Gli errori non devono per forza portare conseguenze negative

Becca&Tom | Halloween's Contest

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    Rebecca Wagner

    Quel giorno, Rebecca aveva il turno serale. Le piaceva lavorare al Canto della Sirena, aveva la fortuna di incontrare non solo denrisiani, ma anche studenti di Hidenstone -che sorgeva nell'isola-, docenti ma anche diversi inglesi. Lei non era la tipica isolana che schifava chiunque non fosse nativo di lì, forse complice anche il suo sangue misto, quindi le piaceva conoscere tutte quelle culture diverse e soprattutto gli aneddoti di questa o quella marachella dei ragazzi, di un avvenimento specifico a Londra o cose del genere. Adorava conoscere cose nuove, anche se non usciva da Denrise da quando aveva dieci anni... le notizie le apprendeva da chi conosceva, come Aaron, che adesso riusciva a sentire più spesso... anche se le era venuto in mente, non appena aveva provato ad inviargli un messaggio, che la barriera attorno a Denrise, bloccava qualsiasi trovata tecnologica, come se fossero nella preistoria, perciò si era rassegnata ad inviargli un gufo, spiegandogli la situazione. Ad ogni modo, presto sarebbe dovuta uscire dall'isola perché... stava per cadere la data dell'anniversario della morte di Luke e voleva andare al cimitero, da lui. Era decisa. Non lo aveva mai fatto in tutti quegli anni perché non ne aveva la forza, ma ora si sentiva più che mai pronta a farlo.
    Erano quelli i suoi pensieri, mentre puliva il bancone per l'arrivo dei clienti per la cena. E fu proprio in quell'istante che la voce di Lola le arrivò all'orecchio. Non si sentiva troppo bene e le chiedeva di sostituirla per la camera 34, mentre lei se ne stava al sicuro dietro al bancone, servendo i piatti a chiunque ordinava. Era una richiesta abbastanza normale, perciò la bionda non si fece problemi ad accettare, dirigendosi quindi verso dove aveva lasciato la sua borsa, indossando un top che quasi era come se non ci fosse, una gonna corta, coordinati ad un intimo dello stesso colore. Era pronta a soddisfare le esigenze del cliente. Prese la chiave della stanza, com'erano solite fare, per entrare dall'uomo in grande stile.
    Una volta arrivata alla stanza, inserì la chiave nella toppa e girò, spalancando la porta ed entrandovi con un sorriso smagliante e muovendo sensuale il corpo tutte curve, aspettandosi di trovarvi un uomo di una certa età.
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    Thomas Richenford | 20 anni | Aspirante Auror
    Di che cosa aveva bisogno Thomas Richenford? Di una bella dormita. Erano giorni che non faceva altro che ripensare a quella missione, agli errori fatti ed a quello che aveva fatto di buono. Aveva paura di aver deluso Xander ma sapeva che non era così. Insomma in quel periodo era un pò tormentato e la cosa che gli interessava di più era semplicemente rilassarsi. Aveva deciso di andare due giorni a Denrise e restare in mezzo alla natura senza telefoni, senza niente di niente, neanche i suoi soliti libri che lo accompagnavano. Aveva avuto modo di essere certo che Xander non avesse avuto bisogno di lui e quindi era seriamente in totale relax. Li, tra le montagne, e poi nella foresta ed ancora con quelle coste meravigliose era sicuro che Denrise era seriamente il paradiso. Un paradiso che capivano in pochi e che lui, da quando lo aveva trovato, non aveva nessuna intenzione di abbaondarlo. Dopo una bella escursione in mezzo a quei paesaggi mozzafiato, aveva preso un pò di informazioni in giro ed aveva saputo che il canto della sirena, oltre a fare da mangiare e servire da bere aveva anche delle stanze. Si, gli avevano detto che le stanze erano speciali, ma si era immaginato che fossero estremamente belle o comunque in perfetto stile Denrise, non si sarebbe mai aspettato niente di tutto quello che sarebbe successo dopo. Una volta dentro, si andò a fare una bella doccia, con la bacchetta si accese un fuoco per riscaldarsi ed alla fine si buttò a letto, nella penombra che creava il fuoco scoppiettante, si addormentò, semplicemente. Indosso non aveva assolutamente niente, solamente i suoi boxer neri di trussardi, petto scoperto, ciuffo all'aria. Avete presente quando vi addormentate e siete in quello stato di dormiveglia in cui sapete che non siete perfettamente inscoienti ma non riuscite neanche ad aprire gli occhi perchè non vi va completamente? Forse perchè pensate che non vi possa capitare niente o forse perchè, alla fine, siete delle persone talmente tanto spensierate e socnsiderate che alla fine non vi immaginereste mai che NON chiudere una porta a chiave possa comportare delle strane visite? Ecco, Thomas era esattamente in quello stato e con quella mentalità. Per lui non poteva succedergli niente a prescindere da dove si trovasse e con chi si trovasse. Fece un classico rumore con la bocca quasi si dorme, ma quando sentì la porta aprirsi fece un balzo dal letto che riuscì a sbattere la testa contro la testata del letto. Cazzo! Disse poi mettendo un cuscino tra lui e... Wao! Fu la sua senconda esclamazione. Strabuzzò gli occhi e si diede persino un pizzicotto sul braccio. Aspetta, aspetta aspetta... e tu sei? Sto sognando?Chiese poi allargando un bel sorriso sul viso. L'alza bandiera era sempre li presente.
