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  1. Claire J. Murray
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    a stanza delle Necessità era stata una delle poche aree del castello che la giovane Brianna non aveva avuto modo di esplorare nei suoi anni a Hogwarts, forse perché non aveva mai avuto l'esigenza di trovare un posto tutto suo in cui nascondersi dal resto del mondo.
    Quando si era ritrovata a girovagare tra i vari corridoi e i numerosi piani del castello, quel pomeriggio, di certo Claire non si aspettava di riscontrare la stanza che più di tutte rappresentava un vero e proprio mistero per gli abitanti della fortezza, una stanza molto simile a quella che aveva cercato per anni senza trovarla, in un passato in cui non poteva fare altro che chiedere senza mai sapere.
    Non era la stessa stanza, non era la stessa scuola, ma era evidente che in una struttura simile fosse indispensabile avere un angolino in cui celarsi, nel caso in cui non si volesse essere trovati.
    Nel riscontrare quella massiccia porta di legno che, ne era certa, fino a pochi secondi prima non era presente sulla parete del corridoio del quinto piano di Hidenstone, Claire non riusciva a fare altrimenti: doveva chiedersi il perché, proprio in quel momento, la Stanza delle Necessità avesse deciso di rivelarsi, e soprattutto perché proprio a lei.
    Di cosa aveva bisogno? Cosa stava cercando di dirle Hidenstone?
    Non trovò risposte esaurienti a quelle domande, nonostante ci avesse provato per qualche minuto, sostando in piedi in mezzo al corridoio e con lo sguardo rivolto alla pesante maniglia d'ottone della porta lignea.
    Quella maniglia si abbassò sotto il peso della sua mano prima ancora che lei potesse rendersene conto, e una folata d'aria fresca dal profumo delle montagne le diede il benvenuto in quella che pareva essere una stanza piena di specchi.
    Erano circostanze alquanto inquietanti quelle, senza alcun dubbio, ma le superfici vitree parevano richiamarla a loro, e passo dopo passo la strega vi si avvicinò, allungando la mano per constatare qualcosa che in realtà non le tornava. Quegli specchi riflettevano qualunque cosa all'interno della stanza, le cianfrusaglie più varie, meno che il suo volto.
    Claire non si guardava quasi mai allo specchio, non dopo averlo fatto per ore e ore tempo prima, tentando di memorizzare alla perfezione il suo nuovo viso. Finalmente rammentava i lineamenti affilati, il naso sottile e fastidiosamente perfetto, le labbra lievemente carnose e quelle fossette che apparivano quando rideva, le rare volte in cui quella risata risultava sincera. Odiava il suo nuovo sorriso, lo considerava inquietante, così come gli occhi piccoli che lei stessa definiva "da furetto", scuri e senza alcuna caratteristica a renderli interessanti.
    Non poteva dire che Claire, la vera Claire non fosse stata una donna estremamente attraente, di certo più di quanto non lo fosse lei. Ma Brianna si era sempre descritta come una ragazza ordinaria ed era proprio la straordinaria bellezza e la perfezione di Claire a infastidirla.
    Le mancavano le sue iridi color del ghiaccio, la chioma di fuoco che l'aveva resa speciale e che suo padre le aveva trasmesso, sentiva persino la mancanza di quelle terribili lentiggini che non le erano mai piaciute, la punta del naso "a patata", la statura un tantino ridotta e le cicatrici del suo passato.
    Certo, di sera e quando era consapevole che nessuno potesse disturbarla, al sicuro tra le mura del suo dormitorio lasciava che l'effetto della Pozione Polisucco svanisse, che Brianna tornasse a vivere in un mondo che la riteneva ormai morta e sepolta, letteralmente. Eppure lei, la vera se stessa, le pareva più viva che mai.
    Uno spiffero le fece comprendere di aver lasciato la porta socchiusa, ma non si affrettò a rimediare: non aveva nulla da nascondere e a breve avrebbe lasciato quella stanza per tornare alle sue solite occupazioni. Lo specchio in cui si stava riflettendo senza alcun successo era girevole, piccolo e maneggevole, per cui lo fece girare di cent'ottanta gradi e gli diede le spalle, avviandosi a ispezionare quella stanza che sembrava assumere una forma e un'essenza diversa a seconda della necessità di chi vi entrava.
    Non capiva il perché di quella forma, ma la trovava azzeccata in un qualche modo.
    D'altro canto, rifletté, il suo subconscio doveva essere consapevole di ciò che le serviva.

    "Se lo sai, devi solo chiedere".



     
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    NaxX
    Daniele Salvatore
    Prof. Astronomia | 33 anni
    Si rendeva conto che il primo giorno di scuola non era andato esattamente come si aspettava. Era stato un disastro sia nella presentazione che quando aveva dovuto aiutare le sue colleghe. Il problema era che a volt si sentiva seriamente fuori luogo in quella accademia. Lui aveva 33 anni ed ancora nonconosceva neanche la metà di quel mondo in cui era stato semplicemente catapultato. Era una persona nata da due babbani, due persone completamente ordinarie. Non aveva mai avuto una vita spericolata o comunque qualcosa che lo potesse rendere del tutto interessante. Insomma era bello, e quello era innegabile, ma per il resto? Cosa ci faceva in mezzo a quei professori che avevano tutti quanti delle storie a dir poco straordinarie? Avevano talento, sapevano risolvere le situazioni con una mossa di bacchetta e delle volte non gli serviva neanche pronunciare l'incantesimo. Doveva assolutamente diventare bravo anche lui e la cosa divertente era che non poteva mica chiedere alla sua collega di fargli delle ripetizioni. Insomma che diavolo di figura ci avrebbe fatto? Doveva seguire anche lui le lezioni dei suoi colleghi così da imparare ancora di più su quel mondo del tutto sconosciuto. Sarebbe stato veramente interessante andare a lezione con loro, si vedeva che i ragazzi erano sempre entusiasti e sperava, lo sperava seriamente, che anche le sue lezioni li rendessero in quel modo. Stava passeggiando per l'accademia in cerca di qualche altra ispirazione per concludere la lezione che si sarebbe svolta di li a poco. Aveva davvero intenzione di sorprendere i ragazzi con una lezione a dir poco stellare! Corridoio completamente libero e poi boom, una porticina. Non l'aveva mai vista in realtà. Non aveva mai notato una porta così, socchiusa. Forse c'era qualche studente dentro che non doveva esserci. Ok, non era mai stato un professore stronzo, ma le regole andavano rispettate e quello era un orario in cui i ragazzi dovevano essere a lezione, tutti quanti, cosa ci faceva qualcuno li dentro? Che poi, li dentro esattamente cosa era? Curioso come pochi, Daniele aprì appena la porta e ci infilò la sua chioma riccioluta dentro. C'è nessuno? Un professore poteva mai esortire con un "c'è nessuno?" evidentemente si! Se lui aveva avuto questa brillante idea non poteva fare altrimenti che entrare ed accertarsene di persona. La stanza era piena di specchi, specchi di tutti i tipi che quasi si dissolsero quando lui entrò. Come se la stanza avesse capito che quell'ambiente non era per lui. Il cielo divenne completamente stellato facendo comparire la costellazione di Cassiopea. La sua preferita. Alzò un sopracciglio guardando quella meraviglia e sorrise appena ritrovando quasi del tutto la serenità. Ma come aveva predetto, non era del tutto solo. Infondo alla stanza vide una ragazza, non capiva esattamente chi fosse, non l'aveva mai vista. Si schiarì la voce per farsi notare. Di fronte a lei c'era uno specchio. Forse era a lei che servivano gli specchi? Che cosa buffa e strana! Ehi, tu! Non dovresti essere a lezione? Chiese richiamando l'attenzione della ragazza. Infondo aveva una statura quasi minuta ed esile, non poteva mica immaginare che fosse una sua collega!

