Quei pensieri che mi tengono sveglia

Emma&Daniele

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    Ametrin
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    Emma Lewis | Ametrin
    Mancavano dieci minuti alle dieci di sera, la lezione di astronomia era appena finita e avrebbe dovuto uscire con i suoi compagni e tornare in sala comune dal momento che il coprifuoco sarebbe scattato da lì a poco e lei non era propriamente una ragazza che infrangeva deliberatamente le regole (al contrario di un'altra pg di questa player) quindi normalmente si sarebbe alzata sistemando le sue cose, avrebbe salutato e se ne sarebbe andata. Ma quella sera si era attardata. Sia perché voleva tornare nella sala comune ametrin il più tardi possibile, sia perché si stava scervellando su una pagina del libro che non riusciva a capire. Ma il motivo principale era che non voleva tornare presto. Ogni tanto aveva bisogno di respirare e di non avere costantemente il moro a farle da guardia del corpo. Doveva capire cosa stava succedendo con lui. Da quella sera all'osservatorio, quando lui le aveva detto che gli piaceva, Emma era stata sempre più confusa. In tutta onestà non era abituata alle attenzioni e ai complimenti che il ragazzo le riservava, quindi... beh doveva prendersi del tempo per se stessa e riflettere su tutta quella situazione. E che luogo migliore poteva esserci se non l'aula di astronomia alla fine della lezione quando tutti se ne tornavano al loro dormitorio?
    Ed eccolo lì, come se lo avesse chiamato, Lucas appoggiato allo stipite della porta con quel suo sorrisetto spavaldo e il cappellino che probabilmente non toglieva nemmeno per fare la doccia. Emma abbandonò lo zaino e i libri sul banco e si diresse verso il ragazzo. Ehi! Ehm... stasera torno più tardi, tu vai intanto ok? Devo ehm chiedere una cosa al professore. Non era proprio vero, ma era l'unico modo perché si fidasse a lasciarla da sola. Il suo sguardo era un misto tra duro e dolce. Dai, Lulu non resisteva ai suoi occhioni dolci. Non mancò di protestare, ovviamente. Ma Emma era ferma su quel punto. Sapeva e apprezzava che voleva solo proteggerla dai ragazzi del quinto anno che spesso se la prendevano con lei, ma Emma aveva bisogno anche di stare da sola ogni tanto. Si alzò sulle punte e gli diede un bacio sulla guancia, sorridendo. Ci vediamo fra dieci minuti al massimo, dai. Prepara i biscotti ridacchiò lei, riuscendo finalmente a convincere un moro molto reticente, ma ci riuscì. Con un profondo sospiro, la bionda tornò al suo posto e il suo sguardo chiaro si posò nuovamente sulle pagine del libro, seppur continuasse a guardarle senza vederle realmente. La sua mente era un vero e proprio caos, ma riordinare i pensieri era tutt'altro che semplice, purtroppo. Cosa dovrei fare? si chiese, senza nemmeno essersi resa conto di aver parlato ad alta voce.
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    Daniele Salvatore
    Prof. Astronomia | 33 anni
    Era dietro la cattedra e si era goduto tutta quanta la scenetta, un Jones preoccupato e chiaramente pendente dalle labbra di Lewis e una ragazzina assolutamente interessata a Jones ma completamente imbarazzata e spaesata dai suoi stessi sentimenti e sensazioni. Non disse niente, infondo erano carini quegli amori adolescenzioali e poi Lucas era stato anche con Jessica e quella cosa ancora gli bruciava, ma Daniele sapeva separare nettamente la sua vita privata con la sua vita professionale, quindi quel fatto non avrebbe mai infuito sugli ottimi voti di Lucas. Continuò a mettere a posto le sue carte e notò con sua grande sorpresa che Emma alla fine era riuscita a convincere il moro ad andare nella loro sala comune e lei era rimasta li? In genere la biondina non era mai rimasta li per troppo tempo e forse non si era neanche resa conto che effettivamente, non era del tutto sola. Sorrise e quando rimasero completamente da soli non disse niente. Infondo non stava facendo niente di male, stava guardando il manuale di astronomia come se ci fosse effettivamente qualcosa che non andasse. Aspettò ancora un pò, finì di sistemare tutte le carte che aveva utilizzato in quella lezione e poi fece un colpo di tosse per richiamare la sua attenzione, ma niente, era completamente immersa. Gli veniva da ridere, ma alla fine decise di avvicinarsi a lei e mentre lui era, praticamente, ad un banco di distanza da lei, Emma proferì parola e Daniele non riuscì a non ridacchiare. Quello che la fa stare meglio! Rispose lui a quella domanda e si mise seduto sul banco guardandola. Cosa la turba Signorina Lewis? Chiese poi soffermandosi a guardare un attimo il cielo e distogliendo lo sguardo dalla ragazzina. Era sempre così magnetico l'universo ed il cielo stellato per Daniele che non riusciva proprio ad ignorarlo. Sperava solamente che non le avesse fatto paura entrando così a gamba tesa nei suoi pensieri.
