Morning swim.

IL FALSO BUONISMO È IL LATO VISCIDO DELLA CATTIVERIA

Raramente Nick si concedeva un reale momento di relax dal lavoro, soprattutto in quell'ultimo periodo durante il quale tutti speravano di accaparrarsi la sua sala giochi per la notte di Halloween, perciò doveva esaminare attentamente ciascuno degli offerenti, valutando cosa avessero da offrire e se fossero abbastanza affidabili o da non prendere in considerazione. Tuttavia, quel giorno aveva deciso di staccare dalla monotonia e di recarsi a Denrise. Era un'isola strana, ma aveva negozi promettenti ad i quali avrebbe volentieri dato una possibilità, inoltre era curioso di rivedere Philipp dopo diverso tempo dall'acquisto dei tirapugni -che aveva sempre con sé. Ma prima aveva deciso di recarsi al lago, trovando da sempre quello specchio d'acqua, illuminante. Avrebbe potuto far perdere per ore i suoi occhi nocciola sulla superficie scintillante di quel luogo e, sebbene fosse ottobre, aveva un'insana voglia di lasciarsi lambire dalle sue acque e rilassarsi con una bella nuotata, proprio per questo -per ogni evenienza- aveva indossato un costume rosso a pantaloncino che lo fasciava perfettamente, mettendo in evidenza i suoi muscoli ed il suo corpo in generale, poi sopra aveva indossato una maglietta bianca che lasciava intravedere quanto fossero delineati i suoi pettorali. Per una sola mattina, aveva deciso di lasciar perdere il lavoro o qualsiasi altra cosa e godersi un po' il meritato riposo che si era guadagnato dopo ore dietro una scrivania ad esaminare mille moduli.
Era perfetto, quel luogo, che sembrava dimenticato da Dio. Fitti alberi lo circondavano e la sua acqua era cristallina come nessun altro luogo poteva essere, quindi si riusciva a vedere il fondale. Stranamente, Hidenstone e Denrise condividevano quel luogo di pura magia senza troppo litigare.
Sapeva dell'esistenza di un Kelpie, Nessie, anche se non lo aveva mai visto e ne sarebbe stato curioso, ma proprio quando l'idea di buttarsi immediatamente aveva abbracciato la sua mente, Nick si accorse di una figura chinata poco più in là.
Non gli ci volle molto per capire che si trattasse di una ragazza avvolta da un telo: quindi non era l'unico pazzo che, in pieno ottobre, aveva avuto la malsana idea di presentarsi in quel luogo solitamente meta estiva.
Si avvicinò a passo felpato, curioso. Sembrava una studentessa, quindi una possibile compagna di Howard, quel suo fan che aveva trovato tanto garbato e gentile.
Una volta che le fu vicino, si accorse che tremava. Si schiarì la voce per palesare la sua presenza, prima di accostarsi alla giovane. Non era quel che si dice un campione di empatia, ma non gli pareva nemmeno carino lasciare che uno studente morisse di freddo. Non dovresti trovarti qui ad ottobre, ragazzina. Il suo tono era neutro e pacato, mentre si toglieva la maglia, lasciando che i suoi muscoli venissero messi in evidenza dal sole che ancora brillava sopra di loro. La posò affianco a lei. Se non vuoi bagnare i tuoi vestiti, scaldati con questa. Le propose, indicando la maglietta che pur essendo una t-shirt, era di una taglia decisamente più grande rispetto a quella portata dalla ragazza. Non era diventato improvvisamente galante, ma non era nemmeno un così totale menefreghista... e poi ogni scusa era buona per mettere in mostra la mercanzia.