Ho un regalo per te!

Blake&Erik

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    Doveva ammettere che quando aveva comprato quei cofanetti, Erik era ancora nella sua lista di persone che gli stavano simpatiche. Erik aveva baciato la sua attuale fidanzata, come sa che lui sapeva perchè Lilith glielo aveva detto, e aveva fatto del suo migliore amico il suo parabai. Blake non solo era un pò risentito della situazione, ma non aveva neanche nessuna voglia di sembrare il ragazzino stupido ed immaturo che se la prende per quelle sciocchezze. Che poi per lui non erano affatto sciocchezze quindi.. Le mani gli pesavano terribilmente mentre incartava quel cofanetto versione limitata che racchiudeva il dvd di Capitan America con tanto di secuel dedicato al soldato d'inverno. Blake non era un ragazzo cattivo, non lo era mai stato, era semplicemente una persona con pochissmo autocontrollo e nessun filtro. Se gli stavi simpatico lo avresti capito benissimo ed in maniera chiara esattamente come se non gli eri simpatico affatto. Non aveva mai avuto mezze misure, ma comunque voleva bene a Jesse. Lui lo aveva scelto come "sua persona" e Blake non aveva nessuna intenzione di allontanarsi dal biondino, quindi se la soluzione era diventare ancora un pò più amico di Erik, lo avrebbe fatto. Anche perchè la verità era che gli era sempre stato molto simpatico anche a lui e poi voleva capire che cosa pensava lui di quel bacio dato a Lilith. Non era uno che si metteva a litigare per le ragazze, ma era bene mettere i puntini sulle i. Perchè gli aveva fatto quel regalo? Beh, semplissimo, aveva visto che i dvd regalati a Jesse erano palesemente usati ed era chiaro che erano i suoi e che lui non poteva comprarne degli altri. E poi c'era sempre la questione di fine estate, quando aveva quasi perso i sensi vedendo quella lince, lince che poi era il professor Guymoore. Insomma doveva chiedergli un sacco di cose ed un regalo era il primo passo verso una cnversazione tranquilla. Aveva le migliori intenzioni del mondo, davvero, sperava semplicemente che non ci fossero stati intoppi di nessun genere. Un pò temeva che le sue stesse reazioni e quello che avrebbe fatto se, ad esempio Erik avrebbe rifiutato il suo regalo, oppure detto che gli piaceva Lilith... non temeva di rimanerci male, ma di perdere quel poco di calma che aveva in quel momento. Non sapeva esattamente dove trovarlo, quindi prese il suo pacchetto regalo ed andò in sala grande, prese anche un libro così da potr fare qualche compito volante - immaginate la concentrazione di Blake nel fare i compiti- ed appena lo avrebbe visto gli avrebbe parlato!
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    Erik Foster | Ametrin | II anno
    Spesso gli amici, così come le fidanzate, vivevano i propri rapporti con il paraocchi e magari proprio per tale motivo Jesse non si era minimamente accorto di tutte quelle stranezze che invece Blake aveva notato. Il licantropo non aveva assolutamente idea del fatto che l'Opale fosse a conoscenza di quel bacio con Lilith - che poi proprio un bacio non era - ma era certo che avesse visto quale era stata la reazione del moro di fronte alla lince. Ecco, ciò un po' lo preoccupava, tuttavia il fatto che Barnes non avesse approfondito il discorso fino a quel momento faceva star Erik più tranquillo.
    Per quel pomeriggio non aveva preso impegni. I compiti li aveva terminati la scorsa notte in camera, così per il resto del pomeriggio era totalmente libero. La principali attività potevano essere due: la prima - meno entusiasmante a causa del tempo - era uscire fuori per trascorrere un pomeriggio all'aperto, la seconda, invece, restar in Sala Grande ed unirsi al classico gruppo di ametrini del suo anno. Ieri a Spara Schiocco ho vinto io, chissà se ci sono anche oggi per la rivincita. Si disse, accorgendosi solo in quel momento di aver preso una decisione su cosa fare. Scese le scale fino a giungere in Sala Grande e dopo essere entrato vide il gruppo di ragazzi che stava cercando, ma l'attenzione fu catturata da un Blake intento a... far i compiti? Acciderbolina, sta male! Preoccupato per la salute dell'opale si avvicinò a lui. Se il biondo avesse incrociato il suo sguardo lo avrebbe salutato con un ampio sorriso e un rapido movimento di mano, altrimenti sarebbe comparso alle sua spalle. Blake, tutto bene? Solo in quel momento gli occhi caddero sul pacchetto regalo. Oh, ma aspetti qualcuno? In caso mi dileguo. Non essendosi accordati in nessun modo, Erik non poteva sapere che la persona che stava aspettando fosse proprio lui e date le circostanze del loro rapporto non avrebbe neanche potuto capirlo. Insomma, erano amici, Erik provava simpatia per Blake, tuttavia non si aspettava di certo un gesto del genere.




