Siamo nati dal sangue, resi uomini dal sangue

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    Brian Ensor
    Docente DCAO | 29 anni

    Lunedì 13 Maggio


    Erano le 14 in punto. Da poco il pranzo in Sala Grande era terminato e tutti - chi prima e chi dopo - si alzarono da tavolo per proseguire con i propri compiti giornalieri. Ad alzarsi per prima dal tavolo dei professori fu Brian, il quale si diresse in fretta e furia in Sala Insegnanti col fine di scrivere un messaggio a Demien senza il timore di poter essere disturbato da studenti impiccioni. Damien aveva spedito Brian ad Hidenstone con l'obiettivo di reperire informazioni riguardo un antico libro che Victoria - la preside - custodiva gelosamente. Maggio poteva rivelarsi il mese ideale per riuscire nel suo intento: buona parte del corpo docenti e dei ragazzi erano impegnati con le attività del Rainbow, ragion per cui quando non era lui stesso obbligato ad accompagnarli ed a supervisionare in montagna era libero di cercar le informazioni che il capo dell'Acromantula Scarlatta bramava tanto avidamente.
    Seduto su una solida sedia di legno poco gli importava del caldo che sentiva a causa della temperatura non proprio bassa e della camicia bordeaux a maniche lunghe, tanto meno del fastidio procurato da quei pantaloni neri forse un po' troppo lunghi per lui. Ciò che gli importava veramente era di terminare la stesura di quello scritto che, oltre ad un semplice aggiornamento su come stava proseguendo la missione, chiedeva informazioni riguardo a come spezzare possibili sigilli aritmantici, barriere runiche o altre branche secondarie della magia non di sua competenza che secondo qualche quadro proteggevano lo stesso libro. Se così fosse stato Damien avrebbe dovuto ingegnarsi per trovar una soluzione affinché uno qualunque dei suoi uomini potesse portar via fisicamente il libro dall'interno della scuola. Che poi questa è sfiga, eh! Cioè vaffanculo, chi studia più l'Artimanzia? Ah, le vecchie e care maledizioni non si usano più, radical chic del cazzo!
    La destra intingeva continuamente la piuma nell'inchiostro per poi scrivere frasi su frasi.
    La scrivania che stava utilizzando come appoggio era di fronte alla porta della sala Insegnanti, quindi era estremamente difficile che qualcuno potesse coglierlo alla sprovvista, ammesso che questa persona non avesse il passo felpato di una volpe. Non vedo l'ora che tutto ciò finisca, la maschera di docente premuroso mi ha rotto il cazzo.


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    Dean Guymoore
    Docente CDCM | 42 anni

    Di sicuro quel lunedì non era il più classico lunedì della sua vita. Ma Dean sapeva piuttosto bene che la sua idea di "giornata classica" sarebbe stata totalmente da rivedere da quel momento in avanti. Grazie al cielo aveva avuto la saggia idea di fare la sua prima comparsa nell'accademia durante l'ora di pranzo. Aveva avuto tutto il tempo di perdersi in quei giganteschi corridoi alla ricerca della sala insegnanti senza dover per forza incappare decine di volte in colleghi e studenti. Non era proprio aria quel giorno di fermarsi a spiegare a chiunque chi fosse e dove fosse diretto, dopotutto doveva giusto prendere possesso del proprio armadietto e posare un paio di effetti personali e materiali scolastici. Indossava una leggerissima camicia azzurra ed un lungo jeans abbastanza largo, tale da non intralciare la sua mobilità; ci bastava già il suo pessimo senso dell'orientamento a fare quello, non aveva bisogno di altri impedimenti. Quindi, se non è qui, deve essere per forza su al secondo piano, no? Non avrebbe senso metterla più in alto.. O almeno questo è quello che sperava. Nei mesi più caldi dell'anno l'uomo si sentiva sempre.. spompato, privo di qualsivoglia energia. E solo l'idea di dover arrivare ogni giorno al quarto piano solo per prendere un paio di cose in sala insegnanti gli faceva maledire quel "Si" che aveva risposto quando gli era stata proposta quest'occasione. Fortunatamente le preghiere di Dean furono ascoltate e, salita una rampa di scale, si ritrovò davanti alla sua meta. Una porta spalancata più tardi, però, ecco il karma presentarsi davanti a lui sotto forma di un uomo, seduto ad una scrivania ed intento a vomitare su carta litri e litri di inchiostro. Cosa stesse scrivendo, sinceramente, gli importava fino ad un certo punto. Rimase fisso sulla soglia della porta a guardarlo per un istante. "Non far caso a me, sono qui giusto a controllare un paio di cose.." Cercò di liquidare rapidamente il problema Dean, dirigendosi subito verso l'armadietto che gli era stato assegnato. Ed ovviamente, come nella più classica delle situazioni odiose, mancava qualcosa. Le sue chiavi.. Avevano detto che le avrebbero lasciate qui. Non dirmi che devo tornare fin dalla preside a chiedere dove sono finite, ti prego... Rigirò gli occhi verso l'alto, per poi voltarsi e far ricadere lo sguardo su Brian, ancora intento a fare le sue cose. Forse avrebbe dovuto provare a fare un minimo di conversazione? Dopotutto, che l'avesse voluto o meno, quell'accademia sarebbe stata la sua casa per almeno un anno. "Scusami, hai mica visto la chiave di un armadietto? Magari ce l'hai sulla scrivania lì.. 035. Guymoore." Chiese, sperando che l'altro non fosse uno di quelli a cui piaceva fare l'interrogatorio alle facce estranee prima di rispondere. Quella non era proprio il tipo di giornata da lunghe chiacchierate.