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    Emma Lewis | Ametrin
    Inutile dire che la voce le fece prendere un infarto bello e buono. Emma era completamente assorta nei suoi pensieri che variavano dai suoi sentimenti indefiniti per Lucas, ai bulli che la tormentavano e dai quali lui voleva proteggerla, alla sua lenta e straziante morte a seguito di una crisi ipoglicemica durante quella specie di incubo che avevano vissuto in gita a Parigi e che li aveva trasportati indietro nel tempo fino ad arrivare ai Giardini di Babilonia dove lei ed Howard avevano brillantemente deciso che tradire la regina sarebbe stata una buona idea, ma dal canto suo la ragazza si era distinta soprattutto per l'uso di Cumtello e il che aveva contribuito a farle prendere un ottimo voto. Una E. Non ci credeva nemmeno lei. Ehm boffonchiò, quasi come se lui l'avesse colta nell'atto di fare qualcosa di sbagliato... cosa che in effetti stava per succedere, visto che se non si fosse data una mossa, avrebbe violato il coprifuoco. Sussultò quando si sedette vicino a lei e arrossì, cercando di mettere in piedi un discorso sensato. Astronomia le piaceva e il prof le sembrava competente -un po' come tutti, visto che per Emma erano bravissimi- ma il prof. Salvatore aveva qualcosa di diverso... sembrava più connesso con gli studenti, anche se non sapeva da dove derivasse questa sua convinzione. Forse per i suoi modi a lezione? Per certi versi, non erano molto dissimili da quelli di Olwen, anche lui era un dolcetto, soprattutto tra le quattro mura dell'aula. Potrei farle una lista ridacchiò, nervosa. Le ispirava fiducia, tuttavia non era proprio sicura che mettersi a parlare dei suoi problemi di cuore con un professore, fosse una scelta molto saggia. Quindi optò per la cosa che meno la riguardava. O meglio, la riguardava moltissimo ma di certo era diverso dall'argomento Lucas o dei bulli.
    Nulla... stavo solo pensando alla Gita di qualche settimana fa mormorò alla fine, alzando lo sguardo chiaro e puntandolo timidamente in quello scuro dell'uomo. Non so se qualcuno glielo ha raccontato ma è stata una strage... sospirò ancora. Lo so, è stato solo una specie di sogno, un qualcosa indotto dal museo come nuovo "esperimento sociale", ma è stato terrificante. Credo che siano morti quasi tutti. Posò la schiena contro la sedia, rilassando i muscoli. E comunque stare qui infonde tranquillità, soprattutto se alzo gli occhi al cielo e vedo tutte quelle stelle. Sono molto, molto belle concluse con un tono leggermente ammirato.
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    Daniele Salvatore
    Prof. Astronomia | 33 anni
    Ogni ragazzo di quella scuola era per Daniele qualcosa di speciale. Nessuno era meglio di un altro e sopratutto non amava fare nessuna distinzione tra casate. Poteva solamente dire che, effettivamente, la classe del primo e del secondo anno era veramente speciale. Ovviamente il motivo non era Jessica, ma ogni ragazzo aveva qualcosa di particolare come se la sua storia fosse orginale e sopratutto molto, molto sofferta. Certo, Daniele quando era entrato ad Hidenstone non si aspettava un centro di recupero, ma infondo erano bravi ragazzi quindi aveva deciso di assecondare la sua natura ed essere il più gentile e disponibile possibile. Infondo non era mai stata una persona stronza nella sua vita, a meno che non gli facessero perdere la pazienza sul serio, ma infondo era difficile che raggiungesse un livello di intolleranza per qualcuno tale da arrabbiarsi per davvero.