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    Ed il momento era arrivato. Doveva per forza parlare con Erik, ma sopratutto voleva dargli quel piccolo regalo in segno di una tregua per una guerra, che l'ametrino non sapeva neanche di stare combattendo. Blake era sicuro di se fino allo stremo a volte risultava anche eccessivamente antipatico e stronzo per questo suo ego smisurato, ma era anche una persona che tendeva alla paranoia, spesso e volentiri. Quando si trattava di rapporti con terze persone di cui conosceva qualcosa ma non tutto era come se entrasse in competizione da solo con queste persone. Erik era diametralmente il suo opposto. Era una persona tranquilla, mite, sempre con il sorriso e sopratutto uno che non cercava guai. Blake era il guaio. Comunque quando lo sentì arrivare alle sue spalle posò la penna che aveva in mano e si voltò completamente verso di lui. Si, tutto apposto! Ogni tanto tocca anche a me produrre! disse poi sorridendogli appena e guardando il suo libro. Poi scosse il capo. In realtà aspettavo te! O comunque speravo di incontrare te! Gli fece segno di sedersi affianco a lui. Poi piano gli mise il pacco regalo davanti. Era stato confenzionato con una carta dello stesso colore della divisa degli Ametrin. Mi andava di farti un regalo, l'anno scorso è stato il tuo compleanno e non ti ho fatto neanche gli auguri e quindi... spero che ti piaccia, o comunque che lo accetterai, nel caso c'è lo scontrino regalo, puoi andarlo a cambiare! Sperava di aver preso la versione giyusta e sopratutto di non aver sbagliato qualcosa, anche perchè non voleva risultare distratto quando stesso lui aveva regalato quel cofanetto a Jesse. Quanta fatica che stava facendo Blake in quel momento. Era il Parabai di Jesse. E lo aveva odiato per almeno una settimana da quando lo aveva saputo, Erik occupava una posizione più alta nel cuore di Jesse e questo gli rodeva particolarmente. Insomma no. Non poteva succedere una cosa del genere, senza contare che aveva baciato anche Lilith. Oh andiamo! Distolse un momento lo sguardo dal ragazzo per cercare di non perdere il controllo su una cosa tanto assurda. Cavolo loro neanche si conoscevano! Devo chiederti anche un'altra cosa. Vorrei sapere se ti piace Lilith. Lei.. lei mi ha detto che vi siete baciati, l'anno scorso... non sapeva esattamente come continuare la frase perchè si sentiva veramente un cretino a fare quel ragionamento. Non poteva fargli brutto perchè Erik era così puccioso e parabai di Jesse che quest'ultimo lo avrebbe ucciso, e non poteva far finta di niente perchè era geloso di Lilith e poi voleva sapere cosa ne pensasse. Oh che casino l'adolescenza!
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    Erik Foster | Ametrin | II anno
    Sta sicuramente male. Avrà la febbre. Insomma, quante altre spiegazioni potevano esserci dietro ad un Blake che trascorreva il pomeriggio nella stesura dei suoi compiti anziché bighellonare in giro? La risposta che comunque Erik ricevette alla sua domanda lo sorprese, ma per un verso lo fece anche dispiacere. Forse aveva pensato male di un amico e ciò era sbagliato. In fin dei conti per quale motivo Blake non poteva svolgere lì i suoi compiti come cento altri studenti all'interno della scuola? Non esisteva risposta a simile quesito, l'ametrino si era solo preoccupato poiché non ricordava di avercelo visto in altre occasioni.
    L'espressione sul volto di Erik mutò da sorpresa a tranquilla non appena il ragazzo disse di star aspettando proprio il prefetto degli Ametrini. Acciderbolina, allora è una fortuna che sia passato di qui. Scavalcò la lunga panchina di legno e si sedette accanto l'opale. Non aveva idea del motivo per cui stesse sperando di incontrarlo, ma ciò non era di certo un problema. Erik si sentiva gratificato quando riusciva ad essere d'aiuto agli altri, quindi se uno dei suoi amici aveva bisogno di lui di certo non gli avrebbe chiuso la porta in faccia.
    COSA? Portò immediatamente entrambe le mani a coprirsi la bocca. Aveva gli occhi a tratti lucidi, le labbra si aprivano in un ampio sorriso e due tenere fossette comparvero all'estremità di esse. Lo sguardo era incredulo e successivamente si guardò intorno come se dietro di lui ci fosse la versione migliore di se stesso. No, sta parlando con me!
    Blake, ma non dovevi! Sei stato gentilissimo. Neanche a dirlo, Erik amava i regali e forse anche per questo motivo sul volto aveva stampata la classica espressione che aveva un cucciolo di snaso alla vista del suo primo Galeone d'oro.
    Il pacchetto ha anche i colori della mia casata! Waaa, Blake, hai pensato proprio a tutto! Continuò a dir in preda all'entusiasmo mentre cominciò a scartarlo per scoprire cosa potesse contenere. Non appena scoprì il regalo da un primo lato si rese conto che si trattava di un cofanetto, pochi secondi dopo la carta fu totalmente tolta si accorse quali dvd conteneva: Capitan America e il suo secuel. Trattenne il fiato per cinque interminabili secondi, gli occhi se solo avessero potuto sarebbero usciti fuori dalle orbite e un immenso senso di gratitudine lo avvolse.
