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.«Le strade della lealtà son sempre rette. »Di tante cose che era abituato a fare durante la notte, dormire era l'unica cosa che non gli riusciva particolarmente bene. Un astronomo aveva il giorno e la notte invertiti! Il giorno, in genere, lo passava sempre a sonnecchiare, ed invece la sera era allegro e pimpante come non mai. Stava ancora scrivendo delle cose per il suo programma. Aveva intenzione di fare una lezione a quei ragazzi veramente molto, molto, molto bella ed interessante, aveva voglia di farli esercitare in qualcosa di estremamemten pratico, di essere concreto e cercare di insegnare loro due cose importanti. Aveva capito che molti di loro dovevano imparare a difendersi ed altri invece ad essere un pò più coraggiosi e prendere iniziativa nell'attacco. Stava pensando molto ai suoi studenti ed era andato a sbirciare anche le lezioni dei suoi colleghi. L'astronomia non era una materia del tutto autonoma, poteva essere d'aiuto e di supporto a moltissime materie che loro imparavano, come ad esempio Incantesimi o le stesse rune. Daniele era stato molto bravo ad imparare come un elemento atmosferico, o comunque di spazio o di tempo potesse essere rilevante e decisivo in un duello. Insomma, voleva che i suoi alunni diventassero più forti e consapevoli, specialmente dopo quello che gli era successo. Era li, nel suo studio a continuare a lavorare per loro, quando sentì la porta della torre di astronomia aprirsi. Effettivamente quello strano cigolio gli fece prendere un colpo. Guardò l'orario e sgranò gli occhi. Perchè gli studenti dovevano andare li sopra a quell'orario? Sperava seriamente che non doveva diventare un orco cattivo o di non sorprendere nessuna coppietta a fare qualcosa di incedente. Lui aveva dato il suo primo bacio sulla torre di astronomia, ma comunque non era una buona scusa per far si che i suoi alunni potessero fare quello che volevano. Si alzò, posò la sua penna e chiuse il suo computer. Non tolse gli occhiali da vita che metteva per non far stancare gli occhi e andò lentamente e con passo felpato a vedere esattamente chi fosse. Puntò la bacchetta sulla porta per non farle fare nessun rumore e quando l'aprì sentì quelle parole e poi riconobbe i capelli corvini di Jessica Whitemore. Sorrise appena e tossicchiò per non farla spaventare. Allora è proprio vero che voi dei Black Opal non riuscite proprio a rispettare le regole, anche quelle più basilari! Non lo disse con cattiveria ne con presunzione, aveva un tono poco da professore in realtà e fin troppo da amico. Sorrise alla ragazza. Dovresti fare attenzione, potresti davvero morire! Aggiuse. Quella ragazza gli stava particolarmente a cuore. Non sapeva il perchè, ma fin da subito gli era sembrata una ragazza da difendere, e diciamoci la verità, Daniele era proprio quel tipo di ragazzo che prendeva a cuore qualsiasi caso umano gli si parasse davanti.the heart is deceitful above all things,.
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.«Le strade della lealtà son sempre rette. »Si aspettava tutto e di più, ma non lei in vestaglietta, con quel freddo e su quel cornicione. Quando aveva parlato l'aveva sentita completamente distante, come se a parlare non fosse proprio lei, allora si avvicinò leggermente a lei, cercando di non farla spaventare, ma in realtà quello che si stava facendo sotto era lui. Insomma, cosa diavolo ci faceva la notte li sopra, e soprattutto con quell'abbigliamento. Le era successo qualcosa di estremamente brutto? Insomma, davvero quegli studenti erano così dannatamente disturbati, tutti quanti? Era preoccupato e lo divenne ancora di più quando la vide alzarsi in piedi. é anche il mio posto preferito, quando avevo la tua età stavo sempre