Non tutti i mostri compiono azioni mostruose

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    Dean Guymoore
    Docente CDCM | 42 anni
    Con un tonfo sordo il corpo del Mannaro cadde in mezzo ai rovi, alle spalle di Dean. L'uomo si voltò subito, per controllare la situazione e soffocò un grido. Tutta l'adrenalina del momento era sparita e la sua insensibilità al dolore provocato da quella grossa ferita al braccio destro stava lentamente andando a farsi benedire. Cazzo.. è.. rotto? Si chiese, andando istintivamente a ritrarre l'arto verso il fianco, in un tentativo di premerlo contro il corpo per ammortizzare le sensazioni che stava provando. Se lo sarebbe stretto molto volentieri con la mano sinistra, ma quella era piuttosto impegnata a reggere la bacchetta.. e se l'avesse lasciata andare si sarebbe probabilmente ritrovato morto in poco più di un istante. Il suo avversario, invece, che faceva? Si dimena ancora come un pazzo.. per Morgana, ma quanta forza ha questa bestia? Molte meno di quella di un licantropo adulto sarebbe stata la risposta più sensata da dare, eppure la forma fisica attuale del docente di Cura gli faceva apparire quel mostro come un ostacolo praticamente insormontabile, ben più di tutti quelli che aveva dovuto affrontare in passato. Già, forse.. doveva anche considerare il fatto che in gioventù aveva sempre avuto dei compagni di squadra pronti a supportarlo durante lo scontro e che dividevano con lui non solo la fatica, ma anche il peso psicologico di dover sostenere uno scontro mortale. Quella notte, da solo.. era diverso. Per un attimo la parte più egoista ed infantile di lui desiderò solo una cosa.. che una voce, una qualsiasi, provenisse dalle sue spalle, dall'entrata del labirinto. Desiderò che qualcuno potesse essersi svegliato, durante quella notte di luna piena, e li avesse trovati. Non avrebbe mai voluto includere nessuno nello scontro tra lui ed Erik, sia chiaro, ma una voce amica che gli ricordasse di non lasciarsi morire, che doveva tornare indietro perché qualcuno lo aspettava.. oh, si, quanto la desiderava...
    Tuttavia, l'unico suono che quella notte squarciò il silenzio, fu l'inquietante rumore dei rovi che venivano spezzati dalla massa muscolare straripante del licantropo. Dean.. non si aspettava affatto che quella creatura potesse riprendersi così in fretta da una botta del genere. Fece per muoversi, ma riuscì a capire ben presto che non c'era alcuna possibilità per lui di sfuggire ad un attacco così ravvicinato, non dopo che aveva ricevuto l'ennesimo colpo, stavolta al petto, ed ora anche ruotare il busto diveniva un'impresa titanica. A giudicare dalle grida folli che provenivano dal muro di spine davanti a lui e dai suoi movimenti scomposti.. Erik aveva intenzione di caricare un attacco rapido e brutale nella sua direzione. Se l'avesse preso, probabilmente avrebbe messo fine allo scontro. Non.. posso muovermi.. Si flagellò la mente ..abbastanza in fretta.. cazzo! Non poteva essere quella la sua fine, vero? Non sembrava averlo rallentato neanche un po' dall'inizio del combattimento, come avrebbe potuto raccontarsi di aver fatto un buon lavoro se, alla