il labbro. Mamma mia questo odore mi sta facendo andare seriamente in estasi! Andava a scoppio ritardato perchè Samuel gli aveva dato talmente tante informazioni insieme di cui lui non si aspettava minimamente che solamente in quel momento aveva sentito l'odore di vaniglia nera che gli invadeva le narici. Quindi, cosa non sarei in grado di fare che riuscirò a fara magnificamente come tutto quello che faccio? Non ce la faceva, era troppo in fibrillazione per attendere qualcosa di preciso ed in particolare.

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    L'alcool è il suo gioco. La lingua ne sente il gusto, il cervello si scatena.
    Goloso coccoloso.
    La crema è la sua infanzia. Il dente vi sprofonda, il cervello torna piccino.


    Samuel Black
    Scheda ⋆ 34 anni ⋆ Animagus ⋆ Prof Alchimia ⋆ Stats

    -Čurák! Il bambino un po' di palle ce le ha!- Petr allungò la mano grande quanto un quaderno verso quella dell'Opale -Petr Novak, ma puoi anche chiamarmi il magnifico Novak oppure....- la presa delle dita sudate si fece opprimente quanto una pressa idraulica -Peter, il tipo grosso che ti spacca le ossa se non gli porti il dovuto rispetto.-
    Il tocco di Samuel fu leggero come quello di una zanzara, ma appena il Cecoslcovacco sentì la pressione sulla spalla e incrociò le braci castane del professore di Alchimia, Blake venne lasciato libero.
    -Ha sicuramente capito l'antifona, Petr, ora però lascialo stare. Dobbiamo concentrarci su altro no?-
    -Sempre detto che tu hai il cuore troppo buono, ma devo ancora abituarmi al grande..."Professor Black"- Petr si esibì in uno dei più goffi inchini che Blake, con tutta probabilità, avrebbe mai pituto vedere; i rotoli di ciccia si liberarono dalla maglietta mentre il grande corpo si era piegato.
    Samuel si limitò a sorridere e a fare spallucce.
    -La gente cambia vecchio mio- e detto ciò, il trio iniziò a camminare per le vie di pietra gialla.
    -Vuoi sapere che dovrai fare? Per quello ci arriveremo dítě. Vuoi sapere qualcosa del tuo proffi proffi? Di certo non era un contrabbandiere.-
    -Petr...-
    Gli occhi del professore puntarono con preoccupazione quelli del grosso amico, ma questo, continuò a far muovere le sue labbra sottili mentre il panorama della città sotterranea continuava a scorrere affianco a loro, con tutti i suoi gazebo, bazar e persone di ogni forma, genere e odore.
    -Diciamo che io ero, e sono, un contrabbandiere e lui, più che altro, era un consumatore incallito-
    -Petr!-
    -Čurák! Che c'è?! E' la verità no?-
    Le dita di Samuel Black massaggiavano l'incavo del naso, mentre Petr era un fiume in piena.
    -Donne, droghe, alcool, gioco d'azzardo e qualsiasi altra cosa fuori di testa che ti possa venire in mente. Mai visto un cane più curioso e fottutamente insaziabile di lui! Čurák! Poi con un bel colpo siamo riusciti pure a ingraziarci Dagma...-
    I due adulti si fermarono. Stavolta il tocco di Samuel Black era stato tutt'altro che leggero. Il suo sorriso era teso come il pene di Markab Castelwine, mentre le dita si stringevano attorno alla spalla dell'amico in una morsa.
    -e poi si è messo in riga e ha abbandonato tutto per far da balia a ragazzini con il moccio sul naso- Petr si libero con una scrollata, un sorriso beffardo dipinto addosso
    -Ti ripeto, le persone cambiano.- Questa volta Samuel Black non sorrideva più -oppure diventano solo più stupide-
    Da rilassata la situazione si era fatta assai sensibile, ma fortunatamente bastarono altri pochi passi per portarli a destinazione; un vicolo laterale, rischiarato solo dalla luce spettrale di un teschio fluttuante; il centro di un insegna

