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In passato, la riserva delle creature magiche era stato il posto che Ayla più aveva amato del Castello (insieme alla biblioteca, e ai giardini, e alla Sala Comune... insomma, insieme a tanti altri posti) ma era da molto tempo che non passava più di lì se non durante le lezioni di Cura delle Creature Magiche.
Era dal rapimento che Ayla cercava di uscire il meno possibile da sola, preferiva le mura sicure della sua stanza e della Sala Comune, si spaventava a volte anche ad andare a studiare in biblioteca per paura di trovarsi sola, ma da qualche giorno stava cercando di farsi coraggio e di uscire più spesso, anche solo a fare qualche giro di pochi minuti. Quel giorno, aveva deciso di portare fuori la piccola Pixie, una cricetina che le era stata data dalla professoressa Ivanova dopo una lezione di Incantesimi. Pixie passava la maggior parte del suo tempo in una gabbia, al sicuro dalle grinfie di Belle, il gufo di Ayla. Non che Ayla preferisse Pixie a Belle, si intende, ma in fondo era nella natura dei gufi cacciare i roditori, e Ayla cercava di dedicare il giusto tempo ad entrambi i suoi animali, tenendoli però lontani l'uno dall'altro.
Quel pomeriggio, Ayla aveva fatto uscire come al solito Belle a caccia e aveva recuperato Pixie dalla gabbia per permetterle di prendere un po' d'aria, era pur sempre un animale e, come tale, meritava di stare fuori all'aperto, nel suo ambiente naturale. Tenendola delicatamente tra le mani, Ayla si incamminò così verso la riserva delle creature, nella borsa un po' di cibarie che aveva recuperato dalla Sala Grande durante la colazione, quando aveva deciso di rilassarsi un po' fuori dal castello: frutta, per lo più, e un paio di panini, oltre alla sua solita scorta di dolcetti. Cercava di mangiare più sano ma... era più forte di lei, i dolci erano una sua debolezza, un po' come i luna park dell'orrore. E gli animali. E i libri. E Lilith.
Arrivarono così alla Riserva e Ayla si sedette su una delle panchine messe a disposizione per gli studenti, Pixie tranquilla sulla sua spalla. Ce ne aveva messo di tempo per imparare a fidarsi totalmente di lei, ma ormai erano molto legate e Pixie si fidava ciecamente, passando anche ore a farsi coccolare dalla sua padroncina.
Era evidentemente felice di essere fuori all'aperto, anche se ancora un po' spaesata. Ayla uscì allora dalla borsa l'involto che si era portata dietro, con dentro la merenda per quel pomeriggio. La mela era già tagliata a fettine, ne mise in bocca una e ne spezzò un pezzettino piccolo da dare a Pixie che lo mangiò contenta dalla sua mano. Era contenta di aver portato la cricetina con sé, anche se non umana valeva sempre come compagnia e la rasserenava, con lei non si sentiva sola e non troppo esposta a eventuali pericoli.. -
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Ayla!
Quando la ragazza si sentì chiamare, lì per lì sussultò, tanto era concentrata a dare da mangiare a Pixie, spaventandosi, ma quando si voltò vide Erik che, sorridente, si stava avvicinando. Ayla gli sorrise a sua volta, salutandolo con la mano, ma la sua attenzione ben presto fu catturata dal carinissimo furetto che il ragazzo aveva portato con sé, trattenendo il suo istinto di correre incontro a loro per poterlo coccolare, cosa che le risultò abbastanza difficile. Erik, però, decise di sedersi accanto a lei, cosa che le permise di osservare meglio l'animaletto.
Anche Erik notò Pixie, riconoscendolo effettivamente come uno dei cricetini che avevano curato a lezione di Incantesimi.
Si, è proprio lui. Gli confermò sorridendo, mostrandogli Pixie. Si chiama Pixie. Non è carinissima?
Ayla non conosceva molto bene Erik, gli aveva parlato un paio di volte e sapeva che era un caro amico di Blake, per questo si fidava di lui e non aveva problemi a parlargli o a stargli vicino. Da quelle poche volte in cui aveva avuto occasione di stare con lui e parlargli aveva capito che avevano molti interessi in comune, tra quelli vi erano anche gli animali, o almeno quella era stata l'impressione che aveva avuto e sperava vivamente di non sbagliarsi.