    Ma-ma-ma-ma-ma come? Insomma, tu? Oh, Merlino! Grazie! Sapeva bene che Blake non fosse un ragazzo che amava esternare il proprio affetto come l'ametrino, ma in quel frangente non riuscì a trattenersi: spostò il busto di tre quarti e cercò di cingere Blake in un affettuoso, caldo e forte abbraccio. Forse anche un po' lungo per gli standard del biondo, infatti se ci fosse riuscito avrebbe cercato di mantenere la stretta per circa una decina di secondi.
    Proprio non me lo aspettavo! A proposito di cose che non si aspettava, giunse poco dopo una domanda che precipitò come un fulmine a ciel sereno.
    Ah. L'entusiasmo nel suo volto era decisamente scemato. Cercherò ti dirtelo senza troppi giri di pa-CHE'? Quel giorno aveva seri problemi a contenere il volume della propria voce. Ti ha detto che ci siamo baciati? Ora era seriamente confuso, ma doveva affrontare un drago alla volta. Blake, davvero, io non provo niente per Lilith, neanche una semplice attrazione fisica. Se l'anno scorso avessi saputo che ti piacesse avrei cercato di evitare quel che è successo tra noi, ma ti assicuro che non ci siamo baciati. All'interno di quella scuola credere che Erik potesse mentire era come credere che Daniele fosse più severo di Brian. Ma, allora, cos'era successo? Era qualcosa di estremamente difficile da dire e se Blake non glielo avesse chiesto apertamente, avrebbe sicuramente sorvolato.




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    Non capiva come Jesse potesse essere legato così intensamente ad entrambi. Non avevano assolutamente niente in comune. Erik era così entusiasto della vita che a volte Blake aveva anche paura di essere contaggiato! Blake invece si limitava a sorridere di tanto in tanto e a donare sogghigni e ghigni malefici e poco promettenti di qua e di la. Eppure vedere Erik così felice per quel cofanetto lo fece sorridere apertamente e poi quell'abbraccio lo prese di sorpresa e, diciamo che lo ricambiò, ma a modo suo: ossia dando due pacche sulla spalla al prefetto e poi staccandosi appena da lui. Non era cattiveria ma tutto quell'entusiasmo e quell'affetto quasi lo mettevano a disagio. Sorrise ancora e sperò di non aver fatto qualcosa di cui si sarebbe pentito. Erik era una persona cristallina e questo lo fece tranquillizzare molto specialmente perchè era riuscito nel suo intento: il cofanetto era quello giusto e sopratutto lo aveva accettato senza fare troppe storie. Perchè mai a lui non dava così fastidio dividere il suo parabai con lui? Cioè... insomma perchè non era geloso di Jesse come lo era lui? Domande alle quali Blake non sapeva ancora rispondersi. Sorrise al suo amico. Beh, ero in giro con mio fratello, l'ho visto e ti ho pensato ed ho pensato anche che poteva farti piacere! Infondo siamo amici, no? E gli amici tendono a fare sorprese e darsi abbracci, a quanto pare! Beh, se pensava a Jesse che lo aveva svegliato saltandogli letteralmente addosso per dirgli di lui ed Erik, a quanto pareva si, gli amici erano soliti fare quelle cose, almeno secondo quei due! Blake non era affatto abituato a tutto quello, era sempre stato amico di qualcuno che alla fine era come lui, quindi abbastanza freddo e distaccato che aveva un modo di dimostrare affetto più materiale e senza troppe toccatine varie. Insomma era una cosa così strana ed assurda essere amico con uno come Erik ed uno come Jesse! Ma che ci poteva fare? Quei due lo avevano letteralmente stregato ed adesso eccolo li a fare regali ed impacchettarli con la carta dello stesso colore della divisa dell'ametrino. Quelle guancie e quelle fossette lo fecero ancora di più rilassare e quando arrivò quella risposta quasi sentì un peso levarsi dal cuore. Ok, non gli piaceva, ok, forse non voleva neanche saperlo cosa era successo in quello stanzino delle scope.
    Guardò il suo interlocutore farsi quasi serio e la cosa un pò lo spaventò. Non era da Erik avere quell'espressione. Ma diciamo che la domanda più difficile doveva ancora arrivare. Ma una cosa alla volta. Ok, ti credo in parola e se mi dici che non ti piace, va bene così. Insomma volevo solamente esserne certo perchè non mi piace dover discutere con miei amici per le ragazze, insomma queste cose sono davvero da mocciosi e quindi volevo assicurarmi che io e te fossimo sulla stessa linea di pensiero nonchè sullo stesso fronte... non che sia una guerra! Ma se mai dovessimo festeggiare qualcosa tutti nella stessa casa, come ad esempio il mio compleanno l'anno prossimo, vorrei avere sia te che lei sotto lo stesso tetto e senza il rischio di fare qualcosa di estremamente stupido! Ecco lo aveva detto. Tra le righe gli stava dicendo che non aveva nessuna intenzione di prenderlo a cazzotti e che quindi voleva evitare a prescindere una rissa per una ragazza con un suo amico. Era quello il senso. Sorrise ad Erik e chiuse completamente il suo libro. Quindi no, non voglio neanche saperlo cosa sia successo tra di voi, mi basta sapere che non sei interessato a lei in quel senso, poi ovviamente puoi essergli amico! Ci mancherebbe! Il suo modo di dare permessi alle persone era fantastico. Il fatto era che non lo faceva apposta, a lui veniva assolutamente spontaneo trattare gli altri come se dovesse essere lui colui che autorizza qualcuno a fare qualcosa. Ma Erik non se la sarebbe presa, ne era sicuro!