nella torre di astronomia, in genere i professori la chiudevano a chiave, ma poi era così facile aprire una porta rotta ed antica... di legno... cercò di parlare con disinvoltura fino a che arrivò vicino a lei. Volare come gli uccelli? Veramente? Insomma, non è che quello era un tentativo di suicidio? Lo sapeva che quella ragazza aveva qualcosa che non andava e che sopratutto non lo diceva, non lo esternava. Era qualcosa di seriamente preoccupante e sinceramente cominciava a pensare che magari un consulente scolastico poteva servire seriamente a quella scuola. Possibile che non ce ne fosse uno dopo tutto quello che era successo? Inoltre, lui aveva avuto una vita così regolare e senza intoppi che al momento non sapeva neanche bene cosa dire. Beh, che dio benedica il quidditch per questo! Infondo drammatizzare la situazione era l'unica cosa sensata che gli veniva di fare, ma nel frattempo era così vicino alla sua caviglia che non l'avrebbe mai lasciata cadere. Se scendi giù da questo cornicione, ti faccio vedere una cosa bellissima! Lo diceva davvero, lui aveva tutti gli strumenti e conosceva il cielo meglio della terra, poteva farle capire davvero come viveva una stella e farle anche capire che non erano poi così tranquille. Forse era meglio vivere sulla terra e come un dolce orsetto coccoloso. Le stelle erano tanto belle ed affascinanti quanto assolutamente dannate. Riuscivano a farti perdere la via, riuscivano a darti delle indicazioni vere, quanto errate. Le stelle erano dei corpi celesti infinitamente misteriosi, un sigillo fatto male e ci si ritrovava all'inferno. Insomma, Jessica era una ragazzina e non sapeva cosa diceva, ma lui poteva rispondere a quella domanda. Diciamo che le stelle non vivono proprio una vita tranquilla, e ti posso assicurare che non la fanno vivere neanche a noi. Sai, siamo molto influenzati dal cielo, dalla luna, dalle stelle, anche dalla luminosità di esse. Forse parlare con lei era necessrio, forse tutto quello era dettato da qualcosa che Daniele neanche immaginava, da un dolore veramente forte e sopratutto taciuto per troppo tempo, ed infatti, subito dopo arrivò la vera ragione di quella passeggiata su quel cornicione troppo alto e pericoloso per essere sottovalutato. I suoi genitori l'avevano abbandonata e lei non sapeva ne capiva il perchè. Era completamente comprensibile. Lui non poteva capirla in pieno, ma poteva sicuramente aiutarla. Ma in realtà la frase che lo fece letteralmente sbiancare fu quella successiva. Alchè, fece un gesto istintivo, la prese semplicemente per mano e l'attirò a se. Magari sarebbe anche caduta dal muretto, ma almeno dalla parte giusta e lui non avrebbe permesso che lei si facesse male, prendendola prontamente. Non voglio sentire mai più assurdità di questo tipo! Aggiunse questa volta un pò più severo, ma tornando immediatamente con un'espressione dolce sul viso della ragazza. Le sorrise. Insomma, si erano troppo vicini, ma lei si stava per buttare, ed infatti, alla fine lui si allontanò appena. I genitori fanno degli errori. Sono esseri umani anche loro. Ma un figlio non è mai un errore, e tu dovresti saperlo meglio degli altri. Jessica Veronica Whitermore, sei una ragazza bella e giovane, hai tanto ancora da imparare e sei anche fortunata che puoi farlo. Il passato non deve mai influenzare il tuo presente o il tuo futuro, non nell'accezione negativa. Siamo il frutto delle nostre scelte, sempre. Se tu scegli di essere una donna forte, e consapevole allora è così che diventerai. Aggiunse poi asciugandole le lacrime con un dito. Ti va una tisana calda? Chiese non facendo caso al suo abbigliamento. Infondo era una sua alunna.the heart is deceitful above all things,.
