Prima il dovere e poi, forse, il piacere!

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    Black Opal

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    Blake Barnes Studente
    Ok, cominciava seriamente a voler scappare in un posto lontano, appena si rimetteva in pari con qualche materia ecco che ne uscivano altre e tre a cui non aveva dato importanza e quindi, di conseguenza, si trova di nuovo indietro. Era stufo di tutta quella situzione, insomma, poteva anche essere divertente studiare in biblioteca e trovarsi una Lilith selvatica a fare il niente, ma cominciava ad essere pesante il dover studiare e basta! Non aveva più neanche il tempo per andare un pò sul campo da Quidditch per allenarsi un pò oppure andare a trovare l'infermiere della scuola per fare due chiacchiere tranquille e con una persona che non avesse gli ormoni a tremila. I suoi compagni di casata, comunque non aiutavano per niente! Erano sempre ligi ed attenti, e ringraziava dio che c'era Jesse nella sua stanza che lo faceva divertire come un matto per le sue uscite bizzarre ma sopratutto completamente non programmate! Era divertente la vita in quel luogo ma ogni volta che vedeva i libri era come se qualcuno gli desse una coltellata al cuore. Ma anche quella giornata doveva passarla a recuperare una delle materie che, stranamente, lui non amava molto: Difesa contro le arti oscure. Perchè mai dovevano difendersi? Magari sarebbe stato molto divertente impararle ed utilizzare per scopi... magari non troppo loschi! Ma insomma non capiva perchè gli incantesimi di difesa non potevano essere insegnati nella lezione di Incantesimi, tanto sempre quello era. Sempre la bacchetta bisognava utilizzare e non serviva a niente una materia in più! Non aveva senso! Perchè mai dovevano avere una materia tutta loro? Anche le creature magiche potevano essere insegnate in Cura delle creature Magiche! Insomma, la trovava una di quelle materie inventate solamente per complicare la vita agli studenti e la cosa non solo lo innervosiva, ma lo demotivava completamente! Prese i libri e quando scese nella stanza Comune degli oopali si rese conto che li dentro non avrebbe fatto proprio ed assolutamente niente, troppe persone che lo conoscevano e non era il caso di dire che doveva studiare... non era da lui! Si sarebbe distratto in meno di un secondo e non sarebbe riuscito ad aprire un libro neanche per scherzo! Quindi dopo aver perso un pò di tempo tra un saluto ed un ammiccamento, prese il suo sederino e se ne andò in sala grande. Infondo li non c'era quasi mai nessuno ad orari diversi dal pranzo e della cena e non aveva intenzione di andarsi ad incatenare nel silenzio della biblioteca, li avrebbe potuto respirare e, nel caso, fare anche una chiacchiera qualora lo ritenesse opportuno. Si andò a sedere al tavolo degli Opali e li vide una sua compagna. Non sapeva quasi niente di lei, ma era certo, che con quell'espressione da maestrina, poteva essere utile sederle vicino. Blake riconosceva e conosceva le persone, o almeno aveva la presunzione di crederlo, quindi decise di fisarsi del suo istinto - che poi non era istinto, sapeva che era brava in quella materia, andavano a lezione insieme! - e si mise seduto di fianco a lei. Allora, come te la cavi con difesa contro le arti oscure? Chiese senza un minimo di accenno alla sua presenza. A volte era così tanto presuntuoso che pensava che davvero lui non aveva bisogno di nessuna presentazione! Come se tutti dovessero conoscerlo a prescindere. Ma era fatto così, e seppur non era una giustificazione, a volte non riusciva proprio a mantenersi buono!
    by Revelio GDR
     
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    Jessica Veronica Whitemole
    Black Opal | 17 anni
    Quel giorno non poteva -o meglio, non voleva, ma non diciamolo a nessuno- rimanere chiusa nella Sala Comune a studiare o fare qualche altra noiosa attività da... Sala Comune. Era una bella giornata e lei voleva uscire, divertirsi per quanto possibile e vedere se c'era qualche bel ragazzo da rimorchiare.
