"Do le dimissioni"

Daniele&Victoria [Presidenza]

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    Daniele Salvatore
    Prof. Astronomia | 33 anni
    Dopo la lezione tenuta con i ragazzi del terzo anno e dopo avergli fatto vedere la cometa come avevano richiesto, Daniele era tornato in camera sua con la risposta a tutto quello che lo aveva tormentato per un'estate intera: quale era il suo posto adesso? Poteva mai vivere per sempre con la paura di prendere a morsi uno studente e quidi bruciare di conseguenza? Stava dando veramente il suo massimo all'accademia? Le domande erano veramente molteplici, ma il problema che la risposta era solamente una e per quanto non volesse davvero ammetterlo a se stesso, si rendeva conto che no. Non stava dando il massimo nella sua vita da insegnante, non stava insegnando niente agli studenti e non aveva fatto altro che scoparsi una sua alunna nel suo letto senza neanche vergognarsene un pò. Forse la vita dell'accademia non era per lui e forse era ora di lasciare il posto a qualcuno che lo avrebbe apprezzato davvero, a qualcuno che avrebbe lasciato a quei ragazzi qualcosa di seriamente buono e duraturo nella vita. Daniele era sempre stata una persona confusa ed aveva sempre fatto le scelte nella sua vita in base alla vita di qualcun altro, aveva sempre voltato molto basso e non si era mai veramente esposto, ma la cosa assurda era che per l'unica volta che aveva raggiunto veramente degli obiettivi importanti... beh, ecco si, era morto. Morto per davvero. Non sapeva neanche più chi fosse e forse in quel momento era solamente che un bene. Quella notte, su quel tetto a Dubai era morta una parte di lui che, forse, lo teneva semplicemente incantenato ad un destino che neanche lui voleva per se stesso. Daniele non voleva essere una persona mediocre, eppure, fino a quel momento, la sua vita, se si fermava a riflettere davvero, era veramente caratterizzata da mediocrità. L'unica cosa veramente bella e per la quale aveva osato veramente era sicuramente Jessica Veronica Whitemore. Ma ancora una volta, se solo si fermava a riflettere, si rendeva conto che si era innamorato di un'adolescente e che comunque non era stato in grado di portare avanti una relazione. Anche in questo caso, quindi, la sua parte era stata fatta da mediocrità. Per quanto riguardava l'accademia, beh... le sue lezioni erano comunque belle ed avvincenti, ma alla fine nessuno studente si era veramente legato a lui e nessuno ne avrebbe sofferto la mancanza. Non aveva legato con i suoi colleghi e non aveva neanche cercato di avere dei rapporti seri con loro. PErchè rimaneva ancora li, su quella sedia di fronte ad una scrivania che non sentiva più sua. Quella vita non era per lui. Non per il nuovo Daniele. Si sentiva più sicuro di se, aveva i sensi più sviluppati e pensava davvero che quella era la sua seconda occasione. Si era fatto un lavaggio del cervello da solo? Possibile, anzi, quasi sicuramente quello era il suo modo di affrontare tutto quel cambiamento, ma per una volta doveva avere il coraggio di fare la scelta giusta. Doveva lasciare quella zona di confort e cominciare a pensare da persona immortale e sopratutto da vampiro. Non si pentiva della runa che si era fatta incidere, non voleva fare del male a nessuno, ma in quel nessuno era compreso prima di tutto se stesso. Si, stare li vedere Jessica andare avanti come se nulla fosse mai successo, vedere i suoi colleghi guardarlo sempre un pò con sospetto lo facevano stare male e sopratutto lo facevano sentire seriamente fuoriluogo. Si morse il labbro e con uno slancio di coraggio decise di andare dalla preside. L'avrebbe aspettata anche tutta la notte li seduto su quella sedia, ma era tempo di prendere delle decisioni importanti per la sua vita e smetterla di fare la persona mediocre, quindi senza neanche pensarci due volte, si ritrovò seduto su quelle comode poltrone della presidenza in attesa, semplicemente in attesa di dare una svolta alla sua vita!