fine, quel bastardo fosse comunque riuscito ad andarsene? Se non posso muovermi da solo.. Un'idea folle? Probabilmente sì. Sfruttando le poche energie che gli restavano in corpo, Dean avrebbe tentato di saltare sul posto, non in alto, giusto quel centimetro che gli bastava per staccare i piedi da terra. Avrebbe inclinato il busto nella direzione opposta a quella da cui si aspettava sarebbe arrivato il primo colpo di Erik, dato che normalmente una creatura dall'intelligenza così istintiva come un licantropo tentava sempre di colpire per primi gli stessi punti del corpo, quelli indubbiamente vitali, che gli avrebbero potuto concedere la vittoria immediata sulla sua preda [ZOO I per Intuito], dopodiché avrebbe tirato una stoccata con la bacchetta in direzione del terreno e avrebbe gridato Expulso! sperando che l'onda d'urto causata dall'esplosione del terreno sotto ai piedi suoi e a quelli della creatura sarebbe stata sufficiente, unita al fatto che si era premunito di non poggiare a terra in quell'istante per non subire l'attrito del terreno, a spararlo lontano dalle fauci e dagli artigli del lupo [ATLETA I]. Nel caso ci fosse riuscito, avrebbe cercato di atterrare nel modo meno scomposto possibile, pregando che la nuvola di fumo e polvere causata dal suo incantesimo avesse rallentato per almeno qualche secondo il suo avversario. Non posso continuare così.. Ormai era stremato. Sulla lunga distanza non posso vincere.. se il prossimo attacco non sarà quello decisivo, posso dire addio a ogni speranza. Ragionò velocemente. C'era una sola cosa che poteva fare in quel momento che gli avrebbe assicurato di mettere KO quel mostro. Era un piano che comportava il morire? Non necessariamente, ma non c'era neppure la certezza matematica di uscirne vivo. L'unica cosa che sperava, nel caso fosse rimasto ucciso nel metterlo in atto, era che quel fottuto sacco di pulci rimanesse svenuto talmente a lungo da far arrivare l'alba. Non posso fare nulla, però, se non riesco neanche a muovermi.. Osservò, puntando poi la bacchetta verso di sé. Reinnerva.. Sussurrò. Non aveva bisogno di richiudere le sue ferite, di saldare le ossa rotte. Aveva solo bisogno di assicurarsi le energie necessarie per potersi muovere come voleva lui, almeno per pochi secondi. Una volta lanciato quest'ultimo incantesimo avrebbe infilato la bacchetta nella manica sinistra della maglia, quella intatta e avrebbe alzato la guardia, mostrandosi ad Erik con i pugni stretti e lo sguardo concentrato, pronto a sfidarlo e a fargli abbassare la guardia, mostrandosi disarmato. Che c'è? Non mi hai ancora ucciso?! Non ti vergogni a farti mettere alle strette da uno grosso la metà di te?! Ancora una volta, più che per provocare il licantropo, che tanto non avrebbe capito nulla, quelle parole servivano a convincersi.. che quello che aveva intenzione di fare avrebbe funzionato.
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    Mi viene spontaneo chiedere una cosa. Ora che, in forma umana, Dean si muove su due gambe, calcola comunque il malus a Destrezza generalmente per i danni? Lo calcola solo se fa movimenti veloci col braccio destro? Oppure è annullato?