    Sorrise alla ragazzina bionda quando tasalì e gli venne un pò da ridacchiare. Non la volevo spaventare! Aggiunse poi sorridendole ancora prima fi studiare la sua aria tra il perplesso, il sopraffatto e lo sconsolato. Non disse nulla, aspettò che lei scegliesse l'argomento del quale parlare e nel frattempo lui si limitò a guardare per qualche istante il suo orologio. Si, mi hanno raccontato qualcosa! Aggiunse poi sogghignando. beh, era stata una bella esperienza, forse avevano esagerato con le morti, ma si! Sicuramente avevano fatto cose dannatamente stupide. Infondo erano dei ragazzini e si erano comportati come tali. Beh... mi è stato raccontato in maniera molto, molto vaga - mentì perchè Jessica non aveva tralasciato nessun tipo di dettaglio ne raccontargli la gita che aveva fatto, l'egitto, la babilonia che gli era stata a sua volta raccontata dai compagni - Quindi mi dica... esattamente cosa l'haterrorizzata in questo modo? Insomma immagino che anche lei sia "morta" Ma lo disse con una tale dolcezza che non poteva neanche sembrare una cosa davvero cattiva e poi decise di essere lui a farle una domanda, infondo si era avvicinato per un motivo preciso e non perchè era rimasta li davanti al libro. Ma è sicura che sia solamente per questo? Si, era stato traomatico, ma Daniele era un pò più grande di lei e beh...non era uno stupido! Aveva notato le battute che si erano scambiate prima con il giovane ametrin ed aveva capito che ci fosse davvero qualcosa che non andasse, non tanto per Lucas, ma per il comportamento dello stesso.
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    Emma Lewis | Ametrin
    Non si preoccupi sussurrò, guardando il docente di sottecchi. Forse avrebbe dovuto alzarsi e andarsene nel proprio dormitorio, ma era come incollata alla sedia, con gli occhi fissi sul manuale di Astronomia, sebbene davvero non lo stesse leggendo. Non perché non fosse interessante, anzi lo aveva già letto almeno due volte, nei momenti di pausa! E in quel momento attirava il suo sguardo come una calamita, forse perché se avesse guardato negli occhi il professore, avrebbe capito che c'era qualcosa che non andava e ad Emma non sembrava una buona idea confidarsi con un professore, per quanto le paresse gentile e disponibile. Anche se, a pensarci attentamente, non sapeva in generale con chi parlare di quella situazione. Con Lucas stesso era fuori discussione, avrebbe potuto scrivere ad Erik o a Thomas... o a Mia? O ancora ad Howard... solo in quel momento si rese conto di quanti amici in realtà si stesse facendo, sebbene le sue paure iniziali di non trovarsi nessuno. O forse era solo il fatto che a pochissime persone diceva del suo diabete! Ma l'ultima cosa che voleva era essere vista solo come una malattia e non come Emma Lewis, una ragazza piena di sfaccettature. Per questo era bene che se lo tenesse il più possibile per sé, ma lui era un professore... e in quella scuola i docenti le sembravano fin troppo intelligenti per cadere nell'ignoranza che caratterizzava molte persone, specialmente compagni di scuola, che conosceva o aveva conosciuto. Inoltre era abbastanza sicura che sapessero del Diabete. Non era una di quelle cose che si poteva nascondere agli insegnanti. Dovevano saperlo per ogni evenienza, per sapere come intervenire se fosse successo qualcosa. Ora, non sapeva se lui nello specifico ne fosse a conoscenza, ma probabilmente sì, quindi nel parlare lo diede per scontato.
    La ragazzina era colpita dal tono dolce dell'uomo... un tono che quasi la induceva a raccontargli qualsiasi cosa, quasi come se avesse delle abilità persuasive. O forse era semplicemente lei che si lasciava persuadere da un tono dolce e un bel sorriso. Morire di crisi ipoglicemica non è il massimo nella vita, sa? domandò, retoricamente, inserendo nella frase giusto un pizzico di bonaria ironia. Doveva prenderla il più possibile sul ridere o la sua vita sarebbe stata l'apoteosi della depressione, almeno per com'era fatta lei. Ed è una mia paura che mi succeda qualcosa perché non faccio le iniezioni di insulina aggiunse, rabbrividendo al solo pensiero. È stato quasi come morire disidratati... solo che le sensazioni erano accentuate, non so se mi spiego... insomma, orribile. Ricordava distintamente la bocca secchissima e tutto il resto.
    La prego, non mi dia del lei. Mi sento vecchia e ho solo sedici anni azzardò, con una risatina, tornando a puntare lo sguardo verso le stelle che brillavano luminose. Ma ha ragione, non è questo il problema vero. Sospirò. Ormai un po' di tempo era passato e di certo non poteva più tornare indietro per modificare le loro azioni. Si morse il labbro e si guardò intorno, come per assicurarsi che nei paraggi non vi fosse nessuno. Ma ancora non iniziò a parlare, chiedendosi nuovamente se fosse una buona idea parlare con un professore. Ma alla fine dopo una piccola battaglia interna, decise di dargli fiducia. Sembrava saperci fare con gli adolescenti (e non solo perché si scopa un'altra studentessa di questa player) e quindi iniziò a parlare. Si tratta di Lucas e quasi senza accorgersene fece un cenno del capo verso la porta dov'era sparito qualche minuto prima il concasato, come se fosse ancora là sebbene non fosse così. Gli sono grata per quello che fa e per il fatto che mi segua come un'ombra perché vuole proteggermi, ma... a volte ho bisogno di stare da sola ecco spiegò, sospirando.