    E poi sospirò, si voltò verso Erik e si avvicinò a lui per non farsi sentire da nessun altro. Magari non è il momento, ma adesso che ti ho beccato e non hai da fare con gli ametrin... beh... che intendevi al campus, come facevi a sapere che quella lincer era il professor Guymoore e sopratutto perchè stavi svenendo? Si, Blake Barnes, come ogni Barnes esistente era una persona curiosa, curiosa ed impicciona. Una cassaforte, ma comunque a lui piaceva intrigarsi dei fatti degli altri! Sperava che Erik gli avrebbe risposto senza fare troppi giri di parole! Ma forse lo stava torchiando un pò troppo con tremila domande?
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    Erik Foster | Ametrin | II anno
    Non c'era nessun motivo per negarlo: Blake gli aveva decisamente migliorato la giornata. Ricevere il regalo, sapere che l'Opale aveva pensato a lui quando aveva visto quel cofanetto e il fatto che avesse ricambiato a modo suo quell'abbraccio erano tutte cose a cui Erik teneva un sacco. L'entusiasmo nel suo volto era palpabile, così come l'allegria che fuoriusciva dall'espressione che aveva nello sguardo. Hai ragione. Ora mi spiace di non aver niente con cui ricambiare il tuo regalo, ma sappi che per me sei una bellissima persona. Grazie ancora Blake! Erano tute parole sincere che venivano dal cuore, proprio come dal cuore provenivano le successive parole riguardo Lilith. Non aveva mai provato una reale attrazione per la ragazza sia perché non badava poi molto all'aspetto fisico sia perché era convinto di voler a suo fianco ragazze più in linea col suo carattere: altruiste, gentili e pronte a battersi in prima linea per difendere i deboli, anche se con questi non aveva stretto nessun tipo di rapporto. Ok, trovare una ragazza del genere non era semplice, tuttavia Erik non puntava certamente a fidanzarsi, tanto meno non con Lilith Clarke.
    Un sorriso smagliante tornò a far capolino tra le labbra quando l'Opale affermò di fidarsi di lui e - forse per ingenuità - il prefetto non riuscì a cogliere la minaccia nelle parole del biondo. Annuì più volte con la testa. Figurati amicone, farò il possibile per farti divertire il giorno del tuo compleanno! Poi, che fai? Scherzi? Durante il tuo compleanno puoi far tutto ciò che vuoi, quello è il tuo giorno speciale, quindi anche se vuoi far qualcosa di stupido io sarò con te. Per l'appunto, non aveva capito niente, ma se non altro era evidente la sua intenzione di ricambiare una qualunque forma di amicizia.
    Comunque te lo ripeto: non sono interessato a lei. Sempre meglio essere chiari, anche perché pure il moro credeva che fossero stupide quelle persone che litigavano a causa di una ragazza. M-ma poi... crede davvero che potrei provarci con una ragazza che piace a lui? Ciò in parte lo feriva, ma era consapevole di non possedere un'estrema sicurezza in se stesso e a volte rimaneva male per cose che non necessitavano di dispiacere.
    La fronte si corrugò maggiormente quando il discorso venne portato sulla scorsa estate. Cosa intendevo in che proposito? Non aveva seriamente capito cosa volesse sapere nella prima parte della sua domanda, riguardo invece a quella riguardante il docente di Cura fece per guardarsi intorno. Non posso dirglielo. D'altra parte però non voleva neanche mentire, quindi cosa poteva fare? Ho avuto modo di vedere il professor Guymoore in forma di lince qualche settimana dopo la sua assunzione. Era sera, ho sentito dei rumori provenire all'esterno e l'ho visto in versione animale. Mi sono spaventato a morte! Da come parlava era evidente che c'erano molti altri dettagli, ma anche che stesse rispondendo in maniera tale da passare ad un altro argomento. A dir la verità i ricordi di quella sera erano davvero confusi, dopotutto non riusciva a mantenere completamente intatti i ricordi di ciò che faceva sotto la forma da lupo. Riguardo allo svenimento mi dispiace, ma non so di preciso perché mi stavo sentendo male, insomma, fosse stato per me non avrei rischiato di accasciarmi a terra! Ciò era pienamente comprensibile. Credo che possa essere stato un effetto collaterale di ciò che abbiamo mangiato, in fin dei conti tutti ci siamo comportati in maniera piuttosto strana in quell'occasione. Certo, ma il moro era l'unico che stava rischiando di svenire. Ma Blake, mi stai facendo queste domande perché ti preoccupi per me? Nel caso sarebbe stato un comportamento parecchio dolce da parte sua. Insomma, solitamente non lo fa nessuno. E quella purtroppo era una dura verità che uscì fuori di getto, poiché troppo occupato a giustificarsi per Dean non si accorse che in realtà erano un sacco le verità da dover nascondere. Perché? Non esisteva una reale ragione, quelli erano i demoni che si portava dentro.