    Edited by Silver_Star - 22/7/2019, 21:28
     
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    Gli Snasi
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    ESITO
    I licantropi erano entità che affollavano gli incubi di babbani, maghi e anche dei licantropi stessi, erano creature fuori da ogni controllo, guidate unicamente dall'istinto e dalla ferocia, che ponevano chiunque li volesse fronteggiare di fronte ad un pericolo mortale, fosse la morte o la dannazione tramite maledizione.
    Coi licantropi era impossibile ragionare, l'unica cosa che si poteva fare era tentare di sopravvivere, rimanendo costantemente sulla difensiva, sapendo che ogni azione poteva essere l'ultima.
    Dean forse reputò il licantropo troppo umano - o troppo poco, alla fine non capiva un granché le persone (?) - e sopravvalutò i propri riflessi: il suo incantesimo levitante lo aveva messo al sicuro dalle intenzioni nemiche e gli aveva fatto prendere le misure dei canini di Erik, ma lo aveva anche fatto atterrare non molto lontano, troppo poco lontano per agire con qualcosa che andasse oltre all'istinto.
    Il docente tentò di saltare ed attuare la propria stategia, ma quel battito di ciglia gli fu fatale: Erik gli fu addosso e la sua vita divenne un inferno di artigli [d16=12]: rabbioso, stanco, forse anche spaventato, il lupo si avventò sull'uomo con tutta la forza di cui poteva disporre graffiando ed artigliando la sua pelle facendo riscoprire all'uomo il terrore dell'impotenza.
    Erik voleva fargli del male, voleva porre fine allo scontro, ma aveva anche fame e alla fine i suoi canini si sarebbero snudati ancora per assaggiare di cosa sapesse un docente, ma Dean non era una preda, era una lince, e nonostante la violenza che stava subendo, egli aveva ancora in mente la sua strategia.
    Staccare i piedi da terra fu fin naturale alla sesta artigliata e lo stesso stoccare un colpo verso il basso (il miracolo, al massimo, era non aver perso la bacchetta): Expulso riuscì e la potenza dell'esplosione fu degna di un vero ex-terrorista [d20=20!], tanto che non solo scagliò un ormai esanime Dean lontano dalla fame dell'altro, ma stordì anche brevemente la creatura.
    A toccar terra, ormai il docente era più morto che vivo [PV=7], ma per qualcuno che si faceva un sonnellino qualcun altro si risvegliava: il labirinto. I rovi che erano stati testimoni di quel feroce scontro al sentire la furia della magia dell'uomo decisero di averne a basta, se potevano sopportare che qualcuno sbattesse contro di loro e si graffiasse, una simile manifestazione magica era semplicemente troppo, allorché un pericolo più che concreto, sicché fecero ciò che più si confaceva a qualcosa in una scuola inglese di magia: cambiare.
    Le mura del labirinto si sfilacciarono permettendo di distinguere i rovi che li formavano, i quali, come serpi, si tesero e frapposero tra i due contendenti nel mentre tutto il labirinto cambiava la sua conformazione e decideva per i due il loro destino: al docente era caldamente invitata l'uscita, una volta che si fosse ripreso, tanto che tutto ciò che al suo risveglio avrebbe visto era un lungo corridoio che riconduceva agli esterni della scuola (del resto a nemico che fugge si fan ponti d'oro), mentre il licantropo veniva per il momento segregato al suo interno, poiché l'unica strada che gli veniva proposta conduceva nelle viscere di quella strana costruzione, per quanto forse a lui non sarebbe poi tanto dispiaciuto, dati gli odori che ora poteva percepire, succulenti, di prede decisamente più interessanti e stimolanti di un vecchio uomo-lince.
    NOTE OFF

    Bene ragazzi, che dire, è andata come è andata, Dean forse ha preteso troppo dal proprio Intuito e dalla propria Destrezza a distanza ravvicinata, ma ha comunque portato la pelle a casa ;)
    Lo scontro è concluso, fate gli exit e potete andare in pace
    Prossimo ed ultimo turno: Erik - Dean - Snaso

    STATO PG

    Erik:
    PV attuali 15
    +20 a coraggio, destrezza, intuito e resistenza [trasformazione Lupo]
    -2 PV a turno fino a fine scontro [ferite alla schiena]

    Dean:
    PV attuali = 19-12: 7
    +4 Intuito, +3 Coraggio, +3 Destrezza [forma lince]
    -3 Destrezza fino a fine scontro [danno zampa anteriore destra]
    Dean ha perso i sensi, quindi ti invito a giocarti il fatto che si riprenda alcune ore dopo - se vuoi ancora di notte, ed esca.

