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.Shaping things.Narrato - Parlato - Parlato Altrui - Pensato.
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.« How long is it forever? »Ultimo giorno della settimana in cui avrebbe dovuto mettere quella divisa per il momento, la camicia color sabbia sistemata male addosso, la gonna viola che appare più corta del dovuto semplicemente perché è allacciata in vita e non sui fianchi, le parigine a coprire la pelle pallida delle gambe, gli anfibi slacciati e la giacca che sta solo su una spalla decentemente. I capelli biondo ossigenato sono legati in quello che assomiglia ad un nido di rondine, il trucco come sempre pesante in volto. Quel volto piccolo e che la fa sembrare più piccola di quello che è, per quanto sia una nota positiva lì in quel posto. E' al primo anno e.. dovrebbe essere già fuori, o comunque in lista di uscita.
Eppure da quando è a scuola, ancora non riesce a seguire decentemente le lezioni, il riprendere a studiare magia dopo averla abbandonata per diversi anni è qualcosa che ovviamente è più complesso di quello che sperava. Quando era piccola però non era tanto male, quindi faticando, riusciva almeno un minimo a seguire. Abbastanza da non decidere di buttare i libri in giro ed andarsene per altri lidi - anche perché, dove altro sarebbe potuta andare?
Oltre in giro per la scuola ovviamente, come in quel momento.
«Ronnie?!» il tono quasi esasperato mentre si infila in ogni angolo a smucinare, le dita che si infilano tra i capelli per portarli indietro. Ed ogni tanto si è anche dovuta posare a qualcosa perché mai si abituerà a camminare troppo, le gambe che ancora non rispondono come dovrebbero agli impulsi neanche i muscoli fossero atrofizzati, concedendole questo bellissimo ciondolare degno di qualcuno ubriaco o strafatto. Il fatto di non mangiare niente di solido ovviamente non aiuta quella auto-riabilitazione, nella mano libera un semplice bibitone di quelli da palestra, il classico odore insopportabile di integratori alimentari.
«Ehi! Tu! ...Coso!» cecherebbe quindi di attirare l'attenzione del primo tipo che gli capita sotto lo sguardo, scostandosi momentaneamente dal muro per andargli incontro a mo di bloccargli la strada con la propria figura.
«Non è che hai visto un fottuto maiale da queste parti?! E' piccolino, tipo così...» e cercherebbe di far capire le dimensioni, rischiando pure di far versare il liquido.
«Cazzo.» ma rimane all'interno per pura fortuna, prima che sbuffi tornando a puntare gli occhi ghiaccio intorno.
«Mi sono distratta giusto un attimo, prima o poi lo faccio al forno..» un borbottio, e lo sguardo si punta di nuovo verso lo sconosciuto, in attesa. Insomma lei non lo farebbe mai al forno, ma qualcun altro si, è forse questo a preoccuparla?code © psiche. -
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.« How long is it forever? »Per quanto fosse strano, in realtà la biondina ossigenata si preoccupa abbastanza spesso per quell'animaletto, probabilmente più di quanto si preoccupi per se stessa. Per questo lo sguardo continua ad andare in giro mentre aspetta la risposta, e le sopracciglia si aggrottano anche per un momento. <no, non Marcus, Ronnie.> insomma, non ha neanche capito che l'altro si è presentato o forse.. semplicemente non ne é interessata al momento. Ronnie è il nome del maialino. In realtà ricordare volti, nomi, colori, è fin troppo complicato. Giusto un paio se ne ricorda della propria casata: uno perché gli ha regalato qualche tiro, l'altro perché è da evitare se non si vogliono avere ramanzine. Fine. Già le compagne di stanza non se le ricorda.
<ma dove è andato a cacciarsi..?> insomma, non sembra comunque contenta di sapere che l'altro non l'ha notato. Che in realtà per lei non sarebbe un problema che Ronnie vada in giro, ma non vuole che qualcuno lo trasformi nel bacon da servire a tavola, di base.
Ma stanchezza alle gambe, sempre e comunque, ha la meglio. Motivo per cui si poggia in modo da togliere un po' di peso, prende un sorso degli integratori alimentari che si scola giù sostituendoli ai pasti, e torna quindi a guardare la persona che ha davanti, puntandogli le iridi rese scure dall'ombra addosso.
<no, tornerà. Non ce la faccio a cercarlo ancora. Magari è tornato in stanza anche se da solo non so come cazzo possa aver fatto..> aggrottando appena le sopracciglia. <o sta vivendo delle avventure fantasiose senza di me a corrergli dietro. Lo trasformino in pancetta!> insomma, è un po' offesa per la scomparsa dell'animaletto quasi. Ma in realtà il velo di preoccupazio continua a coprirle lo sguardo. Ma le spalle non troppo tese potrebbero far intuire che non sia la prima volta che succede.
<tipo da qualsiasi cosa a cui non dovrebbe avvicinarsi, odori forti, sporco... è un maiale, da che cazzo dovrebbe essere attirato?> un po' confusa forse dalla domanda, va ad alzare un sopracciglio mentre l'osserva.
<chi sei tu?>code © psiche. -
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