Lancelot Olwen ♣ Docente di Rune
'Rieccoci, mio buon vecchio studio' era sabato 5 settembre e Lancelot era rientrato nel suo studio ma non per perdersi in una videochiamata infinita con la sorella o per mettere mi piace a tutte le foto del cugino (seriamente Lance: vergogna! Quello dovresti farlo tutte le mattine appena sveglio, anzi, APPENA ESCONO!), bensì per far pulizie.
Sì, avete sentito benissimo Lancelot Olwen non stava riempiendo di cuori il profilo di Alexander perché doveva fare cose che da che mondo era mondo, a casa Olwen almeno, facevano gli elfi domestici.
'Beh, ero il liberatore di elfi no?' pensò lui, ridendo nostalgicamente del passato, nel mentre passava il dito sulle scaffalature, rendendosi sempre più conto di quanto quella doverosa pulizia fosse necessaria 'Già, già gia!' si disse infatti, mettendo mano alla bacchetta, giacché si sarebbe sporcato le mani, ma di far fatica non se ne parlava.
Socchiuse gli occhi e osservò i suoi infiniti scaffali pieno di libri e vari oggetti antichi e magici, quindi aprì il suo baule "Adduco maxima" affermò lui, espandendo il volume di capienza, pronto a mettervi dentro quanto necessario.
Un paio di colpi di tosse per schiarire la voce e mosse ancora la bacchetta "Relascio libri" affermò lui, indicando poi col catalizzatore il baule, ove progressivamente tutti i libri della stanza si gettarono, anche se furono necessari più incantamenti 'Ho decisamente troppa roba in questa stanza... e pure delicata' che poi era la ragione per cui non si era affidato solo agli elfi: avessero rotto qualcosa sarebbero morti fustigati, e comunque era necessario che lui indicasse dove mettere cosa, al momento del ripristino 'E soprattutto ci sono cose da muovere delicatamente' come, tanto per dirne una, il suo violino.
"Wingardium Leviosa" affermò lui col noto movimento ondulatorio, toccando con amore e un minimo di timore la custodia del suo strumento musicale 'Vai amico mio, librati nel cielo e raggiunti il tuo rifugio' propose lui poeticamente, osservando per l'appunto la custodia e il suo contenuto levitare per poi avviarsi lentamente e cautamente verso la propria destinazione, come dal biondo voluto 'La perfezione richiede lentezza' si disse lui, non mettendosi fretta e completando la missione nella massima sicurezza, calibrando la propria magia al millimetro 'Stabile... alto... al sicuro... senza scuoterlo o farlo oscillare' si diceva lui, continuando a seguire con la bacchetta puntata quel movimento, assicurandosi che ogni aspetto fosse curato al millimetro, se non di può.
Fece sollevare di dieci centimetri l'oggetto, quindi lo spostò di lato per aggirare lo spigolo della scrivania di almeno quindici centimetri secchi, poi riprese il proprio moto rettilineo verso la meta, mischiando efficienza ad OCD: c'erano tante traiettorie per raggiungere il suo obiettivo, ma lui ovviamente voleva la più efficiente e la voleva percorsa senza la minima sbavatura.
Completò il gesto con successo quindi annuì.
"Bene, e ora mettiamo davvero ordine" e fu così che prima animò un piumino per togliere la polvere, salvo poi rendersi conto del proprio autogoal "Alohomora" disse verso la finestra, al fine di non rendere quella stanza milano d'autunno, con tanto di nebbia in valpadana e smog.
Lasciò uscire lo schifo, coprendosi la mano con un fazzoletto, incantato per sicurezza con Impervius e aiutandosi comunque con Ventus, poi, soddisfatto annuì.
"Bene... e ora rimettiamo tutto a posto.. e aggiungiamo le cose storiche... possibilmente non pallose come quelle di Kenna" e sicuramente più ricercate: del resto, stavamo parlando di un Olwen no?
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