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.«Le strade della lealtà son sempre rette. »Quando aveva deciso di diventare insegnante, non avrebbe mai pensato che doveva affrontare streghe e maghi pazzi assassini e rapitori di adolescenti, o crisi adolescenziali tanto complesse. Allora ci aveva visto giusto. Jessica aveva bisogno d'aiuto. essica aveva bisogno di una guida più che di un insegnante, ed anche di qualcuno molto compotete che l'aiutasse a risolvere i suoi dannati e maledetti demoni interiori. Tutti ne avevano qualcuno, ma Daniele non ne aveva mai avuti di drammi, ok, si i genitori lo avevano fatto esorcizzare per via della magia, ma infondo niente di che, niente di troppo complesso o complicato. Il fatto era che non voleva che le accadesse qualcosa, sia per la sua delicatissima posizione, sia anche per il fatto che comunque era giovane troppo giovane per fare una scelta così avventata. Sorrise appena quando le sentì dire che era diventato un'abitudine lasciare aperta quella porta, ed allora doveva provvedere a fare un incantesimo di protezione per l'altezza, almeno così nessuno poteva buttarsi!Immagino che il professore di astronomia che c'era prima di me non fosse molto sveglio di notte, ma purtroppo per voi, io non sono un gran dormiglione... quindi...Era un modo simpatico per dirle che tanto lui li sentiva quando andavano in torre di astrronomia, li sentiva tutti e costantemente, a meno che non c'era per niente in quel suo allogio che adorava così tanto. Poi ridacchiò. Lui sapeva giocare a Quidditch, beh si se la cavava. Non era bravissimo e non era neanche mai stato un membro della sua squadra, ma ci giocava volentieri. Ai tempi che andava lui ad Hogwarts i ragazzi che giocavano a quidditch erano veramente dei fenomeni, fenomeni che si erano rivelati solamente dopo, cominciando a giocare per mestiere. Me la cavo!Ma non penso di essere così bravo, non ho mai giocato in nessuna squadra, anche se devo dire che mi sarebbe piaciuto molto! Le rispose fino a che alzò un sopracciglio e quando lei si preoccupò che tirava veno ridacchiò. Beh, io almeno sono vestito, quindi.... un motivo in più per scendere da li sopra, non trovi? Chiese prima di farla scendere e ritrovarsela con le mani contro il suo petto. Le sorrise, infondo era semplicemente scivolata e lui era troppo grande per vedere cose che non esistevano. Si strinse nelle spalle. Che dire, per diventare insegnanti qui dentro c''è un livello di fascino molto alto... mi sono dovuto adeguare! Lui non era mai stata una persona troppo formale, non era uno che sarebbe mai andato con le sue alunne, ma non voleva che loro sentissero un distacco netto tra la sua figura di insegnante e la loro di alunni. Infondo sarebbe stato solamente peggio perchè non si sarebbero mai fidati di loro e quello poteva comportare solamente poco dialogo e conseguenti casini. Già sembravano essere dei campioni in quello, era meglio non dargli altro modo di continuare la loro attività preferita. Non diede immediatamente peso alle parole che disse la ragazza mentre si lisciava i capelli e si faceva un ulteriore giro sul cornicione, voleva prima metterla al sicuro e poi avrebbe risposto ad ogni singola parola, per quello decise di non rispondere subito alle cose più serie e soffermarsi a quelle dette con più leggerezza. Jessica aveva un bel viso e sopratutto sembrava essere sempre molto sorridente e serena, ma a quanto pareva tutto quello era solamente e soltanto apparenza. Stava per dire qualcosa ma si interruppe di nuovo sentendo la ragazza continuare a parlare. Perchè i suoi compagni avrebbero dovuto allontanarla? E perchè dovevano chiamarla in quel modo così brutto? Sinceramente, non era proprio il top rimanere incinta a quella età, ma questo non voleva certamente dire essere una poco di buono, lui credeva