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    Brian Ensor
    Docente DCAO | 29 anni
    In genere l'uomo tendeva a preferire la sostanza alla forma quando il tempo a disposizione era contato e la necessità di finir ciò che stavi facendo era tanta. Chiunque sarebbe stato estremamente sintetico in quello scritto, magari riportando unicamente l'essenziale, tuttavia Brian nutriva una cura maniacale per i dettagli. Il docente di Difesa era un perfezionista, non lasciava niente al caso, ragion per cui anche una semplice missiva doveva essere pulita e in un certo senso riconoscibile. Se fosse stato frettoloso avrebbe potuto istillare un nocivo dubbio a chi avrebbe letto: quelle parole provenivano davvero dal dubbio di Brian? Ok, già solo il fatto che arrivasse a pensare una cosa del genere diceva molto su quanto potesse essere paranoico e alla costante ricerca della perfezione. Perfezione che però non poté ultimare in quel momento, poiché il rigido rumore del ferro lo distrasse e gli occhi videro la maniglia della porta abbassarsi e in seguito un uomo mai visto entrare.
    Crucciò lievemente lo sguardo mentre la destra ripiegava la missiva per poi schiacciarla sotto un libro di Trasfigurazione lasciato probabilmente lì dalla collega. La figura che aveva davanti era piuttosto singolare: decisamente troppo grande per essere uno studente e forse troppo giovane per essere il marito della preside. Il genitore di uno studente? Di solito Hidenstone non offriva incontri scuola famiglia e per evitare rogne di qualunque tipo erano soliti risolvere quel tipo di questioni tramite gufo. Non posso sparare a cazzo, anche se nel dubbio suo figlio ha le potenzialità, ma non si impegna abbastanza. Sì, insomma quello era il jolly di ogni docente.
    Il primo a parlare fu quello che considerava essere ospite, ma a detta sua di ospite aveva ben poco. Non ditemi che diamo rifugio agli accattoni di Denrise? Per carità, gli accattoni gli stavano simpatici, soprattutto quando spendevano quel poco che avevano per comprare droghe sintetiche da lui, ma gli abiti che aveva addosso sconsigliavano fortemente questa opzione. Dean doveva controllare. Ma, porco Merlino, cosa? Poteva anche essere un auror in visita per un ispezione per chissà quale motivo. Subito dopo quel pensiero poggiò anche un tomo di Difesa sopra quella di Trasfigurazione che schiacciava la missiva.
    Si figuri, controlli pure tutto ciò che deve controllare. Finché doveva occuparsi dell'armadietto e non della scrivania andava tutto bene, anche se notò qualcosa di bizzarro: si avvicinò ad uno degli armadietti inutilizzati. Un maniaco dell'ordine sapeva riconoscere il proprio e quello dei suoi colleghi, ragion per cui il mistero su chi fosse quel tizio si infittiva. Per quanto ne sapeva poteva essere anche un ladro che stava chiedendo le chiavi per poter rubare meglio, ma d'altro canto Brian non aveva a cuore il bene della scuola. Fu per questo che quando gli chiese la fantomatica 035. Guymoore, il docente estrasse dai pantaloni la sua bacchetta in legno di quercia e si limitò a dir la formula di una delle magie più comode che avessero mai ideato. Accio chiavi. la punta del catalizzatore si illuminò di un leggero azzurrino e nello specifico due chiavi furono attratte dall'incantesimo. La prima giunse dalla spalle del docente, posta sul legno che sporgeva dalla finestra, ma altro non erano che la chiavi della stessa Sala Insegnanti. La seconda ticchettava dentro il cassetto della scrivania su cui era seduto, così lo aprì ed impugnò la chiave che si rivelò essere proprio quella che il barbuto stava cercando. Gliela allungò senza esitare e dalla propria bocca uscirono altre parole. Se ritieni di doverla usare più volte ti consiglio vivamente di tenerla con te. Non immagini quanti colleghi ho visto perdersi di tutto qui dentro. Il tono era piuttosto formale, era evidente come non volesse dar troppa confidenza ad uno sconosciuto, ma preferiva di gran lunga aiutarlo nella sua ricerca piuttosto che vederlo gironzolare da una parte all'altra dell'ufficio per controllare qualunque cosa dovesse controllare. Brian, tuttavia, peccava di curiosità, così dopo aver offerto all'uomo la chiave fece per allungare lo sguardo nella speranza di poter vedere effettivamente cosa ci fosse all'interno di quell'armadietto. Mi ci gioco quattro studenti che qualcuno nasconde lì le sue riserve di Whisky e questo barbone ha fiutato l'odore di alcol dal porto di Denrise, non ci sono altre spiegazioni.


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    Dean Guymoore
    Docente CDCM | 42 anni

    Mamma mia se a questo pesa il culo... Furono le prime impressioni che Dean ebbe, non appena l'altro si mise ad agitare la bacchetta piuttosto che ad aprire un paio di cassetti per controllare. Insomma, che cosa gli sarebbe costato usare le mani? Sarà che lui era un po' atipico come mago e, nonostante fosse ferrato con la teoria, si rifiutava di praticare più del necessario, ma quel tizio era ridicolmente all'opposto del suo modo di fare. Eppure sembrava giovane, sicuramente più giovane di lui, non poteva giocarsi neanche la carta della vecchiaia. Fatto sta che, comunque, queste benedette chiavi riuscirono a venir fuori, nonostante Brian gli avesse buttato addosso più occhiate del normale. Nulla di preoccupante, ma l'istinto felino che ancora ogni tanto sbucava fuori dal corpo di Dean si sentiva infastidito da questa cosa. Ah, grazie, mi hai risparmiato un'altra scarpinata fino alla presidenza.. fece l'uomo, seriamente lieto di non dover passare nuovamente per quei corridoi labirintici Seguirò il consiglio, se le perdo anche solo una volta mi maledirò per tutti gli anni che dovrò tornare in questa stanza, guarda.. E detto questo tirò fuori un pacchetto di fascicoli di diversi studenti che, ahimè, si sarebbe dovuto per forza studiare prima di iniziare le lezioni. Comunque non mi sono ancora presentato voltandosi verso la scrivania ed avvicinandosi Dean Guymoore. Sono il nuovo docente di Cura delle creature magiche.. e suppongo che, essendo qui a scrivere, tu sia un mio collega, sbaglio? Gli porse la mano per stringergliela, mentre una flebile pelle d'oca con tanto di peli ritti proveniente dall'altra parte di sè lo infastidiva e lui tentava di scacciarla. Perchè proprio mentre cercava di dare un'immagine di sè quanto meno decente succedevano queste cose? Nonostante sia appena arrivato in città, se avessi bisogno di qualcosa non esitare, ti devo un favore.. Era quella la cosa più sensata da dire, no? Boh.. di sicuro non sembrava maleducata come risposta.. E una volta finiti i convenevoli l'uomo si sarebbe seduto anch'egli ad una scrivania, possibilmente non troppo vicina all'altro, mettendosi a spulciare quei fascicoli.

