Tu mi devi portare rispetto!

Duello fra Hedwin e Christopher

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    Hedwin Keratack
    Paiolo Magico 71 anni

    Quel pomeriggio era tranquillo e al Paiolo non si vedeva troppa gente.
    -Ed ecco a voi la scala reale!-
    -Ma vaffanculo!-
    -Fai schifo-
    -Signori miei! Sono solo più bravo di voi a barare-
    Quel sorriso da stregatto continuò a illuminare il tavolo mentre le mani rugose si allungarono a prendere la montagnola di fiches.
    -Pronti a farne un altra?-
    -Col cazzo caro il mio demone in vestaglia-
    Le sete d'arcobaleno che coprivano il rubicondo proprietario del paiolo frusciarono quando le braccia arpeggiarono nell'aria per mettere in risalto quello stile così abbagliante.
    -Qualcosa in contrario con il mio look Alexis o sei solo invidioso?-
    -Fanculo io me ne vado!-
    -Io no, ma smetto di giocare con te.- Edward il più anziano dei tre matusa mise le mani a cono! -Harris-
    Una tuta arancione comparve dal soppalco del Paiolo, il ragazzino che vi era dentro non si vedeva tanto il cappuccio era basso.
    -NO-
    -Vieni subito qui-
    -Ma io non voglio, quel decrepito vince sempre!-
    -Decrepito a ...-
    La mano di Hedwin si era alzata per fermare l'amico di vecchia data -Porta subito giù le tue chiappe o ti puoi scordare qualsiasi videogames per circa... mmm...- la mano accarezzò la barbetta grigia con la stessa cura che MAD dell'ispettore Gadget ci metteva per accarezzare MAD cat -si, diciamo tutta la vita.-
    I rumori dei passi fu così rapido che molti pensarono al ragazzino come un millepiedi scatenato e in un attimo lui era lì.
    -Bene- La mano fu appoggiata sulla spalla del figlio. -ho apprezzato che ti sia offerto spontaneamente.- Sempre il solito sorriso da stregatto. -Ti farà bene e magari ti cresceranno pure le palle a forza di perdere. Ti si atrofizzano davanti a quei videocosi-
    Un mugugno come risposta.
    -Bene, a sto punto vi lascio soli. Vado a vedere se Jasmine è libera-
    Hedwin prese la sua vincita e trotterellò verso l'appartamento. -Mi è proprio venuta voglia di fare quattro salti. Così proverò pure il materasso nuovo.-
    Tuttavia per raggiungere casa sua doveva oltrepassare il piccolo cortile interno che conduceva a Diagon Alley e proprio lì, in quel retrobottega all'aperto, preso dai suoi pensieri non si accorse di un uomo. Lo scontro gli fece salire il sangue al volto.
    -Ehi pezzente! Quella lecca cessi di tua madre non ti ha insegnato a guardare dove cammini?-
    Quel concentrato di simpatia di Hedwin Keratack sopra la vestaglia d'arcobaleno, aveva messo una spessa giacca di pelliccia, hai piedi le sue solite pantofoline arabe, anch'esse fosforescenti e multicolor.
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    Londra è decisamente la sua città preferita, eccentrica ed eclettica non finisce mai di stupirlo. Da giorni passava il tempo andando e venendo tra la Londra babbana e quella magica, le ama entrambe e non può scegliere tra le due.
    Ognuna delle due ha dei luoghi stupendi e impareggiabili. Nel suo girovagare per il mondo non ha mai trovato nulla di così fantastico, per non parlare delle persone. Sia nella parte magica che in quella babbana si possono trovare persone strane ed eccentriche, dalla semplice mancanza di gusto di uomini e donne che escono dagli uffici, alla stravaganza dei giovani pieni di catene e borchie o ipervariopinti o ancora indossando strani indumenti.
    Ha passato tutta la mattinata tra i negozi della Londra babbana, acquistando di tutto. Ha trovato un'altra giacca di pelle, che secondo Christopher non sono mai abbastanza, magliette e maglioni a non finire e svariate paia di jeans, senza dimenticare le intramontabili Dr. Martens che non possono mancare nel suo repertorio. Nella gioia degli acquisti ne ha comprate due paia, giusto per non sbagliare e rischiare di andar via con il paio sbagliato. Una mattinata fruttuosa, con un pranzo al volo passeggiando per strada e concluso con un dolce alla cannella tipico. In seguito, è passato a lasciare tutta la sua roba in un appartamento a Soho e poi riprendere il suo giro per la Londra magica.
    Una sosta al Paiolo Magico è sempre d’obbligo, adora quel pub dall’aria rustica, seduto a un tavolo ha osservato gli avventori susseguirsi per un paio d’ore, gustando diverse birre e mangiucchiando a volontà. Il tempo trascorre lento, nessuno gli corre dietro e Christopher si sta godendo ogni singolo minuto, non che la vita gli abbia mai messo fretta, ma ogni tanto amava prendersela comoda a prescindere da quello che la vita gli riserva. Dopo aver chiamato sua sorella per raccontargli della sua nuova vita nel continente europeo e stufo dell’atmosfera serena nel pub decide di alzarsi e attraversare la barriera dietro il Paiolo Magico, un leggero tocco di bacchetta e come sempre ecco Diagon Alley.
    Magica e stupenda con negozi carichi di ogni genere di mercanzia, la Gringott che si staglia sullo sfondo con le sue colonne bianche e imponenti e le persone con mantelli variopinti e lungi fino a terra e immensi cappelli a punta che passeggiavano cariche di buste e pacchetti. Senza pensarci troppo decide di entrare al Ghirigoro e cercò qualche nuova guida sui draghi e qualcosa su come guarire i funghi sul manto equino degli Ippogrifi, per la metà equina spesso di affida ai testi di medicina babbani: sui cavalli sono molto bravi. Anche se spesso con quella creatura magica era difficile capire dove finisse la parte equina e iniziasse quella volatile e viceversa, ma ogni tanto non è un male provarci.
    Acquistato l’ultimo ritrovato sulle cure e l’allevamento sui Gallesi Verdi riprese a passeggiare, vagga per la via senza una vera meta, entra in tutti i negozi e si ferma a curiosare in tutte le vetrine.
    Il pomeriggio avanza e decide di tornare indietro, verso il suo appartamento. Cammina senza pensare a dove va, schivando le persone e zigzagando per la via con il naso attaccato alle pagine del libro nuovo, non vede l’ora di arrivare a casa per buttarsi sul letto e iniziare a leggere ogni singolo capitolo. Affretta il passo e, dopo essersi girato per un ultimo sguardo verso quella via stupenda, si volta verso il muro incantato ed estrae la bacchetta toccando il solito mattone. La barriera incantata si ritrae creando il solito varco che oltrepassa mentre sta rimettendo il suo acquisto nella busta e la bacchetta nella tasca interna della giacca in pelle, distratto si scontra con un buffo individuo che proprio in quel momento si trovava nei pochi metri quadrati dietro il Paiolo Magico.
    Il tizio inveisce contro di lui, come se Christopher gli avesse urlato addosso, ma è troppo allegro e soddisfatto della giornata per lasciarsi intaccare da un qualsiasi “Pincopallino”. Così, ridacchiando allegramente, gli rispose sereno: <ehi nonno! Tranquillo, non è successo niente. >, lo squadra, non sa se soffermarsi sulla camicia da notte, sulla pelliccia o sulle pantofole dal colore esagerato. Nulla in quell’uomo sembrava essere fuori posto o troppo eccentrico. Dannazione, quella era la capitale delle stranezze!
    Sistema la giacca e verifica che la bacchetta sia al suo posto prima di dirigersi verso la porta del pub, ma prima non si trattiene dall’aggiungere: <comunque fighe le ciabatte!>