più che la ragazza era inesperta, senza alcuna esperienza, ed infatti le sue parole di appena dopo lo confermarono, la prima volta, il primo bambino. Sospirò. Perchè mai nessuno faceva educazione sessuale nelle scuole? Effettivamente quello non lo disse, ma doveva dire alla preside che magari poteva essere anche un'occasione per far capire ai ragazzi che il sesso non era una cosa brutta ma dovevano anche approcciarsi in maniera consapevole e cosciente. oddio parlo proprio come mia madre certe volte! pensò poi sorridendo alla ragazza e levandosi il suo cadigan per metterlo sulle spalle della ragazza. Non ho idea di chi sia Lucas, ma credo che sia semplicemente un ragazzino che non sa neanche cosa gli è successo davvero, ma, andiamo dentro che tu starai gelando e ti risponderò a tutto quello che hai detto. E Jessica, per questa storia di tuo figlio, sei veramente troppo severa con te stessa, le cose succedono, non sempre siamo padroni del nostro destino o di quello che ci accade intorno, adesso Alex c'è ed è l'unica cosa che conta! aggiunse prima di posarle una mano sulla schiena e farle capire che doveva uscire da quella stanza per entrare nel suo ufficio. Si sentiva meglio adesso che lei aveva messo i piedi per terra e non era appesa su di un cornicione. Insomma ci mancava solamente un suicidio prima di Natale, poi il quadro del primo trimestre sarebbe stato seriamente completo. Sorrise ancora e la condusse all'interno del suo ufficio.Era un pò tutto nel disordine più completo, comunque, questa volta sigillò la porta della torre ed entrò in quella del suo ufficio. Scusa il disordine,ma non ho avuto modo di sistemare... Aggiunse poi ignorando volutamente il complimento della ragazza. Per quanto anche lei fosse molto bella, lui era un suo maledetto professore, non poteva alimentare niente.Allora tornando a noi... disse riprendendo il discorso che lui stesso aveva interrotto pocanzi e mettendo dell'acqua in un bollitore. Aveva un piccolo fornello elettrico nella stanza in quanto amava le tisane, i thè e tutto quello che aveva un aroma particolare e rilassante. Il re leone è uno dei mie cartoni preferiti, e si, credo che le stelle siano una proiezione delle persone che ci sono care. Fin da bambino ho sempre trovato il cielo e i suoi cittadini molto affacinanti... sono diventato un astronomo proprio per questo! Aggiunse poi sedendosi dietro la sua scrivania e facendo segno a Jessica che poteva sedersi - se ancora non lo avesse fatto - . Poi si fece un pò più serio. Mi dispiace per i tuoi genitori o per questo Lucas. Ma ricordati che quella importante davvero, sei tu. Se credi in te stessa e credi che puoi fare qualcosa, beh, allora puoi farlo davvero! S sogna solo quello che si può realizzare! Delle volte si stupiva lui stesso di quanto a 33 anni, riuscisse ad essere profondo e saggio. Era proprio vero che quel mestiere ti apriva la mente e gli occhi!the heart is deceitful above all things,.
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.«Le strade della lealtà son sempre rette. »Non era solamente una situazione assurda, era anche una situazione sui generis. Daniele non era mai stato così tanto a contatto con ragazzi così tanto più piccoli di lui, si ricordava a mala pena come fosse stata la sua adolescenza o forse se la ricordava fin troppo bene per pensare a cosa stesse succedendo in quel momento. Diciamo che cominciava ad essere confuso. Infondo alla fine stava semplicemente aiutando una ragazzina a non fare un gesto estremo, un gesto che le sarebbe costata non solo la sua vita, ma anche un rimorso atroce. Quella torre di astornomia era sempre stata molto, molto pericolosa, non solo per la sua altezza ma perchè spesso, quando ci si ferma a guardare il cielo, ci si pede facilmente