    Emporio dello zio Dragi


    -Bene, spiega tutto al ragazzo.-
    Petr sputò a terra e poi si mise in disparte, mentre Samuel si avvicinò a Blake.
    -Il mio amico- e indicò il cecoslovacco -ha trovato qui un oggetto di estremo valore, ma di cui ne esistono mille e mila copie. L'unico modo per risvegliare i suoi poteri e confutare ogni dubbio e porli dinnanzi ad un ragazzo particolare.-
    -Un diamante allo stato grezzo-
    -Esattamente- il naso del profesore si era storto; non amava essere interrotto -Dovrai compiere su questo oggetto un incanto trasfigurativo qualsiasi e incanalarci dentro tutto ciò che sei e ciò che vorresti diventare.- Gli mise una mano sulla spalla - Te la senti Blake Barnes?-
    -E se non fosse quello giusto?-
    Gli occhi color castagna dell'irlandese si spostarono su Petr, per poi tornare dal ragazzo. -Questo starà a lui deciderlo.-
    Detto ciò attraversarono la tenda scura dell'ingresso e si ritrovarono fra mille cianfrusaglie magiche.
    -Oh buonasera- Una zingara dalla carnagione della corteccia si fece avanti da dietro un grosso bancone di quercia. Ad ogni passo dei campanellini risuonavano dalle caviglia, mentre i foulard viola che componevano il suo abito si lasciavano dietro una scia alla vaniglia. -Vedo che avete portato il ragazzo-
    Un sorriso si disegnò sui lineamenti di miele. -Non vi fidate proprio delle parole di una povera zingarella vero?-
    -No, no, certo che ci fidiamo! Almeno quanto mi fiderei ad infilare le mani in una cesta di vipere!- Con un ampia falcata Petr portò il suo viso sudaticcio ad un centimetro da quello della donna -Děvka! Muoviamoci a concludere questo affare.-

    In un attimo si ritrovarono in una stanza sotterranea, isolata con spesse pareti di metallo avvolte da tendaggi viola scuro. -Eccola è lì- Al centro della stanza riposava, su un piedistallo, una pietra rossa di forma circolare, non più grande del palmo di un bambino.
    -Ricorda ciò che ti ho detto Blake e credi in te stesso. Vai.-