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    Brian Ensor
    Docente DCAO | 29 anni
    Per quanto fosse assurda come cosa, Brian non aveva intenzione di risultar pigro col suo modo di fare. Insomma, tutti coloro che erano abituati ad usare la magia ne facevano un vero abuso durante la giornata, un po' come gli apparecchi tecnologici per i babbani. Se avevi un telecomando usavi quello per cambiare canale, non ti alzavi per cercar di schiacciare il bottone corretto per ottenere il medesimo risultato. Se invece si voleva accusare la società di esser diventata più comodo allora il docente non aveva nulla da ridire, ne era pienamente consapevole e non avrebbe rinunciato alle proprie abitudini per sembrare una persona più attiva.
    Dean non palesò quel suo pensiero, quindi Brian non poté esserne a conoscenza. Il futuro docente di Cura delle Creature Magiche parve rispondere con educazione, mantenendo allo stesso tempo quella distanza che erano soliti mettere due estranei durante la loro prima conversazione. Mali estremi, estremi rimedi. Una volta successe al docente di Erbologia, dovette forzare l'armadietto per prendere ciò che ci aveva messo dentro. Da quel momento in poi decise di non utilizzarlo più. Ovviamente la chiave non fu più ritrovata e da quel momento in poi capì che era meglio tenersi le cose importanti in camera. Per carità, solitamente i docenti non erano dei gran curiosoni, ma se come Brian avevi dei segreti di certo non era quello il luogo adatto per custodirli.
    Con la coda dell'occhio vide che ciò che Dean stava cercando non erano altro dei semplici fogli, forse scartoffie come tante altre che si trovavano all'interno di quella stanza. Ok, allora non mi importa cosa deve fare. Si disse, udendolo poi presentarsi come docente. Crucciò un attimo lo sguardo e poi sorrise, irrigidendosi appena. Giusto perché questo castello non è abbastanza popolato. Si disse, stringendo poi la sua mano. Brian Ensor, docente di Difesa Contro le Arti Oscure e direttore degli Ametrin. Ti avviso, i ragazzi di quella casata sono tanto, anzi, troppo vivaci. Se fanno danni sei liberissimo di punirli o mandarli da me. Molti ragazzi erano terrorizzati da Brian e sotto sotto la cosa lo compiaceva. Da quando era docente il suo essere sadico doveva essere ridimensionato fino all'osso, ma nonostante ciò riusciva a trovar il modo per divertirsi. Dean aveva l'aspetto di uno che sapesse il fatto suo, forse non aveva neanche bisogno di consigli, ma un buon collega ne dava, no? Ecco, fu un po' come quando Guymoore disse che gli doveva un favore. Anche se si trattava di mera circostanza, Brian annuì con convinzione. Non esiterò a chiedere allora. Non era mai stato un grande opportunista, ma in passato i favori che aveva riscosso erano stati utili per salvargli la vita, quindi perché rifiutare un aiuto a tratti incondizionato?
    Quando Dean andò a sedersi, Brian spostò i libri che nascondevano il misterioso messaggio e fece per piegarlo su se stesso per ben tre volte, infilandoselo poi dentro la tasca dei pantaloni.
    Ah, già che stiamo parlando di aiuti, volevo chiederti una cosa. Affermò, aprendo poi il proprio registro sulla pagina in cui aveva sintetizzato i vari programmi. Manticore, nundu e chimere sono creature che affronto con i ragazzi del secondo anno, far una compresenza potrebbe essere interessante. Parliamoci chiaro: Brian aveva tutte le competenze necessarie per affrontare creature come quelle, tuttavia sarebbe stato altrettanto corretto insegnare agli studenti che esisteva più di un modo per sopravvivere ad un incontro con quelle creature. Poi, doveva essere sincero, poteva anche essere un espediente carino per scoprire che tipo fosse il collega. Rivolse nuovamente gli occhi in sua direzione, nello specifico in direzione della folta barba. Di certo non ha il classico aspetto da professore, chissà da dove l'hanno preso. Al momento non aveva un'idea chiara di quale fosse il suo carattere, il modo in cui organizzava la sua didattica e, soprattutto, se potesse essere più o meno utile ai propri scopi. All'interno dell'accademia non aveva dei veri e propri alleati, forse era giunto il momento di cambiare politica. Da quanto ho potuto vedere la Burke incoraggia parecchio questo genere di lezioni e le nostre materie hanno molte più cose in comune che con altre. Sì, insomma, tolte discipline come Incantesimi e Pozioni che stavano bene più o meno con qualunque cosa, trovare dei collegamenti con altre materie non era proprio semplicissimo.

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    Dean Guymoore
    Docente CDCM | 42 anni

    Brian sembrava uno parecchio pacato e tranquillo, forse un po' con il culo pesante, ma sicuramente non uno squilibrato come gli era già capitato troppe volte di constatare. Ricordava alcuni professori di quando studiava ad Hogwarts e beh.. non erano precisamente l'emblema della sanità mentale. Avere un collega quantomeno normale sembrava a Dean già un ottimo passo nella direzione giusta. Non aveva nemmeno espresso visibilmente disappunto nei suoi confronti, quindi anche la sua improvvisazione doveva essere sembrata convincente. L'unico problema in quella situazione era la sua dannata pelle d'oca che continuava a tormentargli il braccio facendogli maledire le sue abilità come mai prima di allora. Vedremo di non farlo accadere un'altra volta, allora.. rispose semplicemente all'aneddoto dell'altro, accennando un mezzo sorriso. Prima di andare a sedersi ascoltò anche la sua di presentazione e rimase colpito dalla coincidenza. Stava parlando col docente di Difesa Contro le Arti Oscure. Brian Ensor, a quanto pareva. Per i tuoi ragazzi non farti problemi, credo di sapere come gestire un gruppetto di adolescenti.. fece un attimo di silenzio. Piuttosto, dato che siamo abbastanza nel campo della tua materia... ti consiglio di fare attenzione ai ragazzi qui ad Hidenstone. Chiamalo brutto presentimento, ma c'è qualcosa che continua ad indispettirmi da quando sono arrivato.. fossi in tutti noi terrei gli occhi ben aperti. Concluse, serio in volto, tentando con questa frase di parafrasare sia la propria pelle d'oca sia il vero motivo per cui si trovava lì, senza necessariamente esplicitarlo. Dopotutto, chi meglio del docente che si occupava materialmente della difesa degli studenti poteva essere suo alleato in quella sua "missione"? Detto questo si mise al suo posto, tentando di annaspare nella mole enorme di informazioni su ogni singolo studente dell'accademia. Non era proprio fatto per lavori del genere, purtroppo. Rimase lì per poco a tentare di decifrare tutto, che stavolta fu proprio Brian ad attaccare bottone. Manticore..? Nundu? Ma davvero si liberano bestie come queste in mezzo a dei ragazzini? O è semplicemente Ensor ad essere impazzito? Si chiese, per poi palesare brevemente questo dubbio anche a voce alta. Devono esserci ottimi sistemi di contenimento se avete dei Nundu qui a Hidenstone che lo stesse prendendo in giro? Fortunatamente esistono metodi per gestire quasi tutte le creature magiche.. e loro non fanno eccezione. Forse effettivamente il modo migliore per spiegarli è avendo più di un esperto a tutelare la sicurezza dei ragazzi. Effettivamente Brian non aveva avuto una brutta idea in primis, in secundis conoscere più da vicino tutto il personale di Hidenstone sarebbe stato sicuramente d'aiuto a Dean anche nelle sue indagini. Accettò con un cenno della testa. Ti cercherò non appena avrò stilato un mezzo accenno di programma, in modo da capire dove poter inserire questa nostra lezione in compresenza, Brian. Potrebbe essere un ottimo luogo di apprendimento anche per me, oltre che per i ragazzi.. Non sarebbe sembrato inquietante con quell'affermazione, vero? Piuttosto, parlando di problemi più a breve termine. Non credo che avrò troppo bisogno per quanto riguarda l'organizzazione didattica, ma mi piacerebbe sapere questo da uno più esperto di me nel settore. Che mi dici della gente qui? Ci sono persone da tenere d'occhio perché un po'.. particolari? Oppure ti sembra un posto più o meno tranquillo? Una domanda legata al suo incarico travestita da classico quesito che l'insegnante trasferito medio fa sempre. Ovviamente a Dean non interessava spettegolare, ma non gli dispiaceva dare quell'impressione, nel caso Brian avesse compreso quello. Meglio così che farlo insospettire su altro, dopotutto.