in pensieri non troppo felici e i pensieri non troppo felici fanno in modo di divenire qualcosa di estremamete pericoloso. Per Jessica era successo esattamente quello e la cosa a lui non andava veramente giù. Infondo era una bella ragazza e pensava anche che fosse molto intelligente, ma continuava a sostenere che li dentro avevano bisogno di un supporto psicologico. Tutti dal primo a l'ultimo avevano bisogno di parlare con qualcuno che facesse non solo da insegnante ma anche da guida, ma una persona esterna poteva essere la soluzione ancora migliore. Ridacchiò alla sua domanda. Studio, parlo con qualche mio amico ed amica babbana, cerco di correggere i vostri compiti disastrosi e vi sto preparando anche una lezione speciale. Insomma, lavoro per lo più... tu oltre a voler fare stupidaggini, la notte dormi? Chiese poi prendendola un pò in giro e cercando di stemperare quel clima così assurdo e dannatamente negativo. Infondo i ragazzi volevano solamente essere speciali per qualcuno, non chiedevano altro e diventare adulto voleva dire semplicemente quello: non cercare più attenzioni assurde da qualcuno o da una certa situazione e cercare di cavarsela da soli. Ma infondo chi non era un pò adolescente nell'anima? La osservò attentamente per il suo abbigliamento e scosse il capo. Beh, diciamo allora che dovresti essere leggermente più vestita per andare in giro per il castello da sola e di notte! Aggiunse prima di ridere di cuore quando lei gli fece indirettamente quell'apprezzamento. Effettivamente avevano un corpo docenti che non aiutava per niente i loro ormoni in subuglio, ma questo non voleva dire niente, anche loro studenti e studentesse non erano poi così male. Ma questo lo tenne per se. Infondo si, essere amici degli alunni, ma quelle confidenze non se le potevano assolutamente permettere. Ne da un lato ne dall'altro. Le sorrise ancora scuotendo il capo e lasciando così che il discorso cadesse nel nulla. Era un argomento pericoloso in fondo ed era meglio lasciarlo li, senza troppi preamboli. Quando entrarono nel suo ufficio se ne vergognò e neanche poco, ma oramai la frittata era fatta, quindi dopo aver tolto un pò di impicci da mezzo e dalle sedie la fece sedere - anche se rimase veramente poco seduta su quella sedia- e decise di tornare in modalità ascolto. Lucas, il suo ex, il suo scheletro nell'armadio, il suo grande dolore. Ovviamente dopo i genitori. Sorrise compiaciuto per il fatto che al piccolo Alex fosse piaciuto così tanto il suo orsacchiotto e poi tornò ad ascoltare e quando arrivò quella domanda così profonda ma sopratutto così difficile gli arrivò la voce di Jessica come un sasso nel cuore. Si prese un pò di tempo prima di dire qualcosa. Si alzò ancora dalla sedia e cercò due tazze pulite per la camomilla che stava facendo. Questi due ragazzi, Erik e Blake, sono al corrente di Lucas e di quello che stai passando con i tuoi genitori? Chiese tra il curioso e l'indagatorio. Non la conosceva ancora molto bene e doveva capire fino a dove si poteva spingere. Insomma sempre un'adolscente era! Non devi far finta che vada tutto bene se non va tutto bene. I tuoi amici, e le persone che ti sono intorno ti devono vedere per tutto quello che sei, ed inoltre è facile stare addianco ad una persona sempre contenta... bisogna imparare a stare con quella persona nei momenti bui... quindi magari se ti fidi di loro, prova a parlargliene! Rispose prima di sorriderle ancora. Io credo che ti pensino sempre, e magari sia ora di andargli a far conoscere il loro nipote! Aggiunse prima di pensare ancora alla domanda che aveva posto la giovane opalina e sorriderle per rassicurarla. Poi altra domanda che lo spiazzò, seppur retorico, quella stessa domanda era venuta anche a lui. Perchè si stava fidando