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    La cosa divertente di tutta quella storia era che Blake era veramente più interessato alla vita di Samuel Blake prima che divenisse un professore che a tutto il resto. Gli piaceva quel suo amico, aveva un modo di fare molto lontano da quello che era lui, ma era anche una persona da ammirare, anche per il solo fatto che diceva le cose come stavano e si vedeva lontano un miglio che parlava di Samuel come qualcosa che gli mancava da morire. Sentì la stretta sulla sua spalla, ma il suo sguardo continuava ad essere fermo in quello degli occhi dell'omone, all'incirca molto più grande di lui. Porto rispetto a chi mi porta rispetto, quindi non mancherò di farlo anche con te. rispose poi sorridendogli come per fargli capire che la sua non era semplicemente una facciata. Blake era così, sfrontato da morire ma sempre sapendo cosa doveva dire e quando doveva farlo, o comunque stava imparando a fare esattamente quello. Da Brian e da Samuel aveva sicuramente imparato che doveva cominciare a ragionare e diventare più stratega quando voleva veramente ottenere qualcosa. Doveva smetterla di fare il bambino capriccioso e doveva cominciare a ragionare, a pensare a quello che voleva ottenere e farlo con una certa dose di freddezza e calcolo. Adesso tutto quello cozzava comunque con la natura impulsiva e da queen drama che aveva Blake, ma non aveva nessuna intenzione di farsi nemico una persona del genere. Beh, diciamo che per capire determinate dinamiche vuol dire che le si sono vissute oppure che le si conosce molto, molto bene! Quella era una frecciatina per il suo professore e sicuramente anche per se stesso. Blake aveva veramente pochi modi di dimostrare la stima e l'affetto che aveva per una persona e quello di cercare di entrare in empatia con la persona predetta, era sicuramente un modo strano per lui, ma quello che gli riusciva meglio tra tutto il casino e la confusione di ruoli che faceva. Guardò il viso contrito del suo professore di alchimia e quando diede quella botta all'amico mentre diceva quelle cose. Sicuramente c'era qualcosa di non detto tra quei due e sicuramente c'era qualcosa che non era stato del tutto risolto. Insomma la tensione si cominciava a tagliare con una lama e per guardare a loro Blake non si riuscì neanche a rendere conto o a concentrare su quello che aveva intorno. Guardò il professore dire che le persone cambiavano. Perchè lei ha deciso di cambiare? Il fatto era che anche Blake era veramente una persona curiosa e soprattutto, Black sapeva benissimo quanto invece Blake stava lottando per non cambiare e per non farsi cambiare da nessuno. Era più forte di lui, non voleva tutto quello e non voleva che qualcuno decidesse per lui, neanche una persona a cui voleva veramente bene. E chi è Dagma? Chiese prima di vedere la scritta che attirò la sua attenzione e gli fece sgranare gli occhi come un bambino. Un teschio che fluttuava. Assurdamente bellissimo. Comunque, quando Samuel cominciò a parlare, il sopracciglio di Blake si alzò sentendo dire che lui era un ragazzo particolare. Davvero? Chiese quasi risentito della cosa. Poteva essere un ragazzo interessante, speciale, unico, inimitabile... ma particolare!? Il suo amico cecoslovacco gli diede un buon assist per non fargli fare un dramma ed allora, a diamante allo stato grezzo ed all'affermazione di Samuel, Blake sospirò quasi come se fosse rassegnato dalla situazione. Annuì alle parole del suo professore e poi fulminò con gli occhi azzurrissimi il suo amico. Se sono qui vuol dire che sono quello giusto. Ed inoltre io non sbaglio mai le cose che non voglio sbagliare. Se il professor Black crede in me, credo anche che tu non sia nessuno per dubitare delle sue competenze, capacità ne tanto meno credenze. Aveva la lingua di un serpente, non aveva paura di prendercele male da quell’omone e comunque, Blake sapeva difendere in maniera magistrale le persone a cui voleva bene ed amava veramente. Non c'era veramente niente da fare, era sempre un Barnes con il pepe nel culo al quale non si poteva dire niente di diverso di quello che realmente pensava lui. Presuntuoso, arrogante e saccente allo stato puro. Una volta attraversata la tenda Blake sorrise e si guardò intorno compiaciuto. Una zingara e le sue mille cianfrusaglie. Non ne aveva mai conosciuta una, forse perché li su, sugli alti borghi non esistevano o non venivano fuori persone di quel calibro magico, ma comunque Blake era sempre stata una persona curiosa, quindi girò per un po’ in quella stanza cercando di guardare negli scaffali in fondo a tutto e cercare di non tossire per quanta polvere ci fosse li dentro. Poi venne portato in una stanza sotterranea. Perchè la conservate qui, e soprattutto, se io metto la mia essenza in quella pietra, rimarrà legata a me ed io a lei? Non mi freghi Prof, perchè diventerò davvero il suo peggior incubo, peggio di quello che sono già adesso! Aggiunse poi andando vicino a quel piedistallo per osservare meglio la pietra che vi era posata sopra. Era piccolissima. Quello che voleva il suo professore era che lui mutasse quell’oggetto in qualcosa che lo rappresentasse, come se volesse che l’oggetto fosse “plasmato” a sua immagine e somiglianza. Blake prese la bacchetta e guardò bene quell’oggetto. Ecco, cosa poteva essere qualcosa che davvero lo rappresentasse? Un animale, un oggetto, un fiore, o semplicemente un colore. Blake non ci aveva mai riflettuto e forse il tirocinio consisteva esattamente in quello: riflettere su quello che voleva essere e cosa voleva diventare. Senza troppi se o troppi ma. In quel momento che la sua impulsività serviva più che mai, si sentiva quasi frenato, come se avesse paura di quello che quell’oggetto potesse davvero diventare. Lo aveva detto più volte e lo aveva anche dimostrato più volte, lui voleva diventare un leader. Era stato esplicito quando aveva parlato con la sua prima docente di macitecnica e lo aveva anche ribadito più volte a Samuel ed al mondo intero. Corpus mutatio La formula era uscita quasi spontaneamente ma la cosa importante ne fu quello che davvero ne uscì fuori. Blake aveva in testa tante cose, qualcuna più carina delle altre, altre invece che sembravano un animale, un fiore, un colore, ma quello che ne uscì fu quasi sorprendente e si, era qualcosa che rispecchiava lui e la sua essenza in piena regola. Quella piccola pietra sembrava aver subito quasi un bag, era come una televisione impazzita che cambiava spesso forma, colore e sostanza. L'unica cosa che rimaneva veramente costante, era il colore rosso di quella piccola pietra, per il resto era sempre in mutamento, come se proiettasse quante più sfaccettature aveva il ragazzo, come se la stessa pietra ed anche l'incantesimo che aveva castato, avesse capito quanto particolare fosse tutto quello che pensava, come se il suo diventare prima una medaglia, poi una fiammella, ed ancora un gatto, una foglia, un fiore colorato, poi secco e ricominciare di nuovo il giro, ed ancora cambiare consistenza e forma, fosse la reale rappresentazione della contraddizione che era perennemente la mente di quel ragazzo! Blake rimase a guardare quella pietra impazzita per un sacco di tempo. Cosa voleva diventare? Ecco, a quella domanda ancora non aveva nessun tipo di risposta, quindi non sapeva esattamente cosa dire o fare in quel momento, si voltò verso il suo professore. é possibile che una trasfigurazione non riesca e rimanga in questo stato perennemente? Chiese poi sentendo la mano con la quale aveva castato l'incantesimo tremare, come se fosse lei l'unica responsabile di tutta quella situazione. E comunque, cosa doveva succedere nel momento stesso che Blake avesse o meno sbloccato quei poteri? I suoi occhi celesti si posarono di nuovo su quella piccola forma impazzita, poi la prese in mano, come per capire se davvero potesse ancora mutare secondo la sua volontà. Forse adesso era più concentrato, un moto di calore lo stava quasi pervadendo. Chiuse gli occhi in maniera quasi violenta, quasi se volesse davvero prenderla e sbatterla al muro. Non sentì più le molecole della pietra aggiutarsi, quindi aprì la mano e sul palmo della stessa c'era un rubino, rosso fuoco, con all'interno un piccolo fuocherello che ardeva perpetuo. Il rubino non era sicuramente lineare ed anzi aveva mille sfaccettature. Si voltò e lo porse al professore. Ecco cosa voglio essere e cosa sono.

