Laggiù tutti sono allegri

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    Ametrin
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    Erik Foster | Ametrin | III anno
    Tra tutti i luoghi caratteristici di Hidenstone, la torre dell'orologio era sicuramente uno dei preferiti di Erik. Rispetto a quella di Hogwarts era completamente diversa per via dei muri trasparenti che davano in direzione dell'esterno, permettendo a chiunque raggiungesse quel punto del castello di godere di un panorama mozzafiato oltre che i classici e affascinanti ingranaggi che rendevano la torre funzionante.
    Erik si era diretto lì verso le 17 e 30, sul finire delle lezioni per quella giornata per far un po' di amicizia con i suoi due amichetti del cuore: l'ovetto ancora non schiuso - ottenuto durante la lezione dello scorso anno di Cura e Astronomia - e Coccolo, il suo adorato furetto per cui aveva fatto fare una sciarpina su misura con i colori della sua ex casata.
    Tra non molto avrai un nuovo compagno di giochi. Disse al furetto che di tanto in tanto si divertiva a passare da una spalla a un'altra del suo padroncino. Quando giunsero alla loro meta la boccuccia del giovane prefetto si allargò in una piccola o. Il sole aveva già cominciato il tramonto e i suoi raggi, colpendo innumerevoli nuvole poco dense, colorava di tonalità calde l'intero cielo. Oh, siamo arrivati giusto in tempo! Dicevo che ti avrei portato in un posto bellino. Affermò con fare compiaciuto, poggiandosi di schiena al muretto in pietra che segnava l'estremità di una scala a chiocciola solitamente usata per raggiungere quel punto. Il piccolo furetto squittì alla vista di Logan e di Cindy - un altro ametrino e un furetto con cui i due avevano fatto amicizia. Non preoccuparti a salutarli, da qui noi possiamo vedere loro, ma loro non possono vedere noi. A conti fatti quello era il luogo d'appostamento preferito per le ragazze gelose, tuttavia a Erik ciò poco importava.
    Addosso aveva la semplice divisa della sua casata e una tracolla dalla quale tirò fuori il proprio magifonino e, vedendo come nessuno si stesse ancora avvicinando, fece partire spotify sulla riproduzione casuale delle colonne sonore disney. Che rinasceràààà in un fiore che ancora vivrà! Acciderbolina, era finita! La canzone che partì subito dopo però distrusse col suono di poche e semplici note il buonumore e l'entusiasmo dell'ametrino. Si trattava di in fondo al mar de la sirenetta. Valentina. Gli occhi divennero lucidi di colpo e istintivamente tremò, azione che fece spaventare il furetto che percorse l'intero braccio fino ad arrivare vicino al polso. C-coccolo, non preoccuparti. Sto bene.


    RevelioGDR


    Ciaran Hinds
     
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    Ciarán Hinds
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    Le gambe del mezzo gigante falciavano tre scalini alla volta. Il passo era sostenuto e costante, il ragazzo era deciso ma in quel momento aveva saputo optare per una certa calma. «Sai a cosa servono quegli arazzi?» Il timbro di voce profondo e forte avrebbe echeggiato nella stanza della torre mentre i passi del denrisiano continuavano a mangiare il terreno. I suoi occhi dorati esaminarono i vari stemmi appartenuti ai denrisiani del passato.
    Un laccio in cuoio, deformando la spallina della divisa da opali, aveva circondato il busto di Ciarán, finendo per congiungersi ad una borsa dello stesso materiale. Dalla sacca spuntavano ciuffi di paglia secca e pezzi di giornale stranciato, contornavano un uovo di medie dimensioni che - a giudicare dalla solitudine del mezzo gigante - altro non era che l'interlocutore a cui si era rivolto.
    "E se parlare con lui non servisse a nulla?" Ciarán si ricordava ancora delle parole di Guymoore. Quello si che sarebbe stato uno scherzo interessante. Però non stavamo parlando di Ensor, giusto?
    «Servono per isolare le pareti dal freddo» Rispose, in seguito all'ennesimo passo. Quasi non si curò del rumore degli ingranaggi, o della musica che stava scivolando sulle scale «Molto bene» Fu il suo unico commento, notando un cucciolo di Erik rannicchiato tra le scale.
    «Devo parlare con il mio uovo, spero che tu sia arrivato fin qui per studiare» Il biondo si fermò a qualche gradino di distanza dal moro. La mano avvolta da calli portò in superficie un libro dalla copertina azzurra «Dove eravamo rimasti?» Un'occhiata alla borsa «Giusto, giusto...» L'indice carezzò la fessura tra due pagine, rivelando un fiore secco tra le sue pagine. Dallo stato di questo sarebbe stato difficile anche per Erik identificarne la natura da quella distanza «Le spine a che cosa servono?».
    Parole scandite lentamente. Il denrisiano aveva palesi difficoltà a leggere testi in inglese. O forse era distratto dal tono dell'ametrino? «...Il piccolo principe non rinunciava mai a una domanda che
    aveva fatta. Ero irritato per il mio bullone e risposi a casaccio...»
    Perché sentiva il bisogno di assicurarsi che l'altro stesse bene? «Le spine non servono a niente, è pura cattiveria da parte dei
    fiori»
    Il tatuaggio che gli avvolgeva la spalla prese a bruciare «Hai le vertigini? O cosa?» Il mezzo gigante aveva preferito tenersi lontano dagli affari degli altri. Eppure, fin dal primo momento Erik non gli era sembrato uno tra i tanti.