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    Erik Foster - Lycan Form
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    Dopo tutto quel ringhiare, dimenarsi, forzarsi per poter soddisfare il più primordiale dei bisogni, fu estremamente alienante per il licantropo poter affondare gli artigli sul proprio avversario. La carne di Dean fu come burro. Le zanne scivolavano con non poca difficoltà su quel corpo che pareva quasi implorarlo, supplicarlo di far uscire dell'altro sangue. Farlo però avrebbe voluto dire privare la carne di quel particolare liquido che la manteneva succosa, fresca, selvaggia. L'esagerata fame fu colpevole di averlo costretto a far il passo più lungo della gamba: quando allungò il muso nella speranza di poter strappare ben più di un lembo di pelle il mago riuscì ad eseguire la manovra evasiva che gli permise di salvarsi. C'ERO QUASI!
    L'esplosione che generò la bacchetta costrinse il licantropo ad allontanarsi e poi il labirinto pensò al resto. Un muro di rovi separò i due sfidanti, i quali si ritrovarono di fronte ad uno scenario completamente diverso, senza nessun rivale. L'istinto animale bastò a convincerlo a non cercar di scavalcare il labirinto o ad abbattere le sue mura, così al lupo non restò altro da fare se non ululare alla luna, quella bastarda che fin ad allora si era goduta lo scontro e che al momento reputò colpevole di aver attivato la particolarità del luogo in cui si trovavano. Certo che però era strano il fatto che i rovi non si fossero spostati quando Erik scagliò Dean contro i rovi, tuttavia al momento non possedeva la lucidità adatta per porsi tali domande. Ululò una seconda volta. Era ancora assetato di sangue e se Dean avesse voluto continuar ad affrontarlo doveva sapere che lui era pronto a farsi sotto. Eppure l'udito impeccabile non udì i passi della lince sulla terra, tanto meno quelli delle scarpe di un uomo. L'acerrimo rivale era morto? No, era certo di averlo visto schivare il suo ultimo colpo, poi cos'era accaduto dopo l'esplosione per lui fu un mistero.
    Ho davvero sprecato tutte queste energie per niente? La rabbia era più forte che mani, così cercò di raddrizzare al suo massimo la colonna vertebrale e fece dei passi verso una delle tante vie che gli si erano aperte davanti. Zoppicava, sentiva male in più zone del corpo e si sentiva estremamente affaticato. Fece altri due passi prima che le ginocchia non cedettero, poi ci fu l'ultimo ululato e il licantropo si adagiò a terra, godendosi il meritato riposo di un guerriero che non aveva abbandonato il proprio territorio anche quando la situazione stava aveva cominciato a degenerare.

    Trascorsero due ore prima che gli occhi non si riaprirono. Il vento si era fatto più incessante, i piccoli steli d'erba solleticava l'estremità della sua pelliccia e nel vento si sollevò quello che a tutti gli effetti era odore di gelsomino selvatico. Che schifo. Sotto forma di lupo mannaro non sopportava granché le fragranze floreali, tuttavia le considerava migliori rispetto all'aroma ferroso di un licantropo sbranato in quel luogo triste e senza gloria.
    Il dolore non era scomparso, ma le articolazioni erano ancora in grado di muoversi. Se la lince fosse ancora dietro di lui o no era un mistero, tuttavia l'istinto di sopravvivenza riuscì a placare la curiosità. Nel frattempo poteva essersi ripreso anche Dean e a volte un'esagerata curiosità si faceva pagare con la vita. Esatto, il gioco non valeva la candela, tuttavia fu l'olfatto ad inserire una nuova espansione di quell'avventura che evidentemente non era destinata a finire quella notte. Un altro animale, probabilmente un rapace, si era ferito non molto lontano da lì. L'udito arrivò solo in seconda battuta e il suo starnazzare non fece altro che avvalorare la precedente intuizione. Ancora non è finita, non finché sono in piedi. Questa notte ha ancora altro da offrire e io sono pronto a prendere. Molto lentamente si rialzò su due zampe e proseguì verso nella direzione che l'olfatto indicava. Si augurava di non dover affrontare un secondo combattimento, tuttavia era certo che quella volta la preda non sarebbe stata così difficile da abbattere. Manteneva viva la speranza, ormai divenuta ossessione, di poter placare il suo appetito.
    Ululò per l'ultima volta alla luna. Tutti in quel labirinto avrebbero dovuto capire che almeno per quella notte il vero predatore era lui.