in maniera così cieca di lui, di lui che non conosceva per niente. Sorrise ma questa volta non disse niente, non sapeva come risponderle e lui non era il tipo di persona che ti rispondeva con saccenza o con il solo intento di mettersi in mostra. Jessica. La guardò di nuovo, da capo a piedi e quando gli mise il suo cardigan riposto sulla sua scrivania, e si andò a mettere affianco a lui, con il sedere poggiato sulla scrivania sospirò. é tardi, saranno almeno le 3 di notte... ed infatti credo che sia meglio una bella camomilla rispetto al thè. Magari ti rilassi e riesci a dormire... Aggiunse prima di guardarla un momento negli occhi quando disse che quel cardigan aveva il suo profumo. Beh l'ho messo oggi pomeriggio e non l'ho mai levato... credo che ia normale... Cercò semplicemente di sdrammatizzare quella situazione che cominciava a diventare fin troppo strana in realtà!the heart is deceitful above all things,.
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.«Le strade della lealtà son sempre rette. »Aveva degli incubi. Ecco la vera ragione per la quale si rovava li. Era esattamente quello che voleva sapere e sapeva ottenere quello che voleva. Si vedeva che Jessica non stava bene, o comunque non stava vivendo un bel periodo della sua vita, voleva solamente che fosse lei ad aprirsi completamente a lui senza sentirsi ne minacciata ne tanto meno giudicata. Gli adolescenti facevano sempre quell'errore di pensare che tutti quanti erano li pronti a volerli giudicare per forza, ma no, non era così. Lui non era così. Non gli disse immediatamente il sogno che aveva fatto e quindi decise che non era il momento di chiedere niente. Sorrise appena quando con quel tono vispo gli disse che lei andava bene a scuola e che di conseguenza i suoi compiti erano assolutamente impeccabili. Beh signorina Whitemore, questo dovrò giudicarlo io, non lei!Aggiunse poi facendoe l'occhiolino prima di sentire il bollitore fischiare. Si alzò dalla sedia dove era seduto ed andò a prendere l'acqua che aveva scaldato, la mise nelle due tazze e poi con un tocco di bacchetta e la camomilla era bella che pronta. Le passò la tazza e le sorrise ancora. Le stava simpatica quella ragazza e da subito l'aveva trovata interessante. Certo, era una sua alunna, ma lui era convintissimo che ogni professore aveva il suo alunno preferito. Forse il suo imprinting era avvenuto con quella ragazza con quei capelli scuri e quegli occhi profondi. Non è stupido. Se Blake ed Erik ti fanno sentire sicura, allora non è stupido, senza contare che si vede lontano un miglio che ci tengono molto a te. Sicuramente non hanno lo stesso modo di dimostrartelo... ma insomma.... ci può stare! Aggiunse poi dando un piccolo sorso alla sua bevanda, prima che lei si confessasse in quel modo a lui. Era andata alla cieca solamente per aiutare loro? Eppure Erik era stato bravissimo nell'aspettare il momento giusto e nel fare le mosse giuste. Perchè aveva deciso di buttarsi come quel folle di Blake, invece di utilizzare la testa come Erik? Fece un respiro profondo e poi tornò seduto dietro la scrivania, sulla sua sedia. Si morse appena il labbro prima di tornare a guardare la ragazza. Certo che capisco il motivo per il quale non hai esitato a voler rischiare la vita. Sono i tuoi amici, e a quanto pare le persone che ti hanno fatto sempre sentire a casa. Fece una piccola pausa. Quello non voleva dire niente. Erik, Jesse e Joshua hanno deciso di rimanere uniti. Hanno cercato il modo di salvare tutte le ragazze e di portarle a casa. Io non so cosa ti ha spinto esattamente a farti seguire quel biondino folle, o comunque perchè hai preso la direzione dell'ignoto senza pensarci, e mi dispiace, ma questo no, non lo capisco. Il tuo prefetto aveva chiesto a tutti di