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.High up.Narrato - Parlato - Parlato Altrui - Pensato.
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.Emma LewisEmma, Spider in spalla, aveva deciso di cercare un posto dove allenarsi. Sarebbe potuta andare senza problemi al Campo da Quidditch, usare qualche lattina vuota come bersaglio, oppure semplicemente divertirsi a constatare quale fosse la gittata del suo arco. Ma trattandosi della Lewis, nessuna scelta era scontata né lo era mai stata, da quando aveva messo piede in quella scuola. Per esempio durante la gita al Louvre aveva deciso -o forse se n'era dimenticata, ma questo non ci è dato saperlo- di non usare l'insulina, dando la precedenza alle vite degli altri e a ciò che stava succedendo. Conseguenze? Era morta assieme alla maggior parte dei suoi compagni. Era stato il momento più brutto di tutta la sua vita, le era seriamente passato tutto il suo vissuto davanti ed aveva detto mentalmente addio a tutti coloro che conosceva. Poi puf, si era ritrovata stesa contro il duro pavimento del museo ed aveva scoperto che era stata tutta una simulazione, non erano stati davvero catapultati a Babilonia. Il sollievo che aveva provato non era stato equiparabile a nessun'altra sensazione che avesse mai provato nell'arco della sua giovane vita, ma era passata. Così come aveva fatto una scelta stupida quel lontano marzo dell'anno precedente, così aveva preso una scelta imprevedibile quel giorno. Aveva deciso che avrebbe posizionato delle lattine sul cornicione della terrazza, mirandole e provando a farle cadere giù di sotto. Poi pensò che sarebbe stato carino provare a mirare a qualche bersaglio lontano, come per esempio un albero presente nei giardini.
Quindi i suoi passi risuonavano per i corridoi rimbalzando tra le pareti, finché raggiunse la meta tanto agognata, sorridendo e tenendo stretta quella faretra color azzurro mare, dove alloggiava nel posto d'onore, la freccia che aveva ricevuto la notte di Halloween, unico ricordo di Phoebe. Pensò anche che avrebbe dovuto andare a cercare un negozio d'armi a Denrise e comprarsi delle frecce nuove, più affilate e potenti.
Entrò in terrazza saltellando, i capelli leggermente ricci che scorrazzavano di qua e di là sulle sue spalle ed un sorriso a trentadue denti.
Aveva già iniziato a meditare su quale sarebbe stato il posto migliore dove tirare, quando un profilo conosciuto fu in grado di attirare la sua attenzione. MARCUS! Trillò, senza troppo chiedersi se la sentisse con le cuffiette, come se la ragazza vivesse in un mondo tutto suo.
Non dirmi che sei amico di quell'idiota! Esclamò, dopo aver sentito le sue parole e riferendosi chiaramente a Blake. Non era mistero che Emma non lo sopportasse, considerandolo solo un ricco ragazzino viziato, stupido ed arrogante, esattamente il contrario di suo fratello che, nonostante fosse ricco, aveva anche un grande cuore.
Sorrise nella direzione del ragazzo che aveva tentato di aiutarla durante Difesa, prima che subentrasse Nathan, ancora grata che comunque ci avesse provato. Si avvicinò anche lei al cornicione, facendo scivolare Spider lungo la spalla e posizionandolo con cura contro un pilastro. In suo arco nero e rosso faceva parecchio contrasto con i colori più tenui del mosaico che formava il pavimento.
Che fai? Ti disturbo? Me ne devo andare o posso rimanere? Lo bombardò di domande come se fosse la cosa più naturale del mondo o come se fossero amici da una vita, proprio incurante del fatto che magari lei gli stesse antipatica o semplicemente che non avesse voglia di parlare. Anche la faretra scivolò lungo la sua spalla per finire con dolcezza in terra affianco a Spider.