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    Daniele Salvatore
    Prof. Astronomia | 33 anni
    Di tutte le cose assurde che aveva visto nella sua vita, forse gli adolescenti ed il loro comportamento era quello che non sarebbe mai riuscito davvero a capire. Eppure anche lui era stato un 16enne con tuti quei complessi e quelle elucubrazioni mentali! Era come se si fosse dimenticato quello che aveva provato quando aveva la loro età? No, era forse quello il problema principale di Daniele ed era anche quello il suo punto di forza e per il quale riusciva veramente ad essere così vicino a loro. Aveva un forte intuito - ma infondo era una persona che aveva a che fare con le stelle, non poteva essere altrimenti - e sapeva quale fosse il problema. Il fatto era che non ce l'aveva con Lucas seppur era andato a letto con la ragazza che amava mentre andava con lui. Insomma era complicata quella situazione ma sapeva per certo che con Jones, prima o poi, avrebbe dovuto parlare. Le sorrise quando fece quella sua affermazione e guardò la pagina che stava fissando da più o meno 10 minuti. é un capitolo interessante quello, ma tempo che dovrà aspettare ancora un pò per capirlo a pieno! Glielo disse più per allentare la tensione che altro e quando quella frase arrivò Daniele ridacchiò appena, si alzò da dove era seduto e si andò a sedere di fronte a lei, girando una sedia e sedendosi a cavalcioni ad essa. Siamo nel 21esimo secolo e purtroppo l'8,5% della popolazione mondiale è affatta da diabete. Non voglio sminuire la tua paura, ma vorrei che tu capisca, signorina Lewis, che non ha niente di cui vergognarsi e sopratutto non facendo la sua iniezione di insulina come dovrebbe non fa altro che alimentare le sue paure! Forse era duro a dire quelle cose? No se dette con un tono di voce caldo, calmo e dolce. Daniele era così sempre e con tutti, forse il pargoletto del suo migliore amico lo aveva cambiato parecchio ed Alex stava finendo di modellare quel suo carattere dolce come non mai. Lui era cresciuto in una famiglia che lo amava terribilmente, che lo aveva sempre protetto e che non gli aveva mai fatto mancare niente. Conosceva cosa voleva dire amare ed essere amato e quello lo rendeva, sicuramente, una persona migliore! Ridacchiò quando disse che non voleva che lui le desse del lei. Gli tornò alla mente quando aveva detto lui stesso quella frase a Jessica qualche mese prima, si morse il labbro ed annuì. Va bene! Non ti darò del lei...ma tu, Emma, devi promettermi che comincerai a prenderti cura di te e farti quelle iniezioni. é importante che tu lo faccia e non per gli altri ma per te stessa! Aggiunse poi puntandole l'indice all'altezza del naso e sorridendole, ma sapeva che quella era solamente una parte del problema. Infondo aveva visto la scena di prima ed aveva anche intuito quale fosse il punto. Gli veniva quasi da ridere per quella cosa così assurda e da una parte pensava anche che Jessica si mertivava un ragazzo come Lucas, pronto a stare piantonato ad uno stipite della porta per aspettarla e proteggerla in tutte le occasioni. Ma non disse niente ed attese che la ragazza riuscisse a parlare da sola, senza ulteriori pressioni o domande quindi quando disse quale fosse davvero il problema Daniele le sorrise e scosse leggermente la testa, poi si portò una mano tra i capelli tirando indietro qualche riccio che cadeva sulla fronte. Guardò attentamente le movenze della biondina di fronte a lui per capire se effettivamente c'era qualcosa che non andasse e se ovviamente c'era anche qualcosa di più della presneza di Lucas che le desse fastidio. Io credo che dovresti dirglielo. Jones è un ragazzo molto intelligente, con una scala di valori tutti suoi. Si comporta come meglio crede per far del bene alle persone a cui tiene molto, non è uno di quei ragazzi che si risparmia nelle parole e nei gesti, quindi dovresti parlargli, dovresti dirgli il tuo punto di vista. Io sono sicuro che lo capirà, anche se magari all'inizio cercherà di fare di testa sua e ti darà l'impressione di una persona che non vuole ascoltare. Ma ti posso assicurare che non è uno stupido! Aggiunse poi sorridendole. Aveva un'alta opinione dell'ametrino e non solo perchè era uno dei suoi studenti migliori ma perchè aveva studiato il suo fascicolo e lo trovava interessante, il suo comportamento, il suo modo di approcciare alla vita. Ed Emma, dal canto suo, era così diversa da lui! Ma che poteva fargli solamente bene,
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    Emma Lewis | Ametrin
    Perché Emma Lewis aveva la capacità di cacciarsi sempre in quelle situazioni? Non lo sapeva nemmeno lei! Non che le dispiacesse parlare con il docente, solo che era strano farlo per ciò di cui stavano parlando. Okay, sul diabete e sulle sue paure relative, ci poteva anche stare... ma non su Lucas e su cosa non andasse, su cosa provasse per lui e quant'altro.