    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato
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    Scheme role by Amphetamines'
    Vietata la copia anche parziale.
     
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    Ametrin
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    Erik Foster | Ametrin | III anno
    Da quando Valentina era scomparsa, Erik non aveva più ascoltato in fondo al mar. Quella canzone portava alla luce il ricordo della ragazza, la sua voce calda e intonata, nonché la sua bellezza che detto francamente non era alla pari di qualunque altra ragazza nel castello. Non avremo dovuto dividerci. Quella chiara costatazione arrivò in concomitanza del mezzogigante e del suo uovo.
    Erik fu felice di essere in un primo momento ignorato. Insomma, non amava farsi vedere in quello stato e proprio per tale motivo fece per chiudere l'applicazione di musica, rimanendo con lo sguardo fisso verso l'orizzonte della torre che puntava in direzione della foresta e con un minimo di attenzione si notava parte delle acque del lago Vaan. Era perso nei suoi pensieri, nei ricordi, ma poi le orecchie udirono la voce di Ciaràn che parlava col suo ovetto. Stava narrando una storia che il moro conosceva fin troppo bene, così si fece forza per alzarsi e avvicinarsi a lui in maniera estremamente silenziosa, salvo poi parlare. Ciao mio grande, grande amico. Come stai? Chiese lui, tentando di avvicinare la sua destra sulla spalla del biondo per accarezzarlo. Complimenti per la lettura, hai scelto il mio libro preferito! Ti imbarazza se resto col tuo uovo ad ascoltarti? Affermò poi col uno sporadico sorriso stampato sul volto. Forse distrarsi era la chiave giusta per non pensare a Valentina e per il poco che conosceva Ciaràn si sentiva di poter dire che nel profondo era un bravo ragazzo. Solitamente ho sempre del cibo con me, purtroppo però questa volta non sono preparato. Quindi non so, se ti va, a capitolo concluso potremo far merenda insieme, cosa ne dici? Mi piacere conoscerti meglio!
    In quella frase era totalmente sincero. Erik tendeva a far amicizia anche con i muri, ma Ciaràn poteva essere il suo amico mezzo-gigante e chi non voleva con amico alto alto con sè? Insomma, se andavano in giro per la foresta forse sarebbe riuscito a cogliere la frutta dagli alberi anche senza la magia e il giovane Foster era estremamente affascinato chi in qualche modo era diverso da lui.


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    Ciarán Hinds
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    Ciarán socchiuse gli occhi dubbioso quando la mano di Erik si avvicinò alla sua spalla. Era uno studente più grande ma non lo temeva per questo, bensì per la sua natura da londinese. L'ametrino era abbastanza agile e l'opale riuscì a cogliere, solo una frazione di secondo, la natura delle sue mani, e delle sue braccia. Il prefetto degli ametrin sembrava un tipo vissuto, a differenza di molti altri studenti che frequentavano quell'accademia.
    «Ok. Sto ok» Affermò lui, cercando di soffocare l'incertezza dietro quella parola di origine straniera «Però tu non mi hai risposto, stai bene?» Fin dal primo momento, Erik era stato nella portata di Ciarán e ora che si era avvicinato, fu anche più semplice raggiungerlo. Il mezzo gigante tese il braccio verso il licantropo disegnando un arco dall'alto verso il basso. L'indice sarebbe scivolato sul fianco dell'inglese per solleticarlo, dunque la mano sarebbe tornata ad accarezzare le pagine del libro.
    «Puoi restare. Ma sei sicuro di non confonderti?» Il ragazzone sollevò il librò per poi curvare il capo. Le palpebre si assottigliarono e Ciarán mise a fuoco il titolo «Credo di averlo trovato nella sezione "letture per bambini"» Commentò, cercando di giustificare la domanda precedente prima di chiudersi nelle sue stesse spalle con noncuranza. D'altronde, lui lo stava leggendo pur senza essere un bambino. Che un adulto lo considerasse come il suo libro preferito sembrava estremamente possibile «Cosa ti piace di questo libro?»
    L'ametrino sembrava umile e ciò, combinato al sembrare anche parecchio vissuto, gli fece guadagnare punti agli occhi dell'opale. Nel corso del primo anno, le loro classi avevano svolto alcune lezioni in compresenza. Ciarán si ricordava di un ragazzo le cui risposte non erano solo ottime, ma anche interessanti. Si trattava di Erik? Il ragazzone non avrebbe saputo rispondere, ma su una cosa era certo. Per dare una risposta al di fuori degli schemi, bisogna essere al di fuori degli schemi, e avere come lettura preferita una storia al di fuori degli schemi sembrava un buon inizio.
    Quando poi l'ametrino parlò di cibo, le pupille dell'opale si dilatarono. "Cibo gratis" Fu l'unica cosa a cui riuscì a pensare. Il mezzo gigante era entrato ad Hidenstone con il solo intento di mangiare senza pagare un galeone. Offrirgli del cibo poteva essere un'ottima chiave per fare leva sulle sue scelte «Va bene, ma niente cioccolata».
    Il pollice penetrò nella fessura che il segnalibro aveva formato e il libro si aprì, seguendo la volontà del mezzo gigante «Non ti credo, i fiori sono deboli, sono ingenui» Continuò lui prima di volgere lo sguardo ancora una volta verso le uova «Secondo te, cosa si nasconde al loro interno? Il professor Guymoore è stato molto criptico al riguardo».

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