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  3. Claire J. Murray
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    P
    er un attimo si sentì la ragazzina di un tempo, quella che, seppur ligia al dovere e con una media eccezionale, non era in grado di sottostare alle degradanti regole imposte dall'istituzione scolastica, pertanto approfittava della carica da Prefetto per esplorare le aree più recondite di Hogwarts, partecipare a feste di compleanno a sorpresa e illegali e andare nel dormitorio maschile di notte (non pensate male).
    Riscontrare una Stanza delle Necessità era più di quanto mai avesse creduto possibile, poiché in verità con gli anni si era convinta si trattasse unicamente di una leggenda, eppure così non era. La miriade di specchi che si rifiutavano di riflettere la sua immagine erano una prova concreta di quanto avesse appena trovato e, nonostante il disagio di non riscontrare il proprio riflesso, si sentì emozionata.
    In quanti erano stati in grado di scovare quella particolare aula? Ma in quanti fossero stati fino ad allora, Claire si rese conto che quel numero dovesse incrementare di uno, quando vide il soffitto tramutarsi in un cielo stellato che, di certo, con le sue necessità aveva ben poco a che fare.
    Non era mai stata brava in Astronomia, per quanto ora come ora avrebbe dovuto capirne qualcosa in più, date le numerose piante che necessitavano di condizioni astrologiche ben precise per la crescita e il conseguente utilizzo, così comprese di non essere da sola, non più.
    Una voce sconosciuta appianò i suoi dubbi e lei si voltò nella direzione di un uomo che aveva intravisto nel corpo docenti, ma solo dopo che quest'ultimo l'aveva indirettamente invitata ad andare in classe.
    L'angolo destro delle labbra ora perfettamente simmetriche si curvò verso l'alto, lasciando comparire un sorriso divertito sul volto altrimenti inespressivo della giovane, caratteristica che cozzava con il suo vero viso. Incrociò le braccia al petto e, seppur il primo istinto fu quello di avvicinarsi al collega, decise di restare ferma dov'era.
    In verità penso di meritare una pausa fra un'ora e l'altra di Erbologia, non crede?
    Tentò di enfatizzare l'utilizzo del "Lei", mentre continuava a sorridere, data la situazione. Non aveva idea di come avrebbe potuto reagire l'uomo a quella gaffe, ma circostanze simili l'avevano sempre divertita e non vedeva l'ora di scoprirlo.
    Se invece intendeva dirmi di dover andare in classe come il resto degli studenti, beh, le assicuro che in gioventù ho seguito un numero di lezioni tale da farne scorta per il resto della vita.
    A quel punto sciolse quella sua posa rigida e si avvicinò all'uomo senza mai distogliere lo sguardo da lui.
    Ma immagino di doverla ringraziare del complimento.
    In fondo, le aveva pur dato qualche anno di meno e una donna era sempre incline a ricevere quel tipo di carinerie, soprattutto se effettivamente doveva dimostrare anni in più di quanti in realtà non ne avesse.
    Si avvicinò al collega e lasciò vagare lo sguardo sul cielo stellato che si stagliava sopra di loro. Mentre si avvicinava a lui, gli specchi vennero lasciati indietro e, pian piano, svanirono nel nulla, annullando i reali desideri di Brianna che smetteva di essere se stessa e rientrava nel ruolo di Claire. A quel punto, evidentemente, la Stanza delle Necessità non seppe più in quale cuore dover scavare.
    Mi faccia indovinare: Salvatore? L'insegnante di Astronomia.
    Con una sfacciataggine che difficilmente lei avrebbe avuto e un ghigno beffardo a colorarle il volto in cui lei si sentiva sempre un po' a disagio, allungò la mano destra in direzione dell'uomo e attese una sua stretta, prima di presentarsi a sua volta.
     
