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.JASON KRATOS BYRNEDruidoCode ©#fishbone
Sì, scopare può far venire mal di testa, cara Jessica. E l'unico rimedio per quel tipo di mal di testa è proprio... scopare. Tuttavia, questo non puoi saperlo, è chiaro, perché solo questa narratrice può dirtelo in altre occasioni, quindi ritorniamo nel limite di questa scenetta che ha aspettato così tanto tempo e vediamo cosa ne esce.
Jason era stato incastrato in quell'accademia a ricoprire il posto dell'infermiere della scuola perché tutti erano occupati in una delle loro feste strane da inglesi, che Jason nemmeno sapeva cosa potesse tanto divertirli.
Fatto sta (che fatta sto) che era lì, a godersi il suo bel soggiorno in quel covo di adolescenti scapestrati che parevano avere più problemi di un giornalino di enigmistica.
Quando Jessica fece il suo ingresso nell'infermeria, il druido era intento a leggere un piccolo compendio di antiche pozioni che aveva trovato nelle sue librerie personali e aveva deciso di portare con sé.
Ovviamente, a differenza di quello che aveva detto la Burke, lui non aveva indossato alcuna divisa per ricorpire quel ruolo e - anzi - era bello che comodo con la sua canotta attillata nera, che scolpiva i suoi addominali ben allenati e i suoi pantaloni marroni di pelle, legati alle cosce da delle cinghie per non farli risultare larghi.Quando sentì la voce della ragazzina, arrivò al punto della preparazione di quella pozione, chiuse il libricino e si alzò dalla sedia che era nascosta tra una colonna e l'altra «Dipende da chi stai cercando.» - rispose con la sua voce cavernosa e un po' roca, palesandosi alla ragazza in tutta la sua altezza, con i capelli lunghi lasciati ribelli sulle spalle.
Sorrise gentilmente alla studentessa, quindi, incrociando poi le braccia al petto, mentre i bicipidi si gonfiarono naturalmente «Hai qualche malessere di qualche genere, per essere qui? Bisogno che ti visiti?» - sollevò un sopracciglio, con quel sorriso enigmatico sul volto.
Beh, almeno c'era qualcosa di interessante da fare, no? Si stava veramente annoiando in quel posto, voleva tornare dal suo Seth e alla sua bottega, lì davvero c'era qualcosa da fare.. -
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Jason non era abituato ad avere a che fare con ragazzine adolescenti, insomma a Denrise il massimo che aveva intorno erano predoni, Philipp e donne di un certo livello che non erano assolutamente mai andate da lui per una pillola anti-emicrania.
Questo, però, non scoraggiò il druido, che invece di farsi indietro alla richiesta della giovane, si sentì un pochino più utile, visto che si stava annoiando e non poco.
Inclinò il capo e le fece segno di avvicinarsi «Beh, se la botta fosse stata forte, potrebbe aver provocato una piccola amnesia, tuttavia, prima di darti dei medicinali, preferirei sapere dov'è localizzato il tuo dolore di testa. Sai, spesso, voi studenti avete una posizione errata o ... voi ragazze non asciugate bene i capelli. Questo potrebbe portarvi a dei doloro localizzati che infiammandosi potrebbero colpire anche la testa.» - le fece segnò di sedersi sulla poltrona, quindi si pose davanti a lei, poggiando il sedere al bordo della scrivania e incrociando le gambe in avanti e le braccia al petto, i bicipiti si gonfiarono un po', ma a lui questo era normale.
«Sapresti indicarmi dove ti fa male? Magari con un semplice massaggio nei punti giusti, potrebbe passarti, senza che prendi medicinali inutili. Che ne dici?» - sorrise gentile e disponibile.
Buttò un occhio al suo libro e poi tornò sulla ragazza al proferire il nome di Naga «Eri anche tu nella foresta, quindi? Come stai?» - domandò quasi preoccupato.
Quindi attese il fare della ragazza, prima di volerle dare degli stupidi medicinali, avrebbe provato ad aiutarla diversamente «Spero che Mave non vi dia subito le pillole, quando le chiedete. Sai, io sono un po' più verso... rimedi diversi.» - e quando sorrise, lui non pensava minimamente a qualcosa di sporco, ma ad erbe e tisane e massaggi.. -
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Per Jason era così strano avere a che fare con i ragazzini, che spesso si dimenticava dell'età che avessero, tanto da trattarli come fossero dei suoi coetanei. Tuttavia, quando Jessica si ritrovò lì, dovette ammettere che sembrava molto più che una ragazzina della sua età e un pensierino ce lo fece, ma subito rinsavì, ricordandosi il ruolo che ricopriva e che non era affatto carino approfittare di una ragazzina che era venuta a cercare aiuto da lui.
Quando lei si sedette, quasi istintivamente le spostò i capelli dalle spalle «Mi permetto...» - disse quasi in un modo alternativo di chiedere scusa per quel gesto che magari poteva aver infastidito la donnina.
Le mani andarono a toccare il punto dove solitamente si infiammava la cervicale e lo sentì un po' duretto, tuttavia non lo disse alla ragazza, iniziando a massaggiare con le mani calde, mentre lei parlava «Una teoria? Sentiamo...» - disse educatamente, mentre proseguiva con la pressione delicata dei punti sulla nuca della ragazza.
Quando la mora cacciò fuori quella teoria, per fortuna era di spalle non notò il druido allargare gli occhi per lo stupore. Allora era vero che quelle ragazze erano davvero avanti. Il sorriso di Jason si allargò divertito e il suo tono caldo rispose a quelle parole «Eccezionalmente può. Insomma, spesso il mal di testa è sintomo di pressione alta, di stress... quindi se non hai una valvola di sfogo, potrebbe accumularsi e provocare emicrania. Non è una teoria molto sbagliata. E'... da molto che non fai sesso?» - domandò, ma mentre si ascoltava era stranito anche lui da quella domanda che le aveva posto. Erano proprio strani questi ragazzini.
Spinse un attimino di più sul punto infiammato, ma sempre risultando morbido, nonostante la sua corposità esagerata.
«Sì, ero in prima fila a guardare in faccia quella megera che era tornata dagli inferi» - le carezzò la nuca, appena appena, sentendo il suo stato d'animo rispetto a quello che era successo «Mi spiace che voi ragazze abbiate dovuto rispondere di tutto quel pericolo. Non ho mai creduto che questo posto fosse sicuro per voi, ma quel giorno ne ho avuto la certezza.» - commentò riprendendo i capelli morbidamente e portandoli sulle spalle, scivolando appena sulla spina dorsale della giovane, con i polpastrelli, quasi tentato di volerle proseguire il massaggio sulla schiena.
Poi scosse il capo, dannazione, quei docenti dovevano avere un autocontrollo pazzesco con quelle ragazzine.
«Adesso dovresti sentire la testa molto più leggera, immagino. Quindi funzionano questi metodi alternativi. Fai una bella tisana di melissa calda, questa sera, prima di andare a letto e vedrai che domani sarai perfetta come ogni mattina... o, beh, scarica la tensione.» - le fece un occhiolino e la congedò.
Dannazione, che autocontrollo ci voleva in quel posto. Voleva tornare immediatamente a Denrise..