Te lo mostro se tu mi mostri il tuo!

Halloween role Blake&Emma

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    Black Opal

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    Blake Barnes
    Black Opal | 18 anni
    Dopo che con Jesse era stato una giornata a coccolare lui ed il suo uovo, Blake si era reso conto che, effettivamente, lo stava trascurando e la cosa non andava bene. Non poteva rimanere con quel coso per tutta la vita e comunque cominciava ad essere curioso su cosa ci fosse all'interno. Infondo anche Ares era curioso, tanto che nel suo letto adesso non c'era più solo il suo gatto ma il suo uovo con sopra un gatto ed affianco lui. Insomma si stava impegnando davvero per farlo schiudere, ma evidentemente l'uovo ancora non ne voleva sapere. Adesso, Blake Barnes era una di quelle persone poco pazienti che non riuscivano ad aspettare per avere qualcosa. A lui era sempre concesso tutto quanto e subito e non gli era mai successo di dover aspettare per vedere quello che voleva, quindi, dopo un attentissima riflessione, che durò si e no, tre minuti, si decise a prendere il suo uovo, mettere le cuffiette, compare delle cuffiette specifiche per la gravidanza, con delle ventosine, le attaccò all'uovo, che si mise dentro uno zainetto dietro le spalle e decise di andarsi a fare una bella corsatta per allenarsi. Spesso e volentieri andava fuori, ma il 5 ottobre 2020 era impraticabile il cortile ed anche il tempo, senza contare il fatto che comunque era notte e lui non riusciva a dormire. Chi diavolo andava a correre nelle segrete, di notte e con quel freddo? Ecco, si Blake era uno di quei tipi inquetanti che non hanno la decenza neanche di vestirsi con un colore chiaro e farti evitare un colpo secco. Ed infatti con la sua tuta nera, ed il cappuccio in testa, lo zainetto rigorosamente nero con dentro il suo uovo, con tanto di cuffiette a tutto volume di una musica che ti dava carica, appunto per correre, aveva deciso di mettersi a correre ed allenarsi un pò per il castello. A quell'ora non c'era nessuno ed anche i fantasmi ed i prefetti erano a dormire. Infondo conosceva tutti i prefetti del catsello che erano effettivamente i suoi migliori amici e la sua ragazza, quindi ecco... era veramente raro che qualcuno gli dicesse qualcosa e la cosa assurda era che tutti lo sapevano e nessuno diceva niente. Comunque, non era quello il punto! Blake aveva bisongo di sgranchirsi le ossa e sopratutto di mettere ordine nella sua testa. Gabe e il suo assurdo arrivo ed il fatto che tutti quanti, ultimamente, gli dicevano che trattava Lilith come un oggetto, lo stavano mandando al manicomio. NOn era vero, non lo aveva mai fatto e la cosa assurda era che Elisabeth lo aveva ferito parlando della sua relazione! Si, il post è confuso esattamente come era confusa la testa del nostro giovane biondino. L'opalino non poteva credere a quello che aveva sentito quel giorno sulla torre di astronomia. Si morse il labbro mentre correva fino ad arrivare nelle segrete. Si fermò e si abbassò un pò per riprendere fiato con le mani sulle ginocchia, la testa bassa, la musica di gigi d'agostino che risuonava ovattata nel corridoio ma ben distinta nelle sue orecchie.
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    Emma Lewis

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    Wouldn't you like to see something strange?
    [...]
    This is Halloween, this is Halloween