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    Brian Ensor
    Docente DCAO | 29 anni
    Se si dava retta alle voci di corridoio Brian non doveva essere solo squilibrato, ma anche crudele, sadico, menefreghista, irremovibile, severo, pretenzioso, irrequieto, frustrato, incontentabile e, soprattutto, ingiusto. Tra quegli aggettivi sicuramente ce n'erano alcuni che facevano realmente parte del suo carattere, altre invece non erano altro che parole dette da chi si era appena beccato una dura punizione. In realtà, come poi accadeva per ogni persona, il suo carattere si differenziava in base all'individuo che aveva di fronte. Con Dean si comportava in maniera educata e vagamente formale perché ancora non c'era confidenza, non conosceva né i suoi ideali né i suoi pensieri e ciò che i due riuscirono a creare non era niente di più che una semplice conversazione tra colleghi.
    Uno sguardo severo si dipinse sul volto e le braccia si chiusero in una leggera stretta quando venne reso partecipe del brutto presentimento del docente di Cura. Il brutto presentimento ce l'hai davanti. Pensò, scuotendo per un attimo la testa. Si tratta di una sensazione che finirà presto, credimi. All'inizio l'ho avuto anche io, ma ti assicuro che si tratta di qualcosa di momentaneo. Qui è un po' come se fossimo all'estero, abituarsi ai denrisiani, alla vita da docente e al castello è un po' strano all'inizio. Non così tanto a dir il vero, dipendeva tutto da come si era abituati prima di trasferirsi lì. Brian aveva da sempre svolto ruoli pubblici, quindi non aveva grandi disagi quando era arrivato come docente. Certo, i denrisiani avevano una cultura tutta loro, ma era la classica gentaglia che non rompeva il cazzo se non veniva infastidita. A proposito di loro, devo controllare quanti grammi hanno intenzione di comprare.
    Tra i due uomini tutto sembrava procedere per il meglio, poi giunse la proposta di compresenza e lo sguardo di Dean parve cambiare. Mai detto che ci siano dei Nundu. Disse, schiarendosi poi la voce e facendo spalline. Io stesso tratto i dissennatori, eppure non ne abbiamo uno nelle segrete. Il ragionamento era un po' il medesimo: il fatto che un argomento fosse trattato non voleva dire che fosse presente ad Hidenstone. Ciò che non disse, però, era l'effettiva presenza di chimere e manticore presenti sia nei boschi sperduti dell'isola, sia all'interno del gigantesco labirinto dietro il castello. Ma non è un problema: da lì non possono uscire. C'era potente barriera che non permetteva loro di uscire e l'ingresso al labirinto era previsto solo se autorizzato da un docente.
    Al di là dell'incomprensione Dean pareva interessato alla compresenza, così Brian annuì compiaciuto. Il collega argomentò il perché della sua decisione, terminando il discorso con una domanda piuttosto singolare. Chi al giorno d'oggi non era da dover tener d'occhio? Sciolse la stretta che univa le due braccia e sporse leggermente la schiena in avanti, in una postura decisamente non corretta. Qui a scuola non mi preoccuperei di nessuno, anche se... Ruotò un attimo gli occhi in alto e fece per guardarsi intorno come se le quattro mura potessero udire ciò che stesse dicendo. Victoria si comporta in maniera strana, soprattutto in questo ultimo periodo. Come tutte le presidi aveva mille questioni burocratiche da dover risolvere, purtroppo però curava con meticolosità ogni piccolo dettaglio che la circondava, proprio come quel libro che Brian doveva trovare. Anzi, da qualche mesetto per l'esattezza, ma dubito che tu voglia sentire aneddoti non troppo lusinghieri verso colei che di fatto ci ha assunto. Se poi Dean avesse voluto approfondire la questione era liberissimo di chiedere. I denrisiani, invece, sono particolari. Hanno un'altra cultura, valori diversi e ciò che si legge di loro sui giornali è vero: agiscono come se appartenessero ad una sorta di Città-Stato e non ho idea di quante leggi infrangano all'interno di questa isola. Queste parole però non erano una sorpresa. Questa era la ragione per cui gli inglesi li consideravano rozzi, incivili e barbari. Su Denrise non so farti nomi. Credo si tratti di un problema che riguarda tutta la popolazione, non solo alcuni. Detto francamente non mi ci avventurerei di notte nei vicoli più malfamati. Ammesso che non avesse ricevuto delle nuove droghe sintetiche da dover vendere. Alla fine parlava molto, ma se a Denrise riuscivi ad ottenere i giusti contatti, allora potevi catalogare il villaggio come un luogo sicuro.
    Se posso chiedere, perché questa domanda? Lo indicò con l'indice. Voglio dire, non hai la stazza di chi avrebbe problemi a difendersi.


