Un pomeriggio diverso dal solito con persone diverse dal solito

ESCUCHA REINA, NUNCA TE HE FALLADO Y CONOZCO POR LAS COSAS QUE HAS PASADO. ESCÚCHAME NENA, TU ERES LA PRINCESA

Quel giorno aveva proprio voglia di un bel film, qualcosa che le distraesse la mente. Erano giorni che si sentiva strana, con un pensiero fisso nella testa. La sua memoria. Quella frase di Eva l'aveva a dir poco perplessa e non faceva altro che pensarci, anche se per fortuna durante le lezioni riusciva a mettere da parte ogni pensiero per eccellere. Voleva arrivare ai GEMMA con il massimo dei voti ed uscire con voti altrettanto altri, voleva frequentare l'accademia auror ed essere la studentessa migliore della sua classe -anche se sulla futura carriera, aveva qualche leggero dubbio, non si precludeva nulla ecco- e ciò non sarebbe stato possibile se si fosse lasciata distrarre dai propri pensieri. Quindi, proprio a quello scopo, si era decisa a voler cancellare tutto per un pomeriggio. Non aveva detto a nessuno dove andava. Aveva salutato i suoi migliori amici come se nulla fosse, allontanandosi ed isolandosi completamente dal mondo. Non aveva parlato a nessuno di ciò che le ronzava per la testa, credeva che avrebbero sminuito il tutto, credendola solo un po' stressata. Dal canto suo, Jess non gli avrebbe nemmeno dato torto. Ma sarebbe dovuta andare da Eva, quello poco ma sicuro. Erano passati pochi giorni dalla cerimonia di inizio anno, purtroppo ancora non aveva avuto il tempo di far visita alla sua docente, ma si ripromise che presto avrebbe dovuto trovarlo e andare da lei. Intanto, stava pensando a cosa guardare. Magari un cartone animato le avrebbe fatto ridere e l'avrebbe distratta. Jesse le doveva ancora un appuntamento -come amici- in quell'aula per far vedere dei cartoni ad Alex. Scosse appena le spalle, decisa che non lo avrebbe chiamato, non voleva nessun suo amico intorno finché non avesse fatto chiarezza. Quando mise piede in quell'aula, salutò Isaac che ormai conosceva da due anni, dopodiché si avvicinò ai computer, finché una vocetta leggera e familiare, la distrasse nuovamente dai suoi pensieri. Stava canticchiando qualcosa, anche se era troppo basso perché la corvina potesse capirlo, ma indossò il suo bel sorriso. Riconobbe ben presto Ayla. Non ci aveva mai parlato, ma avevano condiviso un'avventura in Egitto l'anno prima e sapeva come avesse un debole per Lilith. Le posò leggermente una mano sulla spalla. Ti disturbo? La richiamò, tentando di non spaventarla.

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Non era davvero sua intenzione spaventare la ragazza, ma forse avrebbe dovuto pensarci che, effettivamente, persino lei, se avesse avuto le cuffiette e fosse stata tanto concentrata, si sarebbe spaventata. Ma spesso e volentieri, Jess alle cose ci pensava dopo, quando ormai non c'era più possibilità di rimediare senza conseguenze catastrofiche, ma fortunatamente quel giorno si trattava solo di aver spaventato una sua compagna, non una di quelle cavolate che faceva di recente.
Sì, mi dispiace di averti spaventata Ayla, non era mia intenzione... non mi ero accorta che avessi le cuffiette, scusami! Non esitò a porgere le sue scuse alla dioptase, prima di poter intavolare una qualsivoglia conversazione, sicuramente su un argomento neutro. Aveva ancora quella sensazione di vuoto immotivata, forse le avrebbe fatto bene parlare con qualcuno che fosse estraneo a tutta quella situazione assurda che stava vivendo, qualcuno con cui non aveva confidenza e che, magari, sarebbe potuto essere un ottimo modo per svagare la mente e, magari, uscire dalla propria zona di comfort, costituita dai suoi migliori amici e dai professori che così tanto stimava ed apprezzava, Olwen in primis.
No no, non preoccuparti! Anzi, sono io che sono entrata mentre c'eri tu. Assolutamente nessun disturbo. Puoi continuare ad usare il computer. Le sorrise dolcemente, vedendo com'era impanicata, ma non era là per darle fastidio o per far valere la sua autorità in quanto a studentessa più grande, semplicemente stava cercando un po' di pace.
Ripeto, non preoccuparti. Anche Jesse è così, capisco cosa significhi parlare a vanvera, non mi da fastidio. Una pausa, prendendo posto ad una sedia accanto al pc, accomodandosi fino a rilassare i muscoli contro lo schienale. Io ed Alex tutto bene, sì! In questo momento è a Londra dallo zio, ho preferito evitargli un movimentato giro in nave -e per fortuna, direi- Tu, invece? Non canti mica male! Che canzone era? Le domandò, ravviandosi i folti capelli corvini con una mano.
Abbiamo appena iniziato e spero di riuscire ad eccellere in tutte le materie ed uscire con ottimi voti e diventare una brillante auror, anche se non mi precludo nulla. So che tu, invece, hai i MAGO quest'anno. Hai già pensato a cosa fare dopo? Io ero così incerta che ho deciso pochi minuti prima della scadenza del tempo. Domandò, accavallando con eleganza le gambe.