    Questo era ciò che cantava la giovane, con voce melodiosa ed abbastanza alta perché anche Ringo -il suo uovo- sentisse e si beasse della dolce voce della sua mammina. Cosa ci faceva in giro a quell'ora? Semplicemente non riusciva a dormire, aveva una gran fame e stava cercando le cucine... in realtà stava cantando anche per darsi energia, dal momento che era tutto spaventosamente silenzioso ed inquietante in quel lugubre castello in una notte di pioggia e tempesta. Voleva fare una passeggiatina per contrastare l'insonnia. Un fulmine, giusto in quel momento, cadde poco fuori dalla finestra, presumibilmente nel giardino. IIIIIIIH!!! Urlò, facendo un salto di almeno dieci metri in alto, mentre la luce provocata dal lampo, che illuminò tutta la zona, allungando le ombre e facendo sembrare tutto molto più spaventoso. La giovane strinse il suo vuoto tra le braccia e cominciò a correre a perdifiato con le lacrime agli occhi dalla paura. Ma non poteva starsene in camera di notte e con quel tempo? Ma che problemi aveva avuto per aver deciso di uscire?
    I suoi passi rimbombavano tra le pareti, mentre fuori imperversava il cattivo tempo, non facendo altro che riempire di ansia e paura Emma.
    Continuò a girare a caso, prendendo corridoi su corridoi, salendo e scendendo scalinate senza un criterio, il viso trasfigurato in un urlo muto.
    Mammina mammina mammina aiutoooo! Dov'è Erikkk aiutoooo qualche prefettooooo! Esclamò nella sua mente, senza pensare che nessuno avrebbe potuto sentirla. La paura dilagava in lei e rischiò diverse volte che il suo uovo le cadesse dalle braccia per diventare una frittata poi, ma per fortuna non era ancora successo. Ad un certo punto, si fermò davanti ad una scalinata lunga e che finiva nel buio. Strinse maggiormente l'uovo e deglutì. NON POSSO NE' SCENDERE NE' SALIRE, NE' SCENDERE NE' SALIRE! Urlò, mentre la voce rimbalzava tra le pareti. Ma, prese tutto il coraggio che aveva in corpo ed iniziò a zampettare giù per quei gradini che non ricordava portassero alle segrete. Quando se ne accorse, era decisamente troppo tardi. Quindi, visto che non sapeva che fare, riprese a correre in avanti, totalmente a caso, finché un'inquietante -o almeno così la interpretava lei- musica iniziò a risuonare tra le mura umide che la circondavano. Manco a dirlo, iniziò a correre più veloce, incapace di capire se si stesse allontanando o meno, finché.... SPLASH! Si schiantò contro qualcosa, come fosse stata di gelatina, cadendo all'indietro e cadendo. L'essere era vestito completamente di nero, ad uno sguardo più attento, e ciò fece sbiancare Emma più di quanto già non fosse. AIUTO. LA MORTE E' VENUTA A FINIRE IL SUO LAVORO! Fu la sua esclamazione, ovviamente non accorgendosi che "la morte" fosse Blake... che in gergo, è un po' la stessa cosa, no?
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    Blake Barnes
    Black Opal | 18 anni
    Il disagio si era incontrato ed il disagio che si incontrava non era mai cosa buona e giusta. Blake da solo era capace di fare grandi casini, casini mastodontici e non si sapeva regolare, ma quando incontrava una forza del disagio come la biondina era veramente la fine. Era un segno del destino che dovessero incontrarsi li sotto e proprio mentre un temporale faceva di tutto per rendere quel posto ancora più inquietante? Quando la ragazzina andò a finire su Blake, anche il ragazzino indietreggiò di molto e quando sentì quelle parole.... beh, era Blake Barnes, era ovvio che aveva deciso di divertirsi. Insomma quella non era mica la biondina di Lucas? Ecco fatto! La povera Emma si doveva rassegnare. Portò una mano sul suo uovo che accarezzò per vedere se fosse tutto apposto. Adesso ci divertiamo veramente, sussurrò prima di ridacchiare sommessamente. Stava per dire qualcoa ma quando si ricordò che cosa aveva fatto la morte o quello che era a Mia quella notte in quel cimitero si morse il labbro e decise di essere leggermente più clemente. Hai fatto qualcosa di eccessivamente brutto per meritarti la mia presenza? Infondo fingersi la morte era divertente no? E poi doveva insegnare all'esserino nel suo uovo come ci si divertiva veramente. Doveva essere qualcosa di estremamente paziente e con un cuore duro, se no sarebbe morto di paura anche l'uovo a fuoria di stare con uno come Blake. Allora Lewis! Mi rispondi oppure devo prendere la tua anima e basta? Hai solamente un minuto per convincermi! Aggiunse poi cercando ancora di fare una voce ancora più solenne del solito e non scoppiarle a ridere in faccia. Ma infondo non doveva essere più clemente? Nah, non ci riusciva! Gliela aveva servita su di un piatto d'argento ed inoltre i fulmini continuavano ad illuminare appena le segrete da quelle piccolissime finestre e un tuono risuonò super potente. Blake, visto che era uno stronzo naso si sistemò ancora un pò meglio il cappuccio in maniera tale che la ragazzina avrebbe potuto vedere il suo viso solamente se si fosse impegnata di più a non essere terrorizzata e a capire che aveva di fronte un alunno e non di certo la morte in persona.
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    Emma Lewis