    Sussultò leggermente quando lui nominò il capitolo, quasi non si fosse resa conto -fino a quel momento- di aver fissato a vuoto una pagina, quasi potesse raccontarle chissà quale inestimabile segreto. Si riscosse ed accennò una lieve risatina imbarazzata. Oh, mi piace prendermi avanti tentò di scherzare lei, scrollando le spalle. Ma poi chiuse il libro in silenzio, lasciando che quel lieve tonfo si spegnesse nell'aria, in silenzio. Lo osservò mettersi a cavalcioni di una sedia, davanti a lei. Non disse nulla e aspettò che finisse di parlare.
    Fece una smorfia, ma annuì. Io le faccio... forse me lo sono scordata una volta o due... ma il fatto è che io odio gli aghi. Sì, mi faccio delle iniezioni sull'addome o sulla coscia prima di ogni pasto, ma gli aghi mi terrorizzano ancora. E comunque... saremo anche nel ventunesimo secolo, ma certa gente sembra essere rimasta ai tempi del medioevo fece spallucce, per quanto amasse quel periodo storico, i medioevali avevano una mentalità parecchio ristretta che poco avrebbe dovuto abbinarsi all'anno corrente. Fin troppe persone credevano che lei fosse sbagliata, lo credevano con così tanta convinzione, che alla fine finiva per crederci pure lei, eppure oggettivamente parlando, non aveva assolutamente niente che non andasse e il diabete non era contagioso e mai lo sarebbe stato, non lo avrebbe di sicuro passato a chi le era vicino come avrebbe potuto passare un raffreddore.
    Io glielo prometto, soprattutto dopo la gita, ma... farmele da sola a volte diventa un incubo. A volte fa così male che mi viene da piangere. Sa, basta solo infilare l'ago nella maniera sbagliata e diventa molto più doloroso di quello che è. Ha mai fatto le analisi del sangue con qualche dottoressa poco competente o quando non trovano la vena che devono fare più e più buchi? Ecco, peggio ammise, scrollando le spalle. Mi scusi, non so nemmeno perché glielo sto dicendo. Era più una riflessione a voce alta che altro, ma ci teneva a puntualizzarlo.
    Fu quando iniziarono a parlare di Lucas, che si sentì maggiormente a disagio. Non era abituata a parlare di ragazzi... con un docente.
    Il fatto è che cominciò, giocherellando con la penna che aveva precedentemente posato vicino al manuale, Lucas è già stato... male? non sapeva in realtà come si fosse sentito, ma non era troppo rilevante. Per un'altra ragazza, mi pare si chiami Jessica, e non voglio farlo rimanere male dicendogli che non lo voglio avere sempre intorno, per quanto possa usare tatto. Sbuffò, non sapendo bene nemmeno lei come affrontare quella situazione. E poi ogni volta che lo guardo, mi manca la forza di dirgli qualcosa. Vuole solo proteggermi, penso che voglia pure picchiare un tipo del quinto anno degli Opali, ma... insomma, anche se lo fa per me, io non voglio che usi la violenza e che si metta nei guai. In questa scuola il bullo pare passarla sempre liscia. Non stava pensando ad un evento in particolare, in realtà... però le era arrivata quell'impressione, sebbene adorasse comunque la scuola, i professori e i pochi compagni che erano diventati suoi amici, come Howard per esempio. È una situazione un po' ambigua, mi sono fermata qui per riflettere, ma non ho troppa voglia di pensarci, in realtà concluse.