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Le sembrava proprio strano essere lì con Ayla e non perché la trovasse strana o antipatica, semplicemente perchè non ci aveva praticamente mai parlato, se non in rare occasioni, compreso il suo compleanno, quando aveva cercato di rassicurarla sul fatto che non gli sarebbe successo nulla di male, com'era avvenuto quando lei, Liz, Lily e Theresa erano state rapite. Un piccolo sospiro nel pensare alla giovane ametrina che non vedeva da mesi. Che fine aveva fatto? A dire il vero, non vedeva nemmeno Nikolai. Un peccato, perché erano diventati amici e stava imparando a conoscere anche loro, ma non era il momento di pensare ai due ragazzi, quanto più di concentrarsi sul loro futuro che, sperava, non avrebbe più conosciuto pericoli come era avvenuto in precedenza.
Il suo sguardo scuro si rialzò, sentendo le parole di Ayla. Sorrise. Se ti può consolare, non è la sola. Anche mia madre... fece una pausa, ricordandosi che ormai una madre non ce l'aveva più -o meglio, era viva ma aveva preferito abbandonarla che prendersi cura di lei. ...è sempre stata apprensiva, quando dovevo partire per Hogwarts, nonostante in questo mondo ci sia nata e cresciuta. Penso che sia l'idea in sé di separarsi dai propri figli per così tanto tempo, a non piacere ai nostri genitori. Improvvisò una risatina leggera, cercando a tutti i costi di scacciare i pensieri che la ghermivano ogni giorno, cercando di trascinarla in un oblio di tristezza a cui lei proprio non voleva cedere.
Fortunatamente quest'anno non ci sono stati attentati, né Cora pronta a portare avanti drasticamente le sue idee rivoluzionarie. Abbiamo solo avuto a che fare con ragazzi un po'... particolari. Rabbrividì ancora al pensiero dello straziante urlo di Ryu, una volta trovata la corda e il bigliettino lasciato da Elia. Sospirò.
Alla sua domanda tornò a sorridere e scosse la testa. No, non ti ci vedrei proprio come Auror. Non lo disse con cattiveria, ma le sembrava fin troppo pacifista per intraprendere una carriera del genere, troppo cruenta e pericolosa il più delle volte. Uhm... io ti ci vedrei davvero bene con "Cura dei viventi e della natura". Poi avrai altri tre anni per scegliere il lavoro nello specifico! Ma se ti piacciono gli animali, potresti ponderare la carriera di magiveterinaria o qualcosa del genere. Gli animali hanno bisogno di essere presi in cura da qualcuno che davvero tiene a loro e non lo fa solo per soldi. Sì perché quel genere di lavoro pagava piuttosto bene. Ma potresti parlarne con Erik; anche lui ha scelto il percorso di cura e credo voglia diventare medimago. Potrebbe aiutarti molto. Concluse, facendo vagare lo sguardo per quell'aula che così poco aveva frequentato.