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    Dean Guymoore
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    Povero Dean, così vicino e così lontano al risolvere almeno la metà dei suoi problemi lì ad Hidenstone e totalmente inconsapevole del fatto che tutto sarebbe potuto finire con un paio di artigliate o giù di lì se solo se ne fosse creata l'occasione. Purtroppo, però, lui lì era nuovo e l'altro non era certamente uno sprovveduto. Mai avrebbe potuto collegare quella sua microespressione alla verità ultima, soprattutto dopo che lo aveva reso partecipe del suo dubbio. Era molto ma molto più sensato e normale che fosse in pensiero per ciò che gli era stato rivelato.. anche se poi, a parole, sembrò voler dare almeno l'impressione di quello stoico. Sarà pure come dici tu.. ma fossi in te non mi farei comunque cogliere impreparato. Denrisiani o no, avere un paio di occhi in più che tengano la guardia alzata non fa mai male. Da come gli erano stati dipinti e dal poco che aveva potuto vedere da solo.. Denrise non gli sembrava un covo di criminali. Oddio, un attimo, forse un po' si. Soprattutto le zone più malfamate. Ma non un "covo di criminali organizzato", ecco. Aveva più l'aria della città in cui tutti avrebbero accoltellato alla gola gli altri senza troppi problemi, ma non ce li vedeva proprio a coalizzarsi tra di loro per un bene (o un male) superiore. Era gente semplice che si accontentava delle sue risse da taverna, poco altro. Se la sua IRA ai tempi di massimo splendore avesse voluto radere al suolo Denrise.. forse non sarebbe stata un'impresa troppo difficile. Meglio comunque non sottovalutarli. Non è detto che siano TUTTE scimmie.. Il discorso di Brian e Dean andò avanti fin quando il primo non spiegò cosa intendeva prima per quanto riguardava la compresenza. Effettivamente così ha più senso. Eppure.. Eppure c'era qualcosa nel discorso di Dean che aveva fortemente convinto l'uomo del fatto che stesse parlando di prove fisiche. Forse era semplicemente molto poco espressivo nel suo tono di voce? O forse era Dean che si era ritrovato incastrato in quella situazione per sbaglio, dopo aver chiesto un'informazione e aver rispettato i canoni della moderna educazione e adesso non sapeva più che pesci pigliare? Si, la seconda era assolutamente più credibile. Annuì brevemente, abbassando appena il capo come a far intendere un "colpa mia" per non aver afferrato immediatamente ciò che intendesse. Ora però si arrivava al momento importante, quello in cui era importante studiare ciò che l'altro aveva da dire, poiché avrebbe potuto davvero aiutarlo o affondarlo nelle sue ricerche. Aspetta.. la Burke? Ma come la Burke? Era l'unica persona ad Hidenstone con cui il Ministero aveva avuto un contatto diretto per mandare lì Dean.. insomma. Davvero a Londra erano tutti talmente idioti da non aver notato un minimo comportamento sospetto in lei? Gli pareva strano.. ma sicuramente nulla era da escludere. Cercò di non dare a vedere di star riflettendo più del previsto e anzi, si mise a parlare per sviare l'attenzione di Brian dal proprio viso. Ho lavorato per boss molto più spaventosi di lei.. Ed era vero, anche se lui lo disse a mo' di scherzo. Non faccio intaccare il mio lavoro da voci che corrono. Puoi parlare senza problemi, Brian. Sperando che quelle "storie" fossero un po' di più del suo presunto essere una Mannara o sul fatto che sputasse fuoco addosso ai ragazzi quando arrabbiata... Il resto delle informazioni riportate da Brian fu abbastanza tautologico. Il popolo di pazzi furiosi è pericoloso, non mi dire. Beh, su di loro avevo pochi dubbi. Mi spiace per chi rientra nella categoria delle brave persone, ma nessun Denrisiano in generale ha una buona fama fuori di qui.. Poi, ovviamente, dovette arrivare la stoccata finale. Il perché faceva quelle domande. Fortunatamente non dovette inventarsi nulla di strano. Bastava dire la verità. Senza contesto sarebbe parso un normale pensiero da docente. Nulla di che, non si tratta di problemi nel difendersi. Ma se qualcuno è pericoloso a Denrise lo voglio lontano dai ragazzi. E se qualcuno è troppo.. eccentrico.. lo voglio lontano da me. Non mi piace trattare con i pazzi. Chiaro, conciso, severo.. un po' stronzo? Forse, ma alla fine tutto ciò che faceva parte del suo carattere ma che non inculcasse strani pensieri nella mente degli altri non doveva andare per forza celato. E poi.. Brian non sembrava proprio il tipo di persona facile a scandali di questo tipo.


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    Brian Ensor
    Docente DCAO | 29 anni
    Se solo avesse voluto Brian avrebbe potuto criticare molti aspetti del comportamento di Dean, ma non la sua prudenza. Come poteva? Brian era il primo dei meticolosi e dei perfezionisti, se fino ad oggi non era mai stato scoperto né da un collega, né da uno studente, né dalla stessa preside era proprio grazie alla sua eccessiva prudenza. Molti membri dell'Acromantula Scarlatta definivano il suo modus operandi quasi maniacale, ma d'altro canto era più che comprensibile da parte di un uomo che viveva praticamente sotto una maschera ventiquattro ore su ventiquattro. Guardarsi intorno, chiedersi di chi si poteva fidare e di chi no, domandarsi chi o cosa poteva meritare la sua attenzione erano tutti pensieri che bombardarono la sua mente sin dal primo giorno in cui mise piede su Denrise. Era del tutto normale che anche Dean avesse i medesimi dubbi.
    Sono assolutamente d'accordo con te, dopotutto chiunque può essere pericoloso con un'arma in mano. Frase piuttosto inquietante, ma anche filosoficamente vera. Alla fine anche gli semplici studenti potevano risultare una minaccia per loro stessi e, secondo lo stesso ragionamento, non solo Brian, ma anche poteva Dean avrebbe potuto diventare un problema per la sicurezza di chiunque. Certo, quelle parole erano vere solo in teoria. Chiunque lavorasse ad Hidenstone come docente aveva sostenuto un colloquio con la Burke - almeno per quanto ne sapeva - e tutto si poteva dir di lei, fuorché fosse una sprovveduta. Ragion per cui se i due docenti erano lì a ricoprire un ruolo di prestigio doveva significare che qualcuno si fidava di loro.
    Nonostante gli argomenti specifici che voleva trattare a lezione, nonostante ciò che aveva detto su Victoria, nonostante stesse chiaramente dicendo di tener gli occhi aperti, Brian non notò niente che potesse assomigliare a paura, terrore o preoccupazione nello sguardo di dean. Non sapeva nulla del suo background e ciò forse rappresentava una lacuna da dover colmare. Non rise quando scherzando il collega affermò di aver lavorato con boss più spaventosi di lei, tuttavia si sentì piuttosto intrigato quando gli venne detto di parlare senza filtri. Annuì molto lentamente, decidendo però di impostare il discorso a modo suo. Allora ci torno tra un'attimo, ci sono molte cose da raccontare. Fu così che spostò prima il discorso su Denrise e la loro politica non propriamente legale. Dean si sbagliava, esisteva un abitante di Denrise con un'ottima fama in Inghilterra: Victoria Emily Burke. Non era un caso che la fondatrice di un'accademia magica di Denrise fosse autoctona del luogo. Lei riuscì a mediare col Capo villaggio, ottenendo così la stima di entrambi i popoli. Come saprai la Burke è una strega dagli impressionanti poteri magici, ma a preoccuparmi è la sua condotta. Nell'ultimo periodo sembra molto preoccupata come se avesse qualcosa da nascondere e in molti confermano di vederla trascorrere tanto, tantissimo tempo all'interno di una Sala situata in biblioteca. Questo luogo è protetto da non so quanti sigilli e barriere e mentirei se ti dicessi che ciò non pare piuttosto strano o eccentrico. Questa sua abitudine è stata riscontrata solo negli ultimi mesi e gli studenti dicono che non sembra più la stessa. Come al suo solito Brian aveva detto mezze verità: era vero che la preside trascorresse tutto quel tempo all'interno della misteriosa Sala, era vero che tale luogo fosse protetto da uno svariato numero di barriere, ma era falso il fatto che la donna pareva cambiata. In sua difesa avrebbe potuto dire che gli studenti possedevano una stravagante fantasia, tuttavia negli ultimi tempi se ne sentivano di tutti i colori e parer suo un fatto del genere era credibile.
    Insistere sulla sala sarebbe stato controproducente per Brian, in tale modo avrebbe destato sospetti che non era intenzionato ad ottenere. In fin dei conti lui si stava limitando a rispondere ad una curiosità che gli era stata domandata e poi che interesse avrebbe un docente a screditare la sua preside? Se la curiosità di Dean fosse stata così grande da scoprire cosa ci fosse realmente all'interno della Sala, Brian avrebbe potuto trovare in lui un valido alleato, altrimenti poteva ritenersi soddisfatto da quel discorso: aver solo istillato il dubbio che ci fosse qualcosa che non andasse nella preside era un qualcosa di più che sufficiente per lui. Però, ecco, attualmente non la considero una minaccia, Il suo comportamento è curioso, ma credo che mai nessuno all'interno di questa scuola si sia sentito in pericolo con lei. Brian purtroppo non poteva dire lo stesso. Suvvia, per gli studenti il docente più severo è sempre la reincarnazione di Satana.