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    Rebecca Wagner

    Rebecca tutto si aspettava, ma di certo non di assistere ad una scena così buffa. Era andata fino a quella stanza con l'intenzione di soddisfare un cliente pagante, di certo non si sarebbe mai aspettato di trovare un ragazzino. Un bel ragazzino, comunque. Stava mezzo addormentato con un paio di boxer addosso e nient'altro... quando però la bionda palesò la sua presenza, sembrò non capire cosa ci facesse là, procurandole una bella risata a seguito della testata. Sembrava parecchio giovane, ma aveva dei bei muscoli delineati, un viso niente male e sicuramente... non era da buttare, ecco. Si bloccò sull'uscio, sentendosi quasi fuori luogo con quel top che le metteva in mostra il seno prosperoso e quella gonna che le fasciava quel culo da sballo.
    Attese pazientemente che si rimettesse gli occhi nelle orbite, poi scosse la testa, chiudendosi la porta alle spalle. Una mia collega mi ha detto che in questa stanza c'era un cliente che aveva pagato per altro oltre che per la stanza, spero capirai. Ammiccò, decidendo comunque di avvicinarsi al letto. Non aveva trovato qualche denrisiano nerboruto, burbero e che puzzava di alcol e fumo, bensì un ragazzino nel fiore degli anni e con una pelle liscia e priva di qualsiasi cicatrice -almeno che lei riuscisse a vedere nella penombra della stanza- o altre brutte imperfezioni. Si avvicinò ulteriormente, sedendosi con grazia sul letto, accavallando le lunghe gambe e senza perdere il suo sorriso. Aveva trovato l'oro, con un giovanotto del genere. Di sicuro sarebbe stato più divertente che con un vecchio noioso e voglioso, oltre che di sesso, di raccontare le sue storie che non interessavano a nessuno. Beh già che sono qui... sussurrò, con una risatina. Incrociò le braccia sotto al seno, guardandolo intensamente negli occhi. Aspetta... quanti anni hai? Sei minorenne? Indagò, evitando di chiedergli i centimetri solo perché lo credeva un adolescente. Non le era sfuggito il movimento nei suoi boxer, ma non disse nulla, limitandosi a girarsi col busto verso di lui, mettendo ancora più in evidenza il seno.