rimanere li, fermi, immobili, di rimanere li ed aspettare, ed avanzare tutti insieme. Lo aveva sentito Jesse, esattamente come aveva sentito Erik. Aveva sentito tutto quello che era successo quella notte e li aveva osservati tutti quanti. Adesso ognuno di loro aveva un carattere, chi può forte e delineato chi più tendente al gruppo, ma ognuno di quei ragazzi aveva una bella personalità. Perchè non lo hai detto anche a Blake dei tuoi genitori? Hai una cotta per lui? Davvero le aveva rivolto quella domanda? Insomma e a lui cosa importava se a lei piaceva Blake? Infondo era un suo compagno di casata e seppur fosse chiaro e notorio a tutti che Blake Barnes stesse con Lilith Clarke, erano adolescenti e le cose potevano cambiare in maniera così veloce. Bevve un altro pò della sua camomilla. Quando la vide tornare a piangere fece semplicemente un gesto automatico sorridendole e cercando il suo fazzoletto di stoffa con su incisa una "D" per darglielo. Ovviamente era pulito. Ma prima ancora di trovarlo sentì le parole dure della corvina e il sorriso sparì. Si morse la guancia internamente. La guardò. A volte per stare meglio, bisogna solamente accettare quello che ci succede intorno. Non gli devi niente. Tu hai fatto la tua scelta ed avrai sempre persone che ti amano intorno. Ne sono sicuro! Quella storia dei genitori era veramente, ma veramente schifosa. Come si poteva abbandonare completamente una figlia? Come si poteva pensare di lasciare al proprio destino una ragazza con l'aggravante che fosse incinta. Non era una cosa fattibile e quei due erano davvero degli inscoscienti, ma poi i suoi pensieri vennero interrotti dalla voce profonda e dalle lacrime della ragazza. Era praticamente finta in mezzo alle sue gambe, in maniera distaccata, ma comunque poco consona - visto anche l'abbigliamento della ragazza- quando si sporse verso di lui, posando le mani prima sulle sue spalle e poi stringendo la sua camicia bianca tra i pugni, Daniele sentì quasi un brivido. Il fatto era che stava piangendo, aveva paura ed aveva fatto una richiesta alla quale non sapeva neanche se poteva cedere. Poteva una studnetssa dormire nell'ufficio di un professore? No, il fatto era che la risposta era no, ma non l'avrebbe di certo cacciata. Posò le sue mani su quelle dell'opalina e le sorrise appena, facendola indietreggiare. Puoi dormire qui, puoi rimanere qui! Sussurrò appena per tranquillizzarla. Una volta in piedi anche lui, fece un respiro profondo. Quanto era duro essere un professore? Non avrebbe mai immaginato che fosse un mestiere tanto intenso. Dormirai nel mio letto, dopo che avrai preso la camomilla. Dormirò io sulla poltrona e non dovrai temere niente.Diciamo che per questa notte niente incubi, ok? Aggiunse ancora sorridendole in maniera dolce e solo in quel momento rendendosi conto che ancora non levava le sue mani da sopra quelle della ragazza. Ma l'aveva staccata dalla sua camicia e l'aveva fatta ripoggaire con il sedere sulla sua scrivania, rimanendo lui a debita distanza da lei. Jessica. I sogni, spesso e volentieri, sono la proiezione delle nostre più grandi paure. Nessuno sarà in grado di portarti via tuo figlio ne tanto meno i tuoi amici. Solo tu hai questo potere. Detto questo, si staccò completamente dalla ragazza e si allontanò leggermente da lei. Finisci la camomilla e a letto... Aggiunse poi avvicinandosi di nuovo a lei e asciungandole le lacrime con il pollice. Ma bada bene, Alex è nel dormitorio che domani mattina vorrà la sua mamma! le sorrise ancora. Non voleva mandarla via, ma aveva un figlio e non poteva lasciarlo tutta la notte da solo in quel dormitorio. Non poteva. Poteva prenderlo e portarlo li...the heart is deceitful above all things,.
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