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    Daniele Salvatore ( ) - Stat. - Prof Astronomia- 33 anni - Ex Grifondoro
    «Le strade della lealtà son sempre rette. »
    Daniele cominciava a pensare che questa cosa dell'essere professore di Astronomia gli stava sfuggendo leggermente di mano. Poteva mai non riconoscere una docente rispetto ad un'alunna? Insomma veramente eravamo a questi livelli di disagio? Infondo era nuovo ma oramai neanche troppo. Aveva fatto più o meno venti giorni di lezione da quando era arrivato li e doveva ammettere che era molto divertente e sopratutto aveva i ragazzi che lo gratificavano un sacco. Le sue lezioni non erano ipostate molto sui libri, lui non era d'accordo di far studiare solamente alcune nozioni principali di qualcosa, anche perchè Daniele riteneva che le stelle, per capirle davvero, dovevano essere affrontate, dovevano essere guardate e bisognava perdercisi dentro. Non si poteva certamente guardarle su di un libro. Infondo sarebbero apparse come dei semplici punti neri, ed invece erano tutto il contrario!Comunque, non era il momento di perdersi in quelle cose, anche se la stanza stava mutando completamente verso il cielo stellato più bello di sempre e sicuramente con una costellazione in particolare, ossia quella del Capricorno. Lui era uno di quelli, che ovviamente, ci credevano a quelle cose. Non di certo ad un'oroscopo giornaliero, quello era veramente difficile da strutturare, ma alle caratteristiche del segno e della propria costellazione, beh, si! Quelle erano vere!
    Quando sentì la ragazza parlare quasi voleva morire dalla gaf che aveva fatto! Effettivamente mentre si avvicinava, la ragazza prese una forma molto più definita ed era chiaro che non fosse una studentessa. Si portò una mano dietro la nuca! Scosse appena il capo. Oh, mi scusi, ma ultimamente gli studenti fanno sempre qualcosa che non dovrebbero, quindi pensavo che fosse una studentessa, ma invece è la professoressa di Erbologia! Non la conosceva ed ancora non aveva avuto il piacere di parlare con lei, ma tra colleghi, almeno una volta in quel primo mese scarso di scuola, si erano visti tutti quanti in aula professori, quindi avendo una buona memoria fotografica aveva ben capito chi fosse. Non ricordava il nome, e forse neanche lo aveva mai sentito, ma il visto, l'andamento e la postura davano chiari segnali che fosse una docente e non certamente una studentessa. Daniele notò i vari specchi allontanarsi sempre di più. Che stanza era mai quella? Ed io immagino di dovermi scusare per il rimporvero ingiustificato! Le rispose sorridendole. Era una donna notevole, molto bella, alta, slanciata e snella. Ok, non si poteva pensare sempre alla bellezza delle donne senza darle un minimo di gratificazione intellettuale. Si, sono io! Comincio a pensare che ce l'ho scritto davvero in ogni parte del corpo che sono il professore di Astronomia! Scherzò poi alzando appena gli occhi al cielo. Cavolo, ovunque andasse la sua volontà era come se fosse completamente legata a quel manto azzurro! Daniele, mi chiami anche Daniele...invece lei si chiama?Allungò la mano che avrebbe stretto se lei avesse teso a sua volta la mano per presentarsi. Ed inoltre, può darmi del tu, senza alcun problema! Aggiunse rimanendo sempre con il suo sorriso. Una catatteristica interessante dell'uomo: non lo si poteva mai vedere triste, affranto oppure senza sorriso sulle labbra. Si guardò di nuovo intorno! Lei sa dove siamo capitati? Insomma non ho mai visto questa stanza, e non capisco perchè li infondo ci sono degli specchi che stanno sparendo, e il cielo ha la mia costellazione portante in testa!Oh, guardi... si sta formando anche la sua! Guardò ancora più attentamente, si potevano capire molte cose di una persona dal proprio segno zodiacale! Lei è chiaramente uno scorpione, un segno di acqua... è nata tra ottobre e novembre... ed ha una personalità molto articolata! Non voleva farle un'analisi attenta, ma era deformazione professionale, no? Scosse il capo e tornò a guardare la docente. Mi ritrovo a scusarmi di nuovo per l'analisi che ho fatto senza pensarci! aggiunse ridacchiando imbarazzato.
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  5. Claire J. Murray
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    sistevano diversi tipi di uomini: quelli che si definivano maschi alfa, i romantici, gli scettici, gli zerbini, i chiacchieroni e si potrebbe continuare all'infinito, ma a quel punto si perderebbe il senso di questo discorso. In genere, Brianna non aveva mai fatto troppo caso agli uomini e pertanto non ne sapeva poi granché su tale particolare specie di esseri viventi. Non che non ne avesse avuti, ma le sue esperienze si potevano contare sulle dita di una mano e francamente nessuna di queste poteva essere ritenuta davvero importante, ad eccezione della prima. Tuttavia, il primo amore non poteva valere come relazione vera e propria, o almeno di questo aveva tentato di convincersi per anni, dopo aver dovuto troncare il tutto.
    Dunque, catalogare Mr Daniele Salvatore non sarebbe dovuta essere un'impresa difficile, di conseguenza la giovane donna decise di inserirlo nel gruppo degli adoranti. Non di donne ma di stelle, in base alla materia che aveva scelto.
    Riuscì a frenare una risata divertita nel sentirgli dire di averla riconosciuta come l'insegnante che effettivamente era, lasciandosi via via alle spalle la propria stanza delle necessità ed entrando invece in quella dell'uomo. Notò come le stelle andassero ad ammassarsi l'un l'altra, finendo per creare una particolare costellazione di cui lei, doveva ammetterlo, non sapeva neppure il nome.
    Non si preoccupi, di tanto in tanto anche noi adulti dobbiamo essere ripresi.
    Disse semplicemente mentre l'affermazione successiva dell'uomo le fece sorgere un altro sorriso spontaneo. L'indice della mano destra della donna venne puntato verso l'alto, indicando il soffitto, un cielo pieno di stelle che non lasciava alcuna ombra di dubbio sull'occupazione dell'uomo.
    Io mi chiamo... Claire. E' un piacere conoscerla.
    Aveva ancora qualche problema a presentarsi a persone che non conosceva, doveva prenderci un po' l'abitudine ed evitare di dire il suo vero nome. Sarebbe stato gradito, per lo meno.
    Annuì alla sua proposta di darsi del tu e rimase ad ascoltarlo mentre esponeva tutte le sue domande. A quanto pareva, il giovane docente di Astronomia non pareva essere avvezzo alla magia.
    Questa è una Stanza delle Necessità, sono piuttosto frequenti nelle scuole di magia. In pratica non presenta mai lo stesso scenario e appare solo quando una persona ha realmente bisogno di qualcosa.
    Se poi si trovasse sempre e solo nello stesso punto o in giro per il castello, questo ancora non aveva avuto modo di scoprirlo.
    Ma credo che a volte appaia per permettere a qualcuno di riflettere e di comprendersi meglio. Gli specchi erano per me, mentre il cielo... beh, è evidente che il tuo lavoro sia anche una delle tue più grandi passioni.
    Rimase poi in silenzio ad ascoltare ciò che Daniele aveva da dirle. Fu sul punto di correggerlo per dirgli che, in verità, lei era nata a ottobre ed era una Bilancia, ma poi si ricordò di Claire. Strano, avrebbe pensato che quella stanza si identificasse con i desideri e le verità della vera Brianna, non della sua nuova identità.
    Non scusarti. In verità, "articolata" è una parola che mi descrive piuttosto bene. Sai dirmi altro? Mi interessa.
    A quel punto tanto valeva lasciarlo sfogare. Chissà, magari poteva uscirne qualcosa di buono e interessante, purché sia ben chiaro che lei non credeva affatto a certe cose.

    Per chiarezza: il mio pg si chiama Brianna Scott ed è creduta morta durante una missione. Il suo corpo non è mai stato ritrovato perché in verità fa parte di una sorta di "programma protezione testimoni" e, tramite la Polisucco, ha assunto le sembianze di Claire (secondo nome e cognome inventati da Brianna).

    Generalità di Claire:
    -Erbologa
    -32 anni
    -Ex Serpeverde
    -Capelli castani
    -Occhi nocciola
    -Pelle chiara
    -Insolente, severa, riservata

    Generalità di Brianna:
    -Auror
    -26 anni
    -Ex Grifondoro
    -Capelli rossi
    -Occhi grigi
    -Lentiggini
    -Pelle ambrata
    -Cicatrice sul ginocchio e sul lato destro alla base del collo
    -Riservata, dolce, coraggiosa