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    Victoria E. Burke | Preside
    Victoria ricordava come l'anno più difficile per la sua accademia il secondo dopo l'apertura, tuttavia nulla era stato pari al tormento del 2019/20 'I babbani si disperano per la pandemia, ma anche qui non è stata proprio una passeggiata' un attentato, il risveglio di una strega sadica e millenaria, delle ragazze rapite di cui una stuprata, un ragazzo che aveva cercato di dar fuoco ad un altro, una giovane neo-madre che ancora non aveva imparato a distinguere i sentimenti dall'aprire le gambe e non ultimo Daniele Salvatore.
    'Cosa devo fare con lui?' si era fatta quella domanda fin troppo spesso, negli ultimi mesi: era morto sotto la sua protezione, e di questo lei non riusciva a darsi pace, però era anche l'uomo che non aveva avuto la maturità e l'intelligenza di non immischiarsi con una ragazza emotivamente complessata come Jessica Whitemore, esponendo sé stesso, come minimo, al licenziamento, e lei forse a rovinarsi il poco di vita che ancora non aveva perso.
    Alla fine, la risposta era tutt'altro che semplice, ma quella sera aveva la sensazione che qualcosa sarebbe giunto al termine, per quanto ciò non la rallegrasse.
    "Buonasera Daniele"
    Lo trovò nel suo studio, del resto avevano un appuntamento e lei non aveva ragione di stupirsene o temerlo, indipendentemente dal sigillo di Lancelot. Lo osservò, camminando e mostrando il proprio tailleur grigio. Si sedette al proprio scranno, incrociò le dita delle mani tra di loro e posò i suoi occhi su di lui.
    "Sei giunto ad una conclusione dei tuoi patemi?" chiese lei, forse sollevata a sua volta dalla cosa, anche se, fastidiosamente non capiva quanto e come.
    'Oh, Daniele...' era un problema quell'uomo e ogni giorno che restava sotto la sua responsabilità lo era sempre di più, una specie di mina vagante pronto a far esplodere definitivamente tutto il suo progetto.
    Ma era anche una persona, sola, abbandonata, giovane e con davanti una non-vita difficile, e lei non aveva aperto quella scuola solo per imporre la sua persona e visione al mondo, ma anche e sopratutto per aiutare.
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    Daniele Salvatore
    Prof. Astronomia | 33 anni
    Era giunto ad una conclusione? No, non era giunto a nessuna conclusione sensata, ma ci aveva riflettuto veramente molto e dopo quello che era successo anche nella torre di astronomia con la stessa Jessica, dopo quello che Jessica gli aveva detto della Ivanova e dopo che, comunque, sapeva benissimo di non riuscire a resistere a tutti quegli ormoni, sangue e situazioni insieme, un passo verso la sua libertà doveva farlo: doveva licenziarsi. Entrò in silenzio in quello studio, quasi a testa bassa, si vergognva di un sacco di cose ed era seriamente frustrante perdere il lavoro dei propri sogni in quel modo, ossia per un incantesimo scelto per impulso. Lui che aveva detto a Barnes che doveva pensare prima di agire. Forse il suo progetto di diventare un bravo professore non era andato a buon fine, forse doveva dedicarsi davvero solamente a quelle che ernao le attività extra scolastiche e continuare a studiare le stelle, impare nuovi sigilli e forse ripassare le rune. In fondo la magia aveva semplicemente abbandonato il suo corpo e tutto quello che aveva sempre reso la sua vita speciale adesso era stato sostituito dall'irrefrenabile voglia di sangue e di... ecco di fronte alla preside non era proprio il luogo giusto per esprimere certe preferenze. Si mise seduto di fronte alla donna e poi, dopo un lunghissimo momento di silenzio, dove il riccio raccolse tutto il suo coraggio e la sua dignità, alzò lo sguardo mostrando gli occhi scuri colmi di dispiacere e delusione da se stesso. Sono giusto ad una conclusione. Ma non mi piace e vorrei che ce ne fosse un'altra. Vorrei tornare davvero indietro ed