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    Scosse il capo. No, non ti preoccupare! L'ho visto, ti ho pensato l'ho comprato!Non devi preoccuparti!Per quelle cose Blake non faceva veramente caso a quanto spendeva per un suo amico oppure al fatto che il regalo non fosse ricambiato. non erano quei soldi a spostare l'ago della bilancia e forse non ci sarebbe stato mai niente che lo avrebbe spostato, almeno non nella sua famiglia. Sorrise ancora al ragazzo moro. Beh, non poteva essere altrimenti!Perchèun semplice "Grazie Erik, anche per me tu sei una bellissima persona", poteva suonare veramente male se era Blake a dirlo. Ma infondo era quello che pensava. Aveva conosciuto Erik l'anno precedente e doveva ammettere che comunque il suo essere sempre così a mille per la vita e per qualsiasi cosa, inizialmente, lo aveva quasi disturbato, ma poi, alla fine si era reso conto che gli piaceva averlo intorno esattamente come gli piaceva avere intorno Jesse. Ed ecco qua che ancora una volta, Erik confermò il fatto che effettivamente era lui l'unico e giusto parabai di Jesse. Davvero aveva capito che nel caso potevano fare qualcosa di stupido insieme? Non disse niente, era stato veramente carino il modo in cui non aveva capito la sua sottile minaccia. Che poi non era una vera e propria minaccia! Blake si conosceva fin troppo bene e purtroppo sapeva che la sua reazione sarebbero stati solo e soltanto cazzotti e non voleva litigare ne con Erik, ne con Jesse ne tanto meno con Lilith. Perchè la verità era che sapeva benissimo che tra lei e lui non c'era stato effettivamente niente, Lilith era stata super chiara su quel punto, ma le cattive abitudini erano dure a morire e Blake, fondamentalmente, non si fidava mai al 100% di una persona. Sicuramente lo avrebbe detto alla sua ragazza che aveva parlato con Erik, generando una discussione, ma se poi la discussione finiva sotto le lenzuola, non era forse la cosa giusta farla? Tornò all'ametrin e sorrise ancora. Oh, non dire qualsiasi cosa, che poi davvero diventa qualsiasi cosa, per me! Piccolo e dolce, ed ingenuo Erik, che diceva queste cose davanti a Blake. Lui le prendeva sul serio e sopratutto egoriferito com'era veramente avrebbe pensato che il moretto avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui e per di più di stupido! Ma poi il discorso si spostò su qualcosa che Blake non riusciva davvero a capire. Lilith era stata sola una precisazione, un modo per lui per stare più tranquillo con se stesso. Ascoltò quello che Erik aveva da dire e poi alzò un sopracciglio. Aspetta, aspetta aspetta.... tu hai sentio dei rumori all'esterno, da dentro il castello? Cavolo, devi avere un udito veramente fino... specialmente perchè le linci non sono elefanti... Erik...se non sei pronto a dirmelo va bene... ma non prendermi per stupido! Diciamo che no, l'intento di Erik, era chiaro, che no fosse proprio quello di prenderlo in giro, alla fine dire una mezza verità non era mentire, omettere non voleva dire prendere in giro... ma Blake tutte queste sottigliezze non le vedeva neanche. Poi sospirò. Si stava preoccupando per lui? Beh certo che lo stava facendo! Perchè tutti quanti si meravigliavano del fatto che lui si preoccupasse per i suoi amici? Abassò un pò lo sguardo solo per tornare a guardare, subito dopo, il prefetto con un ghignetto sul volto e dopo essersi sistemato il ciuffo. é chiaro che io mi stia preoccupando per te, ma quello che non mi è chiaro è perchè ti sorprende tanto e perchè non vuoi dirmi la verità! No, il tatto non era la qualità principale di Blake. E comunque non è che avesse capito che Erik stava omettendo, il fatto era che si ricordava eattamente quello che era successo al campus e Erik aveva incontrato quella lince in un'occasione specifica. Sicuramente quella roba ti ha fatto male, ma non ti sei sentito male per uqello, ma perchè hai visto la Lince e sei sbiancato tra le mie braccia e mi hai fatto prendere un colpo! E hai detto qualcosa di specifico, come se il professor Guymoore sapesse qualcosa che non doveva sapere. Ecco se non te lo ricordavi te l'ho ricordato io! Che ragazzo gentile ed affabile che era Barnes quando si metteva d'impegno. Ma si era preoccupato davvero per il suo amico e lo era ancora in quel momento. Blake, in genere, rimuoveva le cose che non gli interessavano affatto ed invece quell'episodio gli era rimasto nella testa come se fosse una cosa di vitale importanza. Guardò il prefetto ed attse una risposta. Era sicuro che magari non voleva parlarne a lui, ma si, si preoccupava per quella metà di parabai che gli aveva fregato il suo Socio. Oh andiamo, penso più a Jesse che a Lilith. Comincio ad avere un problema con quel ragazzo! Pensò involontariamente!