     
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    Daniele Salvatore ( ) - Stat. - Prof Astronomia- 33 anni - Ex Grifondoro
    «Le strade della lealtà son sempre rette. »
    Aveva tentennato nel dire il suo nome, forse semplicemente ne aveva di più di uno e non sapeva esattamente quale scegliere. Daniele era una persona troppo ingenua delle volte e quando gli succedevano queste cose non era mai mal pensante. Se avesse saputo la verità su quella ragazza, se solo avesse capito che era sotto effetto della pozione polisucco avrebbe capito anche tantissime altre cose. quando la donna parlò della stanza delle necessità, il riccio, ascoltò con molta attenzione anche abbastanza affascinato con quello stupore negli occhi che non lo aveva mai abbandonato neanche da bambino. Sorrise per tutte quelle informazioni. Quindi quella stanza non c'era sempre era li solamente in caso di necessità e a quanto pareva a lui gli serviva il suo cielo stellato. Aveva anche una mezza idea del perchè la stanza si stesse plasmando in quel modo. Da quando era arrivato in quel castello era stato tutto quanto un completo casino, tra cora all'inizio la sua entrata senza alcun senso, il suo rimanere in stanza a leggere senza voler sapere niente del rinfresco... insomma Daniele si era leggermente isolato e la cosa un pò gli dispiaceva, voleva recuperare ma forse aveva semplicemente smarrito la strada. Come mai gli specchi, in genere sono degli oggetti molto articolati, non ti riconosci nella tua immagine? Chiese poi tornando a guardare il cielo stellato. beh, non l'aveva spaventata nel parlare del suo segno zodiacale come se fosse una cosa veramente importante e gli fece piacere. Daniele ci credeva eccome a quelle cose e nel dubbio glielo avrebbe anche dimostrato che effettivamente era così. Gli scorpioni avevano una delle personalità più complesse di tutto quanto lo zodiaco, riuscivano ad essere molto risolutivi ma erano anche crudeli! Tornò a guardare le stelle ma il cielo era cambiato di nuovo, questa volta c'era la luna a risplendere sulle loro teste. La Luna che era il satellite naturale per eccellenza segno di misterio, sofferenza, inquietudine. Tornò a guardare Claire. Sei una persona scettica quando si parla di queste cose. Sicuramente avrai qualche familiarità con la Bilancia, uno dei segni più equilibrati e scettici su tutto quello che non è astratto. Sembra che tu abbia avuto una vita un pò molto turbolenta e qualcosa, in questo ultimo periodo ti turba, quasi come se avessi qualcosa di molto oscuro da nascondere. Quello che sta dalla tua parte del cielo è in continuo mutamento quasi come se neanche la stanza delle necessità riuscisse a capire la tua vera personalità. Aggiunse poi facendole notare che invece dietro di lui la costellazione del capricorno continuava a risplendere in maniera fissa e sempre più luminosa. Le sorrise e poi cercò di pensare ad altro. Claire... non credi minimamente a queste cose, vero? Le si leggeva assolutamente nel suo bel viso. Aveva un'espressione quasi divertita ed allo stesso tempo interessata. Vivace, riservata e misteriosa. Credo che così potrei sintetizzare tutto quello che le stelle mi stanno suggerendo di te! Concluse guardando di nuovo il cielo stellato. La luna, la costellazione dello scorpione e gli stessi specchi che da quando era entrato lui erano completamente spariti quasi come la donna avesse annullato qualsiasi cosa stesse pensando o di cui avesse bisogno per non farlo scoprire a Daniele.
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  7. Claire J. Murray
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    ià, perché proprio gli specchi? A questa domanda, come tante altre che all'apparenza poteva sembrare insignificanti ma, in realtà, risultavano essere deleterie per la sua nuova identità, Claire preferì non rispondere con sincerità, lasciando tendere tutto verso una battuta che avrebbe fatto comprende a Daniele che non avrebbe proferito oltre su tale questione.
    Oh, nulla del genere, avevo il trucco sbavato.
    Disse sorridendo e stringendosi nelle spalle, come se si trattasse di una questione di poco conto e, in effetti, tale doveva risultare agli occhi del docente.
    Per quanto, Bilancia o meno, la donna fosse estremamente scettica circa l'arte divinatoria e tutto quel che ad essa si affacciava, non voleva apparire maleducata o irrispettosa nei confronti di quell'uomo tanto gentile. Rimase dunque in silenzio ad ascoltarlo nel tentativo di non ridere delle sue parole, poiché per quanto non lo avrebbe mai ammesso, trovava dannatamente esatto tutto ciò che stava dicendo. Non avrebbe potuto confermarlo naturalmente, non con espressione seria e tono convinto, ma quella sua capacità di scavare tanto in profondità nel cuore e nell'animo di una persona la lasciarono per un momento senza fiato.
    Quando si riprese, fu come costringersi a darsi uno scossone.
    Vita turbolente, qualcosa di oscuro da nascondere, in continuo mutamento... sì, sì in effetti si avvicina molto a quella che è attualmente la mia vita.
    Si impose che da quel giorno non sarebbe mai più entrata nella Stanza delle Necessità, neppure in solitudine, col timore che potesse riaccadere una cosa simile. Alla domanda dell'altro, però, non poté non trattenere un sorriso di scuse.
    Mi dispiace. Non è che non ci creda, è che...
    Che non ci credeva. Inutile cercare tanti giri di parole.
    E' come se interpretare ciò che sta scritto nell'universo stabilisca che il nostro destino sia già scontato. Eh beh, non è così. Complice di ciò il fatto che l mio insegnante di Divinazione a Hogwarts non fosse granché, vero anche quello...
    Per quanto quel tipo fosse gentile e terribilmente affascinante, tendeva a fare addormentare Brianna ogni qualvolta le parlasse.
    A quel punto ascoltò la sintesi realizzata da Daniele e non poté fare a meno di ridacchiarvi in imbarazzo, portando la mano destra a massaggiarsi il retro del collo.
    Beh, vivace non so quanto, ma sul resto ci siamo parecchio.
    Tuttavia, reputo giusto che ora sia io a sapere qualcosa su di te.

    D'altro canto, di lei ormai pareva conoscere vita, morte e miracoli, mancava solo una conferma da parte sua.

    Per chiarezza: il mio pg si chiama Brianna Scott ed è creduta morta durante una missione. Il suo corpo non è mai stato ritrovato perché in verità fa parte di una sorta di "programma protezione testimoni" e, tramite la Polisucco, ha assunto le sembianze di Claire (secondo nome e cognome inventati da Brianna).

    Generalità di Claire:
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    -Occhi nocciola
    -Pelle chiara
    -Insolente, severa, riservata