    Parlato - Pensato - Narrato | Scheda PG - Stat
    by Tele
     
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    Dean Guymoore
    Docente CDCM | 42 anni
    Il martellare del cuore, Dean se lo sentì in gola. Dopo il primo colpo l'udito gli era andato completamente in vacca, al secondo le pulsazioni del suo cuore avevano raggiunto livelli spropositati. Il terzo ed il quarto, avevano iniettato la sua vista di sangue, tingendola di rosso. A stento sentì il rumore dell'esplosione provocata dall'Expulso e, poco ma sicuro, non sentì il proprio corpo sbattere per terra e rotolare per qualche metro sul terreno. La sua coscienza fluttuava praticamente in un mare di sensazioni ovattate, gli sembrava di essere sott'acqua. Gli occhi sporchi di sangue dell'uomo si mossero molto lentamente verso la figura di Erik, che si stava riprendendo dagli effetti del suo incantesimo... era ancora in piedi. Lui no. Non era in piedi per nulla. Ce li aveva ancora i piedi? Boh, non se li riusciva comunque a sentire, quindi per quanto ne sapeva lui potevano benissimo essersi staccati insieme a chissà quanti altri pezzi del suo corpo. La testa.. si, la testa c'era sicuramente ancora. Su tutto il resto non poteva esprimersi. Devo alzarmi. Nessuna risposta dal suo corpo. Devo fermarlo. Ancora niente. Non posso farlo avvicinare alla scuola. Forse bisognava iniziare a pensare a non farlo avvicinare a sé stessi, prima. Non.. voglio morire.. Eh. Ecco, forse questo doveva venire fuori un po' prima nella scala delle priorità, ma meglio tardi che mai. Mentre il povero Dean cercava lentamente con lo sguardo la propria bacchetta, però, qualcosa intorno a sé si muoveva. Un muro di rovi si chiuse davanti a lui, dividendolo dal licantropo dall'altra parte. Per Merlino, avrebbe potuto giurare di aver sentito un "Vaffanculo" provenire dall'altro lato della siepe. Che vergogna.. sono in debito... con una pianta... sussurrò non per scelta quanto per necessità l'uomo, prima di chiudere gli occhi.

    L'ultima volta che aveva perso i sensi così in un combattimento era stato durante un'operazione dell'IRA, nel suo primo anno di militanza. Si.. quella volta apriva gli occhi ad intermittenza, ogni chissà quanti minuti, per poi svenire di nuovo una volta viste le condizioni in cui versavano le sue gambe, dopo essere rimasto coinvolto in uno scontro a fuoco contro dei babbani armati. Era stato davvero un idiota a correre verso di loro solamente perché erano dei babbani e quindi non potevano fargli del male. I suoi superiori lo avevano rimproverato per ore sui pericoli del sottovalutare gli avversari e sul sentirsi fin troppo invulnerabili durante uno scontro. I segni di quelle sue stupide intuizioni se li sarebbe portati sulla pelle per sempre. Che buffo.. chissà cosa gli avrebbero detto i suoi superiori se l'avessero visto lì, steso sul prato, ad imbrattare la terra del suo sangue. Di tutto quel sangue.. probabilmente lo avrebbero messo a lavorare come un mulo per tutta la settimana successiva e si sarebbe beccato le battutine di tutto il resto della milizia fin quando non avesse dimostrato il suo valore in un'altra missione. Era così che funzionava.. eppure, in quell'ambiente così marcio, oppressivo.. quando si cadeva in battaglia c'era sempre qualcuno pronto a trascinarti lontano dalla morte. Lui stesso lo aveva fatto svariate volte, con dei compagni più inesperti o più fragili. Quella sera, invece, per lui non c'era nessuno che lo avrebbe tirato su. Tutto l'aiuto di cui necessitava gli era stato fornito dal labirinto e adesso stava a lui farlo fruttare.