    Quella frase la fece rabbrividire ed indietreggiare. Ma davvero, non poteva starsene al caldo in dormitorio, insieme a Ringo. Insomma, poteva coccolarlo anche là, non doveva certo uscire e soprattutto andare nelle segrete! Ma cosa le era passato per la testa per scendere quelle scalinate buie ed inquietanti?
    Qualcosa di... di brutto? Io... io no! Sono sempre stata buonissima, non ho mai torto un capello a nessuno... oh lo ammetto, ho desiderato poter uccidere Chris con le mie mani! Snocciolò, troppo stupida per razionalizzare la situazione e capire che era assolutamente impossibile che quella fosse davvero la morte, eppure la voce così bassa ed ovattata non la riconosceva, così come non aveva mai sentito la voce della Morte... quindi poteva benissimo esserlo! Stava tremando visibilmente ed avrebbe desiderato solo scappare, ma era certa che l'essere l'avrebbe inseguita e catturata ancora prima che potesse raggiungere le scale che l'avrebbero portata in un'ala meno inquietante del castello. Improvvisamente, sembrò quasi che un fulmine fosse caduto proprio a pochi metri da lei e la fece sobbalzare, ma riuscì ad illuminare la figura... tuttavia ciò che vide, fu l'ombra di un viso e con quella poca luce, non riuscì a capirne i dettagli, anzi le fece ancora più paura con quel cappuccio nero calato sulla faccia e quello che doveva sicuramente essere un ghigno malvagio. Ti prego risparmiami... non desidererò più di voler morto Chris, nonostante tutto quello che mi ha fatto! Come posso farmi perdonare? Devo andare in chiesa? Domandò, sebbene ci andasse... no, non ci andava mai. Non era credente e non le interessava, ma per salvarsi, avrebbe fatto quello ed altro. Indietreggiò ancora, non accorgendosi di essere così vicino al muro da incappare in una delle panche ricavate dalla pietra, quindi inciampò, incastrandosi su di essa con la gamba destra, cadendo per terra come una scema e solo per qualche miracolo divino, non sbatté la testa facendosi molto male, anche se si sbucciò i gomiti. Ed ora era completamente alla mercé della morte. Ahia... piagnucolò, massaggiandosi ora i gomiti, ora il sedere dolorante, inginocchiata a pochi passi dal suo carnefice. Dire che se la stava facendo addosso dalla paura, era un eufemismo. Strinse forte il suo uovo come se potesse proteggerlo. Andrà tutto bene piccolino, non temere... ti proteggo io. Sebbene non sapesse proteggere nemmeno se stessa!
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    Blake Barnes
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    Possibile che era così ingenua? Non poteva crederci e non gli aveva risoin faccia dicendogli che era un cretino, ma Blake, per quanto potesse essere stronzo, non ce la fece, ed allora una volta che la ragazzina gli chiese se doveva andare in chiesa per riparare al suo desiderio, Scoppiò a ridere levandosi il capuccio, anche perchè aveva indietreggiato e si era fatta male. Si morse il labbro e la sua risata, veramente riusò per tutte le segrete, non riusciva seriamente a stare in piedi. Davvero Lewis? La morte? Ma se seria? Chiese scuotendo il capo prima di tenderle la mano per farla rialzare. Sai? Lucas mi ha detto un sacco di cose su di te, ed io mi sono anche informato, ma davvero vederti in azione non ha prezzo! Aggiunse poi scuotendo il capo e ridacchiando. Davvero voleva proteggere lei quell'uovo? Sicuramente sarebbe successo il contrario visto e considerato che lei non si sapeva proteggere neanche da sola. Aaron anche la conosceva e gli aveva detto che era una persona veramente dolce e che non avrebbe mai avuto il pensiero neanche di farle del male visto la sua ingenuità. Ma andiamo Aaron, Blake l'avrebbe presa in giro proprio per la su ingenuità. Scosse il capo e se la ragazzina avesse preso la sua mano per rialzarsi, Blake le avrebbe sorriso e ed avrebbe scosso la testa. E comunque chi diavolo è Chris che desideri morto e che ti ha fatto tante cose brutte? E credi davvero che dire alla morte: risparmiami e farò qualsiasi cosa sia la soluzione giusta? No perchè in quel momento gli sembrava anche il caso di farle una predica! Infondo mica l'aveva spaventata a morte! Mica la ragazzina stava tremando dal terrore e forse dal freddo! Dio! La sensibilità di Blake Barnes era qualcosa di dannatamente mitologico e la cosa assurda era che neanche se ne rendeva conto. Posò una mano sul suo uovo. Oh Sam... ti rendi conto con chi vado a scuola? Sam era il diminutivo di Sambuca. Infondo non poteva certamente dargli un nome differente a quell'uovo che aveva accudito più da ubriaco che da sobrio. Si morse il labbro ed inclinò il capo intravedendo i gomiti della ragazzina. Ti sei mica fatta male? Perchè non si era presentato dando per scontato che dopo una mezz'ora di risata e dopo averle offerto aiuto, lei automaticamente, lo avrebbe riconosciuto. Infondo chi non lo conosceva in quella scuola e fuori?
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    Emma Lewis