    Generalità di Brianna:
    -Auror
    -26 anni
    -Ex Grifondoro
    -Capelli rossi
    -Occhi grigi
    -Lentiggini
    -Pelle ambrata
    -Cicatrice sul ginocchio e sul lato destro alla base del collo
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    «Le strade della lealtà son sempre rette. »
    Non voleva parlarne. Daniele non era uno stupido e se era vero quello che gli aveva detto in precedenza Claire, la stanza delle necessità non si sarebbe rivelata a qualcuno che aveva bisogno di rmettersi a posto il trucco. Ecco, era una cosa che non voleva veramente credere ed in effetti era banale. Lei non sembrava una di quelle anche perchè era truccata pochissimo. Comunque non disse niente. Non insistette sull'argomento perchè non la conosceva abbastanza e seppur aveva capito un pò che tipa fosse, non aveva intenzione di andare oltre.
    La vide ridacchiare per tutto il tempo, ma anche in quel caso decise che forse doveva semplicemente ricredersi, ed il fatto che aveva detto molte cose giuste, forse, le avrebbe fatto credere un pò di più in quella disciplina. Sorrise. Devi credermi, le stelle non mentono mai, sono una sorta di stanza delle necessità. Ti leggono dentro e ti conoscono, qualsiasi persona tu sia, qualsiasi cosa tu abbia fatto, loro lo sanno, bisogna solamente trovare qualcuno che le interpreti in maniera seria e sopratutto che ne capisca davvero senza sfociare in banalità come "l'oroscopo del giorno!" Ci credeva veramente, era una sua priorità. Era sempre stata una sua passione fin da quando era bambino. Guardare le stelle gli dava un senso di pace e credeva davvero, che saperle leggere, poteva dire molte cose delle persone. Ognuno di noi aveva una stella protettrice, una che custodiva tutti quanti i segreti del cuore di una persona. Ma capiva anche il fatto di essere scettici sulla disciplina. Sapeva benissimo che lo scetticismo era molto frequente ed una professoressa che insegnava Erbologia, una materia così "reale" che si poteva toccare con mano, non poteva che abbracciare quella corrente di pensiero che, invece lui, non riusciva proprio a comprendere. Ridacchiò a sua volta quando lei stava cercando di inventare una scusa sul fatto che non ci credesse, lui scosse il capo coe per dirle che non avrebbe certamente dovuto giustificarsi. Credo che la mia missione sarà quella di farti cambiare idea! Ti invio una sera a vedere le stelle con me! Lo disse in maniera sicura ed autoritaria, infondo erano due colleghi e lui era sempre stato uno di quelli che coinvolgeva le persone. Era un grifondoro infondo! Ascoltò attentamente. Fece un sospiro. Le stelle ti dicono cosa sei non quello che diventerai. Il destino è semplicemente una cornice. Io credo che bisognerebbe credere un pò di più nel fato. Se sei destinata a grandi cose, allora farai grandi cose, le tue scelte verranno influenzate solamente dal tuo essere! Le stelle, come i pianeti, hanno semplicemente il compito di guidare, illuminare, non certamente di decidere o rivelare. Sei sempre quello che decidi di essere. Non sapeva esattamente tanta saggezza da dove arrivasse, ma parlare della sua materia era esattamente quello che gli ispirava. Saggezza, dolcezza, determinazione. Daniele amava quello che faceva e forse proprio per quello lo faceva molto bene. Su di lui? Rise. Potrei essere considerato la persona più noiosa del mondo. Sono nato in una famiglia di babbani, quindi questo mondo, queste stanze magiche, per me sono sempre un mistero, qualcosa di nuovo da imparare e scoprire. Per questo ho sempre l'aria di un ragazzino spaesato che vede il mondo magico per la prima volta! Ammise in maniera solare. Non si vergognava delle sue origini! Infondo era quello che era e rinnegarlo sarebbe stata una di quelle azioni veramente poco da lui. Potresti dirmi tu che impressione ti ho fatto! Insomma, io ho parlato fino ad adesso e penso anche di averti annoiata! La stanza stava cambiando di nuovo. Quasi non trovava veramente pace!
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  9. Claire J. Murray
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    L'
    ultima cosa che Claire aveva intenzione di fare, era mancare di rispetto a Daniele ridendo di ciò che era la sua passione e che aveva fatto divenire un lavoro in piena regola. E in effetti, il sorriso che le aveva illuminato il volto era tutt'altro: la donna sorrideva nel vedere quel mago così coinvolto da ciò che le stava dicendo, così intenzionato a spiegarle la natura delle stelle e davvero desideroso di farle comprendere ciò che per lui era un vero e proprio diletto. Era la sua passione a farla sorridere, in un certo senso persino la purezza che dimostrava nell'interpretare quel cielo fittizio tanto simile all'immenso universo che li circondava.
    Ti prego di non credere che mi stia prendendo gioco di te. E' un mio limite il fatto di non riuscire a crederci fino in fondo, ma non ho alcuna intenzione di denigrare ciò in cui tu credi.
    L'imbarazzo causatole dalla possibilità che Daniele avesse male interpretato quel sorriso la portò a scusarsi con un certo impeto. Avrebbe dovuto stare più attenta e dimostrare un tatto che non le apparteneva più da moltissimo tempo. Ma quando l'uomo le propose un invito per guardare insieme le stelle, Claire capì di essere stata tratta in errore: non pareva essersi offeso in alcun modo.
    Si ritrovò a esitare per un momento, ma poi annuì. Sarebbe stato un incontro tra due colleghi, non di certo un appuntamento. E, chiariamo anche questa cosa, la sua reazione rasente al terrore non era dovuta al fatto che credesse che Daniele stesse facendo il cascamorto con lei, ma al fatto che non fosse più abituata a certe cose.
    Pensieri paranoici a parte, decise finalmente di aprire bocca.
    Con piacere.
    In fondo, le ricordava abbastanza Lancelot, dunque sarebbe stato facile non pensare a secondi fini. Rimase ad ascoltare ciò che l'uomo aveva da dire sulle stelle, su come effettivamente andassero a pesare sulle vite degli esseri umani e, non poté negarlo, ne rimase affascinata. Il suo sguardo era letteralmente rapito dal cielo che brillava nell'oscurità di quella stanza, cullata dalle parole del collega che per la prima volta parvero riaccendere in lei la curiosità della studentessa che era un tempo.
    Affascinante... non l'avevo mai vista sotto quest'ottica.
    Disse semplicemente, prima di tornare con l'attenzione su Daniele e riprendere a conversare. E così era Babbano di nascita, a quanto pareva aveva un qualcosa in comune con lei, lei come Brianna. Eppure, a differenza sua, Daniele era in grado di meravigliarsi ancora dopo tutti quegli anni.
    Il fatto che tu riesca ancora a guardare questo mondo con gli occhi di chi vi si affaccia per la prima volta è meraviglioso, credimi... ti invidio moltissimo.
    Lei, ormai, era del tutto disincantata.
    Annoiata? Per niente!
    Non l'aveva annoiata affatto, quanto colpita e ammaliata con tutte quelle parole sulle stelle e l'universo circostante. Peccato che, quando fu lui a chiedere a lei di parlare, Claire si sentì venir meno. Non era mai stata brava a parlare di sé, neppure quando era solo una ragazzina con tanto di cui sparlare.
    Beh, vediamo... - disse, pensando a qualcosa da dire che suonasse interessante e intelligente - Mi ricordi un mio vecchio amico, a dire il vero, estremamente sensibile, attento e dolce nei modi di fare.
    Stava dicendo a un perfetto sconosciuto che lo considerava dolce?
    Sei l'esatto opposto di me, che di contro sono razionale...
    Istintiva.
    ... piuttosto logica...
    Empatica.
    ... e terribilmente riservata. Non sono abituata a parlare di me, tanto meno a dare pareri su chi non conosco, motivo per cui mi risulta difficile dirti più di ciò che effettivamente ho detto. A conti fatti, però, posso dire che mi hai fatto un'ottima impressione. Ora cerca solo di non buttarmi giù dall'osservatorio di astronomia la notte in cui mi mostrerai le stelle di cui parlavi e la mia opinione di te non cambierà.
    E sorrise.
    Ma perché non riusciva ad essere meno macabra in determinate occasioni?



    Per chiarezza: il mio pg si chiama Brianna Scott ed è creduta morta durante una missione. Il suo corpo non è mai stato ritrovato perché in verità fa parte di una sorta di "programma protezione testimoni" e, tramite la Polisucco, ha assunto le sembianze di Claire (secondo nome e cognome inventati da Brianna).

    Generalità di Claire:
    -Erbologa
    -32 anni
    -Ex Serpeverde
    -Capelli castani
    -Occhi nocciola
    -Pelle chiara
    -Insolente, severa, riservata

    Generalità di Brianna:
    -Auror
    -26 anni
    -Ex Grifondoro
    -Capelli rossi
    -Occhi grigi
    -Lentiggini
    -Pelle ambrata
    -Cicatrice sul ginocchio e sul lato destro alla base del collo
    -Riservata, dolce, coraggiosa