    Alcuni probabilmente si scandalizzeranno del fatto che Jessica ci provi con i ragazzi date le sue condizioni, ma Jess è così. Vitale e sempre pronta a fare nuove conoscenze, soprattutto maschili. Era da parecchio che non andava a letto con nessuno. Molti mesi, a dire la verità. Le sarebbe piaciuto. Finora aveva conosciuto solo Erik, il belloccio, e Jesse, il ragazzo figo ma tenero. La decisione era presa. Salì in camera e cercò qualche bel vestito che potesse attirare l'attenzione maschile, ma non troppo per non risultare oscena. Optò quindi per un semplice vestito rosso, legato sul davanti con dei semplici lacci anch'essi rossi. Non si ricordava bene le regole sull'abbigliamento della scuola, ma come al solito non gliene fregava granché. E poi quel vestito era facile da togliere, sicuramente molto di più che qualche noiosa divisa. Non si ricordava nemmeno se in quella scuola bisognava avere una divisa come ad Hogwarts! Sbuffò mentre si infilava il vestito e se lo chiudeva. Aveva la chiusura dietro, sì, ma ormai era capacissima di chiuderselo anche da sola. Purtroppo le tirava un po' sui fianchi a causa della pancia che cresceva, ma non abbastanza da essere visibile. Era comunque molto magra, quindi i due mesi non si notavano un granché. Poco male, non avrebbe dovuto dare spiegazioni! Si mise le scarpe e scese le poche scale che la dividevano dalla sala comune per poi uscire anche da essa.
    Il corridoio era fresco e deserto, non sapeva che ora fossero, quindi non riuscì a capire dove potessero essere tutti, non che le importasse. Voleva fare i suoi comodi senza occhiate indiscrete che la fissavano ad ogni passo... e di occhiate indiscrete ne aveva avute a bizzeffe fin dall'infanzia a causa della sua naturale bellezza.
    Passo dopo passo, scese le grandi scalinate per dirigersi nella Sala Grande, dove magari avrebbe potuto mangiare e leggere... ma soprattutto rimorchiare. Anche se non sapeva se si potesse mangiare al di fuori dei pasti, là. Fece spallucce ed entrò, trovando un posto tranquillo, lontano dal vociare delle persone. Tirò fuori il romanzo storico che stava leggendo -trattava di due innamorati che non potevano stare insieme a causa delle diverse "fazioni" durante la Seconda Guerra Mondiale. Banale? Boh, ma a lei piaceva-. Si divorava libri su libri in merito al mondo babbano rispetto alla storia. La incuriosivano i loro inutili confitti.
    Era arrivata al momento clou del libro, quando...
    Allora, come te la cavi con difesa contro le arti oscure? disse una voce maschile. Lei non vi badò e lo ignorò finché non riuscì ad arrivare al punto di fine pagina. Solo allora degnò di uno sguardo il suo interlocutore. Era un ragazzo che, ne era sicura, era della sua stessa casata e frequentavano insieme le lezioni ed era molto molto carino -figo, a dire il vero- ma non ci aveva mai parlato né ne rammentava il nome. Me la cavo rispose con voce secca. È la mia materia preferita, per quanto il professore sia uno stronzo colossale. Sospirò chiudendo il libro, aveva capito che ora non sarebbe più potuta andare avanti. Probabilmente quel ragazzo voleva il suo aiuto. Beh, glielo avrebbe dato volentieri... ma anche lei voleva qualcosa in cambio.
    Hai bisogno di qualcosa? chiese infine.
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
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    Blake Barnes Studente
    Blake non faceva mai le cose a caso, o almeno cercava di evitare le cose fatte a caso perchè, lmeno in ambito scolastico aveva capito che non andavano mai bene gli imprevisti. Sapeva che quella ragazza amava quella materia e soprattuo che era brava e lui aveva bisogno di qualche voto veramente buono. Si stava impegnando un pò di più, un pò perchè non aveva nessuna intenzione di litigare ancora con suo fratello per quella dannata accademia, ed un pò perchè... beh, Lilith passava tanto tempo in biblioteca ed era divertente prenderlain giro e distrarla, oppure beccarla mentre lo guardava. Insomma, era divertente. Ma quella ragazza, che doveva ammettere non era male, era la chiave di svolta un pò per tutto. E poi era della sua stessa casata, e questo voleva dire che doveva per forza farci amicizia. Infondo dovevano rimanere uniti, no? Era necessario che non facesse lo stronzo, o almeno ci avrebbe provato, ovviamente non avrebbe promesso niente, ma ci avrebbe provato. Si mise seduto affianco a lei aspettando che finisse di leggere la pagina o comunque arrivasse al punto. Sospirò, un sospirò che sembrava quasi più uno sbuffo. Cioè, davvero doveva arrivare al punto per rispondergli un attimo? La guardò attntamente. Aveva dei bei lineamenti, ma non l'aveva vista spesso in giro, e quello voleva dire che era arrivata da poco.