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    Thomas Richenford | 20 anni | Aspirante Auror
    Non capiva perchè tutte quelle situazioni assurde capitavano essenzialmente a lui. Lui che era una persona veramente socievole fino all'imite della decenza non capiva perchè doveva ritrovarsi in quelle situazioni imbarazzanti un giorno si e l'altro pure. La guardò avvicinarsi e si strofinò gli occhi! Infondo si era appena svegliato con una ragazza bellissima e mezza nuda davanti a se e che con quella frase gli aveva fatto capire chiaramente che voleva fare del sesso con lui. A pagamento. Ecco quello per Thomas non era moralmente giusto ed inoltre era un auror, o comunque cercava di diventarlo, poteva veramentepagare una ragazza? Nah, forse non c'era scritto su nessun regolamento ma non era neanche una cosa che si doveva scrivere. Scosse il capo come per cercare di tornare effettivamente nella stanza e non divagare troppo con la mente. Oh. Ecco credo che tu abbia sbagliato stanza oppure la tua amica voleva semplicemente farmi un regalo! Neanche sapevo che ci fossero delle donnine a pagamento qui! Ecco magari dire donnine a pagamento non era stata una mossa geniale, infondo lui non conosceva Rebecca e si mortificò da solo anche solo per aver pronunciato quelle parole.No scusa, non volevo offenderti è che stavo dormendo e mi sono ritrovato davanti tutto questo ben di Dio e... ecco capisci che sono confuso, no? Eh si, ecco il suo essere sempre estremamente socievole e mettere tutti quanti a loro agio, infondo stava parlando con una perfett sconosciuta come se la conoscesse da secoli. Le sorrise appena e poi allungò la mano. Thomas Richenford e si... sono appena maggiorenne, ho 20 anni! Non preoccuparti! Aggiunse ridacchiando e vedendola ancora meglio. Come si poteva guardare negli occhi una ragazza che ti metteva le tette in faccia? Insomma non era una cosa del tutto normale no? Si massaggiò appena la testa per la botta che prese e dopo che la ragazza le ebbe stretto la mano, sempre se aveva intenzione di farlo si guardò in direzione dei boxer. Prese un cuscino e ce lo mise sopra. Tu... ti chiami? E... prendiamo qualcosa da bere? Infondo oramai era li no? Era inutile mandarla via e poi comunque Thomas non era veramente tipo da poter anche solo pensa di dire di no ad una notte di sesso. Sconosciuta o meno, quella ragazza era bella, bella da fargli mancare il fiato e lui oramai era sveglio, quindi perchè non conoscersi meglio? Sorrise ancora. Quindi.... visto che fuori sta per arrivare un temporale con i fiacchi e visto che alla fine credo che tu possa sentire freddo... che dici se rimani comuque? Infondo era pur sempre un ragazzino di 20 anni, che scopacchiava per lo più con persone della sua età o poco più piccole di lui. Li, di fronte, aveva qualcosa di molto più prezioso di una diceassettenne. Si morse il labbro sperando che lei dicesse di si mentre il suo sguardo, finalmente vorrebbe aggiungere la scrittrice, raggiunse gli occhi azzurrissimi della ragazza.
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    Rebecca Wagner

    Perchè si trovava lì? E non solo inteso come camera sbagliata, ma proprio come luogo. Il Canto della Sirena. Forse un'altra persona, dopo la morte del proprio fidanzato, nonché anima gemella, si sarebbe comportata in modo nettamente differente, di sicuro non avrebbe intrapreso un lavoro e tenuto un atteggiamento che l'avrebbero poi portata ad andare a letto con chiunque, anche per un po' di soldi. Eppure... era il suo modo per esorcizzare il dolore, per non dargliela vinta... per tenersi in vita, in qualche modo, anche se forse non era quello giusto, non era quello che ci si aspettava da una ragazza per bene. Ma a Rebecca di tutti questi giudizi, non le era mai fregato assolutamente nulla; l'importante era che stesse bene con se stessa e se ciò la faceva stare bene, non vedeva assolutamente nessun motivo per non farlo. Il dolore era sempre lì, perfido, in un angolo del suo cuore e della sua mente, ma non poteva permettergli di prendersi troppo spazio. Sicuramente non si sarebbe più innamorata tanto facilmente, tuttavia qualche cotta ce l'aveva anche lei, come quella per il suo capo nonostante il trattamento che le riservava e gli stupeficium volanti che riceveva.