     
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    Daniele Salvatore ( ) - Stat. - Prof Astronomia- 33 anni - Ex Grifondoro
    «Le strade della lealtà son sempre rette. »
    Quella donna era un mix tra il sensuale ed il misterioso. Daniele si fidava così ciecamente delle stelle e di quello che gi comunicavano che quasi sapeva con cenrtezza che nascondeva qualcosa. Si, quello era sicuro, anche il modo in cui aveva annuito ed aveva confermato quello che lui stesso gli aveva detto della sua vita, lo aveva incuriosito e neanche poco. Daniele era una piccola scimmietta curiosa che non faceva altro che ficcare il naso li dove non doveva. Sicuramente se avesse saputo la verità sulla donna di fronte a lui, donna che in verità era una ragazza di nome Brianna ed anche più piccola di lui, tutto quello sarebbe cambiato e sicuramente avrebbe avuto un senso. Ma no, Daniele neanche sospettava quel suo piccolo segreto. Rise con una risata cristalli a e vera per le scuse che la docente di Erbologia gli rivolse. Scosse la testa riccia come per dirle che non faceva assolutamente niente, che non era una cosa di cui doveva preoccuparsi. Diciamo che ho tanti difetti, ma l'essere permaloso non è tra questi, e poi mi piace far cambiare idea alle persone sulla mia materia. Sai è normale essere scettici, specialmente per chi ha sempre studiato una materia molto scientifica come la tua! Le piante sono quelle, hanno dei processi meccanici che hanno sempre gli stessi risultati, fenomenali, ma non mutano mai! Ovviamente da un sognatore come lui, una materia come Erbologia, basata comeunque sulla scienza e sulla biologia, era troppo meccanica e quasi non aveva idea di come fare per capirla. Lui aveva il problema opposto della castana di fronte a lui. Lui era una persona così sempre sulle nuvole che quasi non riusciva veramente ad entrare nell'ottica di fenomeni così schematici. Sorrise di nuovo alla sua collega. Sai... se non fosse una cosa strana, verrei volentieri a fare delle ripetizioni di Erbologia! Ad Hogwarts era la materia in cui andavo peggio! Lo disse un pò imbarazzato, ma comunque sempre con il sorriso, sempre con la sua disinvoltura che lo caratterizzava. La vide un pò titubante per il suo invito. Forse era stato, come al solito, precipitoso? Ma non disse niente, non poteva rimangiarsi quello che aveva detto anche perchè non era da lui. Sorrise quando finalmente lei disse che ci sarebbe andata con piacere. Quasi cominciavo a preoccuparmi! Non volevo essere ovviamente inopportuno! Ecco, era stato in quel momento inopportuno, ma fu contento che lei trovò il suo discorso filosofico affascinante. Insomma, chissà come diavolo gli era uscito quel pensiero così profondo. Si, certamente, essendo un astronomo era molto vicino alla filosofia, era sempre quello che se ne usciva con trattati assurdi e considerazioni provonde anche se delle volte poco sensate, ma comunque non era appoggiato da quasi nessuno. Claire gli piaceva. Era una ragazza con delle risorse infinite e sentirla parlare in quel modo gli piaceva. Era strano come due persone, completamente estranee, riuscissero a stare così tanto in sintonia. La stanza delle necessità comunque stava mutando. Due poltrone fecero capolino vicino a loro. Sembravano essere estremamente comode, una era rossa come il fuoco - e come i capelli della vera Brianna, quella nascosta - l'altra era completamente blu. Questa volta però alzò le spalle e si mise le mani in tasca prima di guardare le due poltrone. Credo che la conversazione potrebbe proseguire in maniera comoda! Aggiunse poi facendole segno di accomodarsi, ovviamente lo fece anche lui e poi ridacchiò. Sono stato completamente stravolto, si per carità, quando ero piccolo ho avuto dei momenti in cui pensavo io fossi matto o che la magia usciva senza pensarci, i miei genitori mi hanno anche portato da un prete.. sai pensavano che io fossi posseduto... ma alla fine lo hanno accettato ed io ancora non capisco moltissime cose di questo modo, per quanto mi sforzi di leggere articoli, e capire un pò le nostre origini, sembro essere sempre indietro rispetto agli altri! Ne parlava con una tranquillità assoluta. Daniele poteva fare anche un trattato della sua vita, e si, pensava di essere un mago medio ed anche abbastanza standard con una storia super piatta e noiosa.
    Ascoltò l'ex serpeverde con attenzione e si riconobbe in quello che disse, ma fu ancora più interessante sentirla parlare di se stessa. Terribilmente riservata, logica e razionale, si decisamente il suo opposto. Fece un sospiro prima di sentire la sua ultima frase e scoppiare a ridere. Non potrei mai, davvero mai buttarti dalla torre di astronomia, ho il vago sentore che sei un abile ed agile giocatrice di quidditch, immagino che con un "Accio scopa" salveresti la situazione e poi mi verresti ad avvelenare con qualche erba! Era ovvio che anche lui stava scherzando, infondo non era uno che si prendeva davvero sul serio. Comunque sono più preoccupato dal fatto che potresti essere tu a buttarmi giù dalla torre per quanto ti riempirò di chiacchiere! aggiunse poi tornando ad osservarla. Aveva qualcosa di molto, molto interessante!
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  11. Claire J. Murray
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    N
    on si sorprese circa le parole che l'uomo le rivolse e fu lieta di sapere di non averlo offeso con le sue considerazioni tutt'altro che lodevoli nei confronti di una scienza tanto inesatta, almeno a suo modo di vedere l'Astronomia. Purtroppo, non era colpa sua: avrebbe voluto dare il beneficio del dubbio a quell'uomo e a ciò che faceva, ma a volte è difficile liberarsi di quei paraocchi che ci accompagnano da tutta una vita... Daniele sembrava un tipo in gamba e seriamente preparato nella sua materia, motivo per cui Claire fu contenta quanto meno che non insegnasse Divinazione. Ecco, quella materia non avrebbe realmente potuto tollerarla, tanto da considerare in passato il suo insegnante alla stregua di un fattucchiere della peggior specie.
    A quel punto tentò di ammorbidirsi e riservò a Daniele uno sguardo scettico, mentre il sopracciglio destro andava ad inarcarsi e le braccia a incrociarsi al petto.
    Processi meccanici, sempre gli stessi risultati, nessun mutamento... ehi, ora sei tu che stai denigrando la mia materia, però! Ti assicuro che anche l'Erbologia può avere il suo fascino, se si scava a fondo.
    Ma proprio a fondo.
    Lei stessa non riusciva a trovarla tanto affascinante come decantava, ma se la vera Claire era riuscita a scovarvi un vero e proprio amore, probabilmente avrebbe solo dovuto impegnarsi di più per cercare di capirne qualcosa.
    Alla proposta del tutto infattibile di Daniele, la bruna rispose con un sorriso, agitando la mano come fosse impossibile e, ben pensandoci, aggiunse un dettaglio fondamentale che però non aveva a che fare con la vera Claire. A volte le capitava di dare qualche dettaglio della sua vita, la vita di Brianna, considerando innocuo cambiare alcuni fatti del passato privi di alcuna importanza.
    Ti sorprenderà forse, ma anch'io la detestavo. Ricordo che una volta il pus di una Mimbletonia mi innaffiò per bene e puzzai per più di una settimana! Fu terribile, non mi avvicinai a un altro di quell'esemplare per anni, ad eccezione di quella che mi capitò durante gli esami. Ad ogni modo, ti permetterò di venire a spiare qualcuna delle mie lezioni prima o poi o, magari, potremmo pensare di presentarne una insieme.
    In fondo, nel programma che aveva realizzato aveva richiesto di poter condurre una lezione insieme a qualche docente, se mai le fosse stato possibile.
    Quando Daniele si scusò per essere stato inopportuno, o almeno così credeva lui, Claire rimase in silenzio a fissarlo. Sembrava u bravo ragazzo, un tipo a posto e forse, si disse, non si sarebbe trovata tanto male in ambiente accademico se avesse incontrato altre persone come lui. Per il momento non aveva avuto modo di entrare in contatto con gli altri docenti, se non per qualche saluto o convenevole, ma ad eccezione di Lance lì dentro tendeva a non voler conoscere proprio nessuno.
    Che avesse sbagliato atteggiamento fino a quel momento? In fondo, era vero che non aveva idea di quanto sarebbe rimasta con le sembianze di Claire, ma non era assurdo impedirsi di ricominciare a vivere?
    Si accomodò sulla poltrona rossa non appena la vide comparire, frenata un attimo dal pensiero che quel rosso somigliava moltissimo a quello dei suoi capelli, quelli di Brianna.
    Non ti trovo affatto inopportuno. Anzi, mi fa piacere parlare con te... sai, non ho ancora avuto modo di conoscere bene gli altri insegnanti, ad eccezione di La-Olwen, del professor Olwen, e francamente credo mi farebbe bene iniziare a scambiare quattro chiacchiere.
    Prese fiato e volse lo sguardo verso il cielo che via via, persino dal suo lato, parve iniziare a stabilizzarsi. Non appena però Daniele parlò di Quidditch, l'istinto di protezione tornò prepotente a corroderle l'anima. Gli lanciò uno sguardo di fuoco e il suo corpo si irrigidì visibilmente, mentre le dita esercitavano maggior pressione sui braccioli della poltrona.
    Come fai a saperlo?
    Le servì qualche attimo per ricordare che non ci fosse nulla di pericoloso in tale affermazione e, inoltre, persino Claire aveva giocato a Quidditch durante gli anni a scuola, ma doveva stare attenta a ricordare che fosse stata una Cercatrice, non una Battitrice. Tentò di tranquillizzarsi, ma non riuscì totalmente nell'impresa.