    Quando finalmente finì di leggere le sorrise appena. Finalmente, per una che legge tanto sei abbastanza lenta! -Complimenti Blake, hai infranto la tua promessa a te stesso dopo neanche 5 secondi, non potevi fare di meglio!- La voce della sua coscienza ogni tanto arrivava a fare capolino nella sua mente. Ma oramai il danno era fatto e non si aspettava neanche che lei rispondesse, infondo cosa doveva rispondere!? Ma come uno stronzo colossale? Fossero tutti come lui i Professori... quasi me lo sposerei, oltre al fatto che è veramente molto, ma molto affascinante! Dovrebbe piacerti! Io se fossi femmina ed alunna ci proverei sicuramente! E purtroppo per la ragazza, lui diceva seriamente. Aveva bisogno di qualcosa? Avoglia, mica solo di qualcosa, aveva bisogno di tantissime cose ma si sarebbe limitato a una sola cosa, almeno per il momento. Si voltò completamente verso di lei con una gamba da un lato della panca e l'altra dall'altro lato. La guardò negli occhi.
    Ho bisogno che mi aiuti con questa pergamena che il prof sotronzo e figo ci ha dato da fare, so che sei molto brava in questa materia ed io ho bisogno di un voto alto! La caratteristica principale del biondino era sicuramente la sincerità. Non ci avrebbe girato certamente intorno e poi lei era fortunata, sapeva quante ragazze volevano aiutarlo nei compiti? Tante, troppe, quindi poteva semplicemente ringraziarlo, ed aiutarlo e sarebbero stati contenti entrambi!
    by Revelio GDR
     
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    Gli Snasi
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    olfswru


    A seguito delle ultime modifiche che verranno apportate alla scheda della PG Jessica Veronica Whitemore, riguardanti il suo stato di gravidanza, mi trovo costretto a riportarvi indietro nel tempo.
    La vostra role cambia ambientazione, non vi trovate nel mese di giugno, ma in quello di Gennaio. Purtroppo ho dovuto tirare non troppo indietro per poter mantenere una giusta linea temporale.
    Siccome qui non viene accennato alle nausee della studentessa, ma al fatto che la pancia inizia a crescere, il periodo di gravidanza che Jessica sta giocando qui è quello del 4° mese di gravidanza.
    La pancia è accennata, ma un pochetto visibile, tanto che - per l'appunto - tira su i fianchi del vestito.
    Immaginate di aver mangiato una teglia di parmigiana da soli? Una teglia da 12 persone? Bene, il palloncino è più o meno lo stesso, appena accennato ma comunque con un vestitino attillato da una formina che si vede. Per essere più chiari, guardare qui.
    Potete proseguire la vostra role.
     
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    Black Opal
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    Jessica Veronica Whitemole
    Black Opal | 17 anni
    In certi momenti odiava essere incinta. Non aveva niente contro il bambino, ma stava iniziando a precluderle tutte le cose belle che la vita aveva da offrirle a quell'età... come il sesso. Non che se ne sarebbe privata, quello mai, ma sapeva che la pancia crescente era un intrigo. Fortunatamente era solo al quarto mese e quindi, sebbene si vedesse leggermente, poteva passare abbastanza inosservata. Quel giorno aveva messo un vestito che mascherava abbastanza la sua condizione, quindi poteva stare tranquilla e scendere giù, in sala Grande. Non aveva voglia di stare sempre rinchiusa in camera. Era gennaio ma nel dormitorio non faceva freddo, quindi non pensò nemmeno di portarsi una giacchetta da mettere sopra il vestito, ma scese così, incurante che forse avrebbe dovuto mettersi la divisa. Non era mai stata una persona ligia alle regole, perciò se ne fregava.