Uh comunque grazie ancora per la lezione di Difesa! So che hai provato a salvarmi, anche se poi lo ha fatto Nathan! Ma lui è molto protettivo insomma, non sei mica tu il problema, ci mancherebbe! Nat è fatto così, non ti odia mica! Ed ecco la sua famosa parlantina incontrollabile con la quale sommerse il povero dioptase di informazioni assolutamente non richieste e che forse nemmeno stavano passando per l'anticamera del cervello all'altro, ma anche quella era una peculiarità di Emma. Aveva persino sentito il bisogno di scusarsi per Nathan e per il suo carattere, anche se forse -anzi, quasi sicuramente- Marcus non l'aveva mai presa come un affronto personale e lei, come da Modus Operandi, si stava costruendo castelli in aria senza nessuna base stabile.CODICE ROLE © dominionpf. -
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.Emma LewisEmma davvero non si era mai chiesta se potesse dare fastidio a qualcuno con i suoi comportamenti a tratti infantili e giusto un po' molesti, preferendo l'azione al pensiero, quindi si sarebbe alquanto stupita se, prima o poi, qualcuno le avesse detto di smetterla di comportarsi in quel modo così stupido, sebbene lei non potesse farne a meno; era parte di lei e lo sarebbe sempre stato, nonostante tutti i tentativi che avrebbero potuto fare per provare a cambiarla.
Ah bene! Perché distrugge ogni cosa che tocca. Non sapeva da dove provenisse tutta quella rabbia, ma non si era certo dimenticata come l'avesse fatta sentire stupida quella sera nelle segrete, come l'avesse fatta davvero sentire infantile e sbagliata, come l'avesse presa in giro. Ed ora, non poteva proprio vederlo. Gli rivolse un sorriso un po' più tirato, mentre con le dita della mancina accarezzava Spider, la sua arma di difesa contro il mondo esterno e forse anche contro se stessa. Ebbene, quando era turbata, non faceva altro che uscire con quell'oggetto e tirare, tirare e tirare fino a consumarsi le dita, nonostante avesse tutte le protezioni del caso.
Quali sforzi? Domandò, perplessa, guardando il panorama al di là della terrazza, posandosi con le braccia sul parapetto e pensando a quanto fosse bella la vista da lassù.
Si girò solo quando sentì la sua risata, convinta di aver detto qualcosa di divertente o di essere sporca, magari aveva qualcosa tra i denti. Ma far ridere i suoi compagni era qualcosa di cui sinceramente godeva, perché non c'era niente di meglio dell'allegria per affrontare anche le giornate peggiori.
Uh, meno male che non sei arrabbiato! Nathan era tanto preoccupato di ciò! Quasi da non dormirci la notte! Non era affatto vero, Emma si stava inventando tutto. Ma non lo stava facendo per far sentire importante Marcus o solo per lusingarlo in qualche modo, ma perché era sinceramente preoccupata che una cosa così potesse ledere un futuro rapporto. Eh sì, la sua caratteristica principale era la forte empatia verso gli altri.
Sìì ho frequentato per anni lezioni di tiro con l'arco, il mio insegnante mi ha sempre detto che potrei partecipare a qualche torneo! Ma ora sto andando avanti da autodidatta, non ho abbastanza soldi per permettermelo, anche se stavo valutando di pagare almeno un mese ogni estate, quando torniamo. Giusto per non perderci la mano. Fece una pausa, imbracciando l'arma ed incoccando una freccia che pareva quasi d'argento, puntandola verso il pavimento, così che non potesse colpire qualcuno per sbaglio mentre era distratta. Certo che voglio usare la terrazza. Spinse Spider oltre il balcone e lo strinse forte perché non cadesse. Sotto, in quel momento, non c'era poi così tanta gente. Vedi quella statua? Ne indicò una situata nel giardino, sorridendo. La statua aveva le braccia sui fianchi, creando quindi uno spazio a cerchio. Riesco a far passare la freccia lì in mezzo e a colpire il tronco dell'albero dietro. Detto, fatto, poiché chiuse l'occhio destro e prese la mira per bene. Uno... due... tre... via! Mollò la corda, così che la freccia partì alla velocità della luce, eseguendo esattamente il percorso previsto da Emma, fino a bucare mortalmente -se fosse stata una persona- l'albero e rimanendoci incastrata. YUPPI!CODICE ROLE © dominionpf. -
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