     
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    Una volta seduti sulla poltrona Daniele si portò una mano tra i capelli per tirarli indietro e ridacchiò quando la sua collega disse che adesso era lui, effettivamente a denigrare la sua materia. Scosse il capo per dirle che non era così. Non mi permetterei mai, ma è veramente qualcosa di molto distante da Astronomia! Anche se effettivamente, ci sono molte cose in comune con tutte le materie ed Erbologia è quella che, insieme a Rune Antiche, ci si avvicina di più. Ci pensò bene, affondo a quello che disse. Era assoluamente vero, alla fine le stelle erano un contorno alla magia di qualsiasi genere. Cerno dei riti da fare con determinate costellazioni, o con l'allineamento di determinati pianeti, che richiedevano in contemporanea alcune rune antiche importanti ed alcune erbe altrettanto rare. Potevano anche fare una lezione insieme o a tre, e sarebbe stato molto divertente. Gli studenti lo avrebbero trovato sicuramente MENO divertene di loro, ma infondo fare qualcosa di diverso e mettersi alla prova era una delle caratteristiche principali del moro. Ecco appunt, in fondo! Scherzò prima di ridere ed ascoltare quanto anche lei aveva detestato quella materia. Lui non è che la detestava è che proprio non la capiva! Più di ricordare tutte le varie piante a memoria, cercare di ricordare le loro funzioni e via dicendo, non capiva esattamente in quale quantità e quale erba scegliere se effettivamente, il 90% aveva delle funzioni curative e mortali allo steso tempo. Insomma, la questione era complessa e tutto quello a lui quasi lo mandavano in tilt. E poi la verità era che comunque lui aveva sempre gli occhi rivolti verso l'alto e non verso il basso quindi diventava complicato anche individuare le varie erbe. Oh, io stavo per avvelenare la professoressa, ovviamente non l'ho fatto apposta, ma da quel giorno ho cercato di rimanere il più lontano possibile a tutto quello che riguardava piane e veleni! ammise forse anche un pò imbarazzato della questione, ma completamente divertito da quello che la ragazza gli raccontò. Devi essere stata veramente un bel tipetto ad Hogwarts, in che casata sei finita? Chissà perchè se la immaginava nei grifondoro come lui. Oh, beh, sarebbe davvero un onore, magari a Giugno, sarebbe carino mettere gli studenti alla prova con qualche lezione speciale! disse poi riflettendoci attentamente. Aveva visto dei ragazzi molto promettenti e poi a lui piaceva molto il dialogo con loro, lo facevano sentire insolitamente giovane e prestante! Io, in realtà, ancora non riesco a parlare con nessuno di loro, mi piacerebbe molto avere un confronto e cercare di capire come vanno davvero le cose in questa scuola. Sai, è la prima volta che faccio l'insegnante e ancora non mi so regolare molto bene con l'assegnazione dei punti e le varie punizioni, o tendo ad essere troppo severo, oppure troppo buono e questo non va bene! I ragazzi devono avere un certo tipo di stabilità e devono poter sapere inquadrare il comportamento del professore, se no diventa il caos più assoluto! O almeno la pensava così lui. Perchè per lui era stato così e forse non aveva ancora imparato seriamente a fare il docente! Forse Claire era più esperta.
    La vide irrigidirsi alla sua costatazione sul quidditch. Alzò appena gli occhi al cielo. Forse quella stanza la stava mettendo un pò tanto a nudo, forse era quello che voleva veramente lei e forse era anche pericoloso! Non sapevo che fosse un segreto, ma comunque ho solo ipotizzato una soluzione ovvia per una caduta da una torre di astronomia. E poi, ecco sembra che la tua stella nascente sia un tripudio tra libertà, determinazione e... credo che sia confusione o insoddisfazione... e mi dispiace essere così legato a tutto questo Ok, forse stava esagerando e doveva smetterla di interpretare tutto quello che vedeva sopra di lui. Il quidditch rappresenta tutto questo, in genere i giocatori di quidditch hanno un carattere carismatico ed hanno delle vite complicate e cercano di fare del loro meglio in campo per rivalersi di tutta la sofferenza della propria vita! Ecco... si... per questo ho detto quella cosa! Non voleva sembrare ne inopportuno, di nuovo anche se ovviamente gli era stato detto che non lo era stato affatto, ne tanto meno voleva essere una persona invadente.
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  13. Claire J. Murray
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    C <div style="font-family: times; font-size: 16px; text-align: justify; margin-right:30px; margin-left:30px">laire dovette ammettere che non si sarebbe mai aspettata una parentesi di quel tipo: Daniele sembrava un tipo particolarmente normale, forse un po' sbadato o con la testa tra le nuvole, sicuramente all'apparenza piuttosto ingenuo e si domandò, stando bene attenta a non dar voce a quei pensieri, se qualcuno si fosse mai arrabbiato con lui. Lei, di certo, si sarebbe limitata a diventarne insofferente, in caso di circostanze estreme di cui, almeno per quel momento, non vagliò neppure la lontana ipotesi.
    Rise alle sue parole, soprattutto quando lo sentì dire di avere quasi avvelenato un insegnante. Lo ammirò, in un certo senso, poiché se fosse stato per lei, ai tempi della scuola avrebbe sicuramente avvelenato l'odiata insegnante di Pozioni, nonché direttrice della propria Casa.
    E a proposito di Case, quando Daniele le chiese in quale delle quattro fosse stata smistata ai tempi, Claire dovette mordersi violentemente la lingua per evitare di dire a voce alta e con sguardo fiero la sua reale Casa di appartenenza. Pareva che anche il ragazzo avesse frequentato Hogwarts, anche se lei non lo ricordava affatto, ma in dieci anni si cambia parecchio. Si domandò che il professor Salvatore avesse attraversato quei corridoi nel periodo di Brianna o in quello di Claire, poiché le due lo avevano fatto insieme solo per un anno, quando Brianna aveva iniziato a frequentare la scuola di magia e Claire stava invece preparandosi ad affrontare i M.A.G.O.
    Le due probabilmente si saranno scambiate persino un paio di occhiate, ma di certo non avevano mai scambiato neppure una parola.
    Serpeverde. Non sono mai stata né Prefetto né, tanto meno, Caposcuola - figuriamoci! Mi limitavo solo a violare qualche regola di troppo.
    Tu invece? Scommetto Tassorosso.