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Jess si posò l'indice sul mento, riflessiva, ed osservò Ayla appena. In effetti le sembrava davvero portata per qualcosa che potesse riguardare gli animali e le piante, al contrario suo. Lei infatti non poteva capirla fino in fondo; non aveva mai avuto dubbi su quale percorso intraprendere: Duello ed Agonismo le era parso la scelta migliore, sebbene ogni tanto alcuni dubbi si insinuassero nella propria mente, sebbene non avrebbe potuto fare null'altro che quello.
Ascoltò le sue parole attentamente, riflettendo sul fatto che purtroppo non tutti coloro che compravano qualche animale, lo avrebbero curato e trattato bene. Purtroppo molta gente li comprava finché erano cuccioli, per poi sbarazzarsene. Ma si guardò bene dal dirlo alla ragazzina, anzi disse qualcos altro.
Ti ci vedrei anche come magiveterinaria, però... non so, credo saresti davvero in grado di aiutare un sacco di animali che stanno male. Propose, con un sorriso. Non stava cercando di indirizzarla dove voleva lei, ma semplicemente provava a darle qualche consiglio in base a ciò che aveva capito su di lei in quell'anno.
Sì, Erik diventerà un ottimo medimago. O qualsiasi altra cosa lui voglia diventare. Sorrise al pensiero dell'amico, prima di voltare la testa verso il resto dell'aula, abbracciandola con lo sguardo e riflettendo sulle cose più svariate.
Quando ero ad Hogwarts, non c'era questo livello di tecnologia. Affermò, quasi ammirata di quanto il mondo magico avesse fatto passi da gigante verso il mondo babbano, già pieno delle più svariate tecnologie. Non so te, ma lo preferisco di gran lunga, così. Fece una pausa, andando ad afferrare il telecomando e portandolo vicino a sé, senza perdere il suo sorriso. Che stavi facendo, se posso? Domandò, giusto per fare un po' di conversazione, accarezzando i tasti dell'oggetto, con i polpastrelli, quasi fosse un tesoro prezioso. Devo far vedere ad Alex così tanti film. Quando ero piccola, mia madre mi ha fatto vedere un sacco di prodotti della disney ed adesso voglio fare la stessa cosa con lui. Non sapeva se queste sue riflessioni a voce alta fossero di interesse, per la dioptase, ma Jess quello che voleva dire, lo diceva indipendentemente da ciò che volevano gli altri.

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Ogni tanto un pomeriggio diverso dal solito, era ciò che ci voleva. Con Ayla non aveva mai parlato troppo, ma pareva amica di Lilith e questo bastava per dedicarle un po' del proprio prezioso tempo -modesta, eh?
Ad ogni modo, dalle sue parole, sembravano avere qualche punto in comune. Sorrise ancora, osservando quella ragazzina che aveva dovuto passarne proprio tante, per arrivare a quel giorno. Ricordò il brivido di paura all'idea di morire, poco meno di un anno prima, quando era stata sbalzata via dal tentacolo del malboro ed era rimasta in fin di vita. Non osava immaginare cosa avesse provato lei ad essere rapita e stare un mese chissà dove. Ovviamente, non glielo chiese. Non voleva risvegliare in lei ricordi che, comunque, non se ne sarebbero mai andati. Così come evitata di farlo con Lily. Rimembrava chiaramente l'orrore del vederla in quello stato, la ragazza rannicchiata sotto la cattedra dell'aula in disuso, una forbice troppo vicina ed altrettanto pericolosa. In quel momento ancora non erano amiche, ma Jess non avrebbe mai avuto la capacità di lasciarla a se stessa, ormai era una madre e l'empatia stava iniziando ad essere parte di lei, anche se non tanto quanto avrebbe voluto e si manifestava solo in estremi casi.
Alla sua domanda, dopo la precedente chiacchierata, alzò la testa, distraendosi dai suoi pensieri e le rivolse un altro solare sorriso, annuendo. Non sarebbe una cattiva idea, sai? Disse, distogliendo un attimo lo sguardo per posarlo fuori dalla finestra. C'era un tempo splendido, sarebbe stato un peccato sprecarlo. Insomma, non credo proprio di avere programmi, trovo volentieri qualche pomeriggio da passare insieme! Si dimostrò entusiasta, prima di alzarsi dalla sua postazione e dirigersi alla porta. Senti un po', è una bellissima giornata, che ne dici di uscire un po' ad esplorare? Non so, nei Giardini, Cortile di Pietra, Riserva... cose così. C'è un bel sole! Se lei avesse acconsentito, si sarebbe avviata fuori dalla porta, aspettandola e lasciando che decidesse di andare dove preferisse.