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    Dean Guymoore
    Docente CDCM | 42 anni
    Dean ascoltò tutte le argomentazioni dell'altro con attenzione, annotandosi mentalmente i punti che gli sembravano più interessanti e quelli quasi sicuramente gonfiati o ininfluenti. Il ragionamento di Brian, nonostante non venne espresso a parole, era più che corretto. Chiunque poteva essere una minaccia per dei ragazzi. Anche Dean.. o Brian stesso. Ovviamente l'uomo non poteva "sospettare" di sé stesso ma, altrettanto ovviamente, non gli bastava una sola "deposizione" di un collega per mettersi ad indagare, soprattutto su una persona così influente come Victoria Burke. E soprattutto.. indagare sull'ultima persona da cui poteva permettersi di farsi scoprire. Al ministero gli avevano detto (e Brian sembrava aver confermato) come la donna non fosse proprio la più stabile delle persone. A sua discolpa si poteva anche dire che trovare una persona stabile all'interno del mondo magico era un'impresa abbastanza ardua. La magia ti torce le budella, ti cambia, ti prende il cervello e te lo schiaffeggia per poi rimettertelo a posto e farti credere che non sia successo nulla.. Nessuno ci aveva mai fatto l'abitudine.. e probabilmente nessuno se la sarebbe mai fatta. Dallo sguardo di Brian.. non traspariva nulla. Certo, sicuramente Dean non era la persona più attenta del mondo a cogliere i cambiamenti di umore delle persone che tentavano di mascherarlo, ma quell'uomo per lui fu come un muro di mattoni. Impossibile da decifrare.. l'unica cosa di cui era certo era di dover rispondere: Ti ringrazio. quando quello gli rispose di essere d'accordo con lui sulla questione di buttarsi un occhio alle spalle a vicenda. Non credo di aver mai incontrato un mago che non avesse qualche piccolo segreto da nascondere. Sono voci talmente vaghe che è impossibile definire per certo l'entità di cosa sta accadendo.. e poi mi viene difficile pensare che sia la preside a voler attentare all'incolumità degli studenti. Le sarebbe convenuto di più tramare questo sua qualcosa mentre non rischiava di essere scoperta costantemente da una moltitudine di sconosciuti.. Effettivamente, messa così, poteva benissimo incontrarsi con un amante in biblioteca la Burke, mica per forza star macchinando qualcosa. Ciononostante ci farò attenzione Brian, grazie. Perché buoni si, ma fessi no, comunque. E invece dimmi un po', sul fronte studenti cosa sai dirmi? Virò subito argomento l'uomo, girando i suoi fascicoli al collega. Prima mi hai detto di essere direttore degli Ametrin, quindi dovresti avere ben in testa le caratteristiche di molti dei nostri studenti.. tra di loro sembra che ce ne sia qualcuno da tenere particolarmente d'occhio? Nel bene e nel male, si intende..


    RevelioGDR
     
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    Brian Ensor
    Docente DCAO | 29 anni
    Divertente, quasi assurdo, era pensare a cosa sarebbe potuto accadere se Dean e Brian avessero lasciato cadere la maschera che pareva essersi ormai fissata sul volto. Ovviamente Brian non suggeriva di indagare, come avrebbe potuto? Non sapeva che il collega fosse lì per indagare su qualcosa, semplicemente il suo obiettivo era quello di mettere in guardia il suo interlocutore sulla preside. Poi la mente e la psicologia umana era un'arma dalle potenzialità devastanti: una volta insinuato il seme del dubbio ogni comportamento sarebbe stato osservato tramite una lente più severa, meno compassionevole e bonaria. Non sapeva se questo suo obiettivo fosse stato raggiunto o meno, tuttavia non reputava un plausibile fallimento come qualcosa di cui doversi preoccupare, insomma, alla peggio il castello avrebbe ospitato una persona in più, una come tante altre.
    Nonostante i due stessero chiacchierando ormai da una manciata di minuti, Brian non aveva una chiara opinione su Dean. Se dovesse descriverlo con un aggettivo avrebbe sicuramente risposto curioso. Voleva conoscere quali erano le persone con l'atteggiamento più stravagante, saper chi dover tener d'occhio, ma parola dopo parola si arrivò a qualcosa di più concreto. Nello specifico Dean disse che gli sembrava difficile che la Burke volesse attentare all'incolumità degli studenti, aggiungendo una sfumatura che Brian non aveva colto o non aveva voluto cogliere alla domanda che gli era stata posta. Si ritrovò a sorridere e a trattenere a stento una piccola risata, scuotendo successivamente il capo più volte. Quindi volevi sapere chi potrebbe attentare all'incolumità degli studenti? Merlino, non ti avevo proprio capito, non credevo intendessi quello con persone particolari. Effettivamente non era così intuitiva la cosa. Allora rettifico: la Burke è sicuramente particolare, soprattutto in questo periodo, ma sicuramente non pericolosa per gli studenti. Poi è troppo sotto ai riflettori per commettere azioni chissà quanto avventate. Insomma, la stampa avrebbe pagato milioni per pubblicare una storia del genere in prima pagina.
    Figurati, è più che lecito aver dubbi simili quando si è responsabili per così tante persone. Perché alla fine immaginava che si parlava di quello: se ad uno studente fosse successo qualcosa durante un'attività supervisionata da un docente, questo sarebbe stato responsabile per ciò che sarebbe potuto accadere. Riguardo agli studenti non ho molto da dire, insomma al di là del prestigio questa è una scuola come un'altra con tutti i suoi stereotipi: gli sportivi, i bulli, i patiti per lo studio e gli emarginati. Forse quella era una delle rare peculiarità che le serie televisive avevano con la realtà. Poi riguardo ai singoli studenti purtroppo non posso darti molte informazioni. Uno studente decide come comportarsi in base a tre fattori: l'interesse per la materia, la simpatia verso il docente o la paura che ha di lui. Finora nei vari collegi docente la mia opinione è fortemente diversa da quella dei miei colleghi. Non ho bisogno di tenere d'occhio nessuno, poiché tutti fanno il loro dovere. Con mio sommo dispiacere, però, sento spesso lamentarsi degli Ametrin. Tra tutte le casate sicuramente racchiude i caratteri più vivaci e comincio a chiedermi se mi siano stati assegnati per questa ragione.
    Il dispiacere che nutriva a causa di ciò era reale: in fin dei conti dal prossimo anno anche Hidenstone avrebbe adottato la competizione tra casate, con tanto di coppa a fine anno. Brian aveva un'indole decisamente competitiva, ma con una casata del genere non esisteva proprio competizione. Tu che genere di docente credi di essere? Naturalmente non voglio insegnarti il tuo lavoro, ma così saprò cosa mi aspetta durante la compresenza.