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    Erik Foster | Ametrin | II anno
    Erik era una di quelle persone che se fossero state probabilmente sarebbero finite in povertà per avere regalato a chiunque ogni cosa di cui aveva bisogno. Per lui l'amicizia era un valore che andava al di là dei beni materiali e per quanto fosse possibile il cuoricino dell'ametrino si colmò di gioia a seguito del regalo appena ricevuto. Nonostante ciò che si dicesse a scuola lui era certo che Blake fosse un ragazzotto dal grande cuore. Poi ha ricambiato il mio abbraccio e chi ricambia gli abbracci non può essere una cattiva persona. Come ragionamento era assai immaturo e completamente errato, tuttavia il prefetto era abituato a vedere sempre e solo il meglio delle persone che gli stavano intorno. Anche per me qualsiasi cosa è qualsiasi cosa. Certo, a patto che non si tratti di qualcosa di illegale o che possa causare sofferenza a qualcuno, in quel caso mi tiro indietro. Ok, aveva corretto il tiro. Era necessario farlo per non deludere l'amico in futuro e poi era certo che rimanendo sempre se stessi si riuscivano a stringere i legami più forti.
    Ok, allora perché non parlare della battaglia licantropo contro lince? Quello era un discorso estremamente delicato per Erik in quanto incarnava la sua più grande paura: la paura di essere etichettato come un mostro, la paura di vivere un presente da reietto, la paura di un futuro in solitudine, la paura di far del male a chi voleva bene. Ammettere a voce alta ciò che era lo faceva sentire sporco dentro, piccolo, ma anche estremamente crudele. I-io non sono un licantropo. Non riusciva lui in primis ad accettare la realtà, figuriamoci dirlo a voce alta di fronte a qualcuno. Il suo silenzio non era sintomo di una mancanza di fiducia, bensì di una forte carenza di autostima, di sicurezza.
    A detta di Blake, il prefetto non poteva aver sentito i rumori di Dean sotto forma di lince quella sera poiché quegli animali erano estremamente silenziosi. Ok, diglielo. I-i-io. No. Sotto gli effetti della luna piena aveva causato così tanto male da meritare di soffrire. Come poteva vivere in armonia una persona che aveva tolto delle vite a degli essere viventi? Dov'era il karma per lui? Ecco, il suo inconscio lo obbligava a mantener il segreto, quella sarebbe stata la punizione autoinflitta per assolvere i peccati commessi dal mostro che viveva in lui.
    L'ultima frase di Blake offriva una scappatoia e senza pensarci due volte ci si aggrappò al volo. B-la-ke io non ti sto mentendo. Ci sono un sacco di cose che non riesco bene a ricordare ed altre che, sì, insomma, come hai detto tu, non mi sento pronto a parlarne con qualcuno. Nel dire questa frase stava compiendo uno sforzo disumano e il viso ne portava i segni. Le gote erano arrossate, i denti quando non parlava tendevano a mordicchiare il labbro inferiori, la voce rotta e gli occhi lucidi. Si sentiva come se avesse un groppo alla gola, come se volesse chiedere aiuto, ma allo stesso tempo il licantropo che era in lui gli avesse stretto con ferocia il collo, minacciandolo di morte nel caso in cui avesse parlato. Poi, come un fulmine a ciel sereno, Erik udì quelle parole di cui aveva tanto bisogno: Blake si preoccupava per lui.
    Batté le ciglia e quando le riapri delle piccole stille salate uscirono dai suoi occhi e dopo pochi istanti cominciarono a contornargli il viso. Ac- Venne interrotto da un singhiozzo. Acciderbolina. Come se non fosse stato abbastanza già prima tentò nuovamente di abbracciare l'amico e questa volta con molta più forza. Ovviamente non voleva fargli male, ma aveva bisogno di quell'abbraccio, di calore umano, di un affetto raro e importante. Grazie Blage. Non riuscì a pronunciare bene neanche il suo nome, tanto stava che l'ametrino era seriamente provato da ciò che stava accadendo.
    Prendeva aria a fatica e il suo respiro era irregolare anche a causa dei successivi singhiozzi. Erik era tante cose, ma non un bugiardo. Non con i suoi amici e ciò ci teneva a specificarlo. Non so perché mi sono sentito male. A dir il vero era chiaro, ma lui per primo non voleva crederci, si rifiutava di accettarlo e da allora ogni giorno si costrinse a convincersi che quell'episodio non fosse mai accaduto. A detta dei Medimagi presente il suo mancamento poteva essere dovuto a numerose cause: possibile azione collaterale alla pozione ingerita nei dolciumi (in fin dei conti ogni organismo umano reagiva in modo diverso all'assunzione di sostanze), troppo stress accumulato e dato ciò che stava vivendo era pienamente comprensibile, un'eccessiva stanchezza (cosa più improbabile essendo iperattivo) e l'eccessivo caldo.