    E ne fu felice quando, nella Sala, mentre stava leggendo il libro del momento, un ragazzo carino venne a disturbarla. Non aveva nessuna intenzione di degnarlo di uno sguardo prima di arrivare al punto, o avrebbe probabilmente perso il segno, quindi si prese il suo tempo per concludere la pagina.
    Finalmente, per una che legge tanto sei abbastanza lenta! fu il commento del ragazzo. Fortunatamente, Jessica non era quel tipo di ragazza che se la prendeva per una battuta, anzi, solitamente rispondeva per le rime. Di sicuro non si lasciava mettere i piedi in testa da un ragazzo appena conosciuto. Lo guardò dall'alto in basso. Tu invece hai l'aria di chi non sappia nemmeno cos'è un libro rispose, voltando leggermente la testa verso il suo interlocutore. Aveva l'aria da classico casanova, poco sveglio. Ma Jessica aveva imparato col tempo a non giudicare troppo dalle apparenze, perciò decise di concedergli il beneficio del dubbio.
    Il discorso si spostò sul professore di Difesa, professore che, a quanto pare, il ragazzo ammirava. Scrollò le spalle alla sua insolita risposta.
    Ma come uno stronzo colossale? Fossero tutti come lui i Professori... quasi me lo sposerei, oltre al fatto che è veramente molto, ma molto affascinante! Dovrebbe piacerti! Io se fossi femmina ed alunna ci proverei sicuramente!
    Rimase in silenzio per qualche secondo, mentre il ragazzo girava il busto verso di lei. Beh, se ti piace così tanto, provaci. disse dopo un po'. Non ti serve essere studentessa, insegnante o infermiera. A me puoi dirlo, sono tutto tranne che omofoba. sorrise alla sua stessa affermazione. Se il biondo era stato serio poco fa, lei non era da meno. Era capitato che in passato avesse storielle con ragazze, nulla di serio perché a lei piaceva troppo il sesso con gli uomini, ma non giudicava. La sua filosofia era "vivi e lascia vivere".
    Comunque riprese dopo un po'. Mi ha dato un sacco di compiti, tempo fa, solo per una misera mezz'ora di ritardo. Ma ti pare normale? Roteò nuovamente gli occhi al cielo e aspettò che tornassero sulla questione per la quale il ragazzo aveva attaccato bottone.
    Ho bisogno che mi aiuti con questa pergamena che il prof stronzo e figo ci ha dato da fare, so che sei molto brava in questa materia ed io ho bisogno di un voto alto!
    Da come parlavi prima, sembrava fossi il cocco del prof pensò, ma non disse, la corvina. Soppesò per qualche minuto le parole dell'altro. Aveva anche lui la parvenza di essere un po' stronzo, ma che cosa aveva da perdere lei? Tanto valeva aiutarlo, si stava annoiando e, pensò tra sé e sé, aveva tutto da guadagnarci ad aiutare un figo. D'accordo concesse alla fine. Però, se non ti spiace, vorrei andare in un posto più tranquillo. Alzò gli occhi per posarli sul brulicare di studenti che stava, piano piano, riempiendo la sala. Scavalcò la panca e si mise in piedi vicino al ragazzo, stringendosi le braccia attorno al corpo, presa da un improvviso gelo, ed aspetto che lui la imitasse.
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    Blake Barnes Studente
    Non era del tutto colpa sua, era solamente fatto in quel dannato modo che poteva sembrare quasi antipatico, poteva sembrare stronzo ed ostile, ma in realtà... beh si, a volte era molto peggio, ma sapeva anche comportarsi da bravo e perfetto gentiluomo. Ridacchiò quando la ragazza gli fece notare che invece lui aveva l'aria di chi non sapeva neanche cosa fossero i libri. Ed era li che si sbagliava! Ma non disse nulla, era bene che lei penasse che lui non fosse bravo, se no perchè mai avrebbe dovuto aiutarlo? Ma quando disse che poteva provarci con il professore di difesa contro le arti oscure gli venne seriamente da ridere. Ma stava scherzando? Beh, se cominciassi a provarci anche con i professori, a gli altri cosa rimarrebbe? Un modo carino che non ci provava perchè se lo avesse fatto ci sarebbe riuscito, ma lo aveva visto bene? Blake non solo era un bel ragazzo ma il suo ego era talmente tanto spropositato che non riusciva proprio a concepirla una sconfitta in nessun tipo di ambito ed ecco perchè voleva un bel voto. Poi chi ti dice che il bel voto non mi serva proprio per conquistare il suo cuore nero? Chiese poi sogghignando, era ovvio che la stesse prendendo in giro, ed era altrettanto ovvio che si stesse divertendo nel farlo. Beh, lui era il professore, poteva fare quello che voleva, a lui non era mai capitato - stranamente- di prendere tanti compiti da un professore, anche se doveva ammettere che da quando aveva cominciato a seguire il professore Olwen con delle lezioni private di antiche rune, stava quasi sempre a studiare e provare qualcosa. Si stava appassionando, doveva ammetterlo! Alzò un sopracciglio alla richiesta della ragazza. Annuì.