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    Daniele Salvatore
    Prof. Astronomia | 33 anni
    Quando chiuse il libro Daniele sorrise e poi ridacchiò per la sua risposta. Era evidente che stava fissando la pagina senza realmente leggerla, ma comunque non disse assolutamente niente. Infondo non era orario di lezione e non aveva intenzione di rimproverare una sua alunna per qualcosa che non avrebbe dovuto neanche sapere. Ascoltò la sua successiva riflessione e poi scosse appena il capo. Era una ragazzina e quele cose gliele avrebbe dovute dire un medico magari e magari anche i suoi genitori ma lui era sempre convinto che la scuola ed i professori dovessero essere delle guide e per quello non aveva nessuna intenzione di non darle un'informazione che sicuramente l'avrebbe fatta sentire meglio. Emmai esiste l'insulina in compresse e non è necessario fare delle iniezioni. Posso capire la paura degli aghi ma non puoi decidere di non prendere qualcosa che ti fa stare bene solamente per una paura. Abbiamo tutti quanti paura di qualcosa, ma poi esiste lo spirito di sopravvivenza. Io credo che tu dovresti parlare con i tuoi genitori, o con un medico e chiedere davvero di trovare una soluzione. Non devi diventare sempre uno scola pasta per stare bene ed il diabete è una malattia che è molto diffusa nel mondo! Quindi... Si strinse nelle spalle come per dirle che non doveva viverla male, ma farsi coraggio e trovare delle soluzioni alternative! Sei una ragazza molto in gamba, studiosa e riflessiva quindi non permettere a qualche tua paura di fermarti. Non ne vale la pena! Le riservò un sorriso radioso e fiducioso e poi l'ascoltò di nuovo sul fattore Lucas e questa volta voleva quasi morire d'infarto. Era stato male per una ragazza? O meglio per Jessica? Allora non era solamente sesso tra di loro? Gli aveva mentito? Di nuovo? Si morse il labbro ma cercò di non far trapelare nessuna emozione quando la biondina di fronte a lui parlò di quella situazione poi però, ritrovò la serenità giusta, infondo di quella cosa ne avrebbe parlato con Jessica stessa in un altro momento. Tutti stiamo male o siamo stati male per qualcuno. Ma io credo che Lucas sia una persona intelligente e sopratutto che gli interessi veramente quello che pensi. Quindi ok... con Jessica è stato male! Ma tu non sei Jessica, giusto? Quindi digli quello che pensi, quello che provi e quello che vuoi veramente... e vedrai che il vostro rapporto sarà semplicemente più saldo! Lui era così che aveva sempre affrontato le situazioni e non aveva certamente voglia di cambiare il tutto. Infondo a cosa sarebbe servito? Voleva sincerità e chiarezza sempre e per quello consigliava a lei di fare la stessa cosa. Credi che sia più bello se lo eviti? Emma ho visto ed ascoltato quello che gli hai detto prima, e credimi... è peggio così che dirgli la verità! E lui lo stava dicendo per esperienza e non per farle una predica!
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    Emma Lewis | Ametrin
    Ascoltò attentamente le parole del docente, riflettendoci un po' su. Effettivamente non ci aveva mai pensato alle compresse... o meglio, i medici non gliene avevano mai parlato e i suoi genitori a tratti nemmeno un'aspirina le facevano prendere, quasi avessero qualcosa contro le pillole di qualsiasi genere. Però sarebbe stata una buona alternativa per non dover ogni volta ritrovarsi con gli occhi lucidi per aver fatto una stupida iniezione. Beh... ci penserò. Ne parlerò con i miei quando tornerò a casa, alla fine della scuola... o gli mando un messaggio scrollò le spalle, rivolgendo il suo sguardo verso Daniele, studiandolo per qualche attimo. Era un bravo professore, come tutti in quella scuola, chi più chi meno. Emma lo stimava e poi Astronomia era una materia che adorava -a parte il dover salire all'osservatorio- e forse era perché quella ragazza aveva sempre la testa altrove e quindi si rivedeva bene in questa materia!
    Quando ho scoperto di avere il diabete, è stato un po' come un colpo al cuore. Non so come definire il terrore che ho provato, ma avevo solo dodici anni, mi pare. Però a quel tempo credevo fosse qualcosa di gravissimo e che la mia vita sarebbe stata segnata per sempre rise a quei pensieri da ragazzina stupida e scosse la testa. Certo, mi hanno fatto capire che non è assolutamente vero, che ci posso convivere benissimo e che non è niente di così fuori dal mondo, come dice lei ce lo hanno molte persone. Ma è stata dura accettare di avere qualcosa di diverso, qualcosa che sarebbe ben presto diventato oggetto di scherno da parte degli altri. Così com'è stato. Ma non ha importanza. Ora, qui ad Hidenstone, sto trovando diversi amici, cosa che non credevo possibile. Ma anche non solo qui dentro. Qualche settimana fa, in spiaggia, ho incontrato un ragazzo -aspirante auror- troppo carino! Esclamò, per poi arrossire subito dopo. Mi scusi aggiunse, imbarazzata. Andiamo Emma, è pur sempre un docente, non il tuo migliore amico!
    La ragazzina distolse lo sguardo, arrossendo ancora al suo successivo complimento. La ringrazio, è molto gentile annunciò alla fine, improvvisando un timido sorrisetto. Le veniva naturale parlare con lui, così come le veniva naturale parlare con pochi altri docenti.