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    Scheda Ex SerpeverdeBlack Opal 17 anni Stat.
    Se devo avere poco scelgo di avere niente
    Blake
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    Ok, ok, ok. La situazione stava precipitando e degenerando e Blake non era capace a gestire neanche la metà di cose che stavano succedendo in pochi minuti su quella panca. Stava per dire qualcosa ad Erik sul fatto che ok, allora niente di illegale o che poteva fare male a qualcuno, anche se effettivamente aveva già avuto un paio di idee su quel punto, ma la reazione del ragazzo al fatto che lui si preoccupava di lui lo fece completamente rimanere di sasso. Lo stava abbracciando di nuovo? Si, e stava piangendo? Davvero? No, ok, non cera niente di male in quello che stava succedendo e Blake non era una persona che in generale giudicava, ma lui non sapeva davvero gestire niente di tutto quello. Cosa doveva fare? Dargli una pacca sulla spalla? Dargli un fazzolettino? Ridere? Piangere anche lui? Beh si quello era escluso ancora non ci riusciva ed era un effetto collaterale di chi non sapeva gestire le proprie emozioni, ma lui non sapeva di fare quell'effetto. Ok, doveva anche ammettere che sentirsi così importante per una persona, o meglio che la sua preoccupazione era così importante per Erik, aveva semplicemente aggiunto non sapeva neanche lui quante tacche al suo ego già smisurato, ma adesso. Cosa diavolo doveva fare? Si era anche dimenticato completamente di quello che stavano parlando e forse cominciare con un abbraccio ricambiato poteva essere un inizio! Sentì la stretta di Erik molto più forte rispetto a prima e cominciò a pensare che forse aveva sbagliato tutto! Perchè ogni volta che lui credeva di aver fatto la cosa giusta,finiva sempre che qualcuno piangeva tra le sue braccia? Un pò come aveva detto Jesse per le ragazze, lui dormiva e loro si spogliavano e si mettevano addosso a lui. Cavolo! Ricambiò anche in questa occasione l'abbraccio anche se questa volta fu quasi più incerto, impacciato. beh, almeno il giovane prefetto ametrin poteva vantarsi di averlo messo in difficoltà. Erik. Disse in tono abbastanza fermo e quando lui si staccò dal biondino, Blake fece un sorrisone, di quelli che regalava raramente alle persone. Ok, se non sei pronto a parlarne va bene... ma ti prego, basta abbracci! Non lo stava rimproverando per qualcosa, e non voleva neanche ferirlo ma tutto quello per Blake Brnes era troppo. Lui era si un tipo fisico ma non in quel modo. Era più il genere di persona che ti offriva una birra e che magari ti racontava un pò di quello che gli era successo, era il genere di persona che si preoccupava seriamente per i suoi amici e lo dimostrava eliminando i vari problemi alla fonte, della serie: quello mi sta antipatico e rompe le palle, ed allora Blake partiva in spedizione punitiva per far in modo che il tizio non rompesse più le palle. Ma gli abbracci e tutto il resto no. Non era abituato a quello e cominciava a pensare di aver seri problemi con tutta quella situazione. Ma voleva aiutare Erik e poi sapeva di aver visto qualcosa, qualcosa di estremamente curioso e che Erik avesse qualche tipo di segreto. In un certo qual modo voleva semplicemente aiutarlo, in qualche modo, qualsiasi modo. Va bene, non sai perchè ti sei sentito male... diciamo che... ti credo... ecco! Aggiunse prima di sorridergli per rassicurarlo, ma no che non gli credeva e Blake era una persona così cristallina che se solo avesse voluto, Erik avrebbe capito che non era del tutto vero. Capisco di non essere importante come Jesse che è il tuo parabai e tutte quelle cose bellissime, ma sono un tuo amico e si mi preoccupo per te, e no ti prego per oggi ho fatto il pieno di dolcezza tra amici, e quindi volevo semplicemente dirti che per qualsiasi cosa io posso aiutarti! Non avrebbe insistito, almeno non in quel momento, ma avrebbe scoperto cosa aveva da nascondere. Erano amici. E per Blake questo aveva una valenza veramente molto, molto importante. Non ne aveva mai avuti cosi stretti come lui e Jesse. Quindi...Puoi fidarti. Aggiunse semplicemente posandogli una mano sulla spalla.Ecco quello era il suo massimo di abbraccio che poteva e riusciva a dare nella sua vita.