essere una persona più matura e responsabile. Non solo per quel maledeto recido che non dovevo fare ma anche... ecco, prima di parlare di me, vorrei affrontare e chiederle scusa, in maniera sincera e completamente umile, per la mia relazione con la Whitemore. Si stava levando un sasso enorme dalla scarpa e stava cercando seriamente la redensione in quelle parole. Ma non fece una pausa troppo lunga,a veva quasi paura di non riuscire più ad andare avanti. Mi creda se le dico che ho cercato di non cedere alle provocazioni dellopalina, mi creda se le dico che non è mai stata mia intenzione mettere in pericolo la reputazione della scuola e mi creda anche quando le dico, anche se forse neanche le interessa, che non è semplice attrazione fisica. Io mi sono innamorato di Jessica e non sono riuscito ad essere abbastanza coraggioso da venire da lei prima per parlarne seriamente. I suoi occhi erano sinceri ed il suo tono era quasi supplichevole. Era giusto dire quelle cose e le sentiva davvero, partivano dal cuore che non batteva più, oramai da mesi. Fece un respiro profondo. Credo che la professoressa Ivanova non sia molto d'accordo con la cancellazione della memoria di Jessica in quanto le ha detto che l'avrebbe aiutata a recuperare... insomma qualcosa del genere e la Whitemore ha avuto un crollo nervoso nella mia lezione di Astronomia. una piccola pausa. So che la priorità della scuola, di questa scuola sono gli studenti e la loro sicurezza, so che per quanto io possa essere una persona mite e controllabile, la mia natura nuova, ahimè, non lo è per niente e so anche lo sforzo che lei sta facendo per far si che io prenda la decisione per me più giusta e con i miei tempi. MA credo che il mio allontanamento definitivo dall'accademia sia doveroso. Parlava di licenziamento ma non aveva neanche il coraggio di dirlo, pensare alle dimissioni era ancora più doloroso. Sono stati due anni bellissimi, mi ha dato la possibilità di avere una famiglia, forse quella che non ho mai avuto davvero, ho vissuto dei momenti davvero memorabili ed amo i miei studenti e spero di avergli lasciato davvero qualcosa, ma credo anche che sia pericoloso che io sia qui, che la Whitemore continui a vedermi costantemente e che lei sia in tenzione ogni volta che io giro l'angolo! Aveva dei sensi fantastici, oramai fiutava, la paura, la gioia e la preoccupazione in maniera magistrale. Si alzò dalla sedia e fece un passo avanti verso la donna, le tese la mano. La ringrazio per l'opportunità che mi ha dato. é una donna spettacolare e questi ragazzi sono veramente molto fortunati ad averla. Aggiunse poi sperando che la donna gli stringesse la mano e lo congedasse. Se la donna lo avesse fatto, Daniele avrebbe sorriso di nuovo e sarebbe uscito dalla stanza. Le sue cose erano già pronte doveva solamente avere il coraggio di andare via dalla sua stanza!
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    Victoria E. Burke | Preside
    Se avesse potuto tornare indietro nel tempo, riguardo le vicissitudini di Daniele, dove sarebbe tornata? E perché proprio al suo concepimento? (?!)
    Ironicamente anche il vampiro sembrava voler poter tornare indietro nel tempo e rifare tutto da capo: non ammazzarsi da solo, non andare sul tetto con un gruppo di sgallettati e sì, magari, già che c'erano, evitare di mettere in imbarazzo l'intero corpo docenti - preside inclusa - facendosi una studentessa neo-mamma sotto il naso di tutti.
    Victoria ascoltò le scuse di Daniele e alle sue parole fece oscillare il capo in segno affermativo: accettava le sue scuse, ma non lo verbalizzò, questo per motivi di coerenza 'Posso capire il pentimento e lo accetto, ma certe scelte infelici e reiterate non meritano esattamente il perdono' ma Daniele quel giorno era troppo tormentato per certi pensieri e lei temeva di sapere già dove sarebbero finiti, sicché non voleva salutarsi con l'amaro in bocca.