    Ma poi l'argomento si spostò su qualcosa di abbastanza spinoso per la giovane, considerata la sua timidezza. Lucas. Scosse la testa. Sì, forse dovrei... ma è così dolce quando si preoccupa! Sospirò, lanciando uno sguardo alla porta come se Lucas potesse essere ancora lì in attesa. Tornò a girarsi verso l'uomo e lo guardò per qualche attimo, prima di tornare a parlare. Comunque mi uccide se non mi vede tornare e sono passati ben più di dieci minuti... ridacchiò, nervosa. Però... si morse il labbro vorrei confidarle una cosa, se ha voglia di starmi a sentire... ma è tardi, magari deve andare da qualche parte... sussurrò, dandosi della stupida e ripetendosi che era un dannato docente e non un suo amico.
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    Daniele Salvatore
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    Quasi cominciava a pensare che aveva sbagliato mestiere e che doveva diventare un medimago, magari specializzato in psicologia visto e considerato che, ultimamente, ascoltava i suoi alunni senza ritegno e senza neanche porsi troppo il problema di essere un pò troppo informale. Ma Daniele era fatto in quel modo e non sarebbe cambiato per nulla al mondo. Infondo la questione principale era quella: lui erali per dare una via non solo culturale a quei ragazzi ma anche qualcosa che li avrebbe aiutati nella vita per stare meglio, qualcosa di più di un semplice libro o un semplice compito, perchè putroppo nella vita non esistevano solamente problemi che venivano risolti con una semplice formuletta imparata a memoria ed Emma lo poteva dire meglio degli altri. Il diabete era un problema reale che, comunque, portava a delle limitazioni, portava a restrizioni, portava altri problemi e non esisteva nessun incantesimo per farlo sparire quindi credeva davvero che fosse compito di un docente riuscire ad insegnargli e rafforzare il loro carattere in maniera tale che sarebbe riuscita a cavarsela da sola. Le sorrise ascoltandola, ma questa volta senza dire niente! Infondo non c'era niente da rispondere, lui era una di quelle persone che sapeva capire quando una ragazzina di quell'età aveva semplicemente bisogno di tirare fuori quello che aveva nella sua mente senza sentirsi dire niente. Assolutamente niente. Senza doversi sentire nessuna predica e nessun giudizio. Era semplicemente una persona normale che sapeva benissimo quando sapeva stare zitto ed Emma aveva capito, o almeno Daniele si augurava, che di lui si poteva fidare. Sorrise e poi si alzò da dove si era seduto. Facciamo così! Continuiamo a parlare mentre ti riaccompagno al dormitorio. Infondo si è fatto tardi e se ti becca un prefetto o un caposcuola ti leverà punti casata o peggio finisci in punizione! Aggiunse poi guardando l'orologio che aveva al polso prima di ridacchiare per la sua confidenza, forse troppo confidenziale. Beh, gli amici aiutano molto a vedere le cose sotto un altro punto di vista... quindi se è carino, è meglio, no? Lo disse in maniera scherzosa prima di farle capire che dovevano andare. Infondo non poteva mica rimanere in aula per sempre e poi sicuramente Jessica aveva già mandato tremila messaggi chiedendosi dove fosse. Sorrise al pensiero prima di tornare dalla biondina. Emma, troverai sicuramente il modo di parlare con Lucas. Sono convinto che se anche farà della resistenza, alla fine ti ascolterà e farà come vorrai! Aggiunse poi cercando di farle capire che l'unica soluzione a quel "problema" era appunto parlare con la persona interessata. Poi si voltò verso di lei quando disse che voleva confessarle ancora una cosa. Certamente, dimmi pure! Aggiunse poi sorridendole e posando la mano sul pomello della porta di legno per poi aprirla e farle segno di uscire. Lui l'avrebbe ovviamente seguita.
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    Emma Lewis | Ametrin
    Forse, dopotutto, non era stata una cattiva idea decidere di parlare con il docente di astronomia. Non stava andando come aveva pensato; lui era molto più comprensivo di ciò che credeva ed era estremamente gentile con lei, caratteristica che la portò ad apprezzare maggiormente l'uomo e che la spinse a volersi impegnare di più nelle sue lezioni. Non tanto per dimostrare qualcosa a lui o agli altri, quanto più per avere un qualcosa di suo. Nel senso... lui ci metteva passione in ciò che faceva e lo aveva capito benissimo, quindi magari se si fosse davvero impegnata, un po' di quella passione, sarebbe stata trasmessa anche a lei e quindi prese quella sua personale decisione. Non che in astronomia andasse così male, beninteso, ma poteva sempre migliorare! Ma il tempo delle chiacchiere era finito, il coprifuoco era scattato e probabilmente Lucas aveva già chiamato la CIA per sapere dove fosse finita esattamente! Non aveva esattamente mantenuto la sua parola del "ci vediamo fra dieci minuti".