    E lo disse tentando di frenare un lieve sorriso che le fece fremere per un attimo il labbro inferiore.
    Quando si iniziò a parlare del loro lavoro, Claire rimase in silenzio ad ascoltarlo, annuendo di tanto in tanto e condividendo le sue paure. Fortunatamente in quel frangente non doveva mentire: neppure la vera Claire aveva mai insegnato, era stata lei, Brianna, a decidere di lanciarsi in questa nuova avventura e dovette ringraziare il fatto che l'altra strega fosse stata un'esperta di Pozioni perché, se avesse dovuto insegnare ciò in cui era brava, avrebbe dovuto spodestare il professor Ensor dalla cattedra di Difesa contro le Arti Oscure.
    A tal proposito, non era certa di apprezzare realmente quell'uomo... lo considerava arrogante e a tratti persino inquietante.
    So perfettamente a cosa ti riferisci. Tuttavia io scelgo il pugno di ferro, per così dire. Sono un po' troppo severa, me ne rendo conto, ma spero che col tempo i ragazzi capiscano ciò che voglio da loro e mi permettano di ammorbidirmi. Sono del parere che là fuori nessuno avrà pietà di loro e, seppur la mia competenza si limita all'ambito erbologico, intendo farli uscire da qui con la massima preparazione che un mago o una strega possa avere.
    Nel dire quelle ultime parole persino la sua postura si fece più rigida. Dopo quanto era accaduto a lei, non aveva intenzione di prendere più nulla alla leggera: il mondo era diventato un posto pericoloso e ne ebbe conferma il primo giorno di scuola, al molo a cui era attraccata la nave per Hidenstone. Tra l'Acromantula e l'Excalibur quei ragazzi non erano al sicuro.
    Quando Claire scattò in riferimento al dettaglio del Quidditch, il giovane se ne rese conto e tentò di giustificarsi. La strega si rilassò visibilmente e si portò una mano alla fronte, in un mix di emozioni che rasentavano l'imbarazzo e il disagio. Tutta quella tensione, stare sempre sull'attenti l'avrebbe uccisa, lo sapeva bene.
    Ti chiedo scusa, Daniele, non volevo essere scortese. E' naturale che le stelle dicano tanto di me e sì, sono stata una giocatrice, con precisione Cercatrice.
    Sorrise debolmente ma dentro si sentì svuotata. Come poteva davvero pensare di riuscire a vivere in quelle condizioni per mesi, forse anni o, magari, addirittura per sempre? L'idea di portare avanti una bugia non l'attraeva affatto, ma non aveva altra scelta se voleva restare da quelle parti e continuare ad avere un'esistenza tranquilla.
    Ma Brianna non era mai stata brava a mentire.
    Credo di essere un po'... stanca, sì. Penso sia meglio andare a riposare.
    Gli disse mantenendo quel tono cortese e il sorriso un po' tirato. Si alzò dalla seduta e gli allungò la mano destra affinché lui la stringesse.
    E' stato un piacere conoscerti, dico sul serio. Aspetto con ansia l'incontro promesso: sarà divertente comprendere cosa le stelle abbiano da dire su di me.
    E soprattutto capire quanto potessero essere compromettente.

    Per chiarezza: il mio pg si chiama Brianna Scott ed è creduta morta durante una missione. Il suo corpo non è mai stato ritrovato perché in verità fa parte di una sorta di "programma protezione testimoni" e, tramite la Polisucco, ha assunto le sembianze di Claire (secondo nome e cognome inventati da Brianna).

    Generalità di Claire:
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    Generalità di Brianna:
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    Daniele Salvatore ( ) - Stat. - Prof Astronomia- 33 anni - Ex Grifondoro
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    Era sicuramente una persona molto particolare. Aveva incontrato solamente un'altra professoressa di quei luogo e non si era capito esattamente cosa le fosse successo visto che gli si era buttata addosso come se non vedesse un uomo da non si sapeva esattamente da quanto tempo. Danient era una persona socievole e molto lineare, aveva quel qualcosa di divertente e che ti metteva tranquillità, niente drammi famigliari, niente di tutto quello. Ok, la magia lo aveva scombussolato, ma non che prima vivesse proprio sulla terra e non sulle nuvole! Era semplicemente un tipo molto, molto leggero e sempre con la testa all'insù. Sembrava essere l'esatto contrario di quela donna. Claire. Una cosa era certa, lo aveva incuriosito, lo aveva incuriosito veramente molto e sicuramente avrebbe dato seguito alla promessa che aveva dato. In realtà io sono stato smistato immediatamente nei Grifondoro!E ne vado fiero! Insomma mi sono trovato veramente molto bene, ho imparato tante cose e fatto marachelle in abbondanza! Neanche io sono mai stato ne Prefetto ne Caposcuola! Ma va bene così! Aggiunse poi ridacchiando prima di sorridere. Si diciamo che tutti quanti a primo impatto pensavano che lui fosse un Tassorosso. Non aveva niente da ricriminare a quella casata, ma non era poi una persona così dolce e tranquilla come poteva trasparire.
    Ascoltò ancorapiù attentamente la risposta della collega per quanto riguardava il suo stile di insegnamento. Il punto era che lui non sapeva avere il pugno di ferra neanche con i suoi animali domestici figurarsi con i suoi alunni. Poteva quasi sembrare una persona con la sindrome di Peter Pan, sempre pronto a fare festa e a divertirsi. Come poteva insegnare la disciplina ed essere severo con qualcuno se lui stesso non sapeva neanche cosa voleva dire? Sospirò visibilmente affranto dai suoi pensieri mai poi sorrise alla sua collega. Sicuramente avrebbe spiato qualche sua lezione ed avrebbe imparato qualcosa. Insomma, ci voleva qualche suggerimento bene assortito!
    Scosse i suoi ricci mori quando lei si scusòper il comportamento di poco prima. Non era importante, di tanti difetti del ragazzo, l'essere permalosi non rientrava certamente tra questi. Sorrise ancora. Io ci ho provato più di una volta, sai, ero anche bravino, m non tantissimo come i miei compagni di casata. Ricordo che quando io ero tra gli ultimi anni ci fu una ragazzina piccola che entrò quasi subito ella squadra, era veramente fortissima! Si, molto probabilmente si stava riferendo a Brianna stessa, ma Daniele non ricordava il nome della ragazzina in questione ne poteva sapere che stava parlando con lei? Si alzò anche lui e prese la mano della sua collega, le rivolse un enorme sorriso. Beh, come si dice? Ogni promessa è un debito, quindi certamente! Ci vedremo una sera di queste! Sperava solamente che non fosse scappata per chissà quale ragione legata a lui. Si augurava solamente questo. Sorrise ancora mentre la osservava andare via e poi, lui, decise di rimanere ancora un pò in quell'aula a rilassarsicon il suo immenso cielo stellato!
    the heart is deceitful above all things,
     
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