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    Dean Guymoore
    Docente CDCM | 42 anni
    Doveva dir la verità. Più restava invischiato in quella conversazione più Dean si sentiva.. osservato. Era un po' come se l'altro stesse tentando in tutti i modi di continuare il discorso per ascoltare le sue risposte. Non sapeva bene neanche lui come prenderla.. sicuramente anche l'altro era un tipo prudente, uno a cui non piaceva né esporsi né sentirsi sguarnito quando interagiva con gli sconosciuti. E poteva capirlo, era un po' la maniera in cui si comportava spesso anche lui con gli estranei; guardia alta e occhi attenti. Però doveva ammetterlo.. sentirsi scrutato dagli stessi occhi che anche lui metteva addosso agli altri.. non era affatto piacevole. Allo stesso tempo quella sensazione poteva anche essere un segnale positivo.. segnale che Brian fosse uno che non si lasciava ingannare facilmente dalle apparenze altrui e che sarebbe stato un aiuto più che prezioso nelle sue indagini, sempre che si fosse dimostrato degno di fiducia. Come poteva essere un alleato poteva anche dimostrarsi uno talmente rigido da indagare lui stesso sull'identità di Dean e dargli non pochi problemi, era davvero una situazione spinosa. Dean sospirò, cercando di liberarsi la mente da tutte quelle paranoie; non era affatto piacevole iniziare a ragionare così già dal primo giorno di permanenza nell'accademia.. forse sarebbe stato meglio rimandare quei pensieri a quando si fosse sentito più padrone della situazione. E poi ovviamente, come volevasi dimostrare, Brian non si fece mancare occasione di inchiodare i punti "strani" dei pensieri a voce alta di Dean. L'uomo ammise un po' controvoglia. Mi hai preso per un appassionato di gossip? No.. te l'ho già detto. Non riesco a togliermi questa brutta sensazione di dosso da quando sono arrivato, per quanto ci provi. Come hai detto tu potrebbe essere solo qualcosa di temporaneo, ma non vorrei farmi cogliere impreparato se ci fosse davvero da agire. Sembrava coerente con la mezza balla già formulata in precedenza. Dopotutto ho appena trovato lavoro qui, sarebbe un vero peccato se adesso sfumasse tutto! Sospirò, aggiungendo anche una nota da "professore sfiduciato". E comunque abbiamo entrambi concluso che la Burke non rientra in questa categoria. Capirai, bella scoperta, era l'unica di cui Dean era più o meno certo di potersi fidare, sai che grande passo avanti nelle indagini. Questo, ovviamente però, Brian non poteva saperlo, né l'uomo ci teneva a farglielo scoprire, quindi si limitò a mostrarsi sollevato nell'apprendere quella notizia. Quando poi gli domandò cosa sapesse degli studenti, il moro si limitò a rispondere con la più classica delle risposte da insegnante della storia. "Ci sono le categorie" "Ma poi sono tutti ragazzi comunque" "Qui prima era tutta campagna" e "Il nuoto è lo sport più completo". Beh, questo almeno dimostrava che di ragazzi veramente strani non ce ne fossero.. o almeno, che non avevano mostrato le loro stranezze davanti a Brian (anche se non sembrava uno che si lasciava sfuggire i comportamenti sospetti delle persone). Beh, secondo questi parametri quindi, i ragazzi sono tutti patiti di Difesa, sei il loro migliore amico o il loro peggior incubo, sbaglio? Si fece scappare Dean, mentre l'altro parlava. Non che ci sia nulla di male in entrambi i casi, l'importante alla fine è ottenere il loro rispetto; con i mezzi che si preferiscono. Quindi di base, il consiglio è di tenere un po' più a bada i tuoi Ametrin. Lo terrò a mente, succede quando si lavora in un luogo che riunisce tutte le persone... esuberanti sotto la stessa bandiera. Effettivamente la casata Ametrin era un po' un grosso raccoglitore di stranezze, non che si potesse dire altrimenti di altre come i Grifondoro o i Serpeverde.. le conosceva bene entrambe e non erano esattamente piene di persone "stabili". Ma dove si potevano trovare degli stabili nel mondo magico? Mago e instabile erano più o meno sinonimi. E chi glielo dice che non ho mai insegnato adesso? Fu il primo pensiero di Dean quando Brian gli domandò che genere di docente si sentisse di essere. Eh, bella domanda. Come condensare anni di carriera di tanti poveracci in una sola, breve risposta inventata al momento? Credo.. come ti ho già detto.. Prendi tempo ..che la parte fondamentale sia ottenere il rispetto dei ragazzi. Un secondo di pausa. E per fare questo bisogna a propria volta rispettare loro. Ognuno deve far valere i diritti dell'altro. E questo significa che finché loro seguono il codice dell'accademia a me sta bene. Che facciano i lavativi se vogliono, se ne lamenteranno in estate o quando arriveranno le prove pratiche. Non credo che i giovani possano permettersi di essere poco attenti durante le lezioni di Cura. Alla fine tutto ciò che impari in teoria devi poi metterlo in pratica. Un sorrisetto. Sembrava il giusto compromesso tra la sua mentalità e quella del "docente tipico X" E anche in questo credo che le nostre materie si somiglino. Quando studiavo non mi sarei mai voluto trovare davanti un mutaforma senza sapere come affrontarlo. Grandi verità del mondo magico.