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    Hedwin Keratack
    Paiolo Magico 71 anni

    Una volta, in una londra lontana lontana, una vecchietta offrì una ciambella colma di crema al suo strozzino, un certo Hedwin Keratack. Quell'uomo accettò di buon grado e se ne andò tutto contento.
    Il mese dopo, l'uomo, tornò dalla vecchia che gli disse che per il momento non poteva pagarlo , ma che avrebbe, senza alcun dubbio, rimediato il mese successivo.
    Lo strozzino si arrabbiò molto con la nonnina, ma lei gli offrì due ciambelle colme di crema e lui se ne andò tutto contento.
    Passato un altro mese l'uomo tornò ancora, ma non incontrò la vecchia, bensì il nuovo proprietario del negozio.
    La donna, infatti, circa un mese prima, era stata vittima di uno sfortunatissimo incidente; le era caduto un pianoforte sopra la testa.
    La morale della favola?
    Che non è affatto una favola e che è bene non infastidire il proprietario del Paiolo Magico.
    La sfortuna?
    Christopher veniva da fuori e se anche avesse conosciuto il nome Hedwin Keratack probabilmente non avrebbe potuto sapere tutte le storie su di lui e nemmeno che gli piacesse indossare delle ciabattine da Aladino ai piedi e una vestaglia esotica a coprire il pancione.
    -Come?-
    La dea bendata si era tolta la benda, l'aveva avvolta attorno alla freccia della sfiga per poi lanciarla dritta dritta sulla strada del signor Blake e della sua bellissima giornata. Evidentemente era destino che non lo fosse poi più di tanto.
    -N...nonno?-
    In un sibilo gli occhi si erano fatte fessure e le dita mangiavano l'aria come per strozzarla.
    -Ripetimi un attimo....- Hedwin si sporgeva verso il suo interlocutore, avvicinandosi un passo alla volta -chi cazzo hai chiamato nonno, caro il mio signor Leccacessi?-
    La mano stava per volare alla bacchetta, ma giusto in quel momento uscirono da Diagon Alley un vecchio e il suo nipotino; magici diretti al Paiolo.
    Il sorriso smagliante che tirò fuori sembrò poter oscurare il sole, ma fu solo questione di un attimo, fino a che la porta di legno non si chiuse dietro di loro.
    Con un passo il vecchio tagliò la distanza rimasta tra lui e Christopher.
    -Senti un po', ti faccio una proposta.-
    La voce si era trasformata da incarnazione della rabbia a quella da uomo d'affari.
    -Vorrei farti il culo, ma oggi mi sento caritatevole e ti do la possibilità di fare un duello. Se vinco io dovrai pulire il mio cesso personale con la lingua e chiedere scusa. Se vinci tu invece... puoi chiedermi quello che vuoi.-
    Le dita scivolarono sul sorriso da stregatto e poi sulla barbetta incolta. -Si da il caso che io, il proprietario del paiolo, abbia molte informazioni e contatti da vendere o, nel nostro caso, condividere.- L'indice scattò ad indicare il petto del suo padrone -ma puoi sempre prendere esempio da me e costringermi a fare qualcosa, qualsiasi cosa. Scelta tua.-

    RevelioGDR
     
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