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    L'analisi è la sua maledizione e salvezza. Gli occhi indagano, il cervello corre.
    Perso per il Gentil sesso.
    Ogni donna è la sua cura. Il naso la fiuta, il cervello balla la samba.
    Vanaglorioso incurabile.
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    Samuel Black
    Scheda ⋆ 34 anni ⋆ Animagus ⋆ Prof Alchimia ⋆ Stats

    -Čurák! Inizia a piacermi questa pallina di fuoco- Dopo la prova di fermezza di Blake Barnes, Petr allentò la presa sulle dita del ragazzo per poi piazzargli un occhiolino. -Forse il tuo proffi proffi ha scelto il dítě giusto.-
    Terminati quei preliminari, l'improbabile trio si era messo in moto e, mentre la città sotterranea scorreva affianco a loro, le lingue dei tre non smisero di partorire frasi più o meno serie.
    -Sono cambiato perché ho capito qual'era il mio posto nel mondo. Ho compreso cosa volesse da me la Coscienza collettiva; l'entità in cui credo.-
    -Čurák! Eccolo che ricomincia coi fanatismi religiosi!- Lo scuotere del capo dell'uomo-taccola risuonò in contemporanea con la pacca complice che Petr assestò all'Opale -Gli dicevo io che andare sopra i 300 microgrammi di LSD era pericoloso-
    Gli occhi color nocciola rotearono, ma alla fine ricaddero su Blake Barnes; lo sguardo del ragazzo, infatti, come un fiume in procinto di sfondare gli argini, trasudava curiosità e se poteva ignorare Petr, non poteva fare lo stesso con il ragazzino; voleva tenerselo buono.
    -Della Coscienza Collettiva ne ho già parlato a lungo a lezione, ma se vorrai, Blake, ne discuteremo meglio in un altra sede e in un altro momento... Dagmar invece...-
    Prima l'intervento del professore aveva bloccato Petr, facendogli storpiare quel nome, ma ora fu il cecoslovacco ad irrompere nel discorso. -E' semplicemente la signora incontrastata di questo posto. La madre di tutti i nati all'Oheň Děvka. Quella che non è assoggettata a nessun governo, ma che collabora con tutti.- La massa enorme dell'Orso bianco di Praga si avvicinò all'orecchio del piccolo Barnes per poi lasciar scivolare dal sorriso ferino poche parole -Quella che ha ascoltato la tua confessione fatta alla puttana di fuoco, su nella discoteca.- Ovviamente il cecoslovacco si riferiva al dipinto animato posto all'ingresso della città sotterranea.
    Samuel annuì con la paura che gli brillava negli occhi -Un essere terrificante-
    Il discorso però, fece presto a scivolare verso questioni più immediate e concrete quando l'insegna dell'emporio dello zio Dragi fece la sua comparsa e lì, davanti alla determinazione di Blake, il sorriso di Samuel non poté far altro che esplodere d'orgoglio. Petr, invece, si limitò a fare spallucce ed a sputare a terra; un attimo dopo una quarta figura entrò in scena.
    -Tesoro, le merci più rare vanno tenute sottochiave, ma i tuoi amiconi qui, pensano che io sia una bugiarda, oltre che una ladra.- come se una folata di vento fosse riuscita ad arrivare fin lì, i teli della zingara frusciarono e un ventaglio comparve fra le sue dita sottili; la tela dello strumento si apri e disegni di fiabe antiche coprirono un sorriso da mercante. -Credono che questo sia un falso- ed indicò la gemma -ma spero che tu trasformerai ogni loro dubbio in cenere.-