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    Brian Ensor
    Docente DCAO | 29 anni
    Nonostante la piega che la conversazione stava prendendo, era doveroso fare una promessa: quel modo estremamente pragmatico di ragionare, quel soppesare ogni parola del suo interlocutore e il sembrare il più atono possibile non erano accorgimenti costruiti in fretta e furia per una trattamento speciale riservato a Dean, assolutamente no. Brian si stava comportando come al suo solito, non a caso gli studenti avevano soggezione della sua presenza e non riscontrava chissà quanta popolarità tra i colleghi delle altre materie. Il docente di Difesa amava essere pragmatico, tuttavia era certo che in una conversazione per scoprire era necessario scoprirsi. Basare ogni affermazione sulla menzogna avrebbe potuto generare un effetto controproduttivo e poi perché mentire se non ve n'era bisogno?
    Al momento si sentiva abbastanza certo di affibbiare a Dean i seguenti aggettivi: curioso, previdente, responsabile e ligio ad un particolare senso del dovere. Probabilmente era anche molto altro, ma tempo al tempo, dopotutto come aveva detto lui stesso tutti avevano dei segreti e Brian era estremamente curioso di conoscere le chimere del suo nuovo collega.
    Il sorriso tra le labbra di Brian si accentuò nel sentire Dean affermare di non essere un appassionato di gossip. Magari non a questo tipo di gossip. Alla fine le voci, vero o false era del tutto indifferente, erano informazioni e in quanto tali potevano essere sfruttate in vario modo. Man mano che Dean proseguiva con le sue parole, il sorriso tra le labbra di Brian svanì e sul volto si dipinse un'espressione più seria. Lo osservò dritto negli occhi e dopo pochi secondi si decise a parlare. Preoccupazione fittizia o fondata che sia, fidati, non ti conviene spendere troppe energie nel cercar risposte ad una sensazione che forse di risposte non ne ha. Alzò entrambe le spalle simultaneamente e continuò, assumendo un tono più grave. Ti consiglio di trovar un modo per rasserenarti, perché ammettendo che la tua preoccupazione sia fondata avremo bisogno di persone pronte a reagire, con una mente lucida e rilassata in grado di prendere decisioni ponderate, non stanche a causa di un'infinita ricerca. Nonostante Brian fosse pienamente cosciente di rappresentare un pericolo per la comunità magia, era fortemente convinto della validità delle sue parole. Riempirsi la testa di paranoie non portava mai ad ottimi risultati, in secondo luogo era anche convinto che una mente stressata giungeva spesso a conclusioni fuori da ogni logico, come ad esempio accusare un insegnante con anni di carriera alle spalle di essere uno dei membri di maggiore rilievo di una delle due organizzazioni di attività criminalizzata più temute all'interno del mondo magico.
    Come ribadito in precedenza, Brian non credeva a Dean quando diceva di non essere interessato al gossip, tuttavia non aveva motivo di dubitare del resto. Ci stava la pressione di un nuovo lavoro, la paura di poterlo perdere e la possibilità di una carriera infangata a causa di giornali scandalistici dal titolo Docente mette in pericolo le vite dei suoi studenti. Cose del genere potevano segnare la vita lavorativa di una persona.
    Man mano che il tempo passava, il tempo prendeva una piega decisamente più leggera. Quando si parlava di studenti Brian lasciava trasparire il suo lato meno sensibile, poiché era convinto che disciplina ed esperienza non potevano essere apprese senza un mentore inflessibile. Decisamente sono il loro incubo. Non aveva motivo per negarlo, persino l'infermiere ne era a conoscenza. Ahimè, sono un docente di altri tempi: il mio compito è istruirli e proteggerli, non farmeli amici. Anzi, sono fortemente convinto che la troppa confidenza sia la morte della didattica. Avrebbe potuto far esempi di come ciò fosse vero con alcuni docenti di quella stessa accademia, tuttavia era poco elegante parlare male dei colleghi. Sotto quel frangente Dean fu meno ipocrita di molti altri. Per lui l'importante era il rispetto, affermazione dopo a quale Brian non poté far a meno di annuire.
    Quando chiese che tipo di docente fosse Dean, il docente di Difesa notò un'atmosfera diversa, così assottigliò lo sguardo e si spense. Fece silenzio per permettere all'altro di articolare al meglio il suo discorso e non lo interruppe mai, neanche per un secondo. Riprese a soppesare ogni parola ed alla fine chiuse entrambi gli occhi. Capisco. C'erano delle cose che condivideva ed altre no, ma rispetto al metodo educativo di Olwen era un bel passo in avanti. Effettivamente è vero, le nostre discipline necessitano di una forte componente pratica, senza contare il fattore imprevedibilità che le altre materie non dispongono. Insomma, le creature magiche o oscure erano essere viventi e in quanto tali potevano essere imprevedibili il più delle volte.
    Senza avvertire, Brian si alzò in piedi e fece per avvicinarsi verso la porta che conduceva alla Sala Insegnanti e tirò fuori dalla tasca il foglio che aveva piegato. Direi che potremo continuare la nostra conversazione a cena, ora dovrei mandare questa lettera con una certa urgenza. Affermò, facendo poi per uscire dalla stanza. Certo, avrebbe potuto ricordargli di non farsi prendere troppo dalle sensazioni che sentiva, ma sottolineare troppo avrebbe potuto destare sospetti e Brian di certo non era mai stato un uomo premuroso.


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    Dean Guymoore
    Docente CDCM | 42 anni
    Pararsi il culo rimarcando la sua "brutta sensazione" era stato essenziale per coprire il suo essersi fatto scappare qualche parola di troppo che non voleva, ma anche lui era decisamente d'accordo con Brian. Tolto il fatto che odiava ripetersi ed era stato costretto a farlo, era ovvio che anche lui la pensasse come il docente di Difesa.. però era meglio fargli credere che non fosse così e che il suo consiglio era stato recepito ed accettato, dopodiché avrebbe cercato di NON parlare più di quell'argomento. Dopotutto un po' di "indagine" preliminare l'aveva fatta.. e Brian non sembrava avere nessun sospetto su docenti, presidi o studenti di sorta. Bene in un certo senso, malissimo in un altro. Hai assolutamente ragione. Asserì con voce abbastanza fioca, annuendo appena. Vedrai che con il tempo mi passerà. Dovrai sopportarmi per poco così. Cercò di minimizzare e spostare completamente l'attenzione dell'altro su altri argomenti. Era stufo di girare intorno allo stesso argomento, soprattutto perché era decisamente spinoso destreggiarcisi intorno per lui e la sua giornata era partita con l'intento di essere un tranquillissimo primo giorno di lavoro in cui, nella sua testa, non avrebbe neanche dovuto interagire con nessuno se non strettamente necessario. Diciamo che aveva già rotto la maggior parte delle promesse che aveva fatto a sé stesso per quel Lunedì.
    Non si stupì eccessivamente quando Brian gli rispose che fosse l'incubo degli studenti. Forse il suo modo di pensare era un po' troppo estremo per i suoi gusti, ma sicuramente lo rispettava. Con gli anni e l'esperienza aveva capito che credere ciecamente in un ideale ed uno solo poteva renderti troppo insensibile a tutto ciò che non era nel tuo spettro visivo. Il Dean quarantenne era più o meno sempre in una visione grigia del mondo, a volte più chiara, a volte più scura, ma mai totalmente bianca o nera. L'importante è non oltrepassare la sottile linea che divide la rigidità dal regime militare. Tolto questo sono d'accordo, ci devono essere dei paletti ben piantati nel rapporto tra studenti e docente. Annuì Dean. Forse non era male quell'Ensor, ma doveva fare attenzione a non spingersi troppo oltre. Non doveva diventare un soldato, per così dire. Imprevedibilità è dir poco. sospirò Dean, ben consapevole della propria materia di studi. Trovati di fronte un Demiguise e potresti trovare nuovo significato alla parola "imprevedibile" Non c'era mai stato mezzo rapporto di un magizoologo che dicesse qualcosa del tipo "Ah, oggi mi sono proprio divertito con quei Demiguise". A parte qualche accenno nel libro di quel mago del secolo scorso, quello Scamander. Ma quello era un pazzoide, andiamo. Quando Brian si alzò Dean sentì come un peso toglierglisi dal petto: quella conversazione era stata quasi.. stancante. Figurati, Brian, fa pure. Io ora termino qui ed esco, ci rivedremo a cena. Gli fece un cenno mentre quello usciva. Primo rapporto con la "fauna" che abitava il castello di Hidenstone. Stancante, ma non troppo. Ma l'anno davanti a sé era davvero lungo.. ed era appena cominciato.


    RevelioGDR
     
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