    Andiamo dove vuoi dolcezza! Le disse sorridendole e dandole una rapida occhiata. Beh, era una bella ragazza, almeno avrebbe avuto qualcosa con cui distrarsi, anche se effettivamente non era del tutto il momento. Insomma, davvero, doveva studiare, doveva studiare come un matto oppure suo fratello lo avrebbe ucciso. Aveva bisogno di quel bel voto, aveva bisogno di plarare suo fratello per qualche insufficienza presa di qua e di la! Comunque il mio nome è Blake, tu ti chiami Jessica, giusto? Non faceva mai - o quasi mai - le cose a caso, sapeva che quella ragazza era brava in quella materia, si era prima documentato e non a caso era andato da lei. Doveva giocare d'astuzia, nonostante le voci su di lui giravano talmente tanto in fretta che non se ne rendeva neanche conto!
    by Revelio GDR
     
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    Jessica Veronica Whitemole
    Black Opal | 17 anni
    A volte si chiedeva chi glielo faceva fare di parlare con certi soggetti. L'egocentrico biondo non faceva eccezione. Se voleva un aiuto da lei, doveva comportarsi meglio di così. Ignorò le sue contro risposte isolandosi come spesso faceva quando qualcuno parlava e non le interessava ciò che stava dicendo.
    Ok spero tu abbia finito disse annoiata, quando il ragazzo finalmente chiuse la bocca. Era molto più affascinante mentre non parlava. Quindi si alzò e lo intimò a seguirla, sperava di trovare un posto più tranquillo. Mentre aspettava una risposta da parte del ragazzo, passò in rassegna tutti i luoghi dove avrebbero potuto andare. Fuori era meglio di no, era gennaio e faceva freddo. Essendo entrambi Black Opal, forse avrebbero potuto fare qualcosa in sala comune, ma dubitava che sarebbe stato fattibile, visto il via vai di studenti. Quando aveva bisogno di concentrarsi, non le giovava affatto una stanza piena di gente. Ok, forse aveva trovato il luogo perfetto. Aveva sentito parlare di alcune aule al quinto piano che non venivano mai usate, ma non sapeva se fosse vero; non si era mai inoltrata così in là.
    Andiamo dove vuoi dolcezza! fu ciò che le rispose il ragazzo alla sua richiesta. Fece un sorrisetto ironico; nessuno la chiamava "dolcezza" da quando suo padre -era lui a chiamarla così- se n'era andato. Il pensiero dell'uomo le lasciò l'amaro in bocca, perché l'aveva lasciata sola. Lui e la madre l'avevano lasciata sola, precisamente. Cercò di scacciare quel triste pensiero concentrandosi solo sul ragazzo che le stava parlando, presentandosi come Blake.
    Sì, sono io rispose. Blake... Avrebbe dovuto stamparselo in testa; non era proprio brava a ricordarsi i nomi. Lo ripeté alcune volte mentalmente prima di aggiungere: a quanto so, da qualche parte dovrebbero trovarsi delle aule in disuso. Mi sbaglio? Potremmo andare là.