    Lo vide esitare e accolse il suo silenzio col proprio: aperto, cordiale, in gentile attesa, ma poi alle seguenti dovette chiudere una mano, forse un po' infastidita. Si schiarì la gola infatti e poi portò le braccia sotto la scrivania, almeno per il momento, come se avesse qualcosa da nascondere "Sappiamo entrambi che una coppia non si basa solo sulle provocazioni di una parte, Daniele. E sappiamo entrambi altrettanto bene come l'amore richieda abnegazione, ovvero sacrifico per l'altra parte. Non dubito infatti dei tuoi sentimenti: saggiamente, l'hai lasciata andare"
    Non lo disse con crudeltà, ma il suo viso non si colorò con un sorriso, del resto ella poteva credere all'amore della corvina e alle buone intenzioni del docente, ma aveva forse una mente un po' chiusa dai propri studi su certi discorsi e non riusciva fino in fondo a definire amore una relazione squilibrata. Accettava che gli altri così lo definissero, ma lei, in cuor suo, non poteva.
    Quella per lei dunque non era una relazione amorosa, ma giusto un infatuamento, di quelli classici adolescenziali. Immaginava che gli altri due la pensassero diversamente e i cedimenti e le resistenze di Jessica ne erano una prova, così come la sincera preoccupazione del vampiro, ma ciò a lei diceva soprattutto molto di loro due 'Sono due ragazzini...' e se ciò era già forse un problema per una neo-mamma, lo era certamente per un docente.
    "Non dubito che un animo candido come quello della professoressa Ivanova sia scosso, ma sono anche altrettanto certa della sua lealtà. Così come lo sono, anche ora, con la tua" e nel farlo osservò l'uomo dritto negli occhi, scoprendosi completamente ad una sua eventuale Malia, certa che mai sarebbe giunta. Le mani della docente tornarono sul tavolo, del resto a quel punto della conversazione, non aveva nulla da celare, anzi, stava volutamente ostentando la sua cieca fiducia nell'uomo, che faceva coppia con la sua profonda volontà di proteggerlo contro tutto e tutti, fino alla fine, forse e soprattutto perché non riusciva davvero a vederlo come un adulto 'Eri sotto la mia responsabilità. E io non lascio indietro le persone' non la aveva fatto con Jessica, non lo aveva fatto con Blake e certo non lo avrebbe fatto con Daniele; certo, era più grande degli altri due, ma per una donna del suo calibro cosa potevano essere dieci anni, oltreché inezie?
    Era lì per lui e ci sarebbe stata fino alla fine, questo perché Daniele Salvatore era ora una sua responsabilità, ma lui, forse, come ogni adolescente, aveva bisogno di lasciare il nido e scoprire sé stesso fino in fondo: crescere.
    "Dunque è questa la tua decisione Daniele?" chiese lei, ancora, ingobbendosi un poco e posando il mento sulle mani, scrutandolo "Ti ho detto che potevi restare, ti ho detto che hai la mia fiducia: là fuori il mondo non sarà altrettanto gentile, lo sai vero?" lo sapeva, ma ormai la decisione era presa, sicché a lei non rimase che sospirare.
    "Sono stati fortunati anche ad avere te Daniele..." affermò lei, lasciando l'uomo uscire, anche se quando fu alla porta lo ghiacciò con un'altra frase "Un'ultima cosa" disse infatti, alzandosi a sua volta "Non rimuoverò il sigillo che ti ho fatto applicare da Lancelot. Sarai ancora immune al sole e ancora non potrai mordere i ragazzi. Consideralo il mio ultimo regalo, ma anche la constatazione dell'ovvio: Hidenstone è la tua casa, e quando la tua casa avrà ancora bisogno di te, quel sigillo ti riporterà da noi. Quindi non pensare neanche che questo sia un addio: è solo un arrivederci"
    E solo allora, con lentezza, concesse un sorriso all'uomo, lasciandolo libero di vivere la sua non-vita fuori dal suo amorevole sguardo.
    RevelioGDR


    Daniele, con questa role sei ufficialmente estromesso dal corpo docenti.

    Punti:
    Daniele 4exp
    Victoria 6exp da assegnarsi a Lancelot Olwen
     
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3 replies since 8/10/2020, 17:53   143 views
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