    Alla sua frase, ridacchiò appena e scosse la testa. "Donnine a pagamento"? replicò, con un'altra risata sommessa. Oh, piccolo, quante cose non sai del mondo... non erano parole canzonatorie, sebbene lo sembrassero, anzi erano dette con dolcezza, intrisa però da una nota di divertimento ad osservare il cuscino che si era messo tra le gambe a coprir una probabile erezione. Non preoccuparti, nessuna offesa... sei parecchio giovane, Thomas. Il suo tono era lascivo ed accarezzò le lettere che componevano il nome del tirocinante, quasi stesse gustando la pietanza più buona al mondo. La sua mano, furba, si posò sulla gamba di lui, risalendo fino a toccare la morbidezza di quel cuscino che lui aveva usato per coprirsi. Io mi Chiamo Rebecca Wagner, molto piacere sussurrò, stringendo la mano che lui le stava offrendo. Ma era là con un obiettivo preciso e voleva perseguirlo. Quando fuori sentì lo scoppio di un fulmine, annuì alle sue parole e, prendendo il catalizzatore, fece apparire sul comodino un vassoio di finto argento con sopra due bicchieri stracolmi di Rum. Questo ti costerà un supplemento gli sussurrò, sporgendosi su di lui fino ad avere le labbra a pochi millimetri dalle sue. Posò la bacchetta sul comodino vicina al vassoio, poi con una mano prese il cuscino strappandolo dalla sua collocazione e lo lanciò via, lasciando che rovinasse a terra. Ora niente più li divideva. Sorrise. Resterò molto volentieri. Un altro fulmine, stavolta seguito da un deciso scroscio che indicava come stesse iniziando a piovere. Le sue labbra affamate calarono su di lui come una sentenza di morte, distruggendo qualsiasi distanza ed assaporando quelle di lui, mentre gli si metteva a cavalcioni sopra, sempre che lui glielo avesse concesso.
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    Thomas Richenford | 20 anni | Aspirante Auror
    Non sapeva neanche lui perchè si ritrovava sempre costantemente in quelle situazioni imbarazzanti che a lui non imbarazzavano per niente. Quando lei utilizzò lo stesso termine che usò lui poco prima e gli disse che non sapeva ancora niente perchè era troppo giovane, Thomas ridacchiò appena, si indicò con entrambe le mani ed allargò le braccia e le sorrise. Allora insegnami tu... io sono molto bravo ad imparare ed amo la conoscenza! Che fosse un ragazzo sveglio era seriamente indubbio, che fosse una di quelle persone che non facevano altro che farsi amare, anche; Thomas era fatto così, amava il sesso, amava le donne ed amava infilarlo dentro ad ogni buco che gli si parava davanti, inoltre, Rebecca era una donna bellissima, con delle tette enormi ed un culo sodo, perchè mai avrebbe dovuto fare il prezioso o prendersela per quello che aveva detto? In fondo si, era giovane ed ancora non conosceva tutto del mondo, quindi perchè non compiacerla e farsi insegnare qualcosa? Non gli era capitata nella stanza per sbaglio? E per uno che non credeva alle coincidenze, perchè mai avrebbe dovuto rifiutare un così bel caso del destino? Infondo sulle pagine bianche si scrive meglio, no? Una pagina dove già ci hanno scritto un sacco di persone diventa confusionaria e disordinata ed io odio il disordine! Aggiunse poi vedendola avvicinarsi enormemente e vedendo i due bicchieri di rum apparire sul suo comodino. Ah beh, di certo non erano i soldi che gli mancavano e di certo non si sarebbe spaventato per un supplemento in moneta. Adesso il problema era che lui non sapeva quanto costava Rebecca e visto e considerato che lui non l'aveva chiesta... ma cosa importava esattamente se davanti a te hai una tizia mezza nuda, che ti scaraventa un cuscino per terra, quando quel cuscino era proprio per evitare il sesso sfrenato almeno quella sera? Ma che bel nome! Rebecca e Ludovica sono i miei nomi preferiti! E no, non lo dico tanto per dire! Thomas rimaneva sempre thomas e non aveva nessuna intenzione di cambiare, inoltre era stupido non dire quello che si pensava veramente, specialmente a quel punto ed in particolar modo quando le sue mani erano già belle che posate sul culo della bionda prima ancora che riuscisse anche solo a capire cosa stesse succedendo al suo corpo. E quando quelle parole vennero pronunciate con tanto gusto, con tanta sensualità e quel tuono, fulmine e pioggia cominciarono a scrosciare fuori, thomas non fece altro che assecondare la ragazza mettendo la lingua in bocca alla bionda e beatandosi di quel favoloso bacio. Non seppe quanto tempo rimasero attaccati, ma le sue mani avevano già alzato la gonna della ragazza. Non avrei mai desiderato niente di meglio per questa notte! Le sussurrò appena prima di ribaltare le posizioni e farla mettere sotto di lui. La guardò meglio. Cavolo se era bella. Le baciò le labbra e poi scese sul collo. Vali qualsiasi supplemento io debba pagare! Infondo aveva 20 anni e si stava facendo una donna più grande di lui di circa 13 anni. Nella sua lista di cose da fare, poteva avere una spunta in più!
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5 replies since 12/10/2020, 17:47   85 views
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