Guardò contenta il furetto avvicinarsi a Pixie, ma subito le venne in mente un dubbio. I furetti non mangiavano i topi e i piccoli roditori? Venne presa dal panico ma Erik la rassicurò dicendole che quello era il modo in cui "Coccolo" faceva intendere di voler fare amicizia.
Ayla si tenne comunque pronta a difendere Pixie in ogni caso, facendo molta attenzione alle mosse del furetto.
Coccolo? Lo hai chiamato così? Che nome carino! Sorrise, trovandolo davvero un nome adorabile per quell'animaletto.
Sapeva che i furetti erano predatori e che in natura cacciavano spesso roditori e altri animaletti piccoli, ma avevano un musetto così dolce che stentava a credere potessero essere creature feroci. Beh, ho portato un po' di roba da mangiare, se Coccolo vuole può unirsi alla nostra merenda. Oh, ovviamente anche tu! Gli sorrise, osservandolo poi uscire una piccola sciarpa con dei colori che ricordava perfettamente. Oh, eri un Tassorosso? Chissà perché, non era minimamente sorpresa dalla cosa.. -
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Erik iniziava a starle veramente simpatico. A guardarlo, non si sarebbe detto un ragazzo tanto allegro e amichevole, ma questa era solo una sua impressione. Il suo modo di fare così solare la mise immediatamente di buon umore e scacciò tutti i timori e le paure. Era contenta di avere compagnia, quel pomeriggio.
Osservò ancora un po’ preoccupata, comunque, Coccolo avvicinarsi a Pixie. Il cricetino annusò a sua volta l’animaletto di Erik, lei continuò a tenerli sott’occhio per assicurarsi che al furetto non venisse l’istinto (del tutto naturale) di divorare il roditore. Non se la sarebbe presa con lui, dopotutto i roditori facevano parte della naturale alimentazione dei furetti, ma non voleva comunque perdere Pixie.
Oh, grazie Erik, ma in realtà era il suo nome già da prima che me lo affidassero, se ricordi bene la lezione. Rispose quando Erik si complimentò per la scelta del nome del criceto.
Quando il ragazzo le chiese se avesse della mela, che era il cibo preferito di Coccolo, lei subito uscì un tovagliolino in cui aveva conservato delle fettine di mela già tagliata e sbucciata, e le diede ad Erik così che potesse dar da mangiare a coccolo. Lei continuò ad imboccare Pixie.
Ho anche un paio di panini con solo lattuga, pomodoro e formaggio se vuoi. Non sono tutti con prosciutto. Lo rassicurò quando Erik le rivelò di essere vegetariano. Era una scelta che Ayla ammirava. Ogni tanto si era fatta dei problemi sul fatto di mangiare carne, a volte ci rifletteva e si sentiva vagamente in colpa, ma non riusciva a smettere di mangiarne. Era più forte di lei.
Io non mangio determinati tipi di carne ma non riesco a diventare del tutto vegetariana, è più forte di me. Gli rivelò quindi prendendo un panino per sé e iniziando a mangiarlo.
Poi arrivo la fatidica domanda: se fosse una Grifondoro. Le andò un morso di panino di traverso e iniziò a tossire. Lei? Una Grifondoro? Ma se aveva anche paura della sua stessa ombra? Era evidente che Erik non la conosceva affatto.
N-no... Rispose quando si fu ripresa. Ero Corvonero. Certo, nessuno al di fuori della mia casata mi conoscevano, e neanche andavo d’accordo con tutti loro... Ricordò con nostalgia quei tempi. Era vero, aveva pochi amici, ma comunque era una situazione sempre più facile di quella che si trovava ad affrontare in quel momento, senza più Nikolai e con solo Blake e Lilith. Certo, la loro amicizia valeva molto più di quella di chiunque altro per lei, soprattutto quella di Lilith, ma stava avendo comunque non pochi problemi ad integrarsi quell’anno. E poi, tutto ciò che era successo... Si fece improvvisamente triste e pensierosa e prese ad accarezzare Pixie distrattamente.. -
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