    Le veniva male a pensare di dover, forse, affrontare tutti quelli scalini. Da sempre era una sportiva, ma con la gravidanza che avanzava, faceva sempre più fatica. Perché non c'era un ascensore in quella scuola? E se c'era... dove lo avevano nascosto? Pazienza, almeno nessuno avrebbe disturbato lo studio, cosa che Jessica odiava profondamente. No, non le piaceva studiare, ma ancor meno le piaceva essere disturbata quando lo faceva. In quel momento si pentì veramente di non aver portato una giacca, perché le arrivò una ventata d'aria fredda non appena qualcuno aprì la porta per entrare. Sperava che al quinto piano facesse meno freddo, in quanto il calore -quel poco calore- tendeva a salire di solito, no? Fece alcuni passi più in là, aspettando che il ragazzo decidesse se seguirla, dove seguirla e soprattutto che confermasse o smentisse la sua idea.
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    Blake Barnes Studente
    Alzò un sopracciglio per la sua risposta acida. Ma davvero? Se voleva studiare solamente e non fare conversazione, ne era capacissimo, ma nessuno gli rispondeva in quella maniera solamente per chissà quale motivo. Neanche lo conosceva e aveva scelto di fare l'antipatica? Aveva capito con chi stava parlando? Aveva capito che se Blake Barnes cominciava a diventare antipatico quella giornata sarebbe finita con qualcuno in lacrime? E di certo non avrebbero perso lacrime i suoi occhioni blu. Sospirò, non disse più niente, aveva sinceramente i fatti suoi a cui pensare ed altrettanto sinceramente a lui le persone antipatiche non piacevano a prescindere. Era un ragazzo socievolo, era un ragazzo di compagnia che, anche con il suo modo di fare un pò bizzarro e sopra le righe, cercava e voleva mettere tutti quanti a prorpio agio! Insomma, era incredibile quella risposta annoiata. Si, stava diventando contrariato, ma cercò di evitare qualsiasi altra parola. Il bello di Blake era che non faceva trasparire nessuna sua emozione, lo si doveva conoscere veramente, ma veramente bene per far si di riconoscere qualsiasi sfumatura o espressione del suo viso, ed era ovvio che non era quella la situazione. Aveva da poco compiuto gli anni, Non aveva detto niente a nessuno, ancora non era entrato con nessuno in una tale confidenza quindi aveva festeggiato come al solito con suo fratello, in una baita di campagna in Trentino Alto Adige, Italia. Quella terra aveva quel qualcosa di affascinante ed inoltre era la prima casa che aveva comprato lui, chiudendo un affare veramente, ma veramente grande. Aaron, essendo soddisfatto di come aveva gestito la situazione, ovviamente con la sua presenza costante, aveva deciso che poteva cominciarsi ad intestare a nome proprio le varie attività che decideva di intraprendere, e così fu. Il suo primo affare da milioni di dollari. Forse era per quello che era molto legato a l'Italia.
    Tornò a guardare la ragazza che disse di andare verso l'aula in disuso. Annui.
    Li non dovrebbe esserci nessuno, e comunque chi va li vuole studiare, quindi anche se ci fosse qualcuno sicuramente potremo avere la nostra tranquillità. Tu già hai fatto questa pergamena? chiese con il sospetto di sapere già la risposta, il che era ancora meglio, perchè voleva dire che non doveva neanche spiegarle cosa dovessero fare, e davvero gli serviva qualcuno, che in quel momento avesse le idee sicuramente più in ordine di lui per cercare di fare qualcosa di decente. Aveva trovato qualsiasi tipo di riferimento, aveva trovato quello che doveva scrivere, doveva solamente capire se andasse decentemente e non poteva rompere le scatole al professore di rune antiche per qualsiasi cosa riguardasse la scuola. Aaron era più impegnato del solito in quel periodo ed ecco qua che doveva per forza chiedere "aiuto" ad una persona completamente esterna. Non gli dispiaceva, alla fine studiare in compagnia non gli era mai dispiaciuto.
    Hai intenzione di mantenere questo atteggiamento antipatico per tutto il tempo, oppure è solo una questione di poca conoscenza? No perchè, già fa freddo, non ho voglia di fare questa cosa... ci manca solamente che debba farla con qualcuno che ha deciso di portare il muso per l'intera giornata, dimmelo, che mi adeguo! Ed era serio. Non aveva nessuna intenzione di farsi sbuffare in faccia, o farsi trattare con sufficienza da una persona che neanche conosceva, quindi, come voleva lei... o potevano diventare amici e rendere quella noia pazzesca un pelino più divertente, oppure no.
    by Revelio GDR



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    Edited by Blake Barnes - 11/7/2019, 11:27
     
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