    Il viso di Samuel sembrava quello di una madre che vedeva una sconosciuta tocchignare il figlio appena nato -lascia stare questa donna e pensa al tuo tirocinio, questa è una prova e se quello che mi hai detto prima nel mio studio è vero, allora la passerai senza problemi.- Poi il professore scosse la testa. -La pietra non si legherà a te in nessun modo, ma piuttosto pensati come una chiave capace di aprirla. Basta che tu sia te stesso- gli scappò un sorriso -come al solito- e Blake lo prese in parola; venne fuori un casino.
    La pietra sembrò impazzire e il professore fu così preso nell'analizzare le sue mutazioni che nemmeno sentì la domanda di Blake, poi questo agì ancora e una forma si rivelò loro e con quella un enorme scarica di energia; l'aria stessa sembrava vibrare.
    -Visto?- la zingara anteneva il sorriso celato dal ventaglio, ma i suoi occhi erano pieni di soddisfazione, anche se non come quelli di Samuel Black. -Ben fatto Blake- la mano si appoggiò sulla spalla dell'Opale mentre un enorme sorriso fioriva sul volto dell'alchimista -Sei stato eccezionale- la mano poi passò fra i capelli cinerei -Davvero ben fatto.-
    Il più entusiasta però era Petr -Čurák! Lo sapevo che eri un grande!- il grassone prese direttamente Blake in braccio facendolo vorticare per la stanza come una trottola.
    -Ehi piano piano, vuoi ucciderci tutti?!- La zingara aveva perso qualsiasi grazia e gli occhi pallati tenevano ben inquadrata la pietra stretta fra le dita di Blake Barnes.


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    La prova era stata superata, Blake ce l'aveva fatta, aveva superato il suo tirocinio e Petr ottenuto il suo premio. Un enorme fonte di energia da utilizzare per i propri studi. Il resto della giornata l'avevano passata a Praga, fra bar, ristoranti. Poi Professore e allievo sarebbero tornati la sera fra le mura di Hidenstone, utilizzando lo stesso metodo con cui avevano raggiunto la città dalle cento torri.
    Spunti narrativi: Samuel e Petr sembravano aver ritrovato un equilibrio e Petr ha lasciato a Blake il proprio numero. Potrai contattarlo nelle free role e giocarti una risposta, dopo aver contattato il Master.

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    Quirk:
    Diamante allo stato grezzo
    Blake ha una potenzialità esplosiva, ma una miccia molto corta e la tendenza a deflagrare. Negli ultimi anni però, ha scavato dentro sé stesso (si ringrazia la pazienza di tutti quelli che gli son stati dietro) e quando mantiene il controllo tutto può andare per il meglio.
    +1 ad azioni di Carisma quando cerca di mantenere la calma, +2 se lo fa per essere riconosciuto da persone che stima enormemente.
     
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12 replies since 25/2/2021, 11:17   259 views
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