    Okay, ora si sentiva davvero una stupida. Una stupida sull'orlo delle lacrime. Forse guardava troppi film horror ed era stata influenzata anche dal tempaccio che imperversava poco lontano, fuori le mura di quella scuola. Si morse l'interno guancia per trattenere un pianto isterico, arrossendo e distogliendo lo sguardo da quello di Blake Barnes. Afferrò la sua mano solo perché si trovò spiazzata e lui le faceva comunque paura, morte o meno che fosse, perciò... non ebbe i riflessi abbastanza pronti per rifiutare il suo aiuto.
    E cosa... ti ha detto? Domandò sottovoce, sentendosi ferita dalla sua risata e dalle sue prese in giro. Quando fu di nuovo stabile sulle gambe, lasciò la presa alla sua mano e lo guardò con risentimento -sì, insomma, il risentimento che una come Emma avrebbe potuto provare- e tornò a stringere il suo uovo, sempre più imbarazzata per la situazione. Sperò che il biondo non si sarebbe rivelato l'ennesimo bullo perché sennò non sarebbe stata certa di riuscire a superare la situazione senza cambiare scuola o senza pregare un docente di aiutarla.
    Come chi è! C'eri anche tu a Luglio, se non sbaglio. Rispose, piccata, osservando il ragazzo con le proprie iridi blu e profonde come il mare. Il capo, credo, degli spacciatori del Magic, o qualcosa del genere, quello che mi ha costretta al San Mungo per quasi tutto agosto per via della droga che mi ha fatto assumere. La biondina assunse lo stesso tono di voce che usava suo fratello per lei quando da piccola le doveva spiegare qualcosa e lei non capiva. Sbuffò.
    Beh, in quel momento mi sembrava l'unica cosa sensata da fare... protestò, stringendo Ringo tra le braccia, cercando sia di infondergli calore, che di rassicurare anche lui. Piccolino è solo quel brutto cattivo di Blake mormorò, ancor più risentita di prima sentendo le parole che lui rivolse al proprio uovo.
    No, non mi sono fatta male! È stato così divertente cadere! Si morse il labbro con forza, dando le spalle al ragazzo ed aumentando la stretta su Ringo. Odiava essere presa in giro così tanto, odiava apparire così debole e per quanto avrebbe voluto andare a piagnucolare da qualcuno, la piccola Lewis non era un'infame spiona, quindi si limitò a riprendere a camminare nella direzione dalla quale era venuta, sperando di raggiungere al più presto le scale e rifugiarsi nei più sicuri corridoi. È stato un piacere! Spero di non rivederti più. Bofonchiò, offesa, marciando quasi fosse un soldatino, raggiungendo le scale e salendoci.
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