    Ma fu felice quando lui si offrì di riaccompagnarla, almeno, come diceva lui, non sarebbe finita nei guai! Si sarebbe sentita in colpa a vita se avesse fatto perdere punti casata a quei tenerelli degli ametrin.
    D'accordo! Acconsentì, alzandosi e dirigendosi verso la porta che avrebbe condotto alle scale che a loro volta avrebbero condotto ai piani inferiori e, di conseguenza, ai dormitori.
    Sì, ha assolutamente ragione! E poi sta facendo l'accademia per diventare auror, chissà quante cose mi potrebbe insegnare! Rifletté abbassando la voce. Forse non erano esattamente cose da dire ad un insegnante, ma Emma era esattamente così. Talmente genuina che faceva ben poche differenze tra amici e professori, in un certo senso. Sì, per i docenti usava comunque il dovuto rispetto, ma se si trovava bene con qualcuno, qualsiasi fosse il loro rapporto... non sarebbe cambiato! Ma non lo faceva con una qualche malizia né voleva offendere nessuno; era nella sua indole e basta. Comunque, mentre camminavano, formulò l'ennesima frase degna di una ragazzina. Ma cosa le stava saltando in mente? Scosse la testa, pensando che non ci poteva fare proprio niente!
    Non lo so se Hidenstone è il posto per me... quando sono lontana da casa, sento troppo la mancanza di mia mamma e di mio fratello e ho paura che questo possa influenzare la mia permanenza qui confessò, scrollando le spalle. Ormai erano praticamente arrivati ai dormitori. Si fermò davanti all'ingresso e si voltò verso Daniele, guardandolo con i suoi occhioni azzurro cielo. Siccome qua siamo in vena di cose da ragazzini, Emma fece una cosa fugace, che durò un attimo solamente e che le piaceva fare con chi si dimostrava gentile con lei. Era parecchio più bassa di lui, perciò si avvicinò e avvolse le sue esili braccia attorno alla vita dell'uomo. Giusto qualche secondo, prima di distaccarsi. Grazie. Per avermi ascoltata. Sussurrò, sorridendo e arrossendo contemporaneamente.
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Daniele Salvatore
    Prof. Astronomia | 33 anni
    Era felice di quella conversazione. Era felice perchè aveva dimostrato a se stesso che sapeva ancora fare il docente nei migliori dei modi. Infondo con Jessica le cose erano andate in maniera così assurda perchè da subito c'era stato quel qualcosa in più. Non era malizia, ma sicuramente si era sentito subito attratto da quella ragazzina. Con Emma invece, esattamente come tutte le sue altre alunne, si sentiva veramente un docente, un docente che sapeva fare il suo mestiere. Quindi la finì di ascoltare e non fece altro che sorrider ed annuire. A volte la cosa migliore era semplicemente lasciare parlare le persone e non per forza sforzarsi di dare qualche consiglio, che poi alla fine finiva sempre per essere vista come una sentenza o peggio ancora come un giudizio. Gli adolescenti avevano bisogno semplicemente di essere delle persone libere da tutto quello e dire sempre qualcosa in risposta a quello che loro dicevano, a parare di Daniele, era sicuramente qualcosa di sbagliato. Sorrise più volte sentendo nella voce della ragazzina quella spontaneità ed genuinità di cui le ragazze di quel millennio erano quasi oramai prive e fu contento di averla aiutata almeno un pò. Una volta arrivati davanti la casata degli ametrin non si aspettò quel gesto e posò appena le mani sulle spalle della ragazzina. Adesso sai dov'è il mio ufficio! Quindi quando vuoi, quando hai dubbi, sai dove trovarmi! Disse semplicemente prima di sorriderle ancora e guardarla entrare nella sua sala comune. Sperava davvero che Emma stesse bene e che almeno un pò la nebbia nella sua mente si era diradata, ma infondo era la sua etàche la portava alla confusione più totale e da una parte, l'adolescenza, era bella anche per quel motivo, quindi alla fine era giusto che andasse in quel modo. Una volta lasciata la biondina nel suo dormitorio, scrisse alla corvina, dicendole che lui stava andando di nuovo in camera sua e che quindi, se l'avesse scavata nei corridoi a violare il coprofuoco l'avrebbe punita severamente. Non la trovò e la cosa gli fece veramente piacere. Una volta nella sua aula decise di rimettere a posto i vari strumenti utilizzati per la lezione e poi andò a dormire!
    RevelioGDR
     
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