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    Erik Foster | Ametrin | II anno
    Erik era piuttosto monotono in ciò che faceva. Era triste? Aveva bisogno di un abbraccio per alleviare il dolore. Era felice? Aveva bisogno di un abbraccio per condividere la propria allegria. Era in ansia? Aveva bisogno di un abbraccio per calmarsi. Era arrabbiato? Aveva bisogno di un abbraccio per sfogarsi. Non importava quale fosse lo stato d'animo dell'ametrino, per lui l'abbraccio era sempre la risposta giusta. Blake in questo era estremamente diverso, infatti pur di rompere la stretta di Erik era disposto a lasciar perdere quel discorso se non si sentiva ancora pronto di rivelare ciò che non poteva dire. Le braccia del moro lo lasciarono e occhi ancora lucidi si specchiavano in quelli del biondo. Io, ehm, certo! Basta abbracci. In fin dei conti dall'opale ne aveva ricevuti due a neanche un'ora di distanza, ragion per cui aveva paura di star entrando in quella fase in cui alcuni lo definivano troppo appiccicoso.
    Erik in quel momento non era stabile. Aveva pianto per cosa? Un turbinio di emozioni tempestavano dentro il suo cuoricino: era agitato poiché Blake si era accorto del suo comportamento sospetto, era spaventato per ciò che poteva scoprire, era sorpreso perché sentiva a modo suo l'affetto dell'amico e soprattutto si era a tratti commosso per ciò che Blake aveva ammesso. I singhiozzi pian piano si fecero meno rumorosi e nonostante il viso fosse ormai umido gli occhi avevano smesso di piangere. Ok, almeno fisicamente sembrava essersi ripreso, ciò nonostante le cose nella sua mente erano assai diverse. Blake. Tu. Sei importante. Per me. Scandì quelle parole con estrema convinzione. Più o meno di Jesse era ininfluente, poiché Erik credeva nell'amicizia in quanto tale e tutte le persone che avevano piacere a condividere con lui parte del loro tempo avevano un posto speciale all'interno del suo cuoricino. Di lui posso fidarmi. Percepì un brivido percorrere l'intera spina dorsale quando l'amico posò la sua mano sulla propria spalla. Lo so Blake. Ti voglio bene. Fu allora che chiuse gli occhi e si alzò dal posto su cui era seduto. Credo sia meglio che vada a riporre in camera il cofanetto, non vorrei che si rovinasse. Si sforzò di sorridere, evitando però di ringraziare nuovamente il ragazzo, poiché lo aveva fatto già ampiamente prima. Quindi direi che ci vediamo prima di cena. Alzò entrambe le spallucce, prese il regalo e indietreggiò ancora.
    Blake quel pomeriggio aveva dimostrato tutto il suo affetto ed Erik si fidava ciecamente di lui. Qual'era allora il problema? Sospirò. Si morse il labbro inferiore. Se ne andò. Lui era il vero problema, la cruda realtà era solo una: di se stesso non si fidava.




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    Black Opal

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    Non voleva metterea disgio nessuno e voleva sicuramente che Erik piangesse, ma tutto quello gli aveva fatto capire come lui non era in grado di dimostrare l'affetto che provava per i suoi amici. Era possibile che nessuno lo riteneva capace di voler bene qualcuno? No, sicuramente non era così, lui dimostrava il suo affetto solamente in altri modi e le persone che lo volevano veramente bene sicuramente lo sapevano. Insomma Jesse non si era mai lamentato e neanche Elisabeth, o la stessa Lilith, quindi perchè mai si era messo a piangere in quel modo? Comunque lo aveva reputato sin troppo dolce e tenero e si, gli voleva bene anche lui, ma quello lo tenne per se. Sorrise poi al ragazzo quando disse che gli voleva bene e che per lui era importante. Erik lo sai che puoi dirmi qualsiasi cosa, giusto? disse retoricamente prima di sorridergli ancora e vedere come lui prendeva il cofanetto e lo andasse a mettere al sicuro nella sua stanza. Una cosa era certa, Erik aveva qualcosa dentro che non riusciva a dire e lui l'avrebbe scoperta. poteva essere qualcosa di tanto brutto? Insomma Erik che era così puccioso e carino poteva mai essere un assassino? Naaaah, impossibile, non era possibile che la verità potesse essere così atroce! Insomma come diavolo gli era venuta in mente quella cosa? Sorrise ancora al prefetto e lo guardò andare via a mettere il suo caro cofanetto al sicuro.
    Decise ancora di rimettersi su quella dannata pergamena e sospirare. Ecco, adesso poteva studiare più sereno. No, in realtà non era così perchè cominciava a pensare a tremila opzioni su come l'ametrino potesse nascondere qualcosa di spaventoso, oppure spaventosamente tenero. magari era gay e si vergognava? Magari aveva una cotta per lui? Oddio, si... magari il problema era quello ed ecco perchè non era interessato a Lilith. Ed adesso come gestiva la situazione? Lui che era etero e sopratutto era fidanzato. Scosse il capo e si morse il labbro. Si sistemò il ciuffo e poi decise di tornare in camera sua. Forse li avrebbe studiato meglio e si sarebbe concentrato di più. Si, prima di andare a cena doveva finire quei compiti maledetti! Sospirò e con la convinzione che Erik fosse segretamente innamorato di lui - come la maggior parte dei suoi amici - se ne tornò in camera sua.
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