    Victoria.. devo trovare Victoria.. I pensieri ricominciarono a fluire liberamente.. non era morto dissanguato. Questa era già un'ottima notizia. Con calma e non con poca fatica Dean aprì gli occhi. Che ore erano? Era ancora notte? Davanti a lui il labirinto si era aperto verso l'uscita e, a poca distanza, poteva vedere le porte di Hidenstone. Devo muovermi.. Uno sforzo immane per potersi rimettere in piedi, ma almeno adesso riusciva a starci. Le ossa scricchiolavano ad ogni passo, ma non stavano cedendo. Tutto quella sera era stato orribile, ma sarebbe potuto andare peggio. Si, era decisamente quello il leitmotiv di quella sua esperienza. Ad ogni lento, doloroso passo, le porte dell'accademia si facevano più vicine. Non era riuscito a risolvere nulla quella notte, ma avrebbe almeno dato l'allarme, ad ogni costo. Quel licantropo poteva anche essere ancora in giro, ma la prossima volta a cacciarlo sarebbero stati in tanti.. e Dean non si sarebbe più comportato da stupido.
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    Gli Snasi
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    CONCLUSIONI

    Bene, ragazzi, siamo giunti in fondo a quello che è a tutti gli effetti stato il primo duello tra due utenti su questo forum!
    Spero vi siate divertiti molto, anche se avete cominciato con un regolamento un po' nebuloso e vi siete mossi in un terreno difficilmente praticato dai maghi (seriamente: mai viste così tante artigliate e morsi in un duello in un mondo HP!): siete due bravi utenti e ho visto che vi siete adattati alla grande xD
    Qualche ultimo appunto conclusivo, prima di passare alle ricompense vere e proprie.
    Erik: non conservi ricordi nitidi della notte, se non un vago ricordo di aver combattuto contro qualcuno di ben più abile di una creatura magica. Se incontrerai Dean in forma di lince, però, potrai richiedere al fato di lanciare un dato su Intuito per vedere se la vicinanza stimolerà i tuoi ricordi.
    Dean: Tu hai ricordi nitidissimi della notte, ma non hai alcun indizio sul fatto che il licantropo fosse Erik, conservi solo la sensazione che fosse uno studente e non un licantropo adulto. Puoi richiedere a Victoria un colloquio per discutere in on di quanto accaduto al labirinto.
    RICOMPENSE


    Erik
    1 Coraggio + 5 exp per non aver mangiato Dean per la vittoria + bonus narrativo (vedi sopra) + 1 quirk

    Sono vegetariano ma...
    In forma umana, Erik è un ragazzo adorabile e che crede profondamente nel lavoro di squadra, ma la sua natura lupina è profondamente diversa. Quando la luna trasforma il suo corpo, Erik diventa pura ferocia, trasformandolo nell'essere più temuto della zona: +2 a Coraggio nell'interagire con bestie, sia per attaccarle, sia per piegarle al proprio volere.

    Dean
    1 Destrezza + Bonus narrativo (vedi sopra) + 1 quirk

    Ciò che non uccide fortifica
    Dean nella vita ha commesso innumerevoli errori, ma è anche vero che ha sempre tratto insegnamento da ciascuno di essi.
    Erik potrà essere scampato a Dean, ma la prossima volta, l'uomo conoscerà molto meglio le tecniche e le movenze dei licantropi, tanto da ottenere +2 Destrezza se tenterà di schivarne un attacco.

    Lo snaso
    11 Exp da assegnarsi a Markab Castlewine.

    Grazie ancora ragazzi,
    see ya!

    RevelioGDR
     
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19 replies since 6/6/2019, 19:42   343 views
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